00 20/01/2014 23:40
Iran, sospeso l’arricchimento dell’uranio

Con la sospensione dell’arricchimento dell’uranio iraniano al 20% e la revoca di alcune sanzioni euro-americane, come previsto è entrato in vigore lo storico accordo semestrale che pone limiti al programma nucleare di Teheran sospettato di nascondere una dimensione militare. L’inizio dell’attuazione del «Piano d’azione congiunto» concordato il 24 novembre a Ginevra è stato annunciato dal ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif e confermato dal Direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Yukiya Amano. Fonti ufficiali del dicastero e dell’Agenzia dell’Onu hanno precisato che sono state sospese le attività di arricchimento dell’uranio al 20%, la concentrazione pericolosamente vicina a quella utile per armare ordigni nucleari: sono state chiuse sei «cascate» e rallentate le centrifughe nell’impianto di Natanz ed in quello sotterraneo di Fordo’, limitando al 5% il livello di arricchimento come concordato a Ginevra. Inoltre è iniziata la diluizione al 5% e la trasformazione in polvere di ossido dei 196 chili di uranio arricchito al 20% accumulati finora dall’Iran. È stata anche fermata la costruzione del reattore ad acqua pesante di Arak, quello sospettato di rappresentare la via al plutonio verso la bomba. Immediatamente, Ue e Usa hanno annunciato il concordato allentamento di alcune delle sanzioni che Teheran considera un «iceberg» sulla propria rotta o «le corde» che legano mani e piedi dell’economia iraniana: si tratta di un’iniezione da sette miliardi di dollari in sei mesi, di cui 2,4 miliardi in fondi «congelati» ma che da febbraio cominceranno ad affluire a Teheran, secondo un’agenzia iraniana attraverso tre banche tra cui il colosso francese Société Générale e quello britannico Standard Chartered. Da Bruxelles i ministri degli Esteri europei hanno sospeso per sei mesi divieti imposti ad assicurazioni e trasporti di greggio e all’importazione o trasporto di prodotti petrolchimici iraniani. Fra l’altro è stato anche sospeso il divieto di commercio in oro e metalli preziosi con l’Iran. Da Washington, il segretario di Stato Usa John Kerry ha disposto fra l’altro una sospensione di parte delle sanzioni nel commercio di petrolio, nelle transazioni finanziarie per acquisti di carattere «umanitario» e nel campo dei pezzi di ricambio degli aerei. Altre fonti statunitensi hanno ribadito che si tratta di misure limitate, condizionate ad altri passi iraniani e revocabili. Sotto il monito del premier israeliano Benjamin Netanyahu che insiste nel sostenere che l’accordo di Ginevra non impedisce all’Iran di dotarsi della bomba, già domani le potenze del gruppo 5+1 proprio a Ginevra iniziano i contatti per giungere ad un accordo definitivo che proclami indiscutibilmente pacifico l’atomo iraniano disinnescando la minaccia di un attacco da parte dello stato ebraico: questi negoziati con l’Iran, ha previsto oggi la coordinatrice del gruppo, Catherine Ashton, cominceranno «a febbraio».

20/01/2014
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[Modificato da wheaton80 20/01/2014 23:42]