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UFO, scudi volanti e Hopi



In molte culture nel mondo vi sono parecchi riferimenti a culture aliene che si dice vennero sul nostro pianeta e spesso si incaricarono di farci progredire sotto molti aspetti, non ultimo quello tecnologico, scientifico e sociale: nei testi induisti, come il Ramayana e il Mahabharata, vengono descritte navi volanti di vario genere chiamate Vimana, utilizzate anche per il combattimento. Tra i geroglifici sul muro di un tempio egizio di 3000 anni fa, ad Abydos, sono rappresentati quelli che sembrano essere moderni aeroplani ed elicotteri, anche se molti studiosi cercano di spiegare questa cosa apportando spiegazioni che hanno del ridicolo; le incisioni su dischi di pietra che sarebbero state trovate in grotte sul confine cino-tibetano racconterebbero storie di un razza extraterrestre chiamata Dropa, il cui veicolo spaziale sarebbe caduto sulla Terra 12.000 anni fa. Gli indios Hopi abitarono per oltre un migliaio d'anni su tre grandi mesa nel nord dell'Arizona, e anche le loro leggende fanno riferimento a veicoli aerei, forse provenienti da Orione: queste tribù indiane possono essersi stabilite in quelle mesa in Arizona perché, si pensa, volessero riflettere la posizione delle stelle nella loro antica costellazione d'origine, come venne fatto per le tre piramidi egizie vicine al Cairo. Quelli che noi oggi chiamiamo UFO o dischi volanti, le tribù indiane li chiamavano "scudi volanti" ed esistevano già prima dell'avvento dell'aviazione moderna, in un continente di epoca precedente alla nostra, che venne distrutto da un diluvio di enormi dimensioni, il cui ricordo sembra proprio sia sopravvissuto negli scritti sumeri che poi vennero usati per scrivere la Torah e poi la Bibbia cristiana, anche se con molti cambiamenti di nomi sia personali che di luoghi, oltre che una poco sana cernita di cosa andasse scritto nei nuovi testi e cosa no. Quel periodo che precedette il diluvio, e quindi la distruzione di buona parte dell'umanità, era un periodo fiorente, sia a livello tecnologico che culturale, in cui grandi città venivano costruite e enormi muraglie difensive edificate, ma di questo rimangono solo prove ritenute incerte in giro per il mondo o mitizzate poiché riportate da anziani che tramandano la cultura di origine, come Thomas Banyacya, del clan Coyote Hopi, che in un un discorso alle Nazioni Unite disse:"In quei tempi la gente aveva inventato molte macchine e possedeva tutte le comodità derivate dalla tecnologia, alcune delle quali non sono state ancora ottenute oggi giorno".

Una tale affermazione non può essere altro che un rimettere in vita conoscenze derivate dall'antica Atlantide, ormai scomparsa da millenni. Anche se non sussistono prove certe della sua esistenza, le prove circonstanziali derivate da miti riscontrati in varie culture nel mondo e ritrovamenti di strane costruzioni che non dovrebbero esistere secondo la logica archeologica, non danno molti dubbi in merito. In un mito Hopi, si narra di come il dio Sotuknang, dio degli scudi volanti, durante una devastante alluvione che stava distruggendo una città del sud, prese con sé sul suo mezzo i sopravvissuti, che dopo essere saliti a bordo riportarono ciò che videro, ovvero che la loro vista poteva dirigersi per l'infinità della terra mentre salivano verso il cielo, mentre Sotuknang dava ristoro ai bambini che aveva salvato insieme a due giovani, dicendo loro che si dovevano fidare di lui e dei suoi insegnamenti perché li aveva in simpatia, vista la loro precaria situazione, e che avrebbe comunicato con loro ancora durante i sogni. Raggiunto un paese, non a molta distanza dalle abitazioni, fece scendere i giovani che aveva salvato, proprio dove i loro genitori si erano insediati, salutò e volò via tra le nuvole come era apparso: poiché nella loro cultura non avevano piatti come noi, diedero all'oggetto il nome dell'oggetto che più si avvicinava come forma e cioé lo scudo del guerriero, usando la parola 'paatuwvota' per indicarlo, che identifica appunto lo scudo da guerra. Anche nella tradizione Hopi si parla dei Kachina, ovvero entità che potevano trasformarsi in qualsiasi cosa volessero (animali, oggetti, parti climatiche come vento, fuoco, ecc...) e che, come gli angeli caduti dal cielo, scesero dal cosmo per accoppiarsi con le donne Hopi, esattamente come detto nella Bibbia e la Torah ebraica. Da qui ritorna anche il discorso sui rapimenti alieni: ad esempio, quello indicato da un'altra leggenda Hopi, dove si narra di una giovane sposa che accompagnava il suo sposo Kana dei Kachina fino al suo villaggio situato nella seconda mesa, trasportata su uno scudo volante. Come si può ben vedere, le varie tradizioni, presenti in tutto il mondo, anche avendo differenze culturali non da poco, riportano gli stessi miti senza avere avuto l'occasione di comunicare tra esse, perciò la cosa non può che far pensare a una realtà esistente nel mito che vada al di là della mera fantasia o del fatto che si tratti solo di storie inventate.

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