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L'astrobave di Salya

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    Abate Barruel
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    00 04/01/2014 09:43
    Cos’è il Mahabharata?

    Di sicuro è il libro antico più lungo del mondo, solo per questo dovrebbe essere oggetto di studio. Sono in molti a citarlo, ma solo pochi lo hanno letto. Le citazioni sono sempre di seconda, terza o centesima mano.

    Cosa contiene?

    E’ un libro di antiche cronache, ma contiene anche racconti di fantasia, per meglio spiegare le scienze, quali: astronomia, medicina, architettura, ecc.. In alcuni racconti sono descritte, macchine (Vimana) in grado di muoversi sulla terra, nell’acqua e nel cielo. Sono descritte armi micidiali, il modo di usarle e di neutralizzarle.

    A chi è dedicato?

    E’ riservato alle persone poco intelligenti, che con l’avvento del Kali Yuga hanno perso la memoria.

    Sotto la Storia di Salya (qualcuno translittera con Salwa), che possedeva un Vimana chiamato Saubha, era grande come una città, dotato di armi micidiali e poteva muoversi sulla terra, nell’acqua e nell’aria. La si può leggere nel terzo libro, la sezione che riguarda l’esilio nella Foresta, a partire del capitolo 14, fino al capitolo 22.

    La traduzione che segue è mia.

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    Abate Barruel
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    00 04/01/2014 09:49
    1Yudhishthira disse: “O Krishna, o figlio di Vrisni, perché eravate assente? Dove vivevate e cosa stavate facendo?”.

    2Krishna rispose: “O capo fra i Bharata, o primo fra i Kuru, ero occupato nel distruggere la città volante di Salya, ascoltate le ragioni. 3Durante la cerimonia del Rajasuya, l’eroico figlio di Damaghosha, quel grande e splendente soldato, l’illustre Re Sissupala, 4è stato da me ucciso, in quanto non poteva accettare che io venissi omaggiato per primo. 5Saputo della morte di Sissupala, Re Salya in collera, durante la mia assenza marciò su Dwarka. 6Arrivò in città a bordo di una macchina volante, chiamata Saubha ,costruita con metallo raro. Egli lottò con i giovani che erano presenti e uccise i principi della famiglia Vrisni. 7Dopo aver ucciso un gran numero di giovani, quell’uomo distrusse tutti i parchi della città.

    8Salya disse: “Dov’è Krishna, dov’è quell’uomo dalla mente viziosa, dov’è quella disgrazia della stirpe dei Vrisni? 9In battaglia umilierò il suo orgoglio. Ditemi dov’è e lo raggiungerò. 10Non tornerò indietro, senza aver ucciso quell’assassino, quel uccisore di Kamsa e di Keshi. Lo colpirò con la mia arma, che non ha mai fallito nell’uccidere”. 11Ripetutamente gridava: “Dov’è, dov’è”. Il signore del Saubha (della città volante) voleva combattere con me, ancora e ancora, andava avanti e indietro in cerca di battaglia.

    12Salya diceva: “Ha ucciso Sissupala, oggi stesso manderò quel vizioso nella dimora di Yama. 13Lo ucciderò, ammazzerò quel depravato, così come egli ha ucciso mio fratello. 14Mio fratello era solo un ragazzo, fu ammazzato mentre era impreparato, per questa ragione affronterò Krishna”.

    15Con il suo comportamento ha abusato di me, stando a bordo del suo Saubha, egli poteva volare in cielo a suo piacimento. 16Tornato in città, ho saputo quello che quella mente malvagia del Re di Martika aveva detto. 17Con la mente agitata per la collera, avevo deciso di ucciderlo, ero determinato nel farlo. 18Saputa della sua invasione e oppressione in Anartha, che voleva combattere contro di me e della sua grande arroganza, ho deciso di ammazzarlo. 19Mi sono messo in viaggio, per distruggere il Saubha. Le spie, mi dissero che si trovava in mezzo al mare. 20Diedi fiato alla conchiglia Panchajanya ottenuta dall’oceano, mi preparai per la battaglia e invitai Salya a un incontro. 21Così ebbe luogo il terribile scontro fra me e i Danava, furono tutti conquistati e stesi al suolo. 22E’ per questa ragione, che non ho potuto essere presente. Ma come ho saputo del cattivo affare del gioco d’azzardo che si era svolto ad Hastinapura, sono corso subito” (Mahabharata - Vana Parva - Arjuna Bhigamana Parva - Sezione 14).

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    Abate Barruel
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    00 04/01/2014 09:53
    1Yudhishthira disse: “Raccontate i dettagli della morte del conduttore del Saubha, soddisfate la mia curiosità”.

    2Krishna rispose: “Saputo che Sissupala il figlio di Srutasrava era morto, Salya raggiunse la città di Dvarka. 3Quella mente malvagia, fece disporre le sue armate in formazione di battaglia, poi invase la città, da tutti i lati e anche dall’alto. 4Quel forte, stando fermo in cielo, cominciò a colpire la città. La battaglia ebbe inizio con il lanciò di numerose armi, provenivano da tutte le parti. 5La città era fornita di torri, di archi, di mura, di pennoni e numerosi soldati la difendevano. 6Con le strade barricate da cavalletti di legno, con le torri che stavano presso i cancelli, colme di armi offensive, di macchine per lanciare cose brucianti e palle di fuoco. 7Con otri di pelle di cervo per il trasporto dell’acqua, con trombe, cembali e tamburi, con lance e forconi, con Satagni e macchine per lanciare. 8Con proiettili, pietre e altre armi, con gli scudi di ferro per proteggersi, con macchine per lanciare proiettili, palle e fuoco. 9Tutto questo era stato disposto in accordo alle regole. La città era protetta da numerosi carri, anche da Gada, Samba, Udhava e altri. 10Vi erano guerrieri coraggiosi, addestrati per la battaglia, tutti di nobile nascita, capace di scontrarsi con qualsiasi nemico. 11Questi guerrieri furono posizionati in luoghi strategici, in loro aiuto vi era la cavalleria, si cercava di proteggere la città. 12Si cercava di prevenire il pericolo, Ugrasena, Udhava e altri davano ordine di non bere liquori. 13Sapendo che se intossicati, potevano essere facilmente uccisi dal Re Salya, così tutti i Vrisni e gli Andhaka rimasero sobri e vigili. 14Le guardie portarono fuori dalla città tutti gli attori, i cantanti, i danzatori, li fecero allontanare dalla regione. 15Tutti i ponti sui fiumi furono distrutti e fu proibito alle navi di navigare. Presso tutti gli accessi alla città, furono piantati pali acuminati e furono scavati fossati. 16Tutta la terra intorno alla città, per molti Yojana fu resa impenetrabile. Buche e pozzi, furono scavati. E del combustibile fu sparso ovunque. 17La nostra fortezza era naturalmente forte. Era ben difesa e colma di ogni tipo di armi. 18In conseguenza dei preparativi, la nostra città era pronta a ricevere qualsiasi tipo di nemico. La nostra città sembrava quella di Indra. 19Quando Salya arrivò, nessuno mostrava segni di attività, nessuno fra i Vrisni e gli Andhaka, entrava o lasciava la città. 20Tutte le strade, tutti gli spazi aperti erano colmi di cavalli ed elefanti. 21I soldati si sentivano sicuri, avevano razioni alimentari, armature e armi in grande quantità, erano pronti a combattere. 22Tutti i soldati erano stati pagati con oro, tutti avevano ricevuto la loro paga, nessuno era stato obbligato a combattere. 23Fu così che Dwarka, difesa da Ugrasena, era pronta per ricevere l’assalto” (Mahabharata - Vana Parva - Arjuna Bhigamana Parva - Sezione 15).

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    00 04/01/2014 09:58
    1Krishna disse: “Salya il signore del Saubha, raggiunse Dwarka con molti uomini, cavalli ed elefanti. 2La schiera comandata da Salya consisteva di quattro tipi di truppe, queste occupavano il suolo, che era stato inumidito con acqua. 3Tranne i luoghi di cremazione, i templi, i boschi sacri e il suolo coperto dai formicai, tutti gli altri luoghi furono occupati. 4La strada che conduceva a Dwarka, era stata bloccata da varie divisioni di soldati e i passaggi segreti della città, furono bloccati dagli accampamenti di Salya. 5Come Garuda il Re degli uccelli, 6Salya si spingeva contro Dwarka con le sue truppe equipaggiate con ogni tipo di armi, tutti abili nell’usarle, con numerosi carri, cavalli ed elefanti. 7Vi erano molti pennoni e bandiere. Tutti i guerrieri erano ben pagati, ben nutriti e forti. I fanti erano tutti eroici e chi usava i carri possedeva archi. 8Vedendo le armate di Re Salya avvicinarsi, il giovane principe dei Vrisni, desiderò dare loro battaglia. 9Incapace di trattenere l’orgoglio, Salya fu attaccato da Charudeshna, Samba e Pradyumna. 10I nostri soldati, vestiti con le loro armature, ornati con oggetti dai colori fiammeggianti, saliti sui loro carri desideravano combattere i guerrieri di Re Salya. 11Samba imbraccio l’arco e attaccò sul campo Kshemavriddhi, il ministro e generale delle armate si Salya. 12Così come Indra versa la pioggia, cosi fece Samba il figlio di Jambhavati, fece piovere frecce in continuazione. 13Kshemavriddhi, il generale delle armate di Salya, ignorando quella pioggia di frecce, rimase immobile come l’Himalaya. 14Poi Kshemavriddhi, aiutato dal suo potere illusorio, lanciò sui carri nemici numerose armi. 15Disperse quelle armi con una contro illusione, aiutandosi con l’illusione, Samba lanciò mille proiettili. 16Trafitto e sopraffatto dalle armi di Samba, Kshemavriddhi il generale delle forze di Salya, ricorrendo a macchine legate alle gambe, volò via dal campo di battaglia. 17Quando quella mente contorta del comandante delle forze armate di Salya, volo via dal campo, un potente Daitya, chiamato Vegavan, si diresse contro mio figlio. 18Così attaccato l’eroico Samba, il perpetuatore della stirpe dei Vrisni, mantenendo il suo posto contrastò l’attacco di Vegavan. 19L’eroico, l’irresistibile e potente Samba, roteando una grossa mazza, si lanciò contro Vegavan. 20Colpito, Vegavan stramazzò al suolo come un sacco di piume, sembrava un enorme albero baniano che era stato sradicato. 21Quando quell’eroico e grande Asura fu ucciso dalla mazza, mio figlio si scagliò contro le truppe e cominciò a combattere contro tutti. 22Un famoso Danava conosciuto con il nome di Vivindha, un grande conduttore di carri e un grande arciere, si spinse contro Charudeshna. 23Il duello fra Charudeshna e Vivindha fu fiero, come quello che avvenne in tempi antichi fra Vitra e Indra. 24Affrontandosi, i due contendenti si ferirono con le loro armi, come forti leoni emettevano forti ruggiti. 25Dopo averla ravvivata con l’incanto, il figlio di Rukmini, fissò a uno strumento una potente arma, che possedeva lo splendore del Sole, o del fuoco e che era capace di uccidere tutti i nemici. 26Mio figlio, infiammato dalla collera, sfidò Vivindha, e gli lanciò contro quell’arma. Così cadde a terra morto. 27Vedendo Vivindha steso al suolo e le sue armate agitate, Salya Salì sul Saubha, capace di portarlo dove volesse. 28Vedendolo a bordo del oggetto volante, le forze di Dwarka si allarmarono. 29Pradyumna lasciò il suo posto e chiese alle Anartha di non perdersi di coraggio.

    30Pradyumna disse: “O guerrieri, non scoraggiatevi, fermatevi e guardatemi combattere. Rovescerò la macchina di Salvya con lui dentro. 31Oggi distruggerò le armate del signore di Saubha, con il mio srumento lancerò un arma simile a un serpente. 32Rallegratevi, non abbiate timore, oggi lo ucciderò. Aggredito da me, il malvagio Salya sarà distrutto insieme alla sua macchina”.

    33Dopo aver detto queste cose, Pradyumna con cuore allegro, si appostò sul campo di battaglia, pronto per iniziare il duello”

    (Mahabharata - Vana Parva - Arjuna Bhigamana Parva - Sezione 16).

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    00 04/01/2014 10:02
    1Krishna disse: “Dopo aver parlato con lo Yadava, Il figlio di Rukmini, salì sul carro, aggiogato con cavalli ricoperti da armature. 2Nel carro vi era uno stendardo, con sopra la figura di un granchio con molteplici bocche. Questo faceva paura quanto Yama. 3L’eroe era equipaggiato di spada e di frecce, la sua figura era ricoperta di pelle, in una mano stringeva un arma che splendeva come il fulmine. 4Lo passava da una mano all’altra per colpire i nemici, creò confusione fra i Danava e fra gli altri abitanti del Saubha. 5Mentre si dirigeva per scontrarsi con i Danava, seduto sul carro contemplava il nemico, nessuno poteva schivare i suoi proiettili. 6Il colore del suo viso non cambiava e le sue braccia non tremavano. La gente udiva il suo ruggito, simile a quello di un leone, come segno del suo valore. 7La creatura acquatica, il granchio che divorava i pesci, disegnato sullo stendardo del carro, terrorizzava tutti i guerrieri di Salya. 8Pradyumna, veloce si spinse contro Salya, il quale desiderava combattere contro di lui. 9Sfidato dall’eroico Pradyumna in quella battaglia, l’iroso Salya non lo sopportava. 10Impazzito per la collera, decise di combattere contro Pradyumna. Quel conquistatore di città ostili, salì su quel carro dalla velocità incontrollata. 11Tutta la gente fu spettatore, del duello fra Salya e quell’eroe della stirpe dei Vrisni. La battaglia fu come quella fra Indra e Vali. 12O Eroe, o signore, o discendente di Kuru, Salya salì sulla sua bellissima macchina, ornata d’oro, dotato di bandiere, 13di porta bandiere ed equipaggiato con armi. Salya cominciò a tirare proiettili contro Pradyumna. 14Quest’ultimo, con la forza delle sue braccia, sommerse Salya con una fitta pioggia di frecce. 15Così attaccato, il Re di Saubha non resisteva. Lanciò contro mio figlio un arma che era come il divampante fuoco. 16Quel grande guerriero, mio figlio, scansò tutte le frecce. Vedendo questa cosa, Salya lanciò contro mio figlio altre risplendenti armi. 17Il figlio di Rukmini, malgrado fosse ferito, riusci a scagliare un arma, in grado di raggiungere i punti vitali del nemico. 18Quella lanciata da mio figlio, era una freccia alata. Ha colpito Salya, trafitto l’armatura e penetrata nel cuore. Salya stramazzò al suolo. 19Vedendo il Re colpito, stramazzare al suolo, i Danava, si voltarono e fuggirono via. 20Vedendo il loro Re, il monarca di Saubha steso al suolo privo di sensi, i soldati esclamarono: “Oh, poveri noi”. 21Ma ripresa coscienza, quel forte Salya, riempì di frecce Pradyumna. 22Mio figlio fu gravemente ferito alla gola, mentre il suo avversario se ne stava ritto sul carro. 23malgrado ferito, Pradyumna, urlò così forte, che il suo ruggito si senti in tutti i territori abitati. 24Poi privo di sensi, cadde a terra. Vedendolo incapace di difendersi, senza perdere tempo, Salya gli lanciò contro altre potenti armi. 25Trafitto da numerose frecce, privo di coscienza, Pradyumna cadde sul campo di battaglia” (Mahabharata - Vana Parva - Arjuna Bhigamana Parva - Sezione 17).

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    00 04/01/2014 10:09
    1Krishna disse: “O Re, quando Pradyumna, ferito dalle frecce, cominciò a sentirsi debole e a perdere coscienza, 2i Vrisni e gli Andhaka, esclamarono: “Oh, poveri noi”, mentre i nemici si rallegravano. 3Vedendolo incosciente, il suo auriga, il figlio di Daruka, spronò i cavalli per allontanarsi velocemente. 4Ma non poté aiutare quel migliore fra i guerrieri, Pradyumna aveva ripreso coscienza. Impugnato l’arco, parlò al suo auriga.

    5Pradyumna disse: “O figlio di Suta, cosa avete fatto? Perché vi state allontanando, perché lasciate il campo di battaglia? Gli eroi Vrisni, non sono usi a questo comportamento. 6Siete forse spaventato da Salya? Di cosa avete paura? Ditemi, cosa volete fare, cosa avete in mente?”.

    7L’auriga rispose: “Non sono un codardo, la paura non si è impossessata di me. Penso che sia difficile sconfiggere Salya. 8Per questo mi sto ritirando dal campo di battaglia. Quel malvagio è più forte di voi. Un auriga ha il dovere di proteggere il guerriero che occupa il suo carro, quando questo è privo di sensi. 9Voi siete da me protetto, così come voi proteggete me. Su di un carro, un guerriero deve sempre essere protetto dal suo auriga. 10Voi siete solo, mentre i Danava sono tanti. O figlio di Rukmini, penso che voi non siete uguale a loro in battaglia, per questo mi sto allontanando”.

    11krishna continuò: “Quando il figlio di Suta ebbe detto quelle cose, Pradyumna rispose: “Girate, tornate indietro”. 12Non comportatevi più così. Finché sono vivo, non girate più il carro per allontanarvi. 13Colui che abbandona un campo di battaglia non può essere considerato un discendente di Vrisni. Colui che uccide i nemici, cade e dice: “Sono vostro”. 14Colui che uccide una donna, o un bambino, o un anziano, o un guerriero, o chi ha problemi, o chi è privo di carro, o le cui armi sono rotte. 15Voi siete nato nella stirpe dei Suta (carrettieri), voi siete abile nella vostra professione. Voi conoscete l’usanza dei Vrisni in Battaglia. 16Voi siete esperto negli usi e nei costumi, adottati dai Vrisni in battaglia. Voi non dovete fuggire dal campo di battaglia, così come avete fatto ora, non fatelo più. 17Che cosa dirà l’irreprensibile Krishna, il fratello di Gada, quando lo verrà a sapere, quando saprà che come un codardo, con ferite alla schiena, sono fuggito dal campo di battaglia. 18Cosa dirà il fratello maggiore di Krishna, il grande Baladeva, il quale è vestito di blu e inebriato dal vino, cosà dirà al suo ritorno? 19Cosa dirà, quel migliore fra gli uomini, il nipote di Sini, quel grande arciere di Satyaki, quando saprà che sono fuggito dal campo di battaglia? Cosa dirà il sempre vittorioso Samba? 20Cosa dirà l’irreprensibile Charudeshna, Gada, Sarana, e il grande Akrura, cosa diranno di me? 21Cosa diranno le mogli dei grandi eroi, quando saranno insieme, cosa diranno di me? Sono sempre stato considerato un coraggioso, di buona condotta, rispettabile ed orgoglioso. 22Essi diranno: “Sta arrivando Pradyumna il codardo, colui che è scappato dal campo di battaglia, vergogna, vergogna”, Non diranno mai “Ben fatto”. 23Mi renderanno ridicolo con le loro esclamazioni, la vergogna su di me, o su quelli come me, è peggio della morte. Non lasciate più il campo di battaglia. 24La città mi è stata affidata, Krishna è andato al sacrificio dei Pandava. Non posso stare quieto in un momento come questo. 25O figlio di Suta, quando l’eroico Kritavarma, stava uscendo per scontrarsi con Salya, l’ho fatto desistere, gli ho detto: “Vado io, meglio se voi state qui”. 26Kritavarma ha desistito su mio ordine. Se lascio il campo di battaglia, cosa dirò a quell’eroe? 27Quando quell’irresistibile eroe, colui che possiede la conchiglia, il disco e la clava tornerà, cosa gli dirò? 28Cosa dirò a Satyaki, a Baladeva, e agli altri Vrisni, e agli Andhaka, che mi hanno sempre supportato? 29Avendo lasciato il campo di battaglia, colpito alla schiena, portato via da voi, mentre io ero insensibile, non potrò sopportare la vita. 30Veloce, girate il carro, non agite più in questo modo, nemmeno nel momento di grande pericolo. 31Fuggito dal campo di battaglia come un codardo, con ferite alla schiena, non merito di vivere. 32Mi avete mai visto fuggire come un codardo? 33Non potete lasciare il campo di battaglia, fino al momento in cui il mio desiderio di combattere non sia gratificato. Presto, girate il carro e tornate indietro”

    (Mahabharata - Vana Parva - Arjuna Bhigamana Parva - Sezione 18).

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    00 04/01/2014 10:18
    1Krishna continuò: “O figlio di Kunti, dopo aver ascoltato e ponderato le parole di mio figlio, l’auriga, con parole dolci, rispose.

    2L’auriga disse “O figlio di Rukmini, non ho paura di guidare i cavalli in battaglia. Conosco le usanze dei Vrisni in guerra. Tuttavia non mi sembra corretto. 3O longevo eroe, coloro che conducono il carro, hanno l’obbligo di proteggere il guerriero che trasportano e voi siete gravemente ferito. 4Voi avete numerose ferite dovute alle frecce che Salya vi ha scagliato contro, avevate perso i sensi, quindi vi ho portato via dal campo di battaglia. 5O figlio di Krishna, ora che avete ripreso i sensi, vedrete la mia abilità nel condurre i cavalli. 6Sono nato da Daruka, sono esperto nella mia arte. Senza paura ora entrerò nelle schiere nemiche”.

    7Krishna continuò: “Dette queste parole, l’auriga, impugnò le redini e spronò i cavalli e velocemente tornò sul campo di battaglia. 8Colpendo con la frusta, tirando le redini, sembrava che quei cavalli volessero volare, facendo acrobazie, 9qualche volta circolari, qualche volta correndo, qualche volta girando a destra e qualche volta a sinistra. 10Quei cavalli sembravano comprendere i desideri di Daruka, sembravano bruciare di energia, con gli zoccoli che sfioravano il suolo, sembravano volare. 11Girò intorno alle armate di Salya, lo fece così velocemente che quelli che lo videro, furono colti di sorpresa. 12Approfittando di quelle manovre, Pradyumna, scagliò delle frecce agli aurighi degli avversari. 13Senza preoccuparsi della pioggia di frecce, l’auriga continuava a condurre il carro intorno all’armata di Salya, sembrava che il combattimento fosse appena iniziato. 14Il Re Salya, prese di nuovo mira a mio figlio, al figlio partorito da Rukmini, gli lanciò contro una marea di armi. 15Ma per nulla impaurito, quel coraggioso eroe, rideva mostrando la velocità della sua mano, nel contrastare quelle armi, prima che lo raggiungessero. 16Vedendo che tutte le sue armi cadevano a terra, il Re di Saubha, ricorse a una terribile illusione, che per gli Asura era naturale, e verso una fitta pioggia di armi. 17Parate a mezz’aria tutte quelle armi del Daitya, per mezzo dell’arma di Brahma, lanciò armi di ogni genere. 18Quelle armi si deliziavano nell’assaggiare il sangue che fuoriusciva dai Daitya e nel trafiggere le teste, la gola e la faccia. 19Ferito dalle armi, il malvagio Salya, stramazzò al suolo. Il figlio di Rukmini gli lanciò contro un’altra freccia, capace di uccidere ogni nemico. 20Quando quell’arma, adorata da tutti i Dasarha, fiammeggiante come il fuoco, fatale come un serpente velenoso, fu fissata alla corda dell’arco, si senti urlare: “Oh, poveri noi”. 21Quindi, tutti gli Esseri Celesti con Indra e Kuvera a capo, con la velocità della mente, mandarono da Pradyumna, Narada e Vayu il deva del vento. 22I due raggiunsero il figlio di Rukmini, gli portarono un messaggio degli Esseri Celesti. Essi dissero: “O eroe, il Re Salya non può essere ucciso da voi. 23nessuno può salvarsi dalla vostra arma. Anche se potete ucciderlo, girate il carro e fate marcia indietro. 24Il creatore ha ordinato che Salya deve essere ucciso da Krishna il figlio di Devaki. Fate in modo che questo non sia reso falso”.

    25Così quell’eccellente eroe, ritirò dal suo arco, quella potente arma, e la riposò nella sua custodia. 26Così, Salya, ferito dalle frecce di Pradyumna, girò il carro e velocemente fuggì via. 27Sconfitto dai Vrisni, il malvagio Salya, a bordo del Saubha, costruito con metalli preziosi, lasciò Dwarka e volando sparì nel cielo” (Mahabharata - Vana Parva - Arjuna Bhigamana Parva - Sezione 19).

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    00 04/01/2014 10:24
    1Krishna continuò: “Quando Salya lasciò la città degli Anartha, al termine della vostra cerimonia del Rajasuya, io tornai a casa. 2Al mio arrivo trovai Dwarka privata del suo splendore. La recitazione dei Veda e le offerte sacrificali furono fermate, 3le giovani fanciulle erano state private dai loro ornamenti e i giardini erano stati privati dalla loro bellezza. Allarmato per quella vista, chiesi al figlio di Hridika: 4“O migliore fra gli uomini, perché gli uomini e le donne della stirpe Vrisni sono così addolorati? Raccontatemi cosa è successo”. 5Così interrogato, il figlio di Hridika, mi raccontò i dettagli dell’invasione da parte di Salya, della sua sconfitta e della sua fuga. 6Saputa ogni cosa, decisi di non perdere tempo e di uccidere Salya. 7O migliore fra i Bharata, per incoraggiare i cittadini, rivolgendomi al Re Ahuka, al Re Anakadundubi 8e anche a quel capo fra gli eroi della stirpe dei Vrisni, dissi: “O migliore fra gli Yadava, siate cauti e rimanete in città. 9Sappiate che sto andando ad uccidere Salya, non tornerò a Dwarka, senza prima averlo ucciso. 10Tornerò solo quando avrò ucciso Salya, distrutto la sua città e il suo carro fatto di metalli preziosi. Colpirò con le tre note musicali dette Dundbi, che sono terribili per i nemici”.

    11Da me incoraggiati, con cuore aperto mi dissero: “Andate e uccidete il nemico”. 12Ricevuta la benedizione di quegli eroi, dopo che i Brahmana ebbero pronunciato le loro benedizioni, inchinatomi verso quei migliori fra i Brahmana e verso Siva, 13Sono salito sul mio carro, con aggiogati i miei cavalli Saivya e Sugriva, riempiendo le direzioni con il cigolio delle ruote, ho suonato la conchiglia Panchajanya. 14Circondato dalle mie invincibili e coraggiose armate, consistenti in quattro tipi di truppe, sono partito. 15Attraversate molte nazioni, molte montagne, molte foreste, molti laghi e fiumi, alla fine giunse nella regione di Martikavarta. 16La ho saputo che Salya stava correndo con il suo carro, nei pressi dell’oceano. Quindi mi misi ad inseguirlo. 17Raggiunto l’oceano, vidi Salya a bordo del suo carro fatto con metalli preziosi, stava in mezzo all’oceano. 18Tenendosi da distanza, quel malvagio, mi sfidava, ancora e ancora a combattere. 19Con il mio arco, provai a lanciargli contro delle armi, ma non raggiungevano il bersaglio. Quindi andai in collera. 20Quel grande e irreprensibile peccatore figlio di un Daitya, cominciò a lanciarmi contro numerose armi. 21Laciava frecce sui miei soldati, sul mio auriga, sui miei cavalli. Senza curarmi troppo dei suoi colpi continuai a combattere. 22Poi quei guerrieri che stavano al comando di Salya, mi lanciarono contro una marea di frecce appuntite. 23Quegli eroi Asura, ricoprirono il mio carro, i miei cavalli, il mio auriga con frecce capaci di trafiggere il cuore. 24Non riuscivo a vedere il mio carro, i miei cavalli, il mio auriga da tanto che io e i miei soldati eravamo ricoperti di frecce. 25Poi con il mio arco gli scagliai contro diecimila frecce, potenziate con Mantra appropriati, lanciate con metodi celesti. 26Quel carro, fatto di metalli preziosi, stava lontano nel cielo, non poteva essere visto dalle mie truppe. 27Su quel campo di battagli, vi erano molti spettatori, che mi incitavano, battendo le mani e urlando come leone. 28Le meravigliose armi, lanciate dalla mi amano contro il nemico, penetravano nel corpo dei Danava come insetti pungenti. 29Si sentivano le urla di quelli che stavano morendo colpiti dalle armi, i colpiti cadevano nelle acque del grande oceano. 30Perse le braccia, tagliato il collo, sembravano Kavanda (una sorta di fantasmi). I Danava urlando cadevano nell’oceano. 31Come toccavano l’acqua, venivano assaliti e divorati dagli animali acquatici. 32Poi suonai la conchiglia Panchajanya, che avevo ottenuto dalle acque, che era così graziosa, quanto il Loto, bianca come il latte, o il fiore Kunda, o la Luna, o l’argento. Vedendo i suoi guerrieri cadere, il Re di Saubha, 33cominciò a combattere con me, aiutandosi con l’illusione. 34Cominciò a lanciarmi contro mazze, lance, dardi appuntiti, giavellotti, saette, bombe, grosse spade, proiettili, asce e missili. 35Mi mandava contro di tutto, ma io li distruggevo con un contro incanto. Vedendo che i suoi sortilegi erano innocui, cominciò a tirare picchi di montagne. 36La luce e il buio si alternanvano, i giorni passavano, ora umido, ora caldo e ora freddo. 37Vi fu una tremenda pioggia di braci, di cenere, di asce e di ogni genere di armi. Con l’uso della magia, il nemico combatteva con me. 38Sapendolo, io distruggevo ogni suo incantesimo e nei momenti più propizi, gli lanciavo contro numerose armi. 39Il cielo cominciò a divampare come cento Soli, cento Lune e decine di migliaia di stelle. 40Nessuno poteva comprendere se fosse giorno o fosse notte. Nessuno poteva capire i punti cardinali. Poi fissai nel mio arco, l’arma chiamata Pragnastra. 41L’arma partì, volava come un fiocco di cotone spinto dal vento. Nell’aria si svolse una battaglia. Tornata la visibilità, prosegui a combattere contro il nemico” (Mahabharata - Vana Parva - Arjuna Bhigamana Parva - Sezione 20).

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    00 04/01/2014 10:29
    1Krishna disse: “O migliore fra gli uomini, il grande nemico, il Re Salya, mentre ci scontravamo, volò di nuovo nel cielo. 2Desiderando vincere, quel malvagio Danava, mi lanciò contro Satagnis, grossi massi, lance fiammeggianti, grosse clave e spade acuminate. 3Mentre quelle armi scendevano dal cielo, velocemente le bloccavo con le mie frecce. Prima che potessero raggiungermi, le spezzavo in due, in tre pezzi. Un gran rumore pervadeva il cielo. 4Poi Salya ricoprì il mio auriga, i cavalli e il carro con centinaia e migliaia di frecce. 5L’auriga, che stava due passi davanti a me, disse: “Il mio dovere è rimanere, malgrado seriamente ferito dalle frecce, rimarrò. Ma non so per quanto potrò resistere, il mio corpo si è indebolito”. 6Udite le pietose parole del mio auriga, lo guardai e vidi che era pieno di ferite. 7Nel suo petto, nelle sue braccia, nelle sue gambe, nel suo corpo, non vi era più posto per altre frecce. 8Il sangue usciva copioso dalle sue ferite. Sembrava una collina di terra rossa dopo la pioggia. 9Vedendo il mio auriga in difficoltà, vedendolo ferito, cercai di confortarlo. 10In quel momento una persona si avvicinò al mio carro e si rivolse a me come un amico. 11Quella persona che venne da me era un servo di Ahuka, mi portava un messaggio, con voce fioca disse: 12“Ahuka il Re di Dwarka, vi dice: “O Krishna porto notizie di vostro padre e dei vostri amici. 13Tornate a Dwarka, mentre eravate assente, Salya con le sue forze, ha ucciso vostro padre. 14Smettete di combattere, venite qui. Venite a difendere Dwarka, questo è il vostro dovere più urgente”. 15Udite le parole del messaggero, il mio cuore divenne pesante, non capivo quello che dovevo o non dovevo fare. 16Saputo di quella disgrazia, mentalmente rimproverai Satyaki, Baladeva e quel grande conduttore di carri di Pradyumna. 17Ho riposto in loro il compito di proteggere Dwarka e mio padre e sono partito per distrugge Saubha. 18Poi addolorato, mi chiesi: “Quegli uccisori di nemici, Baladeva, Satyaki, Pradyumna, 19il potente Charudeshna, Samba e altri, sono ancora vivi? Se fossero ancora vivi, 20nemmeno Indra avrebbe potuto uccidere mio padre. Se mio padre è morto, anche tutti gli altri sono morti. 21Anche Baladeva ha perso la vita. Questo è ciò che credo”. Fui più volte pervaso dal pensiero della loro morte. Ero sopraffatto dal dolore, ma volevo ancora combattere contro Salya. 22In quel momento vidi il corpo di mio padre cadere dal carro Saubha. A quella vista mi sentii svenire. 23Mio padre sembrava Yayati, nel momento in cui aveva perso tutte le virtù, lo vidi cadere a terra dal cielo. 24Vidi mio padre cadere, come un corpo celeste che aveva perso i suoi meriti, il suo viso era pallido e i suoi capelli e i suoi vestiti erano in disordine. 25L’arco Saranga cadde dalla mia mano, mi sentii mancare, mi sedetti al lato del carro. 26Vedendomi svenuto, sembravo morto, i mie soldati, nel vedermi esclamarono: “Oh, poveri noi”. 27Mio padre, con gli arti a penzoloni, sembrava un uccello caduto dal cielo. 28Dopo essere precipitato, le schiere nemiche, con le loro lance e le loro asce, continuavano a colpirlo, cercavano di smembrarlo. A quella vista il mio cuore tremava. 29Poco dopo ripresi coscienza, ma non vidi più nessuno, Salya, il suo carro, tutti i nemici e perfino mio padre erano scomparsi. 30Nella mia mente giunsi alla conclusione che si trattava di un illusione. Riguadagnati i sensi, cominciai di nuovo a tirare molte frecce” (Mahabharata - Vana Parva - Arjuna Bhigamana Parva - Sezione 21).

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    00 04/01/2014 10:37
    1Krishna continuò: “Ripreso il mio arco, ricomincia a trafiggere le teste dei nemici dei Sura che stavano sopra il Saubha. 2Ricomincia a lanciare con l’arco Saranga, molte frecce dalla forma di un serpente, capaci di raggiungere grandi altezze, tutte dotate di grande energia. 3O Re, non potevo vedere il Saubha, in quanto a causa di un incanto era scomparso. Rimasi stupito. 4Quell’armata di Asura, dai visi terribili, dai capelli orribili, lanciarono un terribile urlo, io rimasi in attesa del carro Saubha. 5In quella grande battaglia, il mio proposito era quello di ucciderli, fissai nell’arco un arma capace di uccidere i nemici, seguendo le onde sonore delle loro voci, ma il ruggito cessò. 6Ma tutti quei Danava che erano stati mandati avanti morirono a causa delle mie frecce, brillanti come il Sole, capace di colpire un nemico attraverso il suono della sua voce. 7Quando i colpi dei Danava cessavano da una parte, subito iniziavano da un’altra, lanciai le mie armi anche in quella direzione. 8In questo modo gli Asura ripresero ad urlare, il loro ruggito poteva essere udito in tutte le direzioni. Tutti questi furono da me uccisi. 9Guardandomi intorno, avvicinandomi, il carro Saubha, capace di raggiungere qualsiasi luogo, apparve di nuovo. 10Poi quegli agenti distruttivi, quei Danava dalle forme terribili, mi ricoprirono lanciandomi grandi quantità di pietre. 11Provarono più volte ad uccidermi con le pietre, coperto da quelle rocce sembravo una montagna. 12Io, il mio auriga, i miei cavalli, eravamo tutti ricoperti di pietre, fino alla cima dello stendardo, non potevamo vedere nulla. 13Le mie armate furono prese dal panico, quindi cominciarono a fuggire in tutte le direzioni. 14Vedendomi in quello stato, il firmamento, il cielo e la terra, esclamarono: “Oh, poveri noi”. 15I miei amici, afflitti dal dolore, preoccupati cominciarono a piangere, e aspettavano in ansia. 16La gioia pervadeva il cuore dei nemici, come il dolore pervadeva il cuore dei miei uomini. Questo l’ho saputo dopo che ebbi sconfitto i nemici. 17Impugnata la saetta, l’arma preferita da Indra, mi liberai dalle pietre, ridussi in briciole quei grandi massi. 18I miei cavalli, afflitti dal peso delle rocce, tremavano, erano sul punto di morire. 19Nel rivedermi, tutti i miei amici ricominciarono a gioire, così come uno gioisce nel vedere il Sole riapparire nel cielo dopo che le nuvole si sono disciolte. 20Vedendo i miei cavalli ancora afflitti dal peso delle pietre, sul punto di morire, il mio auriga, con parole adatte all’occasione, disse: 21“O discendente die Vrisni, guardate Salya il signore del Saubha è là, non trascuratelo, continuate a combattere. 22Non dimenticatevi di lui, uccidetelo, non lasciatelo vivere un momento di più. 23Un nemico deve sempre essere ucciso. Nemmeno un nemico debole deve essere trascurato da un uomo forte. 24Nemmeno se questo si trova ai propri piedi, non bisogna perdersi in parole quando si è in battaglia, o Krishna sforzatevi di ucciderlo. 25Conquistatelo, non ritardate nel farlo. Questo non può essere ucciso con mezzi normali. 26Non può essere un amico, colui che ha devastato Dwarka e che ora sta combattendo con voi”. Udite le parole del mio auriga, 27sapendo che le sue parole erano vere, ricominciai a combattere con l’intenzione di uccidere Salya e distruggere il suo Saubha. 28Dissi all’auriga: “State fermo”. Quindi fissai nel mio arco, nel mio distruttore di Danava, 29la mia arma favorita, dalle origini celesti, risplendente e di potenza irresistibile, brillava di bruciante energia, non poteva essere fermata, era in grado di penetrare qualsiasi cosa. 30Dissi: “Vai distruggi il Saubha e tutti i nemici che contiene”. Dette queste parole, dopo averla caricata con dei Mantra, in collera, 31con la forza delle mie braccia, lanciai il potente disco, capace di ridurre in cenere gli Yaksha, i Rakshasa, i Danava 32e i Re nati da una razza impura, tagliente come un rasoio, il quale è come Yama, in grado di uccidere tutti i nemici. 33lanciato nel cielo, il disco Sudarshana, sembrava brillare come il Sole alla fine dello Yuga. 34Avvicinatosi al Saubha, il quale era grande come una città, lo splendore di quel carro scomparve, il disco procedeva dritto, lo vidi tagliare a metà come fosse un grosso albero. 35Tagliato in due dalla forza del Sudarshana, il Saubha precipitò come la città di Tripura colpita da Siva. 36Dopo che il Saubha fu caduto, il disco tornò nella mia mano. Poi lo lanciai di nuovo, urlando: “Vai da Salya”. 37ome raggiunto, mentre era sul punto di lanciare una grossa clava, Salya fu tagliato in due. Con il suo splendore, il disco spense il nemico. 38Quando quel coraggioso nemico fu ucciso dal mio arco, tutti i Danava, esclamando: “Oh, poveri noi”, fuggirono in ogni direzione. 39Puntato il carro, davanti al Saubha, suonai la conchiglia, rallegrando il cuore dei miei amici. 40Vedendo il loro carro, grande come una città, alto come la cima del monte Meru, con i suoi palazzi, porte, distrutto e in fiamme, tutti i Danava fuggirono per la paura. 41Ucciso Salya e distrutto il Saubha, tornai ad Anartha per deliziare i miei amici. 42O Re, questa è la ragione per cui non venni ad Hastinapura. Se fossi venuto, Duryodhana non sarebbe sopravvissuto sufficientemente per vincere il gioco, questo non avrebbe avuto luogo. 43Cosa posso fare oggi? E’ difficile fermare l’acqua, quando una diga è stata rotta”.

    44Vaisampayana continuò: Dopo aver detto queste parole, quel bel uccisore di Madhu, quel migliore fra gli uomini, salutò i Pandava e si preparò a partire. 45Il Re Yudhishthira lo salutò, Bhima lo abbracciò e gli annusò la nuca. 46Con reverenza, fu abbracciato da Arjuna e dai gemelli Nakula e Sahadeva. Fu onorato da Dhaumya e omaggiato da Draupadi in lacrime. 47Facendo salire Subhadra e Abimanyu sul carro dorato, dopo essere stato salutato dai Pandava, salì anche lui a bordo. 48Consolato Yudhishthira, Krishna ripartì per Dwarka a bordo del suo carro, splendente come il Sole, trainato dai cavalli Saibhya e Sugriva. 49Quando quell’eroe della stirpe Dasraha se ne fu andato, Dhristadyumna il figlio di Prisata, portò con se, nella sua città, il figlio di Draupadi. 50Dopo aver visto i Pandava, Dhristaketu il Re di Chedi, prendendo con se sua sorella Karenumati, la moglie di Nakula, fece ritorno alla sua deliziosa città, chiamata Suktamati. 51Anche i Kaikeya con il permesso dell’energico Yudhishthira il figlio di Kunti, salutati tutti se ne andò. 52Malgrado che i Brahmana e i Vaisya e altri sudditi, furono spinti ad allontanarsi, loro non volevano lasciare i Pandava. 53Quella schiera di gente che nella foresta di Kamyaka, circondava quelle grandi anime dei Pandava era straordinaria. 54Onorati quelle grandi anime dei Brahmana, nel momento giusto, Yudhishthira ordinò che il suo carro fosse preparato (Mahabharata - Vana Parva - Arjuna Bhigamana Parva - Sezione 22).