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libertà

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2023 08:26
24/02/2013 01:55
 
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Diciamo così: la macchina è ben assestata.
Ogni inceppo o malfunzionamento è ormai un’apparenza.

Nell’attuale ordine, quanto prospettato da questo o quell’altro, è, a ben vedere sempre la stessa cosa.

Nell’attuale ordine, la famosa prospettiva di cambiare le cose non può essere raggiunta a causa di automatismi ben più che rodati.

L’unica prospettiva di cambiarle, può essere rappresentata passo per passo dal seguente esempio.

È difficile immaginare che l’elettore di oggi, l’elettore cresciuto con la parola democrazia in bocca, sia in grado di spostare il proprio voto dalla parte opposta alla quale ha aderito all’ultima tornata elettorale (come se il voto rendesse un cittadino un tesserato politico), ma poniamo il caso che ciò, per incanto, avvenga.

Poniamo che un pinco pallino qualsiasi, sciolto dai vecchi gioghi di palazzo, riuscisse a sbancare le politiche.
Un p.pallino che, genuinamente, credesse e dimostrasse di voler dedicare ogni sua attenzione al governo di una nazione, riuscisse a raggiungere il quorum per farlo.

Bene: egli dovrebbe innanzitutto chiedere dei sacrifici ad un popolo che, pur non rendendosene conto, è abituato al tenore di vita al quale la stessa epoca in cui vive lo ha abituato.

I sacrifici consistono praticamente in un uno solo, che è quello di abbassare il livello di sostanze stupefacenti alle quali si è ormai assuefatto. Il rischio è quello di sottoporre le persone a crisi di astinenza che potrebbero essere insopportabili per alcuni o forse per molti.

Egli, dopo il fronte interno, dovrebbe render conto al fronte esterno.

Dovrebbe intraprendere una strada diplomatica estremamente accorta, al fine di spiegare che, momentaneamente, fino a data da destinarsi, il Paese non può rispondere agli impegni politici intrattenuti fin’ora, per destinare accurate attenzioni ad una politica più nazionale che internazionale.

Per quanto accorata, la diplomazia, in questo senso, non funzionerebbe mai.

Come si diceva, la macchina è ben assestata. Proprio in questa fase infatti, si potrebbe testare il funzionamento dei meccanismi democratici nel mondo globalizzato.
Le strutture sovranazionali non contemplano il fatto che un Paese si prenda, in maniera autodeterminata, una vacanza dalle proprie pendenze amministrative.

Esse pretendono il dovuto alla scadenza.

Pinco pallino si troverebbe così a dover sostenere la propria genuina promessa di cambiamento nel proprio Paese, dovendo, d’altra parte, saldare bollette e cambiali stabilite a monte dalla macchina.

Da tutto quanto sommariamente disegnato qui, restano, a questo punto, due strade a p.pallino.

La prima, la più facilmente percorribile, è quella di concedere alla politica economica globale i danari dovuti alle scadenze previste. Strada che porterebbe pinco pallino ad attuare le stesse politiche di chi lo ha preceduto e contro i quali aveva vinto una battaglia che non era nemmeno immaginabile.

Un semplicissimo flop. Un nulla di fatto.

La seconda. Questa si che farebbe la differenza. Nessuno dice che sia la preferibile … né che non lo sia. Questa è un’analisi.

Pinco pallino risponde di no alle scadenze internazionali e si mette a lavorare alacremente per sistemare i conti del Paese che governa, con l’appoggio della maggioranza del popolo che lo supporta e che ha accettato di affrontare le crisi d’astinenza per provare a disintossicarsi.

Bene. Non v’è ragione di cimentarsi in descrizioni troppo dettagliate delle situazioni che si verificherebbero nell’intraprendere la seconda opzione appena accennata.

Basta immaginare che il fronte interno insorgerebbe dinanzi alla tentata disintossicazione. Buona parte del popolo, includendo frange corpose degli elettori di p.pallino, si rivolterebbe adducendo motivazioni relative ad una politica antiprogressista e retrograda, senza ammettere che preferisce la droga.

Disordini di piazza.

Il fronte esterno contesterebbe pesantemente, tale politica, mettendo in mora p.pallino ed il suo popolo.

p.p. che fa? Continua? Seda i disordini interni e nega ancora il dovuto ai superiori?

Pinco p. è un pericolo per la democrazia. Egli governa un Paese canaglia.

Diciamo così: la macchina è ben assestata.

Stef 24 feb 2013 relpubblic@yahoo.it
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“Il modello” fa di ognuno il tiranno di se stesso...
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