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cause
Non ho dimenticato la promessa di considerare se
dobbiamo fare del tuo paziente un estremo patriota o
un estremo pacifista. Tutti gli estremi, eccetto la estrema
devozione al Nemico, sono da incoraggiarsi. Non
sempre, naturalmente, ma sì in questo periodo. Alcune
età sono tiepide e compiacenti, ed è nostro affare cullarle
in un sonno ancor più profondo. Altre età, delle
quali la presente è una, sono squilibrate e pronte alla
faziosità, e allora il nostro compito è di eccitarle. Qualsiasi
piccola cricca, tenuta insieme da qualche interesse
che gli altri ignorano o che dispiace, tende a sviluppare
nel suo seno un'ammirazione reciproca, da serra, e verso
il mondo esterno un bel po' d'orgoglio e di odio ai quali
si concede senza vergogna perché la "Causa" ne è
garante e perché si pensa che quel sentimento sia impersonale.
Perfino qualora il gruppetto abbia avuto origine
per gli scopi del Nemico tutto quanto ho detto rimane
vero. Noi vogliamo che la chiesa sia piccola non
solo perché meno uomini conoscano il Nemico, ma anche
perché quanti lo conoscono acquistino quell'intensità
agitata e quel senso difensivo della propria rettitudine
che è la caratteristica delle società segrete e della
cricca. La chiesa stessa è, naturalmente, difesa da grosse
batterie, e finora non siamo mai riusciti completamente
a darle tutte le caratteristiche di una fazione; ma fazioni
secondarie nel suo seno hanno prodotto spesso risultati
ammirevoli, dai partiti di Paolo e di Apollo a Corinto,
giù giù fino ai partiti della Chiesa Alta e della Chiesa
Bassa in Inghilterra.

Se si riuscirà a indurre il tuo paziente a rifiutarsi di
combattere per motivi di coscienza, egli si troverà automaticamente
membro di una società piccina, vocale, organizzata
e impopolare, e gli effetti di una tale posizione,
in uno che è ancor novellino nel cristianesimo,
saranno quasi certamente buoni. Ma soltanto quasi certamente.
Ha mai avuto dubbi seri sulla legittimità di
servire in una guerra giusta prima che s'iniziasse la
guerra presente? È un uomo che possiede un grande
coraggio fisico - tanto grande che non verrà assalito da
semiavvertite apprensioni rispetto ai veri motivi del suo
pacifismo? Può, qualora si trovasse vicinissimo all'onestà
(nessun essere umano le è mai molto vicino), può
sentirsi senz'altro convinto d'essere spinto completamente
dal desiderio di obbedire al Nemico? Se è un
uomo di questo genere il suo pacifismo non ci farà probabilmente
gran che bene,, e il Nemico lo proteggerà
dalle conseguenze che solitamente derivano dal fatto di
appartenere a una setta. Il miglior piano che, in tal caso,
potresti scegliere sarebbe di tentare una crisi emotiva
subitanea e confusa, dalla quale egli possa emergere come
un inquieto convertito al patriottismo. Spesso si
riesce in cose di questo genere. Ma se è il tipo che mi
pare sia, tenta il pacifismo.

Qualunque strada egli prenda, il tuo compito principale
sarà sempre lo stesso. Incomincia con il fargli
trattare il patriottismo o il pacifismo come parte della
sua religione. Poi, sotto l'influsso dello spirito di partigianeria,
fa' in modo che lo consideri come la parte principale.
Poi, senza chiasso e per gradi, curalo in maniera
da portarlo al livello nel quale la religione diviene soltanto
una parte della "Causa", nel quale il cristianesimo
è valutato principalmente per gli argomenti eccellenti
che può produrre in favore dello sforzo bellico britannico
o del pacifismo. L'atteggiamento dal quale è necessario
che tu lo difenda è quello nel quale gli affari temporali
vengono trattati soprattutto come materiale per
l'obbedienza. Una volta che sarai riuscito a fare del
Mondo il fine e della fede un mezzo, avrai quasi guadagnato
il tuo uomo, e poco importa il genere dello scopo
mondano al quale tenderà. Una volta che i comizi, gli
opuscoli, le mosse politiche, i movimenti, le cause, e le
crociate, saranno per lui più importanti delle preghiere
e dei sacramenti e della carità, sarà tuo - e più sarà
"religioso" (in quel senso) e più sicuramente sarà tuo.
Te ne potrei far vedere una gabbia abbastanza piena
laggiù.

Tuo affezionatissimo zio

Berlicche









Maura


(Clive Staples Lewis 1898-1963, Le Lettere di berlicche, 1942)
"è importante esserci, più importante condividere ma più di tutto lo è testimoniare"

"Ogni regime totalitario è iniziato con la soppressione della libertà religiosa."