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Daniele Penna - Corona Virus: Il nuovo messia

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2024 02:12
02/09/2020 17:51
 
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"Non avendo più morti, si aggrappano ai contagi" - Becchi & Zibordi contro il terrorismo da coronavirus

E in loro soccorso arriva un articolo del "New York Times": il fatto che il tampone esca "positivo" o "negativo" non ha molto significato, perché il 90% dei positivi richiede talmente tanti cicli di duplicazione del materiale genetico che la quantità di virus è minima. Il che vuol dire che non solo non ci si accorge quasi di averlo e non si è malati, ma non si è neanche contagiosi

Il 29 agosto il New York Times ha pubblicato un reportage devastante sull’inutilità dei numeri dei “contagi” o anche dei “positivi” al tampone del Covid da cui siamo bombardati ogni giorno sui nostri media:

www.nytimes.com/2020/08/29/health/coronavirustesting.htmlsmtyp=cur&smid=twn...

Nessun giornale italiano lo ha ripreso o anche solo citato perché sono impegnati a sostenere lo sforzo del governo, anzi dei governi europei in blocco, con ogni mezzo, pubblicando tra le prime dieci notizie almeno otto notizie di “contagi” e “positivi”. Come spiega invece il reportage del New York Times, il fatto che il tampone esca "positivo" o "negativo" non ha molto significato, perché il 90% dei positivi richiede per trovare il virus talmente tanti cicli di duplicazione del materiale genetico sulla base della procedura detta “PCR” che la quantità di virus è minima. Se la quantità di virus è minima vuole dire che se ne ha così poco che non solo non ci si accorge quasi di averlo e non si è per niente malati, ma non si è neanche contagiosi. Il famoso risultato del “tampone” dovrebbe riportare anche quanti cicli di duplicazione sono occorsi per individuare il virus, perché se sono oltre una certa soglia allora questo indica che la quantità di virus è inversamente molto bassa. In altre parole, non si tratta di avere o non avere un virus, di un risultato “si” o “no”, “bianco” o “nero”, sempre uguale per tutti, ma di quanto se ne può approssimativamente individuare e questa quantità può essere anche 20 volte minore da una persona all’altra. Il modo di stimare questa quantità in base al test del tampone sarebbe il numero di cicli, ma questo numero che i laboratori ottengono non viene mai riportato, per cui una persona ammalata e contagiosa e una persona che non ha alcun sintomo e non è quasi certamente contagiosa vengono entrambi classificati “positivi”.

Mentre a febbraio in Cina e a marzo in Europa la maggioranza dei “positivi” sembrava avere sintomi e una frazione rilevante anche sintomi gravi, ora sia in Asia che in Europa, e anche sempre di più in America, il 90% dei “contagiati” è in realtà contagiata pochissimo e risulta “positiva” solo perché si insiste a cercare il virus anche oltre la soglia in cui è in quantità significativa. Se invece si indicasse il numero di cicli necessari per dare il risultato si potrebbe in pratica ridurre anche del 90% il numero dei positivi veri, cioé quelli che hanno effettivamente abbastanza virus da causare danni. Di tutto questo non c’è traccia però sulla prima pagina online del Corriere o di Repubblica o de La Stampa, che contengono spesso le prime otto notizie che parlano tutte di “positivi” in Sardegna o di contagi altrove e per trovare notizie di altri problemi devi scorrere verso il fondo pagina. L’ultima volta che è avvenuto un fenomeno del genere è stato tra il 1941 e il 1944 quando c’erano battaglie in mare e in terra, bombardamenti e massacri e decine di migliaia di soldati e migliaia di civili morivano ammazzati ogni settimana, per cui era comprensibile che tutte le notizie principali fossero di guerra. Oggi muoiono ogni giorno in Italia circa undicimila persone, ma di tumore, infarto e problemi cardiaci, complicazioni legate al diabete, ictus, infezioni, errori medici, polmoniti e poi incidenti di vario genere. L’unica cosa di cui praticamente non muore quasi più nessuno è di Covid-19 che, come è successo a Wuhan e in tutta la Cina, anche in Europa dopo circa 6-7 settimane ha smesso di causare morti per i quali esiste il virus come causa identificabile e la mortalità eccessiva è sparita, per cui ovunque si è tornati nella media statistica dei decessi totali, vedi l’European Monitor on excess mortality:

www.euromomo.eu/graphs-and-maps

Il numero ufficiale di morti considerati “Covid” è ora secondo il “Bollettino” giornaliero sulla prima pagina di tutti i giornali di circa 40 alla settimana in Italia, ma si tratta di casi che non vengono più riportati sui giornali con interviste a medici e famigliari, perché altrimenti si dovrebbe mostrare casi di persone molto malate e molto anziane e che, in alcuni casi, sono risultate positive ad un test basato su anticorpi che ha rilevato una presenza di virus due o tre mesi prima e che poi sono guariti. In questo caso però non ha senso attribuire al Covid il decesso e abbiamo questo mese l’esempio della Gran Bretagna che lo dimostra, poiché hanno dovuto ridurre di circa 5mila il numero di decessi “Covid” ufficiali, altra notizia assente dai nostri giornali. In Scozia e Irlanda riportavano infatti come morti da Covid chi si era contagiato nei 28 giorni precedenti, ma in Inghilterra anche chi risultava essersi contagiato mesi prima e la mortalità inglese era più del doppio di quella scozzese. Il decorso della malattia però, quando è mortale, è al massimo di 4 settimane, per cui dopo cinque mesi in Inghilterra hanno rivisto i criteri, e i morti “Covid” sono ora 5mila in meno. Allo stesso modo, se si riportasse anche la quantità di virus (tramite il numero di cicli occorsi per trovarlo) di un contagiato, si potrebbe stimare meglio se il virus era tale da essere una causa di morte per il 90enne con diverse complicazioni di cuore deceduto risultato “positivo”. Dato però che, sia in America che in Italia, chi abbia pazienti “Covid” riceve più soldi, più rimborsi pubblici in USA e fino a 1.000 euro in più al mese di stipendio in Italia, ad esempio, esiste purtroppo un incentivo monetario (oltre a quello politico) ad includere nei morti Covid tutti i casi possibili:

www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_...

Alla fine, per far apparire sui giornali casi di soggetti “finiti in terapia intensiva intubati” per essersi contagiati in un locale pubblico, si ricorre a quello del diabetico di 140 chili sopravvissuto già a problemi gravi e anche di questi se ne riesce a trovare ormai pochissimi. Ormai da tre mesi il partito mediatico della pandemia deve quindi concentrarsi sui “Contagi” e i “Positivi” e fingere che il numero di morti (che è statisticamente irrilevante da maggio in Europa) non importi. Deve ignorare che in Olanda il governo ha formalmente sconsigliato l’uso delle mascherina e nessuno la porta, come anche in parte della Svizzera o in Svezia ovviamente, ma anche in Germania e Austria la maggioranza non le vuole e non le usa e si manifesta in massa contro ogni weekend. Deve far finta di niente sui cinesi a Wuhan, che affollano e si assembrano a concerti e in discoteche senza mascherina e senza che ci sia alcuna“seconda ondata”. Deve sorvolare sul fatto che da marzo, quindi da sei mesi, in Cina, Giappone, Corea, Taiwan,Malesia, Vietnam, Hong Kong non ci sono stati praticamente più decessi da Covid. Deve ignorare le notizie di decine di ospedali “per Covid” a New York, Chicago e nelle maggiori città americane costati centinaia di milioni e completamente vuoti e la difficoltà di trovare pazienti sintomatici per gli studi sul Covid. Deve minimizzare o occultare le manifestazioni di centinaia di migliaia di persone a Berlino. Zurigo, Londra, Parigi e persino in Corea contro le mascherine e le restrizioni. Deve nascondere quello che ha detto sabato a Berlino Robert Kennedy Jr.:"I governi amano le pandemie poiché permettono loro di usare la paura per esercitare il controllo autoritario sulla società e costringere all’ obbedienza". Come durante l’ultima guerra però, in Italia non vogliono ammettere la sconfitta, cioé la smentita sempre più macroscopica delle teorie della “pandemia”, e continuano lo stesso ogni giorno a riempire i notiziari aggrappandosi alle notizie di giovani, asintomatici ma “positivi”. Questo ultimo trucco che gli è rimasto viene messo in discussione sulle pagine di quello che una volta era il loro giornale di riferimento, il New York Times, ma infilano la testa nella sabbia lo stesso. Intanto i mesi passano e continuano i danni economici e sociali della psicosi collettiva che hanno creato, continua la mezza paralisi della pubblica amministrazione e siamo al caos nelle scuole e nelle università, e abbiamo scavato un buco nell’economia con un'enorme perdita di reddito e produzione, mai vista dal tempo di guerra, che non sanno come compensare o recuperare.

Paolo Becchi, Giovanni Zibordi
31 agosto 2020
www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/39-39-non-avendo-piu-morti-si-aggrappano-contagi-39-39-24...
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