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libertà

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2023 08:26
20/11/2011 21:26
 
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S.
07/04/2012 09:18
 
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L’uomo non si appaga mai.

Ogni suo traguardo lo soddisfa per un dato periodo … poi ricomincia a cercare.
Egli ha praticato le migliori ascese o le peggiori discese, guidato da questa sua esclusiva peculiarità. Con tutta evidenza, dunque, non è possibile classificare tale carattere, nella categoria delle virtù né in quella dei difetti.
Solo ciò che ne deriva può essere registrato nelle fila delle positività, o nelle fila opposte.

Se vi fosse qualche remora a riconoscere le canonicità del positivo e del negativo, sarebbe sufficiente cercare di realizzare la riflessione, sostituendo a queste, il bianco ed il nero, il vero ed il falso, l’uno ed il nulla… o chissà, il pieno ed il vuoto.

Quindi, prima di classificare la caratteristica della ricerca, che in quest’essere alberga, va considerato, in maniera scevra di ogni preconcetto, che essa è uno strumento.
Poi, solamente dopo l’esercizio di questa inclinazione, nella misura in cui restituisce dati ed elementi, possono esserne stimati i risultati.

Eppure, per quanto rigorosa, non sarà tale stima a definire la loro reale qualità.

I risultati, che scaturiscono da questa incessante ricerca, grossolani, precisi, imprevisti o inadatti; o ancora, funzionali, pratici e convenienti … importanti, futili …tutti … sono incancellabili.
Allorché generati, questi effetti vanno naturalmente a collocarsi, anche se in ordini spesso sconosciuti e sorprendenti, nelle scale graduate delle cose.
Ordini che, nell’immediato o nel futuro, in generale o nei dettagli, possono rivelare funzionalità inattese, precisioni inaspettate o inimmaginabili importanze come, d’altro canto, impensati abbagli.
A prescindere dalla natura con la quale appaiono, essi non hanno altra possibilità che quella di posizionarsi da una parte o dall’altra dello zero e di lì, esercitare la loro funzione.

(questo è il tempo della glorificazione dell’intenzione)

Stef – 7-9.05.2011 – relpubblic@yahoo.it
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“Il modello” fa di ognuno il tiranno di se stesso...
05/06/2012 18:32
 
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-- segue l'onda (post 42)
l'onda 2 riflex

Quella forza che ha intorbidito le acque allora,
Quella forza che mi ha fustigato…

Acquietata,
ha lasciato nudo tutto quel che c’era d’invariabile.
Ritirandosi, schiumose, le acque infrante, hanno portato via con loro tutto quello che gli era sempre appartenuto.

Come le terre, le sabbie e le pietre, che inaridiscono quando smettono di esser irrorate
dal fluttuare delle acque vitali…
--

Stef 1 giu 2012 – relpubblic@yahoo.it
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“Il modello” fa di ognuno il tiranno di se stesso...
24/02/2013 01:55
 
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Diciamo così: la macchina è ben assestata.
Ogni inceppo o malfunzionamento è ormai un’apparenza.

Nell’attuale ordine, quanto prospettato da questo o quell’altro, è, a ben vedere sempre la stessa cosa.

Nell’attuale ordine, la famosa prospettiva di cambiare le cose non può essere raggiunta a causa di automatismi ben più che rodati.

L’unica prospettiva di cambiarle, può essere rappresentata passo per passo dal seguente esempio.

È difficile immaginare che l’elettore di oggi, l’elettore cresciuto con la parola democrazia in bocca, sia in grado di spostare il proprio voto dalla parte opposta alla quale ha aderito all’ultima tornata elettorale (come se il voto rendesse un cittadino un tesserato politico), ma poniamo il caso che ciò, per incanto, avvenga.

Poniamo che un pinco pallino qualsiasi, sciolto dai vecchi gioghi di palazzo, riuscisse a sbancare le politiche.
Un p.pallino che, genuinamente, credesse e dimostrasse di voler dedicare ogni sua attenzione al governo di una nazione, riuscisse a raggiungere il quorum per farlo.

Bene: egli dovrebbe innanzitutto chiedere dei sacrifici ad un popolo che, pur non rendendosene conto, è abituato al tenore di vita al quale la stessa epoca in cui vive lo ha abituato.

I sacrifici consistono praticamente in un uno solo, che è quello di abbassare il livello di sostanze stupefacenti alle quali si è ormai assuefatto. Il rischio è quello di sottoporre le persone a crisi di astinenza che potrebbero essere insopportabili per alcuni o forse per molti.

Egli, dopo il fronte interno, dovrebbe render conto al fronte esterno.

Dovrebbe intraprendere una strada diplomatica estremamente accorta, al fine di spiegare che, momentaneamente, fino a data da destinarsi, il Paese non può rispondere agli impegni politici intrattenuti fin’ora, per destinare accurate attenzioni ad una politica più nazionale che internazionale.

Per quanto accorata, la diplomazia, in questo senso, non funzionerebbe mai.

Come si diceva, la macchina è ben assestata. Proprio in questa fase infatti, si potrebbe testare il funzionamento dei meccanismi democratici nel mondo globalizzato.
Le strutture sovranazionali non contemplano il fatto che un Paese si prenda, in maniera autodeterminata, una vacanza dalle proprie pendenze amministrative.

Esse pretendono il dovuto alla scadenza.

Pinco pallino si troverebbe così a dover sostenere la propria genuina promessa di cambiamento nel proprio Paese, dovendo, d’altra parte, saldare bollette e cambiali stabilite a monte dalla macchina.

Da tutto quanto sommariamente disegnato qui, restano, a questo punto, due strade a p.pallino.

La prima, la più facilmente percorribile, è quella di concedere alla politica economica globale i danari dovuti alle scadenze previste. Strada che porterebbe pinco pallino ad attuare le stesse politiche di chi lo ha preceduto e contro i quali aveva vinto una battaglia che non era nemmeno immaginabile.

Un semplicissimo flop. Un nulla di fatto.

La seconda. Questa si che farebbe la differenza. Nessuno dice che sia la preferibile … né che non lo sia. Questa è un’analisi.

Pinco pallino risponde di no alle scadenze internazionali e si mette a lavorare alacremente per sistemare i conti del Paese che governa, con l’appoggio della maggioranza del popolo che lo supporta e che ha accettato di affrontare le crisi d’astinenza per provare a disintossicarsi.

Bene. Non v’è ragione di cimentarsi in descrizioni troppo dettagliate delle situazioni che si verificherebbero nell’intraprendere la seconda opzione appena accennata.

Basta immaginare che il fronte interno insorgerebbe dinanzi alla tentata disintossicazione. Buona parte del popolo, includendo frange corpose degli elettori di p.pallino, si rivolterebbe adducendo motivazioni relative ad una politica antiprogressista e retrograda, senza ammettere che preferisce la droga.

Disordini di piazza.

Il fronte esterno contesterebbe pesantemente, tale politica, mettendo in mora p.pallino ed il suo popolo.

p.p. che fa? Continua? Seda i disordini interni e nega ancora il dovuto ai superiori?

Pinco p. è un pericolo per la democrazia. Egli governa un Paese canaglia.

Diciamo così: la macchina è ben assestata.

Stef 24 feb 2013 relpubblic@yahoo.it
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26/02/2013 22:52
 
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08/03/2013 00:34
 
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19/04/2013 22:49
 
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Secondo il pensiero comune la struttura per produrre nuove energie deve esser installata dall’individuo. Egli avrà dei ritorni economici per le spese improntate ed i vantaggi derivanti dalla micro produzione di energia privata.
Dimostrare che tale pensiero comune è un vizio della mente abituata a pensare in un certo modo, può mettere in difficoltà.
Invece è tutto molto semplice.
L’uomo ha affinato la capacità di ottenere energia a basso costo ed in maniera pulita. Dunque, la direzione da intraprendere, dovrebbe essere quella di individuare delle zone in cui concentrare impianti di grande portata, capaci di servire grandi zone. Progettata e realizzata tale scacchiera, l’individuo proseguirebbe la sua vita di utente senza nessun grattacapo di investimenti e relativi incentivi di storno.
Una conversione della produzione di energia, semplicemente a monte.

A confutare questa teoria si possono addurre una grande quantità di motivazioni e di difficoltà ma, d’altra parte, a fronte di ogni difficoltà prospettata, si possono evidenziare le complicazioni che il sistema intrapreso, fatto di miriadi di pannellamenti sparsi su tetti e campi, è effetto della cristallizzazione di una mentalità consumista.

Stef 19apr2013 – relpubblic@yahoo.it


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16/10/2013 21:43
 
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Non esiste né il passato né il futuro. Ciò che esiste è il presente.

Il passato interviene nell’odierno, attraverso i fatti compiuti e in tal maniera, gioca la sua parte nel presente, mentre questo addiviene continuamente passato.

Il futuro,invece, tocca il presente attraverso il desiderio, il sogno e la voglia e questo è il suo gioco nello stesso presente che addiviene a passato.

E così nell’officina del presente, in maniera incessante, sogni, propositi, intenzioni e progetti, giungono per essere trasformati in fatti compiuti o per essere lasciati indenni oppure ancora per essere distorti, alterati o storpiati.

Inarrestabile lavoro che, d’un tempo, trasforma il futuro e lo cristallizza in passato; impercettibile, sebbene ineffabile, processo che confeziona e consegna ogni momento, ogni attimo al passato, in un eterno meccanismo.

Stef 08/09/2013 relpubblic@yahoo.it
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23/11/2013 23:40
 
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29/11/2013 19:06
 
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grazie
è un piacere [SM=g10743]

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[Modificato da relpubblic 29/11/2013 19:07]
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25/02/2014 23:38
 
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È cosi, è così ...
io sono come lui e lui è come lei… che è come te.
Tutti sono loro e mentre io e te facciamo questo, lei e lui fanno quell’altro… mentre loro disfano tutto lì dietro.
E gli altri?
Costruiscono di là con quelli che distruggono laggiù.
È così; così era e sarà così…
Ecco perché, malgrado tu vuoi che si faccia così, e lui che desidera di fare colà, tutto prosegue e proseguirà come vedi… tutto proseguirà comunque proprio così come vedi ogni giorno.

Stef 25feb2014 relpubblic@yahoo.it



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09/04/2014 00:30
 
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09/10/2014 12:53
 
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Vero_riflex “pensano che sia vero”

Non è sempre per vie tortuose che si giunge a capire il germe dell’equivoco o che solo attraverso esse sia possibile illuminare chissà quali tenebre o, ancora, che siano solamente esse utili a sollevare pesanti fardelli.

Non è sempre necessario ricorrere all’interpretazione delle vie del bene e del male, quando si vuol discutere sul concetto di libertà.

L’atto più importante ed evidente, talvolta disarmante, che si compie in ogni istante, semplicemente è pensare: “che sia vero”.

Stef – 08 Gennaio 2008 – relpubblic@yahoo.it
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04/05/2015 21:02
 
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Provando a ridurre al minimo il rumore prodotto dall’influenza di ciò che è giusto e di ciò che non lo è, sarebbe possibile trovare delle prove inconfutabili per cui affermare che qualsiasi motivazione umana è solo l’autentico effetto causato dal più oneroso degli onori, la coscienza, il quale mostra costantemente all’umano essere, la sua mera condizione nella immane struttura?

Potrebbe provarsi, così, scientificamente, come per la parte fisica, l’esistenza di un fattore psichico comune tra tutte le individualità del genere umano. Un fattore presente in tutti e che consiste in un istinto alla dimostrazione che non si è solo un coefficiente. Ossia, una volta rintracciate tali prove, dopo lo studio al netto dell’inquinamento dell’errore e del giusto, non costituirebbero esse stesse, invece, esattamente il riscontro che la condizione dell’essere umano è quella di elemento compositivo di una formula?

E, dunque, l’effetto che causa la coscienza, a sua volta, potrebbe essere definito, con assoluta certezza, come la causa di tutte quelle bizzarrie e smanie, chiamate motivazioni, attraverso le quali l’uomo pretende di affrancarsi dalla condizione di coefficiente nell’immenso algoritmo?

Stef 19 dicembre 2009– relpubblic@yahoo.it


[Modificato da relpubblic 04/05/2015 21:05]
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24/06/2016 16:23
 
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destruttura
destruttura


... e ora ? cosa faremo senza la sterlina nell'euro ... ;)

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23/11/2016 19:58
 
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destruttura

... E senza Obama... ?
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26/09/2017 22:19
 
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Alterazioni_fenomeni_riflex
Offrimi una sera, un’ora…
fammi stare lì, nel tuo calore.
Mostrami la tua pace, senza nessun velo, nessuna finzione.
Lasciami entrare.
Una sera qualsiasi,
senza droghe
senza alterazioni,
senza fenomeni…
… fa un po’ freddo e…
…basta frastuoni per favore.

Stef 04 febbraio 2017– relpubblic@yahoo.it
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03/04/2021 14:55
 
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Grande passato... Ma ora è il presente e devo guardare al futuro 👍
STEF relpubblic@yahoo.it 3apr21
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06/03/2022 19:41
 
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Ai “gentili” 2

Capisco tesoro, capisco.
Non avresti mai immaginato che, un giorno, la fine del mondo che conoscevi si sarebbe presentata così.
In questa veste strana, infrangendo i tuoi sogni senza alcun preavviso, distruggendo i tuoi progetti più grandi, ogni tuo proposito, le tue intenzioni più importanti insieme a quelle più modeste.
Un mostro senza contorni che, subdolo e cinico, si è piazzato lì a rosicchiare la tua serenità, le tue gioie, i tuoi principi, ogni tua regola, convinzione e fondamento.
Capisco… il terrore ti fa sentire forte solo la brama di vedere il tuo mondo, continuare a girare come prima.
Mentre guardi a quel che accade, che spazza via ciò che non sarà più, quella morsa terribile dilania e lacera le tue viscere… come ti capisco.
Ma ora tesoro devi fare uno sforzo ed aprire gli occhi per davvero e guardarlo in tutta la sua realtà, questo mostro.
Vedrai che erano anni che si palesava e si annunciava, in ogni ambito, sotto quelle spoglie che aveva imparato a preconfezionare così bene.
Buono, umanitario, antirazzista, emancipato, multietnico, rispettoso etc etc ma soprattutto avversario indomito di tutti quei maledetti malvagi passati presenti e futuri.
Capisco che ti aveva tratto in inganno, ti aveva indotto a credergli… ma erano quelli gli anni in cui aveva già iniziato a rosicchiarti, per compiere, un giorno, il suo obiettivo finale: distruggere le tue Radici.
Ora è il tempo di guardarlo! Pensi sia troppo tardi tesoro?

Oh amore, può anche darsi ma ciò non deve indurti a tener chiusi i tuoi bellissimi occhi… essi sono lo specchio dell’anima e lui, la deve vedere bene la nostra anima!

Stef relpubblic@yahoo.it 4/5 settembre 2021
[Modificato da relpubblic 06/03/2022 19:49]
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06/03/2022 19:48
 
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Ipnosi (alterazioni feb22 riflex)

Si certo certo, ma tu immaginavi l'ipnotizzato come quello che stava su un lettino o su una poltrona, imbambolato o dormiente.
Uno che parlava da un'altra dimensione, ma incapace di muoversi deambulare e connettere, fino al momento che non si fosse risvegliato allo schiocco delle dita. Fino a quando il conteggio alla rovescia non avesse stabilito nuovamente la sua connessione con la realtà presente.
Certo che capisco.
Invece si trattava di nuove tecniche di ipnosi, le quali permettevano ai cervelli di mantenere il loro potere raziocinante, nelle routine di sempre, nel soddisfare i bisogni delle varie scale di necessità e così via.
Nuove tecniche che potevano agire sul collettivo ma soprattutto potevano inibire dei settori, nelle menti, ben definiti nei loro confini.
Capisci? Ecco perchè quando sentivi parlare di ipnosi sorridevi schernendo, sogghignavi e abbozzavi smorfie.
Perchè pensavi all'ipnotizzato del nostro immaginario più comune... invece non era così.
Le tecniche sono avanzate ed hanno così potuto realizzare questo nuovo tipo di ipnosi, che potremmo definire chirurgica.
Una selettività sorprendente che inibisce la constatazione di ogni cosa lampante o palese. L’evidente viene deriso, l’ovvio contestato, ogni manifestazione di concretezza denigrata.
Attraverso questo meccanismo, la repressione di un’idea individuale è automatica, ed è evidente che l’ipnotizzato applica con solerzia tutto ciò che lo rende automa e disdegna ciò che lo rende umano.

Stef 15feb2022 relpubblic@yahoo.it
[Modificato da relpubblic 06/03/2022 19:50]
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