00 14/03/2019 15:17
Moria di api in Friuli, sequestrati oltre 200 terreni agricoli per probabile abuso di pesticidi

L’operazione di sequestro dei terreni è ormai di alcuni giorni fa, esattamente del 5 e 6 marzo scorsi, dopo che la Procura di Udine aveva contestato l’ipotesi di inquinamento ambientale nell’ambito dell’inchiesta sulla moria di api in Friuli Venezia Giulia. Secondo una nota “i provvedimenti riguardano 236 terreni agricoli”, sequestro preventivo avvenuto in vari comuni della provincia di Udine da parte del Corpo Forestale regionale, sfociato nel divieto di coltivazione di mais conciato con qualsiasi principio attivo tossico per le api. Un modo per proteggere gli insetti e fare luce su quanto accaduto.

Moria di api in Friuli. Sotto accusa il Mesurol
L’indagine è iniziata nel 2017, dopo che numerosi apicoltori avevano segnalato un’anomala moria di api in alcune aree agricole nella provincia di Udine. “Dopo numerose segnalazioni da parte dei nostri associati, che segnalavano che molte delle bottinatrici stavano morendo, portando al collasso di intere famiglie, abbiamo deciso di portare l’esposto in procura”, spiega Luigi Capponi, Presidente del Consorzio Apicoltori del Friuli Venezia Giulia. “Sulla base di questo, già nel 2018 la Procura di Udine fece delle indagini portando alcuni agricoltori a patteggiare”. Lo scorso aprile, dopo le nuove semine, la moria di api è continuata e di conseguenza il Consorzio, insieme ad altri tre associati, ha portato un nuovo esposto in procura, culminato poi con una seconda indagine. A quel punto il Corpo Forestale regionale e l’Arpa regionale, dopo le adeguate analisi sulle sementi, confermava la presenza della sostanza di sintesi, conosciuta come Mesurol, un potente insetticida a base di Methiocarb, usato anche su piante da frutto e ornamentali. Sotto osservazione ci sarebbe l’erroneo utilizzo e la violazione delle prescrizioni di sicurezza dell’insetticida, che si è dimostrato essere particolarmente tossico per i pronubi, ovvero per tutta la famiglia di insetti impollinatori. “Senza l’attenzione da parte della procura non avremmo potuto fare niente”, ha detto Capponi commentando l’accaduto.

Per salvare le api c’è bisogno di un’altra agricoltura
Una vittoria da parte degli apicoltori, che ha portato a fare luce sull’uso errato di un potente pesticida: su 400 aziende controllate infatti, oltre 150 non usavano il prodotto in sicurezza. Anche se il Presidente del consorzio precisa che “quando accadono queste cose perdiamo tutti. Perché purtroppo rendiamo malsano un territorio. Cosa diamo ai nostri nipoti, alle generazioni future?”. Una questione indubbiamente culturale, ma che riguarda anche la scarsa formazione del settore agricolo. “Ci sono intere aree dove si coltiva senza l’impiego di fitofarmaci di sintesi e la produttività è la stessa, se non superiore”, continua Capponi. “Un’agricoltura diversa, più consona a quelle che sono le problematiche di oggi, si può fare. Anche senza prodotti di sintesi. Molti tra coloro che hanno scelto un’altra agricoltura mostrano come l’ambiente e il territorio ne traggano giovamento”. Api comprese.

Rudi Bressa
13 mar 2019
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