00 02/01/2007 20:34
Re: Re: Re: Mezmerize

Scritto da: LiviaGloria 31/12/2006 23.41



Non fai caso a come scrivo...non é facile per me esprimere certe cose...e sinceramente non capita sempre di poter esprimerle in un certo modo. [SM=g27823]


Ti sto dando la risposta quasi a "mezzanotte"...!!! [SM=g27822]



Cara LiviaGloria, la differenz tra me e te è solo che io sono più analitico, tu più sintetica; io non credo in lulla se prima non vi è una seria e verificata ragione, tu ti affidi alla tua intuizione e, senza bisogno ti tante analisi, arrivi prima allo stesso punto.
Ti rispondo in un modo unificato: noi siamo all'interno di uno stupendo disegno di Dio, che ha previsto tutte le possibilità come fa anche chi inventa un videogioco al computer.
La nostra libertà esiste perché siamo "minimi", un "tempo infinitesimo", una pura parte del tutto che, immersa in questo tutto, ne va alla conquista. I nostri mezzi sono la realtà e la fantasia, ma sono una cosa sola perché la realtà è l'esistenza in potenza di un puro calcolo matematico, che lo realizza nel suo specifico.
hai visto su certi computers come l'inqudratura, affidata al caso, compone gradualmente un disegno, sempre differente, coi vari colori? Questo corrisponde al nostro stesso "iter". ma non è stato affidato al "caso", per nostra somma fortuna, ma ad una pura ritartizione, come se tutti i libri di una Biblioteca fossero stati distribuiti alle persone "incolte" perché ciascuna, sualla base del testo avuto, costruisse liberamente la risposta del suo "io" e in tal modo definisse le doti della persona attraverso la libera scelta di ogni persona.
Per vera fortuna, a causa dell'UNITA' del tutto, ogni singola parte sarà "costretta" a fare esperienza delle altre. Ma il vero dono personale che ci fa il "Bibliotecario" è che lascerà a noi, dopo la prima attribuzione, tutte le altre, senza la stessa forzatura attuale a "vivere" tutta l'esperienza narrata nel libro. Dopo potremo procedere in modo "altologico", cogliendo solo "fior da fiore" e ciascuno secondo le libere idee di che cosa sia per lui "un fiore".
La nostra libertà, attuale, allora esiste, anche quando non sembra suffragata dell'ascolto da parte di Dio. Noi preghiamo, decidendo il modello del "bene" che noi scegliamo, e non ci rendiamo conto che questa scelta ci ha già donato "l'idea del bene per noi", quella sorta di "know how" che è quanto più ci sarà utile. Infatti, se pensi ad un paese povero ed affamato, puoi dargli il pane, oppure la capacità di procurarselo da se stesso ... certamente è più prezioso questo ultimo dono.
Allo stesso modo, quando preghiamo di ricevere un bene, non è tanto il ricevere quel bene il vero "dono", ma la conoscenza che è accaduta in noi che "quello è il bene per noi". Sapere qual sia il bene per noi è come essere in grado di produrre il pane che ci serve. Infatti ora questa "conoscenza" non approda a cambiamenti possibili, ma quando dovremo scegliere da noi il futuro di cui vorremo fare eseprienza (oltre questa "Terra d'Egitto della schiavitù) ci avvarremo di quella "capita esigenza" per immedesimarci in tutti i casi felici che Dio ha realizzato affinché fossero condivisi e condivisibili.
Buon Anno, amica mia!