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Salute: cellulare favorisce il cancro? Per i giudici sì

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    wheaton80
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    00 21/07/2020 00:42
    Claudia Zuncheddu:«L’Europa accoglie le istanze degli avvocati sardi Scifo e Appeddu sul 5G»

    "Una svolta sul 5G. Accolte in Europa le istanze degli avvocati sardi Scifo e Appeddu. La Commissione UE preannuncia grandi rivoluzioni. I potenziali rischi per la salute da esposizione ai campi elettromagnetici, prodotti dalla tecnologia 5G, verranno valutati da organismi indipendenti che affiancheranno l’ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti), nelle cui linee guida ha sempre escluso ogni sorta di rischio per la salute". Ad annunciarlo, in una nota, è la leader del Movimento Sardigna Libera, Claudia Zuncheddu, che aggiunge:"Questo ripensamento da parte della Commissione UE era inaspettato, viste le posizioni favorevoli espresse in precedenza sul 5G e sull’affidabilità delle linee guida di ICNIRP". "In Europa", sostiene Claudia Zuncheddu, "a rompere i giochi degli interessi finanziari e a riaprire la discussione su uno dei temi internazionali più dibattuti di questi tempi, sono gli avvocati sardi Francesco Scifo ed Alberto Appeddu. Le tesi dettagliate degli avvocati hanno consentito alla Commissione UE di valutare i potenziali rischi sulla salute derivanti dalla tecnologia 5G e di far luce sul conflitto d’interessi di ICNIRP, società privata notoriamente legata all’industria delle telecomunicazioni". "Chi legifera", secondo Claudia Zuncheddu, "non può che affidarsi ai dati della ricerca e alle raccomandazioni degli Istituti Internazionali di Ricerca, anche se i pareri non sono mai univoci. Di certo la maggior parte degli “studi rassicuranti” in materia di inquinamento elettromagnetico sono finanziati da privati, compresi gestori di telefonia mobile. Ciò chiarisce le ragioni per le quali la ricerca indipendente considera insufficienti gli studi dell’ICNIRP, poiché limitati solo agli “effetti termici” da esposizione ai campi elettromagnetici 5G, a differenza di altri studi, finanziati in prevalenza da fondi pubblici, che hanno riscontrato numerosi effetti biologici e sanitari “non termici” prodotti da onde elettromagnetiche anche a bassa e bassissima frequenza". "Stella Kyriakides della Commissione UE", aggiunge Claudia Zuncheddu, "ha accolto il contributo degli avvocati sardi con l’impegno di rivedere le linee guida ICNIRP che ignorano numerosi studi internazionali sugli effetti cancerogeni delle radiazioni 5G. L’auspicio è che si ponga fine alle pressioni dell’ICNIRP per l’adeguamento del limite italiano per le radiofrequenze, tra i più bassi d’Europa, ai livelli internazionali, ben più alti e pericolosi, stabiliti proprio dall’ICNIRP". "In sintonia con l’ICNIRP", prosegue Claudia Zuncheddu, "la beffa dell’iper-liberista Vittorio Colao. Colao, al timone della Vodafone per 10 anni e con alti ruoli nel mondo della finanza internazionale, oggi è stato scelto da Conte alla guida della Task Force per il “piano della ripartenza economica” in Italia. Il Piano Colao mira ad accelerare lo sviluppo del 5G innalzando i limiti delle emissioni elettromagnetiche e impedendo ai sindaci dissidenti di fermare i lavori per il 5G". "L’azione dei nostri avvocati è stata recepita dalla Commissione come un importante contributo all’organizzazione di un 'Piano europeo contro il cancro'", conclude Claudia Zuncheddu. Si apre un nuovo scenario che avrà i suoi riflessi ben oltre la Sardegna. ISDE Sardegna, Alleanza Italiana Stop 5G e il Comitato NO 5G Sardegna attendono che l’Europa dichiari una “moratoria sul 5G fino a quando la ricerca indipendente, condotta da scienziati senza legami con l’industria, ne confermasse la sicurezza”, così come richiesto dai nostri avvocati".

    16 luglio 2020
    www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com/wordpress/2020/07/claudia-zuncheddu-leuropa-accoglie-le-istanze-degli-avvocati-sardi-scifo-e-appeddu-sul-5g/?fbclid=IwAR0WQXl14haFk3_fIHevKkGk-a8GcSLvu6hiPrRHxM1q8pGpqXA...
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    wheaton80
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    00 21/09/2020 20:58
    La grande sorpresa di Apple: nessun nuovo prodotto include la compatibilità 5G

    Quest’anno, la grande sorpresa durante l’evento annuale di lancio di Apple a metà settembre non è stata quale nuovo prodotto offrissero, ma cosa non offrissero i nuovi prodotti: nessuno dei nuovi dispositivi Apple include la compatibilità 5G. Un anno fa, Apple ha raggiunto un accordo con Qualcomme per l’acquisto dei suoi modem 5G e ha assunto tutti i dipendenti del reparto modem 5G di Intel. Chiaramente, l’assenza di adattabilità 5G nei suoi prodotti non è la mancanza della tecnologia e degli analisti necessari. Allora, perché Apple non ha lanciato i suoi prodotti 5G questo autunno? Apple non ha fornito una spiegazione per la sua decisione, ma ha sottolineato che i suoi nuovi prodotti sono il 60% più veloci delle reti 4G LTE esistenti. Di solito, l’evento di lancio di Apple a metà settembre è seguito da un’ampia copertura mediatica, ma non quest’anno. Gli articoli sono stati pochi e ben lontani tra loro e la maggior parte ha cercato di spiegare la mancanza di compatibilità con il 5G. Tra i motivi citati c’era la mancanza di un reale vantaggio del 5G nonostante il suo massiccio lancio e il fatto che la tecnologia 5G può causare il surriscaldamento e lo scarico della batteria. La delusione del 5G è evidente da numerosi articoli dei media e gli esperti di tecnologia stanno scoraggiando i clienti dall’acquistare telefoni 5G, definendo il 5G “un brutto scherzo”. Quest’anno è anche la prima volta che Apple non ha rilasciato un nuovo iPhone durante l’evento annuale di metà settembre. Nel suo rapporto di luglio ai suoi investitori, Apple ha dichiarato che l’iPhone 12 non sarebbe stato rilasciato prima di ottobre, e ha usato il COVID come scusa. Tuttavia, non vi è alcuna indicazione su quando Apple rilascerà l’iPhone 12. Nonostante ci siano delle indicazioni che Apple ha intenzione di rilasciare 75 milioni di telefoni 5G, Apple non ha confermato nessuno dei rapporti. È possibile che anche Apple veda il 5G come un fallimento e abbia deciso di andare sul sicuro e di aspettare?

    Dafna Tachover
    Fonte: childrenshealthdefense.org/news/apples-big-surprise-no-new-products-include-5g-compatibility/?utm_source=salsa&eType=EmailBlastContent&eId=0c3996da-ba6e-4ace-be1a-4ed6...

    'Una conferma'
    Secondo le fonti raccolte dalla stampa, in queste ore a Cupertino si starebbero tenendo una serie di riunioni di vertice per decidere sulla possibilità di un rinvio del lancio degli iPhone probabilmente dotati di connettività 5G. Solitamente Apple presenta i prodotti che diventeranno la chiave per gli acquisti del periodo natalizio durante settembre con un evento riservato alla stampa.
    - Fonte: www.corrierecomunicazioni.it/tech-zone/apple-ci-ripensa-liphone-5g-rimandato-a-se...

    Solo iPhone 12 Pro Max avrà il 5G millimetrico. La motivazione principale sta nel fatto che il modem che supporta la connessione alle cosiddette mmWave è lo Snapdragon x55 di Qualcomm, che è compatibile come ovvio anche con le reti già diffuse anche in Italia ovvero quelle 5G sub-6. Il network millimetrico può garantire alte prestazioni ma richiede un hardware più importante con un’antenna non certo di piccole dimensioni.
    - Fonte: www.wired.it/mobile/smartphone/2020/09/05/iphone-12-pro...

    18 settembre 2020
    www.nogeoingegneria.com/campo-elettromagnetico/la-grande-sorpresa-di-apple-nessun-nuovo-prodotto-include-la-compatibilita-5g/?fbclid=IwAR0lSs1-CvdIKUh69Dw0pMyexNdI2YuxjE0mONgXNmzw-raBrT3...
    [Modificato da wheaton80 21/09/2020 20:59]
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    wheaton80
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    00 27/09/2020 00:58
    Cina, divampa incendio in un centro ricerca Huawei: tre morti

    Un enorme incendio è divampato nella giornata di ieri in Cina, con le fiamme che hanno raggiunto uno dei centri di ricerca di Huawei. Il rogo è avvenuto nella città cinese di Dongguan, colpendo uno degli edifici del colosso della telefonia cinese. Fiamme alte ed un'enorme nuvola di fumo nero hanno sovrastato la città cinese in pochissimo tempo. Sul posto però sono intervenuti subito i Vigili del Fuoco, con il Governo della città che ha dichiarato di aver avviato un’indagine. L’edificio colpito, inoltre, è molto importante per la multinazionale cinese, visto che proprio lì si stava costruendo una base di ricerca. Le forze dell’ordine hanno identificato le vittime come dipendenti dell’azienda. Inoltre, come anticipato in precedenza, sono state tre le persone che hanno perso la vita. In seguito all’incendio sono intervenuti ben 140 Vigili del Fuoco per spegnere l’incendio. Subito dopo il rogo, sui propri canali social, Huawei ha confermato che l’edificio faceva parte dell’azienda ma che al momento era ancora inutilizzato. Nonostante ciò, all’interno dell’edificio sono stati trovati tre corpi esanime. L’edificio, come anticipato, era in costruzione, quindi più che dipendenti Huawei c’è la possibilità che le tre vittime fossero degli operai al lavoro. A riportare la notizia con video ci ha pensato il Global Times. Sul proprio sito, il Global Times ha ricordato che l’edificio era in acciaio e che con molte probabilità il rogo sarebbe stato scatenato dall’incendio di alcuni materiali fonoassorbenti. Secondo alcune indiscrezioni, persone in camice bianco sarebbero state viste uscire di corsa dall’edificio. Al momento però non esistono prove concrete di una deflagrazione. Dongguan, inoltre, è la sede dove sorge il campus di Huawei, che può ospitare 25.000 dipendenti e che è costato 1,5 miliardi di dollari alla multinazionale della telefonia. Un edificio che, come affermarono i capi di Huawei, si ispirava alla cultura architettonica europea.

    Loris Porciello
    26 settembre 2020
    www.inews24.it/2020/09/26/cina-incendio-centro-ricerca-huawei-tr...
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    wheaton80
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    00 04/10/2020 00:04
    Militari USA, rapporto shock:“Elettrosmog nocivo per i piloti d’aereo. Già 72 incidenti, 101 morti e 65 aerei persi”

    L’Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata per la Difesa (DARPA) del Dipartimento della Difesa (DoD) degli Stati Uniti d’America ha pubblicato il rapporto "Impatto dell’elettromagnetismo della cabina di guida sulla neurologia dell’equipaggio", puntando sugli effetti biologici (e non termici come vorrebbero i negazionisti del rischio) delle radiazioni elettromagnetiche emesse dall’elettronica ad alta potenza sulle funzioni neurologica e cognitiva dei piloti d’aereo. La notizia proviene dalla storica rivista statunitense d’economia Forbes, secondo cui le radiazioni "potrebbero rendere i piloti così disorientati da far schiantare i loro aerei":

    www.forbes.com/sites/michaelpeck/2020/09/14/cockpit-electromagnetic-fields-are-harming-pilots-the-us-military-fears/?fbclid=IwAR3vF635kN3-p8z50AT1HxrfCMhwTqevoTg7mLUodnJU8AQHpovg1vF8x18#75be...

    "Il cervello umano percepisce i campi magnetici", afferma il rapporto, "come quelli usati dagli animali per la navigazione, e questo processo è ‘bloccato’ (cioè interrotto) dalle onde radio (RF), che influiscono sulle onde cerebrali e sul comportamento. Inoltre, scoperte recenti sono state le prime a dimostrare che anche i campi RF deboli e i campi magnetici “forza della terra” hanno effetti misurabili e riproducibili sulle onde cerebrali umane e sul comportamento inconscio in un ambiente controllato". Secondo le proposte DARPA, "gli attuali cockpit sono inondati di onde a radiofrequenza (RF) da emissioni a bordo, collegamenti di comunicazione ed elettronica di navigazione, inclusi forti campi elettromagnetici (EM) emessi da auricolari audio e tecnologie di tracciamento posizionati sul casco. E dal 1993 al 2013, il disorientamento spaziale nei piloti dell’aeronautica americana ha causato 72 incidenti di Classe A, 101 morti e 65 aerei persi. È stato ipotizzato che i campi a radiofrequenza ed elettromagnetici della cabina di pilotaggio possano influenzare le prestazioni cognitive causando disorientamento spaziale. Tuttavia, i campi elettromagnetici e le onde radio nelle cabine di pilotaggio non sono attualmente monitorati, sono stati fatti pochi sforzi per proteggere i piloti da questi campi e il potenziale impatto di questi campi sulla cognizione non è stato valutato". In un’intervista del 2012 rilasciata da Adamantia Fragopoulou del Dipartimento di Biologia e Biofisica dell’Università di Atene (oggi al Karolinska Institutet in Svezia) sui suoi studi in merito agli effetti biologici dei campi elettromagnetici, la ricercatrice greca sottolineava già le criticità a cui vengono sottoposti i piloti di aereo e controllori aerei.

    03 ottobre 2020
    oasisana.com/2020/10/03/militari-usa-rapporto-shock-elettrosmog-nocivo-per-i-piloti-daereo-gia-72-incidenti-101-morti-e-65-aerei-persi/?fbclid=IwAR2_15I4c63nrtKBKOpz7Xn8w5KRHTL6S2SpVLv1YxXr3-KC-MN...
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    wheaton80
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    00 24/10/2020 05:44
    5G, guerra a Huawei: Svezia dice stop, Italia frena su Fastweb

    La guerra del 5G si fa sempre più aspra. Il colosso cinese è ormai apertamente boicottato dai Paesi europei, che con il pretesto della sicurezza nazionale stanno ostacolando l’acquisto da parte dei propri operatori di materiale cinese per la rete ultraveloce, quella che sta abilitando l’economia dell’Internet delle cose, con tutti i risvolti industriali, strategici e anche di cybersecurity del caso. L’ultimo caso è quello della Svezia, che peraltro è parte in causa in quanto è lì che ha sede Ericsson, uno dei due player europei (insieme a Nokia) che sta recuperando il gap con Huawei e che, con il sostegno degli USA, vorrebbe diventare una delle alternative principali alla tecnologia cinese. Stoccolma ha annunciato che chiude ufficialmente le porte a Huawei: niente più acquisti e tutte le apparecchiature già installate sul suolo svedese andranno smontate entro il 2025. Una posizione netta, che fa seguito a quella del Regno Unito, ma stavolta da Pechino sta arrivando una reazione. Zhao Lijian, portavoce della diplomazia cinese, ha già minacciato la Svezia di sanzioni: nel mirino c’è soprattutto Ikea, uno dei gruppi scandinavi più noti e radicati nel mercato globale, che solo in Cina ha 35 punti vendita.

    A rischio anche la stessa Ericsson, che in Asia ci lavora eccome e che ora verrebbe a sua volta ostacolata in tutti i modi. E nel frattempo monta anche il caso della Francia, dove la partita del 5G è doppiamente complicata: a causa del movimento No-5G (che tra l’altro ha sostenuto e portato alla vittoria molti sindaci green alle ultime amministrative, anche in città importanti), solo ora sono partiti i primi bandi per la rete, e ovviamente Huawei non è il cliente più gradito. Anche in Italia la posizione del Governo è ormai chiara e si sta allineando a quella euro-atlantica: comprare tutta l’infrastruttura da Huawei viene considerato rischioso per la sicurezza nazionale e l’ultima mossa dell’esecutivo è stata quella di esercitare la tutela preventiva prevista dal golden power (a difesa degli asset considerati strategici per il Paese, come la rete di telecomunicazioni mobile) sulla rete 5G di Fastweb. La TLC è infatti controllata da Swisscom, e sarebbe emerso che alcuni dati sensibili potrebbero essere filtrati da Huawei. Si tratterebbe al momento solo di un veto preventivo e temporaneo, anche se è la prima volta che il Governo lo usa apertamente: ora sta alla società guidata da Alberto Calcagno offrire una risposta che convinca o meno lo Stato a dare il via libera.

    Questa notizia è arrivata poche ore dopo un’altra, che pure dà una fotografia della situazione: TIM ha annunciato la firma di un contratto biennale da oltre 70 milioni con ben cinque fornitori, non casualmente tutti italiani, per approvvigionarsi della fibra con cui andrà a sostituire il rame per ammodernare la sua rete di accesso detta Fibercop. L’operazione riguarda la fibra e non il 5G ma è importante perché arriva in un momento di difficoltà per le TLC italiane: proprio ieri uno studio di Mediobanca ha rivelato un calo dei ricavi, attribuibile in parte al Covid nel 2020, ma già nel 2019 i ricavi da telefonia in Italia erano scesi sotto i 30 miliardi, facendo scivolare il nostro Paese in quinta posizione, dietro alla Spagna.

    23 ottobre 2020
    www.firstonline.info/5g-guerra-a-huawei-svezia-dice-stop-italia-frena-su-...
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    wheaton80
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    00 25/10/2020 04:55
    Samsung, morto il Presidente Lee Kun-hee

    Lee Kun-hee, Presidente di Samsung Electronics, è morto oggi a Seul dopo un ricovero ospedaliero durato anni a seguito di un attacco di cuore avvenuto nel 2014. Lo riferisce una nota della prima conglomerata industriale della Corea del Sud, in cui si ricorda che Lee, autore della trasformazione di Samsung un un colosso mondiale, leader soprattutto nell'elettronica e nei microprocessori, aveva 78 anni.

    25 ottobre 2020
    www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/10/25/samsung-morto-il-presidente-lee-kun-hee_118f6489-8aa9-4dbf-820d-2b2a47d95...


    Nota Wheaton80
    Coincidenza o vittima collaterale dell'attuale guerra del 5G? Se è vero che Lee kun-he era malato da tempo è anche vero che in questo periodo Samsung stava scalzando Huawei come leader del 5G:

    www.tomshw.it/smartphone/5g-con-huawei-assente-samsung-e-verizon-chiudono-un-contratto-da-66-m...

    www.startmag.it/economia/svezia-5g/

    [Modificato da wheaton80 25/10/2020 04:57]
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    00 21/01/2021 12:39
    Antenne per il 5G, si blocca tutto fino al 2022

    La nuova tecnologia 5G è ormai fra di noi e le aziende fremono per installare i ripetitori. Diverse compagnie telefoniche hanno già avanzato le proprie richieste al Comune per ottenere le autorizzazioni per la messa in funzione dei trasmettitori di ultima generazione. Ma per adesso, vige il rinvio al 2022. Anche Palazzo Orsetti infatti, come hanno fatto altri Comuni, si è appellato alla sentenza del TAR dell’Emilia Romagna che rimanda le nuove installazioni del 5G al luglio 2022. Fino a quel momento il Comune, dunque, non accoglierà richieste di concessioni. La questione è dunque solo slittata, ma il comitato “Stop 5G Lucca“, che aveva dato vita a iniziative anche in piazza San Michele, resta in guardia:“Chiediamo che il sindaco tuteli la nostra salute con atti amministrativi precauzionali“, era stato uno dei maxi striscioni del flash mob. E ricordano che il sindaco di Altopascio ha detto no alla sperimentazione del 5G sul territorio. Il braccio di ferro è appena iniziato.

    19 gennaio 2021
    www.lanazione.it/lucca/cronaca/antenne-per-il-5g-si-blocca-tutto-fino-al-2022-1.5927032?fbclid=IwAR3eJP_7ID554lJg1UUJ3KLFPYdOwuKLBArzxNKVnH-0h73EEhi...
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    00 02/02/2021 19:54
    Gli smartphone Huawei crollano del 42% a causa delle sanzioni di Trump

    Huawei ha venduto il 42% in meno di smartphone nell’ultimo trimestre del 2020, passando dal primo al sesto posto nella classifica mondiale delle vendite. È quanto emerge dai calcoli di Counterpoint Research, pubblicati il 28 gennaio, secondo cui il crollo è dovuto alle sanzioni imposte dall’Amministrazione Trump al gigante tecnologico cinese. L’ex Presidente USA ha accusato più volte Huawei di spiare per conto del governo; dal febbraio scorso la compagnia cinese non può acquistare microchip prodotti da aziende USA o da compagnie di altri Paesi che però fanno uso di tecnologia statunitense. Il componente è essenziale nella produzione di telefonini di ultima generazione. Su pressione di Washington, molti Stati hanno rinunciato anche ad acquisire il sistema 5G di Huawei, considerato un leader mondiale nel settore. Tra ottobre e dicembre dello scorso anno, Huawei ha venduto 32,3 milioni di smartphone: nello stesso periodo del 2019 le vendite erano arrivate a 56,2 milioni. La sua quota di mercato mondiale è scesa dal 14 all’8%, e le previsioni per il futuro sono di un ulteriore peggioramento. Il nuovo Presidente USA Joe Biden ha sottolineato che continuerà a esercitare pressioni sulle imprese hi-tech cinesi. Jen Psaki, portavoce di Biden, ha detto il 27 gennaio che “i sistemi prodotti da venditori inaffidabili come Huawei sono una minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti e dei suoi alleati”. Apple e Samsung hanno beneficiato della caduta di Huawei. Il colosso californiano ha venduto 90,1 milioni di smartphone nell’ultimo trimestre dello scorso anno, una crescita annua del 32%, che lo porta a controllare il 23,4% del mercato. La grande compagnia sudcoreana ha registrato invece un aumento del 10,7%. Huawei è stata superata anche da un concorrente interno, Xiaomi, diventato il terzo venditore mondiale. Le prospettive non sono buone nemmeno per questo produttore cinese, sanzionato da Trump poco prima di lasciare la Casa Bianca.

    30/01/2021
    asianews.it/notizie-it/Gli-smartphone-Huawei-crollano-del-42-a-causa-delle-sanzioni-di-Trump-52...
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    wheaton80
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    00 20/03/2021 00:36
    Nuova stretta sul 5G di Huawei: Biden come Trump

    L’Amministrazione Biden ha imposto condizioni più stringenti a Huawei sulla vendita di componenti elettroniche prodotte da compagnie USA. Lo rivela oggi Bloomberg, che cita funzionari del governo USA a conoscenza del dossier. La misura, che entra in vigore questa settimana, prevede il divieto di esportare al colosso tecnologico cinese dotazioni per l’internet di ultima generazione (5G). Il bando riguarda soprattutto microchip, antenne e batterie per la produzione degli smartphone Huawei. Considerata una minaccia alla sicurezza nazionale per i suoi legami con l’Intelligence di Pechino, Huawei è inserita in una “lista nera” di compagnie cinesi monitorate da Washington. Per fare affari con l’impresa fondata da Ren Zhengfei, gli esportatori USA devono chiedere una speciale licenza governativa. Il boicottaggio di Washington ha fatto precipitare le vendite degli smartphone Huawei, passate nell’ultimo anno dal 3° al 5° posto a livello mondiale. La classifica è dominata da Apple; Huawei è superata anche dai concorrenti cinesi Xiaomi e OPPO. È ormai sempre più evidente che Biden vuole continuare sulla falsariga di quanto fatto dal suo predecessore Donald Trump, promotore della linea dura nei confronti dei cinesi. Democratici e repubblicani al Congresso concordano sulla necessità di limitare i trasferimenti tecnologici ai cinesi. Durante il suo mandato, Trump ha lanciato una campagna internazionale per boicottare Huawei. Molti Paesi europei hanno rinunciato all’acquisto di prodotti 5G dell’azienda cinese; alcuni Stati, come la Gran Bretagna, hanno adottato anche provvedimenti per rimuovere tutti i componenti di Huawei dai loro sistemi nazionali. L’ultima defezione si è avuta in Europa orientale. United Group ha annunciato di voler eliminare dal proprio network internet tutti gli strumenti forniti da Huawei, o almeno una buona parte. Per Pechino è un vero smacco: il gestore telefonico opera in Bulgaria, Croazia, Slovenia, Grecia e Serbia, tutti Paesi partner della Belt and Road Initiative, il grande piano di Xi Jinping per rafforzare il peso strategico-commerciale del gigante asiatico. Nikos Stathopoulos, Presidente di United Group, ha detto che l’approccio migliore per la sua compagnia è di “spostarsi verso qualcosa che sia approvato dagli Stati Uniti”. Nel summit odierno del Quad (Quadrilateral Security Dialogue), USA, Giappone, Australia e India annunceranno un approccio comune su 5G e standard tecnologici globali. Il gruppo, che si riunisce per la prima volta a livello di capi di Stato, è visto dalla Cina come una potenziale “NATO asiatica”.

    12 marzo 2021
    www.asianews.it/notizie-it/Nuova-stretta-sul-5G-di-Huawei:-Biden-come-Trump-52...
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    wheaton80
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    00 27/04/2021 18:00
    Draghi stoppa ancora il 5G cinese. Golden Power su Huawei e ZTE

    Il governo di Mario Draghi ha imposto un nuovo stop alle aziende cinesi nella rete 5G. È il secondo caso in pochi giorni. Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 25 marzo 2021 sono stati infatti esercitati i poteri speciali su un contratto di fornitura 5G alla società Linkem da parte di Huawei e ZTE. Cioè le aziende cinesi accusate dall’Intelligence statunitense di spionaggio per conto del governo di Pechino, messe al bando dalla Federal Communication Commission e definite una “minaccia” dal COPASIR nell’ormai celebre rapporto sul 5G di fine 2019. Il Governo Draghi ha imposto “prescrizioni” “in ordine alla notifica della società Linkem S.p.a., aventi ad oggetto l’acquisizione di elementi hardware e software da Huawei e ZTE per il completamento del progetto di architettura di rete 5G SA”, si legge nell’estratto del decreto consegnato al Parlamento. “5G SA” sta per 5G standalone, un’architettura che prevede che la rete sia totalmente autonoma, cioè che tra core e radio non ci siano intermediari. Potremmo definirla un’architettura “5G puro”, cioè indipendente dal 4G. Ed è per questo che per essere implementata richiede più tempo rispetto al 5G NSA (non-standalone). Alla normativa Golden Power, potenziata nel decreto legge “Liquidità” dell’8 aprile del 2020, Palazzo Chigi ha fatto crescente ricorso nel 2020: l’anno scorso i procedimenti conclusi con l’imposizione di prescrizioni o condizioni sono stati più della metà, 22 (di cui 18 sul 5G) su 39 totali, recita la Relazione Annuale sulla Sicurezza dell’Intelligence Italiana. Come detto, non è la prima volta che il Governo Draghi stoppa le aziende cinesi.

    Il primo altolà era arrivato con un DPCM dell’11 marzo, trasmesso alle Camere il 24 marzo, cioè il giorno prima del secondo esercizio del Golden Power. Come rivelato su Formiche.net, quelle prescrizioni arrivarono su un contratto di fornitura di tecnologia 5G a Fastweb da parte dell’azienda cinese ZTE e della taiwanese Askey. Già dopo il primo stop del nuovo esecutivo sottolineavano come il ricorso ai poteri speciali, in attesa del completamento del Perimetro Nazionale di Sicurezza Cibernetica si completi sotto la supervisione del DIS, confermasse la prudenza scelta dal Governo Draghi sui temi più delicati della politica estera. Quella stessa prudenza che sembra aver suggerito a Mariastella Gelmini, Ministra per gli Affari Regionali, di dare forfait all’ultimo minuto all’inaugurazione del Cyber Security Transparency Centre di Roma aperto da Huawei in programma lo scorso 23 marzo. E che, ribadita con il secondo altolà in pochi giorni, sembra in linea con il percorso tracciato da Vittorio Colao, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, che poche settimane fa aveva illustrato al Senato il suo piano per l’Italia digitale sottolineando come “la transizione digitale come strategia industriale e geostrategica competitiva” dell’Italia debba essere “chiaramente europea e atlantica”.

    Gabriele Carrer
    08/04/2021
    formiche.net/2021/04/golden-power-accordo-linked-huawei-zte/
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    00 04/05/2021 00:16
    5G, dopo 18 giorni stop allo sciopero della fame dei 135. Per ora niente 61 V/m, ma restiamo vigili (e pronti a tutto), nonostante il fango dei media

    5, 61, 18, 135. Non è la kabala, né un gioco di numeri, ma la quantificazione della consapevolezza e della fermezza nelle proprie posizioni, per un’iniziativa senza precedenti che ha letteralmente fatto il giro del mondo, finita sul grande schermo, nelle redazioni del mainstream come sui banchi parlamentari: per scongiurare il 5G nella rivisitazione dei limiti di legge ad emissioni elettromagnetiche fino a 61 V/m, dopo 18 giorni consecutivi termina oggi la virtuosa staffetta dello sciopero della fame condotta da 135 cittadini (tra loro anche politici, medici, giuristi, tecnici, diplomatici e docenti scolastici oltre a tanti, encomiabili e stoici, attivisti, pronti al sacrificio intimo e personale nel nome della verità e della giustizia sociale, per la difesa del bene comune). Che l’iniziativa gandhiana e non violenta promossa dall’Alleanza Italiana Stop 5G sia stata un successo, oltre che i numeri lo dimostra la proposta iniziale nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sui 61 V/m (era la numero 15), approvata nei giorni scorsi dalla IX Commissione della Camera dei Deputati (Poste, Trasporti, Telecomunicazioni) ma improvvisamente sparita dal testo finale stilato dal Governo, formalizzato dal Parlamento e adesso nelle mani dell’Europa per il vaglio dei 40,73 miliardi di euro richiesti da Draghi per governare. Se non c’è traccia dei 61 V/m, però sia chiaro a tutti un concetto: con quei 6,31 miliardi di euro attesi solo per il 5G e la banda ultra larga, ci inonderanno tutti di radiofrequenze onde non ionizzanti, possibili agenti cancerogeni! E lo faranno pure nei posti più remoti e nelle cosiddette case sparse, come nelle Smart Cities, entro il 2026, arriverà l’irradiazione cumulativa e multipla prodotta senza sosta da milioni di nuove antenne e stazioni radio base, previsto persino il 5G satellitare dallo spazio. Ma, almeno per ora, non ad un valore soglia di campo elettrico pari a 61 V/m, proprio come l'Alleanza Italiana Stop 5G ha chiesto nell’immolazione dal cibo dei 135 volontari, nelle 64.000 firme raccolte nella petizione nazionale e nell’accorato appello lanciato a senatori e deputati, oltre che nelle manifestazioni di piazza, sit-in e flash mob promossi in questi giorni al grido di ‘Stop 5G, No 61 V/m’ nella grandi città (Roma, Torino, Genova, Bologna, Reggio Calabria, Perugia, Varese e Bergamo) come nei piccoli centri (Toscana e Abruzzo). Questo però non significa che abbiamo vinto. Anzi. E che tantomeno la lotta sia giunta al capolinea, anche perché la battaglia per l’autodeterminazione digitale, la precauzione e la prevenzione del danno dal pericolo invisibile non è affatto conclusa. Tutt’altro! Il fatto che i 61 V/m non siano stati inseriti nel PNRR, oggi nelle mani di Bruxelles, non significa che il governo, con la complicità del Parlamento a senso unico, con un colpo di mano non potrà farlo già a partire da domani mattina, magari finiti nelle tasche dell’esecutivo quei fondi europei indispensabili per transumanizzare nel digitale l’intera popolazione, ignara delle oscure finalità della riconversione algoritmica (e robotica) di esistenza, lavoro e relazioni sociali, incostituzionalmente amputate dalla liberticida gestione politica del Covid-19. Per questo si continua, più determinati di prima, restando attenti, pronti a tutto, vigili e reattivi su quanto continuerà ad abbattersi sopra la testa degli italiani, già a partire dalle prossime ore.

    Fa poi piacere apprendere che, dopo gli appelli reiterati negli ultimi tre anni, alcuni spezzoni di aree ambientaliste si siano (finalmente, benvenuti!) decisi ad interessarsi fattivamente del grave pericolo elettromagnetico, così come ha fatto piacere (anche qui finalmente, ma bentornati!) dopo alcune ‘mimetizzazioni tattiche’, rivedere l’Istituto Ramazzini prendere una posizione sullo tsunami 5G, raccolti fondi per l’ultimazione della ricerca scientifica (effetti sanitari per le bande 2G, 3G) che il mondo intero attende (prima che sia troppo tardi). L’unica nota stonata, le solite frange negazioniste dell’informazione. Passi pure con un’abbondante risata la comicità messa in scena su La 7 dal satirico Propaganda Live (Zoro se l’è presa con Davide Barillari, consigliere Regione Lazio, per aver aderito a sole 24 ore di sciopero della fame: la prossima farà certamente di più! Ahahahaha, daje Zoro, ritenta: una risata ti seppellirà!), ma totalmente mendaci, pericolose, gravi, istigatrici e diffamanti (“Antenne bruciate, scioperi della fame e fake news: chi c’è dietro i gruppi anti-5G?”) sono invece le affermazioni contro i sindaci per la moratoria e l'Alleanza Italiana Stop 5G, rilasciate in un podcast sul sito del Politecnico di Milano da Mila Fiordalisi, giornalista direttrice di CorCom, la testata del gruppo Digital360 SpA, guidato da Andrea Rangone, società quotata sul mercato di Borsa italiana, “si pone l’obiettivo di accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni nella comprensione e nell’attuazione della trasformazione digitale e favorirne l’incontro con i migliori fornitori tecnologici”. L’imprenditore Rangone insegna Ingegneria Economico-Gestionale al Politecnico di Milano, dove dal 2020 opera l’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management, sponsorizzato dalle società di telecomunicazioni: a lei, a loro, come ad ogni altra frangia negazionista dell’informazione privata, l’appuntamento per la prova del nove lo si può dare solo che alla luce del Sole, nel confronto veritiero, nel dibattito libero e senza censura (come diritti costituzionali, sentenze dei tribunali, casistica degli ammalati e fiorente letteratura biomedica sul danno insegnano, evidentemente roba un pò indigesta e sgradita per chi è solito sguazzare su terreni fangosi, conflitti da interessi mastodontico-ciclopici e proprio per questo portatori di un ‘verbo’ amputato, parziale, artefatto e inattendibile). L’ultimo pensiero è però un grazie, anzi sono 135 grazie grandi come il Sole che ci scalda la vita, nonostante qualcuno lo voglia persino oscurare, pensando di tramutarci in cyborg: grazie a tutti gli uomini e a tutte le donne di buona volontà che per 18 giorni, con encomiabile spirito di servizio ed amore disinteressato per la causa, si sono uniti e alternati nella grande catena del primo sciopero della fame Stop 5G al mondo. Una dimostrazione di consapevolezza, equilibrio e maturità. E di grande amore. Perché noi ci crediamo. E ci mettiamo la faccia, come da Esseri Umani, sempre! Ma non ditelo a quelli del CorCom, beata ignoranza.

    Maurizio Martucci
    30 aprile 2021
    oasisana.com/2021/04/30/5g-dopo-18-giorni-stop-allo-sciopero-della-fame-dei-135-per-ora-niente-61-v-m-ma-restiamo-vigili-e-pronti-a-tutto-nonostante-il-fango-dei-media-negazionisti/?fbclid=IwAR01eNbzg77lRrSjqZP35_QWaQnAl3KTE2_WMPo-KapzVELMwFy...
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    00 21/07/2021 16:58
    DL Recovery - In commissione stop a innalzamento limiti 5G

    Nulla di fatto in commissione alla Camera per l'innalzamento dei limiti del 5G. L'emendamento presentato al DL Recovery è stato prima accantonato e poi, in nottata, bocciato insieme a tutti quelli non ancora esaminati e su cui non era stato espresso esplicito parere dei relatori e del governo. La proposta di modifica, presentata da IV, alzava i limiti all'elettrosmog italiani (oggi a 6 volt/metro) portandoli a 61 volt/metro ed adeguandoli così a quelli di altri Paesi europei.

    20 luglio 2021
    www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/tlc/2021/07/20/dl-recovery-in-commissione-stop-a-innalzamento-limiti-5g_03f9b6de-0e5e-4691-9805-fc7f9594e...
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    wheaton80
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    00 14/08/2021 17:51
    5G, la popolazione non è protetta! USA, sentenza storica: ‘posizione arbitraria’ e antiscientifica, condannata l’agenzia delle comunicazioni americane

    Storico verdetto, destinato a riscrivere la storia del 5G e dell’inquinamento elettromagnetico nel pieno lancio dell’Internet delle Cose in America come nel resto del mondo. La Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Circuito del Distretto di Columbia ha appena emesso sentenza sul caso sollevato da una serie di ONG guidate dall’Environmental Health Trust e dal Children’s Health Defense, che hanno portato in giudizio la Federal Communications Commission (FCC) per aver deliberatamente ignorato la letteratura biomedica e le evidenze scientifiche sui pericoli e i danni da elettrosmog e per aver mantenuto desueti ed obsoleti limiti di sicurezza per l’esposizione umana alle radiazioni wireless stabiliti nel lontano 1996 attraverso una scelta “arbitraria e capricciosa“. Per arrivare al verdetto, i giudici statunitensi hanno valutato schiaccianti prove racchiuse in 11.000 pagine, 447 reperti in 27 volumi, i numeri e il peso di quanto i negazionisti ignorano, ripetendo l’antiscientifico ritornello del ‘non esiste prova del danno‘, perché le prove ci sono eccome, e andrebbero attentamente valutate soprattutto oggi, quando ampia parte di governo e parlamento vorrebbero innalzare in Italia i limiti soglia d’irradiazione elettromagnetica da 6 fino a 61 V/m. Ma la storica sentenza americana può aprire una breccia e fare scuola, un pò come se da noi il TAR Lazio avesse bocciato l’AgCom per il bando del 5G nel 2018 o il rapporto ISTISAN 19/11 dell’Istituto Superiore di Sanità: ad effetto domino cascherà l’intera impalcatura del negazionismo fondato sul solo effetto termico stabilito artificiosamente dalla discussa Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP)? Anche perché è l’ICNIRP a stabilire le linee guida prese come verbo assoluto in America, come in Italia e in altre Nazioni del mondo. Ma soprattutto: se si cominciano a riconoscere gli effetti atermici, ovvero biologici, così come sta avvenendo nel Parlamento Europeo con lo STOA (che anche in questo caso sbugiarda l’ICNIRP), cosa sarà del 5G in assenza del cosiddetto rischio zero? Insomma, dal Distretto di Columbia arriva un segnale forte e chiaro: nonostante gli immensi capitali investiti e gli interessi planetari che girano intorno al 5G, wireless e digitale, la partita è tutt’altro che chiusa. Tutto può ancora succedere. La Corte ha ritenuto che la FCC non ha risposto a "registrare prove che l’esposizione a radiazioni a radiofrequenze (RF) a livelli inferiori ai limiti attuali della Commissione può causare effetti negativi sulla salute non correlati al cancro". Inoltre, l’agenzia ha dimostrato "una completa incapacità di rispondere ai commenti riguardanti il danno ambientale causato dalle radiazioni a radiofrequenze. "Siamo lieti che la corte abbia confermato lo stato di diritto e abbia scoperto che la FCC deve fornire un record motivato di revisione per le migliaia di pagine di prove scientifiche presentate dall’Environmental Health Trust e da molte altre autorità esperte in questo caso di creazione di un precedente. Nessuna agenzia è al di sopra della legge. Il popolo americano è ben servito“, ha affermato la dott.ssa Devra Davis, Presidente dell’Environmental Health Trust.

    L’Environmental Health Trust terrà una conferenza stampa lunedì 16 agosto 2021, conferenza che Oasi Sana seguirà in diretta per il pubblico italiano. Edward B. Myers, avvocato dell’Environmental Health Trust, il firmatario principale del caso giudiziario, ha dichiarato:"Il tribunale ha accolto le istanze di riesame perché, contrariamente ai requisiti dell’Atto sulla Procedura Amministrativa (APA), la commissione non ha fornito una spiegazione motivata per la sua affermazione che le sue linee guida proteggono adeguatamente dagli effetti dannosi di esposizione a radiazioni a radiofrequenza". "Sono molto lieto di vedere che la Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Circuito del Distretto di Columbia ha stabilito che la FCC ha ignorato decenni di studi sui potenziali danni alla salute delle radiazioni dei telefoni cellulari e deve rivedere adeguatamente questo materiale prima di prendere una decisione sui nuovi regolamenti", ha affermato il dott. Jerome Paulson, ex Presidente dell’American Academy of Pediatrics Environmental Health Council e ora professore emerito di pediatria e salute ambientale e occupazionale presso la George Washington University School of Medicine and Health Sciences e la Milken Institute School of Public Health. "È molto importante che la corte abbia stabilito che la FCC deve affrontare gli impatti delle radiazioni a radiofrequenza sulla salute dei bambini accumulati dal 1996". La presentazione dell’American Academy of Pediatrics alla FCC ha chiesto una revisione dei limiti di sicurezza per proteggere i bambini e le donne incinte. Nel ribaltare la determinazione della FCC per la sua mancanza di un processo decisionale motivato, la corte ha scritto che la commissione non può fare affidamento su agenzie come la Food and Drug Administration (FDA) se le conclusioni della FDA sono fornite senza spiegazioni. “Anche se l’imitazione può essere la più alta forma di adulazione, non soddisfa nemmeno la bassa soglia di analisi ragionata richiesta dall’APA secondo lo standard deferente di revisione che regola in questa sede. L’adozione inspiegabile da parte di un’agenzia di un’analisi irragionevole aggrava invece di viziare il vuoto analitico. Detto in un altro modo, due torti non fanno una ragione“, ha scritto la corte. La corte ha inoltre osservato che la FCC non ha risposto a circa 200 commenti sul dossier relativo a persone che hanno subito malattie o lesioni da radiazioni elettromagnetiche. Il tribunale ha ordinato alla FCC di:

    1. Fornire una spiegazione motivata per la sua decisione di mantenere le sue procedure di test per determinare se i telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili sono conformi alle sue linee guida

    2. Affrontare l’impatto delle radiazioni RF sui bambini, le implicazioni per la salute dell’esposizione a lungo termine alle radiazioni RF, l’ubiquità dei dispositivi wireless e altri sviluppi tecnologici che si sono verificati dall’ultimo aggiornamento delle linee guida della Commissione

    3. Affrontare gli impatti delle radiazioni RF sull’ambiente

    Il caso emblematico è incentrato sulla decisione della FCC di non aggiornare i limiti di esposizione del 1996 alle radiazioni wireless provenienti da telefoni cellulari, ripetitori cellulari e dispositivi wireless. Gli esperti dell’Environmental Health Trust hanno a lungo sostenuto che i limiti obsoleti della FCC mettono a rischio gli americani ovunque, specialmente nell’era del 5G. In risposta alla storica sentenza della corte, l’Environmental Health Trust e i firmatari hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni aggiuntive:

    www.youtube.com/watch?list=PLOee2IHk_Kuzm5YQzPRuh_LVpBa3eVTLH&time_continue=30&v=G46eZLA6B7w&feature=e...
    Devra Davis PhD, MPH, Presidente dell'Environmental Health Trust

    "Se i telefoni cellulari fossero una droga sarebbero stati banditi anni fa. Il 5G non sarebbe mai stato autorizzato al mercato. Un numero sempre crescente di studi pubblicati, ignorati dalla FCC, indica chiaramente che l’esposizione alle radiazioni wireless può portare a numerosi effetti sulla salute, specialmente per i bambini. La ricerca indica che le radiazioni wireless aumentano il rischio di cancro, danneggiano la memoria, alterano lo sviluppo del cervello, influiscono sulla salute riproduttiva e molto altro. Inoltre, il modo in cui la FCC misura la nostra esposizione quotidiana alle radiazioni dei telefoni cellulari e dei ripetitori cellulari è fatalmente imperfetto e fornisce un falso senso di sicurezza". Negli ultimi anni, l’Environmental Health Trust ha presentato alla FCC centinaia di pagine di prove scientifiche che documentano i dati scientifici che mostrano danni, la necessità per le agenzie sanitarie di creare limiti di sicurezza che proteggano dagli effetti biologici e l’urgenza di una politica infrastrutturale che dia la priorità ai cavi piuttosto che alle comunicazioni wireless per ridurre l’esposizione del pubblico. Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare, la sentenza odierna è un passo importante nella protezione delle persone dai danni causati dall’esposizione alle radiazioni wireless. Sfortunatamente, l’industria delle telecomunicazioni sta ora spingendo milioni di nuove antenne wireless 5G nei quartieri e miliardi di nuovi dispositivi wireless, mettendoci sempre più in pericolo ogni giorno. Mentre celebriamo la vittoria di oggi, dobbiamo guardare avanti. Dove andiamo da qui? Abbiamo bisogno di un’audizione al Congresso su come questa agenzia ha operato al di sopra della legge per garantire che non accada mai più. L’impegno per il 5G garantisce semplicemente il successo commerciale nella vendita di nuovi dispositivi e non può colmare il divario digitale in cui molti gruppi svantaggiati non hanno accesso alle tecnologie di base. Come dettagliamo nella lettera di EHT al Presidente Biden, la priorità per l’infrastruttura dovrebbe essere per le connessioni Internet cablate piuttosto che wireless. Gli Stati Uniti hanno bisogno di un piano d’azione federale sulla questione delle radiazioni wireless che dovrebbe essere informato dalla scienza più recente che dimostri che gli attuali livelli di radiazioni possono danneggiare la salute umana e l’ambiente”.

    www.youtube.com/watchlist=PLOee2IHk_Kuzm5YQzPRuh_LVpBa3eVTLH&v=set...
    Theodora Scarato RSU, Direttore esecutivo dell’Environmental Health Trust e firmataria del caso

    “Questa è una vittoria per i nostri figli, il nostro futuro e il nostro ambiente. La decisione della corte dovrebbe essere un campanello d’allarme in tutto il mondo. Non c’erano test di sicurezza pre-mercato per telefoni cellulari o reti wireless prima che arrivassero sul mercato decenni fa. Come sottolinea la corte nella sentenza, il silenzio delle agenzie federali per la salute e l’ambiente “non costituisce una spiegazione motivata per la decisione della Commissione”. Nessuna agenzia federale ha esaminato la scienza che indichi impatti sul cervello, sulla riproduzione, sugli alberi o sulla fauna selvatica, né la Food and Drug Administration, né i Centers for Disease Control, né il National Cancer Institute, né l’Environmental Protection Agency. Per decenni, ognuna di queste agenzie ha minimizzato gli effetti sulla salute delle radiazioni wireless sui propri siti WEB pubblici. Uno scienziato finanziato dalle telecomunicazioni ha redatto pagine WEB da mettere online dal nostro governo federale. Quando le persone cercano di impedire la costruzione di un ripetitore di telefonia mobile davanti alle loro case, i leader eletti dicono loro che non possono prendere in considerazione la questione degli effetti sulla salute a causa del Telecommunications Act del 1996. Questo deve finire. Abbiamo bisogno di un’indagine su come il nostro Paese sia finito in questa situazione e di un piano d’azione federale per garantire che non accada mai più. È imperativo che le nostre agenzie federali agiscano immediatamente per proteggere la salute umana e l’ambiente».

    Dichiarazione di Cindy Franklin di Consumers for Safe Cell Phones, un’organizzazione firmataria del caso:“La FCC deve ora ammettere che le sue linee guida sull’esposizione di 25 anni fa sono fasulle. Le nostre agenzie di regolamentazione federali hanno il compito di proteggere le persone e l’ambiente dai danni biologici noti derivanti dall’esposizione alle radiazioni a radiofrequenza a microonde. Questa sentenza mostra che non sono riusciti a fare il loro lavoro. L’industria wireless non può più nascondersi dietro le cosiddette linee guida sull’esposizione “sicure” della FCC”.

    Dichiarazione di Liz Barris della People’s Initiative Foundation:“Questo giorno era atteso da molto tempo! Così tante persone soffrono degli effetti delle radiazioni wireless e molte non collegano nemmeno i loro sintomi, malattie, tumori e persino decessi alle radiazioni che le causano perché si fidano e credono al loro governo! La FCC non ha risposto a nessuna delle documentazioni presentate loro secondo cui le persone sono state ferite da tutti i tipi di radiazioni wireless, dai telefoni cellulari e Wi-Fi ai contatori intelligenti e alle torri cellulari. Abbiamo bisogno di limiti, supportati dalla scienza, che non danneggino le persone o il nostro ambiente e finora la scienza dimostra che l’unica radiazione wireless sicura non è la radiazione wireless. Le connessioni Ethernet cablate con portali di plug-in ovunque per telefoni cellulari e Internet potrebbero essere la nostra migliore scommessa.

    Dichiarazione di Ellen Marks, Presidente della California Brain Tumor Association:“Siamo entusiasti che il tribunale si sia pronunciato contro la FCC e abbia fatto luce sulla collusione tra l’industria delle telecomunicazioni, la FCC e la FDA. Troppi hanno sofferto inutilmente e questa follia deve finire. Questo è sicuramente un passo nella giusta direzione e apprezzo il duro lavoro di tutte le persone coinvolte”.

    Estratto della dichiarazione del Dr. Joel Moskowitz dell’Università della California, Berkeley:“Oggi la diga della negazione ha cominciato a rompersi. Una Corte d’Appello Federale si è pronunciata contro la Federal Communications Commission (FCC) a favore dei sostenitori della sicurezza wireless. Questa sentenza rappresenta una vittoria nella battaglia decennale per convincere il nostro governo ad adottare limiti di esposizione alle radiazioni wireless che proteggano la nostra salute e l’ambiente. La Corte ha stabilito che la FCC deve “fornire una spiegazione ragionata per la sua dichiarazione che le sue linee guida proteggono adeguatamente dagli effetti dannosi dell’esposizione alle radiazioni a radiofrequenza non correlate al cancro” e giustificare le sue procedure di test per telefoni cellulari e altri dispositivi wireless”. Spero che questa sentenza serva da campanello d’allarme per il Congresso e l’Amministrazione. Nel 2015, una pubblicazione di Harvard ha indagato sul controllo dell’industria sulla FCC:“Come agenzia acquisita, la FCC è un ottimo esempio di corruzione istituzionale. I funzionari di tali istituzioni non hanno bisogno di ricevere buste piene di contanti. Ma anche i loro sforzi più ben intenzionati sono spesso sopraffatti da un sistema che favorisce potenti influenze private, tipicamente a spese dell’interesse pubblico”. La FCC non ha competenze sanitarie e deve fare affidamento sulle agenzie sanitarie federali per fornire indicazioni sull’impostazione dei limiti di sicurezza wireless. Tuttavia, il Congresso ha definanziato la ricerca dell’Environmental Protection Agency sulle radiazioni wireless negli anni ’90. Il CDC si è affidato a scienziati affiliati al settore per le raccomandazioni sulle radiazioni wireless. Sebbene la FDA abbia pesato sulla FCC, l’agenzia ha erroneamente respinto i risultati della ricerca richiesta, vale a dire lo studio da 30 milioni di dollari del National Toxicology Program che ha trovato “prove chiare” dell’aumento dell’incidenza del cancro a causa delle radiazioni dei cellulari nei ratti maschi e del danno al DNA in ratti e topi maschi e femmine dall’esposizione alle radiazioni dei cellulari.

    Maurizio Martucci
    14 agosto 2021
    oasisana.com/2021/08/14/5g-la-popolazione-non-e-protetta-usa-sentenza-storica-posizione-arbitraria-e-antiscientifica-condannata-lagenzia-delle-comunicazioni-americane/?fbclid=IwAR3hCtxbS5KJ23wsmx1tzCbQlQozfWNWhvwhMLYkwPcJqDRjIyv...
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    wheaton80
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    00 24/12/2021 16:45
    USA, Boeing e Airbus contro il 5G: genera interferenze sui servizi aerei

    In una lettera comune gli amministratori di Boeing e Airbus America hanno chiesto all’amministrazione americana di ritardare i piani di diffusione della rete 5G, perché potrebbero generare interferenze sui servizi aerei. E in particolare malfunzionamenti sugli altimetri. L’industria che rappresenta gli operatori di telecomunicazioni e i produttori di apparati che diffondono i segnali 5G respingono questa associazione e dicono che le reti sono sicure. Una delle ipotesi è che si cerchi di prevedere almeno in prossimità degli aeroporti una mitigazione dei segnali radio. Il tema sarà trattato dall’agenzia federale americana che si occupa del traffico aereo e che entro il 5 gennaio dovrebbe diffondere informazioni più dettagliate sulla questione e anche informazioni su come cercare di risolvere il problema. Al momento non ci sono allarmi di questo tipo per quanto riguarda l’Europa, dove il tema è legato a diversi tipi di frequenza che vengono utilizzati. Ma non è escluso che qualcosa possa accadere nelle prossime settimane o nei prossimi giorni, anche se nel “vecchio continente” si è più avanti nella dislocazione delle antenne 5G in molti Paesi europei.

    22 dicembre 2021
    travelnostop.com/news/esteri/usa-boeing-e-airbus-contro-il-5g-genera-interferenze-sui-servizi-aere...
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    wheaton80
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    00 29/12/2021 20:15
    Studio USA: correlazione tra il 5G e l’intensità dei sintomi da COVID-19

    Uno studio recentemente pubblicato dal National Center for Biotechnology Information (NCBI) ha proposto che le radiazioni delle comunicazioni wireless, incluso il 5G, potrebbero contribuire ai sintomi del COVID-19:

    www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8580522/#B79

    Le prove della connessione tra COVID e 5G, così come altre forme di radiazioni per comunicazioni wireless (WCR), consisterebbero in due risultati principali: la correlazione statistica tra sintomi/mortalità di COVID-19 e intensità WCR specifica per area, inclusa quella del 5G; e la sovrapposizione tra gli effetti del WCR sul corpo e i sintomi di COVID-19. Gli autori Beverly Rubik e Robert R. Brown hanno iniziato attirando l’attenzione su uno studio del maggio 2020 che mostra una «correlazione statisticamente significativa tra l’intensità delle radiazioni a radiofrequenza e la mortalità da SARS-CoV-2 in 31 Paesi in tutto il mondo», nonché uno studio statunitense ha scoperto che le aree con tecnologia 5G avevano tassi di mortalità e casi di COVID-19 significativamente più alti, indipendentemente dalla densità della popolazione, dalla qualità dell’aria e dalla latitudine. Lo studio statunitense incentrato sulla connessione 5G con COVID-19 ha effettuato tre diversi tipi di analisi e ha scoperto che la tecnologia 5G era un «fattore statisticamente significativo per il caso e i tassi più elevati [COVID-19] in tutte e tre le analisi, mentre la densità di popolazione, la qualità dell’aria e la latitudine erano significative solo per una o due delle analisi»:

    esmed.org/MRA/mra/article/view/2371

    Rubik e Brown hanno quindi confrontato gli effetti biologici del WCR, incluso il 5G, e i sintomi del COVID-19, mostrando un elenco di effetti fisici sovrapposti. I sintomi sia del WCR che del COVID-19 includevano cambiamenti del sangue come rouleaux (pile di cellule, paragonabili a pile di monetine, in cui i vari elementi sono legati tra loro non da anticorpi o da legami chimici, ma semplicemente da attrazione tra le superfici) e riduzione dell’emoglobina a lungo termine (nei casi gravi di COVID-19); stress ossidativo e lesioni nei tessuti e negli organi; interruzione del sistema immunitario, inclusa la soppressione dei linfociti T e dei biomarcatori infiammatori elevati; aumento del calcio intracellulare, che facilita l’ingresso e la replicazione del virus; e aritmie (irregolarità del battito cardiaco). Rubik e Brown hanno evidenziato il fatto che la carenza di glutatione (un «antiossidante principale») è stata proposta come la causa più probabile di manifestazioni gravi del COVID-19 e hanno citato due studi che mostrano livelli diminuiti di glutatione dall’esposizione al WCR:

    - www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S14384639...
    - www.infona.pl/resource/bwmeta1.element.elsevier-ea086dbc-67b4-3552-b8e9-c127...

    I due scienziati hanno inoltre notato che «la scoperta di bassi livelli di glutatione» nei pazienti COVID-19 «supporta ulteriormente lo stress ossidativo come componente» di COVID-19. Lo studio ha rilevato che il WCR è già stato riconosciuto come un «fattore di stress fisiologico», che ha dimostrato di causare effetti dannosi sulla salute che vanno dall’aumento del rischio di cancro al danno del DNA ai difetti di apprendimento e memoria. Pur rilevando che la correlazione non dimostra la causalità, gli autori dello studio «postulano che il WCR potrebbe aver contribuito alla diffusione e alla gravità precoce di COVID-19». Non è la prima volta che viene avanzata l’ipotesi di una correlazione tra 5G e coronavirus. Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato uno studio pubblicato su PubMed a firma del Prof. Massimo Fioranelli, ricercatore e professore di fisiologia presso il Dipartimento di Fisica Nucleare, Subnucleare e delle Radiazioni dell’Università Guglielmo Marconi di Roma, insieme ad alcuni ricercatori del Journal of Biological Regulators & Homeostatic Agents, mostrava una possibile correlazione fra 5G e COVID-19.

    pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32668870/

    I debunker nostrani si scatenarono, utilizzando per lo più la tecnica retorica dell’inquinamento delle fonti: ecco mostrato il favore verso l’omeopatia di alcuni dei firmatari. L’articolo fu in seguito ritirato. La nota di ritiro dice:«Questo articolo è stato ritirato su richiesta dell’editore. Dopo un’indagine approfondita, il caporedattore ha ritirato questo articolo poiché mostrava prove di una manipolazione sostanziale della peer review». Come ripetuto da Renovatio 21, il 5G non è solo un possibile problema sanitario, ma più direttamente un problema politico, perché permetterà il tracciamento e la manipolazione della massa in tempo reale. Come riportato da Renovatio 21, La lotta per il 5G, dove i cinesi vogliono gli appalti per le infrastrutture nazionali, riguardano vari Paesi del mondo, dagli USA al Brasile, dal Giappone alla Gran Bretagna, dall’Africa all’Australia. Il lettore ricorderà, in pieno governo Conte, lo strano decreto che includeva, sepolto, un assist all’introduzione del 5G cinese nel nostro Paese. Vi è da rammentare altresì il discorso dell’alto dirigente Vodafone e Verizon Vittorio Colao all’Università di Verona nel 2019. Colao, non ancora divenuto capo taskforzista del Conte bis (ma con ampie ambizioni, si disse), né ministro con Draghi, si lasciò andare in discorsi sull’uso del 5G per noi di grandissimo interesse. «Sul tema del 5G prima bisogna fare chiarezza nel dire che cosa permetterà di fare il 5G rispetto ad oggi (…) che è sostanzialmente avere molta più velocità, molta più banda, quindi poter trasmettere più dati più rapidamente». «Questo nei fatti vuol dire che si potrà collegare oggetti, si potrà collegare robot, si potrà collegare tutto, e avere una remotizzazione di tutti i controlli, dalle serrature delle porte che diventeranno elettriche, alle macchine che leggeranno ovviamente chi attraversa la strada, se posso girare o no…». Quindi, il punto saliente: con il 5G saranno possibili «sistemi medici [per] avere in tempo reale le condizioni di una persona e iniettare o magari rilasciare una sostanza medica che è necessaria per le condizioni della salute… cioè si potrà fare tutto in remoto quasi istantaneamente». Somiglia proprio, usando le parole di Klaus Schwab, «a una fusione della nostra identità fisica, digitale e biologica». Ma si tratta di una rivoluzione immane che, dice Colao, investirà tutto quanto: «ovviamente ci saranno delle trasformazioni profonde, le fabbriche cambieranno completamente, il sistema di trasporti cambierà completamente, il sistema di gestione degli edifici cambierà completamente». Somiglia un pò tanto, come dire, ad un «Grande Reset». Del mondo, della società, dell’essere umano.

    09 dicembre 2021
    www.renovatio21.com/studio-usa-correlazione-tra-il-5g-e-lintensita-dei-sintomi-c...
    [Modificato da wheaton80 29/12/2021 20:16]
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    00 05/01/2022 00:18
    USA - Fox News in prima serata, in milioni davanti la TV:“5G pericoloso, prove scientifiche ignorate per conflitti interessi con l’industria”

    In America, Fox Nation News è uno dei canali di news 24 più seguiti, arrivando nelle TV di quasi 100 milioni di telespettatori. E in prima serata, a ridosso di Capodanno, l’intervista alla scienziata Devra Davis ha fatto letteralmente il botto, mandando letteralmente in tilt le asserite sicurezze sulla non nocività sostenute dal grande business del wireless:“Il 5G è pericoloso, le prove scientifiche di danni e pericoli vengono ignorate dalle agenzie di controllo per i conflitti di interessi con l’industria delle telecomunicazioni. Ci vuole un’indagine completa e indipendente“, ha detto la scienziata nel programma Tucker Carlson Today, dopo essere finita pure su CNN e NBC:

    ehtrust.org/today-dr-davis-on-fox-news-prime-time/

    Devra Lee Davis, nota epidemiologa americana nominata dal Presidente Clinton nel Consiglio per le Indagini sui Rischi e la Sicurezza Chimica (1994-99) e membro di un team di scienziati insigniti del Premio Nobel per la Pace nel 2007, è anche la fondatrice dell’Environmental Health Trust: ospite in Italia sui canali de La Casa del Sole TV, lo scorso anno Davis ha partecipato alla Maratona Stop 5G promossa con l’Alleanza Italiana Stop 5G. “Vivere vicino alle antenne, dal sangue evidenza di danni al DNA!”, ha ripetuto la scienziata. Ecco il suo intervento tradotto in italiano:



    3 gennaio 2022
    oasisana.com/2022/01/03/usa-fox-news-in-prima-serata-in-milioni-ascoltano-la-tv-5g-pericoloso-prove-scientifiche-ignorate-per-conflitti-interessi-con-lindustria/?fbclid=IwAR3nY8JiXO4bVO5FXtKdGS3BcVxS60wUn9-g5-Wq7SurZiGe0MT...
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    00 24/01/2022 19:26
    L'attacco invisibile delle neuro armi che attaccano il cervello. La "Sindrome dell'Avana"

    [Modificato da wheaton80 24/01/2022 19:26]
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    00 13/02/2022 20:22
    5G dallo spazio: 40 degli ultimi 49 satelliti di Elon Musk si sono bruciati nell’atmosfera
    “Biden sospenda per 180 giorni tutte le licenze”, un contezioso legale tenta di fermare l’invasione dal cielo

    5G, partenza col botto per il servizio wireless dallo spazio. Dalla base spaziale di Cape Canaveral (Florida, USA) arriva la notizia che la più recente flotta di satelliti di SpaceX, di proprietà del magnate transumanista Elon Musk, sta uscendo dall’orbita dopo essere stata colpita da una tempesta solare; fino a 40 dei nuovi 49 piccoli satelliti lanciati la scorsa settimana sono per questo rientrati nell’atmosfera e si sono infine bruciati (o sono sul punto di farlo). Gli attivisti americani in lotta contro il 5G insieme alla rete di avvocati The Balance Group ha quindi chiesto ufficialmente alla Federal Communications Commission (FCC) e al Presidente statunitense Joe Biden una sospensione di 180 giorni di tutte le nuove licenze per stazioni satellitari e base/terra, in attesa di una revisione tra le agenzie, della produzione di una valutazione programmatica completa del rischio e di una dichiarazione di impatto ambientale, così come per altro previsto dalla legge federale. Non solo, i legali della rete The Balance Group hanno poi depositato due documenti presso la FCC in risposta alla licenza globale prevista per SpaceX per il lancio di altri 30.000 satelliti Starlink Gen2: nel mondo, sono infatti previsti poco meno di mezzo milione di satelliti, che potrebbero da qui a breve irradiare tutto il mondo senza soluzione di continuità, né vie di scampo per esseri umani, animali e flora. "Come affermato nel nostro deposito di documenti", affermano gli avvocati Stop 5G da terra, dal cielo e dallo spazio, "l’approvazione arbitraria da parte della FCC della più grande modifica di elevazione della storia, che ora è oggetto di controversia presso la Corte Federale, è stata un punto di svolta. La proposta SpaceX aumenterà enormemente i rischi. Si sta stabilendo però un percorso ragionevole ed equilibrato, in collaborazione con altri Paesi che lanciano satelliti, per incoraggiare l’iniziativa innovativa privata, salvaguardando nel contempo la fiducia pubblica internazionale nei cieli". The Balance Group sta ora entrando in una complessa negoziazione multilaterale con le principali parti interessate del Governo Federale, del Congresso americano, dell’industria spaziale e delle organizzazioni internazionali per orientare l’intero esperimento spaziale verso una maggiore ragionevolezza ed equilibrio, per dirigere il genio imprenditoriale e innovativo verso il suo più alto e migliore potenziale a favore di tutta l’umanità e del nostro pianeta, sempre più fragile e vulnerabile.

    10 febbraio 2022
    oasisana.com/2022/02/10/5g-dallo-spazio-40-degli-ultimi-49-satelliti-di-elon-musk-si-sono-bruciati-nellatmosfera-biden-sospenda-per-180-giorni-tutte-le-licenze-un-contezioso-legale-tenta-di-fermare-linvasi...
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    00 30/06/2022 09:43
    5G bloccato per un anno negli USA: rischia di mandare in tilt gli aerei

    Clamorosa notizia dall’America: il 5G è stato ufficialmente bloccato, anzi ritirato da tutti gli aeroporti statunitensi per un anno, almeno fino a luglio 2023. Motivo? Pericolo di interferenza con gli altimetri degli aeroplani e conseguenziali possibili catastrofi in volo da evitare, ovvero quanto non vale per umanità e ambiente (principio di prevenzione del danno), vale invece per gli apparecchi radiomobili. E’ quanto si apprende dall’accordo raggiunto dalla Federazione dell’Aviazione Americana (FAA) e le Telco, tra cui Verizon, il colosso del 5G statunitense nel cui Consiglio d’Amministrazione sedeva Vittorio Colao, ancora in carica fino a 24 ore prima di diventare Ministro nel Governo Draghi. “Hanno concordato volontariamente di ritardare l’utilizzo di alcuni C-Band 5G fino a luglio 2023 poiché i vettori aerei lavorano per adattare gli aeroplani per garantire che non subiscano interferenze”, annuncia il canale di All News CNBC. La contesa ruota intorno alla pericolosità della C-Band 5G, cioé alla banda usata dal 5G nello spettro di frequenza radio della microonde centimetriche compresa tra i 4 e gli 8 Ghz, usate sin dagli anni ’70 del secolo scorso in ambito militare e TV. La contestata C-Band si trova anche tra le due bande Wi-Fi a 2,4 GHz e 5 GHz: in Italia, oltre alle 700 Mhz riconvertite dalle televisioni e disponibili dal 1° luglio 2022, le bande pioniere del 5G prevedono pure la banda dei 3,6-3,8 GHz ma anche le temutissime microonde millimetriche a 26,5-27,5 Ghz.

    La paura di interferenze tra la sommatoria multipla di radiofrequenze del wireless di quinta generazione e la strumentazione di bordo degli aerei già nei mesi precedenti aveva portato ad una vera e propria levata di scudi da parte delle compagnie di volo; previsti persino disastri se il 5G avesse preso piede come invece adesso scongiurato, in attesa di verifiche. L’assenza di studi ambientali e sanitari preliminari si ripercuote anche nell’assenza di test sulla strumentazione elettronica dei velivoli in aria, in particolar modo sugli altimetri: un problema serio se si pensa a cosa potrebbe accadere coi voli in quota o in atterraggio, colmi di persone magari in viaggio per il periodo estivo. Verizon ha affermato ieri che limiterà la “distribuzione della nostra rete 5G negli aeroporti in un approccio graduale nei prossimi mesi“. AT&T, società telefonica statunitense con sede in Texas, ha invece comunicato di aver volontariamente “scelto in buona fede di attuare queste misure precauzionali più personalizzate in modo che le compagnie aeree abbiano più tempo per adattare le apparecchiature”. Si parla quindi di filtri, di schermature. Gli altimetri degli aeroplani forniscono dati sull’altezza di un aereo dal suolo e sono cruciali per l’atterraggio in caso di maltempo, motivo per cui il conflitto con l’implementazione del 5G ha già portato ad interruzioni in alcuni aeroporti statunitensi all’inizio di quest’anno.

    Allarme 5G negli aeroporti, dopo gli USA l’Italia: ombre su Roma-Fiumicino e Bari

    Dopo l’accordo tra Telco e aviazione, la questione adesso è rinviata di un anno, ma il dubbio se entro luglio 2023 gli aeromobili potranno essere o meno tutti dotati di filtri elettromagnetici in grado di schermare le interferenze del 5G sugli altimetri è molto più di un’incognita. Gli amministratori delegati delle compagnie aeree americane già il 17 gennaio 2022 avevano avvertito di un’imminente crisi “catastrofica” dell’aviazione che avrebbe potuto bloccare quasi tutto il traffico a causa del dispiegamento del 5G.

    24 giugno 2022
    www.orticaweb.it/5g-bloccato-per-un-anno-negli-usa-rischia-di-mandare-in-tilt-gl...
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    wheaton80
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    00 10/12/2022 04:27
    5G, dagli USA ban totale contro Huawei e ZTE:"Rischi per la sicurezza nazionale"

    Si stringe il ban americano contro Huawei e ZTE: i due vendor cinesi non potranno più importare e vendere i loro prodotti negli Stati Uniti perché costituiscono un “rischio inaccettabile” per la sicurezza nazionale, secondo quanto ha deciso la Federal Communications Commission (FCC). Sale il livello di guardia dell’Amministrazione USA in concomitanza con la diffusione delle nuove reti 5G che, secondo Washington, possono essere esposte al cyber-spionaggio di Pechino tramite le apparecchiature delle aziende nazionali.

    Sul ban ai cinesi unanimità della FCC
    L’Amministrazione del Presidente Joe Biden conferma così la linea seguita dal predecessore Donald Trump: anche secondo la FCC a guida Democratica le apparecchiature delle aziende cinesi potrebbero essere utilizzate per interferire con le reti wireless di nuova generazione e raccogliere informazioni sensibili. “Queste nuove regole sono una parte importante dello sforzo per proteggere il popolo americano dalle minacce alla sicurezza nazionale che coinvolgono le apparecchiature di telecomunicazione”, ha dichiarato la Presidente della FCC Jessica Rosenworcel. Il provvedimento della FCC è stato votato all’unanimità dai due componenti repubblicani e dai due democratici e coinvolge in tutto dodici aziende di Pechino, tra cui Dahua e Hikvision, che forniscono apparecchiature di videosorveglianza, e Hytera, specializzata in apparecchiature radio. I prodotti autorizzati in precedenza dalla FCC continueranno ad essere ammessi.

    Nessuna deroga ai divieti
    La FCC sta inoltre valutando una revisione delle autorizzazioni già concesse e dei meccanismi per imporre i divieti. Nel 2021 la FCC aveva già segnalato di essere a favore della proposta di vietare la procedura di approvazione per le aziende cinesi di apparecchiature per le telecomunicazioni. “Nonostante l’identificazione di problemi di sicurezza con le apparecchiature di telecomunicazione Huawei e ZTE fin dal 2019, negli ultimi anni l’agenzia ha continuato a concedere l’approvazione a tali apparecchiature”, aveva dichiarato Rosenworcel. “In altre parole, abbiamo lasciato aperte le opportunità per il loro utilizzo negli Stati Uniti attraverso il nostro processo di approvazione delle apparecchiature. Ora proponiamo di chiudere quella porta“, aveva aggiunto.

    La replica:“Un danno per le PMI statunitensi”
    Negli Stati Uniti sono soprattutto gli operatori di telecomunicazioni più piccoli a utilizzare le apparecchiature di Huawei e ZTE nelle loro reti. L’obbligo di sostituire le componenti Made in China con quelle di altri fornitori è costato 5,6 miliardi di dollari di rimborso alla FCC dall’inizio del 2022 a oggi, per un totale di 181 domande di risarcimento da parte delle piccole telco. Tra le aziende nel mirino del regolamento, solo Hikvision ha per ora replicato, sostenendo che i suoi prodotti non minacciano la sicurezza degli Stati Uniti. “Questa decisione della FCC non farà nulla per proteggere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma farà molto per rendere più dannoso e più costoso per le piccole imprese statunitensi, le autorità locali, i distretti scolastici e i singoli consumatori proteggere se stessi, le loro case, aziende e proprietà”, ha fatto sapere la società, aggiungendo che continuerà a servire i clienti statunitensi “nel pieno rispetto” delle normative statunitensi. Huawei e il governo cinese hanno a lungo negato le accuse di spionaggio e denunciato le sanzioni statunitensi contro le tecnologie cinesi.

    Patrizia Licata
    28 novembre 2022
    www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/5g-dagli-usa-ban-totale-contro-huawei-e-zte-rischi-per-la-sicurezza-na...
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