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I fisici russi avverano il teletrasporto

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    wheaton80
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    00 05/02/2016 22:36

    Il teletrasporto non è più fantascienza, gli scienziati dell’Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca (MFTI) lo hanno dimostrato. In futuro sarà possibile percorrere lunghe distanze senza l'applicazione di forza fisica ed essere contemporaneamente in due posti. Ad esempio, a Pechino o Mosca o in Siberia e nelle isole della Nuova Zelanda. Non è escluso il teletrasporto per l’esplorazione dello spazio. La materia in tale stato fisico si trova nel cosiddetto ”entanglement quantistico”. È la capacità di due o più sistemi quantistici di comportarsi allo stesso modo, rimanendo inseparabili, anche se distanziati l’uno dall’altro. Nella fisica classica, non esiste un tale effetto. Gli scienziati russi hanno trovato un modo per preservare l’"entanglement quantistico" nella trasmissione delle informazioni ad una distanza considerevole. Questo, in sostanza, è il teletrasporto, ha spiegato uno degli autori, il ricercatore Sergej Filippov dell’MFTI:“Quando i fili in un gomitolo si aggrovigliano, ci rattristiamo. I fisici al contrario: quando hanno a che fare con una condizione complessa, sono molto felici. Poiché in questi stati c'è una correlazione per cui ciò che succede ad una estremità della bobina è collegato a quanto sta succedendo nell'altra. Queste correlazioni possono essere inviate. Anche le persone, spostate in questo modo ad una certa distanza saranno comunque correlate. Il loro comportamento non sarà indipendente l'uno dall'altro”. I fisici hanno fatto una ricerca originale associata allo studio della trasmissione del segnale su una rete in fibra ottica. Questa, secondo lo scienziato, è la cosiddetta “crittografia quantistica”. All’MFTI hanno trovato un tale algoritmo che permette di rendere questo rapporto ancora più segreto. Per quanto riguarda il teletrasporto, è diventato come un effetto collaterale. Gli scienziati spiegano come si potrà usare l'effetto per spostare cose o persone:“Ipotizziamo che si vuole teletrasportare una persona. Per fare questo, non è necessario trasportare tutti i suoi atomi.

    Basta dichiarare che necessitiamo di 20 kg di ossigeno, 10 chilogrammi di carbonio, idrogeno, e si prende la stessa quantità all'altra estremità. E poi si inviano le informazioni registrate negli atomi in merito alla loro connessione e disposizione. E dall'altra parte del mondo si formerà la stessa persona”. In un certo senso, questo "assemblaggio", ricorda l'olografia, ossia l’immagine ricostruita di oggetti tridimensionali usando un laser. La differenza è che questo non è solo un particolare tipo di fotografia e riproduzione dei diritti, per così dire, qui c’è la riproduzione di “carne e sangue”, con tutte le caratteristiche e abilità specifiche. Certamente la scienza non ha ancora la capacità di raggiungere tali situazioni. Gli scienziati hanno imparato a teletrasportare solo i fotoni. Di solito sono portatori di informazioni inviate all'altra estremità della linea; i professionisti hanno imparato a creare lo stesso stato di un oggetto microscopico che era all'estremità opposta. Ora dobbiamo imparare ad applicare questo principio in sistemi più complessi. Ciò è estremamente difficile in quanto il sistema, crescendo in dimensioni, aumenta notevolmente la complessità del teletrasporto, dice Sergej Filippov:“Teletrasportare due atomi è due volte più difficile che uno, ma dalle 3 alle 8 volte più complesso. E se vogliamo valutare il grado di complessità del teletrasporto umano, è necessario tenere conto che un individuo è composto da 1.024 atomi (10 elevato alla ventiquattresima potenza)...”.

    Elena Kovačič
    17 luglio 2014
    it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/2014_07_17/I-fisici-russi-avverano-il-teletraspor...
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    wheaton80
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    00 16/06/2022 03:44
    Il teletrasporto è più vicino: l'esperimento riuscito con gli elettroni

    Nel mondo quantistico potrebbe essere attuabile il teletrasporto, anche se in maniera diversa da quanto si vede nelle serie televisive fantascientifiche. Secondo uno studio degli esperti dell'Università di Rochester e della Purdue University, pubblicato sulla rivista Nature Communications, nel mondo subatomico della meccanica quantistica si potrebbe pensare diversamente all'informatica quantistica, in modo da rendere possibile il teletrasporto di stati quantici:

    phys.org/news/2020-06-teleportation-quantum-world.html

    "Studi precedenti hanno dimostrato che possono avvenire trasmissioni di informazioni (non di materia vivente, come in Star Trek) tra fotoni su chip anche se non fisicamente collegati. Il nostro lavoro esplora nuovi modi per creare interazioni tra elettroni distanti", afferma John Nichol dell'Università di Rochester, specificando che una metodologia basata su queste nuove conoscenze potrebbe rivoluzionare la tecnologia, la medicina e la scienza fornendo processori e sensori più veloci ed efficienti. "Secondo il concetto di entanglement, o azione spettrale a distanza, come definita da Einstein, le proprietà di ogni particella influenzano e dipendono dalle proprietà di altre particelle, anche se le interazioni avvengono a grandi distanze. Il teletrasporto quantico coinvolge due particelle distanti intrecciate, in cui lo stato di una terza particella teletrasporta istantaneamente il suo stato verso le due particelle intrecciate", spiega Andrew Jordan, docente di Fisica presso l'Università di Rochester, aggiungendo che il processo sfrutta le proprietà dei qubit. "I normali computer si basano sui bit, che assumono valori binari di 0 oppure 1, mentre i computer quantistici codificano le informazioni in bit quantici, o qubit, che possono assumere simultaneamente i due valori. Il nostro studio dimostra il teletrasporto quantistico usando fotoni elettromagnetici per creare coppie di qubit intrecciate da remoto", proseguono i ricercatori. Il team ha utilizzato una tecnica recentemente sviluppata basata sui principi dell'accoppiamento di scambio di Heisenberg. "Gli elettroni possono essere paragonati a dei magneti con un polo che può puntare verso l'alto o verso il basso, a seconda del momento magnetico dell'elettrone, o spin. Due particelle con stesso momento magnetico non possono trovarsi nello stesso luogo allo stesso istante, o i loro stati quantici si sostituirebbero avanti e indietro nel tempo", continua Nichol, sostenendo di essere riusciti a creare l'entanglement tra due elettroni nonostante la mancata interazione tra le particelle. "I nostri risultati aprono la strada a future ricerche sul teletrasporto quantico che coinvolgono stati di spin di tutta la materia, non solo i fotoni, e forniscono ulteriori prove delle capacità sorprendentemente utili dei singoli elettroni nei qubit", concludono gli scienziati.

    22 giugno 2020
    www.repubblica.it/scienze/2020/06/22/news/teletrasporto_quantico_piu_vicino_l_esperimento_riuscito_con_gli_elettroni-25...