Unprovvedimento varato dal governo dell'ex colonia britannica permetteagli inquirenti di accedere liberamente alle e-mail ed agli SMS disospetti e pregiudicati. Privacy a rischio anche per chi ha contatticon loro
Canberra - Gli australiani, da oggi, dovranno stare molto attenti aciò che scrivono nei loro messaggi di posta elettronica. Il governodell'ex colonia britannica ha infatti approvato un emendamento alla
normativa sulle telecomunicazioni, datata 1979, che conferisce alle forze dell'ordine il
diritto di controllare la corrispondenza elettronica dei cittadini senza alcuna autorizzazione da parte dei magistrati.
L'emendamentoabilita il monitoraggio delle "tracce" lasciate sui server deglioperatori telefonici ed Internet, in modo da poter scovare ogni tipo dicomunicazione sospetta. Gli inquirenti non avranno più il dovere di
informare i cittadinitenuti sotto controllo, che verranno rintracciati attraverso l'analisiautomatica o manuale anche dei contenuti di e-mail, SMS e
chat interpersonali. Il tutto è reso possibile dalla
retention ("conservazione") obbligatoria dei dati personali estesa a 12 mesi.
Iportavoce del governo australiano hanno dichiarato che l'emendamento èstato introdotto per "aumentare la sicurezza nazionale" e la "lottaalla criminalità". Secondo George Williams, direttore del piùimportante centro di studi giuridici della
University of the New South Wales, "stavolta il governo ha proprio esagerato".
Williams, in un intervento sul
Sydney Morning Herald,è convinto che l'attuale provvedimento "non serve soltanto per stanaretutti gli individui sospettati di cospirazione contro la sicurezzanazionale", sottolinea, ma "mette a repentaglio anche la privacy deicittadini onesti e sfortunati".
Questo perché la legge inquestione prevede l'estensione automatica dello spionaggio governativoa chiunque abbia avuto, anche sporadicamente,
comunicazioni con un soggetto già sotto osservazione."È utile per proteggere la nostra comunità", ribadisce Williams, "mamanca qualsiasi garanzia in grado di tutelare la privacy delle personeper bene".
Negli ultimi tempi, l'
approccio della classe politica australiana nei confronti delle nuove tecnologie informatiche e comunicative si è dimostrato
quantomai insolito per un paese forte di una lunga tradizione democratica: qualcuno parla già di controllo totale della popolazione.