Appello, ora la moratoria per l’aborto

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, [8]
Jonh T.
00lunedì 21 aprile 2014 12:06
Naturalmente, secondo i principi della legge di attrazione é giusto
in questo caso essere a favore della vita; poi vi é anche una spiegazione dal punto di vista quantistico.

Buona Pasqua a te e a tutti
wheaton80
00giovedì 29 ottobre 2020 16:17
Stop all’aborto eugenetico, la Polonia fa la storia

Il 22 ottobre 2020, memoria di san Giovanni Paolo II, è una data che resterà negli annali della difesa della vita nascente. La Corte Costituzionale della Polonia ha infatti dichiarato che l’«aborto terapeutico» (cioé eliminare la malattia uccidendo il malato), che in Polonia è chiamato anche «aborto eugenetico», è incompatibile con la Costituzione di quel Paese. Ricapitoliamo. L’articolo 4.a della legge del 7 gennaio 1993 sulla pianificazione familiare, la protezione del feto umano e le condizioni per consentire l’interruzione della gravidanza prevede che si possa abortire nei seguenti casi:

1) La gravidanza rappresenta una minaccia per la vita o la salute di una donna incinta
2) I test prenatali o altre indicazioni mediche indicano un’alta probabilità di un danno grave e irreversibile del feto o di una malattia incurabile potenzialmente letale
3) Vi è un giustificato sospetto che la gravidanza sia derivata da un atto illecito

Il punto due permette quindi il cosiddetto «aborto terapeutico». Nel 2019, 119 parlamentari di PiS (Diritto e Giustizia), PSL-Kukiz’15 e Konfederacji hanno chiesto alla Corte Costituzionale se questa legge fosse conforme alla Costituzione polacca. La carta fondamentale, infatti, all’articolo 38, dichiara:«La Repubblica di Polonia offre a tutti la protezione legale della vita». Tutti significa tutti, senza distinzioni tra sani e malati, tra bambini e adulti. La Corte Costituzionale, dietro una specifica richiesta di alcuni parlamentari, ha infatti stabilito che la legge che regola l’aborto in Polonia viola la Costituzione. Questa sentenza avrà conseguenze enormi sulla legislazione polacca in materia. Si tratta di un evento epocale e clamoroso che, purtroppo, non ha avuto alcuna risonanza sui media mondiali, così come su quelli italiani. Ovviamente ci sono state reazioni, anche violente. Una folla di democratici, di quelli che «le sentenze non si discutono», hanno inscenato una manifestazione «pacifica» sullo stile del movimento Black Lives Matters: si sono radunati con il volto mascherato (del resto, c’è il Covid), armati di pietre e bastoni. Non davanti al parlamento, non davanti alla sede della Corte Costituzionale: davanti all’abitazione privata del leader del PiS, Jarosław Kaczyński. La manifestazione è stata così democratica e pacifica che la polizia ha dovuto intervenire per proteggere l’abitazione del politico; ovviamente, le forze dell’ordine sono state bersagliate da una gragnuola di pietre democratiche e pacifiche. Ci sono state proteste, più o meno dello stesso tenore, anche davanti alle sedi del PiS e della Corte Costituzionale. I media hanno riportato la notizia degli scontri, sostenendo che le due parti erano «donne polacche» contro il PiS; eppure gran parte dei manifestanti sembravano attivisti LGBT:

wpolityce.pl/polityka/523314-nie-nocne-godziny-na-zoliborzu-nie-byly-pokojowym-p...

La polizia ha arrestato 15 manifestanti colpevoli di aver lanciato pietre sulle forze dell’ordine. Alcuni manifestanti si sono anche recati presso l’abitazione di un giudice della Corte Costituzionale, la professoressa Krystyna Pawłowicz, e l’hanno aggredita fisicamente; solo l’intervento della polizia ha potuto interrompere l’aggressione. Spero vivamente che questa vicenda sia un incoraggiamento per il popolo della vita italiano. Non è quindi vero che bisogna rassegnarsi all’aborto e che l’abolizione delle leggi che lo permettono sia un obiettivo irrealistico. Ma, soprattutto, insegna quali sono le strategie realmente efficaci per contrastare questa piaga sociale e morale. In questo caso, a mio modesto parere, si sono rivelati efficaci l’occupazione gramsciana dei posti di potere e la conoscenza dei meccanismi politici e istituzionali.

Roberto Marchesini
24-10-2020
www.lanuovabq.it/it/stop-allaborto-eugenetico-la-polonia-fa-l...
Femisia
00sabato 6 aprile 2024 20:54
In Francia, uccidere il proprio figlio diventa un diritto costituzionale.








Femisia
00sabato 13 aprile 2024 21:40

La risoluzione che auspica l’inserimento dell’aborto nella Carta dei diritti dell’Ue è stata approvata dal Parlamento europeo.








Femisia
00martedì 30 aprile 2024 19:11



Femisia
00mercoledì 8 maggio 2024 19:13


Abby ha visto tante volte i prodotti di un aborto, ma non ha mai preso parte all'azione. Succede che venga chiamata in sala operatoria, e che sullo schermo veda l'immagine di un feto di 13 settimane, testa e corpo formati, che dà l'idea di cercare di sfuggire disperatamente al risucchio della morte. Invano. È la rivelazione che ribalta la sua visione delle cose. [...] Per Abby quel brevissimo video è il film che decide la sua vita. Tutto cambia prospettiva nel momento in cui vedi la cosa non dopo che è accaduta, ma proprio mentre accade.

(...)

Qui si spiega che Planned Parenthood è un'organizzazione tentacolare finanziata da George Soros, Bill Gates e Warren Buffett, che i gruppi di preghiera pro life fuori dalle cliniche sono combattuti perché è dimostrato che dove si svolgono regolarmente diminuisce il numero delle donne che vi si recano ad abortire, che l'organizzazione creata da Abby Johnson dopo che si è dimessa è riuscita ad aiutare 500 addetti ad abbandonare l'industria dell'aborto. [...]

(...)


- Anthony Levatino (vedi foto a sinistra), il dottore che nel film si vede praticare l'aborto che cambierà per sempre la vita di Abby Johnson, non è un attore, ma un vero dottore che ha praticato personalmente più di 1.200 aborti. Poi un giorno, guardando al contenitore dei pezzi di bambini strappati dal grembo delle loro madri, ha pensato che quelli erano i figli e le figlie di quelle mamme. In quel momento si è reso conto degli abomini che aveva commesso e cambiò vita.


www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=437
Femisia
00martedì 14 maggio 2024 22:45
Dall’aborto al gender, anche lo show business ai piedi della propaganda progressista

Sono diversi i personaggi famosi, tra cantanti, attori e personaggi dello spettacolo, che, in più occasioni, si sono espressi pubblicamente a favore della clinica Planned Parenthood e del presunto “diritto” delle donne ad abortire. E non solo. Pensiamo infatti alla costante propaganda progessista, woke e gender che ormai permea ogni aspetto della società, soprattutto – appunto – lo spettacolo, l’intrattenimento e in generale lo show business.
L’ultimo caso risale al 16 aprile scorso, a New York, dove la nota clinica americana ha organizzato un gala per promuovere l’aborto sotto la falsa etichetta di “diritti femminili”. A partecipare c’erano anche attrici, come Patricia Arquette, e cantanti come Meghan thee Stallion, oltre ad altri personaggi del mondo dello spettacolo. Gli invitati indossavano magliette, borsette e altri accessori con scritte come “My body my vote” o “#Choice”, e nei bagni si trovavano pillole anticoncezionali distribuite gratuitamente. La cantautrice St. Vincent si è dichiarata addirittura “onorata” per aver avuto la possibilità di partecipare alla serata.
Questa era un’occasione particolare, ma sono innumerevoli gli altri esempi che potremmo citare: basti pensare al caso, che abbiamo già affrontato più volte, della Disney. L’azienda, nata con lo scopo di intrattenere le famiglie, oggi sembra stia cercando di forzare l’ideologia del politicamente corretto e di indottrinare milioni di bambini alla nuova cultura dominante.

Sembra insomma che ci sia un vero e proprio disegno di fondo in questa storia: l’esporsi in modo continuo, e quasi assillante, delle star su un discorso così scomodo e controverso come l’aborto sempre nella stessa direzione e – in questo caso - la condivisione di contenuti a sostegno di una clinica che, invece di salvare la vita delle donne gliela rovina per sempre, sopprimendo quella del loro bambino. O ancora il tentativo di un’azienda che produce contenuti prevalentemente rivolti ai bambini di inserire questioni delicate e complesse come il transgenderismo, la fluidità di genere e gli “stereotipi di genere”. Sono tutti elementi che seguono un filo conduttore comune: una propaganda estenuante e inarrestabile del pensiero unico, e una continua soppressione di qualsiasi pensiero si discosti da quest’ultimo.
La Disney, però – a vedere bene la realtà - non guadagna nulla a veicolare questo tipo di messaggi, anzi, di fatto ci sta solo perdendo, come dimostrano i flop incredibili delle ultime uscite cinematografiche, così come le star che, se da un lato ricevono ovazioni e applausi, dall’altro rischiano di perdere una buona porzione del loro seguito che non condivide il loro pensiero sull’argomento. L’unica spiegazione è che tutti questi gesti siano finanziati e promossi da qualcuno che può permetterselo. Le lobby abortiste e quelle Lgbtqia+ spingono per la promozione di questa ideologia tra le masse per disseminare confusione.

Per questo riteniamo fondamentale continuare ad affermare la verità, a discapito di ciò che sia più comodo o più remunerante dire: sopprimere la vita del proprio bambino non è un diritto per una madre, lo è invece accogliere quella vita con tutti gli aiuti e il sostegno necessari per attutire le sue difficoltà, allo stesso modo è inaccettabile che ai bambini venga insegnato che il genere è fluido e che si può cambiare a piacimento. Dobbiamo farlo per proteggere i nostri figli.

www.provitaefamiglia.it/blog/dallaborto-al-gender-anche-lo-show-business-ai-piedi-della-propaganda-prog...
Femisia
00martedì 14 maggio 2024 22:50
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:12.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com