00 16/05/2009 11:25
Zio Berlicche scrive a Malacoda: Il Papa ripete in modo martellante di allargare la ragione. Tu datti alla mistica :-)) (Tempi)
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Mi sa che hanno mangiato la foglia

di Berlicche

Mio
caro Malacoda, per la propaganda va bene così: bisogna ricondurre e
ridurre ogni pronunciamento di Benedetto XVI alla dimensione
etico-comportamentale.
Per cui se il Papa parla della vita umana
(per dirla alla latina, “humanae vitae”) bisogna dire e scrivere che ha
parlato di “morale sessuale” o di “morale coniugale”.
Benedetto
XVI dice che «la possibilità di procreare una nuova vita umana è
inclusa nell’integrale donazione dei coniugi» perché il loro amore «non
solo assomiglia, ma partecipa all’amore di Dio, che vuole comunicarsi
chiamando alla vita le persone umane», fa quindi un discorso sulla
verità e sulla dignità dell’amore, sulla sua bellezza. Noi dobbiamo
impedire che qualcuno possa restare ferito dalla bellezza; a noi
interessa l’incoerenza, l’incapacità, la difficoltà dell’uomo di fronte
al bello. Tra l’uomo e l’immagine possibile della sua felicità («se
dell’eterne idee l’una sei tu, cui di sensibil forma…») noi dobbiamo
interporre uno specchio, così che l’uomo veda sempre solo se stesso e
la sua miseria, e dichiari inarrivabile la bellezza che pure ha
intravisto (“io prendo te come mia sposa…”). A meno che
all’impraticabilità dell’ideale noi non si riesca a sostituire la sua
impensabilità.

Il gioco ci era quasi riuscito, abbiamo
impegnato i preti a parlare di morale per quarant’anni e intanto
svuotavamo il cervello ai fedeli. Il problema è che adesso se ne sono
accorti e nelle file del Nemico c’è chi torna a parlare della fede come
di un “metodo di conoscenza”, o di un “atto dell’intelligenza”.

C’è,
per esempio, questo vescovo di Bologna che parlando dell’uomo e della
sua vita (humanae vitae) l’ha detto papale papale: «L’Humanae Vitae
nella post-modernità è diventata ormai incomprensibile perché è
diventata completamente impensabile». Convincendo l’uomo moderno
dell’idea che si può vivere “anche se Dio non c’è”, abbiamo fatto
crescere una generazione che ha deliberatamente estromesso la persona
di Suo Figlio dalla storia, con la conseguenza che abbiamo colpito al
cuore del sistema, che è il cuore dell’uomo, separando la sua libertà
dalla sua verità. Il risultato è che oggi siamo riusciti e mettere in
dubbio, e quindi in pericolo secondo il cardinal Caffarra, l’humanitas
della persona come tale. «Se infatti – dice il vescovo bolognese – è la
libertà stessa a decidere non di “compiere” il bene o il male, ma a
stabilire che cosa è bene e che cosa è male… parlare di male morale non
ha senso.
Il dramma della libertà – possibilità di negare con le
proprie scelte ciò che si è affermato vero colla propria ragione – si
trasforma in una farsa». Nella confusione generale derivata dallo
scambiare tra loro l’organo della libertà con quello dell’intelligenza
avevamo ottenuto il disarmo dell’uomo, la frase “non so più cosa
pensare” esprimeva bene il suo smarrimento, anzi, meglio, lo
smarrimento di sé.

Ora però siamo costretti a giocare
a carte scoperte, nel senso che ci hanno scoperto il gioco: «Bisogna
allargare la ragione» ripete in modo martellante questo Papa. Un bel
contrappasso per noi, dopo due secoli che cavalchiamo la tigre del
razionalismo. Datti alla mistica.

Tuo affezionatissimo zio

Berlicche
[Modificato da LettereDiBerlicche 10/10/2008 22.37]

Maura


(Clive Staples Lewis 1898-1963, Le Lettere di berlicche, 1942)
"è importante esserci, più importante condividere ma più di tutto lo è testimoniare"

"Ogni regime totalitario è iniziato con la soppressione della libertà religiosa."