Appello, ora la moratoria per l’aborto

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Ghergon
00sabato 29 dicembre 2007 13:38


Il Foglio

Appello, ora la moratoria per l’aborto
Scritto da GIULIANO FERRARA Il 20/12/2007
GLI EDITORIALI


C’è anche una pena di morte, legale, che riguarda centinaia di milioni di esseri umani. Le buone coscienze che si rallegrano per il voto dell’Onu ora riflettano sulla strage eugenica, razzista e sessista degli innocenti


Questo è un appello alle buone coscienze che gioiscono per la moratoria sulla pena di morte nel mondo, votata ieri all’Onu da 104 paesi. Rallegriamoci, e facciamo una moratoria per gli aborti. Infatti per ogni pena di morte comminata a un essere umano vivente ci sono mille, diecimila, centomila, milioni di aborti comminati a esseri umani viventi, concepiti nell’amore o nel piacere e poi destinati, in nome di una schizofrenica e grottesca ideologia della salute della Donna, che con la donna in carne e ossa e con la sua speranza di salute e di salvezza non ha niente a che vedere, alla mannaia dell’asportazione chirurgica o a quella del veleno farmacologico via pillola Ru486.
Questi esseri umani ai quali procuriamo la morte legale hanno ciascuno la propria struttura cromosomica, unica e irripetibile. Spesso, e in questo caso non li chiamiamo “concepiti” ma “feti”, hanno anche le fattezze e il volto, che sia o no a somiglianza di Dio lo lasciamo decidere alla coscienza individuale, di una persona. Qualche volta, è accaduto di recente a Firenze, queste persone vengono abortite vive, non ce la fanno nonostante ogni loro sforzo, soccombono dopo un regolare battesimo e vengono seppellite nel silenzio. La pena di morte per la cui virtuale moratoria ci si rallegra oggi è di due tipi: conseguente a un giusto processo o a sentenze di giustizia tribale, compresa la sharia. Sono due cose diverse, ovviamente. Ma la nostra buona coscienza ci induce a complimentarci con noi stessi perché non facciamo differenze, e condanniamo in linea di principio la soppressione legale di un essere umano senza guardare ai suoi motivi, che in qualche caso, in molti casi, sono l’aver inflitto la morte ad altri. Bene, anzi male. Il miliardo e più di aborti praticati da quando le legislazioni permettono la famosa interruzione volontaria della gravidanza riguarda persone legalmente innocenti, create e distrutte dal mero potere del desiderio, desiderio di aver figli e di amare e desiderio di non averli e di odiarsi fino al punto di amputarsi dell’amore. E’ lo scandalo supremo del nostro tempo, è una ferita catastrofica che lacera nel profondo le fibre e il possibile incanto della società moderna. E’ oltre tutto, in molte parti del mondo in cui l’aborto è selettivo per sesso, e diventa selettivo per profilo genetico, un capolavoro ideologico di razzismo in marcia con la forza dell’eugenetica. Rallegriamoci dunque, in alto i cuori, e dopo aver promosso la Piccola Moratoria promuoviamo la Grande Moratoria della strage degli innocenti. Si accettano irrisioni, perché le buone coscienze sanno usare l’arma del sarcasmo meglio delle cattive, ma anche adesioni a un appello che parla da solo, illuministicamente, con l’evidenza assoluta e veritativa dei fatti di esperienza e di ragione.
Ghergon
00sabato 29 dicembre 2007 13:38
Bravo Giuliano Ferrara!
Ghergon
00sabato 29 dicembre 2007 14:12
Nivacrom
00sabato 29 dicembre 2007 21:14
Giuliano Ferrara, ti ricordo Ghergon, pur sembrando un elefantino, in realtà è il più grosso camaleonte della scena pubblica italiana.

E' passato attraverso tutte le parrocchie e attualmente staziona in territorio amico (tuo).

Anche se apparentemente impossibilitato, io lo vedo sempre pronto a saltare in altri territori con la massima nonchalance.

Il cambio della casacca, l'adattarsi al mutamento delle situazioni, il non avere valori e punti fermi ma solo un cinico senso della realtà sono i tratti dominanti del nostro voluminoso giornalista.

E' strano che tu non veda la malignità lì dove si manifesta in tutta evidenza.
Ghergon
00sabato 29 dicembre 2007 21:43
Si capisco il tuo punto di vista che ovviamente non condivido...

ma non posso fare altro che ripetere e con ancora più enfasi BRAVO GIULIANO FERRARA! Anzi BRAVISSIMO...tutto il nostro appoggio! [SM=g27811] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823]
Nivacrom
00sabato 29 dicembre 2007 21:52
Re:
Ghergon, 29/12/2007 21.43:

Si capisco il tuo punto di vista che ovviamente non condivido...

ma non posso fare altro che ripetere e con ancora più enfasi BRAVO GIULIANO FERRARA! Anzi BRAVISSIMO...tutto il nostro appoggio! [SM=g27811] [SM=g27823] [SM=g27823] [SM=g27823]



Fratello il mio non è un punto di vista.

E' la realtà storica del nostro uomo-pachiderma.


Ghergon
00sabato 29 dicembre 2007 22:03
Il mio parere è che sei prevenuto contro il meritevole Giuliano Ferrara..lo offendi anche gratuitamente [SM=g27825] ...più chiaro di così... [SM=x268933]
Nivacrom
00sabato 29 dicembre 2007 23:59
Re:
Ghergon, 29/12/2007 22.03:

Il mio parere è che sei prevenuto contro il meritevole Giuliano Ferrara..lo offendi anche gratuitamente [SM=g27825] ...più chiaro di così... [SM=x268933]



Prevenuto?

Hai mai sentito parlare del bue che dice cornuto all'asino?


Jonh T.
00domenica 30 dicembre 2007 01:48
bisogna mobilitarsi tutti per questa moratoria: non si può da un lato favorire coloro che potenzialmente hanno commesso crimini, anche orrendi, mentre dall'altro si annientano gli innocenti che oltremodo sono indifesi: é inumano, illecito, oltre che profondamente ingiusto, e contro questa ingiustizia ci si deve muovere perché é sopratutto Abele che deve essere tutelato
Ghergon
00domenica 30 dicembre 2007 08:20
[SM=g27811]
Ghergon
00domenica 30 dicembre 2007 08:52
Re: Re:
Nivacrom, 12/29/2007 11:59 PM:



Prevenuto?

Hai mai sentito parlare del bue che dice cornuto all'asino?





no... [SM=x268933]


Nivacrom
00domenica 30 dicembre 2007 16:52
Beh in questo caso tu saresti il bue e io l'asino. [SM=g27828]

Intendi fratello?

Ghergon che dice prevenuto a Nivacrom è come il bue che dice cornuto all'asino.

Io povero asinello devo sentirmi dire cornuto dal bue Ghergon? [SM=x268929]

Ovvero il prevenutissimo Ghergon [SM=g1456035] da del prevenuto al povero Nivacrom [SM=x268921] che invece si sforza sempre di capire ogni cosa con la mente sgombra da dogmi e pregiudizi. [SM=x268947]
GMU
00domenica 30 dicembre 2007 20:38
(mi spiace dirlo:) Meglio soli che mal accompagnati... [SM=g27818]
GMU
00domenica 30 dicembre 2007 20:39
Tutti
Vedo...

Vedo il rischio che non cattolici vedano Ferrara come un esponente di... chi poi?
Vedo e ho già visto usurpazione. Vedo impostura. Vendita di se stessi nel mercato delle idee.
Vedo e ho già visto
Vedo ingenuità...
Vedo la storia che si ripete
e ancora più brutto al vedo in casa mia...
Vidi persone non raccomandabili fare cose che avrebbero fatto persone di buona fede e volontà. Vidi quest'ultime affidare troppe speranze a loro solo perchè erano gli unici a portarle avanti...
Vorrei vedere quest'ultime farlo... vorrei vederle con la fede nel cuore!!!!

GMU
00domenica 30 dicembre 2007 20:50
4 domande (im particolare per Ghergon).
1. Come mai un'iniziativa del genere la lasciamo fare ad un tal personaggio? Come mai nessun Cristiano credente non l'ha inizata tale moratoria?

2. Che differenza ci sarebbe stata se una tale iniziativa l'avesse fatta un cattolico? (Per esempio te e/o me Ghergon... si proprio te e/o me...)

3. Come caspita ci si può fidare di un personaggio così...

Dipendente della CIA. Nipote di un massone.

4. riporto una citazione di Giuliano Ferrara


« Io non ho una fede personale, non ho questo dono, questa grazia soprannaturale e non ho una confessione praticata e osservante. Io non sto dentro l'ortodossia della Chiesa cattolica, perché pur essendo stato battezzato [...] io non ho la fede. E pur essendo culturalmente cattolico, non sono parte della Chiesa, del popolo di Dio. Ma la mia è una posizione teista. Per quello che ho letto, per quello che ho capito, per quello che ho esperito dell'esistenza, attraverso il mio matrimonio, i miei amori, l'amore che ho portato a mio padre e a mia madre, attraverso la lettura che ho fatto della società. Io ho una posizione che praticamente è quella richiamata da Ratzinger parafrasando Ugo Grozio: quella di vivere come se Dio esistesse. Cioè io non penso come essere umano generico di essere signore della terra. Non penso di essermi creato da solo. Non penso, come anche molti conservatori pensano, che si debba mettere al proprio servizio la vita che sopravviene. Ma, anzi, penso che si deve essere al servizio della vita che sopravviene. Quindi penso che la nostra era è caratterizzata da questo immenso scandalo dell'incontro tragico, sbagliato, sbilenco, col problema dell'aborto. Insomma, penso molte cose cattoliche senza essere cattolico. Ma non sono "un ateo devoto". Chi mi conosce sa che io sono il contrario di un "devoto". Sono una persona disciplinata e razionale, ma "devoto" no.[3] »


Chi non è parte della Chiesa cos'è?

GMU
00domenica 30 dicembre 2007 20:52
leggendo tal intervista mi metterei a ridere... ma di una risata amara... [SM=g27827] [SM=g27826]

http://www.tempi.it/archivio_dett.aspx?idarchivio=12235

come dicono qua a Bergamo:

statev' accort.......

[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
Ghergon
00domenica 30 dicembre 2007 21:34
Re: 4 domande (im particolare per Ghergon).
GMU, 12/30/2007 8:50 PM:

1. Come mai un'iniziativa del genere la lasciamo fare ad un tal personaggio? Come mai nessun Cristiano credente non l'ha inizata tale moratoria?

2. Che differenza ci sarebbe stata se una tale iniziativa l'avesse fatta un cattolico? (Per esempio te e/o me Ghergon... si proprio te e/o me...)

3. Come caspita ci si può fidare di un personaggio così...

Dipendente della CIA. Nipote di un massone.

4. riporto una citazione di Giuliano Ferrara


« Io non ho una fede personale, non ho questo dono, questa grazia soprannaturale e non ho una confessione praticata e osservante. Io non sto dentro l'ortodossia della Chiesa cattolica, perché pur essendo stato battezzato [...] io non ho la fede. E pur essendo culturalmente cattolico, non sono parte della Chiesa, del popolo di Dio. Ma la mia è una posizione teista. Per quello che ho letto, per quello che ho capito, per quello che ho esperito dell'esistenza, attraverso il mio matrimonio, i miei amori, l'amore che ho portato a mio padre e a mia madre, attraverso la lettura che ho fatto della società. Io ho una posizione che praticamente è quella richiamata da Ratzinger parafrasando Ugo Grozio: quella di vivere come se Dio esistesse. Cioè io non penso come essere umano generico di essere signore della terra. Non penso di essermi creato da solo. Non penso, come anche molti conservatori pensano, che si debba mettere al proprio servizio la vita che sopravviene. Ma, anzi, penso che si deve essere al servizio della vita che sopravviene. Quindi penso che la nostra era è caratterizzata da questo immenso scandalo dell'incontro tragico, sbagliato, sbilenco, col problema dell'aborto. Insomma, penso molte cose cattoliche senza essere cattolico. Ma non sono "un ateo devoto". Chi mi conosce sa che io sono il contrario di un "devoto". Sono una persona disciplinata e razionale, ma "devoto" no.[3] »


Chi non è parte della Chiesa cos'è?




Le opere meritevoli sono opere meritevoli c'è poco da aggiungere...
Do il mio sostegno e la mia piena approvazione[SM=g27811]
LiviaGloria
00domenica 30 dicembre 2007 21:43
Premetto che non ho seguito le vicende politiche di Ferrara...mi sono limitata a leggere l intervista che GMU ha segnalato.

Devo dire che non mi é dispiaciuta,anzi...ma certamente non posso solo da quello "giudicare" in positivo o negativo una persona...

Posso solo dire che se guardo la vita umana,cambiare "idee" nel senso di provare a conoscere tramite diverse "esperienze" non sia una colpa...
Tutti sappiamo,ogniuno a nostro modo secondo la nostra vita,che quando eravamo ragazzi non avevamo le stesse idee di oggi...e quelle di domani forse saranno simili...ma non uguali.
Quindi cambiare la politica non trovo sia segno di sfiducia...poi personalmente lo comprendo bene,in un certo senso...perché certe "cose" te le ritrovi davanti solo quando ci sei dentro... [SM=g27828]

Riguardo il fatto che non la chiesa o un cristiano abbia fatto tale iniziativa...direi che possono esserci diverse motivazioni...che forse una di quelle possa essere il problema di essere prevenuti su iniziative direttamente cattoliche??.. [SM=g27828] [SM=g27823]
Jonh T.
00domenica 30 dicembre 2007 22:10
Re: Re: 4 domande (im particolare per Ghergon).
Ghergon, 30/12/2007 21.34:



Le opere meritevoli sono opere meritevoli c'è poco da aggiungere...
Do il mio sostegno e la mia piena approvazione[SM=g27811]



Esattamente, poi anche un massone si potrebbe convertire, come testimoniato da qualche episodio tipo quello in cui era presente Padre Pio.
Non dimentichiamoci che questo straordinario pontificato ha posto l'accento proprio su quelli considerati lontani, "i non addetti ai lavori", che molte volte si dimostrono nei fatti migliori dei cosidetti cattolici doc, tipo quelli presenti nella parte politica che ha votato e si é compromessa coi fautori dei DICO, eutanasia, liberalizzazione delle droghe etc etc.
Non ho sentito particolari dissonanze dal cosidetto mondo cattolico impegnato in politica, mentre ne ho avvertite dai cosidetti atei, che guardacaso si comportano come se fossero credenti, come ebbe a dire Benedetto XVI in una mirabile frase "comportatevi come se Dio esistesse", e così é stato per Ferrara, per "l'ateissima" Fallaci, o per l'illustre sen. Pera che nei fatti si sono dimostrati degni di appartenere alla cattolicità, dall'astensione al referendum sulla fecondazione, alla difesa delle origini cristiane.
A questi novelli Re Magi, mi levo il cappello, perché a mio avviso interpretano alla lettera quanto scritto nel Vangelo "Non chi dice: Signore, Signore... ma chi fa la volontà del Padre mio entrerà nel Regno", e spesso lo fanno meglio di tanti, me compreso.
Ghergon
00domenica 30 dicembre 2007 22:41
Quoto il discorso di John.
Purtroppo il Concilio mal interpretato ha dato luogo a decenni di defezioni, di scompigli, di licenziosità etc etc all'interno della Chiesa.
Ora il buon Papa Ratzinger sembra voler dare una svolta e ridare conforto e vigore...

L'ala tradizionalista della Chiesa che tuona contro i mali moderni per ora non ha ancora voce in capitolo.

I "cattolici" impegnati in politica (son cattolici?) come giustamente dice John sono oramai persi dietro a non si sa bene cosa e allora succede che Dio deve sfruttare le persone giuste al momento giusto e non importa chi esse siano e da dove esse provengano.

E' il Signore che sceglie e se chi di dovere dovrebbe farlo e non lo fa, perchè ricodiamoci sempre che uno dei doni più grandi di Dio è la libera volontà, allora Nostro Signore si rivolge a chi è in grado di captare l'azione giusta al momento giusto.

Chi riesce a mettere da parte lo spirito umano e quello del male e riesce a seguire le direttive dello Spirito Santo anche se fosse solo per una azione è la persona giusta e tanto basta.

E poi le conversioni avvengono sempre...guardiamo il Ratisbonne!!!
Nivacrom
00lunedì 31 dicembre 2007 01:54
Re:
Ghergon, 30/12/2007 22.41:


L'ala tradizionalista della Chiesa che tuona contro i mali moderni per ora non ha ancora voce in capitolo.



Che tutti i credenti preghino sempre affinché non abbia mai voce in capitolo. [SM=g27811]






Jonh T.
00lunedì 31 dicembre 2007 08:05
Re: Re:
Nivacrom, 31/12/2007 1.54:



Che tutti i credenti preghino sempre affinché non
abbia mai voce in capitolo. [SM=g27811]



E' più probabile che i credenti preghino con fervore maggiore, affinché la Chiesa abbia più forza neldenunciare i mali del mondo moderno e le sue pericolose derivazioni, come accaduto ieri a Roma, nella difesa della famiglia, l'unica autentica fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna
Ghergon
00lunedì 31 dicembre 2007 12:24
Questi signori non hanno ancora capito che con Gesù Cristo non si scherza...non hanno ancora afferrato chi è il capo...
Nivacrom
00lunedì 31 dicembre 2007 13:25
Re:
Ghergon, 31/12/2007 12.24:

Questi signori non hanno ancora capito che con Gesù Cristo non si scherza...non hanno ancora afferrato chi è il capo...



Per fortuna dei credenti la Chiesa non è un blocco unico.

Se i cattolici tradizionalisti non hanno voce in capitolo e sono stati lasciati indietro ci sono buoni motivi.

I cattolici progressisti, che sono la maggioranza, hanno votato a favore della legge sull'aborto a suo tempo e non si vedono mobilitazioni di massa di questa maggioranza per una moratoria della legge vigente.

La cosa Ghergon, è già stata messa in evidenza da GMU con la prima domanda che ti ha rivolto: "Come mai un'iniziativa del genere la lasciamo fare ad un tal personaggio? Come mai nessun Cristiano credente non l'ha inizata tale moratoria?"

Alla quale non hai risposto.

Rispondo io.

Evidentemente la maggioranza dei cattolici da prova di intelligenza comprendendo che una fede religiosa non può e non deve intromettersi mai più e per nessuna ragione nelle leggi di uno Stato.

Per motivi che ho già esposto in altri topic sulla questione, si è ritenuto necessario varare una legge che consentisse l'aborto, la faccenda va quindi considerata definitivamente chiusa e per sempre.

Indietro non si torna, è ora che le ultime esigue frange retrograde dell'intransigenza cattolica si adeguino a cio' che la maggioranza dei cattolici a suo tempo ha deciso.

Ghergon
00lunedì 31 dicembre 2007 13:39
Vedi caro nivacrom la Chiesa è tradizionale e sempre rimarrà tradizionale ciò vuol dire che chi pensa che sia eccitante e lecito deformare la Verita per i propri scopi reconditi potrà forse avere si un certo spazio temporale per mettere alla prova gli sprovveduti ma poi è sicuro, non al 100%, ma al 1000% che avverrà la correzione.

La correzione è il traguardo del mondo materiale, avverrà e sarà immediata e tremenda.
Poi ci sarà il giudizio personale...


hai ragione è una fortuna per i cattolici che Dio sia giustizia infinita.

Deo Gratias
Nivacrom
00lunedì 31 dicembre 2007 14:33
Re:
Ghergon, 31/12/2007 13.39:

Vedi caro nivacrom la Chiesa è tradizionale e sempre rimarrà tradizionale ciò vuol dire che chi pensa che sia eccitante e lecito deformare la Verita per i propri scopi reconditi potrà forse avere si un certo spazio temporale per mettere alla prova gli sprovveduti ma poi è sicuro, non al 100%, ma al 1000% che avverrà la correzione.

La correzione è il traguardo del mondo materiale, avverrà e sarà immediata e tremenda.
Poi ci sarà il giudizio personale...


hai ragione è una fortuna per i cattolici che Dio sia giustizia infinita.

Deo Gratias



Come appare evidente, sul succo del mio discorso non dici nulla e lo capisco.

C'è poco da dire, le cose stanno così.

Ti limiti a confidare nella divina provvidenza che cerchi di piegare ai tuoi convincimenti e ti rifiuti di guardare in faccia la realtà.

La maggioranza dei cattolici non ha interesse ad interferire con le leggi di uno Stato.

Semplicemente si mantiene coerente ai propri convincimenti che non pretende di imporre a tutti gli altri modificando le leggi.

Inizia a pensare che non siete affatto il sale della terra, gli esseri con una consapevolezza superiore che devono guidare il mondo.

Siete cittadini come tutti gli altri che devono accettare le leggi decise democraticamente ed è ora di smetterla di frignare, ci avete stufato sulla questione dell'aborto.

Praticate il vostro rifiuto senza pensare di imporlo agli altri con assurde pretese di moratorie.


LiviaGloria
00lunedì 31 dicembre 2007 19:11
Re: Re:

Per fortuna dei credenti la Chiesa non è un blocco unico.


sí,condivido...ed infatti é proprio da questo che la chiesa trae ANCHE la sua forza....cioé dagli estremi vederne gli sbagli e le cose giuste...ed imparare da tutti e due.


Se i cattolici tradizionalisti non hanno voce in capitolo e sono stati lasciati indietro ci sono buoni motivi.


Specifico...non esistono cattolici tradizionalisti perché la tradizione é chiesa cattolica...esistono conservatori e progressisti.
Il fatto che alcuni gruppi si approprino di tale termine,non significa che sia esatto uso.


I cattolici progressisti, che sono la maggioranza, hanno votato a favore della legge sull'aborto a suo tempo e non si vedono mobilitazioni di massa di questa maggioranza per una moratoria della legge vigente.


I cattolici progressisti NON sono la maggioranza,come non lo sono i conservatori....la maggioranza,se proprio cosí vogliamo identificare una varietá di fedeli....sono il "centro"...cioé i "moderati"...cioé coloro che pur ogniuno come uomo é fedele a Dio e alla chiesa.
Quindi gli estremi sono in minoranza.
Contro l aborto non sono solo i cattolici,ma anche molti altri uomini che non hanno niente con la chiesa,ma che comunque sentono dentro sé chiaro é forte il diritto alla vita...che é un sentire INNATO nell uomo.

La cosa Ghergon, è già stata messa in evidenza da GMU con la prima domanda che ti ha rivolto: "Come mai un'iniziativa del genere la lasciamo fare ad un tal personaggio? Come mai nessun Cristiano credente non l'ha inizata tale moratoria?"

Alla quale non hai risposto.

Rispondo io.

Evidentemente la maggioranza dei cattolici da prova di intelligenza comprendendo che una fede religiosa non può e non deve intromettersi mai più e per nessuna ragione nelle leggi di uno Stato.


L evidenza é soggettiva...ed anche l intelligenza....(se mi si sá spiegare cos é intelligenza...?! [SM=x268919] )
Assolutamente no,la maggior parte dei fedeli sá che invece deve FAR assolutamente sentire la sua voce....perché é la stessa religione cristiana che insegna "ama il prossimo tuo come té stesso"...la societá siamo NOI,TUTTI noi...e il fedele sá che prima dell uomo,vi é Dio...quindi prima delle leggi umane ,vi sono quelle di Dio.
Si capisce che nessun fedele pensa che la religione non debba intromettersi su leggi SOCIALI facendosi sentire...come anche é consapevole che le leggi dello stato devono esistere sempre per il discorso SOCIALE.




Per motivi che ho già esposto in altri topic sulla questione, si è ritenuto necessario varare una legge che consentisse l'aborto, la faccenda va quindi considerata definitivamente chiusa e per sempre.


Per vari post che ho giá esposto anche io e che rimettero...era evidente che non vi era nessuna neccessitá di varare una legge sull aborto....se non per i motivi giá esposti che vanno oltre al discorso di difesa della donna...
Per mé la questione non é chiusa,come non lo é per tanti...non cattolici compresi....i quali,tutti,hanno diritto di farsi sentire.
Se la legge non si tocca...come mai i popoli vogliono "toccare" su quella della pena di morte?...oppure il non toccare é relativo?...cioé questo sí e questo no?
Non é mai tardi il pentimento,non é mai tardi correggere gli sbagli...non é mai tardi dire sí alla vita....e non é mai tardi salvare miglioni di bambini.

Indietro non si torna, è ora che le ultime esigue frange retrograde dell'intransigenza cattolica si adeguino a cio' che la maggioranza dei cattolici a suo tempo ha deciso.





L indietro o l avanti é molto relativo...chiedilo ai granchi che camminano al "contrario"...
Comunque non sono solo certe frange a rivendicare l ABOLIZIONE dell aborto....e mi meraviglio di questa "pubblicitá" al quanto falsa...perché,per fortuna,molti sono quelli che sanno che contro l aborto non vi é solo le frange,non vi sono solo cattolici...ma vi sono tanti altri.
Adeguarsi alla morte...bé é una scelta anche quella...non la mia.

LiviaGloria
00lunedì 31 dicembre 2007 19:16
ricomincio
L'aborto è un raggiro mortale: posso dirlo ne ho praticati 75.000!

La testimonianza scritta e in una video intervista di Bruno Vespa del dott. Nathanson, ex medico abortista e fondatore della Naral, un'associazione per il diritto all'aborto.


Lo afferma proprio uno dei fondatori del movimento abortista negli Stati Uniti, il dott. Bernard Nathanson, famoso ginecologo di New York. Ora Nathanson si prodiga in tutto il mondo affinché sia rispettato il diritto alla vita di ogni uomo sin dal suo concepimento. Per il testo si ringrazia Identità Europea.

Molti hanno sentito parlare di me come del "direttore della più grande clinica abortiva del mondo", il "Centro per la salute sessuale e riproduttiva" (Crash), di New York.

In dieci anni, come fondatore e direttore di questa clinica, ho effettuato numerosissimi aborti: 60.000 dal febbraio 1972 al settembre 1973, vale a dire dalla liberalizzazione dell'aborto. lo stesso ho effettuato privatamente circa 15.000 altri aborti e così sono responsabile in tutto di circa 75.000 aborti.
Sono stato uno dei fondatori della Naral (National association for repeal of abortion law), l'unione nazionale per l'abrogazione della legge sull'aborto, chiamata più tardi "Lega d'azione per il diritto all'aborto" (Abortion rights action league).

Eravamo in pochi, i nostri mezzi limitati (7.500 dollari il primo anno) ed era audace l'idea di voler cambiare le leggi sull'aborto. Secondo sondaggi non ufficiali, il 99,5% dell'opinione pubblica a New York City era contro una legalizzazione dell'aborto. Noi quattro fondatori, riuscimmo però in due anni a rovesciare a New York la legge contro l'aborto in vigore da 140 anni. Questa città divenne così la capitale dell'aborto in America. Tre anni più tardi, su nostra richiesta, la Corte Suprema legalizzò l'aborto nei 50 Stati dell'Unione.

La nostra tattica, per realizzare il nostro scopo, è stata con piccole varianti, la stessa di quella usata in tutto il mondo occidentale. Nel 1968, il nostro gruppo, la Naral, era consapevole di andare incontro ad una sconfitta nel caso di un sondaggio serio ed onesto. Indicammo così ai mass-media e al pubblico i risultati di un SONDAGGIO FITTIZZIO, nel quale, secondo noi un 50-60% degli americani erano favorevoli alla liberalizzazione dell'aborto.

La nostra tattica consisteva nell'INVENZIONE di dati frutto di consultazioni popolari inesistenti. Il nostro obiettivo divenne presto realtà. Il pubblico, al quale dicevamo che tanti erano per l'aborto, mutò opinione e diventò davvero favorevole all'aborto.

Drammatizzando la situazione, trovammo appoggi nella popolazione. FALSIFICAMMO I DATI SUGLI ABORTI CLANDESTINI (sapevamo che il loro numero si aggirava intorno ai 100.000) dando ripetutamente al pubblico e alla stampa la cifra di un milione. Sapevamo che la mortalità annuale negli aborti clandestini era di circa 200-250 donne. Noi invece dicevamo che ogni anno morivano circa 10.000 donne per aborto clandestino. Questi dati fittizi influenzarono l'opinione pubblica americana che si convinse della necessità di cambiare la legge.

Il primo anno dopo la liberalizzazione, il numero degli aborti conosciuti salì ad almeno 750.000. Questa cifra, salì nel 1980 a 1,55 milioni, secondo i dati ufficiali. L'aumento degli aborti, dalla loro legalizzazione, si è dunque moltiplicato per 15 (dai 100.000 di prima si è passati infatti a 1,55 milioni nel 1980).

Questa constatazione basta a dimostrare quanto fosse nefasta la nostra propaganda.

Ci siamo pure serviti della cosiddetta "CARTA CATTOLICA", rivelatasi molto proficua per la nostra propaganda. Confidando nell'appoggio dei cattolici, cosiddetti intellettuali e liberali, evitando di attaccare il Papa, per non alienarci simpatie, combattevamo invece la gerarchia cattolica, convincendo i mass-media della sua influenza negativa in merito al problema della liberalizzazione dell'aborto.

Ecco alcuni esempi di questa propaganda:
«Sondaggi d'opinione confermano nuovamente che la maggioranza dei cattolici desidera una riforma della legge. Lo dimostra il numero delle donne cattoliche che hanno praticato l'aborto: corrisponde alla loro percentuale nella popolazione totale».

Questa nostra campagna di propaganda serviva:
a) a convincere i mass-media che gli antiabortisti erano tutti cattolici o cripto-cattolici, sottomessi alla gerarchia;
b) che i difensori dell'aborto erano invece colti, liberali, intellettuali, progressisti;
c) che a parte i cattolici, nessuno era antiabortista.

A parte la "carta cattolica" due altri metodi ci guidavano nella nostra propaganda.
Il primo consisteva nel negare, malgrado le prove scientifiche attuali, che la vita ha inizio con il concepimento e che quest'ultima pretende protezione e sicurezza come noi. Il secondo metodo consisteva nell'influenzare i mass-media, ed era senz'altro il più efficiente.
Spesso mi si domanda:
Dottore, come è possibile che lei abbia cambiato così radicalmente strada e quali ne sono i motivi?.

Ecco: la risposta. Quando lasciai la clinica, diventai direttore della divisione maternità di un grande ospedale di New York, la Columbia University Medical School.
Ero responsabile del servizio prenatale. Nel 1973, quando assunsi questa carica, erano appena state scoperte e usate nuove tecnologie, come ultrasuoni, amniocentesi, cardiotopografia, per appurare la salute del feto.

Fu la scienza a convincermi della falsità dei miei argomenti, MOSTRANDOMI LA VERA NATURA DEL FETO.

La vita si può definire: inizia dal concepimento, dalla fecondazione, e a partire da questo momento, l'essere concepito è un essere umano. Non esiste un altro momento nell'utero materno, nel quale da una "non-persona" un essere diventa "persona", Non esiste nessuna mutazione subitanea durante la gravidanza e la vita è un filo continuo, dall'inizio alla fine.

Oggi, quindi, credo che l'aborto sia un atto di violenza inammissibile e che rappresenti la distruzione sistematica della vita umana. Pur ammettendo il fatto che una gravidanza non desiderata può creare gravi problemi, non è con la distruzione della vita che se ne troverà la soluzione, ma nella ricchezza dell'ingegno umano. L'aborto è una capitolazione di fronte a problemi sociali spiacevoli, una accettazione della violenza. Come scienziato so - non credo, ma so - che la vita ha inizio con il concepimento. Benché io non sia praticante, credo con tutto il cuore ad una esistenza divina che ci impone di mettere irrevocabilmente un termine ad un tale delitto. La storia non ci perdonerebbe una mancanza di coraggio, un fallimento.

Vi ringrazio.
LiviaGloria
00lunedì 31 dicembre 2007 19:18
La Bibbia condanna chiaramente chi uccide intenzionalmente un essere umano innocente. Il sesto comandamento recita "Non uccidere" (Esodo 29:13). Uccidere un essere umano, fatto ad immagine di Dio, è un crimine serio. Poiché l'uomo è creato ad immagine di Dio, l'omicidio è un attacco contro Dio. Questa è una questione molto seria. Dio non la tratta con leggerezza e neppure noi dovremmo.

L'aborto è una procedura introdotta dall'uomo che ha come scopo la soppressione della vita di un essere umano non ancora nato.

Ci sono vari modi di uccidere chi non è ancora nato. Lo si può uccidere risucchiandolo mediante uno strumento ripulitore, oppure tagliuzzandolo con uno strumento affilato. Lo si può uccidere mediante l'uso di una forte soluzione salina o una droga. Ma in tutti i casi, l'aborto è una procedura che inizia con l'intenzione di uccidere chi non è ancora nato. Quindi è un omicidio volontario.

L'aborto è omicidio volontario di un essere umano innocente.

Ci rendiamo conto che il non nato non ha ancora commesso alcun crimine sociale che possa meritargli la morte secondo la giustizia umana, infatti esso non è ancora venuto al mondo. Ma prima che possa venire la mondo e mentre non può difendersi, altri esseri umani, che possono essere la madre o l'istituzione sanitaria (stabilita anch'essa da uomini), intenzionalmente decidono di togliergli la vita.



Oggi muoiono in tutto il mondo circa 50 milioni di creature all'anno a causa di aborto volontario. Questa cifra equivale al numero delle vittime complessivo della seconda guerra mondiale e come per tutte le guerre, le vittime dell'aborto sono le più innocenti ed indifese.

Molte donne non vogliono rinunciare al "diritto a decidere del loro ventre" e non vogliono rinunciare alle loro comodità a causa di una gravidanza indesiderata. Così si combatte una guerra totale sotto una copertura umanistica, ma non contro altri poteri, o contro eserciti, o contro terroristi, bensì contro bambini indifesi. E com’è sempre successo che per gli artefici delle guerre ci sono state delle conseguenze terribili, così sarà per coloro che favoriscono e causano le morti di creature innocenti non ancora nati: per i governi che legalizzano l'aborto; per i mariti che costringono le loro mogli ad abortire; per i medici e gli scienziati che abusano degli embrioni a scopo di ricerca; per le donne che urlano: "La mia pancia appartiene a me!", per una società che minimizza l'uccisione di bambini non ancora nati.

ALCUNI DATI



- L'aborto è una delle cause di morte più frequenti che non viene neanche riportata nelle statistiche ufficiali;

- Il rapporto tra gli aborti e le nascite è di 1/6,7, cioè ad almeno 1 bambino su 7 viene negato il diritto alla vita;

- Circa il 95% di tutti i decessi di bambini, sino al 9° anno di vita, ha luogo nel grembo materno;

- In diverse nazioni si causano circa 50 aborti al giorno;

- Solo dal 10% al 30% delle donne che richiedono l'aborto hanno problemi economici;

- I casi di aborti volontari sono aumentati proprio nelle nazioni dove è stata legalizzata l'interruzione della gravidanza.



DEFINIZIONE DELLA VITA



Chi non è ancora nato è un essere umano o qualcosa di inferiore?

Secondo la Bibbia, la vita umana comincia col concepimento. Davide disse: "Mia madre mi concepì nel peccato". Questo non soltanto fa cominciare la vita umana al concepimento ma il peccato, nella vita umana, comincia già a quel punto; un salmista scrisse: "I mentitori sono traviati sin dal seno materno" (Salmo58:3). La Bibbia dice che il seme di Levi esisteva nei lombi del suo bisnonno Abramo (Ebrei 7:9-10). Infatti, tutti gli uomini hanno peccato in Adamo quando egli peccò (Romani 5:12).



Il profeta Geremia fu conosciuto da Dio e scelto mentre era ancora nel seno della madre (Geremia 1:5). Giovanni Battista esultò per la gioia (Luca 1:44) e fu riempito di Spirito Santo quando era ancora nel seno della madre (Luca 1:15). Gesù Cristo fù concepito dallo Spirito Santo (Matteo 1:20) nel seno di Maria e le Scritture ci dicono che, in quel momento, si ebbe l'inizio della sua natura umana.

Il salmo 139 ci dà uno specifico resoconto dell'embrione umano come una sostanza che viene formata da Dio. Con belle immagini viene descritto l'embrione come qualcosa che viene formato e tessuto da Dio (versetti 15 e 16). Secondo il salmo, Dio ha scritto nel suo libro i giorni dell'embrione, quando esso non era ancora nato. La bibbia non lascia alcun dubbio sul fatto che Dio fa l'uomo a sua immagine e somiglianza prima della nascita.

C'è una notevole concordanza tra la Bibbia e la scienza medica sul momento iniziale della vita umana. L'embrione umano è il frutto dell'incontro tra lo sperma e l'ovulo e questo è il concepimento. Meno di un mese dopo il concepimento, il feto ha il suo cuore; dopo un mese e mezzo, emette la propria onda cerebrale che manterrà per tutta la sua vita. Prima dei due mesi, il feto ha tutti gli organi interni dell'adulto, e dopo un'altra settimana ha tutti gli organi esterni. In poco tempo il feto diventa un minuscolo essere umano in crescita.



GLI ARGOMENTI USATI DAGLI ABORTISTI PER GIUSTIFICARE L'ABORTO E LE RELATIVE RISPOSTE



1) Nessuno conosce quando comincia la vita umana.

Se nessuno conosce quando comincia la vita umana, essa potrebbe cominciare anche all'atto del concepimento. E se essa comincia all'atto del concepimento l'aborto è un omicidio. Possiamo noi giustificare l'assassinio di qualcosa che potrebbe essere umano? L'incertezza non ci autorizza ad uccidere dei feti. Non possiamo uccidere dei feti anche se non siamo sicuri che si tratta di esseri umani.

Attualmente sappiamo che la vita comincia all'atto del concepimento. Lo spermatozoo con 23 cromosomi non è un essere umano come non lo è l'ovulo femminile con i suoi 23 cromosomi, ma quando essi si uniscono formano 46 cromosomi, ed è il risultato di un essere umano. Questo è un fatto scientifico. Geneticamente questo ovulo fertilizzato è un essere umano con le sue caratteristiche e la sua identità. Da questo punto è solo questione di crescita, non di genere.



2) La madre ha il diritto di controllare il suo corpo.

Il bambino non è una parte del corpo della madre. E' un essere umano individuale con un suo corpo separato. La madre alimenta il suo bambino mentre è nel suo seno e questo non gli da diritto di decidere per la sua vita o per la sua morte. Come la madre ha il dovere di provvedere all'alimentazione del proprio figlio dopo la nascita, altrimenti sarebbe colpevole di omicidio per fame, allo stesso modo non ha diritto di troncare la vita del proprio figlio prima di nascere.

Anche se il nascituro fosse parte del corpo della madre, ella non avrebbe il diritto di fare ciò che vuole con il suo corpo, non avrebbe il diritto di mutilarsi tagliandosi una mano o un piede. Ella non ha neanche il diritto di togliersi la vita mediante il suicidio.



3) Un nascituro non è realmente umano finché non è nato.

Se un bambino non è umano prima della nascita, quando lo è?

Certamente non è un minerale o un vegetale. Le mucche danno vita alle mucche e le cavalle ai cavalli. Nessuno ha difficoltà nell'identificare un cane nascituro come un cane o un maiale nascituro come un maiale. Perché si dovrebbe porre la questione per i nascituri umani?

I nascituri umani sono identificati umani per il cambiamento di luogo? Cioè che dall'utero materno passano alle braccia materne? La differenza tra i bambini che sono nati e quelli che non sono ancora nati non è la loro natura, ma il luogo (essere nell'utero ed esserne fuori) e la loro misura. Certamente delle caratteristiche accidentali o circostanziali come quelle relative al luogo e alla misura, non determinano se un essere è umano o meno.



4) I bambini non sono esseri personali coscienti.

Secondo questa obiezione uno deve essere cosciente per essere umano. Ma se la coscienza determina l'umanità, allora gli adulti che dormono non sono umani. Inoltre, se la coscienza determina l'umanità, allora quelli che cadono in coma perdono la loro umanità.

La logica conclusione di questo discorso sarebbe che uccidere esseri senza coscienza non sarebbe commettere omicidio, allora tutti gli assassini dovrebbero semplicemente far perdere la coscienza alle loro vittime prima di ucciderle.

Inoltre, i bambini sono coscienti prima di nascere. Un mese e mezzo dopo il concepimento, essi hanno le proprie onde cerebrali che poi manterranno per tutta la vita. L'assenza di queste onde è considerata un segno della morte, perché allora la loro presenza non è considerata un segno della vita?

Verso i tre mesi reagiscono agli stimoli e possono avere coscienza di un senso di oppressione, di dolore e di gioia.

La coscienza di sé (non la consapevolezza) distingue l'uomo dagli animali, anche da quelli di grado superiore. Tuttavia la coscienza di sé non si manifesta finché un bambino non arriva ad un anno e mezzo circa. Così, secondo la logica degli abortisti, si può giustificare l'aborto prima di quel periodo.



5) Ogni bambino ha diritto a una vita piena.

Quali sono i criteri per stabilire se una vita è piena o meno e chi può stabilire questo?

Questo genere di ragionamento si è spinto talmente oltre che alcuni giudici hanno condannato dei genitori per aver messo alla luce bambini sapendo che erano deformati in base ai test prenatali.

Questo ragionamento potrebbe far credere che è possibile rinviare la nascita di un figlio a migliori circostanze, per cui lo si può uccidere ora. Non è così. Togliere la vita a questo nascituro significa togliere l'unica possibilità, che questo essere ha, di venire al mondo. Egli non avrà alcuna altra circostanza migliore per venire alla vita. Perciò la scelta non è fra una vita deforme e una sana, la vita è una sola e non c'è scelta. Ognuno ha diritto alla vita che egli ha, non tenere conto di questo significa attentare all'unica possibilità di vita.

Anche secondo questa logica, si dovrebbe poi uccidere tutti gli esseri umani deformi, anche al di fuori dell'utero materno (cosa che alcune menti diaboliche, in parte, hanno messo in atto nel corso della storia). Così questa logica abortista condurrebbe all'infanticidio e all'eutanasia, ed alcuni abortisti ammettono che queste due possibilità discendono dalla stessa logica. Secondo questi ultimi è più giustificabile togliere la vita a chi è deforme che togliere la vita a chi potrebbe esserlo secondo test prenatali.





6) E' meglio abortire che esporre un figlio a maltrattamento.

Secondo ciò il non abortire figli indesiderati conduce al maltrattamento. Statisticamente è l'opposto. I casi di figli malmenati sono aumentati con l'aumentare degli aborti. Apparentemente il disprezzo per la vita umana, riflesso nell'accettazione dell'aborto, si estende dalla fase prenatale a quella post-natale. Erroneamente questa obiezione fa ritenere che l'aborto non è un grande maltrattamento.

Attualmente l'aborto è il peggiore maltrattamento che può essere inflitto ad un essere umano: porta la morte. Per impedire che il bambino subisca maltrattamenti gli infliggono un maltrattamento peggiore. Questo è semplicemente grottesco.

Inoltre, se si può uccidere il nascituro per evitare potenziali oltraggi, perché non uccidere il già nato che viene attualmente malmenato? I milioni di bambini che vivono nella denutrizione si possono togliere di mezzo tranquillamente secondo questa logica. In altre parole, se noi proteggiamo il nato che viene maltrattato, quanto più dovremmo proteggere il nascituro che è ancor più indifeso?



7) Noi dobbiamo fermare la sovrappopolazione o moriremo tutti di fame.

L'alternativa fra l'aborto e la sovrappopolazione è falsa. Ci sono altre alternative. Il controllo della nascite può limitare la sovrappopolazione senza omicidi e questo si può fare con la prevenzione.



8) Non possiamo legiferare sulla moralità.

Se fosse così dovremmo sbarazzarci delle legislazioni che si basano sulla moralità. Dovremmo cominciare ad eliminare le proibizioni riguardo all'assassinio, alla crudeltà, al maltrattamento dei bambini, all'incesto ed a tutti quei casi in cui la morale è la base dalla formazione delle leggi applicate. Dovremmo eliminare anche le leggi antischiaviste e tutte le altre leggi sui diritti civili. Anche queste leggi riguardano il comportamento morale della persona. Questo sarebbe chiaramente sbagliato e pochi abortisti suggerirebbero di abolirle. Ma se è così, perché non dovremmo avere delle leggi per proteggere i diritti morali del nascituro?

Inoltre, le attuali leggi che permettono l'aborto su richiesta, sono di natura morale, perché in effetti affermano che togliere la vita a un essere umano, non ancora nato, è moralmente giusto.

E' impossibile evitare di legiferare secondo i criteri della moralità. Al fine di avere una buona legislazione bisogna incorporare nelle leggi ciò che è moralmente giusto. Per questo, è assolutamente ingiusto di togliere ad un essere umano innocente il suo diritto alla vita. Perché il diritto alla vita è il diritto dei diritti. Senza vita non c'è alcun diritto.



9) I bambini mentalmente ritardati non dovrebbero essere fatti nascere.

E' interessante notare che nessuna organizzazione di genitori con figli mentalmente ritardati ha mai sostenuto l'aborto. Tutte le famiglie, che io ho conosciuto, sono affezionati ai loro figli mongoloidi perché mostrano un amore schietto.

I bambini mentalmente ritardati sono umani, ucciderli equivale a commettere omicidio. A maggior ragione, non si deve uccidere quelli che non sono ancora nati perché sono ancora più indifesi. La logica con cui gli abortisti giustificano l'aborto terapeutico, sarebbe valida anche per l'infanticidio.



10) Perché una donna violentata dovrebbe essere forzata a portare un figlio indesiderato?

La violenza carnale è una delle cose più indegne che una persona possa subire. Bisogna avere grande compassione per le vittime, tuttavia bisogna tenere presente alcune cose: primo, non c'è alcun modo di disfare il fatto, ricorrere all'aborto non significa cancellare l'oltraggio; secondo, non viene fatta giustizia punendo la creatura che nasce a causa del ratto. Due errori non fanno una verità. La colpa di ricorrere all'omicidio (aborto) non aiuterà la madre.

Il ratto non è un crimine per la vittima, ma uccidere un innocente è un crimine.

Sebbene raramente le vittime di ratto danno alla luce dei figli, quei pochi bambini che vengono concepiti hanno tutto il diritto di vivere.

Chi non è stato benedetto ascoltando la musica gospel della famosa cantante negra Ethel Waters? Sua madre fu una vittima di ratto, all'età di tredici anni. Forse che ella doveva abortire e non far nascere Ethel? Perché punire un frutto innocente anche se frutto di episodio di violenza carnale? Bisogna colpire il colpevole della violenza, il violentatore e non la più innocente creatura.



11) Gli aborti vengono svolti comunque, meglio allora legalizzarli.

Dovremmo legalizzare il ratto e la violenza sui bambini solo perché esistono delle persone che commettono queste atrocità? Dovremmo legalizzare l'incesto e la crudeltà solo perché esistono delle persone che li commettono? Legalizzare delle cose malvagie non le rende moralmente giuste. Legalizzare un'attività illecita non ne frena necessariamente l'abuso, anzi qualche volta lo favorisce. Questo è attualmente il caso degli Stati Uniti.

D'altro canto, cambiare le leggi può aiutare a cambiare l'attitudine verso un certo illecito, come hanno dimostrato le leggi abolizionisti della schiavitù.

Le leggi in sé non possono forzare le persone ad essere buone, ma rafforzare le buone leggi può aiutare a frenare le persone nel fare il male.



12) Legalizzare l'aborto salverà la vita delle madri in quanto renderà gli aborti più sicuri.

Le statistiche dicono che la maggior parte degli aborti avvengono ancora al di fuori degli ospedali. La Corte Suprema degli USA ha decisamente bocciato progetti di legge che erano atti ad assicurare un minimo di igiene nelle fabbriche dell'aborto. Così, se un carro bestiame si parcheggiasse in strada mettendo su un cartello con scritto: "qui si operano aborti", il governo non soltanto non impedirebbe l'operazione, ma non insisterebbe neanche che gli abortisti sterilizzassero i loro strumenti!

Inoltre, la legalizzazione dell'aborto in USA, non ha salvato vite, ma ha fatto perdere vite: 16 milioni nei primi dodici anni dal momento dell'approvazione da parte della Corte Suprema.

Anche se il governo sarebbe in grado di garantire migliori condizioni igieniche per effettuare l'aborto, significherebbe semplicemente assicurare l'igiene nell'omicidio. Sapere che si è trattato di un uccisione pulita è una ben magra consolazione per la vittima.





13) Non dobbiamo proiettare la nostra moralità sugli altri.

Se è così, chi sono gli abortisti che proiettano la loro moralità su chi non è ancora nato? E come se essi dicessero ai non ancora nati: "Il mio credo morale è che voi non dovete vivere". Questa non è una proiezione di moralità, ma una proiezione di immoralità. Infatti, noi dobbiamo influenzare con la nostra moralità i convincimenti degli abortisti. Se non lo fanno quelli che sono capaci di influenzare con la giusta moralità per proteggere le vite innocenti, chi lo farà mai?

Proiettare le nostre giuste convinzioni morali sugli altri non è sbagliato, è sbagliato distruggere i diritti morali degli altri. L'aborto distrugge il diritto morale alla vita che hanno gli innocenti.



14) L'aborto è la soluzione per le gravidanze indesiderate.

Una soluzione migliore è l'adozione. E' difficile affidare un bambino agli altri, ma è meglio che ucciderlo.

La madre che ha abortito è spesso depressa, sia quando arriva il tempo che avrebbe dovuto partorire che in seguito a rimorsi di coscienza ed altro. Questa depressione talvolta ricorre per anni ed anni in occasione del compleanno del bambino. Qualche volta la depressione è così forte che la madre sfiora il suicidio.

Le madri con gravidanze indesiderate hanno di bisogno di incoraggiamenti per trattenere il figlio e non incoraggiamenti per uccidere il figlio. Un metodo efficace è la realizzazione e l'accoglienza in cliniche per consultazioni ed aiuti, non di cliniche per aborti.



15) Nessun bimbo indesiderato dovrebbe mai nascere.

Secondo questa asserzione, ogni concepimento indesiderato dovrebbe automaticamente comportare un figlio indesiderato. Capita però che molte madri cambiano il loro atteggiamento dopo aver superato il trauma iniziale della gravidanza indesiderata. Spesso cambiano il loro atteggiamento anche quando avvertono o vedono con l'ecografia che portano un essere vivente nel loro grembo. Accade anche che molte madri cambiano idea dopo che i loro figli sono nati.

Se la madre non vuole allevare il bimbo, ci sono molte altre famiglie che, non possono avere figli e che sono disposte a riceverli. Nel mondo ci sono più persone che desiderano avere figli di figli che si possono adottare.

Il solo fatto che non si desidera che qualcuno venga alla vita non ci dà il diritto di ucciderlo. I nostri desideri non debbono intaccare i diritti degli altri, specialmente il diritto di vivere. Davanti a Dio e davanti agli uomini una madre con un figlio sono due persone.



"A questo punto vi voglio raccontare di una ragazza che seppe di essere gravida. Era fidanzata, ma il fidanzato non era il padre del bimbo. La sua famiglia era povera, perciò era duro per la famiglia mantenere un'altra bocca da sfamare. La sua famiglia aveva una buona reputazione ed ella non voleva che si spettegolasse. Abortire avrebbe potuto essere una soluzione al suo problema. Ma ella non volle abortire. Partorì un bimbo, un maschietto, e lo chiamò Gesù."



di NORMAN L. GEISLER

LiviaGloria
00lunedì 31 dicembre 2007 19:40


Bobbio: ecco perché sono contro l'aborto
Giulio Nascimbeni


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Alla vigilia del referendum sull'aborto, il «Corriere della sera» dell'8 maggio 1981 pubblicò un'intervista di Giulio Nascimbeni a Norberto Bobbio. Il filosofo, tra i massimi esponenti della cultura laica del dopoguerra, spiega così le sue ragioni a favore della vita.

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Sono con Norberto Bobbio nel suo studio di Torino, fra scaffali gremiti e tavoli coperti da giornali e riviste. «Non parlo volentieri di questo problema dell'aborto» mi dice. Gli chiedo perché. «È un problema molto difficile, è il classico problema nel quale ci si trova di fronte a un conflitto di diritti e di doveri».

Quali diritti e quali doveri sono in conflitto?

«Innanzitutto il diritto fondamentale del concepito, quel diritto di nascita sul quale, secondo me, non si può transigere. È lo stesso diritto in nome del quale sono contrario alla pena di morte. Si può parlare di depenalizzazione dell'aborto, ma non si può essere moralmente indifferenti di fronte all'aborto».

Lei parlava di diritti, non di un solo diritto...

«C'è anche il diritto della donna a non essere sacrificata nella cura dei figli che non vuole. E c'è un terzo diritto: quello della società. Il diritto della società in generale e anche delle società particolari a non essere superpopolate, e quindi a esercitare il controllo delle nascite».

Non le sembra che, così posto, il conflitto fra questi diritti si presenti pressoché insanabile?

«È vero, sono diritti incompatibili. E quando ci si trova di fronte a diritti incompatibili, la scelta è sempre dolorosa».

Ma bisogna decidere.

«Ho parlato di tre diritti: il primo, quello del concepito, è fondamentale; gli altri, quello della donna e quello della società, sono derivati. Inoltre, e questo per me è il punto centrale, il diritto della donna e quello della società, che vengono di solito addotti per giustificare l'aborto, possono essere soddisfatti senza ricorrere all'aborto, cioè evitando il concepimento. Una volta avvenuto il concepimento, il diritto del concepito può essere soddisfatto soltanto lasciandolo nascere».

Quali critiche muove alla legge 194?

«Al primo articolo è detto che lo Stato "garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile". Secondo me, questo diritto ha ragione d'essere soltanto se si afferma e si accetta il dovere di un rapporto sessuale cosciente e responsabile, cioè tra persone consapevoli delle conseguenze del loro atto e pronte ad assumersi gli obblighi che ne derivano. Rinviare la soluzione a concepimento avvenuto, cioè quando le conseguenze che si potevano evitare non sono state evitate, questo mi pare non andare al fondo del problema. Tanto è vero che, nello stesso primo articolo della 194, è scritto subito dopo che l'interruzione della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite».

E se, abrogando la legge 194, si tornasse ai «cucchiai d'oro», alle «mammane», ai drammi e alle ingiustizie dell'aborto clandestino? L'aborto è una triste realtà, non si può negarla.

«Il fatto che l'aborto sia diffuso, è un argomento debolissimo dal punto di vista giuridico e morale. E mi stupisce che venga addotto con tanta frequenza. Gli uomini sono come sono: ma la morale e il diritto esistono per questo. Il furto d'auto, ad esempio, è diffuso, quasi impunito: ma questo legittima il furto? Si può al massimo sostenere che siccome l'aborto è diffuso e incontrollabile, lo Stato lo tollera e cerca di regolarlo per limitarne la dannosità. Da questo punto di vista, se la legge 194 fosse bene applicata, potrebbe essere accolta come una legge che risolve un problema umanamente e socialmente rilevante».

Esistono azioni moralmente illecite ma che non sono considerate illegittime?

«Certamente. Cito il rapporto sessuale nelle sue varie forme, il tradimento tra coniugi, la stessa prostituzione. Mi consenta di ricordare il Saggio sulla libertà di Stuart Mill. Sono parole scritte centotrent'anni fa, ma attualissime. Il diritto, secondo Stuart Mill, si deve preoccupare delle azioni che recano danno alla società : "il bene dell'individuo, sia esso fisico o morale, non è una giustificazione sufficiente"».

Questo può valere anche nel caso dell'aborto?

«Dice ancora Stuart Mill: "Su se stesso, sulla sua mente e sul suo corpo, l'individuo è sovrano". Adesso le femministe dicono: "Il corpo è mio e lo gestisco io". Sembrerebbe una perfetta applicazione di questo principio. Io, invece, dico che è aberrante farvi rientrare l'aborto. L'individuo è uno, singolo. Nel caso dell'aborto c'è un "altro" nel corpo della donna. Il suicida dispone della sua singola vita. Con l'aborto si dispone di una vita altrui».

Tutta la sua lunga attività, professor Bobbio, i suoi libri, il suo insegnamento sono la testimonianza di uno spirito fermamente laico. Immagina che ci sarà sorpresa nel mondo laico per queste sue dichiarazioni?

«Vorrei chiedere quale sorpresa ci può essere nel fatto che un laico consideri come valido in senso assoluto, come un imperativo categorico, il "non uccidere". E mi stupisco a mia volta che i laici lascino ai credenti il privilegio e l'onore di affermare che non si deve uccidere».



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