Daniele Penna - Corona Virus: Il nuovo messia

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wheaton80
00mercoledì 26 febbraio 2020 01:54

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Pandemia o Bufale? Controllo delle masse o reale pericolo? Valutiamo i dati, attiviamo il nostro pensiero critico, facciamoci due risate e capiamo DAVVERO che cosa sta accadendo.
wheaton80
00lunedì 2 marzo 2020 20:15
Roberta Doricchi intervista il dottor Stefano Montanari

Roberta Doricchi – In questo periodo che fa tanto peste manzoniana credo sia impossibile non parlare del Coronavirus.
Stefano Montanari – Io non sono un virologo…

RD – Ma qualcosa sa.
SM – Vede, io sono fuori moda. Lo sono perché ciò che so fa parte della conoscenza basata sulla fisica, sulla chimica, sulla fisiologia, sulla farmacologia, sulla biologia… In più, so quello che ho imparato da quasi mezzo secolo di ricerca personale. Niente a che fare con quello che oggi viene spacciato come scienza.

RD – Mi dia un’opinione su questa epidemia.
SM – Non solo non sono un virologo, ma non sono neppure uno psicologo né un esperto di sociologia. Meno che mai sono uno psichiatra, e ancora meno sono un magistrato, perché è la magistratura che dovrebbe indagare su certi comportamenti. Ciò che posso dirle è che il Coronavirus battezzato SARS-CoV-2, dopo aver portato per un pò un nome provvisorio, è uno dei non pochi virus fatti in laboratorio.

RD – Fatto apposta?
SM – Questo proprio non lo so e, nel caso specifico, a saperlo non sono in tanti. Ma mica glielo vengono a raccontare. Ci sono virus che nascono senza volerlo, li classifichi tra gli incidenti, e altri che sono creati da modificazioni messe in atto per motivi di ricerca o per altri motivi su cui mi lasci evitare di entrare. Comunque sia nato questo virus, la cosa ha scarsa rilevanza se non dal punto di vista di investigazioni che nulla hanno a che fare con la salute. Sappia, ma è cosa molto nota, che modificare un virus è tutto sommato semplice ed esistono persino brevetti che proteggono certe metodiche per farlo, e, per quello che c’interessa ora, proprio lavorando anche sui Coronavirus.

RD – I Coronavirus: lei usa il plurale…
SM – Sì, certo. Si tratta di un genere di virus appartenenti alla famiglia Coronaviridae e alla sottofamiglia Orthocoronavirinae, per quello che può interessare chi legge questa intervista. Se ne conoscono diversi ceppi, alcuni dei quali possono provocare patologie negli esseri umani, da un volgare raffreddore a polmoniti, e il nuovo virus cinese condivide tantissime caratteristiche con i suoi fratelli.

RD – La domanda di cui credo chi ci legge aspetta la risposta è: si muore?
SM – Bisogna impegnarsi parecchio.

RD – Che cosa significa?
SM – Premesso che di quel virus in particolare sappiamo poco, stante la novità della sua comparsa, non esistono dati che indichino una mortalità significativamente diversa da quella di una qualunque influenza. È indispensabile aggiungere che i pochissimi che sono morti ad oggi non sono morti di Coronavirus ma con il Coronavirus, il che è molto diverso.

RD – Cioè?
SM – Si trattava di pochissimi casi di persone molto avanti negli anni e già affette da patologie gravi. Per loro sarebbe bastato un normale raffreddore per il tracollo. Indicare come responsabile della loro morte il Coronavirus ha lo stesso grado di comicità che aveva incolpare il morbillo della manciata di morti sopravvenute in pazienti terminali.

RD – È solo comicità?
SM – Se non fosse comicità, dovremmo tirare in ballo condizioni come l’ignoranza e la truffa, che non vogliamo tirare in ballo. E, allora, fermiamoci alla comicità.

RD – Una comicità piuttosto costosa, mi pare.
SM – Questo è uno degli aspetti curiosi su cui ho solo domande e nessuna risposta.

RD – Quali domande?
SM – Cominciamo dall’inizio, e sono certo di dimenticare qualche passaggio. Almeno da mesi io sto vedendo delle strane forme influenzali con polmoniti che faticano a rispondere non solo ai farmaci ma all’omeostasi, cioè alla capacità di autoguarigione che, in maggiore o minor misura, abbiamo tutti. Piano piano quei pazienti sono guariti e diventano difficilmente indagabili, anche perché non sono rintracciabili. Dunque, nessuna prova che si tratti del virus cinese. Mi chiedo come mai qualche mese fa si mise in atto una simulazione centrata su un’epidemia teorica, guarda caso da Coronavirus, che avrebbe fatto sessanta milioni di morti nel mondo. Poi mi chiedo come mai qualche centinaio di soldati americani siano stati ospitati proprio a Wuhan, appena prima del manifestarsi della malattia. Altra domanda: perché i passeggeri dell’aeroporto di quella città venivano irrorati con un aerosol della cui natura niente è stato detto, e questo settimane prima che venisse denunciata l’esistenza del virus? Ma è di fronte alla reazione dei governi che resto ancora più perplesso.

RD – A che reazioni si riferisce?
SM – Oggettivamente ci troviamo di fronte a ben poco: un virus, non importa il suo stato di famiglia, che ha un grado di patogenicità bassissimo e una mortalità irrilevante. Di patogeni infinitamente più diffusi e infinitamente più aggressivi ne abbiamo a iosa e nessuno si agita. Anzi, la stragrande maggioranza di loro è perfettamente sconosciuta alla massa e nessuno ne parla né, tanto meno, se ne preoccupa. Restando all’Italia, in termini di popolazione lo 0,8% del Pianeta, abbiamo 49.000 morti l’anno per infezioni contratte in ospedale e lei lo ha mai visto riportato a titoli cubitali? O ha mai visto ospedali chiusi per questo?

RD – Spieghi meglio.
SM – Ogni giorno più di 130 persone muoiono nella sola Italia per malattie infettive, e spesso si tratta di affezioni respiratorie, contratte nel corso di un ricovero in ospedale. Insomma, lei va a farsi togliere l’appendice ed esce con la polmonite, una malattia che, ovviamente, nulla ha a che fare con l’infiammazione dell’appendice ileo-ciecale. Questo semplicemente perché il grado d’igiene dei nostri ospedali è largamente insufficiente e i batteri e i virus strisciano e saltellano allegramente, per usare un’informazione scientifica che ci regalò la ex Ministra Lorenzin. E, se a morire sono in 130 al giorno o pochi di più, pensi a quanti si ammalano e guariscono. E pensi a quanti muoiono a distanza dal ricovero e la loro morte non rientra nel calcolo. Di questo non si parla e tutti vivono felici.

RD – Perché non se ne parla?
SM – Io la risposta ce l’ho, ma, essendo suddito di un regime molto attento a non correre rischi sulla propria sopravvivenza, me la tengo. Le dico solo che tenere pulito un ospedale non garantisce vantaggi sulla cui natura mi lasci sorvolare.

RD – Ma, tornando al Coronavirus, perché si sta paralizzando l’Italia se quello che dice lei è vero?
SM – Ecco: è a questo che non trovo una risposta. Insomma, a chi giova? I numeri sono impietosi, anche se si finge che chi è morto con il Coronavirus sia morto a causa del Coronavirus. Comunque si guardi la cosa, siamo di fronte all’irrilevanza. E, allora, a chi conviene massacrare la nostra economia già comatosa? A chi conviene dare al mondo l’immagine di un Paese di appestati? Proprio ieri sera mi telefonava mio figlio da Tenerife dove abita da anni, e mi diceva che una signora incontrata per caso alla cassa del supermercato, sentendo l’accento, gli ha chiesto se fosse italiano e, ricevuta la ferale conferma, è inorridita. Del resto, è la reazione che non pochi italiani hanno verso i cinesi che incrociano per strada, come se il virus prediligesse un’etnia. Il fatto è che la percezione che rischiamo di dare è quella dei lebbrosi o degli appestati.

RD – Ma, insomma, ci dobbiamo proteggere contro il virus?
SM – Ognuno deve essere libero di comportarsi come crede meglio. Io posso dire che chiudere dei territori e dei luoghi di aggregazione, scuole comprese, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Vedere gente che fa a botte per comprare a qualunque prezzo le mascherine di carta è tristemente ridicolo, se non altro perché molte di quelle proteggono dai virus come un’inferriata protegge dalle zanzare. E pure l’Amuchina… La gente è convinta che basti bagnarsi le mani con l’Amuchina, di fatto quello che chiamiamo commercialmente varechina insieme con alcool etilico, per essere al riparo da virus e batteri.

RD – La gente aspetta con ansia il vaccino.
SM – Dei vaccini e della loro totale inutilità ho parlato molte volte portando prove inoppugnabili e certificate. In questo caso è possibile che ci troviamo nelle condizioni del vaccino contro il tetano.

RD – Cioè?
SM – Il tetano è una malattia decisamente rara, non trasmissibile da uomo a uomo, e che non dà immunità. Il che significa che, a differenza di quanto accade con malattie come il morbillo, la varicella, la pertosse e non poche altre, chi si è ammalato può ammalarsi di nuovo. Insomma, non si acquisisce immunità. Non è affatto improbabile che il virus cinese sia nella stessa condizione, esattamente come i tanti virus influenzali con i quali condivide affinità: lei sia ammala d’influenza e si può ammalare di nuovo all’infinito perché la malattia non induce alcuna immunità. Quindi, come è il caso dell’influenza, quel vaccino potrebbe essere assurdo fin dalle basi teoriche. Insomma, la solita illusione a spese di chi ci casca, e un’illusione con gli effetti collaterali inevitabili per qualunque farmaco, ma senza alcuna contropartita vantaggiosa.

RD – E, allora, che fare?
SM – Niente.

RD – Niente?
SM – Niente di più di quello che lei fa normalmente per evitare di prendersi il raffreddore o l’influenza. Posso aggiungere che un’alimentazione razionale senza tante delle porcherie che mangiamo e che, ancora peggio, rifiliamo ai nostri bambini, fa miracoli. Con quella non si guarisce: si previene. Tenere in ordine l’intestino, tenere equilibrato il chilo e mezzo di batteri, funghi e virus che ci abitano e che costituiscono il microbiota è fondamentale. Le riserve armate del nostro sistema immunitario, quello che ci difende dalle malattie infettive, stanno in grande maggioranza proprio lì. Poi, se l’infezione arriva, è indispensabile non cercare di eliminare la febbre. Il rialzo della temperatura ha due effetti fondamentali complementari: migliora le nostre difese e indebolisce i patogeni.

RD – Dunque, la Tachipirina…
SM – La Tachipirina è solo uno dei tantissimi farmaci che contengono paracetamolo, un principio attivo che abbassa la temperatura corporea e che, quando è male utilizzato come, purtroppo, è nella stragrande maggioranza dei casi, fa danni. Forse per togliersi di torno le mamme fastidiose che non hanno voglia di accudire i bambini con la febbre, i pediatri propinano paracetamolo a piene mani, infischiandosi del fatto che, così facendo, annientano la prima e più efficace difesa di cui disponiamo. E poi c’è l’abuso degli antibiotici, troppo spesso somministrati a casaccio.

RD – A casaccio?
SM – Gli antibiotici sono farmaci mirati. Il che vuol dire che ognuno di loro è efficace nei confronti di certi batteri e non di altri. Quando non si è certi di quale sia il batterio che ha provocato la malattia, si ricorre quasi di regola agli antibiotici chiamati ad ampio spettro, vale a dire farmaci che si spera arrivino dove il medico non è arrivato con la sua diagnosi. Ma peggio ancora si fa quando si somministrano antibiotici per una malattia virale. Qui c’è l’assoluta certezza che il farmaco sarà inutile e in medicina ciò che è inutile è invariabilmente dannoso, non esistendo nessun medicinale privo di effetti dannosi. Aggiungo che l’abuso di antibiotici ha creato ceppi batterici sempre più resistenti, con questo indebolendo fino, non di rado, ad annullare l’efficacia di quella classe di farmaci formidabili. A margine, le dico che anche la chirurgia soffre di questo problema.

RD – Perché?
SM – Perché quando il chirurgo lavora espone il suo paziente al mondo esterno e il corpo non è preparato a questa interferenza. Di qui l’indispensabilità di una copertura antibiotica. Ma se l’antibiotico funziona poco…

RD – Quindi, se ho capito bene, non ci sono antibiotici contro il Coronavirus.
SM – No di certo, come non ci sono per i virus in generale, compresa la varietà di Coronavirus responsabile di tanti raffreddori. Di fatto, i farmaci antivirali di cui disponiamo hanno un’efficacia modesta e per il Coronavirus non c’è niente che abbia un’efficacia provata.

RD – E le vitamine?
SM – Le vitamine A, E, D e C sono utili nella prevenzione, così come sono utili certi alimenti.

RD – Per esempio?
SM – Per esempio lo zenzero, la curcuma (sempre presa con il pepe nero, altrimenti perde efficacia), l’echinacea… Poi gli alimenti fermentati come i crauti o il kefir. E, ancora, le verdure, specie quelle in foglia. Insomma, se si mangia correttamente, se si fa una vita sana evitando, ad esempio, il fumo, si mantiene l’organismo capace di difendersi.

RD – Lei ha citato il fumo.
SM – Se vogliamo restare al Coronavirus che tanto terrorizza la gente, la difesa più immediata è quella che riguarda l’efficienza dei polmoni. Di qualunque cosa s’illudano i fumatori, i loro polmoni non sono in condizioni ideali e uno dei problemi è quello dello strato eccessivo di muco, spesso con caratteristiche non proprio sane, che ricopre i bronchi e che fa scivolare profondamente i patogeni entrati per inalazione. In aggiunta, le ciglia vibratili, specie di fruste che sono presenti sulla parete interna dei bronchi, sono paralizzate dal fumo e non sono più capaci di spingere fuori dei polmoni gli aggressori. E, allora, anche il Coronavirus trova una bella porta aperta. Ma la cosa vale per qualunque patogeno che passi attraverso il sistema respiratorio, comprese le particelle di cui mi occupo da decenni.

RD – Insomma, per stare bene bisogna comportarsi bene.
SM – Sì, è così. E tenga anche conto che, se la paura è utile perché ci fa essere pronti a difenderci, la paura indebolisce le difese. Dunque, è utile solo se è motivata e se è contenuta nei limiti della razionalità. Qui, invece, siamo al cospetto di una manifestazione d’isteria collettiva indotta per motivi che ignoro da chi approfitta dell’ignoranza e della fragilità intellettuale della gente.

RD – Un consiglio?
SM – Usate la ragione e non date credito a chi vi usa come animali da reddito. Spesso l’imperatore è nudo.

01 marzo 2020
www.facebook.com/stefanomontanari.net/posts/1250713135133671
wheaton80
00sabato 21 marzo 2020 20:18
Stefano Montanari - Così diventeremo immunodepressi per legge

www.youtube.com/watch?v=tC84wONn1ZA&feature=share&fbclid=IwAR3ewZ-fXOAw6IuJI2uGvxWTaOlJEWV7vpWaxtTGcQVbgOlLDkB...

Si tratterebbe di un’influenza con un grado di patogenicità molto basso, che colpisce soggetti già affetti da gravi patologie pregresse. A sostenerlo a #Byoblu24 è il dottor Stefano Montanari, nanopatologo, che, rifacendosi ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, spiega la sua personale opinione sulla natura del virus, mutato rispetto alla versione cinese, e sul perché del collasso degli ospedali nel nord Italia.
wheaton80
00venerdì 27 marzo 2020 19:52
Propaganda sull’origine del COVID-19

La CIA sta conducendo una campagna, presentata come “reinformazione”, per sostenere che, benché il COVID-19 sia comparso per la prima volta in Cina, la Russia vorrebbe far credere a un complotto statunitense. Secondo l’agenzia Reuters, il Servizio Europeo per l’Azione Esterna (SEAE) (European External Action Service) ha così redatto un documento confidenziale di nove pagine ove accusa la Russia di aver diffuso 80 notizie tendenziose (fake news) per seminare il panico nell’Unione [1]. Secondo quanto dichiarato dalla Task Force per la Disinformazione del SEAE il 19 marzo, l’azione della Russia si appoggerebbe, in particolare, su un articolo dell’universitario australiano Binoy Kampmark, pubblicato da Oriental Review, e su un’analisi di Alexander Dugin, pubblicata da Geopolitica. Non ci sono tuttavia elementi per accusare i due autori della benché minima distorsione della realtà. Il dibattito sull’origine del COVID-19 è stato aperto il 12 marzo da un tweet di Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese: una reazione all’audizione del direttore del CDC (Centers for Disease Control and Prevention), Robert R. Redfield, davanti alla Commissione di Controllo e di Riforma (House Oversight and Reform Committee) della Camera dei Rappresentanti. Redfield si era lasciato sfuggire che il COVID-19 era stato rinvenuto su cadaveri di statunitensi ritenuti morti per l’influenza stagionale. Zhao Lijian si è quindi domandato se il virus non fosse comparso per la prima volta negli Stati Uniti e ha invitato le autorità americane a maggiore trasparenza. Non gli è mai stato risposto. Il 23 marzo l’ambasciata della Repubblica Popolare di Cina a Parigi (non quella della Federazione Russa) ha postato via tweet tre domande alle autorità statunitensi:

“Prima domanda: quanti casi di COVID-19 ci sono stati tra i 20mila morti per l’influenza cominciata nel settembre scorso? Gli Stati Uniti hanno forse tentato di mascherare la polmonite del nuovo coronavirus con la normale influenza? La seconda domanda riguarda l’improvvisa chiusura, a luglio scorso, del più grande centro di ricerca americano di armi biologiche, la base di Fort Detrick, in Maryland [2]. Dopo la chiusura del centro sono comparsi negli Stati Uniti una serie di casi di polmonite o di malattie simili. Terza domanda: perché numerosi alti funzionari americani hanno venduto molti titoli azionari prima del tonfo della borsa, pur continuando ad assicurare alla popolazione che negli Stati Uniti l’epidemia di COVID-19 era sotto controllo?”.

Traduzione: Rachele Marmetti

[1] www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-disinformation/russia-feeding-coronavirus-disinformation-to-sow-panic-in-west-eu-document-says-idUSK...
[2] www.nytimes.com/2019/08/05/health/germs-fort-detrick-biohaz...

27 marzo 2020
www.voltairenet.org/article209559.htmlfbclid=IwAR0gxC2vkqMAhJ5gaPPDFM7ctwPrVnFbXmJWimziVFMVLFH-H...
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00giovedì 16 aprile 2020 03:20
Tutto quello che stanno nascondendo sul coronavirus. La denuncia del Dr. Shiva

www.youtube.com/watch?v=RsoG7pZifTw&feature=share&fbclid=IwAR0dIw_j_Cq7jEIxHiVTSWHCS5LqeYwCQJlIFsKM5PaPy2chUnr...

L'intervista al Dottor Shiva (su Radio Radio) che spiega la verità dietro alla pandemia. Hilary Clinton, Bill Gates, Big Pharma, Anthony Fauci, tanti i nomi coinvolti. Il dott. Shiva, che detiene 4 lauree al MIT, discute dell’attuale pandemia globale e approfondisce le inquietanti origini del virus e la narrativa portata avanti dal Deep State. La tesi è che, sulla base dell'ignoranza dei medici sul sistema immunitario e sulla nutrizione, stiano pianificando di utilizzare il virus come nemico nascosto per spaventare la gente al fine di imporre le vaccinazioni per il "bene comune". Shiva spiega come i politici tendano a sostenere le grandi aziende con regolamenti che non servono a nessuno tranne che a queste aziende e in questo modo supportano anche l'obbligo dei vaccini.
wheaton80
00sabato 18 aprile 2020 20:12
Il virus è uscito da un laboratorio… francese?

Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina, scopritore del virus dell’HIV, lavora ancora. E’ arrivato alla conclusione che il virus covid19 è stato manipolato. E ieri lo ha detto in prima serata a un TG della TV francese.

www.youtube.com/watch?v=kccOPIFi7Is

Il succo della sua intervista è questo: a un modello classico del virus proveniente dai pipistrelli, il coronavirus, sono state aggiunte, con un lavoro molto minuzioso di biologi molecolari (di certosini orologiai) sequenze del virus HIV. Non è “naturale”. Limitandosi a esporre i fatti e a non accusare nessuno, tranne poi suggerire che il laboratorio di Wuhan ne ha le capacità, ha dichiarato che dal tipo di lavoro fatto sul virus, si presume che fosse nell’ambito della ricerca di un vaccino contro l’HIV. Solo che esiste, dice, una volontà pervasiva di soffocare questo tipo di risultati sull’origine del virus, una “omertà”, dicono i giornalisti presenti: un gruppo di rinomati ricercatori indiani aveva pubblicato gli stessi risultati, qualche settimana fa, ma è stato costretto a cancellare e a ritirare l’articolo. Su pressioni dell’editore. Queste parole stanno già scatenando un putiferio, ma lui afferma che non subisce nessuna pressione e che quindi è un uomo libero, può parlare di questi risultati più chiaramente di altri. E ha aspettato di esserne sicuro per parlarne. Ha inviato i suoi risultati ad altri scienziati, ha mandato delle prove di fatto, non delle opinioni, così dice. In quanto alle cure, sono stati utilizzati farmaci antiretrovirali anti HIV con certi effetti ma non buoni come la clorochina. La previsione, da verificare, è che i pazienti possano avere elaborato degli anticorpi contro l’HIV. Il virus, se è sfuggito da un laboratorio, è perché, verosimilmente, non sono stati rispettati i protocolli di precauzione. Chi contraddice questi risultati si appiglia al fatto che le sequenze estranee sono “corte” e che quindi l’aggiunta dovrebbe essere dovuta al caso, ma non è vero, perché le sequenze sono abbastanza lunghe da portare una informazione genetica precisa. “Io ne parlo, me ne prendo le responsabilità, ne ho parlato sin da quando mi sono formato delle certezze, è mio dovere dirlo”. Sull’origine del virus esiste un blackout completo. Dalla Cina, che vuole controllare il materiale del virus. La versione ufficiale cinese è che il virus proviene dai pipistrelli e dal mercato di Wuhan. Ma le pressioni a nascondere l’origine del virus possono provenire da tutti gli organismi internazionali e nazionali.

[Succede in tutti i Paesi di arricchire i virus per i vaccini?]

Ci sono regole precise, ma non so se tutti le rispettano. Gli USA hanno finanziato il laboratorio di Wuhan. L’alta contagiosità del virus è collegata alla sua origine artificiale. E poi una nota di speranza, corroborata da Israele, ultimamente: ci sarà un’armonizzazione delle sequenze dell’informazione genetica, perché la natura non accetta qualsiasi cosa, le costruzioni artificiali non sono ben tollerate, quindi a mano a mano che si sviluppa l’epidemia intervengono delle mutazioni, con pezzi interi del genoma che spariscono, soprattutto le parti aggiunte di HIV. Questa sequenza è quasi demolita. Se il potere patogenico del virus è collegato all’HIV, si prevede per ipotesi che gli effetti patogenici del virus spariranno. E sulle soluzioni:“Ho una soluzione all’avanguardia. Le frequenze di onde elettromagnetiche possono modificare le sequenze e distruggerle in modo selettivo. Siamo circondati da onde elettromagnetiche, perché non utilizzarle per distruggerle? E’ una ipotesi. Viviamo in un ambiente molto diverso da quello dei nostri antenati, dove si comunica con le onde, ma ci sono dei progetti che prevedono il potenziamento di queste onde. Wuhan ad esempio è molto avanti nell’installazione delle antenne 5G con 10.000 antenne installate prima dell’epidemia, nella città”.

[Abbiamo da temere altre pandemie di questo tipo?]

“Molto dipende dall’etica dei ricercatori e dei medici, se rispettano le regole o no. Perché ricordiamoci:“Primum non nocere”. Questa è la sostanza di quanto affermato dal premio Nobel della Medicina Jean Luc Montagnier. In questa trasmissione, passata alla televisione francese, i giornalisti fanno gli gnorri, facendo finta o ignorando veramente che esistono decine di laboratori che fanno ricerche in armi batteriologiche nel mondo. Anzi, lo sport preferito dei francesi è dare la colpa agli USA, di cui dicono, nell’intervista a Montagnier, di aver finanziato il laboratorio. In realtà il laboratorio di Wuhan P4 è stato costruito da società francesi, voluto dalla Francia per ospitare i virus più pericolosi del mondo e fare ricerca, ironia della sorte, proprio per potenziare i mezzi di ricerca nei luoghi più vicini al rischio di epidemie. Inaugurato dal Primo Ministro francese Bernard Cazeneuve, nel 2017, in visita ufficiale in Cina:

www.lexpress.fr/actualites/1/monde/epidemiesnouvelleetapepourlepremierlaboratoirep4chinois_1882217.htmlfbclid=IwAR3pe0TABAiDxIAKdfKJAv4vmnhfGOMvUfVC66TCeQ74klGCD...

Egli pronunciò nel suo discorso di inaugurazione parole illuminanti. Disse che “La Francia è fiera e felice di avere contribuito alla costruzione del primo laboratorio di alta sicurezza biologica P4 in Cina. Concepito da esperti francesi, poi messo in cantiere a Wuhan nel 2011” e, ironia della sorte, “questo strumento di punta costituisce l’elemento centrale della realizzazione dell’accordo intergovernativo del 2004 sulla cooperazione francocinese in materia di prevenzione e lotta contro le malattie infettive emergenti. Come il nuovo laboratorio P4-INSERM di Lione, concepito dalle stesse società francesi, il laboratorio di Wuhan è un modello di tecnologia tra le più avanzate al mondo. Perfettamente controllate dalle nostre aziende di ingegneria e da costruttori di attrezzature tecniche, queste tecnologie di laboratorio costituiscono la punta di lancia per garantire la sicurezza delle popolazioni, sviluppando una capacità nazionale di gestione del rischio biologico“. Non si può dire che gli auspici e la tecnologia francesi abbiano portato fortuna. Si apprende quindi che la costruzione del laboratorio è intervenuta in seguito a un accordo tra Cina e Francia nel 2004, completato nel 2006 da un addendum tra l’INSERM e l’Accademia per la Scienza Cinese, e che nel 2016 è stato firmato un memorandum d’intesa per portare avanti programmi comuni tra i laboratori P4 di Lione e quello di Wuhan. Sono gemellati, in qualche modo. L’INSERM è un ente pubblico francese controllato dal Ministero della Sanità e da quello della Ricerca, costituito da 281 unità di ricerca, 36 laboratori di ricerca clinica, 34 unità di servizio, 29 laboratori internazionali/europei associati, 2 unità INSERM all’estero, oltre 6.000 collaborazioni con partner internazionali.



Il laboratorio è finanziato dalla Francia per 1 milione di euro l’anno per cinque anni (dal 2017), e fornirà, dice, tecnici di alta professionalità per aumentare la sicurezza e la qualità del laboratorio. Questo per consentire al laboratorio di Wuhan di “integrare il dispositivo globale di allarme e di risposta alle crisi sanitarie dell’OMC”. Il laboratorio di Wuhan fa parte di programmi e collaborazioni dell’OMS di cui l’INSERM è in qualche modo il portavoce ed esecutore pedissequo. In breve, il virus manipolato dall’uomo nella ricerca di un vaccino anti HIV sarebbe sfuggito da un laboratorio, nella migliore delle ipotesi, per mancanza di protocolli di sicurezza sufficienti. E mentre tutti accusano la “Cina”, in realtà viene fuori che se è scappato dal laboratorio di Wuhan, ipotesi più plausibile, quei protocolli di sicurezza erano forniti dalla Francia, l’INSERM, di cui il Primo Ministro si è detto fiero all’inaugurazione dello stesso. Nessuno naturalmente ha interesse a dire questa verità, che è quella che il Deep State mondiale vuole nascondere, e a mano a mano che la verità arriva a galla, verrà mascherata dalla nuova guerra “fredda” tra USA e Cina per dare la colpa chi alla Cina, chi agli USA o Gran Bretagna (o Canada). Ma USA, Cina e altri sono enormi Stati, persone giuridiche, dietro le quali si nascondono fazioni in guerra per il controllo totale della terra, che solitamente finiscono sempre per accordarsi, in modo da spartirsi la torta. Che siamo noi. A meno che, non mi stancherò di ripeterlo, non ci svegliamo, isolando e neutralizzando gli elementi pericolosi del mondo e non, come adesso, soggiacendo al loro influsso (di manipolazione della realtà).

Inaugurazione del laboratorio a Wuhan, febbraio 2017 - Discorso dell’allora Primo Ministro francese Cazeneuve







Nicoletta Forcheri
18 aprile 2020
scenarieconomici.it/il-virus-e-uscita-da-un-laboratorio-francese/?fbclid=IwAR1K5ZEoAGf3OQyX3c5TEfBJICh_rvJiJIO5zbtbKjCklUgqY3j...
wheaton80
00lunedì 20 aprile 2020 18:44
COVID 19 - Dentro i misteri del laboratorio segreto USA, Fort Detrick



Cosa sta succedendo nel laboratorio super segreto degli americani di Fort Detrick, nel Maryland? Improvvisamente chiuso dopo 60 anni di attività ad agosto 2019, vale a dire pochi mesi prima dello scoppio della pandemia da coronavirus, a quanto pare ora ha ripreso la sua operatività. Ma a cosa stanno lavorando i suoi oltre 750 addetti civili e militari? Un mistero. Partiamo dalle news.

I cinesi accusano
22 marzo. Il quotidiano cinese People’s Daily denuncia:“C’è una grande incertezza sulle attività dell’US Microbial Laboratory di Fort Detrick riguardo la diffusione del coronavirus, che ha spinto le persone a chiedere chiarimenti”. Un modo come un altro per allontanare i sospetti dal famigerato super laboratorio di Wuhan, dal quale, secondo non pochi, sarebbe “uscito” il maledetto virus? Il quotidiano cinese sottolinea che il 10 marzo è stata lanciata una petizione, sullo stesso sito WEB della Casa Bianca, chiedendo al governo degli Stati Uniti di rivelare “il vero motivo dietro la chiusura di Fort Detrick e di chiarire se il laboratorio in questione era l’unità di indagine sul nuovo coronavirus”.

Il laboratorio, precisa il People’s Daily, è stato fino a poco tempo fa il principale centro del “programma di armi biologiche del comando medico dell’esercito americano. Materiale infettivo mortale, come il virus Ebola e la malattia del vaiolo, veniva studiato presso la struttura, ma è stato bruscamente chiuso nell’agosto del 2019”. Gli stessi media a stelle e strisce, del resto, hanno indicato che la sua chiusura ha risposto a problemi di sicurezza dopo che i Centers for Desease and Prevention (CDC) hanno scoperto che l’organizzazione non aveva istituito sistemi in grado di decontaminare le acque reflue per la sicurezza dei lavoratori del mega laboratorio. Un pò quanto viene descritto dal recente film “Dirty Waters” sulla tragedia del Teflon e le pesantissime colpe (solo nel 2018 venute a galla sotto il profilo giudiziario) del colosso americano DuPont-Dow Chemical.

La misteriosa chiusura
Lo stesso New York Times ha riferito che il CDC non era in grado di fornire ulteriori dettagli sulla sospensione delle attività di Fort Detrick per “motivi di sicurezza nazionale”; oltre ad indicare che numerosi siti e portali WEB in inglese, che facevano eco alla notizia, erano stati rimossi. Una serie di misteri, dunque, che più fitti non si può, sulle ragioni che hanno portato alla improvvisa chiusura, ad agosto scorso, del maxi centro di Fort Detrick. Solo per via delle acque reflue? O di cosa altro?

Un altro dato. A luglio 2019, cioè poco prima della misteriosa chiusura di Fort Detrick, la Camera degli Stati Uniti aveva chiesto formalmente al Pentagono se avesse testato e usato armi chimiche tra gli anni ’50 e ’70. Una richiesta insolita, secondo gli esperti, e non motivata da problematiche d’attualità. La cui spiegazione potrebbe essere proprio la contaminazione causata dall’attività di quel super laboratorio, notizia che presumibilmente circolava in alcuni ambienti. Un modo per far pressione, in maniera indiretta, perché si chiudesse la vicenda, senza sollevare polveroni sulle attività svolte dalla US Army. Ma passiamo ad un altro fresco reportage, di appena qualche giorno fa, 20 marzo, firmato da due cronisti statunitensi di ABC News, Luis Martinez e Rachel Scott. Tutto rose e fiori sulle attività di Fort Detrick, evidentemente appena ricominciate; forse mandato in onda proprio per festeggiare la ripresa delle attività dopo il misterioso stop. Un vero inno alle capacità, tutte americane, di lottare contro i mali del secolo e in questo caso nella crociata anti coronavirus.

Il reportage di ABC News tutto rose & fiori

Così esordiscono i due cronisti del colosso televisivo USA:“Alcuni dei migliori scienziati dell’esercito americano sono in prima linea nella battaglia contro la nuova pandemia di coronavirus. Mentre il resto del mondo segue le linee guida ufficiali sulla salute, i ricercatori dell’US Army Medical Institute of Infectious Diseases (USAMRIID) di Fort Detrick sono letteralmente alle prese con il coronavirus, su base giornaliera”. Come in un film epico planetario descrivono:“Vestiti con strati di equipaggiamento protettivo, lavorano con campioni vivi del virus SARS-COV2 per produrre versioni purificate che possono essere utilizzate dai ricercatori per sviluppare un vaccino e calibrare anche i milioni di test diagnostici ora disponibili che determinano se qualcuno è stato infettato con Covid-19 o no”. Continua il reportage:“ABC News ha avuto un raro accesso al laboratorio di Fort Detrick, per vedere il ruolo chiave che gli scienziati dell’esercito stanno giocando nella battaglia contro il virus. Conosciuti come leader mondiali nella ricerca di malattie infettive, questi scienziati, che in passato hanno lavorato sui virus mortali di Ebola, SARS e Zika, si stanno ora concentrando esclusivamente sul coronavirus”.

Le meraviglie del super comandante


Rayan McCarthy

Raccolgono il parere del “segretario dell’esercito”, Rayan McCarthy, che conduce i reporter ad una accurata visita delle varie sezioni militari e strutture del mega centro:“Non abbiamo molto tempo, perché siamo in mezzo a questa lotta, la gente sta morendo. Queste persone lavorano ogni giorno e lo batteranno. Lo so nel mio cuore perché l’hanno già fatto. Basta passeggiare per questo edificio. Vedi i piccoli segni sui muri: Zika, Sars. Hanno battuto ciò. Hanno battuto l’Ebola. E stanno lavorando (gonfia il petto McCarthy) con tutto il governo. Con tutta l’industria. Qui”. Sottolineano gli inviati di ABC News:“Cinque diversi vaccini sono attualmente in fase di elaborazione da parte dei ricercatori a livello nazionale e richiederanno l’approvazione della Food and Drug Administration per dimostrare che sono sicuri. Come nello sviluppo di altri vaccini, i ricercatori di USAMRIID svolgeranno un ruolo chiave nella prossima fase di test, quando i vaccini vengono provati su animali”. Quindi abbiamo la prova che i lavori sono ripresi col turbo nel mega centro di Fort Detrick. Tutti finiti i problemi precedenti? Come mai i così solerti reporter di ABC News non forniscono alcun ragguaglio sotto quell’aspetto? E, soprattutto, come mai non fanno un minimo di chiarezza su quel fosco passato, da incubo, che ha sempre caratterizzato la story di Fort Detrick? Un altro mistero. Quello dell’USAMRIID nel Maryland è il principale centro statunitense per la “ricerca delle misure da adottare in caso di guerra biologica”. Fa direttamente capo all’U.S. Army Medical Command ed è sotto il controllo della U.S. Army. E’ l’unico laboratorio del Dipartimento della Difesa a stelle e strisce attrezzato per un livello di biosicurezza 4, il top.

Sporca story di armi psicologiche & chimiche

La sua storia ha inizio negli anni ’50, quando il Tenente Colonnello Abram Benenson fu nominato ufficiale di collegamento medico presso l’US Army Biological Warfare Laboratories a Fort Detrick per supervisionare i problemi difensivi biomedici. Venne poi firmato un accordo per istituire gli “Studi sulla Difesa Medica Contro le Armi Biologiche”, inizialmente condotti con il Corpo Chimico dell’Esercito degli USA e con il Dipartimento Medico dell’Esercito. Così nacque il precursore di USAMRIID, vale a dire “l’Unità Medica dell’Esercito”, sotto il comando del colonnello William Tigertt.

Una storia lunga fino ai giorni nostri, quella di Fort Detrick. Popolata di episodi ai confini della realtà e che fanno correre brividi lungo la schiena. Tra l’altro si è scoperto, solo dopo anni, che le famose missive all’antrace che terrorizzarono all’epoca mezzo mondo erano state preparate proprio a Fort Detrick. Per rendersi conto di tutta la sporca story vi invitiamo a scorrere un altro reportage, stavolta di vera (contro) informazione. Lo ha scritto Stephen Kinzer il 15 settembre 2019 e si intitola, in modo significativo:“La storia segreta di Fort Detrick, la base della CIA per gli esperimenti di controllo mentale”. Leggere per credere.

Andrea Cinquegrani
24 marzo 2020
www.lavocedellevoci.it/2020/03/24/covid-19-dentro-i-misteri-del-laboratorio-segreto-dellesercito-usa-fort-...
wheaton80
00lunedì 20 aprile 2020 18:51
La storia segreta di Fort Detrick, la base della CIA per gli esperimenti di controllo mentale



L’espansione suburbana ha ormai inghiottito Fort Detrick, una base dell’esercito a 50 miglia da Washington, nella città di Frederick, nel Maryland. Settantasei anni fa, tuttavia, quando l’esercito scelse Detrick come luogo per sviluppare i suoi piani super segreti per combattere la guerra biologica, l’area intorno alla base appariva molto diversa. In effetti, fu scelto per il suo isolamento. Questo perché Fort Detrick, ancora oggi fiorente come principale base dell’esercito per la ricerca biologica e che ora comprende quasi 600 edifici su 13.000 acri, è stato per anni il centro nevralgico segreto dell’impero chimico e della mente della CIA. Fort Detrick è oggi uno dei laboratori all’avanguardia nel mondo per la ricerca di tossine e antitossine, il luogo in cui si sviluppano le difese contro ogni peste, dai funghi delle colture all’Ebola. Il suo ruolo di leader nel settore è ampiamente riconosciuto. Per decenni, tuttavia, gran parte di ciò che accadeva in quella base era un segreto strettamente custodito. I direttori del programma di controllo mentale della CIA MK-ULTRA, che utilizzava Fort Detrick come base chiave, distrussero la maggior parte dei loro archivi nel 1973. Alcuni dei suoi segreti sono stati rivelati in documenti declassificati, attraverso interviste e come risultato di indagini del Congresso. Insieme, queste fonti rivelano il ruolo centrale di Detrick in MK-ULTRA e nella produzione di veleni destinati a uccidere leader stranieri.

Nel 1942, allarmato dai rapporti secondo cui le forze giapponesi stavano conducendo una guerra batteriologica in Cina, l’esercito decise di lanciare un programma segreto per sviluppare armi biologiche. Assunse una biochimica dell’Università del Wisconsin, Ira Baldwin, per eseguire il programma, chiedendole di trovare un sito per un nuovo complesso di bio-ricerca. Baldwin scelse una base della Guardia Nazionale per lo più abbandonata sotto la montagna di Catoctin chiamata Detrick Field. Il 9 marzo 1943, l’esercito annunciò di aver ribattezzato la base Camp Detrick, lo designò come quartier generale dei laboratori di guerra biologica dell’esercito e acquistò diverse fattorie adiacenti per ottenere spazio e privacy extra. Dopo la seconda guerra mondiale, Detrick scemò di importanza. Il motivo era semplice: gli Stati Uniti avevano armi nucleari, quindi lo sviluppo di quelle biologiche non sembrava più urgente. All’inizio della Guerra Fredda, tuttavia, due sviluppi apparentemente non collegati da parti opposte del mondo sbalordirono l’appena fondata Central Intelligence Agency e dando a Detrick una nuova missione. Il primo fu, nel 1949, il processo per tradimento del primate cattolico romano d’Ungheria Cardinale Joseph Mindszenty. Al processo, il cardinale sembrò disorientato, parlò in tono monotono e confessò crimini che evidentemente non aveva commesso. Poi, dopo la fine della guerra di Corea, si scoprì che molti prigionieri americani avevano firmato dichiarazioni che criticavano gli Stati Uniti e, in alcuni casi, confessavano crimini di guerra. La CIA spiegò entrambi i fatti nello stesso modo: il lavaggio del cervello. I comunisti, concluse la CIA, dovevano aver sviluppato una droga o una tecnica che permetteva loro di controllare le menti umane. Nessuna prova di ciò è mai emersa, ma la CIA si innamorò della sua fantasia.

Nella primavera del 1949 l’esercito formò una piccola squadra super segreta di chimici a Camp Detrick, chiamata Divisione delle Operazioni Speciali. Il suo compito era di trovare usi militari per batteri tossici. L’uso coatto delle tossine era un nuovo campo e i chimici della divisione Operazioni Speciali dovevano decidere come iniziare la loro ricerca. Allo stesso tempo, la CIA aveva appena creato il proprio corpo di maghi chimici. Gli ufficiali della CIA in Europa e in Asia stavano regolarmente catturando sospetti agenti nemici e volevano sviluppare nuovi modi per allontanare i prigionieri dalle loro identità, indurli a rivelare segreti e forse persino programmarli per commettere atti contro la loro volontà. Allen Dulles, che gestiva la Direzione delle Operazioni Segrete della CIA e che presto sarebbe stato promosso a dirigere l’agenzia, considerava il suo progetto di controllo mentale, prima chiamato Bluebird, poi Artichoke, poi MK-ULTRA, di suprema importanza, la differenza tra la sopravvivenza e l’estinzione degli Stati Uniti. Nel 1951, Dulles assunse un chimico per progettare e supervisionare una ricerca sistematica della chiave per il controllo mentale. L’uomo che scelse, Sidney Gottlieb, non faceva parte dell’aristocrazia del cucchiaio d’argento da cui venivano reclutati la maggior parte degli ufficiali della prima CIA, ma un ebreo di 33 anni, proveniente da una famiglia immigrata, che zoppicava e balbettava. Ha anche meditato, vissuto in una cabina isolata senza acqua corrente e si è alzato prima dell’alba per mungere le sue capre. Gottlieb voleva usare le risorse di Detrick per spingere il suo progetto di controllo mentale a nuovi livelli. Chiese a Dulles di negoziare un accordo che formalizzasse la connessione tra i militari e la CIA in questa ricerca. Secondo le disposizioni dell’accordo, secondo un rapporto successivo, “la CIA ha acquisito le conoscenze, le abilità e le strutture dell’esercito per sviluppare armi biologiche adatte all’uso della CIA“. Approfittando di questo accordo, Gottlieb creò un’enclave segreta della CIA all’interno di Camp Detrick. La sua manciata di chimici lavorò così a stretto contatto con i loro colleghi della Divisione Operazioni Speciali che divennero una singola unità.

Alcuni scienziati al di fuori del gruppo sospettavano cosa stesse succedendo. “Sai cosa significa un’operazione autonoma e pronta all’uso?”, uno di loro chiese anni dopo. “La CIA ne gestiva una nel mio laboratorio. Stavano testando sostanze psicochimiche e facendo esperimenti nei miei laboratori e non me lo dicevano“. Gottlieb cercava incessantemente un modo per spazzare via le menti umane in modo da poter impiantare nuove menti al loro posto. Testò una sorprendente varietà di combinazioni di farmaci, spesso in combinazione con altri tormenti, come l’elettroshock o la deprivazione sensoriale. Negli Stati Uniti, le sue vittime erano soggetti inconsapevoli nelle carceri e negli ospedali, tra cui una prigione federale ad Atlanta e un centro di ricerca sulla dipendenza a Lexington, Kentucky. In Europa e in Asia orientale le vittime di Gottlieb erano prigioniere in centri di detenzione segreti. Uno di quei centri, costruito nel seminterrato di un’antica villa nella città tedesca di Kronberg, potrebbe essere stata la prima prigione segreta della CIA. Mentre gli scienziati della CIA e i loro ex compagni nazisti sedevano davanti a un camino in pietra per discutere delle tecniche di controllo mentale, i prigionieri nelle celle del seminterrato venivano preparati come soggetti in esperimenti brutali e talvolta fatali. Questi furono gli esperimenti più raccapriccianti che il governo degli Stati Uniti abbia mai condotto sugli esseri umani. In uno di essi, a sette prigionieri di Lexington, nel Kentucky, furono somministrate dosi multiple di LSD per 77 giorni di fila. In un altro, ai nordcoreani catturati venivano somministrati farmaci depressivi, quindi dosati con potenti stimolanti ed esposti a calore intenso ed elettroshock mentre si trovavano in uno stato di transizione indebolito. Questi esperimenti hanno distrutto molte menti e causato un numero sconosciuto di morti. Molte delle pozioni, pillole e aerosol somministrati alle vittime furono create a Detrick. Una delle vittime più note degli esperimenti MK-ULTRA fu Frank Olson. Olson era un ufficiale della CIA che aveva trascorso tutta la sua carriera a Fort Detrick e conosceva i suoi segreti più profondi. Quando iniziò a meditare sull’abbandono della CIA, i suoi compagni temettero una minaccia alla sicurezza. Gottlieb convocò la squadra in un ritiro e fece in modo che Olson venisse drogato con l’LSD. Una settimana dopo, Olson morì volando dalla finestra di un hotel a New York. La CIA lo definì suicidio. La famiglia di Olson crede che sia stato gettato dalla finestra per impedirgli di rivelare cosa stesse succedendo all’interno di Camp Detrick.

Un decennio di intensi esperimenti aveva insegnato a Gottlieb che ci sono davvero modi per distruggere una mente umana. Tuttavia, non trovò mai il modo di impiantare una nuova mente nel vuoto risultante. Il graal che cercava gli sfuggiva. MK-ULTRA si concluse con un fallimento all’inizio degli anni ’60. “La conclusione di tutte queste attività“, ha ammesso in seguito, “fu che è molto difficile manipolare il comportamento umano in questo modo“. Tuttavia, Fort Detrick, come fu ribattezzato nel 1956, rimase la base chimica di Gottlieb.

Dopo la fine di MK-ULTRA, lo usò per sviluppare e conservare l’arsenale di veleni della CIA. Nei suoi congelatori manteneva agenti biologici che potevano causare malattie tra cui il vaiolo, la tubercolosi e l’antrace, nonché una serie di tossine organiche, tra cui veleno di serpente e veleno paralizzante di crostacei. Sviluppò veleni destinati a uccidere il leader cubano Fidel Castro e il leader congolese Patrice Lumumba. Durante questo periodo, il profilo pubblico di Fort Detrick divenne sempre più sinistro. Nessuno sapeva che la CIA vi stava producendo veleni, ma il suo ruolo di principale centro del Paese per la ricerca sulla guerra biologica e contro le colture divenne chiaro. Dalla metà del 1959 alla metà del 1960, gruppi di manifestanti si riunivano una volta alla settimana davanti al cancello. “Nessuna razionalizzazione della difesa può giustificare il male della distruzione di massa e delle malattie“, sostenevano. Nel 1970, il Presidente Richard Nixon ordinò a tutte le agenzie governative di distruggere le loro scorte di tossine biologiche. Gli scienziati dell’esercito rispettarono l’ordine. Gottlieb esitò. Aveva trascorso anni a radunare questa mortale farmacopea e non voleva distruggerla. Dopo l’incontro con il Direttore della CIA Richard Helms, accettò con riluttanza di non avere scelta. Tuttavia, un lotto, un veleno ricavato da molluschi estremamente potente noto come sassitossina, sfuggì alla distruzione. Due contenitori contenenti quasi 11 grammi di sassitossina, abbastanza per uccidere 55.000 persone, rimasero nel deposito di Gottlieb a Fort Detrick. Prima che i tecnici dell’esercito potessero rimuoverli, due ufficiali della Divisione Operazioni Speciali li misero nel bagagliaio di un’auto e li portarono al Navy Bureau of Medicine and Surgery di Washington, dove la CIA manteneva un piccolo deposito chimico. Uno degli aiutanti di Gottlieb in seguito testimoniò di aver ordinato questa operazione senza informare il suo capo. Quando la sassitossina fu scoperta e distrutta nel 1975, Gottlieb si era ritirato.

18 settembre 2019
www.reccom.org/2019/09/18/la-storia-segreta-di-fort-detrick-la-base-della-cia-per-gli-esperimenti-di-controllo-...
wheaton80
00martedì 21 aprile 2020 17:57
Intervista al Dottor Rashid Buttar

www.youtube.com/watch?v=GRxqACu7x7s

"Hanno preso una stringa SHC014 del Coronavirus, il componente antigeno di superficie, lo hanno inserito nella struttura del Coronavirus SARS e li hanno fusi insieme: inoltre hanno aggiunto il virus dell ‘HIV e altri ortologhi, per creare un virus più letale e più devastante".

“Siccome i test non bastano a giustificare il numero dei morti, su cui hanno costruito questa pandemia, allora mandano medici e infermieri a modificare i certificati di morte, facendo figurare il Covid-19 come causa principale di morte! E’ stata inviata una circolare che ci dice che non c’è nessun bisogno di fare il test, e chi ha sintomi può essere mandato a casa, con ordine di registrare la causa principale di morte come Covid-19. Insomma, alla base della strategia ci sarebbe quella di incutere paura, paura, paura. E la paura cosa fa? Crea stress, scompensi emotivi, ansia, e facilita l’insorgere di patologie e una reazione cattiva del sistema immunitario. Un po’ un cane che si morde la coda, se pensiamo anche alle difficoltà che tutti noi dovremo sopportare per l’aspetto economico".
wheaton80
00mercoledì 22 aprile 2020 20:05
"C'è una manipolazione dei dati sui decessi da coronavirus" ► La denuncia del dr. Jensen

www.youtube.com/watch?v=jhhT3IO2qAo
wheaton80
00venerdì 24 aprile 2020 20:00
Le e-mail hackerate di Wuhan e Bill Gates:“Covid-19 fatto in laboratorio e rilasciato intenzionalmente”

Un massiccio hackeraggio informatico sarebbe stato effettuato da parte del gruppo anonimo di attivisti informatici, USA Hackers, ai danni dell’Istituto di Virologia di Wuhan, della fondazione di Bill Gates, la Bill and Melinda Gates Foundation, e dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Quest’ultima, attraverso il suo Direttore, Bernardo Mariano, ha negato che l’intrusione nei server dell’OMS sia avvenuta recentemente, ma avrebbe imputato il rilascio delle email dei dipendenti dell’agenzia ONU a precedenti tentativi di hackeraggio. La fondazione di Bill Gates, da parte sua, dichiara di non aver rilevato finora nessuna particolare violazione dei protocolli di sicurezza informatica della società. Ad ogni modo, una massiccia quantità di email con relativo contenuto è stata rilasciata sul sito di condivisione 4chan e gli hacker hanno pubblicato un articolo sul loro sito nel quale annunciavano le primissime conclusioni del loro esame del materiale a disposizione:

usahackers.com/2020/04/21/bill-gates-id2020-exposed/

Secondo gli attivisti di USA Hackers, la pandemia non sarebbe stata affatto un evento naturale, ma una manovra orchestrata a tavolino per arrivare all’obbiettivo finale di impiantare microchip sottocutanei all’intera popolazione mondiale. Il progetto in questione di cui si è già parlato in diverse occasioni è il famigerato ID2020, l’alleanza nel quale il magnate di Microsoft e la famiglia Rockefeller hanno investito considerevoli somme di denaro. Per raggiungere questo proposito, sarebbe stata indispensabile la collaborazione dell’OMS e di altri importanti organismi, come il CDC, il Centro per il Controllo delle Malattie degli USA, e la Banca Mondiale.

Le email hackerate: il virus rilasciato intenzionalmente dalla virologa cinese Zhengli Shi
La prima email che gli hacker hanno condiviso sul loro account Twitter è quella nella quale si riporta il rilascio intenzionale del coronavirus. Secondo quanto affermato nell’email, ad aver rilasciato il coronavirus sarebbe stata la dottoressa Zhengli Shi. La virologa cinese è stata presentata dai media italiani e internazionali come la “donna pipistrello” per le sue ricerche indirizzate appunto nell’identificare i virus mortali portati da questo animale. L’email è datata 16 febbraio 2020.



Questo è quanto riportato nell’email. Il 19 ottobre 2019 la dottoressa Zhengli Shi ha preso un autobus dall’istituto di tecnologia di Wuhan verso il luogo dove si trova il laboratorio di virologia P4 di Wuhan, una distanza approssimativa di circa 25 km. La dottoressa si è fermata una volta nel corso del suo tragitto, ha aperto la sua valigia e ha collocato un blocco di ghiaccio secco contaminato vicino ad un condotto di ventilazione nel mercato del pesce in questione. Questo mercato è stato scelto perchè è nello stesso edificio nel quale si trova la rete ferroviaria più veloce al mondo, e perchè non era fuori dal percorso quotidiano che la dottoressa faceva. Il fatto è stato registrato da telecamere a circuito chiuso”. Se i fatti si fossero effettivamente svolti in questo modo, non ci sarebbe stata alcuna mutazione del coronavirus dal pipistrello all’uomo, ma ci si troverebbe di fronte ad un vero e proprio attacco biologico eseguito dalla nota virologa cinese. Proprio su questo, il Presidente degli Stati Uniti ha lanciato delle dure accuse alla Cina, avanzando l’ipotesi che quanto accaduto a Wuhan non sia stato affatto un evento naturale. Ad ogni modo, non appena l’account di USA Hackers ha pubblicato questa email, Twitter ha immediatamente sospeso il profilo degli attivisti informatici, accusati di aver violato i termini di utilizzo del social americano. Ma il messaggio è stato catturato da altri utenti e ha iniziato a girare ugualmente su Twitter.

L’email sulla creazione artificiale del coronavirus con parti dell’HIV
Un’altra email che sta circolando e che sarebbe stata anch’essa parte dell’hackeraggio informatico in questione è quella che sembra provenire dall’account del dottor Dian Bing Whang dell’Istituto di Virologia di Wuhan. In alto a destra, si vede infatti riportato l’account di posta elettronica del virologo cinese, wangdb@wh.iov.cn.


L’email di Dian Bing Whang

Nel messaggio, si parla di “splicing” del coronavirus con parti dell’HIV. Lo spicling in biologia molecolare è una sorta di processo di modifica della sequenza genetica del virus. In questo caso particolare, il Covid-19 sarebbe stato modificato con parti del virus dell’HIV. Sono le stesse conclusioni alla quali erano giunti dei ricercatori indiani che avevano pubblicato uno studio secondo il quale il Covid-19 era il risultato di una modifica fatta in laboratorio. I ricercatori indiani, dopo fortissime pressioni, sono stati costretti a ritirare la loro ricerca, ma recentemente il Premio Nobel per la Medicina nel 2008, il professor Luc Montagnier, ha avvalorato la validità di questa ricerca.

www.youtube.com/watch?v=2UrCZxs0glE

L’intervista del professor Luc Montagnier
Lo scienziato francese ha a questo proposito parlato di un “lavoro da orologiai” fatto da professionisti che operano in laboratori altamente specializzati. Se queste conclusioni fossero confermate, l’ipotesi di un attacco biologico su scala globale inizierebbe a prendere sempre più consistenza. Qualsiasi cosa sia accaduta a Wuhan, si sta rivelando semplicemente ideale per raggiungere gli scopi di chi vorrebbe difatti sottoporre la popolazione mondiale ad una sorveglianza di massa.

Coronavirus: cui prodest?

Bill Gates, l’uomo che sta finanziando lo sviluppo di un vaccino contro un virus che muta in continuazione e quindi di fatto inutile, sembra essere uno dei maggiori beneficiari di questa enorme crisi. Lo stesso magnate americano aveva previsto casualmente lo scoppio di una pandemia di coronavirus in una simulazione da lui finanziata lo scorso ottobre 2019, chiamata Evento 201, della quale si è parlato in un precedente contributo:

lacrunadellago.net/2020/01/25/bill-gates-sapeva-gia-della-pandemia-del-coro...

Si noti la cronologia. La simulazione è uscita nello stesso mese in cui la dottoressa Zhengli Shi avrebbe rilasciato il virus nel mercato del pesce di Wuhan, il luogo ideale per aggregazione e spostamenti per favorire la diffusione del Covid. Tutto questo dovrebbe essere oggetto di una seria indagine internazionale, e a questo proposito Robert F. Kennedy jr, figlio di Robert Kennedy, ha invocato proprio un’inchiesta su Bill Gates. Se lo scopo finale di questa pandemia è quello di sottoporre forzatamente la popolazione a una sorta di microchippaggio di massa, forse sarebbe ora di guardare a chi effettivamente ha finanziato questa tecnologia. E i primi sospetti dovrebbero ricadere proprio sul magnate americano e la potentissima famiglia americana Rockefeller. A questo proposito si noti un’altra incredibile coincidenza. Bill Gates non è stato l’unico a prevedere una pandemia nel mondo. I Rockefeller infatti, in un altro rapporto pubblicato nel 2010 intitolato “Scenari per il futuro della tecnologia e dello sviluppo internazionale”, avevano praticamente previsto la pandemia e tutto ciò che sta accadendo ora.

lacrunadellago.net/2020/04/07/i-rockefeller-annunciarono-la-pandemia-e-il-governo-unico-m...

Nella loro relazione lo sbocco finale di questa crisi porta alla nascita di uno Stato di polizia globale, che per controllare i cittadini farà ricorso alla “soluzione” che si legge in questo passaggio:“Nei Paesi più avanzati, questa elevata sorveglianza ha assunto molte forme: identità biometriche, ad esempio, per tutti i cittadini e regolazione più stringenti per le industrie più importanti”. Per identità biometrica si intende anche l’utilizzo di microchip sottocutanei per registrare tutte le informazioni di un individuo che vengono poi custodite in un enorme archivio digitale informatico. In altre parole, le due persone, Bill Gates e Rockefeller, che avevano anticipato il corso degli eventi e la loro conclusione, sono le stesse due persone che più stanno beneficiando dalla pandemia che porta al raggiungimento dei loro obbiettivi, ovvero il microchip come mezzo per il controllo completo della popolazione mondiale. Probabilmente, le coincidenze iniziano ad essere troppe persino per i ricercatori più scettici. La crisi da coronavirus si sta rilevando l’evento catalizzatore ideale per costruire una società modellata per riflettere gli interessi delle élite globaliste. Forze potentissime sono in gioco in questa vicenda, ma sui media mainstream queste informazioni non arrivano. E’ molto più comodo dare la colpa al pipistrello che, tra l’altro, non può nemmeno difendersi.

Cesare Sacchetti
23 aprile 2020
lacrunadellago.net/2020/04/23/leemailhackeratediwuhanebillgatescovid19fattoinlaboratorio-e-rilasciato-intenzion...
wheaton80
00domenica 26 aprile 2020 00:01
Coraggiosissima Sara Cunial alla Camera li manda tutti a stendere tra le urla dei nuovi farisei

www.youtube.com/watch?v=Lm7FRpmZ1no&feature=share&fbclid=IwAR0IFZUkS6n2yhPcopKyIFpxXkOVhjW5IK01X835aZtqc5-bvJc...

La Deputata ex M5S Sara Cunial, alla Camera, onora il suo mestiere di rappresentante del popolo italiano e le canta tutte, ma proprio tutte, sia a destra che a sinistra che al centro, davanti a un'aula inferocita che se potesse la lapiderebbe sul posto. La politica si straccia le vesti come farisei del Tempio, ma gli italiani, qui fuori, applaudono fino a scorticarsi le mani.
wheaton80
00giovedì 30 aprile 2020 21:49
Stefano Montanari parla di autopsie, vaccini e delle cure da somministrare

www.youtube.com/watch?v=HwyE26T1Dmc&fbclid=IwAR3_JWPtnY0pUorGtUU0FUOAHJIUzkvjmw1XZrSl_OlxvjQdMWn...

wheaton80
00lunedì 11 maggio 2020 23:42
Neil Ferguson si dimette dal SAGE



Il professor Neil Ferguson si è dimesso dal Scientific Advisory Group for Emergencies (SAGE) (Comitato Scientifico Consultivo per le Emergenze) del Regno Unito. Il SAGE dipende dal Comitato COBRA (Cabinet Office Briefing Rooms), incaricato della Sicurezza Nazionale britannica. Il professor Ferguson è consulente dei governi britannici da una ventina d’anni. Nel 2001 aveva consigliato l’allora Primo Ministro, Tony Blair, di abbattere sei milioni di capi di bestiame per timore dell’afta epizootica, una misura che costò 10 miliardi di sterline all’agricoltura e segnò la fine dell’allevamento bovino britannico [1]. In questi anni il professor Ferguson ha continuato a profetizzare calamità di ogni tipo, tra cui 550mila morti per COVID-19 nel Regno Unito se non si fossero imposti l’isolamento generalizzato e il distanziamento sociale, misure mai testate in precedenti epidemie. In Francia, Ferguson è riuscito a convincere il Presidente Emmanuel Macron ad adottare questo piano di emergenza sanitaria. Il professor Ferguson non è medico, ma statistico. Si è dimesso dopo che il Daily Telegraph ha rivelato che non rispettava le regole che lui stesso aveva imposto al Paese: in pieno isolamento riceveva la fidanzata a casa propria.

Note
[1] www.voltairenet.org/article209743.html

Traduzione: Rachele Marmetti
7 maggio 2020
www.voltairenet.org/article209850.html?fbclid=IwAR2qWjsBxLyMb-0LWVmFdqvYffVF7fZGNTuZpbFKR12d4G49i4m...
wheaton80
00mercoledì 13 maggio 2020 13:27
La virologa Judy Mikovits:“Il sistema non cura le persone, ma le uccide”

Judy Mikovits è una biologa molecolare. In questi giorni ha fatto delle gravissime denunce contro la lobby che gestisce il mondo scientifico e come questa di fatto abbia creato la crisi del coronavirus. La scienziata ha lavorato in importanti laboratori e le sue scoperte sono state pubblicate in importanti riviste scientifiche, tra le quali la prestigiosa Science. Ad un certo punto della sua vita, le ricerche della biologa americana hanno iniziato a mettere in pericolo il sistema. La dottoressa Mikovits infatti aveva pubblicato una scoperta fondamentale per la salute e la vita di milioni di persone. L’utilizzo di feti umani e animali nella produzione dei vaccini favorisce la comparsa di malattie mortali. Questa pratica è molto utilizzata dalle case farmaceutiche e a confermarlo è stato un scienziato di primo piano nel campo dell’immunizzazione, il dottor Plotkin, che si è guadagnato l’appellativo di “padrino dei vaccini” per la sua intensa attività di ricerca proprio in questo settore.
Da quel momento, la vita della Mikovits è radicalmente cambiata. La sua brillante carriera accademica e scientifica è stata distrutta. Le case farmaceutiche le hanno dichiarato guerra e le autorità hanno iniziato a perseguitarla. La sua abitazione fu perquisita dall’FBI nel tentativo di dimostrare che la scienziata avesse trafugato dal laboratorio nel quale lavorava importanti ricerche, accuse dalle quali poi è stata scagionata. Nonostante il sistema le abbia dichiarato guerra, la dottoressa non si è arresa e ha continuato a denunciare come il mondo scientifico sia stato piegato completamente agli interessi delle grandi multinazionali del farmaco.

La denuncia contro Fauci
Il virologo Anthony Fauci probabilmente è noto a larga parte del pubblico internazionale ora per il suo ruolo a capo della task force americana contro il Covid-19. La Mikovits lo conosce da molti anni e ha denunciato come lo scienziato americano abbia avuto sin dagli anni’80 enormi conflitti di interesse per aver ricevuto finanziamenti dalle case farmaceutiche. La scienziata pronuncia un duro atto d’accusa contro Fauci, colpevole di aver raccomandato la terapia IL-2 contro il virus dell’HIV, che invece avrebbe avuto effetti devastanti. “Un’intera generazione africana è andata perduta a causa di questa terapia”, denuncia la biologa. La Mikovits sa molto riguardo al virus dell’HIV perché ha fatto parte del gruppo che lo isolò dalla saliva e dal sangue dei pazienti francesi. Le conclusioni di questo gruppo di ricerca furono nascoste alla comunità scientifica negli anni’80 e milioni di vite si sarebbero potute salvare se invece queste importanti informazioni fossero state divulgate. Ad impedirlo, secondo la virologa, fu proprio Anthony Fauci, che assieme a Robert Redfield, l’attuale capo del CDC americano, il centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, sembrava più interessato a depositare brevetti e ad incamerare cospicui finanziamenti. Ma l’agenda di Fauci, allora come oggi, non sembra essere quella di salvare vite umane, piuttosto quella di accaparrarsi ricchi profitti per sé e il suo gruppo di sodali scientifici. La scienza non ha più un nobile fine di ricerca e miglioramento della salute della comunità soprattutto da quando è stata approvata la legge Bayh-Dole, che non avrebbe fatto altro che esacerbare i conflitti d’interesse delle università, interessate ormai a far pagare i contribuenti americani i costi delle loro ricerche. “E’ questo che ha contribuito a far nascere personaggi come Bill Gates, che non è un medico nè un esperto, che ora hanno un ruolo fondamentale”, denuncia la Mikovits. Il prossimo passo di questa grande lobby del farmaco è quello di sviluppare un vaccino per il coronavirus, ma secondo la virologa americana questo porterà alla morte di milioni di persone, così come accaduto per gli altri vaccini delle case farmaceutiche che contenevano feti umani e animali. La scienziata non si dichiara affatto contraria ai vaccini, ma piuttosto si dichiara contraria alle pericolose pratiche per la salute pubblica che vengono usate dalle multinazionali in questo campo.

Il virus di Wuhan è stato fatto in laboratorio
Un’altra conclusione fondamentale della virologa riguarda l’origine del Covid-19. La dottoressa spiega come l’origine di questo virus non possa essere naturale, perché il passaggio da animale a uomo richiede secoli prima di potersi avverare. Ad avere un ruolo determinante nella sua manipolazione sarebbero stati il laboratorio militare dell’Esercito Americano a Fort Detrick US, e l’ormai famigerato laboratorio di Wuhan. A mettere in relazione i due laboratori sarebbero stati i finanziamenti ricevuti, pari a 3,7 milioni di dollari, da Wuhan dall’istituto delle malattie infettive americano, diretto proprio da Anthony Fauci. L’istituto in questione ha infatti partecipato nel 2019 a esperimenti congiunti con il laboratorio di Wuhan che avevano come scopo proprio la manipolazione del coronavirus dei pipistrelli. C’è un filo rosso quindi che lega il laboratorio di Wuhan a Fauci e sul quale nessun media si è mai premurato di indagare. Se Anthony Fauci ha nascosto importanti rilevazioni riguardo al virus dell’HIV negli anni’80, cosa assicura che non stia facendo lo stesso ora riguardo al Covid-19?

I morti da Covid-19 non sono attribuibili al virus
La dottoressa riporta le parole della virologa Birx, membro della task-force di Fauci, sull’approccio liberale riguardo al conteggio dei morti per Covid-19. In altre parole, negli Stati Uniti, come in Italia e in altre parti del mondo, si stanno considerando come morte da coronavirus persone che avevano altre patologie e sulle quali non esiste nemmeno la certezza di una loro reale infezione da coronavirus. Le terapie sono sbagliate. Molti dottori americani hanno denunciato che i respiratori non stanno aiutando i pazienti, ma stanno in realtà provocando gravissimi danni alla loro salute. “Li stanno ammazzando con i ventilatori”, denuncia la Mikovits. Ad oggi, se un ospedale americano riporta come causa di morte di un paziente il Covid-19 prende 10mila dollari dalle assicurazioni. Se invece li attacca al ventilatore, ne riceve ben 30mila. Il sistema praticamente non vuole favorire la cura dei pazienti. Vuole favorire di fatto i loro decessi da coronavirus.

In Italia hanno somministrato vaccini con il coronavirus
La Mikovits spiega anche perché la Penisola è stata così particolarmente colpita dal problema del coronavirus. “L’Italia ha una popolazione molto anziana soggetta a malattie infiammatorie”, precisa la virologa. Ma il problema principale sarebbe stato per la scienziata la somministrazione, decisa dal Ministero della Salute italiano, del vaccino antinfluenzale H1N1 per la stagione 2019-2020. Questo vaccino, spiega la biologa, è ricavato dai cani e non sarebbe stato nemmeno testato. Ma i cani sono portatori di molti coronavirus. In altre parole, le persone che si sono sottoposte a questo vaccino potrebbero aver ricevuto nel proprio organismo il coronavirus che poi si sarebbe manifestato nei mesi successivi. Se tutto questo fosse confermato, a creare l’anomalia di morti in alcune regioni italiane non sarebbe stato il Covid-19, ma i vaccini che incredibilmente contenevano questo virus. I vaccini anti-influenzali avrebbero causato anche altri problemi, dal momento che la Mikovits cita un altro importante studio scientifico del Pentagono, secondo il quale questa immunizzazione aumenterebbe i rischi di infezione da coronavirus del 36%:

www.disabledveterans.org/2020/03/11/flu-vaccine-increases-coronavir...

La denuncia della dottoressa è devastante. In altre parole, la virologa sta dicendo che l’intera crisi da coronavirus è stata creata dalle grandi lobby del farmaco e da poteri possibilmente ancora più grandi interessati non alla salute delle persone, quanto piuttosto a procurarle il maggiore danno possibile. Il sistema non sta in alcun modo provvedendo a curare le persone. Le sta facendo ammalare e morire. Tutte le raccomandazioni seguite, come spiegato da molti dottori, di stare a casa hanno di fatto indebolito il sistema immunitario. Le mascherine, così raccomandate dal governo, non solo non servono ma compromettono la salute delle persone sane che non ne hanno alcuna necessità. La verità sta venendo alla luce. Un’orribile verità che sta rivelando che il coronavirus non è il mostro che un certo corrotto mondo scientifico vuole far credere assieme alla complicità di media terroristi. Il vero mostro in questa storia sono coloro che stanno attentando alla salute delle persone pur di vedere realizzato il loro sogno di un governo mondiale totalitario fondato sulla paura, la repressione del dissenso e sulla scienza corrotta al servizio delle grandi case farmaceutiche. Il vero virus non è il Covid-19. Il vero virus è la dittatura globalista che sta nascendo da tutto questo.

Cesare Sacchetti
9 maggio 2020
lacrunadellago.net/2020/05/09/la-virologa-judy-mikovitsil-sistema-non-cura-le-persone-ma-le...
wheaton80
00lunedì 18 maggio 2020 20:29
Parlamento austriaco Dagmar Belakowitsch uguale alla nostra Sara Cunial

www.youtube.com/watch?v=xCE3HWBDRsg&fbclid=IwAR0_PiRC41LMbTCnOSN70LDrHJ6IIyfH39mtIvoSWuklPZvCX_p...

wheaton80
00lunedì 18 maggio 2020 20:32
Il Potere ha paura e mostra il suo vero volto

www.youtube.com/watch?v=WaxNjJK6yeA

Mentre sempre più persone rifiutano le Verità che i governi e i media impongono a reti unificate, dopo che troppe presunte certezze si sono rivelate consapevoli menzogne il potere mostra il suo vero volto repressivo. Il caso della deputata Sara Cunial è emblematico: dopo un intervento alla Camera dei Deputati in cui attacca Bill Gates, le multinazionali farmaceutiche e l'OMS viene insultata da tutti i media e accusata di vilipendio del Presidente della Repubblica. Ma anche cittadini comuni, come Dario Musso, reo di non credere al Ministero della Verità, subiscono vere e proprie persecuzioni, mentre si cerca di censurare la libera informazione in rete. Questa violenza del sistema mostra la sua debolezza, ed è destinata ad alimentare la protesta anziché spegnerla.

wheaton80
00mercoledì 20 maggio 2020 03:40
Antonio Miclavez - CoronaGolpe

www.youtube.com/watch?v=8cC7DeoTeOs&fbclid=IwAR2mjzhiAfauZ-mokWyPe2AanqWdQeOXHBpaazEG-1P_acqoT3u...

Siamo schiavi del CoronaGolpe: reagiamo o è finita!
wheaton80
00giovedì 21 maggio 2020 00:25
Recupero dell'intervento di Dagmar Belakowitsch, che è stato censurato

www.youtube.com/watch?v=sF1gx4pY-Vs
wheaton80
00giovedì 21 maggio 2020 23:09
Un’infermiera di New York:"Stanno uccidendo i pazienti Covid con i respiratori"

Una testimonianza drammatica che racconta l’orrore che si sta vivendo in un ospedale di New York:

www.dailymail.co.uk/news/article-8262351/Nurse-New-York-claims-city-killing-COVID-19-patients-putting-ventilat...

E’ esattamente questa la parola usata, orrore, da un’infermiera americana in prima linea nella lotta contro il Covid-19. “E’ un film dell’orrore, ma non per la malattia ma per il modo nel quale viene trattata”. Tutto questo infatti non deriverebbe dagli effetti devastanti che il virus avrebbe sui pazienti infetti, quanto dalle terapie che stanno praticamente portando alla morte certa delle persone. Le terapie in questione sono i respiratori artificiali, che starebbero provocando una vera e propria strage negli ospedali americani. La donna ha affidato la sua denuncia ad un’altra sua amica infermiera, Sara NP, per timore che i pazienti della struttura sanitaria dove lei si trova possano subire conseguenze negative.

I respiratori artificiali stanno uccidendo le persone
La testimonianza descrive sostanzialmente degli scenari che assomigliano più a dei gironi danteschi che a degli ospedali dove si dovrebbero curare le persone. Sara dichiara che i parenti delle persone affette da Covid vengono immediatamente ricoverati nelle terapie intensive e da lì attaccati ai respiratori artificiali. Ma le macchine che dovrebbero tenere in vita i pazienti si starebbero in realtà rivelando letali per la loro salute. La ragione è stata spiegata precedentemente da un altro medico newyorchese, il dottor Cameron Kyle-Sidell, in servizio al Maimonides Medical Center di New York. Il dottor Kyle-Sydell aveva spiegato come i respiratori artificiali stessero provocando dei gravi danni ai polmoni dei pazienti per l’eccessiva pressione che questi mettevano sul loro apparato respiratorio. L’80% dei pazienti sui quali vengono usati questi macchinari, muore. Questo si spiega con il fatto che il Covid-19 non è una polmonite, ma una patologia indotta viralmente. Conclusioni simili sono state raggiunte dal dottor Giampaolo Palma, cardiologo con esperienza ventennale in servizio presso un Centro Trombosi di Salerno, che ha spiegato chiaramente come questo virus non attacchi in prima istanza i polmoni, ma i vasi sanguigni.

Ora la testimonianza dell’operatrice sanitaria americana getta un’ombra ancora più inquietante sulle terapie dei pazienti da Covid. Per l’infermiera, questi protocolli di cura errati che stanno di fatto uccidendo i newyorchesi contagiati dal Covid non sarebbero il prodotto di una già sconvolgente negligenza, ma piuttosto il risultato di una apparente volontà di uccidere quelle persone. “Le persone sono malate, ma in realtà non dovrebbero esserlo. Le stanno ammazzando, non le stanno aiutando. I pazienti sono lasciati marcire e morire. Uccidono le persone e non importa a nessuno”. Queste le sconvolgenti rivelazioni di Sara, che non esita a pronunciare la parola “omicidio” per descrivere quanto sta accadendo negli ospedali di New York. La comunità scientifica americana e internazionale è stata già informata dei danni che i respiratori artificiali hanno provocato ai pazienti, e ci si chiede se a questo punto una delle cause che ha portato all’anomalia dei morti di Bergamo e Brescia a marzo non sia proprio attribuibile al loro utilizzo errato. Ad ogni modo, la denuncia dell’infermiera americana, già molto grave, assume toni ancora più sconcertanti quando riporta come i contagiati una volta entrati in ospedale perdano la possibilità di restare in contatto con le loro famiglie. “I pazienti non sanno nulla di questo. Non hanno la famiglia con loro. Non c’è nessuno lì con loro che li possa difendere. Sono spaventati e acconsentono alle cure”. I pazienti positivi al Covid-19, una volta ricoverati nei reparti dedicati esclusivamente a questa patologia, perderebbero la possibilità di interagire con i loro cari. Dal momento quindi che un parente dà il consenso per ricoverare un proprio familiare in queste strutture, non c’è più possibilità di tornare indietro.

“I vostri cari non vi avranno lì con loro per difenderli, dal momento che una volta che entrano dentro, a voi sarà vietato l’accesso. Non date l’autorizzazione all’intubazione se non volete essere intubati. Una volta che date il vostro consenso, potreste non venirne più fuori”. Dunque, una volta che qualcuno finisce in questi reparti, viene automaticamente intubato e si rischia di non poter interrompere più questa terapia. L’operatrice sanitaria raggiunge le stesse conclusioni del dottor Kyle-Sydell quando descrive gli effetti devastanti che i respiratori avrebbero sui pazienti. “I respiratori hanno una pressione piuttosto elevata che causa dei barotraumi che portano a danneggiare i polmoni”. La condizione di trauma polmonare quindi è la diretta conseguenza dell’eccessiva pressione dei respiratori. I pazienti di conseguenza non muoiono per l’infezione da Covid. Muoiono perché le macchine che dovrebbero tenerli in vita li stanno in realtà uccidendo.

Ma se questo scenario sembra già agghiacciante fin qui, quanto aggiunto da Sara successivamente rende il quadro complessivo ancora più inquietante. Una volta che i malati smettono di respirare, non viene attuata praticamente alcuna procedura di rianimazione su di loro né tantomeno viene fatto ricorso al defibrillatore. La ragione che viene addotta per la mancata assistenza ai pazienti è il timore di contagio, ma di fatto in questo modo le persone vengono lasciate morire. Inoltre, il personale sanitario di emergenza per fare fronte a questa crisi è stato chiamato, ma secondo quanto riporta l’infermiera, non viene utilizzato. Centinaia di infermieri sarebbero stati infatti chiamati, ma sono tutti tenuti negli alberghi senza entrare in servizio. La retorica melensa degli infermieri e dei medici eroi sarebbe così definitivamente smentita. Sara stessa manifesta tutto il suo disappunto per i suoi colleghi, che non solo non stanno facendo nulla per salvare vite, ma stanno di fatto procurando la morte di quelle persone. “Non state nemmeno entrando nelle stanze dei pazienti. Siete dei vigliacchi. State facendo del male alle persone, le state uccidendo, state contribuendo al problema”.

Una strage voluta?
Negli Stati Uniti quindi, come in altre parti del mondo, si è deciso di provocare intenzionalmente la morte di queste persone con protocolli sanitari completamente errati? Il dottor Scott Jensen, senatore dello Stato del Minnesota negli USA, ha dichiarato che gli ospedali ricevono il triplo dei fondi governativi se ricorrono all’uso dei respiratori sui pazienti. Da un lato quindi, le strutture sanitarie hanno un forte incentivo economico ad usare queste macchine sui positivi al Covid, e dall’altro le morti di queste persone innocenti servirebbero ad alimentare il clima di emergenza.
Un’altra agghiacciante conferma in questo senso verrebbe dal giornalista americano Jim Stone, che ha riportato l’audio di una donna dominicana ricoverata sempre in un ospedale di New York:

www.rumormillnews.com/cgi-bin/forum.cgi?read=145280

La donna ha mandato un audio al marito nel quale riporta che il personale sanitario avrebbe somministrato dosi di iniezioni letali ai pazienti affetti da Covid, compresa la donna stessa, che poi sarebbe deceduta in seguito alla somministrazione della soluzione letale. Si è giunti dunque a questo punto? Gli ospedali da luoghi di cura sono diventati luoghi deputati all’uccisione delle persone? Quel che è certo è che intorno a questa crisi da coronavirus ruotano enormi interessi. Il Colonnello Kvachov, ex membro dei servizi segreti militari russi, ha recentemente spiegato come questa pandemia sia in realtà l’evento catalizzatore che le grandi élite globaliste stavano cercando da tempo per ridisegnare un ordine mondiale dove le élite esercitano il controllo assoluto sulla popolazione mondiale. Se questo nuovo ordine mondiale vedrà la luce, lo farà sul sangue versato dalle persone che stanno morendo in questi giorni.

Cesare Sacchetti
29 aprile 2020
lacrunadellago.net/2020/04/29/uninfermiera-di-new-yorkstanno-uccidendo-i-pazienti-covid-con-i-resp...
wheaton80
00sabato 23 maggio 2020 05:22
Prof. Pasquale Bacco ► "Numero di morti inventato di sana pianta, Covid una truffa!"

www.youtube.com/watch?v=-nZ2OT575zE
wheaton80
00sabato 23 maggio 2020 05:34
Autopsie in Germania: tutti morti per altre cause

E' stato detto e ripetuto in varie lingue fino all'esaurimento: le persone morte “con” Covid-19 non sono morte in seguito all’infezione ma perché le loro condizioni di salute erano precarie, avevano patologie pregresse, erano imbottite di farmaci e vaccini. Mettiamoci lo stress, il terrorismo dei media, la paura e il quadro è abbastanza completo. La Verità è figlia del tempo e infatti le conferme di quanto appena espresso stanno arrivando. Per esempio in Germania il professor Klaus Püschel dell’Istituto di Medicina Forense dell’Università di Amburgo ha da poco pubblicato le conclusioni degli esami autoptici svolti dalla sua equipe. Confermano che tutte le persone esaminate dai medici teutonici avevano altre gravissime patologie e quindi non sarebbero morte a causa del coronavirus. Il quadro clinico generale dei morti era quindi molto compromesso e queste persone avevano già il destino scritto perché lo stato di salute era gravemente debilitato ben prima dell'arrivo del corona... Ovviamente i media mainstream si sono tenuti alla larga da questa ed altre ricerche simili, perché la loro mission è terrorizzare le masse di sudditi. Per loro il virus ha ucciso in Italia oltre 30 mila persone e ne ucciderà ancora nella seconda ondata. Il dottor Püschel va diritto al punto e non ha nessun dubbio quando afferma che finora non è morta ad Amburgo una sola persona senza precedenti malattie. Avete letto con attenzione? Nessuna persona è morta senza avere precedenti patologie. “Tutti quelli che abbiamo esaminato finora avevano il cancro, malattia polmonare cronica, erano forti fumatori o fortemente obesi, soffrivano di diabete o avevano malattie cardiovascolari”. Chiaramente la condizione di queste persone si può rappresentare come un vaso stracolmo ed è bastata una piccolissima goccia per far traboccare tutto. Hanno avuto - dice sempre il patologo - perfino “il primo centenario che è morto di Covid-19”.

Il dottor Püschel calca la mano anche sull'impatto che questa pseudo-pandemia sta avendo sull'economia:“Il danno economico astronomico che sta sorgendo non è commisurato al pericolo rappresentato dal virus. Sono convinto che la mortalità corona non si farà nemmeno sentire come un picco nella mortalità annuale...”. Invece di vedere in TV i soliti pagliacci vestiti da politici o da virologi, ad essere trasmesse in mondovisione dovrebbero essere le conclusioni del medico legale perché il suo intento è quello di calmare la popolazione e non impanicarla come fanno i media: non c'è motivo di temere la morte in relazione alla diffusione della malattia, il “Covid-19 è una malattia mortale solo in casi eccezionali, ma nella maggior parte dei casi è un'infezione da virus per lo più innocua”. Più chiaro di così... Anche da noi qualcosa si sta muovendo, per esempio il dottor Alessandro Bonsignore, Presidente dell’Ordine dei Medici della Liguria, ha dichiarato che nel conteggio dei morti divulgato quotidianamente dalla task-force governativa hanno fatto sparire tutte le persone decedute per altre cause. Viene subito da chiedersi come mai abbiano tolto le persone morte per altre malattie. Forse per far credere ai polli in batteria che sono tutti morti per Covid? Finalmente anche in Italia un medico alza la testa ed ha il coraggio di denunciare questa vergognosa mistificazione. “Stiamo azzerando quella che è la mortalità per qualsiasi patologia naturale, che sarebbe occorsa anche in assenza di virus”. Ma dove sono finiti tutti gli altri medici? Proprio quelli che hanno fatto il Giuramento di Ippocrate?

Marcello Pamio
15 Maggio 2020
disinformazione.it/2020/05/15/autopsie-in-germania-tutti-morti-per-altr...
wheaton80
00domenica 24 maggio 2020 19:32
Il dr. Plotkin: il medico che ha usato feti di bimbi morti per i vaccini sta lavorando ad un vaccino anti-Covid

Se qualcuno leggesse la testimonianza sotto giuramento del dottor Plotkin, probabilmente avrebbe l’impressione di leggere un racconto che proviene dagli orrori della Germania nazista e dagli orribili esperimenti sugli esseri umani che venivano praticati allora. Stanley Plotkin è un’autorità internazionale riconosciuta nel campo dei vaccini. Ha lavorato per tutte le più importanti case farmaceutiche, come Pfizer, GlaxoSmithKline, Merck e Pfizer, e ha contribuito allo sviluppo di molti vaccini, tra i quali quello contro la rosolia, la varicella, l’antrace e il citomegalovirus. Per questo si è guadagnato il soprannome, non proprio lusinghiero, di “padrino dei vaccini”, per la sua intensa attività in questo settore. E’ quindi semplicemente fondamentale parlare di ciò che ha detto pubblicamente il dottor Plotkin due anni fa sui metodi di sviluppo dei vaccini, soprattutto di questi tempi, nei quali l’intero apparato globalista propone come unica soluzione alla crisi da coronavirus proprio il vaccino. E’ importante parlarne soprattutto perché Plotkin, come si vedrà più avanti, non è affatto uscito di scena ma ha ancora un ruolo di primo piano, soprattutto nella ricerca immunologica anti-Covid.

'La testimonianza di Plotkin'
Il caso in questione risale all'11 gennaio 2018. In un’aula di tribunale dello Stato del Michigan c’è un contenzioso giuridico tra una coppia di genitori separati, Lori Ann Schmitt e Michael Schmitt, riguardo alla prescrizione vaccinale sul loro bambino. La madre, la signora Schmitt, ha espresso il suo disaccordo all’utilizzo dell’immunizzazione su suo figlio e il caso è finito davanti ad un’aula di tribunale. La donna, assistita dall’avvocato Aaron Siri, convoca quindi la massima autorità nel campo, il dottor Stanley Plotkin, per capire meglio quali siano le procedure utilizzate in questo campo. L’avvocato Siri interroga Plotkin per ore e vengono alla luce delle verità semplicemente inquietanti, probabilmente ignorate dal grande pubblico.

www.youtube.com/watch?v=rRynVpAOnaU

Nei vaccini sviluppati dallo scienziato americano, sono stati inseriti feti umani abortiti superiori ai 3 mesi. E non si è trattato di un caso isolato, dal momento che solamente per lo sviluppo di un vaccino il medico americano ha utilizzato 76 feti abortiti di questo tipo. Il legale chiede conto al dottore sull’origine di questi feti e questa è la risposta:

Siri:"E questi feti erano tutti di tre mesi o più vecchi quando sono stati abortiti, giusto?".
Plotkin:"Sì".
Siri:"Ed erano tutti sviluppati normalmente?".
Plotkin:"Sì".
Siri:"Erano inclusi feti che sono stati abortiti per ragioni sociali e psichiatriche, giusto?".
Plotkin:"Esatto".

Le grandi case farmaceutiche per le quali ha lavorato il padrino dei vaccini si sono servite di fatto di feti abortiti da soggetti socialmente deboli o ancora peggio da donne che soffrivano di disturbi psichiatrici. In Italia probabilmente queste pratiche sarebbero in aperta violazione della legge sull’aborto, che consente di superare il termine di 90 giorni solamente in casi eccezionali. Subito dopo, il medico è costretto ad ammettere qualcosa di ancora più orribile, ovvero che nei vaccini sono stati messi organi di bambini morti.

Siri:"E i pezzi degli organi sono stati tagliati in pezzi piccoli, giusto?".
Plotkin:"Sì".
Siri:"E sono stati coltivati?".
Plotkin:"Sì".
Siri:"Alcuni dei pezzi dei feti erano la ghiandola pituitaria fatta a pezzi?".
Plotkin:"Sì".
Siri:"Inclusi i polmoni dei feti?”.
Plotkin:"Sì".
Siri:"La pelle?".
Plotkin:"Sì".
Siri:"Reni?”.
Plotkin:"Sì".
Siri:"Milza?".
Plotkin:"Sì".
Siri:"Cuore?".
Plotkin:"Sì".
Siri:"Lingua?".
Plotkin:"Non ricordo, ma probabilmente sì".

Se si guarda il video della testimonianza si resta sconvolti dall’atteggiamento di Plotkin, che ostenta totale indifferenza quando riconosce di aver fatto uso di organi di bambini morti per sviluppare i suoi vaccini. Lo scienziato sembra quasi annoiato dal dover ammettere quella che a lui sembra una pratica del tutto normale. Non solo. Plotkin nella deposizione attacca le visioni della Chiesa Cattolica contro l’uso di feti abortiti nei vaccini, ma il medico non mostra alcun pentimento riguardo a questa pratica. Se ne dichiara “lieto”. Ma la galleria degli orrori non si è limitata purtroppo solo a questo. In altri estratti della deposizione, Plotkin ha confessato apertamente di aver usato come cavie dei bambini con ritardi mentali e altri bambini africani sotto il giogo coloniale, come il Congo Belga. Sono stati usati anche orfani e bambini figli di madri detenute in prigione. Tutto questo non è mai stato raccontato adeguatamente al pubblico italiano, che probabilmente se sapesse come sono stati fatti i vaccini, avrebbe più di qualche remora sul loro utilizzo. Le grandi case farmaceutiche non si sono fatte scrupoli a servirsi di soggetti socialmente deboli per esperimenti umani che chissà quali controindicazioni hanno avuto. Ad ogni modo, Plotkin anche in questa circostanza non si scompone tanto ad aver giustificato la scelta di cavie umane tra “soggetti non funzionanti”. E’ l’eugenetica dei vaccini, che assomiglia molto all’eugenetica nazista.

'Plotkin sta lavorando ad un vaccino anti-Covid'
Quanto accaduto non è purtroppo solamente un brutto ricordo del passato. Il dottor Plotkin infatti non è uscito di scena. Non solo non è mai stato processato da un tribunale per essersi servito di cavie umane per i suoi esperimenti, ma continua ad essere ampiamente rispettato e accolto dai salotti delle élite globaliste. Se si dà uno sguardo al suo CV, si vede che il suo ultimo e attuale incarico risulta essere attualmente presso il CEPI, della quale è consulente scientifico e co-fondatore. Il CEPI è una fondazione che ha come obbiettivo la promozione dell’immunizzazione del mondo. Il suo motto “Nuovi vaccini per un mondo più sicuro” lascia chiaramente intendere la filosofia che governa questa organizzazione. I suoi finanziatori principali sono due: la fondazione di Bill Gates, la Bill and Melinda Gates Foundation, e il Forum di Davos. Il CEPI è particolarmente rilevante perché sta coordinando le ricerche delle maggiori case farmaceutiche per sviluppare un vaccino anti-Covid. Ricerche iniziate a gennaio, quando ancora non c’era nessuna emergenza, ma evidentemente l’obbiettivo dei circoli globalisti era già stato prefissato. Chi è lo scienziato che sta prestando le sue “competenze” a queste grandi multinazionali? Proprio lui, il dottor Stanley Plotkin, come riporta questo articolo di ScienceMag:

www.sciencemag.org/news/2020/03/physician-whose-1964-vaccine-beat-back-rubella-working-defeat-new-coro...

In altre parole, l’uomo che ha usato cavie umane e organi di bimbi morti per sperimentare i vaccini sta collaborando con le industrie del farmaco per creare un vaccino anti-Covid. Le stesse multinazionali per le quali il medico ha lavorato nel corso della sua carriera, tra le quali ci sono la Merck, la Sanofi e la GlaxoSmithKline. A questo punto è più che lecito chiedersi se le procedure utilizzate e rivendicate dal medico americano per sviluppare i vaccini non possano essere attuate di nuovo ora per lo sviluppo di un vaccino contro il coronavirus. Quel che è certo è che in moltissimi vaccini sono state usate cavie umane e organi di bimbi morti. Se le grandi case farmaceutiche si sono avvalse della consulenza di un uomo come Plotkin, cosa garantisce che in un eventuale vaccino contro il coronavirus non ci siano nuovamente dei feti abortiti? Cosa assicura che non vengano usati bambini orfani o africani come topi da laboratorio? Se si sono nascoste prima le orribili verità su cosa viene messo nei vaccini, non è del tutto infondato pensare che anche ora si possa nascondere quello potrebbe essere messo in un vaccino contro il Covid. Se gli italiani sapessero che in questo vaccino ci sono pezzi di organi di feti umani, se lo inietterebbero? Lo farebbero se sapessero che potrebbero essere stati usati bambini come cavie? Domande che probabilmente resteranno senza risposta, perché molti non sapevano prima e non sanno nemmeno ora che cosa viene messo in questi preparati. Il lato oscuro dell’immunizzazione non deve essere raccontato. Le atroci verità sul business dei vaccini continuano a restare nascoste.

Cesare Sacchetti
30 aprile 2020
lacrunadellago.net/2020/04/30/il-dr-plotkin-il-medico-che-ha-usato-feti-di-bimbi-morti-per-i-vaccini-sta-lavorando-ad-un-vaccino-ant...
wheaton80
00martedì 2 giugno 2020 01:50
Alberto Zangrillo del San Raffaele:"Il Coronavirus clinicamente non esiste più!"

www.youtube.com/watch?v=-0FFXqMkwLM&feature=emb_title
wheaton80
00sabato 20 giugno 2020 01:21
wheaton80
00sabato 11 luglio 2020 18:46
Coronavirus e ID2020. Dalla pandemia al capitalismo di sorveglianza globale?

Il medico italiano Giuseppe De Donno, direttore di pneumologia e terapia intensiva dell’ospedale Carlo Poma di Mantova e sostenitore del metodo di cura dei pazienti Covid-19 con il plasma iperimmune, è scomparso da Facebook. I suoi profili social sono stati cancellati. “Non abbiamo un decesso da un mese. I dati sono splendidi. La terapia funziona ma nessuno lo sa”, aveva spiegato il medico. Eppure, dopo che anche la rivista Nature (di cui si era parlato in precedenza su questo blog per la pubblicazione di un articolo sugli studi effettuati a Wuhan e negli Stati Uniti su “virus chimera” creati dalla famiglia dei coronavirus) aveva parlato della cura sierologica, le cose, per De Donno, si sono complicate. Prima l’intervento dei NAS, poi il silenzio che ha seguito le sue ospitate televisive, tra le altre a “Porta a Porta”. Quella di De Donno è l’ennesima situazione curiosa di una pandemia attorno alla quale circolano le teorie più assurde e diverse, alcune al limite del complottismo. Come è del resto naturale che sia, quando una patologia che, a oggi, ha provocato nel mondo 265mila morti su oltre tre milioni di casi accertati, per lo più anziani e con patologie pregresse, dati che, peraltro, sarebbero influenzati dall’assenza di numeri certi sulla reale estensione del contagio (secondo uno studio del City General Medical Hospital di Kobe, in Giappone, su mille campioni di sangue di pazienti analizzati solo lo 0,01% sarebbe deceduto a causa del Covid), permette a governi democratici e non di segregare in casa buona parte della popolazione per mesi, generando così una catastrofe economica e sociale globale.

La profezia di Bill Gates e il Progetto ID2020
Eppure, nonostante i dati, il Coronavirus continua, con il favore di un bombardamento mediatico senza precedenti, a generare panico e terrore. E così, secondo Bill Gates, principale finanziatore di un vaccino specifico contro il Covid e principale sostenitore economico dell’OMS, quell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha dichiarato la pandemia, intervistato da Le Figaro, il mondo potrà tornare alla normalità non prima “di uno o due anni. Con un sistema basato su test e tracciamenti dovremmo essere in grado di individuare in fretta i focolai d’infezione e di soffocarli. Anche così, però, non torneremo a una vita normale, perché le persone avranno grande timore di essere contagiate e cambieranno radicalmente le loro abitudini. Perfino se i governi dovessero stabilire che non c’è pericolo, la gente non tornerà a riempire gli stadi fino a che non sarà provato che le terapie o un vaccino rendono residuo il rischio di morte”. "Avevo previsto", ha detto ancora il miliardario e fondatore della Microsoft, "la pandemia in una conferenza nel 2015 e avevo anche descritto nei minimi dettagli le misure che avremmo dovuto adottare per farci trovare preparati”. Insomma, tracciare e vaccinare le persone in tutto il mondo. Come? Con quello che lui stesso chiama “il suo vaccino digitale universale” e che si sposa alla perfezione con ID2020, programma per una piattaforma di identità digitale globale al quale lavorano da tempo diverse multinazionali e fondazioni internazionali, tra cui, peraltro, anche la Microsoft dello stesso Gates, riunite nella ID2020 Alliance, organizzazione che, tra i propri sostenitori, ha anche la Rockefeller Foundation e, per l’appunto, GAVI, una “vaccine alliance” (associazione di sostenitori dei vaccini) che riunisce realtà pubbliche e private.

Tatuaggi a punti quantici, vaccini e tracciabilità: innovazione o incubo orwelliano?
Proprio il vaccino sarebbe uno dei possibili strumenti per implementare negli esseri umani di tutto il globo l’identità digitale, attraverso i quantum dot tattoos, tatuaggi a punti quantici che implicano l’applicazione di microtecnologie a base di zucchero dissolvibili, composti da due parti: il vaccino da un lato e dei punti quantici a base di rame fluorescente incorporati in capsule biocompatibili dall’altro. Dissolvendosi sotto pelle, le capsule rilasciano i punti quantici, che potrebbero successivamente essere letti digitalmente per capire quali vaccinazioni siano state iniettate. Un progetto, anche questo, dal sapore vagamente orwelliano e che potrebbe essere virtualmente utilizzato per tracciare qualsiasi cosa. Dal conto in banca all’assicurazione, passando per gli spostamenti, la situazione penale fino ad arrivare alla cartella clinica. E questo soprattutto nell’era del 5G. Pochi giorni fa è circolata un’intervista sul tema dell’attuale responsabile del comitato di esperti per la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus in Italia, Vittorio Colao, ex Amministratore Delegato di Vodafone ma soprattutto frequentatore dei più importanti salotti mondial-globalisti: è vicepresidente della “Round Table of Industrialists” europea ed è stato ospite del famigerato Club Bilderberg nel 2018. Ebbene, in questa intervista, denunciata tra gli altri anche dal filosofo Marcello Veneziani, Colao, che come hanno rilevato il parlamentare italiano Claudio Borghi e poi il giornalista Maurizio Blondet, avrebbe per prima cosa preteso “l’immunità penale e civile per sé e i suoi tecnocrati”, cioè “l’esenzione anticipata da ogni responsabilità criminale per gli atti e le decisioni che prenderà lui e la ‘task force’” nominata dal governo italiano, e poi esaltato la possibilità di controllare da remoto, attraverso la nuova tecnologia 5G, addirittura l’iniezione di medicine. Al di là di possibili errate interpretazioni delle frasi di Colao, che probabilmente si riferiva alla possibilità di controllare a distanza le strumentazioni in grado di iniettare medicinali, il quadro appare comunque francamente inquietante. Soprattutto perché se c’è una cosa che la pandemia da Coronavirus ha dimostrato a livello internazionale, è stata la docilità con cui popolazioni abitanti in Paesi teoricamente democratici abbiano accettato senza colpo ferire la restrizione delle libertà loro garantite a livello costituzionale, sulla base di indicazioni di esperti non eletti, medici e tecnocrati.

Dall’identità’ digitale al capitalismo di sorveglianza globale?
Nell’era in cui il potere non è più in capo a singoli Stati e il volto dell’imperialismo su scala planetaria non è più quello del governo statunitense, ultimo portavoce statuale dell’”anglobalizzazione” liberale e liberista, ma quello degli ultimi prodotti di quest’ultima, i colossi apolidi dell’hi-tech (da Amazon a Google, da Microsoft a Facebook), sempre più integrati tra loro e con il sistema finanziario mondiale, la possibilità che queste corporation abbiano virtualmente un controllo assoluto sulla vita dei cittadini di ogni angolo della Terra dovrebbero far riflettere sul sentiero che i governi, sulla scia della lotta al virus, stanno intraprendendo. Dietro il volto benevolo della tutela della salute si staglia infatti sul globo intero l’ombra terrifica dell’uccello biblico Ziz, padrone dell’etere, simbolo dello spazio globale e di un potere gassoso e impalpabile, quello dei giganti della rete, avamposto di quello che alcuni osservatori hanno definito come “capitalismo fiscale di sorveglianza”. Un potere, il loro, che definire prossimo a diventare totalitario, non è un delirio da visionari, ma, purtroppo, pura e semplice constatazione analitica.

Cristiano Puglisi
07 maggio 2020
blog.ilgiornale.it/puglisi/2020/05/07/coronavirus-e-id2020-dalla-pandemia-al-capitalismo-di-sorveglianza-...
wheaton80
00giovedì 16 luglio 2020 20:23
"La mia ultima intervista, voglio dedicarmi alla ricerca" - Intervista al Prof. Stefano Montanari

www.youtube.com/watch?v=zxedEcwcOiw&fbclid=IwAR3Qy6isu8ofdxYZ3z6A7z12MxyOYatdzYR2f3sbUBrbSMUgz6D...

Intervista al Prof. Stefano Montanari, scienziato e divulgatore di fama internazionale, laureato in Farmacia e da sempre impegnato nel campo della ricerca medica. Grazie a tutte le interviste fatte in questi ultimi mesi abbiamo riportato nelle case la speranza e grazie ad una grande raccolta fondi abbiamo aiutato il dottore ad acquistare il nuovo microscopio elettronico, fondamentale per la ricerca. Continueremo la nostra ricerca della verità senza dimenticarci che "se c'è conoscenza c'è speranza". Il Dottor Montanari sarà con noi un'ultima volta in questa intervista, per affrontare un tema molto importante sulla nostra salute.

Intervista a cura di Leonardo Leone
wheaton80
00mercoledì 22 luglio 2020 01:35
Fox News - I dati sul virus sono falsi

www.youtube.com/watch?v=HWbJW9Mf8vw&feature=emb_title

wheaton80
00giovedì 30 luglio 2020 01:56
PubMed - Provato scientificamente il nesso tra 5G e Coronavirus

Ricordate quando in tempi non sospetti, nel febbraio 2020, mi soffermai sulla correlazione tra 5G e Coronavirus? Fui subito dileggiato da Giorgio Romiti (Gaston Zama) delle Iene. Egli pensò bene di realizzare un servizio trappola per ridicolizzare la questione e mandare tutto in caciara. Ora si scopre che avevo ragione. Infatti, il 9 giugno 2020, è stato approvato uno studio che addirittura imputa alle frequenze del 5G la creazione di Coronavirus nelle cellule bersaglio! Quindi non solo il 5G inibisce il sistema immunitario, ma crea virus! Si comprende per quale motivo le autorità sono sicure di una seconda e pure una terza ondata. Certo... i ponti 5G aumentano a dismisura e di conseguenza saranno sempre maggiori le strane "influenze stagionali". A seguito della segnalazione di tale studio sul mio profilo Facebook, qualcuno nelle alte sfere ha richiesto la rimozione del post e, contestualmente, ha fatto cancellare i contenuti della ricerca su biolifesas.org. Ciò fa intendere che l'ordine di eliminare il testo e la sospensione dell'account sono derivati da ordini che partono dal Governo. La ricerca può essere comunque ancora visionabile su Pubmed, ma non per molto. Salvatela!

Documento PDF completo che il Ministero dell'Interno ha fatto rimuovere nel tentativo di occultare la verità sul 5G:

www.tankerenemy.com/2020/07/pubmed-provato-scientificamente-il.html#.XyG...

Di seguito un estratto dello studio e relativa traduzione.

5G Technology and induction of coronavirus in skin cells

M. Fioranelli, A. Sepehri, M.G. Roccia, M. Jafferany, O. Yu. Olisova, K.M. Lomonosov and T. Lotti

Department of Nuclear, Sub-nuclear and Radiation Physics, G. Marconi University, Rome, Italy; Central Michigan Saginaw, Michigan, USA; Department of Dermatology and Venereology, I.M.

Sechenov First Moscow State Medical University, Moscow, Russia

Received May 13, 2020 – Accepted June 9, 2020

In this research, we show that 5G millimeter waves could be absorbed by dermatologic cells acting like antennas, transferred to other cells and play the main role in producing Coronaviruses in biological cells. DNA is built from charged electrons and atoms and has an inductor-like structure. This structure could be divided into linear, toroid and round inductors. Inductors interact with external electromagnetic waves, move and produce some extra waves within the cells. The shapes of these waves are similar to shapes of hexagonal and pentagonal bases of their DNA source. These waves produce some holes in liquids within the nucleus. To fill these holes, some extra hexagonal and pentagonal bases are produced. These bases could join to each other and form virus-like structures such as Coronavirus. To produce these viruses within a cell, it is necessary that the wavelength of external waves be shorter than the size of the cell. Thus 5G millimeter waves could be good candidates for applying in constructing virus-like structures such as Coronaviruses (COVID-19) within cells.

Traduzione

Tecnologia 5G ed induzione del Coronavirus nelle cellule della pelle


In questa ricerca, mostriamo come le onde millimetriche 5G potrebbero essere assorbite dalle cellule dermatologiche che agiscono come antenne, trasferite ad altre cellule, sino a svolgere il ruolo principale nella produzione di Coronavirus nelle cellule biologiche. Il DNA è costruito da elettroni ed atomi carichi ed ha una struttura simile ad un induttore. Questa struttura potrebbe essere divisa in induttori lineari, toroidali e circolari. Gli induttori interagiscono con le onde elettromagnetiche esterne, si muovono e producono alcune onde extra all'interno delle cellule. Le forme di queste onde sono simili alle forme delle basi esagonali e pentagonali della loro fonte di DNA. Queste onde producono alcuni buchi nei liquidi all'interno del nucleo. Per riempire questi buchi, vengono prodotte alcune basi extra esagonali e pentagonali. Queste basi potrebbero unirsi le une alle altre e formare strutture simili a virus come il Coronavirus. Per produrre questi virus all'interno di una cellula, è necessario che la lunghezza d'onda delle onde esterne sia più corta della dimensione della cellula. Pertanto, le onde millimetriche 5G potrebbero essere buoni candidati per l'applicazione nella costruzione di strutture simili a virus come i Coronavirus (COVID-19) all'interno delle cellule.

* Per inciso, l'idea che i danni delle radiazioni 5G si estendano oltre la superficie della pelle, come comunemente condivisa dall'industria delle telecomunicazioni e dai suoi potenziali regolatori e che la pelle umana possa agire come un ricevitore di radiazioni 5G, è stata discussa in un articolo pubblicato nel 2018, intitolato "La pelle umana come ricevitore sub-THz - Il 5G rappresenta un pericolo o no?".

www.tankerenemy.com/2020/07/pubmed-provato-scientificamente-il.html#.XyG...

Traduzione dell'abstract
"Nell'interazione delle radiazioni a microonde e degli esseri umani, la pelle è tradizionalmente considerata solo una strato di spugna assorbente riempito con acqua. In lavori precedenti, abbiamo dimostrato che questa visione è imperfetta e quando lo facciamo abbiamo dimostrato che la porzione a spirale del condotto del sudore nello strato superiore della pelle è considerata come un'antenna elicoidale nella banda sub-THz. Sperimentalmente abbiamo dimostrato che ciò dipende dalla riflettanza della pelle umana nella regione sub-THz sull'intensità del sudore, cioè la conduttività del dotto del sudore e si correla con i livelli di stress umano (fisico, mentale ed emotivo). Successivamente, abbiamo rilevato dicroismo circolare nella riflettanza della pelle, a firma della modalità assiale di un'antenna elicoidale. Le ramificazioni complete di ciò che questi risultati rappresentano nelle condizioni umane non sono ancora chiare. Abbiamo anche rivelato la correlazione dei parametri elettrocardiografici (ECG) con il coefficiente di riflessione sub-THz della pelle umana. In un recente lavoro, abbiamo sviluppato uno strumento di simulazione unico per la pelle dell'uomo, tenendo conto della struttura multistrato del derma insieme al segmento elicoidale del condotto del sudore incorporato in esso. La presenza del dotto sudoriparo ha portato ad un alto tasso di assorbimento specifico (SAR) della pelle banda per frequenza estremamente alta. In questo documento, riassumiamo le prove fisiche per questo fenomeno e consideriamo le sue implicazioni per il futuro sfruttamento dello spettro elettromagnetico mediante comunicazione wireless. A partire dal luglio 2016 la Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti ha adottato nuove regole per il wireless nelle operazioni a banda larga superiori a 24 GHz (5 G). Si prevede che questa tendenza allo sfruttamento si espanda a frequenze più elevate nella regione sub-THz. Bisogna considerare le implicazioni dell'immersione umana nel rumore elettromagnetico, causato da dispositivi che funzionano alle stesse frequenze di quelli a cui il condotto del sudore (come un'antenna elicoidale) è più in sintonia. Stiamo lanciando un allarme contro l'uso indiscriminato delle tecnologie sub-THz per la comunicazione, prima che vengano esplorate le possibili conseguenze per la salute pubblica".

Aggiornamento del 25 luglio 2020
I censori di regime hanno fatto rimuovere lo studio referato anche da PubMed.

Rosario Marcianò
25 luglio 2020
www.tankerenemy.com/2020/07/pubmed-provato-scientificamente-il.html#.XyG...
wheaton80
00mercoledì 5 agosto 2020 16:29
Di Bella:«Tra i bersagli preferiti dei loro piani ci sono l’Italia e gli italiani»

Molti medici hanno dato una visione diversa su questa pandemia rispetto a ciò che ogni giorno ci viene raccontato da istituzioni e mainstream. Uno di questi è il dottor Giuseppe Di Bella, che abbiamo raggiunto telefonicamente.

Quando descrive la situazione attuale e quello che è accaduto a tutti gli studi all’avanguardia effettuati da suo padre, nomina spesso un’élite, che definisce globale, che avrebbe pianificato tutto da decenni. Può spiegarci meglio cosa intende, dottor Giuseppe Di Bella?
Si manifesta sempre di più la gestione di un'élite. È un centro di poteri aggregati tra loro che controlla il mondo finanziario, economico, politico, sanitario e l’informazione. Hanno praticamente la gestione delle leve del potere mondiale. Ovviamente non hanno un controllo assoluto su tutto. Federazione Russa, Cina, Iran e qualche altra Nazione e governo sfuggono al loro controllo, però hanno un ruolo molto rilevante e potente. Fortunatamente iniziano a manifestarsi le prime incrinature e questo si nota dalle loro posizioni sempre più autoritarie, perché stiamo assistendo a un risveglio della gente, dopo un letargo lungo decenni di disinformazione. Leggevo, da giornalisti molto allineati al potere, che oltre il 40% rifiuterà questo ipotetico e fantomatico vaccino contro il coronavirus. Gruppi di medici hanno presentato le loro motivazioni e raccolto le firme contro l’obbligo della vaccinazione antinfluenzale in autunno. Hanno scientificamente e clinicamente motivato il loro rifiuto, sia per l’inutilità, sia per i possibili eventi avversi a breve e lungo termine del vaccino, riportando tutti i riferimenti delle banche dati mondiali. Questi sono segnali forti di protesta e le élite si preparano a imporre misure coercitive che le persone cominceranno a rifiutare. Non siamo ancora di fronte a un risveglio totale ma si intravede già qualche sintomo pericoloso per questi signori.

Luigi Di Bella: un antesignano della verità
Non hanno considerato inoltre un aspetto molto importante. Molti cominciano a non avere più fiducia nella nostra classe politica italiana, che quando impone qualcosa provoca un rifiuto nei cittadini, dettato anche da una valutazione sul comportamento di questi signori. Alcuni medici come il dottor Bassetti, il professor Zangrillo e il professor Clementi, che hanno partecipato all’evento di Sgarbi, hanno dissentito pesantemente sulle attuali linee seguite su questo coronavirus. Anche molti altri personaggi autorevoli, come il Nobel Montagnier e il noto virologo Giulio Tarro, stanno esprimendo un parere diverso ma sono colpevoli di dire la verità. Di risposta gli hanno scatenato contro la macchina del fango. Mio padre è stato un antesignano più di venti anni fa, anche lui colpevole di dire la verità. Oggi tutti i suoi studi sono documentatissimi nella letteratura ma ai tempi hanno censurato tutte le sue scoperte. Ma per questa élite non deve ancora finire l’ansia, l’angoscia e il terrore, tutti aspetti psicologici con cui riescono a irretire e condizionare le genti.

È stata approvata la proroga dello Stato d’Emergenza fino al 15 ottobre. Dobbiamo aspettarci nuove chiusure in autunno?
Questo momento per la nostra Nazione è molto grave e triste. I danni sono enormi, sia per mano dei potenti più pericolosi che stanno in regia, sia di quelli che hanno solo una funzione di comparsa. La situazione attuale è stata pianificata da decenni. Hanno attuato un percorso, niente di quello che fanno è casuale, anzi è tutto profondamente meditato.
La principale barriera etica e i valori morali che avrebbero impedito loro di far questo, sono da sempre portati dalla Chiesa Cattolica, oggi contrastata dall’esterno e, nella forma più insidiosa e pericolosa, dall’interno.

Le verità sul virus e il vaccino
Tra i bersagli preferiti dalle menti che architettano questi piani ci sono l’Italia e gli italiani, per quello che rappresentano. Sono un obiettivo da abbattere, vogliono annientare la nostra cultura. Chi vuole ingannare e raccontare il falso deve partire da una parte di verità, diversamente non può disinformare e falsificare. Il fatto che il virus esiste e che, per qualcuno, può essere letale, sono verità. Però da un dato reale del 4% di mortalità negli USA al terrorismo che hanno fatto, dipingendola come la peste o la Spagnola, c’è un abisso. Ci sono alcuni elementi semplicissimi che smontano questo terrorismo: è vero che ci sono dei morti ma il dato che hanno nascosto è che la grande maggioranza di queste persone avevano altre patologie. Sono dati molto semplici, documentati e incontestabili sul piano scientifico ma non li prendono assolutamente in considerazione. Si stanno imponendo.

Hanno proposto di inoculare un vaccino a sperimentazione non ancora conclusa. Cosa pensa a riguardo?
Da un punto di vista razionale non ha senso, dovremmo cambiare interamente la legislazione mondiale della farmacologia e della sperimentazione. Se adesso fa loro comodo arrivare a somministrare i farmaci senza conoscere esattamente gli eventi avversi immediati e postumi, fa capire la credibilità del momento che stiamo vivendo. Gli effetti più pericolosi sono quelli più lontani. Non va trattato l’argomento in modo assoluto: vaccino sì, vaccino no. Il problema non è politico, non deve essere un burocrate di partito a imporre autoritariamente un certo numero di vaccini. Deve essere il medico a decidere per il suo paziente dove, quando e quale vaccino fare. La colpa più grave dal punto di vista scientifico è quella di non dire la verità.

Giuseppe Di Bella sulle falsificazioni delle cure
Le vaccinazioni antinfluenzali predispongono a complicazioni e pare che in Lombardia alcuni medici abbiano documentato che i casi più gravi avevano ricevuto il vaccino antinfluenzale, anti-pneumococco e anti-meningococco. Il vaccino che imporranno in maniera autoritaria ai medici, pena l’esclusione dal lavoro, non ha assolutamente gli effetti positivi per cui lo vogliono inoculare. Non solo, può anche predisporre a complicazioni gravi dei virus delle vie respiratorie. Hanno infangato anche le cure conosciute. Sono arrivati a pubblicare un falso sulla prestigiosa rivista The Lancet, in cui uno studio sosteneva che la clorochina faceva più morti del virus. Una teoria talmente assurda che è stata subito smontata. Hanno contattato gli ospedali su cui sarebbero state fatte le statistiche ed è risultato che nessuno li aveva mai consultati per raccogliere i dati. Sono numeri inventati, ma per quale motivo? Chi falsifica in campo scientifico coscientemente è un omicida. Ma la gravità è che l’OMS e alcune agenzie europee del farmaco lo hanno preso subito come un dato di fatto. Eppure ogni medico che abbia un minimo di esperienza sa che la clorochina si usa da un secolo per curare la malaria. Anche il siero iperimmune, testato a Mantova dal professor De Donno, è di un’evidenza scientifica, un prodotto che si può produrre in tempi brevi e costi ridotti rispetto al vaccino. Ma lo hanno scartato.

Qual'è lo scopo di tutto questo?

Mascherine, distanziamento sociale, smart working, didattica a distanza e quella frase che ci accompagna da febbraio:«Niente sarà più come prima», sentita più e più volte. Tutto per la nostra sicurezza o per controllare e disumanizzare l’uomo?
Direi più per i loro interessi e i loro programmi. L’uomo interessa loro solo come elemento per raggiungere i loro scopi. Vogliono imporre queste misure coercitive con questo spauracchio di seconda e terza ondata ma è una forma di terrorismo. Arrivati a questo punto il conto che prima o poi certamente dovranno pagare è alto ma la gente inizia a svegliarsi. C’è un altro aspetto molto pericoloso. I signori che detengono il potere esercitano una disinformazione continua, hanno plagiato un sacco di gente e l’effetto peggiore è che portano coloro che li ascoltano a una sorta di odio, di rabbia che i potenti scateneranno quando avranno bisogno di una mobilitazione da parte dei cittadini. Se ancora non è chiaro, il fine ultimo è creare una contrapposizione, un’incompatibilità di civiltà, di religioni, di concezioni e di culture. Fortunatamente sta nascendo una comunità scientifica indipendente che si occupa davvero della salute, con scoperte scientifiche documentate e non pilotate.

I liberi pensatori, come lei e suo padre Luigi Di Bella, vengono attaccati perché cercano di proporre un punto di vista diverso. Vi è mai venuto in mente di arrendervi, di lasciar perdere tutto?
Neanche per un istante. Io ho seguito mio padre, che è sempre stato un combattente. Fu decorato anche sul campo perché a 29 anni ha condotto un ospedale militare di divisione, quasi senza organico, in modo esemplare. Addirittura gli ufficiali tedeschi e inglesi si facevano ricoverare nell’ospedale italiano. La resa non fa parte neanche della nostra cultura come italiani e per questo vogliono annientare anche la tradizione.

Giuseppe Di Bella spiega quanto sarebbe stata importante la prevenzione

La prevenzione per lei è molto importante, tanto che ha pubblicato il libro “La scelta antitumore. Prevenzione, terapia farmacologica e stile di vita”, in cui descrive come rafforzare le varie linee di difesa dell’organismo e non solo. Non crede che in questa emergenza abbiano totalmente trascurato questo aspetto? Se sì, perché?
Nel libro sono documentati prodotti biologici, senza tossicità, con una letteratura scientifica immensa e non solo li hanno trascurati ma anche oscurati e censurati. C’è una molecola fisiologica che ha un effetto fondamentale sull’immunità ed è il lisozima. È una proteina basica enzimatica che troviamo in circolo nel sangue e nelle secrezioni. Agisce su tutti i virus RNA, che sono acidi, distruggendo la loro sottile membrana. Il lisozima è la quarta frazione del complemento, composto da 30 siero proteine che intervengono attivando tutta l’immunità, sia antinfettiva, sia antitumorale. Avevo fatto delle interviste, delle rassegne di dati scientifici documentati per questo e per altri virus ma hanno fatto sparire tutto. Inoltre se integriamo il lisozima con la lattoferrina, una siero proteina del latte descritta nel libro, si moltiplica e fortifica l’attività antinfettiva. Fa sorridere la notizia che un'università italiana qualche giorno fa abbia scoperto che la lattoferrina funzioni bene come antivirale. Questa cosa l’ho scritta nel mio libro “La scelta antitumore” lo scorso anno e anche sul sito metododibella.org, dove ho riportato tutti i principi antivirali che avrebbero abbattuto la pericolosità e la letalità di questo virus.

Il segreto di una prevenzione perfetta

Alla base di un buona immunità, oltre al lisozima e alla lattoferrina ci sono anche i retinoidi, derivati dalla vitamina A, che sono chiamati anche vitamine antinfettive, poi la vitamina C in alte dosi e la vitamina D3. Sono sostanze che non ha mai nominato nessuno. Non le conoscono? Avrebbero quantomeno ridotto e contenuto la drammaticità della situazione. Quello che viene disprezzato lo censurano per poi farlo riemergere e scoprire a qualche luminare di regime nel momento per loro opportuno, come se lo avessero scoperto loro. Il 14 novembre 2020 al Royal Hotel Carlton di Bologna faremo un convegno sulla ricerca scientifica in oncologia come Fondazione Di Bella in cui interverranno anche il professor Tarro e un altro collega che spiegheranno alcuni studi fatti in Spagna, che confermano quello che mio padre ha detto venti anni fa e cioè il ruolo fondamentale della melatonina anche nell’immunità. Saranno documentati progressi e dati preliminari nella terapia del cancro mediante progetti di ricerca della Fondazione Di Bella, in collaborazione con istituti universitari italiani e il CNR.

Denise Baldi
03 agosto 2020
www.oltre.tv/di-bella-bersagli-preferiti-italia-italiani/?fbclid=IwAR3lX1BcSH59jwzoUUYrSh1PPNTmejpbXgD95n6pRl24mJWrxBk...
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