La prima lettura è tratta dal libro dell’esodo 32, 7-11.13-14 ed il momento in cui Mosè che sta ancora sul monte viene avvisato da dio che il popolo si è allontanato dalla retta via e che si è costruito un vitello d’oro, questa immagine bellissima del vitello d’oro sono il materializzarsi delle nostre tre tentazioni delle affettività, della storia e delle ricchezze perché queste tre tentazioni il demonio ce le vuole nascondere non ce le vuole far vedere, ci dice che in fondo siamo bravi che non uccidiamo nessuno che non rubiamo che ci comportiamo bene e ci vuole dare anzi un’immagine pulita di noi stessi, immagine di bella famiglia con due bambini tutti presi a mandarla avanti e a rispettare le regole della società, immagine di perfetti al lavoro, immagine di gente che sa stare al mondo rispettando le amicizie e le parentele che non sarebbe niente di sbagliato se il tutto non servirebbe invece per rafforzare la sua catechesi che ci dice costantemente che noi non siamo peccatori, ma siamo bravi e giusti come del resto siamo convinti perché ci ha convinto bene, ma gli ebrei nel deserto devono tirare fuori i peccati nascosti e l’immagine dei peccati nascosti è l’oro che si sono portati dietro dall’egitto che gli egiziani gli avevano tirato pur di vederli uscire, e fanno questo vitello con tutto l’oro che ognuno di loro possedeva, anche noi nel cammino di conversione siamo chiamati a tirare fuori questi peccati e a vederli faccia a faccia riconoscendo che anche noi abbiamo costruito un vitello che adoriamo al posto di Dio e questo vitello è rappresentato dalla nostra schiavitù della tentazione delle affettività e dei peccati della carne, dalla nostra schiavitù della tentazione per il rifiuto della nostra storia e dalla nostra schiavitù della tentazione del denaro e delle ricchezze che nel nostro caso non sono più tentazioni ma sono diventate oggetto di venerazione.
Dio per intercessione di Mosè non interviene e frena la sua ira verso il popolo ebreo e dio viene frenato da cristo e frena la sua ira verso di noi ma se andate avanti prendendo la bibbia con la lettura vedrete che poi ci pensa Mosè a risolvere la questione, quando scende talmente è adirato che spacca e frantuma il vitello d’oro per farlo ingurgitare agli ebrei e successivamente avviene un fatto di sangue: il popolo si è talmente traviato che Mosè ordina a chi sta con lui di prendere la spada e uccidere il proprio fratello, il proprio parente il proprio amico che invece non vogliono più stare con Mosè, quindi l’unico che può frantumare questa nostra venerazione è Gesù che è costretto a fare violenza alla nostra vita e a scuoterci e ci vuole dare questa spada che è la parola di dio che ci metterà contro il nostro fratello , il nostro parente il nostro amico e questa parola personalmente l’ho vissuta pienamente perché al di fuori della chiesa la parola di dio posso usarla con tutti tranne che con mio fratello, i miei parenti e i miei amici, quindi partiamo tutti dalla prima tentazione della affettività e la chiesa ci consegnerà questa spada che è la parola di dio
La seconda lettura è tratta dalla lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 1,12-17e ci fa presente che le tre tentazioni di cui siamo schiavi fanno si che noi siamo i nemici della chiesa, come nemico era Paolo prima di convertirsi perché se mettiamo le affettività al primo posto contribuiremo a far si che anche gli altri vedendoci si convinceranno che la strada giusta è quella, rifiutando la nostra storia non faremo altro che avallare la catechesi di satana e anche noi daremo il nostro piccolo contributo alla perdizione delle anime, se continueremo ad essere schiavi del denaro e delle ricchezze rafforzeremo sempre più il potere del demonio, perché se non abbiamo lo spirito di cristo e seguiamo a testa bassa queste tre tentazioni che spirito abbiamo? Facciamo parte anche noi di quello spirito che si è ribellato a dio.
Il vangelo secondo luca 15,1-32 ci presenta tre parabole di gesù che rispondono a queste tre tentazioni: la prima è quella delle cento pecore di cui se ne smarrita una, come dicevo sopra dobbiamo passare da un atteggiamento che va contro la chiesa e che contribuisce sia a smarrire noi ma anche a smarrire gli altri che è l’atteggiamento dello spirito del male ad un altro atteggiamento che è quello di gesù cristo che invece va incontro alla pecora smarrita e se la carica sulle spalle e come già vi ho anticipato la chiesa ci donerà la parola di dio che da un lato ci servirà a vincere la tentazione delle affettività e dei peccati della carne e dall’altro ci metterà nel giusto atteggiamento riferito alla storia della salvezza degli uomini, in tutta questa fase iniziale io non sono altro che un cane da pastore che abbaia solo per richiamare la vostra attenzione ma deve essere cristo che vi si deve caricare sulle spalle e non io e cristo si incarna nella chiesa quindi il cammino dovete farlo all’interno della chiesa perché non c’è cammino spirituale fuori dalla chiesa, anche se le mie catechesi possano sembrare belle se rimangono al di fuori dalla chiesa saranno sterili ed inutili e non sono acqua perché l’acqua che ristora, che rigenera, che rimette in cammino la trovate in chiesa nella pastorale sacramentale li c’è la fonte dove attingere all’acqua della vita eterna
La seconda parabola è quella della donna che avendo 10 monete ne perde una e si mette a cercarla per poi rallegrarsi, anche noi abbiamo perso il valore della vita , perché rifiutando la nostra storia abbiamo rifiutato il valore che dio vuole dare alla nostra vita, quindi accettare la nostra storia non sarà più contribuire alla perdita del valore della vita ed alla non accettazione dell’amore di dio, e metterci noi al posto di dio per decidere come meglio crediamo della nostra vita, ma accettare la nostra storia e riconciliarci con essa ci metterà nella condizione di avere in generale quell’impulso costante per ritrovare invece il vero valore della vita, qui la chiesa che già ci ha consegnato il padre nostro, ci consegnerà altre preghiere associate sempre alla parola di dio da cercare nei salmi.
E l’ultima parabola è quella del figliol prodigo ed è riferita alla tentazione delle ricchezze, sempre il signore da molta importanza a questa tentazione perché sa che è la più dura e sarà quella finale da cui ci libererà, la parabola la conosciamo tutti ed è quella del figlio che prima pretende l’eredità per andarsi a divertire e poi una volta ridotto alla povertà e costretto a fare il guardiano di porci, ma avviene un fatto importante che starà alla base della sua vita futura: decide di tornare dal padre che poi lo riabbraccerà senza esitare, bene dato che noi stiamo in quella situazione perché già ci siamo allontanati da dio e già abbiamo dilapidato tutto, quello a cui oggi dobbiamo guardare è all’atteggiamento del figlio che una volta resosi conto di essersi ridotto a fare il guardiano dei porci prende l’iniziativa di tornare dal padre, quindi vogliamo continuare rimanere a guardare i porci? cioè a guardare le nostre debolezze i nostri peccati e dire: signore aspetta o capito adesso faccio il bravo cerco di comportarmi bene e poi quando sarò pronto tornerò, seguendo questo ragionamento che è un’inganno del demonio non torneremo mai, tornare è dare un colpo di frusta a questo corpo che si è inchiodato e non va più avanti e più indietro, è prendere un’iniziativa concreta e fare quel passo che ci permette di rimetterci in cammino, e qual’è questo passo? È tornare al padre perché Dio ci sta aspettando, e anche se attualmente mettiamo il denaro e le ricchezze al primo posto poi sarà il signore che la risolverà, portando la festa nella nostra vita, perché un altro tema importante di questo vangelo è la festa che è sempre presente in tutte e tre le parabole, il signore è pronto a darci la festa, la gioia della vita se noi prendiamo l’iniziativa di tornare.
Bene, vi ho detto che la chiesa ci offrirà questa spada che è la parola di dio che starà alla base del nostro cammino di conversione, quindi cercate di munirvi di una bibbia, non troppo piccola ne troppo grande ma giusta, chi ce l’ha a casa potrà usare quella, altrimenti ve la dovete comprare, e non credo siano adatte quelle di internet perché servono quelle che lateralmente hanno i riferimenti, il nostro approccio alla bibbia saranno le letture della domenica successiva che dovremmo leggere durante la settimana un pò prima e un pò dopo di come sono presentate per avere un quadro più chiaro e senza dimenticare, di leggere anche il salmo di riferimento, così cominceremo a prendere confidenza con la bibbia che ricordo è un libro chiuso, sigillato, che solo la chiesa può aprire questo sigillo, ovviamente abbiamo bisogno del rito della consegna della bibbia, dato che parto dal presupposto che tutti siamo battezzati, cresimati e c’è chi è sposato presumo che già abbiamo partecipato a quel rito, ma se c’è qualcuno che non ha mai partecipato a quel rito dovrà trovare il modo di farlo nell’ambito della sua parrocchia di riferimento, perché senza l’ufficialità della consegna della bibbia da parte della chiesa la bibbia rimarrebbe un libro inaccessibile e imperscrutabile, quindi intanto procuratevi la bibbia e quando sarà il momento, cioè quando troverò la catechesi adatta, partiremo con la parola di dio.
[Modificato da benefabio62 11/09/2010 12:06]