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"No moschee". Lo striscione di Borghezio sventolato dal Duomo di Milano

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2009 17:46
08/01/2009 17:14
 
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Re: Re: Re: Re:
LiviaGloria, 07/01/2009 21.45:



Ricordo che qualche anno addietro, il compianto Mons. Alessandro Maggiolini a proposito di ecumenismo o politicamente corretto disse

"i cattolici devono avere il cuore dolce e la testa dura, invece hanno spesso il cuore di pietra e la testa di cicca americana".


"il nostro distintivo è il Credo, non il dialogo"

oppure dinnanzi a scelte profondamente sbagliate di accoglienza indiscriminata di clandestini extracomunitari disse

"l'Italia non è una landa desolata: non esiste alcun diritto d'invasione del nostro paese"





Se permetti...QUESTO e proprio questo é il grande sbaglio...voler unire l ecumenismo alla politica o political corretto(cosí di moda sia su bocca tradizionale che progressista)....lo fanno i tradizionalisti riconoscendo la chiesa solo del prima concilio...e lo fanno i progressisti negando la chiesa preconcilio....la chiesa é UNA SANTA APOSTOLICA indipendentemente dagli errori umani...
Il mio distintivo é il credo e anche il dialogo....



Mons. Maggiolini parlava di fatti concreti, tipo il principio di reciprocità tra Cattolicesimo ed Islam principio che in rappresentanti come Tettamanzi manca dalle loro esternazioni!
Per quanto rigurada poi il buonismo a basso prezzo propagandato dal Card. di Milano e da altri illustri rappresentanti del Cattolicesimo, condannato da questo Papa, così come l'invasione che abbiamo visto al Duomo e a S. Petronio non mi pare ci sia molto da discutere, dato che si tratta indiscutibilmente di un duplice sbaglio sia dal punto di vista sociale che della Fede, dato che questa gente non ha nessuna voglia di attenersi alle leggi del nostro paese, ma di fare ciò che più gli aggrada.....
Ci troviamo davanti ad un degno erede del pessimo Martini, personaggio che ben abbiamo conosciuto ha fatto di tutto per ribaltare i valori e le peculiarità del Cattolicesimo, dall'alto del suo incredibile modernismo, pronto a raccogliere le proposte radicaloidi dei progressisti.
Speriamo che questi personaggi come Tettamanzi cambino registro al più presto indirizzo, perché questa loro insensatezza sta conducendo al degrado della nostra civiltà, e sopratutto all'annientamento della nostra identità cristiana, schiacciata da questo islamismo mondialista, che i grandi poteri internazionali e massonici propugnano per la distruzione della Chiesa Cattolica!!!
[Modificato da Jonh T. 08/01/2009 17:14]
Una volta, mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole:
"recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia".


Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.263


08/01/2009 18:28
 
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quoto john e Livia

Aggiungo solo per chi ci legge che la Chiesa non è divisa tra tradizionalisti e progressisti.
Il Cattolicesimo vero è quello di sempre quello di duemila anni ed è per definizione tradizionale.
Il tradizionalismo non esiste perchè è solo una etichetta inventata dai nemici di Cristo per ridefinire la chiesa Cattolica.

Ed ecco il NWO dunque...ridefinire i cattolici come tradizionalisti e inventare e diffondere al loro posto finti cattolici...questi finti cattolici, queste marionette di satana sono i modernisti, e perchè no molti preogressisti come quei tizi di cui abbiamo postato i video tempo fa...

Quindi il cattolico è l'antitesi del progressismo e del modernismo...orride manifestazioni zolfate condannate da Gesù Stesso...


[Modificato da Ghergon 08/01/2009 18:31]
"Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino.

Suor Lucia Dos Santos



TURRIS EBURNEA



LIBRI CATTOLICI













08/01/2009 19:20
 
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Re:
Ghergon, 08/01/2009 18.28:

...questi finti cattolici, queste marionette di satana sono i modernisti, e perchè no molti preogressisti come quei tizi di cui abbiamo postato i video tempo fa...

Quindi il cattolico è l'antitesi del progressismo e del modernismo...orride manifestazioni zolfate condannate da Gesù Stesso...



dici bene, marionette o malati con la sindrome di Stoccolma: com'é possibile che i Cattolici abbiano a che fare o seguano le indicazioni della massoneria? Non a caso questi ultimi vorrebbero proprio l'annullamento dell'identità cattolica, vuoi col forzoso spostamento di masse e popoli come sta accadendo con gli islamici, che con la più subdola attività di infiltrazionui anti cristiane nella Chiesa stessa, così come é accaduto nel recente passato.
Una volta, mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole:
"recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia".


Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.263


08/01/2009 19:41
 
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Re: Re: Re: Re: Re:


Mons. Maggiolini parlava di fatti concreti, tipo il principio di reciprocità tra Cattolicesimo ed Islam principio che in rappresentanti come Tettamanzi manca dalle loro esternazioni!
Per quanto rigurada poi il buonismo a basso prezzo propagandato dal Card. di Milano e da altri illustri rappresentanti del Cattolicesimo, condannato da questo Papa, così come l'invasione che abbiamo visto al Duomo e a S. Petronio non mi pare ci sia molto da discutere, dato che si tratta indiscutibilmente di un duplice sbaglio sia dal punto di vista sociale che della Fede, dato che questa gente non ha nessuna voglia di attenersi alle leggi del nostro paese, ma di fare ciò che più gli aggrada.....
Ci troviamo davanti ad un degno erede del pessimo Martini, personaggio che ben abbiamo conosciuto ha fatto di tutto per ribaltare i valori e le peculiarità del Cattolicesimo, dall'alto del suo incredibile modernismo, pronto a raccogliere le proposte radicaloidi dei progressisti.
Speriamo che questi personaggi come Tettamanzi cambino registro al più presto indirizzo, perché questa loro insensatezza sta conducendo al degrado della nostra civiltà, e sopratutto all'annientamento della nostra identità cristiana, schiacciata da questo islamismo mondialista, che i grandi poteri internazionali e massonici propugnano per la distruzione della Chiesa Cattolica!!!



Io non sto discutendo né di Maggiolini né di Tettamanzi della chiesa...discuto dell azione di Borghezio che a mio avviso non é stata positiva.

Infatti,buonismo a basso prezzo,non concilio....che il Papa non ha mai condannato....anzi...

Credi veramente che il gesto di Borghezio abbia portato frutti positivi?...in chi,per cosa?...non c erano forse altre alternative d azione?

Il degrado é dato da noi stessi e anche da chi non fá nulla per illuminarci....ma ogniuno ha le sue responsabilitá nella vita quotidiana....come la chiesa tramite alcuni dei suoi ministri.

La massoneria(cioé non é altro che un ramo dell evoluzione della gnosi)non spinge solo per musulmani,ma per un rlativismo COMPLETO...quindi compreso di tutte le religioni e filosofie....
Individuare come punto di forza relativista solo i musulmani...bé lo trovo riduttivo...
Certo la chiesa deve fare di piu,é giá tempo....ma cio che é stato é perché doveva essere,che forse lo Spirito Santo non guida la chiesa?
La chiesa é un "organismo" in movimento pur se nella sua assoluta fissitá...quindi dal passato tra insegnamento dell equilibrio degli opposti....in futuro apprenderá nell equilibrio di oggi...pur essendo guidata nella sua "centralitá" dal Signore che la conserva.

2 Corinzi
[7]Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. [8]A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. [9]Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».


Allo stesso modo la chiesa ha le sue spine....da esse trae la sua forza perché dal Signore é guidata.







08/01/2009 19:53
 
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Re:


Aggiungo solo per chi ci legge che la Chiesa non è divisa tra tradizionalisti e progressisti.
Il Cattolicesimo vero è quello di sempre quello di duemila anni ed è per definizione tradizionale.
Il tradizionalismo non esiste perchè è solo una etichetta inventata dai nemici di Cristo per ridefinire la chiesa Cattolica.

Ed ecco il NWO dunque...ridefinire i cattolici come tradizionalisti e inventare e diffondere al loro posto finti cattolici...questi finti cattolici, queste marionette di satana sono i modernisti, e perchè no molti preogressisti come quei tizi di cui abbiamo postato i video tempo fa...

Quindi il cattolico è l'antitesi del progressismo e del modernismo...orride manifestazioni zolfate condannate da Gesù Stesso...






Il cattolico é cattolico.
Negare il progressismo nella storia della chiesa di 2000 anni,é negare i concili...negare la tradizione é negare i dogmi.

Prima era Cristo Gesu e furono punti fermi,la Veritá,il Verbo...da Esso I dogmi,la fissitá....sono nati dal" progressismo",concili....

...l incontro di due croste terrestri cioé movimento orizzontale (umano)provocano l innalzamento della montagna in verticale(innalzamento a Dio)...la chiesa é quella montagna verticale che tende a Dio data da movimenti orizzontali provenienti dalla terra(materia)in sensi opposti...(di ogni cosa ritenete il buono).

09/01/2009 15:34
 
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Scusate ragazzi ma più che il modernismo e "l'invasione islamica" (come alcuni la definiscono) non pensate che sia il materialismo all'origine di questi problemi di cui parlate?

Non siete più preoccupati del fatto che molti giovani (il mondo di domani) stiano perdendo i valori fondamentali (che hanno sorgente nella nostra Fede) piuttosto che islamici (mica tutti uguali intendiamoci) abitino nel nostro paese?

Pensiamoci bene...


[Modificato da LettereDiBerlicche 09/01/2009 15:34]

Maura



(Clive Staples Lewis 1898-1963, Le Lettere di berlicche, 1942)
"è importante esserci, più importante condividere ma più di tutto lo è testimoniare"

"Ogni regime totalitario è iniziato con la soppressione della libertà religiosa."
09/01/2009 15:37
 
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Re: Re: Re: Re:
GEBURAH7, 07/01/2009 10.04:




Ciao LettereDiBerlicche, leggi cosa ha postato Ghergon e capirai.
Cristo ha detto di andare nel mondo e predicare la buona novella, non di aiutare i musulmani a erigere moschee. Quì sta lo sbaglio dellea chiesa, così facendo siamo responsabili di fronte a DIO di non aver proclamato la verità cioè cristo.
Condanneremo queste persone alle pene dell'inferno....
Capito?



E' chiaro che abbiamo l'impegno di annunziare la buona novella!

E' anche chiaro che queste persone non conosceranno Cristo se non le trattiamo con bontà misericordiosa. Conseguente è chiederci a che punto siamo in merito. (dovrebbe sserti chiaro anche il mio post precedente adesso...)


Altra considerazione:
Dire chè parla da anticristo mi sembra decisamente improprio comunque... (anticristo è colui che si farà dio per imporre sull'umanità il suo regno al posto di Dio)
[Modificato da LettereDiBerlicche 09/01/2009 15:44]

Maura



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Jonh T., 08/01/2009 17.14:

che questa gente non ha nessuna voglia di attenersi alle leggi del nostro paese, ma di fare ciò che più gli aggrada.....



non ti sembra di generalizzare?


Jonh T., 08/01/2009 17.14:



Speriamo che questi personaggi come Tettamanzi cambino registro al più presto indirizzo, perché questa loro insensatezza sta conducendo al degrado della nostra civiltà, e sopratutto all'annientamento della nostra identità cristiana, schiacciata da questo islamismo mondialista, che i grandi poteri internazionali e massonici propugnano per la distruzione della Chiesa Cattolica!!!




avrei una considerazione da fare in merito non solo a quanto dici ma soprattutto al fatto che lo dici.

Mi spiegherò meglio.

Da qualche tempo ho sentito la necessità di approfondire meglio il mio percorso di Fede e questo mi ha portato a conoscere diverse realtà cattoliche (tutte con tanto di statuto riconosciuto della Chiesa Cattolica: Gioventù Francescana, RnS, Comunità missionarie soprattutto etc...) oltre che quella sempre importante della parrocchia del mio paese. Con questo mai ho pensato di essere chissà quale depositaria particolare della Fede o dottore della Chiesa. Semplicemente sono sul mio cammino come tanti del resto.
Confrontandomi con molti di questi religiosi diversamente impeganti, di diversa estrazione, di diverso carisma ho notato in tutti risposte più o meno comuni:

-: la vita del cristiano comincia a cambiare quando veramente e realmente realizza e sente di essere amato dal Padre
- l'importanza di vivere la propria quotidianità nella preghiera e nel confronto con la Parola;
- la Fede è morta senza le opere.
- ...

ci sarebbero altre cose da dire in merito ma rischierei di dilungarmi e di andare ben oltre gli obbiettivi di questa discussione.

Per quanto riguarda "i rischi" (o le cause di degrado della nostra civiltà) che, mi sono accorta, da parte loro meritano attenzione sono, in questo periodo storico:

- in primis il ruolo della famiglia minacciato da una cultura del RELATIVISMO e del CONSUMISMO. Tema importante questo poichè dalla famiglia viene il fulcro e lo sviluppo di una società, come mi pare che ben sapiate, di un uomo razionalizzato prima, cristianizzato poi. Entrano in questo tema l'aborto vero e propria carneficina (solo in Italia nel 2007 ce ne sono stati la bruttezza di 127038 - fonte Famiglia Cristiana n°52_28 Dicembre 2008), l'uso inconsapevole della RU486... e altro ancora...
- prima ancora, a monte, l'origine di queste famiglie sballate (parla una persona che sul suo cammino ha avuto a che fare con una famiglia carente sotto questo di vista e che rende tanto grazie a persone che si sono impegnate di passargli amore (inanzitutto), valori, verità e fede) si trova in una malata concezione dell'uomo frutto di una lunga "tradizione" (perchè ormai lo è diventata passando più di 50 anni) consumista!!
- il "rischio" che corre la Chiesa oggi è di avere molti fedeli ma pochi praticanti
- ...

Ora...
da qualche tempo ognitanto faccio una capatina in questo forum (e non solo in questo) tempo permettendo perchè ti sarai accorto che non sono spesso qua. Non posso fare a meno di notare questa discrepanza che c'è tra le "le cause di degrado della nostra civiltà" di cui spesso parlate e le "le cause di degrado della nostra civiltà" di cui sento DA ANNI parlare. Gli islamici nel nostro paese sono una di queste.
Non capisco veramente... forse è un mio limite... che ruolo avrebbero gli islamici in questo processo???

- - - - - - - - - - -

Dire che, immigrati che vengono qua nel nostro paese per poter dare un futuro dignotoso alle loro famiglie, siano la causa dell'anninentamento della nostra Fede mi sembra una offesa a questa povera gente!
Ricordiamoci oltetutto che ogni gesto fatto ad un nostro fratello più povero l'avremo fatto a Lui...
Ricordiamo anche molti di questi immigrati vengono da paesi in guerra tra loro, riconrdadndoci che anche l'occidente CONSUMISTA ha la sua parte in merito... (ma anche questo è un'altroi discorso)

- - - - - - - - - - -

PS: Pensate che se la massoneria avesse dei piani ve li faccia sapere veramente?????? Personalmente preferirei vivere più dell'esperienza che delle informazioni, a maggior ragione per il fatto che queste siano sotto il loro controllo... PS:Il fatto che questa nostra società pensi più basandosi sulle informazioni che passano dai mass media e meno sull'esperienza diretta è una fatto,a cneh questo, che dovrebbe far pensare...
[Modificato da LettereDiBerlicche 09/01/2009 16:41]

Maura



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a Chiesa in movimento
Non è vero che la Chiesa è per un'immigrazione senza se e senza ma



di
Stefano Fontana
8 Gennaio 2009
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L’Osservatore Romano ha espresso “turbamento” per la coreografica dimostrazione di forza degli islamici italiani, riunitisi per la preghiera davanti al duomo di Milano e di Bologna. L’opinione pubblica, a sua volta, può aver provato perplessità per questo turbamento, data l’idea diffusa che la Chiesa sia comunque per l’accoglienza, per l’apertura delle frontiere e per il diritto di immigrazione. I vescovi tedeschi hanno dichiarato che il diritto di costruzione di moschee non è sottoposto al principio della reciprocità; ci sono conventi francescani che hanno donato il terreno per la costruzione di una moschea, le principali opposizioni alla Bossi-Fini vengono dalle associazioni cattoliche e il principale argomento di attrito tra Lega ed episcopato veneto è proprio la questione immigrati. Ma è proprio vera questa vulgata secondo cui i cattolici debbono essere sempre e comunque per l’immigrazione, senza se e senza ma?

A leggere i documenti ufficiali della Chiesa sembra proprio di no. Innanzitutto la Chiesa parla molto chiaro sui doveri degli immigrati, oltre che su quelli dei cittadini dei paesi ospitanti. Perfino il “papa buono”, Giovanni XXIII, diceva che il migrante “deve accettare dal nuovo paese le caratteristiche particolari, impegnandosi a contribuire con le proprie convinzioni e con il proprio costume di vita allo sviluppo della vita di tutti”. Deve superare il “tentativo di isolamento” – egli diceva – mentre è in atto, come scrive Walter Laqueur, una “auto-ghettizzazione” degli immigrati islamici, con la formazione in Europa di società parallele.

Sui doveri dei migranti insiste molto la De pastorali migratorum cura di Paolo VI del 22 agosto 1969, secondo cui “chi si reca in un altro paese deve avere molta stima del suo patrimonio, della sua lingua, dei suoi costumi, perciò i migranti si adattino volentieri alla comunità che li accoglie e si affrettino a impararne la lingua sicché possano integrarsi meglio nella nuova società”. Il motivo di fondo è che l’integrazione non dipende tanto dalle politiche amministrative ma dagli atteggiamenti di reciprocità tra cittadini della società e gli immigrati.

Ma il concetto più interessante è quello di “equilibrio culturale”, proposto da Giovanni Paolo II nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2001. Egli segnala il dovere di “garantire ad un determinato territorio un certo equilibrio culturale, in rapporto alla cultura che lo ha prevalentemente segnato” in modo da permettere “la permanenza e lo sviluppo di una determinata fisionomia culturale”. Chi appartiene ad un territorio, in altre parole, ha diritto al permanere della cultura in cui è nato perché possa godere di una crescita equilibrata.

Secondo la Chiesa, quindi, il diritto ad emigrare e il diritto ad immigrare non sono equivalenti. Il primo non può essere limitato, il secondo sì, quando siano in gioco il bene comune o l’integrità culturale di un popolo, minacciati da una migrazione eccessiva. A chi mette piede sul suolo nazionale non può essere negato l’aiuto che si deve ad ogni essere umano, le coste non possono essere militarizzate, però ciò non significa che non sia lecito regolare i flussi migratori, selezionarli in base alle maggiori possibilità di integrazione, pretendere dagli immigrati l’assunzione di doveri, fornendo loro una cornice ineliminabile dentro cui devono trovare spazio anche i valori dell’immigrazione musulmana.

Tutti i documenti ufficiali insistono sulla libertà di emigrare, sul diritto al ricongiungimento familiare, sul diritto ad una tutela dell’immigrato, al superamento di pregiudizi e sul divieto di discriminazioni, ma affermano anche che “la solidarietà richiede reciprocità”. Questa frase è della Nota pastorale della Cei del 1990 dal titolo Uomini di culture diverse: dal conflitto all’integrazione, la quale anche aggiunge “Fa parte della stima dell’altro non solo l’offerta di accoglienza e di aiuto, ma anche l’attesa di una risposta analoga”.

Il magistero, quindi, ha parlato in modo chiaro e, in base al realismo cristiano, cerca di tener conto dei diritti di tutti. L’impressione è che le chiese locali, singoli vescovi e un associazionismo cattolico non sempre attento a leggere per intero le indicazioni dei suoi pastori, tendano ad un buonismo semplificatorio che non aiuta ad affrontare le reali questioni sul tappeto.
[Modificato da LiviaGloria 10/01/2009 12:29]
10/01/2009 12:32
 
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"Per incontrare l'islam ritorniamo a Gesù Cristo"
http://www.gheddopiero.it/libri/islam26.doc

Maura



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Credo che guardare solo da una parte o dall altra non sia positivo.
Cioé,credo molto nella responsabilitá della societá cristiana che troppo spesso tende ad appoggiare le sue responsabilitá in spalle altrui,come Maura ha fatto presente....ma credo altrettanto che non sia da sottovalutare i musulmani nella loro peculiaritá di popolo,si sá che ogni popolo ha delle peculiaritá dovuti a cultura,temperamento,informazione o disinformazione....

Quindi per mé i due problemi sono da affrontare entrami:disfacimento della moralitá dovuto all abbandono dei valori cristiani di cui siamo ed erano tutti responsabili,laici quanto persone di chiesa...ed anche il problema dei musulmani che tendono ad "approfittare" non solo del lassismo di questa societá,ma anche del relativismo e dello scontento religioso interno alla chiesa.

Che i musulmani(non tutti)abbiano un temperamento vivace si é visto in tanti contesti:manifestazioni in piazza,reazioni esagerata quando si critica la loro religione...cosa che non avviene nei cristiani....il punto forse é trovare la via di mezzo tra questi due estremi...dove i cristiani hanno rinunciato a difendere e fare il rispetto della cattolicitá...e i musulmani che questo rispetto lo pretendono andando anche oltre il loro consetito in paesi dove sono stranieri.

Forse noi dovremmo prendere un po del loro senso della difesa...e loro il nostro senso della misericordia.
Tutto questo parlando da credente che cerca di guardare anche al di fuori del suo credo nel senso di umano nell umanitá.

Come credente...penso che l unica novella da portare al mondo sia quella Cristo Gesu....portare tale Veritá pero deve avere un suo equilibrio che non é la promozione di altre religioni,ma sicuramente la comprensione che "a coloro che Dio vorrá rivelarlo"

Diciamo che ,forse,il giusto "muoversi" é tra "andate e predicate a tutte le genti" e ..."a coloro che Dio vorrá rivelarlo"..tra queste due apparenti contrasti vi é la giusta via da intraprendere

"scrollatevi la sabbia dai sandali"...ma anche quando gli apostoli dissero a Gesu di impugnare la spada contro il paese che non voleva ascoltare...Gesu ruspose che era venuto per salvare....

Noi dobbiamo ascoltare l umanitá delle persone,non la loro religione...avere fermezza nella nostra religione e misericordia nei loro confronti ,sempre nel limite di un attenzione alla loro NON sopraffazione di noi e del paese in cui sono ospiti.

10/01/2009 19:38
 
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Ci può essere accordo con chi non vuol dialogare o accettare la Verità e addirittura importare forzatamente la propria credenza errata?...

Sanno i cristiani filo islamici che costoro reputano Gesù, cioè Dio, un semplicissimo uomo?
Lo sanno questo oppure presumono che si possa sorvolare su chi denigra così Dio e offende così la REDENZIONE?

Sia detto chiaro:

Chi amoreggia con chi rifiuta Cristo e il Suo Santo Sacrificio non è degno di Cristo!

[Modificato da Ghergon 10/01/2009 20:30]
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Re:

Ghergon, 10.1.2009 19:38:

Ci può essere accordo con chi non vuol dialogare o accettare la Verità e addirittura importare forzatamente la propria credenza errata?...



...non credo che importino "forzatamente"...credo che il relativismo che trovano da noi li dia libertá,anche quelle non dovute...
...quindi di chi é la "colpa"?...
...infatti non dimentichiamo le religioni orientali che qui da noi hanno conquistato...non dimentichiamo la filosofia buddista...non esistono solo i musulmani...la differenza é,appunto come detto nel post sopra,il comportamento,il "temperamento",la testa dura(se vuoi)...questo é il problema...
Se tu ci fai caso abbiamo tantissssssimi immigrati cinesi...come mai non andiamo sulle chiese a protestare?
Il problema non é l immigrazione di uno straniero,ma il comportamento di esso entro una cultura diversa dalla sua...poi,purtroppo,ci si mettono anche le leggi o controleggi(come preferite).
Io sono per un immigrazione giusta e controllata,per il rispetto del posto dove si vá...musulmani o cinesi...ma haimé,alcuni musulmani portano poco rispetto e senso civico.

Sanno i cristiani filo islamici che costoro reputano Gesù, cioè Dio, un semplicissimo uomo?

Mi dispiace dirlo,ma non solo i musulmani...quanti pensatori e filosofi e altre religioni vedono in Gesu solo un uomo?...tante!!infatti non per nulla NOI siamo i cristiani,ma traditi anche dal nostro popolo stesso.
Quanti,in questo forum ,sono arrivati negando Cristo Gesu come Dio...tanti...e quanti a negare completamente la Sua esistenza?..tanti....
Questo é un problema di...APOSTASIA...apostasia é una realtá cristiana...e in questo contesto ,subentrano i vari popoli e religioni.


Lo sanno questo oppure presumono che si possa sorvolare su chi denigra così Dio e offende così la REDENZIONE?



No,non lo sanno...senno sarebbero cristiani...anche molti di noi non lo sapevano prima di incontrare Gesu.


Sia detto chiaro:

Chi amoreggia con chi rifiuta Cristo e il Suo Santo Sacrificio non è degno di Cristo!





Dipende cosa s intende per amoreggiare...sinceramente,credo che l unico amoreggiare sia con Dio...tutto il resto é "vita"....e nella vita dobbiamo imparare...ed anche i comportamenti fanno parte dell apprendimento.




10/01/2009 22:41
 
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Re:
Ghergon, 10/01/2009 19.38:

Ci può essere accordo con chi non vuol dialogare o accettare la Verità e addirittura importare forzatamente la propria credenza errata?...

Sanno i cristiani filo islamici che costoro reputano Gesù, cioè Dio, un semplicissimo uomo?
Lo sanno questo oppure presumono che si possa sorvolare su chi denigra così Dio e offende così la REDENZIONE?

Sia detto chiaro:

Chi amoreggia con chi rifiuta Cristo e il Suo Santo Sacrificio non è degno di Cristo!




Gesù Cristo è reputato dall'islamismo come un profeta! Anzi... un grande profeta (come anche Enoch, Giacobbe, Giuseppe(patriarca), Davide, Mosè, Giovanni Battista, Maometto... anche Sant'Antonio...)! Talmente grande da essere colui che dovrebbe tornare prima del Giorno del Giudizio per sconfiggere il Dajjal (dalle descrizioni che vengono fatte pare essere per noi l'anticristo)! Ditemi poco!
L'Islam crede anche che Gesù sia stato concepito verginalmente da Santa Maria.
Viene riconosciuto che abbia compiuto miracoli. Cosa che non fece nemmeno Maometto.

Non mi pare che in tale interpretazione lo si denigri...

Chi ti dice che lo denigrano?
[Modificato da LettereDiBerlicche 10/01/2009 22:47]

Maura



(Clive Staples Lewis 1898-1963, Le Lettere di berlicche, 1942)
"è importante esserci, più importante condividere ma più di tutto lo è testimoniare"

"Ogni regime totalitario è iniziato con la soppressione della libertà religiosa."
10/01/2009 22:58
 
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Re: Re:

LiviaGloria, 10/01/2009 21.10:




...non credo che importino "forzatamente"...credo che il relativismo che trovano da noi li dia libertá,anche quelle non dovute...
...quindi di chi é la "colpa"?...
...infatti non dimentichiamo le religioni orientali che qui da noi hanno conquistato...non dimentichiamo la filosofia buddista...non esistono solo i musulmani...la differenza é,appunto come detto nel post sopra,il comportamento,il "temperamento",la testa dura(se vuoi)...questo é il problema...
Se tu ci fai caso abbiamo tantissssssimi immigrati cinesi...come mai non andiamo sulle chiese a protestare?
Il problema non é l immigrazione di uno straniero,ma il comportamento di esso entro una cultura diversa dalla sua...poi,purtroppo,ci si mettono anche le leggi o controleggi(come preferite).
Io sono per un immigrazione giusta e controllata,per il rispetto del posto dove si vá...musulmani o cinesi...ma haimé,alcuni musulmani portano poco rispetto e senso civico.




Ergo...

il problema della "nostra cultura" in cui si sono insediate relativismo e consumismo è dovuto a noi e non a loro!!

E' un classico scaricare problemi ad altri quando nella storia qualcosa non va bene!!

Buttare su di altri colpe proprie non fa che peggiorare e generare mostri (nella testa prima che nel mondo).
Peggiore sia la nostra situazione di fede che non fa un passo in avanti verso l'umiltà e la carità
Pegiore la situazione a livello di pace nel mondo.

Altra cosa:
Ricordiamoci che per dialogare occorre sia essere consapevoli delle proprie differenze ma anche degli elementi che ci accumunano... e nelle tre principali religioni monoteiste (Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo) sono tanti!!!

[Modificato da Ghergon 11/01/2009 01:05]

Maura



(Clive Staples Lewis 1898-1963, Le Lettere di berlicche, 1942)
"è importante esserci, più importante condividere ma più di tutto lo è testimoniare"

"Ogni regime totalitario è iniziato con la soppressione della libertà religiosa."
11/01/2009 00:30
 
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Re: Re:
LettereDiBerlicche, 10/01/2009 22.41:



Gesù Cristo è reputato dall'islamismo come un profeta! Anzi... un grande profeta (come anche Enoch, Giacobbe, Giuseppe(patriarca), Davide, Mosè, Giovanni Battista, Maometto... anche Sant'Antonio...)! Talmente grande da essere colui che dovrebbe tornare prima del Giorno del Giudizio per sconfiggere il Dajjal (dalle descrizioni che vengono fatte pare essere per noi l'anticristo)! Ditemi poco!
L'Islam crede anche che Gesù sia stato concepito verginalmente da Santa Maria.
Viene riconosciuto che abbia compiuto miracoli. Cosa che non fece nemmeno Maometto.

Non mi pare che in tale interpretazione lo si denigri...

Chi ti dice che lo denigrano?



Quei riconoscimenti che citi sono solo un rifiuto all'amore donatoci...Cristo è Dio incarnatosi sulla terra non un umano profeta, chi dice che è solo un uomo un po' speciale lo denigra chiaramente, denigra Dio stesso perchè denigra il Suo Santissimo Sangue versato per Salvare gli uomini, sangue di Dio, di Gesù nella Sua natura umana e inoltre chi non crede che Gesù è Dio non si salverà.
Quindi non si può amoreggiare con chi zolfeggia in piena consapevolezza e rifiuta che Cristo sia Dio.

Quindi se si vuol parlare di rispetto fra uomini ok ma che non mi si venga dire che un apostolo di Cristo, un cardinale che ha dei doveri, voglia dare spazio in ogni quartiere a chi sparge menzogne su Dio.
Taccia.
Dio ha detto di portare la verità non di appoggiare la menzogna!
Questo atteggiamento è offensivo.

[Modificato da Ghergon 11/01/2009 00:41]
"Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino.

Suor Lucia Dos Santos



TURRIS EBURNEA



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11/01/2009 00:56
 
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Re: Re: Re:
LettereDiBerlicche, 10/01/2009 22.58:



.


Altra cosa:
Ricordiamoci che per dialogare occorre sia essere consapevoli delle proprie differenze ma anche degli elementi che ci accumunano... e nelle tre principali religioni monoteiste (Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo) sono tanti!!!






No non sono tanti, anzi pochi, il dialogo da cinquant'anni si protrae ma i risultati nulla.
Il dialogo serve per lo più con gli altri cristiani, mentre Dio ovviamente non si interessa a chi non lo prega in Cristo come Lui stesso ha comandato.


[Modificato da Ghergon 11/01/2009 22:57]
"Ciascuno deve salvare non solamente la propria anima ma anche tutte le anime che Dio ha posto sul suo cammino.

Suor Lucia Dos Santos



TURRIS EBURNEA



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11/01/2009 10:07
 
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Re:
LettereDiBerlicche, 09/01/2009 16.36:




avrei una considerazione da fare in merito non solo a quanto dici ma soprattutto al fatto che lo dici.

Mi spiegherò meglio.

Da qualche tempo ho sentito la necessità di approfondire meglio il mio percorso di Fede e questo mi ha portato a conoscere diverse realtà cattoliche (tutte con tanto di statuto riconosciuto della Chiesa Cattolica: Gioventù Francescana, RnS, Comunità missionarie soprattutto etc...) oltre che quella sempre importante della parrocchia del mio paese. Con questo mai ho pensato di essere chissà quale depositaria particolare della Fede o dottore della Chiesa. Semplicemente sono sul mio cammino come tanti del resto.
Confrontandomi con molti di questi religiosi diversamente impeganti, di diversa estrazione, di diverso carisma ho notato in tutti risposte più o meno comuni:

-: la vita del cristiano comincia a cambiare quando veramente e realmente realizza e sente di essere amato dal Padre
- l'importanza di vivere la propria quotidianità nella preghiera e nel confronto con la Parola;
- la Fede è morta senza le opere.
- ...

ci sarebbero altre cose da dire in merito ma rischierei di dilungarmi e di andare ben oltre gli obbiettivi di questa discussione.

Per quanto riguarda "i rischi" (o le cause di degrado della nostra civiltà) che, mi sono accorta, da parte loro meritano attenzione sono, in questo periodo storico:

- in primis il ruolo della famiglia minacciato da una cultura del RELATIVISMO e del CONSUMISMO. Tema importante questo poichè dalla famiglia viene il fulcro e lo sviluppo di una società, come mi pare che ben sapiate, di un uomo razionalizzato prima, cristianizzato poi. Entrano in questo tema l'aborto vero e propria carneficina (solo in Italia nel 2007 ce ne sono stati la bruttezza di 127038 - fonte Famiglia Cristiana n°52_28 Dicembre 2008), l'uso inconsapevole della RU486... e altro ancora...
- prima ancora, a monte, l'origine di queste famiglie sballate (parla una persona che sul suo cammino ha avuto a che fare con una famiglia carente sotto questo di vista e che rende tanto grazie a persone che si sono impegnate di passargli amore (inanzitutto), valori, verità e fede) si trova in una malata concezione dell'uomo frutto di una lunga "tradizione" (perchè ormai lo è diventata passando più di 50 anni) consumista!!
- il "rischio" che corre la Chiesa oggi è di avere molti fedeli ma pochi praticanti
- ...

Ora...
da qualche tempo ognitanto faccio una capatina in questo forum (e non solo in questo) tempo permettendo perchè ti sarai accorto che non sono spesso qua. Non posso fare a meno di notare questa discrepanza che c'è tra le "le cause di degrado della nostra civiltà" di cui spesso parlate e le "le cause di degrado della nostra civiltà" di cui sento DA ANNI parlare. Gli islamici nel nostro paese sono una di queste.
Non capisco veramente... forse è un mio limite... che ruolo avrebbero gli islamici in questo processo???

- - - - - - - - - - -

Dire che, immigrati che vengono qua nel nostro paese per poter dare un futuro dignotoso alle loro famiglie, siano la causa dell'anninentamento della nostra Fede mi sembra una offesa a questa povera gente!
Ricordiamoci oltetutto che ogni gesto fatto ad un nostro fratello più povero l'avremo fatto a Lui...
Ricordiamo anche molti di questi immigrati vengono da paesi in guerra tra loro, riconrdadndoci che anche l'occidente CONSUMISTA ha la sua parte in merito... (ma anche questo è un'altroi discorso)

- - - - - - - - - - -

PS: Pensate che se la massoneria avesse dei piani ve li faccia sapere veramente?????? Personalmente preferirei vivere più dell'esperienza che delle informazioni, a maggior ragione per il fatto che queste siano sotto il loro controllo... PS:Il fatto che questa nostra società pensi più basandosi sulle informazioni che passano dai mass media e meno sull'esperienza diretta è una fatto,a cneh questo, che dovrebbe far pensare...





generalizzare, ma per cosa?
Intanto, per l'ennesima volta, abbiamo assistito a bandiere di Israele bruciate, fatto sintomatico di ciò che gli islamici vogliono realizzare gli islamici, col beneplacito delle insensate parole del Cardinal Tettamanzi, che continua a proclamare la costruzione di nuove moschee.
Questa volta, però, a smentirlo é stato un rappresentante islamico, dicendo che "fomenta gli estremisti"
Per fortuna che a smentire il protagonismo islamista del Cardinale di Milano é proprio un rappresentante di quel mondo, altrimenti ci troveremmo davanti alle solite lamentele dei progressisti [SM=g27822]
Una volta, mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole:
"recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia".


Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.263


11/01/2009 17:06
 
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marsspirit.ilcannocchiale.it/post/2050471.html


Una vecchia testata del giornale israeliano "Yediot Aharonot"

Mancano non solo delle risposte o delle smentite, ma anche e solo delle prese d'atto alle precise e dettagliate accuse che l'ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, ha rilasciato qualche giorno fa al quotidiano israeliano "Yediot Aharonot".

I particolari che l'uomo politico racconta nella lunga conversazione risultano, nonostante l'età, estremamente precisi. Proprio per questo sarebbe opportuno che altri rispondessero. O quantomeno chiarissero quanto c'è di vero (apparentemente moltissimo) in questa squallida vicenda che ha visto (e forse vede ancora) l'Italia porsi a finco di gruppi terroristici... in cambio di una pace e di una tranquillità. Che ovviamente non possono riguardare i suoi cittadini ebrei... neppure se bambini.

Di fatto la stampa e i media in generale hanno preferito tacere su questa intervista (che tra l'altro era già stata anticipata, sia pure non in maniera così particolareggiata sul "Corriere" del passato agosto).

Non si tratta unicamente di 'rincorrere' una notizia che non è stata data (che è stata 'bucata', come si dice in gergo), ma semplicemente di una sorta di rimuovere, di dimenticare episodi che rappresentano, sul piano diplomatico ma anche umano, una scelta vergognosa di intere classi politiche.

Probabilmente si dovrà attendere ancora a lungo prima di sapere la verità a meno che altri, che oggi non hanno il coraggio un po' incosciente di Cossiga, non vedano di ritrovarlo. Cosa, tuttavia, che appare assai dubbia.

Queste la titolazione ed il testo dell'articolo:

Il Presidente del Consiglio avrebbe firmato l'accordo segreto, i servizi segreti avrebbero obbedito tacitamente, e gli ebrei sono stati uccisi in attentati terroristici. La vergognosa storia dell'Italia

Vi abbiamo venduti

Lo chiamavano "L'Accordo Moro", e la formula era semplice: l'Italia non si intromette negli affari dei palestinesi, che in cambio non toccano obiettivi italiani. Tuttavia, ora si scopre che li ebrei erano esclusi dall'equazione. In un'intervista speciale, l'ex Presidente Francesco Cossiga rivela come le Autorità di Roma avrebbero collaborato con le organizzazioni terroristiche negli Anni Ottanta, ed ammonisce: "Oggi c'è un accordo analogo con Hizbullah in Libano"

di Menachem Gantz

<
Ma oggi, a ottant'anni, Cossiga ama Israele. Questo è forse il motivo per il quale accetta quasi immediatamente, senza condizioni, di concedere un'intervista ad un giornale israeliano. Questo è forse anche il motivo per cui è disposto ad aprire, con raro candore, un vaso di Pandora tra i più stupefacenti e orripilanti dell'Italia, [che egli ha conosciuto] nei lunghi anni di servizio pubblico. Sarà forse l'imbarazzo, la volontà di riparare al male causato dall'accordo in cui l'Italia avrebbe di fatto permesso di sottrarre la vita di qualsiasi ebreo in quanto tale – sarà forse questo che lo porta ad aprire la storia per intero.

Tutto è cominciato lo scorso agosto, quando la maggior parte degli italiani inondava le spiagge per le vacanze estive. In un'intervista al Corriere della Sera, Bassam Abu Sharif, considerato il ministro degli esteri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina negli Anni Settanta e Ottanta, ha svelato che in quegli anni i Governi di Roma permettevano ad organizzazioni terroristiche palestinesi di agire liberamente in territorio italiano, in cambio [di un impegno] a non colpire obiettivi nazionali in Italia e nel mondo. L'accordo, secondo Abu Sharif, era stato denominato "L'Accordo Moro", riprendendo il nome di Aldo Moro, ex Presidente del Consiglio assassinato nel 1978, che ne era il responsabile.

Cossiga si è affrettato [in agosto] a confermare le asserzioni di Abu Sharif. "Ho sempre saputo – benché non sulla base di documenti o informazioni ufficiali, sempre tenuti celati nei miei confronti – dell'esistenza di un accordo sulla base della formula "tu non mi colpisci, io non ti colpisco" tra lo Stato italiano ed organizzazione come l'OLP ed il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina", ha ammesso in un articolo pubblicato dal Corriere.

Ma quella pubblicazione aveva lasciato dei buchi, degli interrogativi troppo grandi. Se l'Italia aveva ottenuto l'immunità dal terrorismo palestinese, come mai ebbero luogo nel Paese attentati sanguinosi contro obiettivi ebraici? Se c'era un accordo, come mai vi erano stati uccisi ebrei innocenti?

Ora Cossiga rivela tutta la verità. “In cambio di una “mano libera” in Italia”, ammette in un'intervista speciale, “i palestinesi hanno assicurato la sicurezza del nostro Stato e [l’immunità] di obiettivi italiani al di fuori del Paese da attentati terroristici – fin tanto che tali obiettivi non collaborassero con il sionismo e con lo Stato d’Israele”. In altre parole: gli italiani non si toccano, ma se sono ebrei – questo è già un altro paio di maniche.

"Per evitare problemi, l'Italia assumeva una linea di condotta [che le permetteva] di non essere disturbata o infastidita", spiega Cossiga, "Poiché gli arabi erano in grado di disturbare l'Italia più degli americani, l'Italia si arrese ai primi. Posso dire con certezza che anche oggi esiste una simile politica. L'Italia ha un accordo con Hizbullah per cui le forze UNIFIL chiudono un occhio sul processo di riarmamento, purché non siano compiuti attentati contro gli uomini del suo contingente".

Cossiga ammette di essere rimasto sorpreso per l'indifferenza con cui venne accolta in Italia la sua rivelazione. "Ero convinto che la notizia pubblicata in agosto avrebbe risvegliato i media, che magistrati avrebbero cominciato ad indagare, che sarebbero cominciate interrogazioni ai coinvolti. Invece c'è stato il silenzio assoluto. A quanto pare, nessuno se ne interessa qui. Lei è l'unico ad avermi interpellato in materia".

Tuttavia, scavare nella profondità di questo dossier potrebbe rivelare agli italiani molto sul loro regime e sulla sua condotta. E pare non ci possa essere persona più qualificata, esperta ed informata dei dettagli di questo ambiente che Cossiga. Ha ricoperto innumerevoli cariche: Direttore Generale del Ministero della Difesa, Ministro dell'Interno, Presidente del Consiglio, Presidente della Repubblica. Le riforme che portò a termine nei servizi segreti italiani gli hanno guadagnato il soprannome "Spy Master". Oggi non ha più un ruolo ufficiale, a parte quello di Senatore a Vita, ma le telefonate di Ministri ed alti ufficiali della Polizia, che interrompono continuamente l'intervista, dimostrano che la sua posizione è inalienabile. Cossiga continua a muovere i fili.

I rapporti complessi con il meccanismo del terrorismo palestinese, li ha conosciuti per la prima volta alla sua nomina a Ministro dell'Interno nel 1976. "Già allora mi fecero sapere che gli uomini dell'OLP tenevano armi nei propri appartamenti ed erano protetti da immunità diplomatica", rammenta, "Mi dissero di non preoccuparmi, ma io riuscii a convincerli a rinunciare all'artiglieria pesante ed accontentarsi di armi leggere".

Più tardi, quando era Presidente del Consiglio nel 1979-1980, gli divenne sempre più evidente il fatto che esistesse un accordo chiaro tra le parti. "Durante il mio mandato, una pattuglia della polizia aveva fermato un camion nei pressi di Orte per un consueto controllo", racconta, "I poliziotti rimasero sbigottiti nel trovare un missile terra-aria, che aveva raggiunto il territorio italiano per mare". Nel giro di alcuni giorni, racconta Cossiga, una sua fonte personale all'interno del SISMI – lui lo chiama "gola profonda" – passò al segretario del governo informazioni in base alle quali il missile andava restituito ai palestinesi. "In un telegramma arrivato da Beirut era scritto che secondo l'accordo, il missile non era destinato ad un attentato in Italia, e a me fu chiesto di restituirlo e liberare gli arrestati".

Cossiga stesso, va sottolineato, non era stato mai ufficialmente informato dell'esistenza di questo telegramma. Se non fosse stato per la sua fonte nel SISMI, non sarebbe stato consapevole di tutta questa storia. "Alle dieci di notte telefonai al capo del SISMI e lo rimproverai, "Mi stai nascondendo delle informazioni. Perché non mi hai informato del telegramma indirizzato a me?". Ma egli, a quanto pare, era partecipe dell'accordo con i palestinesi".

Il Presidente del Consiglio cominciò a sospettare che dietro all'evento di poca importanza si celasse qualcosa di più grande. "Col tempo cominciai a chiedermi che cosa potesse essere questo accordo di cui si parlava nel telegramma", racconta. "Tutti i miei tentativi di indagare presso i Servizi e presso diplomatici si sono sempre imbattuti in un silenzio tuonante. Fatto sta che Aldo Moro era un mito nell'ambito dei Servizi Segreti. Sin dalla fondazione della Repubblica fino ai miei tempi al Quirinale ho conosciuto tre politici che sapevano utilizzare i Servizi Segreti: il fondatore, io, e Aldo Moro. La gente gli giurava fedeltà, e continuava anche dopo finito l'incarico".

Ma le vere prove dell'esistenza de "L'Accordo Moro", e soprattutto i suoi raccapriccianti dettagli, si potevano trovare solo nella realtà. Ventisei anni sono passati dall'attentato al ghetto ebraico di Roma, ma la ferita è ancora aperta. Era il 9 ottobre 1982. La prima Guerra del Libano era in corso, e la comunità ebraica era esposta ad un'ondata di odio senza precedenti. "Sentivamo l'atmosfera", racconta uno dei vertici della comunità di quei giorni, "sentivamo che qualcosa di terribile si stava avvicinando".

Quel giorno, poco prima di mezzogiorno, un commando di sei terroristi si scagliò contro la sinagoga, sparando e lanciando bombe a mano sui fedeli che avevano appena finito la preghiera. Decine di persone furono ferite. Stefano Tache', un bambino di due anni, rimase ucciso per mano dei terroristi.

Dichiarazioni ufficiali di condanna da parte dei politici al vertice furono subito rilasciate, ma gli ebrei di Roma non ne rimasero convinti. La sensazione di abbandono era grave: quel mattino, all'improvviso, sparirono senza spiegazione le due volanti della polizia che durante le feste ebraiche fornivano protezione all'ingresso della sinagoga. Anche dopo l'attentato è continuato l'atteggiamento strano. A tutt'oggi non sono stati pubblicati i nomi dei terroristi. Con il passare degli anni, prende sempre più piede l'ipotesi che anche attivisti dalla Germania ed elementi delle Brigate Rosse avessero sposato la causa di assassinare ebrei, ma a Roma non c'è stato a tutt'oggi un governo che abbia ritenuto necessario portare i colpevoli in corte.

"Io non avevo un ruolo ufficiale in quell'epoca", chiarisce Cossiga, che allora aveva terminato l'incarico di Presidente del Consiglio e ancora non era stato nominato Presidente del Senato. "Ricordo di essere arrivato per primo sul luogo dell'attentato. Ho visto la pozza di sangue del bambino di due anni".

Solo uno degli attentatori fu catturato, e nemmeno dagli italiani. Avvenne un mese dopo l'attentato, quando Abd El Osama A-Zumaher fu arrestato in Grecia con esplosivi nella sua macchina. I greci lo liberarono dopo sei anni, ed egli scappò in Libia. Le Autorità italiane non ne chiesero l'estradizione. "Oggi", ammette Cossiga, "non si può più scoprire tutta la verità su quanto accaduto lì. L'Italia non chiederà mai la sua estradizione, ed i libici non lo consegneranno".

Cossiga sa perfettamente il significato delle cose che sta rivelando qui, ne conosce la gravità. Né cerca di giustificare coloro che presero le decisioni. Tuttavia, anche oggi torna a spiegare la logica di questo pensiero: l'Italia non si immischia in quanto non la concerne. A prova di ciò, presenta l'altra parte. "L'azione del Mossad contro gli assassini degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 è passata anche per Roma", dice. Come noto, Adel Wahid Zuaitar, il simbolo della furbizia dell'organizzazione del Settembre Nero, fu ucciso a Roma. "Crede che l'Italia non potesse, a suo tempo, arrestare i due agenti che lo fecero fuori? Un giorno, mentre rientrava in casa, due giovani lo picchiarono all'ingresso e lo fecero fuori con due pistole munite di silenziatore. Crede che gli italiani non sapessero chi fossero? È ovvio che lo sapevano, ma in questioni del genere è meglio non mettere le mani, ed è questa la linea che guidava il comportamento dell'Italia".

Lei paragona l'eliminazione di un terrorista all'assassinio di un bambino di due anni all'uscita della sinagoga?

"No, assolutamente no. Se avessi saputo che le volanti della polizia erano state istruite ad andarsene quella mattina, nell'ambito di quell'accordo di cui mi hanno sempre negato l'esistenza, forse tutto sarebbe andato diversamente". La colpa, tuttavia, la attribuisce solo ed esclusivamente ad Aldo Moro.

Tuttavia, basta un ulteriore singolo sguardo sull'Italia degli ultimi trent'anni per scoprire che l'influenza dell'Accordo Moro non è finita lì. Nel dicembre 1985, quando Cossiga era già Presidente della Repubblica, avvenne l'attentato sanguinoso al banco della El Al all'aeroporto di Fiumicino. Fu un attacco combinato, a Roma e a Vienna, a firma delle unità di Abu Nidal, in cui morirono 17 persone, di cui 10 in Italia. Le Autorità di Roma, superfluo anche dirlo, non si sono considerate parte in causa.

Come si concilia l'attentato all'aeroporto con l'accordo di non colpire obiettivi italiani? "Non furono colpiti obiettivi italiani", spiega Cossiga, "fu la compagnia aerea israeliana ad essere attaccata nell'aeroporto".

Ma il territorio era italiano.

"I morti furono tutti israeliani, ebrei ed americani, non italiani. Gli scambi di fuoco non hanno incluso i nostri uomini, solo i palestinesi e gli addetti alla sicurezza di El Al e dello Shabak [servizi di sicurezza interna israeliani – Ndt].

Cossiga sa perfettamente il significato di ciò. Dal punto di vista dell'Italia, in fondo, l'attentato non era affatto una cosa che la riguardava. Fin tanto che non sono stati uccisi italiani non ebrei, tutto bene. "Non ho mai visto le carte, ma credo di sì. Così funzionavano le cose", ammette. Il capo del SISMI a quei tempi, Fulvio Martini, ammette in un libro che ha scritto che era stato ricevuto un vero e proprio avvertimento dell'attentato. "Qualcosa non ha funzionato con le forze della sicurezza italiane, che sapevano a priori dell'attacco", spiega.

Cossiga tiene a che si sappia che egli non era stato coinvolto personalmente nell'accordo. "Quando ero Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica non ne sapevo niente", insiste fermamente, "me lo tenevano nascosto. Io soltanto speculavo che un tale accordo esistesse, per via di quel telegramma da Beirut, ma tutti stavano zitti. Bassem Abu Sharif ha detto che l'Accordo Moro fu firmato a Roma e a Beirut e che gli italiani erano rappresentati dal capo dei servizi segreti dell'Italia che era in servizio in Libano, ma io non ne sapevo niente".

Tuttavia, Cossiga mostra un certo bisogno, forse incontrollabile, di difendere quell'Italia che avrebbe firmato l'accordo. Quella politica, egli spiega, era comune anche in altri Paesi. "La Germania ha liberato il commando dei terroristi che uccisero gli atleti a Monaco di Baviera, e anche la Francia si è comportata analogamente. Questa era la politica europea. Tranne gli inglesi, ovviamente. I palestinesi sapevano quel che facevano. Non ho mai incontrato un capo di un'organizzazione terroristica che fosse stupido. Arafat non era stupido.

Cossiga, per inciso, non è solo. Dopo la rivelazione del Corriere della Sera, il famoso magistrato Rosario Priore – responsabile in quegli anni dell'indagine di misteri come il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro e l'attentato contro Papa Giovanni Paolo II – ne ha ammesso i dettagli. "L'Accordo Moro è esistito per anni", ha dichiarato, "l'OLP aveva in territorio italiano uomini, basi ed armi. Anche fazioni autonome come quelle di Abu Abbas, il Consiglio della Rivoluzione e il Fronte di George Habash. Era stata una decisione politica fredda, che aveva come scopo l'immunità della nostra gente e dei nostri interessi in territorio italiano, in cambio [dell'accettazione] dell'immagazzinamento e del trasporto di esplosivi e di commandi terroristici che dovevano operare altrove".

Ebbene sì, anche l'uomo che oggi è membro della Corte di Cassazione di Roma, non ha incluso gli ebrei della città nella definizione "immunità della nostra gente".

L'elenco non termina qui. L'Accordo Moro, si scopre, ha avuto un'influenza decisiva sulla vita – e sulla morte – di molti.

Anche le circostanze del sequestro della nave italiana Achille Lauro rivelano un legame tra l'Amministrazione di Roma e le organizzazioni terroristiche, e anche questa volta – che sorpresa! – gli obiettivi erano ebraici.

Il 7 ottobre 1985, mentre la nave era in viaggio da Alessandria d'Egitto a Port Said, l'hanno sequestrata quattro terroristi armati del Fronte per la Liberazione della Palestina di Ahmad Jibril. I sequestratori, entrati in azione prima del previsto poiché erano stati smascherati da un membro dell'equipaggio, hanno minacciato di uccidere ostaggi se non fossero stati liberati 50 prigionieri palestinesi che erano incarcerati in Israele. Si sono diretti verso la Siria, ma questa non ne ha permesso l'ingresso nelle sue acque territoriali.

La vittima di quel sequestro fu Leon Klinghoffer, un passeggero ebreo americano, paralitico in sedia a rotelle. I sequestratori non ebbero pietà di lui: gli spararono e poi lo gettarono in mare ancora vivo, con la sedia a rotelle. La nave ritornò in Egitto, e dopo due giorni di trattative i sequestratori acconsentirono a lasciarla. Furono trasferiti verso la Tunisia su un aereo civile egiziano, che fu però intercettato da caccia americani e costretto ad atterrare nella base NATO in Sicilia.

Questo evento è indelebilmente impresso nella memoria collettiva italiana. Forze italiane dei carabinieri da una parte, incursori delta americani dall'altra, in mezzo l'aereo con i sequestratori a bordo, e tutti che si minacciano a vicenda con le armi cariche, mentre si attende che i politici trovino una formula per uscire dalla crisi. L'evento è rimasto impresso nella coscienza italiana come un simbolo dell'indipendenza dell'Italia e dell'immobilità dell'allora Presidente del Consiglio, Bettino Craxi, di fronte agli americani.

Solo che ora Cossiga rivela che il motivo della fermezza di Craxi era ben altro. Spiega che Craxi ha scelto di riservare ad Arafat un atteggiamento ruffiano. "C'era stato un accordo chiaro tra l'Italia e Arafat, secondo cui la nave sarebbe stata liberata dal commando terroristico in cambio della libertà di Abu Abbas, e così fu", svela.

I sequestratori furono arrestati dalle forze della polizia italiana ed all'aereo fu permesso di continuare il viaggio malgrado la richiesta americana di fermarlo – poiché tra i passeggeri liberi c'era anche l'uomo che era alla guida dei sequestratori, Abu Abbas. I quattro sequestratori furono processati in Italia e trovati colpevoli. Abu Abbas, invece, fu liberato.

La spiegazione ufficiale di Craxi e del governo italiano fu che le asserzioni degli americani sul coinvolgimento diretto di Abu Abbas nel sequestro erano arrivate troppo tardi, solo dopo il suo decollo dall'Italia in direzione della Jugoslavia. Cossiga, comunque, chiarisce che non fu proprio così. "Non è assolutamente andata così", dice, "tutto era parte dell'accordo con Arafat. Fu lui a convincere Abu Abbas, malgrado non facesse parte dell'OLP, di liberare la nave al Cairo, in cambio della sua libertà e di una promessa di incolumità. La posizione italiana, secondo cui questo lo si venne a sapere solo dopo la sua liberazione, è una frottola. Lo abbiamo liberato dopo".

C'è chi asserisce che egli sia rimasto a Roma alcune ore ed abbia persino incontrato alcune personalità.

"Io non ne so niente. Ero Presidente della Repubblica e a me dissero che era rimasto tutto il tempo all'interno dell'aeroporto. Le ricordo che tutta l'area era circondata da agenti della CIA".

Questo episodio, va sottolineato, è lungi dallo sparire dalla coscienza pubblica italiana. Proprio in questi giorni, la corte a Roma sta per discutere la domanda di uno dei sequestratori, Abdel Atif Ibrahim, liberato dopo vent'anni in carcere, di rimanere in Italia. "Gli permetteranno di rimanere qui, non c'è dubbio", afferma Cossiga, "ma la decisione, in definitiva, sarà politica, ed il Ministro dell'Interno dovrà decidere".

Se Lei fosse oggi Ministro dell'Interno e dipendesse da Lei, gli permetterebbe di restare?

"Io lo metterei su un velivolo militare diretto in Libano, atterrerei lì con la scusa di portare un diplomatico, spegnerei i motori, aprirei la porta, lo butterei sulla pista e decollerei di ritorno".

Nonostante oggi Cossiga tenga molto a presentarsi come un fermo oppositore del terrorismo palestinese, c'è ancora chi non dimentica la sua posizione favorevole ad Arafat quando contro questi era stato emesso un mandato di cattura in Italia. Anche da questa faccenda, le Autorità e i meccanismi della legalità in Italia non escono – come dire – brillantemente. "Arafat", spiega Cossiga, "era arrivato in Italia per il funerale del leader della sinistra italiana, Segretario Generale del Partito Comunista, Enrico Berlinguer, che era mio cugino. Fino ad oggi c'è molta gente che non crede affatto che fossimo imparentati. All'arrivo di Arafat qui, lo attendeva un mandato di cattura del tutto folle emesso da un giudice italiano.

"A me chiesero di riceverlo a Palazzo Giustiniani, in qualità di Presidente del Senato, e permettergli di riposarsi. Stiamo parlando, Le ricordo, del 1984. Arafat partecipò al funerale e a tutta la cerimonia, alla quale era presente anche il Vice Segretario Generale del Partito Comunista di Mosca. Venne da me accompagnato dai Servizi Segreti italiani e dalle sue guardie del corpo. Contemporaneamente, una forza di polizia era partita alla sua ricerca per ordine di un giudice. Lei crede [veramente] che non sapessero dove si trovasse?"

Comunque sia, oggi Francesco Cossiga si identifica orgogliosamente come amico prossimo dello Stato di Israele ed entusiasta sostenitore degli Stati Uniti. Questo, forse, è il motivo per cui si permette ora di dire cose del tutto in ortodosse riguardo alla condotta degli scaglioni che contano.

E se a qualcuno potesse sembrare che quei giorni bui siano spariti, il quadro che dipinge Cossiga è allarmante: l'Italia, egli crede, attua oggi un accordo analogo con Hizbullah. Le forze di UNIFIL sarebbero invitate a circolare liberamente nel sud del Libano, senza temere per la propria incolumità, in cambio di un occhio chiuso e della possibilità di riarmarsi data a Hizbullah. "L'Accordo Moro non mi fu mai esposto in maniera chiara, ne ho solo ipotizzato l'esistenza. Nel caso di Hizbullah posso affermare con certezza che esiste un accordo tra le parti", dice Cossiga con certezza, "Se verranno ad interrogarmi, deporrò davanti ai giudici che trattasi di segreti dello Stato, e io non sono tenuto a rivelare le mie fonti".

Cossiga ha dichiarato che intende sottoporre un'interrogazione al Governo riguardo all'esistenza di un tale accordo segreto, atto a proteggere il contingente italiano in Libano. Come noto, durante gli Anni Ottanta, le forze americane e francesi in Libano hanno subito gravi perdite, mentre nessun attentato è stato compiuto contro la forza italiana>>.

Il giudice Priore – di nuovo lui – ha osato addirittura portare le ipotesi di Cossiga un passo in avanti. "È possibile", ha dichiarato ad un'agenzia stampa italiana, "che esista oggi persino un accordo tra l'Italia e Al Qaida od un'altra organizzazione fondamentalista".

La maggior parte degli italiani sono rimasti, come ho detto prima, sorprendentemente indifferenti di fronte alla rivelazione. Ma prevedibilmente, la comunità ebraica ne è rimasta scossa. Reagendo alle nuove rivelazioni esposte su queste pagine, il Presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, fa appello al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di aprire un'indagine approfondita.

"È ovvio che non possiamo andare indietro nel tempo, e non si può cancellare questa vergognosa storia dell'Italia", ha detto a Yediot Aharonot, "ma bisogna esporre gli irresponsabili che hanno offerto gli ebrei d'Italia in sacrificio, trattandoli come stranieri, come immigrati di passaggio. Più di ogni altra cosa, esigiamo risolutamente la piena sicurezza per gli ebrei d'Italia e per le loro istituzioni".

È molto dubbio se Berlusconi darà ascolto ed inizierà l'intensa indagine che esige la comunità ebraica. È vero che il Presidente del Consiglio italiano ha modificato l'atteggiamento del suo Paese nei confronti di Israele, ma si possono ancora riconoscere incrinature nella comprensione che gli ebrei d'Italia sono parte radicale della vita italiana. Più di una volta, rivolgendosi agli ebrei, egli ha detto "il vostro governo" – intendendo il Governo dello Stato d'Israele, e non quello italiano. La buona volontà forse c'è, ma la strada è ancora lunga per assicurare che la storia non si ripeta>>.

Fonte: "Yediot Aharonot" 3.10.08 via "Informazione Corretta"


[Modificato da LiviaGloria 11/01/2009 17:07]
11/01/2009 17:14
 
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