00 22/07/2014 19:00
Usa, Fbi sotto accusa: pagava i musulmani per fare gli attentati

Washington - L’Fbi ha incoraggiato, e qualche volta anche pagato, musulmani americani per commettere atti terroristici all’interno di numerose operazioni sotto copertura realizzate dopo l’11 settembre. È la denuncia contenuta in un rapporto di Human Rights Watch secondo cui le tattiche dell’Fbi non rappresentano solo «un abuso, ma risultano anche controproducenti». In molti dei 500 casi di terrorismo giudicati nei tribunali americani dopo l’11 settembre del 2001, «il dipartimento di Giustizia e l’Fbi hanno coinvolto musulmani americani in operazioni antiterroristiche clandestine, in modo che rappresenta un abuso, fondato sull’appartenenze religiosa ed etnica», si legge nel rapporto. Realizzato in collaborazione con il dipartimento di Risorse Umane della Columbia University, il documento ha esaminato 27 casi, dalle indagini al processo. «Agli americani è stato detto che il governo avrebbe garantito la loro sicurezza con azioni preventive e perseguendo atti di terrorismo negli Usa», ha detto Andrea Prasow, vice direttore per HRW a Washington. «Ma ad un esame più attento risulta che molte di queste persone non avrebbero mai commesso un crimine se non incoraggiati dalle forze dell’ordine, sotto pressione e, a volte, anche dietro pagamento». Nei casi esaminati, metà delle condanne risultano da operazioni sottocopertura e nel 30 per cento di quei casi, gli agenti infiltrati avevano un ruolo diretto nel complotto. Il rapporto quindi cita il caso di quattro musulmani di Newburgh, New York, accusati di pianificare attentati in sinagoghe e in una base militare americana. Il giudice di quel caso «ha detto che è stato il governo a denunciare il crimine, ha fornito le prove e ha rimosso tutti gli ostacoli e, durante il processo, ha trasformato in terrorista un buffone di dimensioni shakespeariane». Secondo HRW, spesso l’Fbi prendeva di mira anche persone vulnerabili, con problemi mentali o un quoziente intellettivo molto basso. E cita il caso di Rezwan Ferdaus, condannato a 17 anni di reclusione con l’accusa di voler attaccare il Congresso e il Pentagono con mini-droni caricati di esplosivo. Un agente dell’Fbi ha detto al padre del condannato che il figlio «evidentemente» aveva problemi mentali, ma questo non ha impedito a un agente sotto copertura di organizzare il complotto. «Il governo Usa dovrebbe smettere di trattare i musulmani americani come dei terroristi-in attesa», conclude il rapporto.

22 luglio 2014
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