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Fermiamo i massacri di Boko Haram

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2023 14:31
20/01/2015 00:34
 
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In Nigeria un gruppo terrorista ha usato una bambina di 10 anni come bomba umana, subito dopo aver massacrato quasi 2000 persone. Ma per i media questo sembra non esistere. Il presidente nigeriano è in campagna elettorale e non ha detto praticamente NIENTE, e il suo esercito alimenta il caos invece di proteggere i civili. E siccome nessuno ne parla e “tanto le crisi in Africa sono difficili da risolvere”, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU non ha neppure fatto una dichiarazione ufficiale sulla Nigeria. Ma questo massacro senza precedenti è un’occasione per arrivare a un’azione decisa. E succederà solo se faremo la nostra parte: mettiamo pressione sui nostri governi e sull’ONU per riunire immediatamente il Consiglio di Sicurezza dell'ONU e dare priorità a questa crisi, il primo passo per far partire un processo di pace in Nigeria. Unisciti anche tu a questo appello urgente, affinché nel mondo non ci siano più bambine usate come bombe umane, o Paesi in cui potrebbero morire tutti senza che il mondo se ne accorga.

Per firmare la petizione:
secure.avaaz.org/it/stop_boko_haram_terror_global/?bQyuQbb&...
02/02/2015 20:47
 
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L’esercito nigeriano annuncia di aver riconquistato cinque città nel nordest del paese

La Nigeria ha annunciato di aver riconquistato Gamboru e altre quattro città sotto il controllo del gruppo estremista Boko haram nel nordest del paese. L’operazione militare è stata condotta dall’esercito nigeriano con il sostengo di milizie di volontari civili e delle forze del Ciad e del Camerun, che da giorni bombardano la zona. Il contingente ciadiano, composto da duemila unità, è dispiegato a Fotokol, città a 500 metri da Gamboru sul lato camerunese del confine. (AFP)

2 Febbraio 2015
www.internazionale.it/notizie/2015/02/02/bombardamenti-del-ciad-contro-boko-haram-nel-nordest-della...
[Modificato da wheaton80 02/02/2015 20:48]
28/02/2016 03:07
 
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Vasta operazione contro Boko Haram

Diverse centinaia di ostaggi in mano ai fondamentalisti islamici nigeriani di Boko Haram sono stati liberati durante un'operazione condotta dall'esercito del Camerun insieme alle truppe della Nigeria per riprendere il controllo di Kumshe, una cittadina al confine tra i due Paesi africani. Nel raid sono rimasti uccisi almeno 100 combattenti del gruppo estremista islamico. Tra i prigionieri c'erano diverse ragazzine addestrate per diventare kamikaze.

27 febbraio 2016
www.tgcom24.mediaset.it/mondo/vasta-operazionecontrobokoharam_216247120160...
25/03/2016 00:35
 
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Abubakar Shekau, leader di Boko Haram:“E’ finita”

Non è soltanto l’ISIS, tra Siria ed Iraq, a trovarsi in crescente difficoltà, come testimoniato anche dalla frettolosa e rocambolesca ritirata da Palmira. Anche la sua diramazione africana, Boko Haram, si ritrova infatti sempre più con l’acqua alla gola, al punto che il suo leader, Abubakar Shekau, è apparso in un video per dire ai suoi combattenti di cedere le armi. Dopo sette anni di guerriglia e di attentati terroristici, è giunto il momento della resa. Il 2015 è stato l’anno in cui Boko Haram ha ucciso più civili di ogni altra organizzazione terroristica al mondo: ben 6.644, tra Ciad, Cameron, Niger e Nigeria. L’anno precedente, invece, quasi in contemporanea con Al Baghdadi, Bojìko Haram ha fatto parlare di sé per l’autoproclamazione di un proprio Califfato nel nord della Nigeria e per il rapimento di massa delle studentesse nigeriane. In totale, nella sua lunga carriera di morte, Boko Haram ha tolto la vita ad almeno 20mila persone. Al pari di Al Baghdadi, anche Shekau è un leader sinistro ed oltremodo mitizzato. Più volte lo si è dato per morto, oppure s’è insinuato a proposito di qualche sua grave malattia.



Ma nel video in cui chiede ai propri combattenti d’arrendersi, appare invece in buona salute, sebbene debilitato ed intuibilmente molto demoralizzato. Nel video appare con un vecchio Kalashnikov ed una bandiera dello Stato Islamico, secondo un’iconografia ormai consueta almeno fin dai tempi di Al Qaeda. Il governo nigeriano, anche per ovvie ragioni di prudenza, non ha ancora commentato il video, anche se l’esercito ne ha confermato la veridicità. I militari nigeriani attestati presso Maiduguri, dove si trova la roccaforte di Boko Haram, hanno parlato di “un evidente messaggio di ritirata”. Nel frattempo le autorità nigeriane, al pari di quelle del Ciad, del Camerun e del Niger, proseguono nella loro incessante operazione di smantellamento di Boko Haram. Da una parte viene condotta una lotta senza quartiere, dall’altra si riserva clemenza verso tutti i terroristi disposti ad arrendersi di loro spontanea volontà. Così molti terroristi sono stati uccisi e catturati, mentre molti più ancora hanno deciso di deporre le armi. Numerosi sono stati anche gli ostaggi liberati. Ci vorrà tuttavia molto tempo prima che i danni provocati da Boko Haram vengano riassorbiti. Nello Stato di Adamawa, uno dei maggiormente coinvolti dalla presenza del movimento, gli sfollati sono per esempio ben due milioni e mezzo.

Filippo Bovo
24 marzo 2016
www.opinione-pubblica.com/abubakar-shekau-leader-di-boko-haram-e...
[Modificato da wheaton80 25/03/2016 00:38]
04/04/2016 03:02
 
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Arrestato il numero 2 di Boko Haram in Nigeria



Svolta nella lotta al terrorismo islamico in Nigeria: l’esercito ha annunciato l’arresto del numero due di Boko Haram, Khalid al-Barnawi, leader dello spietato gruppo Ansaru che nel 2011 uccise Franco Lamolinara e due anni dopo un altro ostaggio italiano, Silvano Trevisan. Il terrorista, figura di spicco nella rete degli jihadisti non solo in Africa ma anche nel Maghreb e in Medio Oriente, è stato preso durante un blitz dei militari nigeriani in un raid a Lokoja, nello stato di Kogi. «Posso confermare che Al-Barnawi è stato arrestato in un’operazione frutto della cooperazione tra i diversi servizi di sicurezza. È un enorme passo avanti nella lotta al terrorismo», ha dichiarato il portavoce della Difesa, precisando che il leader di Ansaru «sta collaborando». Il gruppo estremista islamico - nella lista nera del terrorismo di USA e UE, tra gli altri - è nato nel 2012 dopo aver preso le distanze da Boko Haram perché «le loro azioni sono disumane per la comunità islamica» (molte delle loro vittime sono infatti musulmani locali), spiegava in un video Abu Usmatul Al-Ansari, nome di battaglia di Al-Barnawi. Lo stesso leader in un altro video aveva affermato di non uccidere per motivi di fede se non «per autodifesa», e aveva ricordato che «il peccato di uccidere un musulmano è secondo solo al peccato di accettare leggi diverse dalla Sharia». All’interno di Ansaru, che vuol dire «Avanguardia per la protezione dei musulmani nell’Africa Nera», militano guerriglieri che rivendicano legami con i terroristi di al Qaida, infiltrati in Africa anche attraverso il movimento terroristico Aqmi (al Qaida del Maghreb islamico), attivo nel nord del Mali. La loro specializzazione sono i sequestri degli occidentali. E infatti sono tanti gli ostaggi vittime della loro ferocia. Nel 2011 Ansaru rivendicò l’uccisione dell’ingegnere Franco Lamolinara, 48 anni, rapito nel nord della Nigeria insieme con il collega britannico Chris McManus. La vicenda rischiò di creare un caso diplomatico tra Italia e Gran Bretagna perché l’uccisione dei due ostaggi avvenne durante un blitz fallito da parte di un commando anglo-nigeriano. Due anni dopo, a fare le spese della ferocia di Ansaru fu un altro italiano, l’ingegnere Silvano Trevisan, 69 anni, sequestrato e ucciso insieme con altri sei ostaggi che lavoravano per un’impresa di costruzioni nel Bauchi. Le cause della morte di Trevisan, in questo caso, non sono mai state chiarite. C’è chi ha parlato di un blitz per liberarli andato male, come nel caso di Lamolinara, ma l’ipotesi fu smentita ufficialmente.

03/04/2016
www.lastampa.it/2016/04/03/esteri/arrestatoilnumerodibokoharaminnigeria3SipBejHOXUojHD72P89GJ/pag...
04/05/2016 00:14
 
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Boko Haram: è la resa per Shekau?

A circa due anni dal rapimento di 276 studentesse di una scuola superiore a Chibok, nel nord della Nigeria, da parte di Boko Haram, la CNN ha mostrato un video, risalente a dicembre, in cui appaiono alcune delle ragazze. Il gruppo jihadista ha però destato ancora più scalpore, recentemente, per la diffusione di un video in cui il leader Abubakar Shekau, insolitamente smagrito e umile, sembrava preannunciare un cambio di leadership o, secondo alcuni, annunciare la resa.

L’ascesa di Boko Haram
Boko Haram, letteralmente “l’istruzione occidentale è proibita”, è un’organizzazione fondata nel 2002 da Ustaz Mohammed Yusuf per instaurare la shari’a nel Borno (Stato della Federazione nigeriana). Il gruppo, inizialmente dedicatosi alla lotta politica – e pacifica – al governo e all’influenza occidentale, è poi passato alla militanza violenta, in particolare dopo l’Operazione Flush, condotta nel 2009 dalla polizia, che portò all’arresto di alcuni membri. Il gruppo reagì con attacchi alla polizia, innescando una spirale di violenza che causò anche un’offensiva militare, con oltre 700 morti e l’arresto del leader Yusuf, poi sostituito dal suo braccio destro Abubakar Shekau. Dal 2010 il gruppo ha commesso molti omicidi e condotto numerosi attacchi (spesso usando donne e bambini come kamikaze) tra cui uno alla base ONU di Abuja nell’agosto 2011, e ha esteso le sue attività anche in Ciad, Camerun e Niger. L’ascesa dell’organizzazione non è stata favorita solo dalle divisioni tra musulmani e cristiani all’interno del Paese, ma anche da interessi tribali e locali per le risorse, corruzione e povertà. Oggi Boko Haram compare nella blacklist delle organizzazioni terroristiche islamiste stilata dall’ONU, con conseguente embargo sulla vendita di armi e congelamento dei beni riconducibili ai suoi membri. Secondo l’Institute for Economics and Peace, Boko Haram nel 2014 è stato il gruppo terroristico che ha causato il maggior numero di morti.

Safe Corridor
Recentemente, tuttavia, sono sempre più numerosi i membri del gruppo che si arrendono, un risultato almeno in parte riconducibile all’operazione Safe Corridor, condotta dalle forze armate nigeriane nel nordest del Paese, con la collaborazione delle forze armate dei Paesi vicini. L’operazione, nata per sfruttare le divisioni interne dell’organizzazione e per far presa sui combattenti decisi a lasciare le armi, è un programma di riabilitazione e amnistia per i jihadisti che si consegnano. Un approccio completamente nuovo, dato che in passato il governo era stato accusato di imporre condizioni durissime ai nemici catturati. Almeno 800 militanti si sono consegnati nelle ultime settimane, e le autorità hanno dichiarato che molti lo hanno fatto per fame, poiché l’esercito nigeriano è riuscito a tagliare i rifornimenti al gruppo. La Nigeria ha aperto un campo di riabilitazione per favorire la reintegrazione nella società degli ex-combattenti, e altri due saranno aperti prossimamente.

Resa e smentita
In questo contesto si inserisce un video, risalente a fine marzo, in cui il leader Shekau appariva provato e sembrava prospettare un cambio di leadership all’interno del gruppo. Shekau non compariva in video da un anno, situazione che aveva dato vita a voci sulla sua morte o sostituzione. La veridicità del video, di bassa qualità, è dubbia: secondo alcuni si tratterebbe di una trappola per fare abbassare la guardia prima di sferrare un nuovo attacco. Solo una settimana dopo, il 1° aprile, è stato però diffuso un video di smentita, intitolato “Investigate”, che, oltre a riaffermare i legami con lo Stato Islamico, riafferma Shekau come leader del gruppo. Nel video, in cui compaiono 9 combattenti mascherati e armati di AK-47, viene letto un testo di 13 minuti in lingua hausa con sottotitoli in arabo, che sottolinea come Boko Haram non accetterà tregue, negoziati o rese, e in cui si propone il branding del gruppo come “ala occidentale dello Stato Islamico”. Anche se molti militanti si sono arresi, numerosi ostaggi sono stati liberati e il gruppo appare indebolito da una crisi organizzativa, logistica e alimentare, non bisogna dimenticare le decine di migliaia di morti che ha causato, o gli oltre due milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case. La situazione, se trascurata, potrebbe fornire un terreno fertile per il rifiorire di Boko Haram, o di altri gruppi del terrore.

Anna Baretta
2 maggio 2016
www.rivistaeuropae.eu/esteri/sicurezza-2/boko-haram-la-resa...
03/06/2016 00:55
 
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Nigeria - In un anno liberati 11.600 prigionieri di Boko Haram

Nel primo anno da Presidente della Nigeria di Muhammadu Buhari sono state liberate circa 11.600 persone fatte prigioniere dai terroristi di Boko Haram, secondo quanto rende noto la stessa Presidenza. Lo riportano i media locali. "A febbraio 2016, il numero totale delle persone soccorse dalle truppe nigeriane durante le operazioni in corso nel nordest del Paese è arrivato a 11.595", si legge in un documento sul primo anno di Presidenza Buhari diffuso dall'Ufficio del Consigliere Speciale del Presidente. "Il trasferimento a maggio 2015 del Centro di Comando Militare della Nigeria a Maiduguri ha contribuito al successo nella lotta contro la guerriglia nella parte nordorientale della Nigeria. Da dicembre 2015 - aggiunge il comunicato - l'esercito nigeriano, ben motivato e ringiovanito, ha riconquistato tutti i territori del Paese in precedenza sotto il controllo di Boko Haram". La Nigeria - sottolinea infine la Presidenza Buhari - ha fornito 21 milioni di dollari alla Multinational Joint Task Force (MNJTK) da giugno 2015 e si è impegnata a un supplemento di altri 79 milioni, portando il totale del suo impegno nell'MNJTK a 100 milioni di dollari. L'MNJTK è una task force multinazionale formata da unità principalmente militari provenienti da Benin, Camerun, Ciad, Niger e Nigeria, con sede a N'Djamena in Ciad e col compito di porre fine alla rivolta di Boko Haram.

30 maggio 2016
www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/05/29/nigeria-in-un-anno-liberati-11.600-prigionieri-boko-haram_4d7948c8-c189-4214-9ff9-d78658924...
28/08/2016 18:28
 
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Nigeria, ucciso il leader di Boko Haram



L'Esercito Nigeriano ha annunciato su Twitter che il leader dell'organizzazione integralista islamica Boko Haram, Abubakar Shekau, é stato "ferito mortalmente" oggi durante un raid aereo in cui sono stati uccisi anche numerosi comandanti del gruppo: lo riporta l'International Business Times sottolineando che la notizia non può essere verificata in modo indipendente. L'annuncio giunge un giorno dopo la notizia, diffusa dall'Aeronautica Militare Nigeriana, dell'uccisione di circa 300 membri di Boko Haram in una serie di raid nello stato del Borno, una roccaforte del gruppo. Il quattro agosto Shekau aveva annunciato di essere ancora lui il leader dell'organizzazione e non la persona nominata il giorno precedente dall'ISIS, Abu Musab al-Barnawi, già portavoce di Boko Haram. L'annuncio, arrivato con un messaggio audio, indicava una probabile rottura dallo Stato Islamico. Nel settembre del 2014 anonime "fonti della sicurezza" avevano riferito che Shekau era rimasto ucciso nel corso di violenti combattimenti con l'Esercito Camerunese, ma il mese successivo il leader di Boko Haram era comparso in un video affermando di essere ancora vivo.

23 agosto 2016
www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2016/08/23/nigeria-morto-leader-boko-haram_c11de035-2fbb-4bea-8a67-b6285c2b9...
25/09/2016 04:55
 
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Nigeria, liberati 566 ostaggi di Boko Haram, tra cui 355 bambini

ROMA - L'Esercito Nigeriano ha liberato 566 persone, tra cui 355 bambini, che erano nelle mani di Boko Haram. L'operazione è avvenuta nella regione del Borno, nella parte nord-occidentale della Nigeria. I bambini sono stati portati in un centro di riabilitazione, gestito da varie associazioni umanitare tra cui l'UNICEF, dove verranno curati.

Il blitz
Trentotto combattenti islamici di Boko Haram sono stati uccisi durante un'operazione militare effettuata dalle truppe del Niger e del Ciad nella regione di Diffa, nel sud-est del Niger. Lo ha annunciato un portavoce del Ministero della Difesa del Paese africano. Nel blitz sono rimasti lievemente feriti due soldati dell'esercito regolare. Durante l'operazione sono stati sequestrati consistenti quantitativi di armi e munizioni. In sette anni Boko Haram ha ucciso migliaia di civili e ha generato 2,4 milioni di sfollati tra la Nigeria, il Camerun, il Niger e il Ciad, dove sta tentando di dare vita a un emirato sulla base di un'interpretazione radicale della legge islamica.

17 settembre 2016
www.repubblica.it/esteri/2016/09/17/news/nigeria_ostaggi_boko_haram-14...
04/02/2017 02:20
 
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Nigeria. L’esercito ha catturato l’ultima roccaforte di Boko Haram nella foresta di Sambisa

I miliziani di Boko Haram sono stati cacciati dall’ultimo accampamento nella foresta di Sambisa dall’Esercito Nigeriano. Si tratta di uno degli ultimi bastioni del gruppo islamista nel Nordest del Paese. L’annuncio è stato dato dal Presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari. Le forze nigeriane sono state impegnate nelle ultime settimane in un’offensiva su larga scala nella foresta di Sambisa, una grande ex riserva di caccia a nordest della Nigeria, dove si trova la base del gruppo Boko Haram. Nella foresta nello Stato nordorientale di Borno, numerosi combattenti del gruppo avevano trovato rifugio dopo diversi rovesci militari. “I terroristi sono in fuga e non hanno piu un posto dove andare”, ha commentato il Presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari. Nel corso dell’offensiva, l’Esercito Nigeriano ha liberato 1.880 civili che erano nelle mani dell’organizzazione terroristica e catturato oltre 500 combattenti. In sette anni le violenze del gruppo Boko Haram hanno fatto 20mila morti e 2,6 milioni di sfollati nel nord-Est della Nigeria.

24/12/2016
it.euronews.com/2016/12/24/nigeria-lesercito-ha-catturato-lultima-roccaforte-di-boko-haram-nella...
04/02/2017 02:28
 
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È la fine di Boko Haram e degli integralisti in Africa?

Boko Haram è un'organizzazione terroristica nata in Nigeria che si rifà al fondamentalismo islamico più fervente. Fondata nei primi anni del duemila, il suo nome letteralmente significa "L'educazione occidentale è peccato", in quanto questi terroristi consideravano peccato (e quindi da annientare) ogni cosa riguardasse l'occidente. Ma fortunatamente, secondo le ultime fonti ufficiali, tra le quali l'attuale Presidente della Nigeria Muhammadu Buhari, questi fanatici e criminali sono ormai ridotti alla fuga, dopo un'offensiva dell'esercito regolare, che li ha costretti prima a ritirarsi nel vicino Ciad e poi, proprio in questi giorni, a tentare un'ultima disperata fuga. Ai fondamentalisti negli ultimi giorni era rimasta, come roccaforte finale, la foresta di Sambisa, tuttavia i militari sono riusciti a stanare i ribelli islamici anche in questa regione boschiva nascosta nel nord della Nigeria. Sembra, ma ovviamente nessuna fonte ufficiale lo conferma, che l'esercito sia stato aiutato anche da mercenari provenienti da fuori per portare a termine la missione di debilitare l'organizzazione Boko Haram.

Un'organizzazione terroristica tra le più efferate

Boko Haram è salito alla ribalta delle cronache per l'atrocità dei suoi metodi e dei suoi atti di terrore. Oltre ad essere responsabile per tante bombe kamikaze fatte esplodere nelle principali città del nord della Nigeria (ma anche nella capitale Abuja, situata più a sud), questa organizzazione ha commesso alcuni tra i più clamorosi crimini a sfondo religioso degli ultimi anni. Come il rapimento simultaneo di 276 studentesse da un istituto scolastico nell'aprile del 2014. Molte di queste poco più che bambine, la maggior parte non ha più fatto ritorno nelle loro case (solo alcune sono riuscite a salvarsi). Tra le altre azioni criminali che Boko Haram ha commesso con totale disprezzo della vita altrui, anche quella di mandare bambini piccoli ai mercati con indosso una cintura esplosiva. Diversi infatti sono stati gli attentati compiuti da minori che, costretti dai capi terroristi, si sono fatti saltare in aria in luoghi pubblici, perdendo la loro giovane vita e facendo sprofondare la Nigeria in un baratro di paura e violenza. Baratro che oggi sembra finalmente giunto al termine.

25 gennaio 2017
it.blastingnews.com/cronaca/2017/02/attentato-al-louvre-il-video-di-parigi-e-una-pace-che-non-arriva-001445...
03/05/2017 02:34
 
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Boko Haram è in crisi, ma resta una minaccia grave per la Nigeria

Come fosse un regalo di Natale, il 24 dicembre scorso, il Presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha annunciato la presa dell’ultima roccaforte di Boko Haram, nella foresta di Sambisa, lasciando intendere che il gruppo di fondamentalisti islamici, dopo 8 anni di conflitto, era stato definitivamente piegato. Proprio nella foresta di Sambisa, il leader di Boko Haram, Abubakar Shekau, era stato raggiunto ad aprile 2016 da un violento raid dell’esercito. Anche in quel caso, l’annuncio trionfale delle autorità nigeriane: Boko Haram ha perso il suo comandante. Morto, o almeno gravemente ferito. Ma tutto questo ottimismo è stato forse prematuro. Certo Boko Haram è indebolito, resta però attivo, ed estremamente pericoloso. Lo dimostrano i primi mesi del 2017. L’organizzazione ha condotto numerosi attacchi suicidi nel nordest della Nigeria, e in diversi conflitti a fuoco nello Stato del Borno ha dimostrato di tener ancora testa all’esercito regolare. Tanto che, qualche settimana fa, le autorità nigeriane sono state costrette ad ammettere che il leader dei militanti è ancora vivo. Mentre i media locali avvertono: il gruppo potrebbe risorgere. Nel 2015, al picco del suo potere, Boko Haram controllava quasi tutto lo Stato del Borno, e alcune porzioni degli Stati di Adamawa e Yobe, un territorio che gli permetteva di sferrare continui e letali attacchi oltre i confini nigeriani. Poi, dall’estate del 2015, la pressione militare congiunta di Nigeria, Niger, Chad e Camerun ha cambiato l’equilibrio del conflitto. Boko Haram ha perso territori intorno al lago Ciad, poi è stato spinto fuori da grossi centri abitati, come Bama e Mobi, nel nordest della Nigeria. Ora controlla solo alcune aree rurali in quell’angolo del Paese. Con la presa della foresta di Sambisa è cominciata una nuova fase del conflitto. Probabilmente l’atto finale, dunque un eccessivo allarmismo sulla rinascita di Boko Haram, dovrebbe essere fuori luogo. Ma il declino, avvertono gli analisti, sarà imprevedibile e molto violento.

Anche se sfibrato, il gruppo resta una minaccia per la Nigeria e gli Stati confinanti. Un’atmosfera di generale insicurezza pervade ancora molte aree della Nigeria. Le vie di trasporto sono tuttora soggette ad attacchi e imboscate. Mentre cresce il numero di attentati nelle città, soprattutto a Maiduguri, il vecchio quartier generale di Boko Haram, che gli islamisti sembra vogliano riconquistare. A questo clima di precarietà si aggiunge l’incertezza riguardo le condizioni di salute del Presidente nigeriano, che quest’anno compirà 75 anni. Buhari, da gennaio a metà marzo in congedo per malattia a Londra, è apparso stanco e deperito al suo rientro. Molti si domandano se conservi ancora energie sufficienti per un lavoro cosi duro. La sua assenza non ha portato vantaggi sostanziali a Boko Haram. Ma in caso di decesso, e se la transizione risultasse particolarmente caotica, le elite politiche potrebbero concentrarsi sull’avvicendamento al potere piuttosto che sui problemi reali del Paese. Dunque la guerra contro Boko Haram è tutt’altro che finita. La sorprendente resilienza dei militanti dimostra che per sconfiggerli un approccio puramente militare non basta. Anzi, alla lunga, potrebbe essere controproducente. Se Boko Haram è brutale, l’esercito ha la mano altrettanto pesante. E a farne le spese è la popolazione civile, esposta alla violenza incrociata di islamisti e forze di sicurezza. Una soluzione di più ampio respiro, si legge in un recente studio di International Crisis Group, passa per degli Stati in grado di riavviare i flussi commerciali, migliorare i servizi pubblici e reintegrare in società quei jihadisti che sono stati catturati o si sono arresi. Ma per adesso mancano segnali convincenti di un cambio di strategia, e violenza ed instabilità sono destinate a durare ancora a lungo.

Tommaso Carboni
19/04/2017
www.lastampa.it/2017/04/19/esteri/boko-haram-in-crisi-ma-resta-una-minaccia-grave-per-la-nigeria-XTMLJ5QDAnjFtlO0yZuUsI/pag...
[Modificato da wheaton80 03/05/2017 02:35]
26/06/2017 00:31
 
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Nigeria, ucciso un leader di Boko Haram

MAIDUGURI - Il portavoce delle forze armate nigeriane, il Generale Sani Usman, ha annunciato che l'esercito è riuscito ad uccidere un importante comandante dei Boko Haram e a liberare nove bambini che venivano tenuti reclusi in un campo segreto dai jihadisti. I soldati nigeriani si sono scontrati ieri con gli estremisti islamici nel villaggio di Jarawa nello Stato di Borno nel nord-est e hanno reso noto di avere ucciso un gran numero di ijhadisti, incluso Abu Nazir, uno dei capi del gruppo ricercato dai militari. I bambini liberati verranno adesso trasferiti in un campo per sfollati a Kala Balge, a circa 150 km a ovest di Maiduguri, la capitale di Borno. Dopo averli sottratti con la forza alle loro famiglie di origine i Boko Haram utilizzano spesso bambini e ragazzi, di entrambi i sessi, per compiere attacchi suicidi. In otto anni di violenti scontri con i militari e la polizia nigeriana, i jihadisti hanno ucciso decine di migliaia di persone.

12 giugno 2017
www.ansa.it/sito/notizie/mondo/africa/2017/06/12/nigeria-ucciso-un-leader-di-boko-haram_8fde233e-2579-4ef4-8fe9-fc2da5bc2...
05/02/2018 20:05
 
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L'Esercito Nigeriano distrugge Camp Zairo di Boko Haram a Sambisa

L'Esercito Nigeriano dichiara che le sue truppe hanno distrutto il campo tattico di Boko Haram, Camp Zairo, nell'operazione di bonifica in corso nella foresta di Sambisa per sradicare i residui dei ribelli di Boko Haram. Sani Kukasheka, Direttore e Pubbliche Relazioni dell'esercito, ha rivelato ciò durante una dichiarazione rilasciata mercoledì a Maiduguri. Kukasheka ha dichiarato che le truppe dell'operazione Lafiya Dole, nell'ambito dell'operazione Deep Punch II, hanno registrato un enorme successo nell'attuale offensiva militare contro gli insorti. Ha detto che le truppe hanno recuperato un carro armato, pistole, munizioni, scritture religiose, bombole a gas e fertilizzanti assortiti, apparentemente per realizzare ordigni esplosivi improvvisati (IED). Il portavoce dell'esercito ha detto che le truppe hanno anche distrutto sette camionette, diversi veicoli, motocicli e ripari di fortuna utilizzati dagli insorti. Ha riferito:"Le truppe operative di Lafiya Dole hanno fatto enormi progressi nelle azioni di bonifica, ancora in corso, dell'operazione Deep Punch II. Il 30 gennaio 2018, le truppe in avanguardia hanno avuto contatti con i terroristi di Boko Haram e li hanno coinvolti in un combattimento. Durante lo scontro, sono stati in grado di recuperare un Eagle Main Battle Tank (EMBT), 1 VBL, 1 fucile AK-47, un fucile Teargas della polizia, libri religiosi, diverse bombole di gas e sacchi di fertilizzante. Altri oggetti distrutti dalle valorose truppe comprendevano sette camionette, quattro camion, quattro furgoni Hilux, una jeep Prado, una macchina da golf, un pickup Mitsubishi, un autobus, diverse motociclette, ripari di fortuna, tende e articoli per la casa".

Traduzione: Google (rivista da Wheaton80)
1 febbraio 2018
www.today.ng/multimedia/photo/70037/nigerian-army-destroys-boko-harams-camp-zairo...
18/09/2018 15:14
 
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Mamman Nur, capo di una fazione di Boko Haram, ucciso dai propri combattenti



Il capo della fazione di Boko Haram fedele allo Stato Islamico nell'Africa Occidentale (ISWA), Mamman Nur, è stato ucciso dai suoi combattenti, che si sono ribellati contro di lui, come riferiscono al Daily Trust fonti che possiedono un'ampia conoscenza del gruppo. Nur, il cervello dietro i legami tra Boko Haram e l'Abu Bakr al-Baghdadi che guidava lo Stato Islamico, secondo quanto riferito, è stato ucciso il 21 agosto dai suoi luogotenenti più vicini. Egli ha guidato nel 2014 la ribellione contro Abubakar Shekau, che ha visto l'emergere della fazione di Abu Mus 'ab al-Barnawi. La fazione separatista, che si trasferì sulle rive del Lago Ciad nel nord del Borno, fu in seguito riconosciuta da al-Baghdadi.

Il nuovo leader al-Barnawi, il cui vero nome è Habib, è il figlio del fondatore di Boko Haram Mohammed Yusuf, ucciso nel 2009. Una delle nostre fonti ha dichiarato:"Mamman Nur, che è stato ucciso il 21 agosto, è il vero leader della fazione di Boko Haram dopo la separazione da Shekau. Lui (Nur) ha soltanto posto Habib in prima fila come leader ombra a causa di suo padre (Mohammed Yusuf). Il nome al-Barnawi viene percepito solo come leader simbolico; era destinato a comandare in modo che i seguaci rimanessero fedeli alla causa sostenuta dal suo defunto padre, ma lui (Nur) è il principale anello di congiunzione tra la fazione e lo Stato Islamico, il capo stratega del Lago Ciad, comprese le cellule in Nigeria, Niger e Ciad".

Perché Nur è stato ucciso
Un'altra fonte ha riferito al Daily Trust che Mamman Nur è stato ucciso dopo un lungo periodo di disaccordo con i suoi subordinati, che hanno stabilito un' "autorità relativa e contatti" nel corso degli anni. Secondo lui, "i comandanti erano delusi dallo stile di leadership di Nur; non lo vedevano spietato come Shekau. Lo seguirono nell'inscenare la rivolta, poiché la tesi sostenuta nel 2014 era che Shekau fosse un intransigente che aveva ucciso quasi tutti coloro che erano in disaccordo con il suo marchio dell'Islam, sia musulmani che cristiani. Ma secondo alcuni combattenti, dopo aver stabilito la sua base presso il lago Ciad, anche Mamman Nur si è 'allontanato dal vero corso' ed è giunto a compromessi in molte occasioni". La fonte ha detto che dopo la liberazione a marzo di circa 100 ragazze rapite in una scuola secondaria a Dapchi, nello Stato di Yobe, è nato un grosso dissidio.

"La negoziazione per la liberazione delle ragazze non è stata gradita da alcuni stretti collaboratori di Mamman Nur, che ha rilasciato le ragazze in maniera incondizionata, seguendo una direttiva di al-Baghdadi. Nulla è stato pagato prima che le ragazze fossero rilasciate e inoltre, sia l'approccio morbido di Mamman Nur che i suoi stretti contatti con governi e con vari ulteriori livelli, hanno fatto arrabbiare i suoi soldati, che si sono ribellati contro di lui e successivamente lo hanno giustiziato", ha detto. Si è appreso che anche al-Barnawi avrebbe perso il controllo del gruppo, che ora è sotto la "guida" di un certo comandante. "L'uomo responsabile di tutte le cellule nella regione del Lago Ciad è l'ex comandante dei combattenti che era direttamente sotto il controllo del defunto Mamman Nur", ha detto. Un esperto di sicurezza, il Maggiore Salihu Bakari, ha dichiarato ieri al Daily Trust che l'impennata degli attacchi di Boko Haram nel Borno del Nord potrebbe non essere estranea al cambio di leadership.

"La verità è che Mamman Nur aveva perso il controllo molto prima di essere ucciso; il gruppo fazionario è stato rilevato da intransigenti che hanno molto in comune con la fazione di Shekau, i cui punti di riferimento includono rapimenti, aggressioni, sequestri con riscatto e altre atrocità", ha detto. Egli ha inoltre riferito che il nuovo gruppo ha recentemente attaccato molte strutture dell'esercito nel nord del Borno e ha anche catturato individui per ottenere un riscatto. "Vogliono che il riscatto continui a finanziare le loro attività; penso che le loro richieste di riscatto siano ciò che sta ritardando la liberazione di molti rapiti, incluse le donne che sono state catturate a Rann, nella zona del governo locale di Kala-Balge, nello Stato del Borno", ha detto. L'Esercito Nigeriano deve ancora confermare l'uccisione di Mamman Nur.

Tuttavia, il 6 gennaio di quest'anno, i militari avevano dichiarato che la moglie di Mamman Nur era stata uccisa quando le truppe avevano attaccato la posizione del gruppo nella regione del Lago Ciad. Il portavoce del Comando Operativo dell'Operazione Lafiya Dole di Maiduguri, Onyema Nwachukwu, aveva dichiarato che all'epoca si erano arresi circa 250 combattenti di Boko Haram dalla parte di Mamman Nur. L'annuncio era arrivato poche ore dopo che l'esercito aveva dichiarato che Nur era stato "ferito gravemente" durante un'operazione. Il Daily Trust ha ricordato che nel settembre 2011 il Dipartimento del Servizio di Stato (DSS) aveva assegnato una taglia di 25 milioni a Mamman Nur, uno stretto alleato di Mohamed Yusuf e Shekau, accusato di aver architettato l'attentato all'edificio delle Nazioni Unite ad Abuja.

I militari uccidono molti ribelli a Damasak

In uno sviluppo correlato, i militari hanno dichiarato che le truppe dell'Operazione Lafiya Dole hanno ingaggiato battaglia con militanti di Boko Haram e ucciso molti di loro. Essi hanno aggiunto che le truppe hanno incalzato altri militanti che hanno attaccato una postazione militare a Damasak, il quartier generale dell'area del governo locale di Mobbar nella parte settentrionale dello Stato del Borno. Si è saputo che l'incidente è avvenuto mercoledì. Secondo quanto riferito, gli insorti avevano assediato la struttura militare in forze con l'intento di rimuovere i soldati del 145° Battaglione dalla loro posizione, ma furono respinti. Il portavoce dell'esercito, Brig.-Gen. Texas Chukwu, in una dichiarazione di ieri, ha affermato che “a Damasak i terroristi sono stati sopraffatti a seguito di una potenza di fuoco superiore delle truppe”.

“L'Esercito Nigeriano desidera dichiarare che il 12 settembre 2018, il 145° Battaglione schierato nell'operazione Lafiya Dole a Damasak, area del governo locale di Mobar nello Stato del Borno, ha causato molte vittime tra i terroristi di Boko Haram ed ha recuperato sia armi che veicoli degli insorti; ne sono anche stati distrutti durante lo scontro. Sette membri del gruppo di terroristi sono stati neutralizzati durante lo scontro mentre altri sono fuggiti nella vicina foresta. Gli oggetti recuperati includono: due veicoli; una batteria antiaerea; quattro fucili AK 47; sette caricatori; due granate a mano; una baionetta; 47 colpi di munizioni speciali da 7,62 mm; 174 colpi di munizioni NATO da 7,62 millimetri”, ha dichiarato. Ha inoltre sottolineato gli sforzi che sono stati fatti dalle truppe per intercettare altri membri del gruppo in fuga, anche se ha annunciato che sette soldati hanno riportato ferite durante l'attacco.

Hamza Idris, Ibrahim Sawab
14 settembre 2018

Traduzione: Wheaton80
www.dailytrust.com.ng/factional-boko-haram-leader-mamman-nur-killed-by-own-fight...
27/11/2018 02:07
 
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Due comandanti di alto profilo di Boko Haram uccisi dall'esercito nel Borno

Due comandanti di alto profilo di Boko Haram sono stati uccisi durante operazioni di bonifica da parte delle truppe dell'Esercito Nigeriano. Le truppe della 28esima Task Force Brigade Chibok e della 25esima Task Force Brigade Damboa si sono imbarcate il 9 novembre 2018 in operazioni congiunte di bonifica da Gumsuri a Gambori nello Stato del Borno. Una dichiarazione dell'Esercito Nigeriano ha confermato che due comandanti di alto profilo di Boko Haram, Abu Rajal e Tuja Sa'inna Banki, sono stati uccisi durante le operazioni. Il Capo del Personale dell'esercito, Tenente Generale T.Y. Buratai, ha elogiato i soldati per i loro sforzi e "li ha esortati a effettuare ulteriori incursioni e operazioni di bonifica per assicurare che i resti del BHT siano completamente spazzati via".

Traduzione: Wheaton80
11 novembre 2018
saharareporters.com/2018/11/11/two-high-profile-boko-haramcommanderskilledsoldi...
23/12/2018 19:19
 
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Nigeria, presa la mente di Boko Haram


Umar Abdulmalik e la sua squadra di attentatori

La polizia nigeriana ha arrestato Umar Abdulmalik, leader di Boko Haram, accusato di essere la mente degli attentati terroristici ad Abuja nel 2015, che fecero 18 morti e 41 feriti. Fermati insieme a lui altri sette jihadisti. Nell'ottobre di tre anni fa, due sobborghi della capitale nigeriana furono scossi da esplosioni simultanee: le bombe colpirono una stazione di polizia a Kuje e una fermata degli autobus a Nyanya.

21 dicembre 2018
www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem5e85420ad8464c2d9144ab1b69e717fa.htmlre...
[Modificato da wheaton80 23/12/2018 19:19]
08/01/2019 03:55
 
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Niger - Oltre 280 Boko Haram uccisi al confine con Nigeria

Sono più di 280 i miliziani del gruppo jihadista Boko Haram, attivo principalmente nel nord della Nigeria e nelle regioni di confine con i Paesi circostanti (principalmente Niger e Camerun), ad essere stati uccisi negli ultimi giorni dalle forze nigerine. A dare la notizia è un comunicato del Ministero della Difesa di Niamey, nel quale si spiega che gli attacchi contro i guerriglieri, compiuti principalmente con raid aerei, hanno preso il via il 28 dicembre scorso e sono avvenuti tutti proprio nei pressi della frontiera con la Nigeria. Il governo di Abuja lo scorso novembre aveva infatti organizzato un vertice di emergenza con i Paesi confinanti, avvertendo del pericolo di una nuova ondata di attacchi.

03 Gennaio 2019
www.notiziegeopolitiche.net/niger-oltre-280-boko-haram-uccisi-al-confine-con-...




Le truppe nigeriane uccidono oltre 100 combattenti operativi di Boko Haram

Lunedì, l'esercito ha dichiarato che le truppe nigeriane hanno ucciso più di 100 combattenti di Boko Haram in una recente operazione per sconfiggere i resti del gruppo terroristico nella regione nord-orientale della Nigeria. I combattenti di Boko Haram sono stati uccisi in seguito all'operazione delle truppe nei due Stati nordorientali di Borno e Yobe, ha riferito l'esercito. Nella dichiarazione ufficiale resa disponibile a Xinhua ad Abuja, non c'era un numero specifico di terroristi uccisi e né i tempi dell'operazione. L'operazione contro Boko Haram, che dal 2009 sta tentando di stabilire uno Stato Islamico nella Nigeria nordorientale, ha avuto luogo tra Goniri, Damasak, Kross Kauwa e Monguno, tra le altre località. Inoltre, secondo l'esercito, un folto numero di armi e munizioni è stato recuperato dalle mani dei terroristi. Nel frattempo, il portavoce dell'esercito, Sani Kukasheka Usman, ha rivelato che la Nigerian Air Force (NAF) ha distrutto diversi carri armati e strutture appartenenti al gruppo Boko Haram, fornendo un supporto aereo alle truppe di terra e facilitando la ricerca di terroristi in fuga. "La battaglia ora si è spostata ulteriormente ai margini del lago Ciad e in altre sospette enclave di terroristi di Boko Haram lungo i confini", ha detto Usman ai giornalisti. Boko Haram ha finora ucciso circa 20.000 persone e costretto l'evacuazione di milioni di altre persone nel più popoloso Paese africano.

Traduzione: Wheaton80
08 gennaio 2019
www.xinhuanet.com/english/2019-01/08/c_137726885.htm
[Modificato da wheaton80 08/01/2019 03:56]
08/02/2019 16:38
 
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Truppe eliminano alto Comandante di Boko Haram

Un alto Comandante di Boko Haram, Adamu Rugu Rugu, che si sospetta responsabile della morte di diverse persone, è stato ucciso dalle truppe dell'Operazione Lafiya Dole. Stando a quel che si dice, ciò ha provocato giubilo a Gwoza, dove molti residenti hanno incitato i soldati a fare di più per eliminare tutti gli insorti. Si dice siano state le truppe del 192° Battaglione ad eliminare l'irriducibile membro di Boko Haram. E' stato anche riferito che l'impresa sia stata compiuta in collaborazione con gli ufficiali della Joint Task Force Civile. In una dichiarazione, il Colonnello Ado Isa, il vicedirettore delle relazioni pubbliche dell'esercito, settima divisione/settore 1 dell'Operazione Lafiya Dole, ha affermato che mercoledì 30 gennaio 2019, i soldati, durante il pattugliamento dell'area compresa tra Gwoza e Yamteke, “hanno incontrato alcuni terroristi di Boko Haram che tentavano di infiltrarsi nella zona. Una volta avvistate le truppe, i terroristi hanno aperto il fuoco su di loro, il che ha portato a un intenso scontro a fuoco. Le valorose truppe hanno messo in pratica le loro superiori capacità nel combattimento e hanno sopraffatto i terroristi, neutralizzando quattro membri di Boko Haram, incluso Adamu Rugu Rugu, un famigerato terrorista, un indigeno di Gwoza che aveva turbato per molti anni i suoi cittadini rispettosi della legge e il suo ambiente. Le valorose truppe hanno anche recuperato due mitragliatrici e due fucili AK-47”, secondo quanto dichiarato.

Si è inoltre appreso che, nel momento in cui le notizie sulla morte di Rugu Rugu sono filtrate in città, gli abitanti di Gwoza si sono riversati nelle strade giubilando ed elogiando i militari. Hanno anche esortato gli agenti di sicurezza operativi a liberarli dai restanti terroristi ovunque essi fossero. “Colpito dalla loro impresa, l'Ufficiale di Comando della Divisione 7, che è anche Comandante del Settore 1 dell'Operazione Lafiya Dole, ha elogiato le truppe per i valorosi sforzi. Giovedì 31 gennaio, in uno sviluppo correlato, le truppe del 152° battaglione dell'Operazione Lafiya Dole, mentre erano in pattuglia e basandosi su informazioni credibili, hanno organizzato un'imboscata ai danni di sospetti terroristi di Boko Haram lungo la strada Kumshe-Usmanari. Durante l'agguato un terrorista di Boko Haram è stato neutralizzato, mentre due dei suoi complici sono fuggiti con ferite da arma da fuoco. Allo stesso modo oggi, le truppe del 195° Battaglione dell'Operazione Lafiya Dole, in collaborazione con la Forza Mobile di Polizia e con la Joint Task Force Civile, mentre erano impegnate in operazioni “isola e setaccia” nella zona di Umalari, hanno arrestato un sospetto terrorista di Boko Haram di nome Mohammed Maina. È stato trovato in possesso di kit militari e di una divisa della Forza Mobile di Polizia. Da allora è stato consegnato alla Settima Brigata di Intelligence Militare per ulteriori interrogatori”, secondo la dichiarazione.

Traduzione: Wheaton80
1 febbraio 2019
thestreetjournal.org/2019/02/troops-kill-top-boko-haram-commander-i...
06/04/2019 13:23
 
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Boko Haram - Jet NAF Alpha distruggono nascondiglio dei terroristi nello Stato del Borno e ne uccidono i capi supremi

L'Air Task Force (ATF) dell'operazione Lafiya Dole ha deteriorato in modo significativo un nascondiglio dei terroristi dello Stato Islamico dell'Africa Occidentale (ISWAP) e neutralizzato alcuni dei suoi leader e combattenti a Magari, ai margini del Lago Ciad nella parte settentrionale dello Stato del Borno. Ciò è stato realizzato nell'ambito di una missione di interdizione aerea condotta ieri, 1° aprile 2019, a seguito di rapporti di Intelligence credibili che indicavano come alcuni alti dirigenti ISWAP avessero raggiunto l'insediamento insieme ad alcuni dei loro combattenti. Questi sviluppi sono stati resi noti a Naija News in una dichiarazione rilasciata ieri dal Commodoro Aereo Ibikunle Daramola, Direttore delle Relazioni Pubbliche e dell'Informazione, dell'Aeronautica nigeriana. "Le missioni di Sorveglianza e Riconoscimento d'Intelligence (ISR) condotte nel corso del fine settimana hanno confermato un aumento del livello di attività umane nell'insediamento provvisto di una bandiera ISWAP prominente, individuata vicino a 2 complessi, che indica la presenza di leader di alto livello della Setta". "Di conseguenza, 2 aerei Alpha Jet della Nigerian Air Force (NAF), supportati da una piattaforma ISR, sono stati inviati per attaccare i complessi identificati all'interno dell'insediamento". "Sopra l'area bersaglio, alcuni terroristi sono stati individuati nelle vicinanze dei complessi. Le bombe dei 2 Jet Alpha hanno inferto colpi diretti sui bersagli, con conseguente distruzione di diverse strutture, viste inghiottite dalle fiamme. Molti dei terroristi sono stati neutralizzati nel corso dell'attacco". "Il NAF, che opera in concerto con le forze di superficie, sosterrà le sue operazioni contro i terroristi nel Nordest", si legge nella dichiarazione.

Oladipo Abiola
2 aprile 2019

Traduzione: Wheaton80
www.naijanews.com/2019/04/02/boko-haram-naf-alpha-jets-destroy-terrorists-hideout-kill-top-leaders-in-born...
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