00 16/01/2007 23:37
notizia
Non si può certo dire che non spicchi un fatto nell’ascoltare i notiziari in questo preciso momento.
Il fatto, in se, non costituisce un’eccezionalità ed invero, per giungere al succo di quanto intendo, vorrei raccogliere l’attenzione su ciò che sta nella proporzione.
Mi spiego esponendo subito l’argomento, che vuol essere semplicemente un esempio parallelabile in tutti i domini del sistema con il quale funziona oggi l’informazione.
Quindi, prendendo spunto dall’argomento meteorologico bisognerà non focalizzare il ragionamento su tutto ciò che da esso scaturisce ed iniziare ad immedesimarci nell’ascolto di quei notiziari (ormai ripetuti in innumerevoli edizioni stampate e trasmesse in svariatissime maniere ogni giorno), in cui si consiglia di bere molto, di mangiare tanta frutta e di non uscire nelle ore calde occupando una parte esagerata dei telegiornali e sottolineando la preoccupazione di un caldo esagerato… in piena estate; poi dobbiamo ancora immedesimarci dinanzi ai gazzettini che ci informano, con allarme, sui freddi, sulla neve e sulle temperature glaciali che interessano a gennaio, Paesi proverbialmente freddi…
E tutto ciò avviene fuori dell’ambito dei bollettini dedicati alle previsioni meteo.
È proprio a questo punto che subentra l’importanza di ragionare sulla proporzione che sottolineavo sopra, perché se si focalizza l’attenzione sui toni e sulla forma con i quali i telegiornali di questi giorni, comunicano notizie relative all’insolito clima del corrente inverno, che pare abbia già conquistato alcuni primati nelle statistiche, per via delle sue straordinarie condizioni atmosferiche, non può non spiccare la mancanza di una adeguata proporzione del vigore e dell’ impeto con i quali si “fa” “notizia” mediante ambigui freddi invernali ed equivoci caldi estivi.
Perciò, mantenendoci strettamente sulla sproporzione in assunto, o meglio cercando di quantificare una incoerenza quasi tangibile per la sua evidenza, si potrebbe concludere con una opinione più volte espressa in brevi scritti come questo: ad una società estremamente massificata, piace crogiolarsi in ansie ed apprensioni solo apparenti ma che in fondo (oserei dire nell’inconscio) non sono che rassicuranti ovvietà e di questo concetto, che appare come una specie di rivelazione agli occhi di questo minuto individuo, ne è tanto a parte l’ordine che governa il pianeta, da aver reso la “notizia” il decisivo strumento per il controllo mentale.

stef
16/01/2007 relpubblic@yahoo.it
“Il modello” fa di ognuno il tiranno di se stesso...