Indagini
Abusi sessuali in ambito sociale: il clero cattolico e altre figure professionali
Rapporto speciale della Catholic League for Religious and Civil Rights [Lega Cattolica per i Diritti Civili e Religiosi].
Febbraio 2004.
INTRODUZIONE
Lo scopo di questo rapporto speciale è quello di collocare nella giusta prospettiva i recenti scandali che hanno coinvolto la Chiesa Cattolica. Non si cerca qui di assolvere tutti quei sacerdoti che hanno avuto a che fare con comportamenti sbagliati in ambito sessuale, ma si cerca di controbattere coloro che continuano a trattare questo argomento senza collocarlo nel contesto appropriato. In realtà, è molto spiacevole discutere delle conseguenze di abusi sessuali commessi da sacerdoti cattolici, trascurando l’entità delle trasgressioni riscontrate nell’ambito del clero appartenente ad altre religioni, o da altre figure professionali.
In particolare, questo rapporto è stato preparato per orientare la discussione che inevitabilmente seguirà la pubblicazione, il 27 febbraio, di due importanti studi. Uno è lo studio a livello nazionale degli abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti a partire dal 1950, pubblicato dal John Jay College of Criminal Justice di New York. L’altro è uno studio delle cause e delle conseguenze della crisi dovuta agli abusi, che verrà pubblicato dal National Review Board istituito dalla Conferenza Episcopale degli Stati Uniti. Entrambi gli studi sono stati fatti su richiesta dei vescovi statunitensi.
La Lega Cattolica ritiene che non si possa intavolare una discussione significativa su questo argomento, senza avere dati indicativi sull’entità degli abusi che avvengono al di fuori della Chiesa Cattolica. Questo è l’unico scopo del rapporto e, se il nostro contributo raggiungerà questo fine, allora potrà considerarsi un successo.
William A. Donohue, Ph.D.
President
DATI GENERALI
Il National Child Abuse and Neglect Data Systems è stato creato dal Children’s Bureau of the U.S. Department of Human Services, in collaborazione con i singoli stati federali, allo scopo di compilare statistiche annuali sul maltrattamento dei bambini, sulla base dei dati disponibili presso le agenzie nazionali di protezione dei bambini. Si è scoperto che, nell’anno 2001, circa 903.000 bambini sono stati vittime di maltrattamenti, il 10% dei quali (90.000) hanno subito abusi sessuali. Si è anche scoperto che il 59% di coloro che hanno perpetrato abusi, o hanno lasciato i propri bambini in stato di abbandono, sono donne, mentre il 41% sono uomini .
Nel 2001, lo psicologo dell’infanzia Wade F. Horn ha pubblicato un rapporto sul lavoro di alcuni ricercatori presso la Johns Hopkins University School of Public Health. I ricercatori hanno scoperto che circa il 20% delle donne con bassa retribuzione economica, dato ricavato da piani di aiuto familiare, cliniche ostetriche o ginecologiche, avevano subito abusi sessuali in età infantile.
Così Horn sintetizza le scoperte riguardanti le donne povere: “ La maggior parte di quelli che commettono abusi (28%) sono amici di famiglia o conoscenti, seguiti da parenti quali zii o cugini (18%), patrigni (12%), fratelli maschi (10%), padri naturali (10%), compagni della madre del bambino (9%), nonni e nonni acquisiti (7%), ed estranei (4%)”. Horn è rimasto colpito dal fatto che il 10% sono padri naturali, mentre solo il 4% sono estranei. “ Questo vuol dire”- afferma- che l’86% di chi commette abusi, pur senza essere il padre del bambino, non è estraneo alla famiglia,” [ii].
Secondo il dottor Garth A. Rattay, l’entità degli abusi nell’ambito di tutte le altre classi sociali ed economiche è all’incirca la stessa. Ad esempio, egli riferisce che “ circa l’85% di chi compie reati [relativi ad abusi sessuali] sono membri della famiglia, babysitter, vicini, amici di famiglia o parenti. Circa uno su sei dei molestatori di bambini sono altri bambini”. A differenza dello studio citato in precedenza, Rattray riferisce che la maggior parte di chi commette reati sono maschi.[iii]
È ovvio che è molto più probabile che siano membri della famiglia e amici a commettere abusi sessuali su bambini, che non qualche altra persona. Ciò suggerisce che, se misure preventive debbono essere messe in atto, questo deve iniziare in famiglia, e non altrove.
SACERDOTI
Secondo un’indagine del Washington Post, negli ultimi quarant’anni meno dell’1,5% degli oltre 60.000 uomini che si ritiene abbiano prestato servizio nel clero cattolico sono stati accusati di abusi sessuali su bambini. [iv] Secondo un’indagine del New York Times, sono stati accusati di abusi sessuali su bambini l’1,8% di tutti i sacerdoti ordinati dal 1950 al 2001 [v]. Thomas Kane, autore di Anche i sacerdoti sono uomini, calcola che tra l’1 e l’1,5 % dei sacerdoti sono stati messi sotto accusa [vi]. L’Associated Press ha scoperto che, tra gli attuali sacerdoti, circa due terzi dell’1% hanno carichi pendenti [vii].
Quasi tutti i sacerdoti che hanno abusato di bambini sono omosessuali. Il dottor Thomas Plante, psicologo presso la Santa Clara University, ha scoperto che “tra l’80 e il 90% dei sacerdoti che di fatto commettono abusi su minorenni hanno avuto contatti sessuali con ragazzi adolescenti, e non bambini in età pre-puberale. Quindi, i teenager sono più a rischio dei chierichetti o chierichette di qualunque età”. [viii]
A Boston, epicentro dello scandalo, la situazione è anche peggiore. Secondo il Boston Globe, “ tra i casi di abusi sessuali commessi dal clero, di cui i procuratori del Massachusets orientale sono a conoscenza, più del 90% delle vittime coinvolte sono maschi. E gli avvocati più in vista delle presunte vittime di abusi sessuali da parte di ecclesiastici, hanno dichiarato che circa il 95% dei loro clienti sono maschi” [ix]
Un’analisi d’archivio, riguardante rapporti su più di 1.200 presunte vittime di sacerdoti, fatta da USA Today, rivela che l’85% di esse sono maschi [x]. In un'altra ricerca fatta da USA Today, è stato riscontrato che, nel caso di 234 sacerdoti accusati di abusi sessuali su minori, commessi durante il servizio prestato nelle 10 più grandi diocesi e arcidiocesi a livello nazionale, il 91% delle vittime sono maschi [xi].
Si è parlato molto di un’inchiesta fatta dal Dallas Morning News, in cui si afferma che due terzi dei vescovi americani hanno permesso a sacerdoti accusati di abusi sessuali di continuare a operare. Ma il problema di questa indagine è che la definizione di abuso è molto ampia, e va dall’”ignorare avvertimenti su comportamenti sospetti” a “condanne penali” [xii]. Quindi, l’indagine risulta poco utile.
MINISTRI DEL CULTO
I dati riguardanti il clero protestante tendono a focalizzare l’attenzione sugli abusi sessuali in generale, non sugli abusi sessuali su bambini. Quindi, non è possibile fare paragoni. Ma si dispone di dati comparati sull’argomento delle molestie sessuali su bambini, e ciò che essi riportano è molto significativo.
In un’indagine del 1984, il 38,6% dei ministri hanno riferito di aver avuto contatti sessuali con altri ecclesiastici, e il 76% era a conoscenza di altri ministri che avevano avuto relazioni sessuali con un parrocchiano [xiii]. Nello stesso anno, un’indagine del Fuller Seminary su 1.200 ministri ha rivelato che il 20% dei pastori teologicamente “conservatori”hanno ammesso di aver avuto contatti sessuali al di fuori del matrimonio con altri ecclesiastici. Tra i “moderati”, la cifra sale a oltre il 40%; il 50% dei pastori “liberali”ha confessato di aver avuto un comportamento analogo [xiv].
Da uno studio fatto nel 1990 dal Park Ridge Center for the Study of Health, Faith and Ethics di Chicago si apprende che il 10% dei ministri ha dichiarato di aver avuto una relazione con parrocchiani, e circa il 25% ha ammesso di aver avuto relazioni sessuali con parrocchiani [xv]. Due anni più tardi, un’inchiesta della rivista Leadership ha scoperto che il 37% dei ministri ha confessato di essere stato coinvolto in “comportamenti sessuali sconvenienti” con parrocchiani [xvi].
In un’indagine del 1993, fatta dal Journal of Pastoral Care, il 14% dei ministri battisti del Sud hanno dichiarato di essere rimasti coinvolti in “comportamenti sessuali sconvenienti”, e il 70% ha detto di conoscere ministri che avevano avuto relazioni dello stesso tipo con parrocchiani [xvii]. Joe E.Trull è co-autore di Ministerial Ethics, un libro edito nel 1993; egli ha scoperto che “il 30-35% dei ministri di ogni denominazione ammettono di aver avuto relazioni sessuali al di fuori del matrimonio, che variano da relazioni sconvenienti a rapporti sessuali” [xviii].
Secondo un rapporto divulgato nel 2000 dalla Baptist General Convention del Texas, “l’entità degli abusi sessuali del clero ha raggiunto ‘proporzioni terrificanti”. In esso si fa notare che, secondo alcuni studi condotti negli anni ’80, il 12% dei ministri era “stato coinvolto in rapporti sessuali con altri membri”, e circa il 40% di essi ha “ammesso comportamenti sessuali sconvenienti”. Il rapporto conclude dicendo che “l’aspetto più preoccupante di tutta la ricerca è che il tasso di colpevolezza del clero è superiore rispetto a quello riguardante il rapporto cliente-professionista, che coinvolge medici e psicologi [xix]. Riguardo alla pornografia e alla dipendenza sessuale, un’indagine a livello nazionale ha rivelato che circa il 20% dei ministri rimangono coinvolti da queste esperienze” [xx].
Nella primavera del 2002, quando lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa Cattolica ha avuto un’attenzione mai ricevuta prima d’allora, il Christian Science Monitor ha diffuso i risultati di indagini a livello nazionale da parte del Christian Ministry Resources. Le conclusioni sono le seguenti: “Nonostante i titoli dei giornali si concentrino sul problema dei sacerdoti pedofili nella Chiesa Cattolica Romana, la maggior parte delle chiese americane colpite da accuse riguardanti abusi sessuali sui bambini sono protestanti, e la maggior parte degli accusati non sono membri del clero o collaboratori, ma persone che prestano servizio volontario per le chiese” [xxi].
Infine, nell’autorevole lavoro Pedophile and Priests, redatto da un professore presso la Penn State, Philip Jenkins, si afferma che tra l’1,2 e l’1,7 % dei sacerdoti sono pedofili. Nell’ambito del clero protestante, la cifra si colloca tra il 2 e il 3% [xxii].
ALTRE FIGURE RELIGIOSE E PROFESSIONALI.
Il rabbino Arthur Gross Schaefer è professore di legge ed etica presso la Loyola Marymount University. La sua opinione è che il numero di abusi sessuali commessi da rabbini e dal clero protestante sia più o meno lo stesso.
In base a uno studio, il 73% di rabbini donne riferisce di aver subito molestie sessuali. “Purtroppo”, conclude il rabbino Schaefer “le reazioni della nostra comunità, a tutt’oggi, si sono spesso limitate al voler mantenere le cose tranquille, cercando solo di ‘limitare i danni’. La paura di azioni giudiziarie e la cattiva pubblicità hanno prodotto un’atmosfera di indignazione, e tentativi di far tacere tutti quelli che osano parlare, rompendo il muro del silenzio” [xxiii].
Il rabbino Joel Meyers, vice presidente esecutivo della Conservative Rabbinical Assembly, riferisce che il 30% dei rabbini che nel 2000 hanno cambiato mansione, non lo hanno fatto di loro spontanea volontà, e in molti casi una delle cause è l’aver commesso abusi sessuali [xxiv]. L’Awareness Center ha dedicato un intero sito agli “Abusi Sessuali del Clero: Rabbini, Cantori e altre Figure Pubbliche Ufficiali”. Si tratta di uno sguardo approfondito e onesto al problema degli abusi sessuali commessi da rabbini [xxv].
Il problema degli abusi sessuali tra i Testimoni di Geova coinvolge manifestamente i membri più anziani della gerarchia, ma la maggior parte degli abusi è commesso da membri della congregazione. “ Le vittime che hanno deciso di denunciare abusi sono per lo più ragazze e giovani donne”, scrive Laurie Goodstein sul New York Times, “e molte accuse riguardano casi d’incesto”. Esiste un gruppo di sostegno per le vittime, i”muti innocenti”, che ha raccolto più di 5.000 testimonianze, secondo le quali la chiesa ha gestito male il problema degli abusi sessuali sui bambini [xxvi].
In base a un altro studio, il 2% dei preparatori atletici a livello nazionale hanno la fedina penale sporca a causa di reati sessuali vari. Questo vuol dire che circa 6.000 allenatori negli Stati Uniti sono stati processati e ritenuti colpevoli di reati sessuali su bambini [xxvii]. Non si sa quanti altri colpevoli di reato siano riusciti a sfuggire al braccio della legge.
Fra il 3 e il 12% degli psicologi hanno avuto relazioni sessuali con i loro clienti. Mentre oggi, in pratica, qualsiasi stato considera le relazioni sessuali con un cliente passibili di ritiro della licenza, fino al 1987 solo il 31% delle commissioni nazionali che rilasciano licenze hanno ritenuto le relazioni sessuali tra psicologo e cliente, uomo o donna, un motivo sufficiente per la revoca della licenza [xxviii]. Ciò che rende la statistica interessante è che molti vescovi, negli anni ’80, si sono rivolti a psicologi per gestire i casi di molestie da parte di sacerdoti.
INSEGNANTI
L’American Medical Association ha scoperto nel 1986 che una ragazza su quattro, e un ragazzo su otto, subiscono abusi sessuali dentro o fuori la scuola prima di compiere 18 anni [xxix]. Due anni più tardi, uno studio inserito nell’Handbook on Sexual Abuse of Children riferisce che una ragazza su quattro e un ragazzo su sei subiscono abusi prima dei 18 anni. Nel 1991 è stato riportato che il 17,7% dei maschi diplomati presso le scuole superiori, e l’82,2% delle femmine, riferiscono di molestie sessuali da parte del personale interno alla scuola. Un buon 13,5% afferma di aver avuto relazioni sessuali con i loro insegnanti [xxx].
Nella sola città di New York, ogni giorno almeno un bambino subisce abusi sessuali da parte di un operatore scolastico. Uno studio sostiene che più del 60% degli operatori accusati di abuso sessuale nelle scuole di New York sono stati trasferiti per lavorare in uffici situati all’interno della scuola. La maggior parte di questi insegnanti sono di ruolo, e il 40% dei trasferiti sono recidivi. Nelle scuole, tutto questo viene chiamato “trasferire l’immondizia“. Un motivo è dovuto allo sforzo della United Federation of Teachers di proteggere gli insegnanti, con remissione da parte dei ragazzi [xxxi]. Un altro è dovuto al fatto che gli insegnanti accusati di comportamento errato in ambito sessuale, in base alle leggi dello Stato di New York, non possono essere licenziati [xxxii].
Una delle figure più autorevoli sull’argomento degli abusi sessuali sui minori nelle scuole pubbliche è Charol Shakeshaft, docente presso la Hofstra University. Nel 1994, Shakeshaft e Audrey Cohan hanno condotto uno studio su 225 casi di abusi sessuali da parte di educatori nella città di New York. Le loro scoperte sono sconcertanti.
Tutti gli accusati hanno ammesso di aver commesso abusi su studenti, ma nessuno dei colpevoli è stato denunciato alle autorità, e solo l’1% ha subito il ritiro della licenza. Solo il 35% ha subito conseguenza negative di qualche tipo, e il 39% ha scelto di lasciare il distretto scolastico, la maggior parte con uno stato di servizio positivo. Alcuni di essi hanno persino ricevuto un bonus per il ritiro anticipato dalla scuola [xxxiii].
Il trasferimento degli insegnanti molestatori da un distretto scolastico all’altro è un fenomeno comune. E solo nell’1% dei casi i sovrintendenti avvisano il nuovo distretto scolastico [xxxiv]. Secondo Diana Schemo, l’espressione “spostare l’immondizia” è la preferita tra gli educatori [xxxv].
Shakeshaft ha anche stabilito che il 15% di tutti gli studenti ha fatto esperienza di un qualche tipo di cattivo comportamento sessuale da parte di insegnanti tra l’asilo di infanzia e la 12° classe. I comportamenti vanno dal palpeggiamento alla penetrazione forzata [xxxvi]. Lei e Cohan hanno scoperto anche che fino al 5% degli insegnanti ha commesso abusi sessuali sui bambini [xxxvii]. Shakeshaft pubblicherà presto i risultati di un ampio studio intrapreso per conto del Evaluation Service Office of the Undersecretary, U.S. Department of Education, intitolato “Educator Sexual Misconduct with Students: A Synthesis of Existing Literature on Prevalence in Connection with the Design of a National Analysis”. [xxviii]
CONCLUSIONE
Il tema delle molestie sessuali sui bambini merita uno studio serio. Troppo spesso, si pensa che questo problema sia molto più diffuso nel clero cattolico rispetto ad altri settori della società. Questo relazione non conferma tale conclusione. In realtà, essa mostra che i bambini sono probabilmente più a rischio di essere sessualmente molestati da parte dei propri familiari. Essa mostra anche che l’entità degli abusi sessuali sui minori è leggermente più alta nel clero protestante che in quello cattolico, ed è molto più alta tra gli insegnanti delle scuole pubbliche rispetto a ministri e sacerdoti.
In un’indagine condotta per Wall Street Journal–NBC News, è stato scoperto che il 64% della gente che segue questo canale pensa che molto spesso i sacerdoti cattolici commettono abusi sui bambini [xxxix]. Questo è palesemente ingiusto, ma non è sorprendente, data l’insistenza dei media sull’argomento. Sarebbe ingiusto incolpare i media degli scandali che coinvolgono la Chiesa Cattolica, ma battere la grancassa in continuazione con notizie negative sicuramente contribuisce ad alterare in maniera palese i risultati [xl].
Non è possibile conoscere bene l’argomento, se non si dispone di dati comparati. I numeri hanno un significato, ma non contano molto se non si fissa una linea direttiva. Inoltre, la cattiva condotta sessuale è difficile da verificare, data la sua natura di atto per lo più commesso in privato. Le statistiche criminali aiutano, ma sappiamo, in base a ricerche scientifiche, che la maggior parte dei reati non viene denunciata. Questo è particolarmente vero per i reati riguardanti abusi sessuali. In fondo, l’analisi delle conclusioni derivanti da ricerche scientifiche è la cosa migliore da fare.
È sperabile che questo rapporto, considerando lo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa Cattolica in base ad una certa prospettiva, contribuisca affinché si possa dare una risposta più adeguata e informata al problema.
NOTE
“Child Maltreatment 2001: Summary of Key Findings,” National Adoption Information Clearinghouse,
www.calib.com/nccanch, April 2003.
[ii] Wade F. Horn, “Common-sense article about abuse,” Washington Times, February 6, 2001, p. E1.
[iii] Dr. Garth A. Rattray, “Child Month and Paedophilia,” The Gleaner, May 14, 2002.
[iv]Alan Cooperman, “Hundreds of Priests Removed Since ‘60s; Survey Shows Scope Wider Than Disclosed,” Washington Post, June 9, 2002, p. A1.
[v]Laurie Goodstein, “Decades of Damage; Trail of Pain in Church Crisis Leads to Nearly Every Diocese,” New York Times, January 12, 2003, Section 1, p. 1.
[vi] Interviewed by Bill O’Reilly, Transcript of “The O’Reilly Factor,” May 3, 2002.
[vii] Bob von Sternberg, “Insurance Falls Short in Church Abuse Cases; Catholic Dioceses are Forced to Find other Sources to Pay Settlements,” Star Tribune, July 27, 2002, p. 1A.
[viii] Thomas Plante, “A Perspective on Clergy Sexual Abuse,”
www.psywww.com/psyrelig/plante.html.
[ix] Thomas Farragher and Matt Carroll, “Church Board Dismissed Accusations by Females,” Boston.com, February 2, 2003.
[x] Janet Kornblum, “85% of Church Abuse Victims are Male, Research Finds,” USA Today, July 24, 2002, pp. 6-7D.
[xi] “The Accusers and the Accused,” USA Today, November 11, 2002, p. 7D.
[xii] Brooks Egerton and Reese Dunklin, “Two-thirds of Bishops Let Accused Priests Work,” Dallas Morning News, June 12, 2002, p. 1A.
[xiii] Dale Neal, “Methodist Clergy Instructed in Sexual Ethics at Conference,” Asheville Citizen-Times, May 14, 2002, p. 1B.
[xiv] Cal Thomas, “Their Sins only Start with Abuse,” Baltimore Sun, June 19, 2002, p. 9A.
[xv] James L. Franklin, “Sexual Misconduct Seen as a Serious Problem in Religion,” Boston Globe, October 23, 1991, p. 24.
[xvi] “Pastors Are People, Too!”, Focus on the Family, May 1996, p. 7.
[xvii] Teresa Watanabe, “Sex Abuse by Clerics—A Crisis of Many Faiths,” Los Angeles Times, March 25, 2002, p. A1.
[xviii] Cal Thomas, “Their Sins only Start with Abuse,” Baltimore Sun, June 19, 2002, p. 9A.
[xix] Terry Mattingly, “Baptists’ Traditions Make it Hard to Oust Sex-Abusing Clergy,” Knoxville News-Sentinel, June 22, 2002, p. C2.
[xx] “Assemblies of God Tackles Problem of Porn Addiction Among Ministers,” Charisma, January 2001, p. 24.
[xxi] Mark Clayton, “Sex Abuse Spans Spectrum of Churches,” Christian Science Monitor, April 5, 2002, p. 1.
[xxii] Philip Jenkins, Pedophiles and Priests (New York: Oxford University Press), pp. 50 and 81.
[xxiii] Rabbi Arthur Gross Schaefer, “Rabbi Sexual Misconduct: Crying Out for a Communal Response,”
www.rrc.edu/journal, November 24, 2003.
[xxiv] Roger Lovette, “Religious Leaders Must Learn to Handle Conflict Constructively,” Birmingham News, April 28, 2002.
[xxv] See
www.theawarenesscenter.org/clergyabuse.
[xxvi] Laurie Goodstein, “Ousted Members Say Jehovah’s Witnesses’ Policy on Abuse Hides Offenses,” New York Times, August 11, 2002, Section 1, p. 26.
[xxvii] Michael Dobie, “Violation of Trust; When Young Athletes Are Sex-Abuse Victims, Their Coaches Are Often the Culprits,” Newsday, June 9, 2002, p. C25.
[xxviii] “Sexual Misconduct (ROLES): New Research Therapy Doesn’t Deter Sexual Misconduct by Psychologists,” Sex Weekly, September 15, 1997, pp. 27-28.
[xxix] Michael Dobie, “Violation of Trust,” Newsday, June 9, 2002, p. C25.
[xxx] Daniel Wishnietsky, “Reported and Unreported Teacher-Student Sexual Harassment,”
Journal of Ed Research, Vol. 3, 1991, pp. 164-69.
[xxxi] Douglas Montero, “Secret Shame of Our Schools: Sexual Abuse of Students Runs Rampant,” New York Post, July 30, 2001, p. 1.
[xxxii] “Schools Chancellor: Four Teachers Barred from Classroom,” Associated Press, June 12, 2003.
[xxxiii] Charol Shakeshaft and Audrey Cohan, In loco parentis: Sexual abuse of students in schools, (What administrators should know). Report to the U.S. Department of Education, Field Initiated Grants
[xxxiv] Ibid.
[xxxv]Diana Jean Schemo, “Silently Shifting Teachers in Sex Abuse Cases,” New York Times, June 18, 2002, p. A19.
[xxxvi] Elizabeth Cohen, “Sex Abuse of Students Common; Research Suggests 15% of All Children Harassed,” Press & Sun-Bulletin, February 10, 2002, p. 1A.
[xxxvii] Berta Delgado and Sarah Talalay, “Sex Cases Increase in Schools; Many Acts of Teacher Misconduct Not Being Reported,” Sun-Sentinel, June 4, 1995, p. 1A.
[xxxviii] Lo studio è ancora in fase di stesura definitiva, e non è ancora disponibile per citazioni..
[xxxix] Lo studio è stato effettuato tra il 5 e il 7 apriole 2002, ed è disponibile presso l'Università del Connecticut, Rope Center, Public Opinion Online , Codice d' Accesso 0402247. La ricerca è stata effettuata dalle Hart and Teeter Research Companies.
[xl] La Lega Cattolica si è preoccupata di far sì che i media riferissero dello scandalo in maniera adeguata. Si veda il " Riassunto Generale" del Rapporto 2002 sull'anticattolicesimo promulgato dalla Lega Cattolica, disponibile online su
www.catholicleague.org.
[Modificato da LiviaGloria 19/04/2008 19:48]