La guerra dimenticata dello Yemen ritorna di attualità dopo l’attacco ai depositi dell’Aramco in Arabia Saudita. Lo Yemen dichiara un cessate il fuoco unilaterale di tre giorni e dà un ultimatum all’Arabia Saudita e ai suoi alleati per porre fine all’aggressione contro il popolo yemenita. “Annunciamo la cessazione di tutte le azioni offensive su tutti i fronti per un periodo di tre giorni e affermiamo la nostra disponibilità a trasformare questa cessazione in un impegno definitivo, permanente e duraturo”, ha annunciato sabato il Presidente del Consiglio Politico Supremo dello Yemen Mahdi al-Mashat. Parlando in un discorso televisivo, Al-Mashat ha spiegato che le truppe yemenite fermeranno tutti gli attacchi di missili e droni e tutte le azioni militari contro l’Arabia Saudita via terra, mare e aria per tre giorni. Allo stesso modo, ha affermato che lo Yemen è pronto per un eventuale cessate il fuoco permanente, se l’Arabia Saudita ritira tutte le forze straniere dal territorio yemenita, si rifiuta di sostenere le milizie nello Yemen e pone fine al suo assedio e agli attacchi nel territorio yemenita. Ha anche chiesto all’Arabia Saudita di porre fine al blocco a cui sottopone i territori sotto il suo controllo e di fermare i bombardamenti aerei contro la popolazione yemenita.
Lo Yemen è pronto per uno scambio di tutti i prigionieri di guerra
Al-Mashat ha anche espresso la volontà dello Yemen di scambiare tutti i prigionieri di guerra, compreso il fratello dell’ex Presidente yemenita latitante Abdu Rabu Mansur Hadi e altri prigionieri della coalizione guidata da Riyad contro lo Yemen, in cambio del rilascio di tutti i prigionieri yemeniti. L’alto funzionario yemenita ha chiarito che lo Yemen vuole la pace, invitando i nemici a fermare tutte le azioni che ostacolano la pace. Sono passati sette anni dalla devastante aggressione saudita contro il suo vicino meridionale, lo Yemen. L’aggressione saudita, volta a schiacciare il movimento popolare yemenita Ansarullah e a riportare al potere l’ex Presidente yemenita latitante Abdu Rabu Mansur Hadi, ha provocato la morte di centinaia di migliaia di yemeniti e milioni di sfollati. Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e Israele partecipano attivamente alla campagna di aggressione contro lo Yemen, con appoggio logistico, con fornitura di armi e con truppe speciali sul terreno. Tuttavia, sette anni dopo, nonostante il sostegno delle potenze occidentali, la coalizione degli aggressori non ha raggiunto i suoi obiettivi e, per di più, i progressi militari dello Yemen mostrano che l’equazione è completamente a favore del Paese più povero del mondo arabo.
L’attacco più recente dell’Esercito Yemenita è stato venerdì, quando i droni hanno attaccato 18 obiettivi chiave nell’Arabia Saudita meridionale e centrale, comprese le strutture della compagnia petrolifera statale saudita Aramco, una compagnia che tiene il polso dell’economia saudita. L’attacco ha fatto incendiare i depositi dell’Aramco ed ha suscitato il panico fra i sauditi, ha bloccato il pompaggio del crudo ed ha determinato anche una impennata nei prezzi del petrolio.
Fonte:
www.hispantv.com/noticias/yemen/539917/alto-fuego-arabia...
Traduzione e sintesi: Luciano Lago
www.controinformazione.info/lo-yemen-da-a-riyadh-un-ultimatum-per-porre-fine-alla-sua-aggr...