Il ‘Nuovo Secolo Americano’ è finito prima ancora di iniziare?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, 2, 3, 4, 5, 6, [7], 8, 9
wheaton80
00sabato 28 novembre 2020 22:23
Gabriele Sannino - USA, cosa sta avvenendo fuori dal racconto ufficiale



Il Vaso di Pandora - La nostra intervista a Gabriele Sannino, giornalista, scrittore, blogger e autore di numerosi libri, tra i quali citiamo “Fuga dall’euro”, “Il lato oscuro dell’America”, “I segreti del debito pubblico”, “Un’economia più umana”, “Politica italiana e nuovo ordine mondiale”, “Lettere a un’anima appena sbocciata”, tutti editi da FUOCO Edizioni.
wheaton80
00martedì 1 dicembre 2020 20:01
La guerra segreta di Trump contro il Deep State. Scontri mortali tra militari e CIA - Cabala

wheaton80
00sabato 5 dicembre 2020 19:54
Rogne per Biden, spunta il video con i trolley strapieni di schede truccate

Vedere per credere. Trump sembra votarsi a San Tommaso, il santo che voleva toccare con mano. Le prove di frodi elettorali che hanno favorito Biden nella corsa verso la Casa Bianca non sono più soltanto illazioni “censurabili” e censurate di Donald Trump. Sono immagini. Immagini a circuito chiuso che dimostrano persone all’interno di un seggio che trafficano con migliaia di schede nascoste all’interno di valigie modello trolley, opportunamente nascoste sotto dei tavoli. Il contenuto sconcertante di questi video a circuito chiuso è stato dibattuto durante l’udienza del 4 dicembre. A produrle, davanti alla Commissione del Senato degli USA in Georgia, è stato il team dei legali del partito repubblicano, il GOP, di Donald Trump, guidato da Rudy Giuliani, avvocato e già sindaco repubblicano della Grande Mela dal 1994 al 2001. Secondo il racconto in commissione dei legali, in questo sensazionale video, completamente ignorato dalla stampa italiana, si vedono persone che approfittano dell’assenza di testimoni nelle urne per prelevare tre valigie contenenti schede truccate e riporle nelle macchine di conteggio elettronico. Adesso per Biden si mette davvero male. E pensare che il Presidente Trump era stato addirittura censurato nelle sue denunce dai media e dai colossi social. Secondo voci ormai sempre più insistenti, Joe Biden non sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti. Perché le voci che arrivano da ambienti repubblicani negli Stati Uniti dicono che adesso potrebbero essere i parlamenti dei 50 Stati USA a decidere le sorti del prossimo Presidente degli Stati Uniti. E tenendo conto che Donald Trump ha la maggioranza nei parlamenti locali si fa fortissima la possibilità che Biden possa svegliarsi dal sogno di essere diventato Presidente prima della vigilia di Natale.

Per qualcuno la fatidica data è il 14 dicembre, giorno in cui Biden potrebbe non essere confermato Presidente degli Stati Uniti. Notizie come queste, che in America stanno creando scalpore, sono state ignorate in Italia. Un oblìo d’informazione che ci dà la misura dello stato di salute del nostro sistema mediatico. Il 2 novembre, ad esempio, l’ex Colonnello USA, Phil Waldron, sotto giuramento in Arizona, ha testimoniato davanti a un giudice la presenza dell’Italia tra i Paesi le cui elezioni sarebberso state viziate e truccate dai sistemi di conteggio elettronico Dominion, la società fondata tra gli altri dall’ex Presidente del Venezuela Hugo Chavez. Anche quella notizia è stata completamente bucata dai media italiani. Adesso sono sempre di più i membri del Congresso americano che stanno dichiarando di essere pronti a non confermare i Grandi Elettori di Biden, a causa degli esiti delle ultime udienze, che stanno facendo emergere elementi probatori preoccupanti. Dopo l’audizione tenutasi nello Stato della Georgia poche ore fa, Eric Trump, figlio del Presidente Donald, ha pubblicato su Twitter un frame del video mostrato in audizione stanotte in Georgia (L’Unico ve lo propone qui sotto) delle tre persone che hanno estratto da sotto ai tavoli le valigie piene di schede già votate, immettendole nel conteggio di quelle presenti nelle urne.


Uno screenshot del tweet pubblicato da Eric Trump

"In quel momento, a quell’ora", riporta il documento pubblicato da Eric Trump, "si è registrato un picco di oltre 225mila schede per Biden, un picco improvviso, che ha letteralmente stravolto la normale curva del conteggio“. Sul caso delle immagini video, inequivocabili, interviene anche Sidney Powell, avvocato ed ex Procuratore Federale degli USA, che non fa parte del team legale del Presidente Trump, ma sta intentando comunque una causa contro le frodi elettorali. Ed ha citato in giudizio i funzionari in Arizona, dichiarando che il software di Dominion avrebbe creato grandi rischi alla sicurezza nazionale collegandosi a internet, nonché anomalie statistiche per quel che concerne i risultati delle elezioni presidenziali di novembre. "I molteplici schemi e artifici messi in atto dagli imputati e dai loro collaboratori per frodare hanno portato al conteggio illegale, o alla fabbricazione, di centinaia di migliaia di schede elettorali illegali, inammissibili, duplicate o puramente fittizie nello Stato dell’Arizona, che collettivamente si sommano a multipli del presunto piombo di Biden nello Stato di 10.457 voti", si legge nella denuncia della Powell, che cita circa 412.000 voti illegali soltanto nello Stato dell’Arizona. Sidney Powell ha chiesto alla Corte Federale di annullare i risultati che in Arizona hanno dato a Biden 10.457 voti (pari allo 0,3%) sopra al risultato raggiunto da Donald Trump. La denuncia di 53 pagine dice che il software di Dominion Voting Systems è stato in grado di connettersi a internet, in violazione delle leggi elettorali. Così come pure ha confermato l’esperto informatico, il Colonnello in pensione Phil Waldron, sotto giuramento.



"Intorno alle 8 di mattina", si sente nel video dell’audizione attraverso le parole dei legali di Trump, "lo riporteremo indietro, così che possa mostrarvelo. Partiamo, ora iniziano a tirar fuori queste schede da sotto questo tavolo. Questo tavolo, quello nero, è stato messo lì da questa donna con le trecce bionde, circa alle 8.22 della mattina. Lei ha messo quel tavolo lì, quindi la stessa persona che sta dietro ora, la stessa persona che ha ripulito il posto, con il pretesto che stavano per fermare il conteggio. È la persona che ha messo il tavolo, e alle 8.22 di mattina ho visto quattro valigie uscire da sotto il tavolo. Adesso sta operando l’uomo con la maglia rossa, che si allontana con la valigia trolley“. “Cosa ci facevano queste schede dentro delle valigie? Separate dalle altre, e perché sono state contate quando il posto era stato svuotato e non c’erano testimoni? Questa è la domanda", continua il video. "Queste macchine possono processare circa 3mila schede in un’ora. Sono state lì per due ore. Fatevi i conti: quante schede sono entrate in queste macchine in queste due ore, quando non c’era nessuno a supervisionare, e ad essere presente coerentemente con le vostre regole e i vostri standard? Per supervisionare la tabulazione, noi crediamo sia facile, probabilmente è oltre il margine di vittoria in questa gara". Le immagini parlano chiaro. Trump allora ha preso il microfono. "Questo è il discorso più importante che abbia mai fatto. Come Presidente ho il dovere di difendere la legge e la costituzione, ecco perché sono determinato a proteggere il nostro sistema elettorale. Che ora è sotto assedio coordinato". Adesso bisogna aspettare la vigilia di Natale. Perché secondo fonti oltreoceano ne vedremo di belle sotto l’albero.

Riccardo Corsetto
05 dicembre 2020
www.lunico.eu/rogne-per-biden-spunta-il-video-con-i-trolley-strapieni-di-schede-truccate/?fbclid=IwAR1L5_g_tZu6XMrduzbSUXg0xyG_3NFVrWvqmv9whBY5MahPDuX...
wheaton80
00lunedì 7 dicembre 2020 20:04
Roberto Mazzoni - 6-12-2020, Elezioni USA: scattano i primi arresti



Arrestati dipendenti delle poste americane che hanno buttato le schede elettorali nella spazzatura oppure al margine della strade.
wheaton80
00giovedì 10 dicembre 2020 01:34
Esponente del PCC viene allo scoperto pubblicamente. Biden ha i giorni contati

Di Dongsheng, vice decano della School of International Relations presso la Renmin University of China e membro del Partito Comunista Cinese, ha dichiarato pubblicamente nel suo discorso ufficiale del 28 Novembre 2020 che ci sono “nostri vecchi amici” all’interno del Governo degli Stati Uniti. Il suo discorso di seguito:"L’Amministrazione Trump sta facendo una guerra commerciale con noi, e noi come potevamo non sistemare l’Amministrazione Trump? Abbiamo sistemato la situazione in due mesi. Abbiamo delle persone al vertice, in un circolo interno nel cuore dell’America, di grande potere e influenza. Abbiamo i nostri cari vecchi amici! All’inizio pensavamo che Wall Street potesse sistemare Trump, ma hanno fatto poco, ma adesso abbiamo visto Biden essere eletto e quindi l’élite tradizionale, quella politica, l’establishment, che è molto vicina a Wall Street... Anche Hunter e le Fondazioni, chi ha aiutato a crearle? Capito? Ci sono molti accordi su queste cose". Le dichiarazioni sono state riportate anche in un servizio di Fox News e ritwittato dal Presidente Trump:

twitter.com/realDonaldTrump/status/1336161955845959680?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1336161955845959680%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.databaseitalia.it%2Fesponente-del-pcc-viene-allo-scoperto-pubblicamente-biden-ha-i-giorni-co...

Il conduttore Tucker Carlson di Fox, durante il servizio, dichiara tutto lo sdegno per queste dichiarazioni criminali, che porteranno sicuramente un’accelerazione della crisi diplomatica e commerciale ormai alle porte, e determinerà la fine politica del Deep State Cino-Americano di Biden e Clinton.

Luca La Bella
08 dicembre 2020
www.databaseitalia.it/esponente-del-pcc-viene-allo-scoperto-pubblicamente-biden-ha-i-giorni-...
wheaton80
00sabato 12 dicembre 2020 02:50
USA, elezioni incostituzionali. Trump fa tremare Biden

Cosa non torna dei numeri delle ultime elezioni? Praticamente nulla. E ce lo spiega benissimo Benny Report, un programma che va in onda in USA su Newsmax TV, rete televisiva molto nota in America, e riportata da Roberto Mazzoni, giornalista italiano in Florida. Il report sottolinea tutte le anomalie numeriche di queste elezioni, soprattutto in una analisi comparata con il passato. Il 3 novembre 2020, fa notare il report, alla chiusura delle elezioni, Trump aveva una proiezione di 300 elettori. Si tenga presente che per vincere le presidenziali USA ne bastano 270. Sapete come funzionano le presidenziali negli Stati Uniti: c’è una consultazione popolare, sulla base della consultazione popolare vengono eletti poi i cosiddetti Grandi Elettori: 538 membri che votano infine per il Presidente degli Stati Uniti. Per vincere, dicevamo, bastano 270 voti, e la sera delle elezioni Donald Trump aveva una proiezione di 300 voti. C’erano quindi i presupposti di una vittoria storica. Ma la notte del 3 novembre, in prossimità della chiusura dei seggi, improvvisamente piovono i voti cosiddetti per “corrispondenza”, tutti insieme e nello stesso momento. Numeri che ammontavano quasi perfettamente alla differenza che distanziava Biden da Trump, in alcune aree particolari e molto circoscritte, come è il caso di Atlanta. Dove Biden ha vinto per strettissimo margine.



"Ma bisogna riflettere sui numeri storici, suggerisce il Benny Report. Trump ha ottenuto 75 milioni di voti. Accrescendo la sua base elettorale di 12 milioni di voti rispetto ai 63 milioni delle elezioni del 2016, riporta Mazzoni. In più ha aumentato del 50% il consenso dei votanti di colore. E del 35% gli elettori ispanici. Nessuno dei presidenti USA ha perso le elezioni, storicamente, quando ha mantenuto la sua base elettorale. Trump l’ha addirittura espansa. Un precedente storico che non si era mai verificato. Obama per esempio pur avendo tre milioni in meno rispetto al 2008, fu riconfermato. Nel 2008 Obama ebbe 69 milioni di voti. Trump ha fatto meglio di Obama alla sua prima elezione. A Joe Biden vengono attribuiti 80 milioni di voti, il che vuol dire aver fatto meglio di Obama, di Clinton e di chiunque. Un record senza precedenti. C’è un dato però che non torna. Biden ha vinto solamente il 17% delle contee.

Su 3143 Contee, Joe Biden ne ha vinte 527. Obama quando vinse le sue elezioni ne aveva vinte 863. Ciò significa che Biden ha raccolto questo “strepitoso” e “sospetto” consenso concentrato in pochi luoghi. Nella stragrande maggioranza delle contee, Biden ha preso meno voti della Clinton e di Obama. Biden ha vinto solo nel 17% delle Contee. Poi ci sono in America ben 19 contee che per anni sono state la cartina di tornasole di quanto accadeva a livello nazionale. Chi vinceva in queste contee, vinceva le presidenziali. Quest’anno Trump ne ha vinte 18 su 19. Biden solo una. Biden sarebbe inoltre il primo presidente degli Stati Uniti ad aver perso sia l’Ohio che la Florida. Che nella Storia degli USA sono due indicatori fondamentali. Storicamente chi vince Ohio e Florida diventa Presidente degli Stati Uniti. Un altro primato di Biden".

C’è di più. "I Dem hanno perso a livello nazionale. I Repubblicani, secondo i dati elettorali, hanno confermato tutte le posizioni che avevano. E a livello nazionale e locale hanno guadagno il 67% dei seggi rispetto alle ultime elezioni. Vorrebbe dire che l’americano ha votato per tutti i politici repubblicani ma poi ha scelto Biden. Una eresia. Bisogna considerare inoltre che Trump quest’anno, per queste elezioni aveva ottenuto il 94% dei consensi del GOP, il partito Repubblicano alle primarie: un record assoluto. Mai registrato prima. Praticamente un plebiscito. Ha dimostrato di essere il presidente più voluto. Nella Storia Usa non era mai successo che un candidato presidente con almeno il 75% del consenso interno al partito durante le primarie, perdesse poi le elezioni presidenziali. Un altro dato che non torna. Ma ce n’è un altro ancora. Trump ha battuto quest’anno anche il record di Clinton alle primarie del suo partito, con 18 milioni di voti. Clinton, che deteneva il record prima di lui, ne aveva presi solo 9 milioni. La metà.

E’ il segno e la prova che Trump in queste elezioni ha stravinto. Eppure si è visto superare da Biden. Come è possibile? perché Biden era dopato. I comizi di Trump sono stati oceanici. Biden invece non si è visto mai in giro. Stava chiuso in cantina, non ha mai fatto campagna elettorale. Biden inoltre ha fatto peggio della Clinton in tutte le grandi città degli Stati Uniti. Come New York, Los Angeles e San Francisco. Ma ha fatto bene stranamente in Milwaukee nel Winsconsis, ad Atlanta in Georgia, a Detroit in Michigan e a Filadelfia in Pennsylvania. In questi Stati il successo di Biden si registra stranamente non in tutto lo Stato ma solo in queste città". La conclusione è che 4 città degli Usa, che hanno un totale di poco più di 3 milioni di abitanti in tutto, hanno determinato le elezioni su una nazione di 300 milioni di abitanti. Numeri che non tornano e non hanno alcuna coerenza con il passato e la storia elettorale degli USA.

10 dicembre 2020
www.lunico.eu/usa-elezioni-incostituzionali-trump-fa-tremar...
wheaton80
00martedì 15 dicembre 2020 07:01
Trump annuncia le dimissioni del Ministro della Giustizia William Barr



Donald Trump ha annunciato le dimissioni del Ministro della Giustizia William Barr. "Ho appena avuto un incontro con l'Attorney General Bill Barr alla Casa Bianca. Il nostro rapporto è stato molto buono, ha fatto un lavoro straordinario!", ha scritto Trump, via Twitter, annunciando che il Ministro "lascerà prima di Natale" e allegando la lettera di dimissioni. Il Presidente era ai ferri corti con Barr dopo che aveva negato i brogli nelle elezioni.

15 dicembre 2020
www.tgcom24.mediaset.it/mondo/corsa-alla-casa-bianca-2020/trump-annuncia-le-dimissioni-del-ministro-della-giustizia-william-barr_26607471-20200...
wheaton80
00sabato 19 dicembre 2020 17:59
Capo Intelligence USA - Influenza di Cina, Iran e Russia sulle elezioni. Giudice conferma, Trump esulta

wheaton80
00mercoledì 23 dicembre 2020 18:29
Pentagono annulla transizione Biden. Riconteggio dà vittoria a Trump. Flynn: Trump manda militari

wheaton80
00giovedì 24 dicembre 2020 17:26
Binney - frode storica: 13 milioni di voti ‘inventati’ per Biden

I conti non tornano: l’operazione-Biden potrebbe aver “rubato” (o meglio, “fabbricato”) qualcosa come 13 milioni di voti, trasformando le presidenziali 2020 nelle elezioni americane più corrotte della storia. Lo afferma un popolare divulgatore statunitense come Bill Binney, sul canale “The Gateway Pundit”, vicino a Trump. In tutta la Nazione (è la tesi di Binney, già Dirigente della NSA) avrebbero votato più persone di quante avessero diritto al voto. Lo riporta Nicola Zegrini sul blog “UnUniverso“, che segue attentamente i convulsi sviluppi della devastante controversia attorno al futuro della Casa Bianca:

ununiverso.blog/2020/12/21/bomba-semplice-matematica-mostra-che-biden-rivendica-13-milioni-di-voti-in-piu-rispetto-agli-elettori-idonei-che-hanno-votato-nelle-elezioni-d...

Che la partita sia tutt’altro che chiusa, a quasi due mesi dal voto, lo conferma Roberto Mazzoni, osservatore speciale dello scenario americano in veste di giornalista indipendente, basato in Florida. Preso atto che la Corte Suprema non intende pronunciarsi in tempo utile in merito ai presunti, colossali brogli, riasssume Mazzoni sul canale “MazzoniNews”, l’attenzione è puntata sul 6 gennaio, quando i parlamentari apriranno le buste dei grandi elettori (compresi quelli di Trump). Prima notizia: i repubblicani rifiuteranno di riconoscere Biden vincitore, avviando un lungo iter parlamentare in cui affioreranno molte prove a sostegno delle accuse di frode, già ora esibite in una speciale commissione istituita dal Senato. Nel frattempo, aggiunge Mazzoni, un colpo di scena potrebbe giungere da John Ratcliffe, Capo della Direzione Nazionale dell’Intelligence: nell’atteso rapporto potrebbero emergere evidenze fornite dai servizi segreti riguardo la manipolazione informatica che avrebbe “gonfiato” l’apparente bottino elettorale di Biden, falsando il risultato. Che ci sia qualcosa nell’aria lo conferma lo scandalo SolarWinds: si apprende che un software (grazie ad hacker cinesi?) avrebbe violato, dalla scorsa primavera, i sistemi digitali che sovrintendono alla gestione di tutte le infrastrutture strategiche degli Stati Uniti. La relazione di Ratcliffe potrebbe quindi far scattare la procedura d’emergenza dell’Insurrection Act, prevista per proteggere le elezioni da ingerenze straniere. La sensazione, aggiunge Mazzoni, è che gli eventuali sviluppi in questa direzione potrebbero deflagrare appena dopo Natale: se esplodesse uno scandalo di quella portata, è ovvio che l’evento avrebbe un impatto decisivo anche sulla seduta parlamentare del 6 gennaio. Intanto, da Rudolph Giuliani si apprende che la strategia legale di Trump si starebbe spostando sull’acquisizione delle macchine elettorali di Dominion, nel tentativo di dimostrare la frode algoritmica che sarebbe stata programmata per truccare le elezioni. Saranno sequestrati, i dispositivi elettronici di Dominion?
A farlo, sostiene “Brighteon” in un post ripreso sempre da Zegrini, potrebbe essere l’avvocato Sidney Powell, appena nominata “consigliere speciale” del presidente Trump:

ununiverso.blog/2020/12/21/aggiornamento-della-situazione-20-dicembre-cambio-di-direzione-come-prendere-tutto-senza-usare-i-m...

La Powell ha avuto un lungo incontro alla Casa Bianca con il Generale Michael Flynn e lo stesso Rudy Giuliani. Il giorno prima, Trump aveva avuto un lungo colloquio riservato con il nuovo Ministro della Difesa Christopher Miller. Se Flynn ha chiesto apertamente Trump di ricorrere all’Insurrection Act per far ripetere le elezioni sotto il controllo delle forze armate nei 6 Stati dove i brogli avrebbero ribaltato i risultati, è stato lo stesso Trump a definire “fake news” le voci sul possibile intervento dei militari nella gravissima crisi politica e istituzionale che sta scuotendo l’America, dove i sondaggi confermano che la maggioranza degli statunitensi si sia convinta che le elezioni sarebbero state “rubate”. Esplosivo, in questo senso, lo scandalo SolarWinds: le macchine elettorali della Dominion potrebbero essere state violate durante le elezioni a causa della vulnerabilità della “backdoor” di SolarWinds. A confermare un’enorme alterazione dei numeri è lo stresso Bill Binney. L’analista sottolinea che, secondo il “Washington Post”, le presidenziali 2020 hanno registrato la più alta affluenza alle urne, da oltre un secolo. Ma è proprio vero? «Se tiriamo le somme, scopriamo un grosso problema», sostiene Binney su “Brighteon”, che spiega:«Gli elettori registrati negli USA sono 213,8 milioni, e di questi risulta aver votato il 66, 2% (cioè 141,5 milioni di votanti). Ma se Trump ha avuto 74 milioni di voti, rimangono solo 67,5 milioni di voti per Biden. Ciò significa che 13 milioni di schede sono state “create”, duplicate o inventate, in modo da essere contate per Biden». Secondo “The Gateway Pundit”, «Biden ha commesso frodi in ogni modo immaginabile, ma il grande furto è stato in milioni di voti fraudolenti, che sono stati creati per rubare le elezioni». Milioni di voti, addirittura? «Questa è matematica: matematica molto semplice, che anche quelli di sinistra dovrebbero essere in grado di capire. Il team di Biden ha chiaramente commesso una frode di altissimo livello».

22/12/20
www.libreidee.org/2020/12/binney-frode-storica-13-milioni-di-voti-inventati-pe...
wheaton80
00venerdì 25 dicembre 2020 22:23
"Così ho scoperto i brogli contro Trump" – L'esclusiva intervista di Byoblu24 a Neal David Sutz



Ci sono notizie che a volte riescono ad oscurare fatti più importanti, spostando l’attenzione dell’opinione pubblica. Accade con le elezioni presidenziali negli Stati Uniti: al centro dell’attenzione non è chi sarà davvero il prossimo presidente USA, Joe Biden o Donald Trump, ma se e come le elezioni siano state truccate. Nelle ultime settimane si sono alzate numerose critiche verso il sistema di voto per posta ed online. Proprio su quest’ultimo parla a #Byoblu24 lo scrittore e blogger Neal David Sutz, statunitense, oggi residente in Svizzera. Sutz suggerisce che il sistema gestionale e il codice sorgente del voto elettronico utilizzato nelle ultime elezioni USA sarebbe quello che è stato acquistato dal servizio postale federale svizzero dall’azienda Scytl nel 2019. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che il sistema di voto elettronico svizzero avrebbe mostrato delle falle proprio in alcune elezioni cantonali in Svizzera e per tale motivo ritirato, salvo poi essere riproposto per le elezioni del 2021. La domanda quindi è, se in Svizzera si sapeva che il sistema si presta a manomissioni, perché è stato poi utilizzato negli Stati Uniti? Il software per il voto elettronico della Scytl è stato utilizzato in varie tornate elettorali nel mondo. Lo stesso sito dell’azienda riporta che 78 milioni di elettori avrebbero utilizzato il sistema negli USA, negli Stati del Colorado, Georgia, New Jersey, California e Texas. Le elezioni negli Stati Uniti rilanciano quindi un interrogativo: si può conciliare progresso tecnologico e democrazia? I sistemi di voto elettronico nella rete sono davvero sicuri, forme di democrazia partecipativa, oppure sono semplicemente un modo per manipolare le scelte dei cittadini?
wheaton80
00venerdì 8 gennaio 2021 05:40
TG Byoblu24 - 07 gennaio 2021. Edizione 19:00



Nell’edizione di oggi del TG di Byoblu24 ripercorriamo la cronaca della giornata più lunga degli Stati Uniti. Nel momento in cui il Congresso si apprestava a ratificare i voti dei grandi elettori, per le strade di Washington DC si radunava una grande folla a sostegno di Donald Trump il quale, in un discorso tenuto alla gente arrivata da tutti gli Stati, invitava a non arrendersi e spronava il vicepresidente Mike Pence a fermare tutto e investigare su possibili brogli elettorali. Sono seguite ore di tensione, con un gruppo di manifestanti che è riuscito a penetrare nel Congresso. Un gesto questo che ha sollevato più di un dubbio: chi erano davvero i violenti che hanno trasformato una manifestazione pacifica in una battaglia che ha provocato anche alcuni morti? Come hanno fatto ad entrare in un luogo tra i più sicuri al mondo? Nel corso del TG ascolteremo gli interventi dell’economista Nino Galloni e del giornalista Matteo Gracis. In esclusiva vi mostreremo le interviste realizzate per le strade di Washington ed intorno al Campidoglio dal nostro corrispondente dagli Stati Uniti, Fabrizio Ciancio.
wheaton80
00martedì 12 gennaio 2021 14:12
USA - Nella frode elettorale ai danni di Trump è coinvolta anche l'Italia



Nelle ultime ore gli eventi negli Stati Uniti si susseguono in velocità, ed è difficile per molti capire cosa stia succedendo o cosa sia successo nei mesi scorsi. Di certo Trump aveva le prove inconfutabili della frode attraverso i server sparsi per il mondo, come quelli di Dominion a Francoforte e gestiti dalla CIA. Settimane fa era trapelata la notizia di un'incursione in Germania dove, dopo uno scontro a fuoco, erano stati sequestrati i detti server. Fatto adesso confermato dalle accuse della Procura della Repubblica di Napoli contro Arturo D'Elia, che vedremo qui di seguito, e di cui avevamo parlato in un articolo del 3 dicembre:

www.vocidallastrada.org/2020/12/operazione-sequestro-server-cia-c...

Nei giorni scorsi il Segretario di Stato Mike Pompeo, in un tweet "ringrazia" l'Italia e Di Maio per aver "messo in mostra" una delle grandi esportazioni italiane".



Di Maio ha risposto sempre su Twitter, ribadendo la vicinanza dei due Paesi e ringraziando per il commento... ma adesso sappiamo che il commento di Pompeo era una frecciatina sottile e mirata.



Mirata a cosa? Al satellite italiano Leonardo coinvolto nel trasferimento dei voti di Trump a Biden. Pompeo si riferisce alla tecnologia di Finmeccanica e i satelliti di Leonardo? Hanno mostrato all'Intelligence americana quanto bene funzionassero nella frode elettorale a favore di Biden? E perché parla al passato? Gli sta dando il ben servito? In una conference call di pochi giorni fa Maria Strollo Zack, ha fatto affermazioni pesanti sul coinvolgimento dell'Italia nella frode elettorale USA, accusando Obama, Renzi, Stefano Serafini e il Generale Claudio Graziano, dell'Esercito Italiano, di aver orchestrato il sabotaggio dei voti di Trump a Biden attraverso il satellite militare Leonardo di Finmeccanica. Di seguito un estratto dell'audio dove dice che "la gente nel governo italiano ha cominciato ad andare nel panico":

www.youtube.com/watch?v=s29qznY8hdM

Nei giorni scorsi i legislatori della PennSilvanya hanno chiesto di decertificare il voto del Collegio Elettorale a motivo delle irregolarità e violazioni della legge e chiedono di posticipare la certificazione finché non siano state fatte le necessarie verifiche.



Gli Stati che volevano decertificare il voto fraudolento erano diversi; le frodi ci sono state in molti Stati e Trump ne ha le prove. Ieri il bibbitaro Di Maio ha pubblicato un tweet ridicolo sulla democrazia, visto che è in un governo che ha portato l'Italia alla dittatura in sfregio alla nostra Costituzione. Non è chiaro il concetto di "democrazia" che ha Di Maio, ma forse è lo stesso di milioni di italiani che, se avessero rispetto della Costituzione, andrebbero a Montecitorio in folle oceaniche come quella vista ieri a Whashington DC!



Intanto, sul coinvolgimento dell'Italia nella frode in favore di Biden, nelle ultime ore sono trapelati documenti importanti e inequivocabili.



Proprio ieri c'è stata questa dichiarazione giurata del prof. avv. Alfio D'Urso, che fornisce il seguente resoconto dei fatti, come comunicato in diversi incontri con un funzionario dei servizi di sicurezza dell'esercito di alto livello:"Arturo D'Elia, ex capo del Dipartimento Informatico di Leonardo SpA, è stato accusato dalla Procura della Repubblica di Napoli di manipolazione dei dati tecnologici e di impianto di virus nei principali computer di Leonardo SpA nel dicembre 2020. D'Elia è stato destituito dal giudice del Consiglio a Napoli e sotto testimonianza giurata ha dichiarato che il 4 novembre 2020, su istruzione e direzione di persone statunitensi che lavorano presso l'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, ha intrapreso l'operazione per trasferire i dati delle elezioni statunitensi del 3 novembre 2020 dal significativo margine di vittoria di Donald Trump a Joe Biden in un certo numero di Stati in cui Joe Biden stava perdendo l'ammontare dei voti. L'imputato ha dichiarato che stava lavorando nella struttura di Pescara della Leonardo SpA e ha sfruttato le capacità di crittografia di guerra informatica di livello militare per trasmettere voti dal satellite militare della Torre del Fucino a Francoforte, in Germania. L'imputato giura che i dati in alcuni casi potrebbero essere stati scambiati per rappresentare più del totale degli elettori registrati. L'imputato ha dichiarato che testimonierà a tutti gli individui e le entità coinvolte del passaggio dei voti da Donald Trump a Joe Biden quando otterrà protezione totale per se stesso e la sua famiglia. L'imputato afferma di aver assicurato il backup dei dati originali e dei dati scambiati in una posizione segreta in quanto gli è stata data istruzione di fornire prove in tribunale su questo argomento. Con la presente dichiaro e giuro che i fatti sopra indicati sono stati dichiarati in mia presenza. Data di questo giorno 6 g 2021 a Roma, Italia". E' evidente che in Italia abbiamo un governo che in sfregio alla Democrazia e alla Costituzione ci ha ridotto alla dittatura e che è anche disposto a collaborare con altri dittatori... o forse, semplicemente, obbedisce a quella piovra di potere globale che governa i governi di moltissimi Paesi occidentali. Sulla questione della frode elettorale USA e il coinvolgimento italiano ne vedremo ancora, ma di certo non nei media controllati da "quel" potere.

07 gennaio 2021
www.vocidallastrada.org/2021/01/usa-nella-frode-elettorale-ai-danni...
wheaton80
00mercoledì 13 gennaio 2021 14:17
Trump caccia fuori il partito comunista cinese dagli USA. Colpita la Cabala al cuore



wheaton80
00mercoledì 20 gennaio 2021 14:54
USA, Trump concede la grazia a Steve Bannon come suo ultimo atto alla Casa Bianca

Il Presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump ha graziato il suo ex stratega Steve Bannon, in una decisione dell'ultimo minuto presa solo poche ore prima di lasciare la Casa Bianca. "I pubblici ministeri hanno perseguito il signor Bannon con accuse relative a una frode derivante dal suo coinvolgimento in un progetto politico", si legge nella dichiarazione del Segretario per la Stampa della Casa Bianca, Kayleigh McEnany. Bannon sta affrontando un procedimento giudiziario federale iniziato ad agosto, quando i procuratori di New York lo hanno accusato, assieme ad altre tre persone, di avere frodato dei donatori per oltre un milione di dollari, nell'ambito di una campagna di raccolta fondi presumibilmente volta a sostenere il muro che Donald Trump avrebbe voluto far costruire al confine con il Messico. La grazia di Bannon sarebbe seguita a una frenetica corsa contro il tempo per far inserire il suo nome nella lista delle persone graziate da Trump.

Concessa la grazia anche all'italiano Tommaso Buti
Tra le persone cui il Presidente Trump ha concesso la piena grazia c'è anche un cittadino italiano: l'imprenditore fiorentino Tommaso Buti. Il suo nome compare nell'elenco diffuso dalla Casa Bianca, dove si sottolinea che Buti "non è stato condannato negli Stati Uniti". Tramite la sua legale Valeria Calafiore Healy, l'uomo d'affari ha ringraziato Trump. "Il provvedimento del Presidente americano", sottolinea il suo avvocato in una nota, "riguarda ipotizzati reati contro il patrimonio occorsi più di 20 anni fa e per i quali l'imprenditore italiano fu già processato in Italia e alla fine prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007. La grazia che gli è stata concessa lo libera dall'ingiustizia che avrebbe continuato a patire se fosse stato costretto a subire un processo una seconda volta sugli stessi fatti per cui era già stato giudicato".

Trump:"Sono il primo Presidente a chiudere senza guerre"
Nel frattempo Trump, in un video di addio alla Casa Bianca, ha affermato di essere stato il primo Presidente degli Stati Uniti da decenni a chiudere il suo mandato senza guerre e ha rivendicato la sua durezza contro la Cina. Il tycoon ha poi invitato l'America a pregare per il successo dell'Amministrazione Biden e ha ribadito che "la violenza politica non può essere tollerata".

Media:"Trump pensa alla fondazione di un suo partito"

Intanto, secondo il Wall Street Journal, il Presidente uscente avrebbe manifestato l'intenzione di fondare un nuovo partito politico e vorrebbe chiamarlo "Patriot Party". La Casa Bianca ha rifiutato di commentare. Trump negli ultimi giorni si è scontrato con diversi leader repubblicani, tra cui il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell, che martedì gli ha dato la colpa di aver provocato la rivolta del 6 gennaio al Campidoglio. I sondaggi mostrano che Trump mantiene un forte sostegno tra gli elettori del GOP.

20 gennaio 2021
www.tgcom24.mediaset.it/mondo/corsa-alla-casa-bianca-2020/usa-trump-concede-il-perdono-totale-a-steve-bannon_27786941-20210...
wheaton80
00domenica 24 gennaio 2021 18:55
Guo Wengui – Una speranza per la Cina e per il mondo



Quando la diffusione del Covid-19 era ancora nelle sue primissime fasi nelle aree fuori dalla Cina, il 19 gennaio 2020, molti cinesi d’oltremare erano già a conoscenza in anticipo della verità sul virus e dell’inevitabile tendenza degli sviluppi a venire. E tutto questo è grazie al “Whistleblower Movement”, lanciato fin dal 2017 dal signor Guo Wengui. Guo Wengui, nato in un piccolo villaggio povero nella provincia di Shandong della Repubblica Popolare Cinese nel 1970, è il settimo degli otto figli della sua famiglia. Nell’anno 1989 fu incarcerato per aver sostenuto gli studenti nel massacro di Tienanmen a Pechino, durante il quale il suo unico fratello minore fu ucciso da un poliziotto fedele al partito comunista. Durante il periodo in prigione, Guo ha subito torture fino quasi a perdere la vita. Dopo aver lasciato il carcere, e avendo ormai compreso la vera essenza del Partito Comunista Cinese, ha deciso nel profondo del suo cuore di porre come suo obiettivo ambizioso l’eliminazione di questo partito demoniaco. Dotato di grandi talenti per gli affari, Guo Wengui si è dedicato alle attività commerciali a partire dagli ultimi anni ‘90. Ha costruito due famosi complessi commerciali a Zhengzhou e Pechino, denominati “Yudaguomao” e “Pangudaguan”, combinando la cultura tradizionale cinese con il settore immobiliare, creando così un miracolo del settore. Ma a causa di ciò, ha anche “offeso” i massimi leader del Partito Comunista Cinese (PCC), come ad esempio Wangqishan, Liuzhijun, ecc..., che desideravano gli enormi benefici economici dei Giochi Olimpici. Nel 2014, Guo Wengui è fuggito dalla Cina ed è arrivato negli Stati Uniti d’America. Dall’inizio del 2017, ha cominciato ad apparire su vari social media e ha continuato a fare trasmissioni in diretta ogni giorno, esponendo i vari segreti dei massimi leader del PCC, i quali utilizzano le imprese statali o private come HNA, Huawei, Bohai Capital Holding o Anbang Insurance Group per impossessarsi del tesoro nazionale e di enormi quantità di fondi. Ha anche rivelato a tutti il programma BGY (Blue – Controllo di Internet e dei Media, Gold – Acquisto e corruzione con il denaro, Yellow – Corruzione Sessuale) contro il mondo intero che il PCC aveva pianificato molti anni fa, e tuttora in funzione, con successo, ed il programma 3F (Fomento di debolezza, Fomento di caos, Fomento di distruzione) per indebolire, distruggere ed “uccidere” gli USA.

Dall’introduzione del movimento di legge sull’emendamento della legge anti-estradizione nel 2019, il signor Guo Wengui aveva già stimato che il regime di Pechino avrebbe introdotto con forza leggi draconiane più severe contro Hong Kong. Come previsto, la legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong è stata approvata ed è efficace a partire da giugno 2020. Di conseguenza, la lotta del popolo di Hong Kong contro la dittatura comunista è diventata più assidua e profonda. Hong Kong rappresenta un primo passo, aprendo la strada all’eradicazione del PCC. Nel gennaio 2020, la pandemia Covid-19 iniziò a diffondersi in Cina. Il 19 gennaio, Lude Media, il social media cinese indipendente basato negli Stati Uniti, grazie all’Intelligence della Dottoressa Limeng Yan, una virologa autorevole che lavorava al tempo alla School of Public Health dell’Università di Hong Kong, ha esposto al mondo la verità sul virus e l’inevitabile tendenza dello sviluppo a venire. La dottoressa Yan, proprio per aver seguito il “Whistleblower Movement” del signor Guo Wengui, e nel frattempo toccata dal comportamento coraggioso e dallo spirito dei giovani di Hong Kong, ha deciso di contattare Lude Media, uno dei pochi media coscienziosi, per diffondere la verità sul virus e svegliare le persone di tutto il mondo. Rule of Law e Rule of Society, organizzazioni di fondi di beneficenza registrate negli Stati Uniti d’America dal signor Guo Wengui ed il suo team nel 2018, hanno lo scopo e la missione di rivelare la corruzione ed i crimini del PCC in tutti settori e fornire assistenza umanitaria alle vittime e ai loro familiari.

È proprio con l’aiuto di Rule of Law e Rule of Society che la dottoressa Yan è riuscita a fuggire ad aprile del 2019 da Hong Kong sotto il controllo del regime di Pechino, raggiungendo gli Stati Uniti d’America, per poi rivelare la verità sul virus al mondo in modo più approfondito. Ha accettato numerose interviste ai media, ha pubblicato due rapporti scientifici sul virus, e finora nessuno ne ha contestato l’autenticità e l’autorità. Il 4 giugno 2020, il Giorno della Memoria del Massacro di Tienanmen a Pechino, un giorno di speciale significato commemorativo, una bandiera blu con la stella della fede ha fluttuato sul fiume Hudson a New York, USA, alle 07:37, per proclamare lo Stato Federale della Nuova Cina. La sua visione è: con riferimento all’attuale sistema democratico di stato di diritto e diritto internazionale in Occidente, sotto la supervisione congiunta di istituzioni internazionali e dell’organizzazione di supervisione dell’Himalaya (l’organizzazione non governativa dietro il movimento), formulare una nuova costituzione e relative leggi, stabilendo un governo basato sulla separazione dei tre poteri ed eletto dai cittadini cinesi attraverso il sistema “una persona, un voto”. Il nuovo governo federale volge a tutelare i sacri e inviolabili diritti umani, lo stato di diritto, la libertà di credo, la libertà di parola e la proprietà privata dei cittadini cinesi per creare una pace millenaria con tutti i Paesi del mondo. Nel frattempo, il signor Guo Wengui ha annunciato al pubblico la buona notizia della disponibilità di prodotti finanziari della serie G come G-Coin e G-Dollar. Come tutti sappiamo, con il sistema di Bretton Woods, la moneta mondiale viene emessa principalmente sulla base del credito nazionale e tutti i Paesi hanno il problema di emettere valuta in eccesso. In particolare, il Partito Comunista Cinese ha utilizzato mezzi come la “Belt and Road Initiative”, la valuta digitale, il regolamento internazionale in valuta RMB e il “rapimento” della finanza internazionale come mezzi per sfidare l’attuale sistema monetario e finanziario internazionale basato sul dollaro USA. In questo contesto, la nascita dei prodotti finanziari della serie G significa che l’emissione di valuta monopolistica nazionale sarà abolita, i metodi finanziari tradizionali basati a lungo termine sui tassi di interesse e l’elevata leva finanziaria saranno abbandonati e si svilupperà un sistema finanziario indipendente e ad alto credito.

Questi nuovi prodotti finanziari diventeranno il miglior vettore per la conservazione e l’apprezzamento della ricchezza, mediante la libera circolazione globale. Dal 2017, le trasmissioni in diretta del signor Guo Wengui sono state soppresse dai media come Youtube e Twitter. Il 19 aprile 2017, la sua trasmissione in diretta con i media VoA (Voice of America) è stata perfino improvvisamente interrotta. Dietro a tutti questi fatti, la vera causa è la collusione dei principali media mondiali con il PCC, che hanno quindi fatto realizzare al signor Guo l’importanza di possedere un proprio media indipendente. Sono stati quindi creati GTV e GNEWS, derivati dal sistema della serie G, in un periodo in cui i media principali sono soliti mentire insieme, diventando due dei pochi media indipendenti e multilingue che rivelano le verità. Il signor Guo Wengui, che conosceva già l’essenza del PCC sin dall’inizio, aveva da tempo affermato che le elezioni statunitensi del 2020 sarebbero diventate una battaglia che avrebbe coinvolto i valori umani di verità e falsità, del bene e del male, superando di gran lunga la normale competizione tra i due partiti americani. Prima che i risultati delle elezioni fossero annunciati, GTV e GNEWS hanno trasmesso per 13 giorni consecutivi 3 dischi rigidi “provenienti dall’inferno”, rivelando la pedofilia e l’incesto della famiglia Biden e i loro loschi rapporti con le autorità cinesi ed ucraine. Il crimine e il tradimento della famiglia Biden hanno scioccato gli Stati Uniti. I vari segnali dopo l’annuncio dei risultati delle elezioni ci hanno mostrato la dilagante deliberazione del PCC e delle forze oscure dietro di esso. Hanno usato il virus per creare un’epidemia, hanno usato il blocco epidemico per supportare l’invio di schede elettorali, hanno usato schede elettorali per manomettere dati, istigato rivolte illegali, compilato schede dei morti, si sono rifiutati di controllare le schede elettorali e hanno corrotto i giudici per fornire false testimonianze. La frode elettorale su larga scala ha seriamente minato lo stato di diritto di oltre 200 anni degli Stati Uniti. Il signor Guo Wengui, sin dall’inizio, ha sempre detto senza dubbio che non importa quanto le forze oscure dietro di loro siano colluse con il PCC per manipolare le elezioni, il Presidente Trump sarà destinato a vincere e ad essere rieletto per il secondo mandato. Lo sradicamento del PCC è la vera necessità di tutte le forze della giustizia mondiale!

L’Intelligence nei tre dischi rigidi sopraindicati include anche la cattiva intenzione del PCC di creare virus come armi biologiche, provocando deliberatamente una diffusione globale e una pandemia e lanciando una guerra senza restrizioni per controllare il mondo e la razza umana globale. Ci sono anche prove che coinvolgono politici in Europa e in tutto il mondo in collusione con il PCC, tra cui l’attuale Papa, l’OMS rappresentata da Fauci, gli ultimi presidenti degli Stati Uniti, gli oligarchi finanziari di Wall Street, gruppi di media mainstream mondiali, circoli scientifici, ecc... Il Partito Comunista Cinese è un partito malvagio a tutti gli effetti. Nel 1949, si è basato sull’usurpazione del potere e ha sostituito il governo legittimo del popolo cinese. Da allora, ha posto il popolo cinese sotto la sua autocrazia totalitaria. Per 71 anni ha causato numerosi disastri in Cina, centinaia di milioni di persone sono morte in modo anomalo, l’ambiente è stato estremamente inquinato, le risorse sono esaurite e la moralità sociale è degradata. Ora, con il sostegno delle forze del male dietro di esso, il PCC vuole usare la diffusione del virus e la cosiddetta vaccinazione per danneggiare le economie dei Paesi occidentali e distruggere la civiltà occidentale avanzata, nel tentativo di coltivare il virus del comunismo in tutto il mondo. Il signor Guo Wengui è stato il primo a specificare:“Il PCC non è la Cina” e “Il PCC non rappresenta i cinesi”. Il popolo cinese è sempre stato vittima del Partito Comunista Cinese e delle forze del male internazionali dietro di esso. Il Covid-19 merita di essere chiamato PCC virus! Il signor Guo Wengui ha sottolineato nelle rivelazioni che l’Italia è sempre stata un obiettivo chiave del piano BGY del PCC.

Attraverso Huawei 5G, la “Belt and Road Initiative” e l’acquisizione di società high-tech, il PCC ha corrotto e acquistato un gran numero di funzionari italiani di alto rango, imponendo loro di cedere il passo davanti al piano di espansione globale del PCC. La diffusione dell’epidemia in Europa è iniziata in Italia e ha continuato a imperversare fino ad ora, la perdita di vite umane e le perdite economiche per il popolo italiano hanno pienamente dimostrato la profondità e l’ampiezza della penetrazione del PCC in Italia. Il signor Guo Wengui ha anche sottolineato che, secondo l’intelligence, il Vaticano riceve ogni anno enormi fondi di 2 miliardi di dollari USA dalle autorità comuniste cinesi in cambio del silenzio del papa su una serie di questioni relative ai diritti umani coinvolte nel Partito Comunista Cinese. Finora, il Vaticano non ha mai fatto discorsi che rappresentino la giustizia su questioni come il genocidio nello Xinjiang, il movimento di protesta di Hong Kong e la persecuzione del PCC dei cattolici e dei cristiani cinesi, evitando la dovuta responsabilità come centro della religione mondiale. Invece, è rimasto impigliato con il diavolo e verrà giudicato da Dio. Le forze del male nel mondo, in collaborazione ed utilizzando il Partito Comunista Cinese, non solo hanno rapito e ridotto in schiavitù il popolo cinese per 71 anni, ma hanno anche usato il virus come arma biologica, le elezioni statunitensi, l’accordo sul clima e altri mezzi manipolativi per portare avanti “The Great Reset” (La Risistemazione Completa) sull’umanità, forzando la civiltà umana a degradare. Fortunatamente, con il Whistleblower Movement guidato dal signor Guo Wengui e le forze virtuose dei sostenitori alle sue spalle, il mondo si risveglierà dall’ignoranza e si unirà per difendere i valori universali e i sistemi civilizzati condivisi dall’umanità. Il percorso più caldo dell’inferno sarà l’unico posto in cui il Partito Comunista Cinese e il comunismo potranno andare.

16 gennaio 2021
www.databaseitalia.it/guo-wengui-una-speranza-per-il-ripristino-della-democrazia-in-cina-e-ne...
wheaton80
00venerdì 29 gennaio 2021 15:13
Trump annuncia la sua nuova amministrazione! Ex FBI: militari a Washington è occupazione!

wheaton80
00sabato 30 gennaio 2021 15:33
Populisti online piegano Wall Street

“E’ come l’insurrezione dei populisti che abbiamo visto alle elezioni”: così il finanziere Bill Gross commenta l’aumento di azioni di Gamestop (un’azienda qualunque, in difficoltà) che gli squali di Walll Street, gli odiati hedge funds, avevano preso di mira, vendendone le azioni allo scoperto (cioé senza averle) contando di comprarle dopo che il prezzo è calato, facendo profitti sulle differenze. Facevano, profitti. Perché adesso i fondi speculativi sono in perdita per miliardi, avendo dovuto “coprirsi” comprando le azioni a prezzi enormemente maggiorati rispetto al pattuito: l’azione Gamestop, che era a 18, (e loro si aspettavano di comprarla a 15 o 5), è salita a 350 e oltre. Hanno perso letteralmente miliardi di dollari, e stanno sull’abisso del default. Miriadi, forse un milione di piccoli investitori si sono concertati sui social ed hanno comprato a man bassa le azioni Gamestop; a volte anche usando i 600 dollari dello “stimolo” ricevuto contro il lockdown. Hanno concepito l’attacco sulla piattaforma online Reddit, dedicata a far giocare in borsa piccoli investitori dilettanti e per hobby. Che poi usano le nuove piattaforme di trading online come il broker online Robinhood, che viene utilizzato principalmente dagli utenti di Reddit perché non fa pagare commissioni. “Cittadini americani comuni si sono alleati contro il sistema e hanno iniziato a scommettere contro i grandi fondi di investimento di Wall Street”, dice Cesare Sacchetti, centrando il punto politico. “In altre parole, gli americani stanno punendo gli squali della finanza che hanno finanziato l’amministrazione fantoccio di Biden”. Ad un certo punto, quando l’azione Gamestop ha sfiorato i 500 dollari, “il servizio online di scambi borsistici Robinhood è andato in soccorso del mercato e ha proibito di comprare ancora le azioni di Gamestop… Ora il sistema impedisce di comprare ulteriori azioni di Gamestop per non far perdere altri soldi a Wall Street.

Il neoliberismo si è rivelato essere la più grande frode della storia. Il mercato è libero solo se le élite ci guadagnano. Se avviene il contrario, il mercato si chiude. “Se normali cittadini si mettono insieme e decidono di fare dei profitti contro gli squali di Wall Street comprando le azioni di Gamestop, il mercato va “regolamentato”. Se invece accade l’opposto, il mercato deve essere libero. Il mercato deve essere libero, ma solo se sono i ricchi a guadagnarci”. Per protesta, masse di piccoli investitori hanno abbandonato Robinhood, il trader che .li ha traditi: l’equivalente di una corsa agli sportelli bancari. Sicché Robinhood ha dovuto cercar di raccogliere 1 miliardo di dollari per far fede ai suoi impegni. Un fondo hedge, Melvin Capital, ha il 30 per cento del suo patrimonio netto cancellato in un giorno:“Le voci di un suo fallimento”, racconta Zero Hedge, “ hanno spinto un salvataggio in contanti di 2,75 miliardi di dollari da parte di investitori miliardari per mantenere Melvin Capital solvibile. “Point 72” di Steve Cohen, “Citadel” di Ken Griffin e altri partner stanno investendo un totale di 2,75 miliardi di dollari in Melvin Capital, hanno detto lunedì gli hedge fund. Riceveranno quote di reddito di minoranza in Melvin in cambio del loro denaro. Solo che i fondi speculativi soccorritori sono anche loro in perdita colossale. E, annuncia CNN, adesso “giovani cinesi si stanno organizzando nelle chat per emulare quelli americani e trovare piccoli titoli di società in crisi (e quindi scese sul fondo) da far esplodere in su in borsa…”. Quanto al trader Zibordi:“Anche 20 anni fa o 10 anni fa sentivo sempre parlare della manipolazione in basso tramite posizioni short sull’argento (anche oro…) usando derivati… di JP Morgan.

Se ora centinaia di migliaia di trader dilettanti si convincono che può essere vera, si buttano sull’argento”. E JP Morgan fallisce. Può essere l’inizio di un collasso generale della immane bolla azionaria creata da speculatori che usano denaro a basso costo della Fed? Detto fra noi, cominciano ad “andare in malora le loro macchinazioni” per le quali preghiamo? Domani vedremo. Per adesso, l’atmosfera è di trionfo: giustizia è fatta. “Il campione di kickboxing Andrew Tate ha detto:"Se devo perdere sei milioni per distruggere Wall Street, sono pronto, kazzo. F * ck ‘em. Queste persone su Reddit sono dei geni". Perché a lui e a molti non piacciono i magnati degli hedge fund di Wall Street:“Sono le persone peggiori sulla terra… non hanno talento, non fanno soldi, hanno solo una pentola di soldi e manipolano i mercati per far salire la loro pentola con i soldi degli altri e vengono salvati dal governo comunque. Sono le persone peggiori del mondo. Qualcuno dice che è una “primavera araba” che comincia, una rivolta generalizzata contro la repressione finanziaria e le regole asimmetriche. L’establishment finanziario è nel panico e chiede alle “autorità” di fare qualcosa al riguardo. “Perché? Il mercato azionario è tutto incentrato sul gioco d’azzardo”, replica il blog PJMedia:“I fratelli della finanza sono semplicemente arrabbiati perché alcuni ragazzi su Reddit hanno giocato meglio dei gestori di hedge fund, che sono abituati a vincere. Prendere miliardi dal mercato e mandare in bancarotta le persone è qualcosa che solo i gestori di hedge fund possono fare, non voi persone in mutande che fanno trading a casa".

Maurizio Blondet
29 gennaio 2021
www.maurizioblondet.it/populisti-online-piegano-wall-street/
wheaton80
00sabato 30 gennaio 2021 15:36
Quando Biden fa il Trump scatta l'autocensura "liberal"

E' passato quasi sottotraccia il provvedimento di Biden denominato "Buy American", che obbliga le pubbliche amministrazioni USA ad acquistare prodotti americani. Se ci pensate questo provvedimento riecheggia il famoso slogan trumpiano "America First", e questo sta a dimostrare che un problema quando è reale si manifesta comunque e obbliga a determinate scelte indipendentemente da chi occupa la carica politica che prende le decisioni. Così è anche in questo caso: gli Stati Uniti hanno una bilancia commerciale in passivo cronico dal 1971 (lo scrivente non era manco nato), un saldo delle Partite Correnti nello sprofondo e un NIIP negli inferi, in altri termini gli USA (intesi come Nazione, dunque Pubblica Amministrazione, imprese private e famiglie) sono indebitati fino al collo e devono per forza rimediare a questo problema. In altri termini non possono più permettersi di assorbire la sovraproduzione altrui svolgendo il ruolo di "buyer of last resort" (che è intrinsecamente legato al ruolo del dollaro come moneta di conto internazionale), e anzi devono loro aumentare le produzioni e le esportazioni verso l'estero al fine di riequilibrare la Bilancia Commerciale. Questo lo sapeva Trump, e lo sa anche Biden. E conseguentemente devono agire.



Sfortunatamente per l'Europa questo è un guaio, e lo è anche nel momento peggiore. Un guaio perchè l'Europa ha come suo primo cliente gli Stati Uniti e se questi tirano la cinghia significa che ci saranno forti ripercussioni anche a livello occupazionale. E' un guaio grosso nel momento peggiore perchè tutto ciò sta avvenendo nelle more di una crisi economica senza precedenti e dovuta all'allarme pandemia. Già, la pandemia, quello strano allarme causato dalla circolazione di un virus e amplificato da statistiche quantomeno discutibili sia sugli infetti che sui morti. Scelte queste che hanno portato alla crisi economica devastante che tutti noi conosciamo e che è stata fondamentale per cacciare Trump dalla casa bianca. E ora, qualcuno che quelle statistiche ha avallato si ritrova oltreatlantico uno che fa le stesse cose di Trump, solo con più eleganza e con il fazzoletto a quattro punte sulla giacca à là Giuseppi. Qualcuna credeva di essere la Bismark in gonnella e magari rischia di scoprire di essere Napoleone III.

29 gennaio 2021
www.lantidiplomatico.it/dettnews-quando_biden_fa_il_trump_scatta_lautocensura_liberal/2929...
wheaton80
00lunedì 1 febbraio 2021 20:05
Donald Trump si è arreso o ha messo a segno la più geniale delle trappole contro il mondialismo?

La prima reazione che ha investito molte persone il giorno in cui Donald Trump ha salito i gradini dell’Air Force One è stata quella di amara delusione e cocente frustrazione. Non sono stati in pochi a pensare, e ancora non sono in pochi a pensarlo, che il Presidente degli Stati Uniti si sia in qualche modo arreso. Altri ancora sono arrivati a pensare che Trump non sia stato altro che un uomo del sistema fin dal principio, piazzato lì dalle grandi élite per impedire un qualche tipo di cambiamento. Sostanzialmente, al momento ci sono tre ipotesi principali: la prima già citata descrive Trump come un cosiddetto gatekeeper, il termine anglosassone con il quale si definisce una falsa opposizione costruita dal sistema stesso, come in Italia lo sono stati il M5S prima e la Lega di Salvini poi; la seconda è che Trump si sia consegnato e abbia in qualche modo trattato una sorta di resa segreta con le élite mondialiste che lo hanno perseguitato prima ancora dell’inizio del suo mandato; la terza è quella che invece ritiene che Trump abbia congegnato una trappola ancora più sofisticata e letale di quello che si poteva immaginare allo stato profondo di Washington. Prima di tutto, è necessario soffermarsi un momento sulla prima ipotesi. Chi sostiene questa opzione sostanzialmente crede che Trump sia stato un uomo del sistema sin dal principio. Se si guarda a quanto accaduto negli ultimi quattro anni, si può facilmente scartare del tutto questa ipotesi. Non c’è mai stata infatti nella storia degli Stati Uniti una guerra come quella che il potere di Washington ha dichiarato a Donald Trump. La guerra era già iniziata prima ancora che Trump mettesse piede alla Casa Bianca, quando nel 2016 l’allora Presidente Obama autorizzò lo spionaggio illegale nei confronti dell’allora candidato repubblicano nel tentativo di associarlo falsamente alla Russia. La bufala del Russiagate, nota poi con il nome più appropriato di Obamagate o Spygate, è stata di fatto la più grande operazione di sabotaggio politico mai realizzata dall’apparato di potere eversivo di Washington contro un candidato alle presidenziali. È stata una operazione che avrebbe visto anche il coinvolgimento dell’Italia, sotto i governi Renzi e Gentiloni, che avrebbe messo a disposizione il suo apparato di Intelligence pur di accostare falsamente Trump alla Russia. La guerra a Trump del sistema non si è fermata qui. Per quattro lunghi anni l’establishment ha cercato di rovesciare la sua presidenza in ogni modo. Nancy Pelosi, la Presidente democratica della Camera dei Rappresentanti, ha dato vita ad una messa in stato di accusa, naufragata poi rovinosamente al Senato, completamente infondata e ben oltre il perimetro della Costituzione americana. Sono stati poi messi in atto almeno due attentati contro la vita del Presidente, quando prima un misterioso cecchino ha sparato contro la squadra di elicotteri che scorta il comandante in capo, e poi un drone che è riuscito inspiegabilmente ad avvicinarsi all’aereo presidenziale che per poco non è stato colpito. La guerra è andata avanti.

A novembre si è consumata la più grande frode elettorale della storia d’America e del mondo. Il 6 gennaio il Congresso, invece di rifiutarsi di certificare una elezione illegale, ha posto il suo marchio d’infamia nella partecipazione al colpo di Stato contro il Presidente in carica. Il cosiddetto gatekeeper non riceve mai un trattamento del genere. La falsa opposizione viene aiutata dal sistema ad entrare nella scena politica. Non le viene fatta la guerra né tantomeno si cerca di eliminarla in ogni modo, politicamente e fisicamente. Dunque, no. L’ipotesi del falso movimento antisistema va eliminata anche alla luce delle politiche fatte da Trump fondate sulla dottrina di “Prima l’America”, che ha separato gli Stati Uniti dal globalismo. Trump ha tradito oppure ha messo a segno un colpo da maestro contro il mondialismo? Restano due opzioni. La seconda che vede Trump nei panni di un traditore che ha rinunciato alla sua battaglia contro il Nuovo Ordine Mondiale, e che in qualche modo appare certamente più coerente della prima, seppure anche questa seconda ipotesi presenta delle incongruenze sostanziali. Se Trump ha effettivamente abbandonato la partita e firmato la resa al globalismo, perché prima di andare via ha declassificato dei documenti micidiali che delegittimano completamente il suo avversario Biden, descritto come un fantoccio della Cina e di altre lobby straniere?

www.hsgac.senate.gov/imo/media/doc/HSGAC_Finance_Report_F...

Soprattutto perché il Presidente dichiara lo stato di emergenza in alcuni Stati per calamità atmosferiche avvenute mesi prima per poi ordinare, come confermato da diverse fonti vicini ai militari, la militarizzazione di Washington DC? E infine, se Trump è davvero un traditore che si è arreso al mondialismo e non è più in grado di nuocere, perché il sistema politico cerca incredibilmente di procedere ad una messa in stato di accusa contro di lui, quando ormai Trump ufficialmente si sarebbe ritirato in Florida a godersi la sua vita da pensionato? Prima di analizzare questo scenario, occorre però prendere in considerazione il cosiddetto kraken, il mostro mitologico citato più volte dall’avvocato Powell nei mesi scorsi. Questa metafora è stata utilizzata più volte ampiamente da uomini che sono molto vicini al Presidente, tra i quali la stessa Powell e l’avvocato Lin Wood, per descrivere la presentazione delle prove sulla frode elettorale, così rilevanti e decisive da mettere fine una volta per tutte al broglio. Tutti quanti, compreso chi scrive, si aspettavano un qualche colpo di scena clamoroso che portasse alla fine definitiva della frode elettorale in corso. In un certo senso, il kraken è stato rilasciato ma nessuna corte negli USA ha voluto prenderlo in esame. Allo stesso modo, anche l’ingerenza straniera, soprattutto quella della Cina e dell’Italia, nelle elezioni americane era ed è tuttora un kraken devastante in grado di smascherare definitivamente la frode. Questa opzione però, come è stato già raccontato in precedenza, è stata disinnescata dalla comunità dell’Intelligence americana, che non ha presentato un rapporto chiaro ed univoco sulle manipolazioni dei governi stranieri nelle elezioni USA. Scartata anche questa soluzione, non sembravano che restare altre due vie: l’attivazione della legge contro le insurrezioni e l’esecuzione della legge marziale. Entrambe queste soluzioni prevedevano il passaggio di poteri alle forze armate e l’instaurazione di un governo militare che avrebbe avuto il potere ad interim fino a quando non sarebbe stato sventato il piano eversivo per rovesciare il vero vincitore delle elezioni, il Presidente Donald Trump.

Ora però si provi ad immaginare cosa avrebbe comportato la dichiarazione ufficiale di Trump di queste decisioni. I media di regime nelle mani dei grandi gruppi finanziari e industriali avrebbero definito Trump come un golpista e avrebbero apertamente incoraggiato la sua rimozione o eliminazione fisica. Il partito democratico avrebbe con ogni probabilità messo in atto la secessione dello Stato di New York e della California, e i disordini per le strade sarebbero stati incontenibili. L’America sarebbe piombata in una spirale di violenza e caos devastante tale da scatenare una guerra civile potenzialmente ancora più devastante di quella combattuta ai tempi di Lincoln, un altro Presidente che si oppose strenuamente alla famiglia dei Rothschild, che voleva già allora il controllo totale degli Stati Uniti. Se si guarda all’infiltrazione della massoneria e dei poteri mondialisti in ogni singola istituzione americana, questa strada sembrava essere l’unica percorribile. Il conflitto armato appariva in effetti l’unico modo per sradicare in qualche modo l’eversione penetrata ad ogni livello negli Stati Uniti. Trump però potrebbe aver elaborato una strategia ancora più raffinata e persino più efficace. Fare ciò che era necessario fare senza però alcun annuncio ufficiale, ricorrendo ad una tecnica molto utilizzata dai suoi stessi nemici. Una delle strategie preferite del Nuovo Ordine Mondiale infatti è quella di mettere sotto gli occhi del pubblico inconsapevole ciò che è l’obbiettivo finale di questa cabala, ovvero il governo unico mondiale. Per poter preparare e indottrinare l’opinione pubblica a questo scenario, le élite globaliste hanno finanziato una quantità sterminata di seminari, libri, film, riviste e giornali per presentare il governo mondiale come l’unica soluzione per il futuro del mondo e dell’umanità. In altre parole, il mondialismo negli ultimi decenni ha praticamente messo in bella vista ciò che aveva intenzione di fare. Le masse, o non se ne sono minimamente accorte, oppure non hanno preso minimamente sul serio ciò che il sistema gli stava annunciando, probabilmente perché tutti quanti pensano che ciò che accadrà non riguarderà in qualche modo direttamente loro, ma le generazioni che verranno molto dopo.

Trump ha dato il potere ai militari in bella vista senza annunci ufficiali
Trump dunque potrebbe aver paradossalmente usato la strategia del mondialismo contro il mondialismo stesso. Ha consegnato il potere ai militari in bella vista, facendo circondare Washington dalla Guardia Nazionale prima di andare via, ma il sistema non può dirgli nulla perché ufficialmente questo non è avvenuto, e Trump ormai vive in Florida nella sua villa a Mar-a-Lago. È un capolavoro di strategia scacchistica che può apparire difficile da credere in un primo momento, ma non lo è se si prendono in considerazione alcuni altri importanti elementi che si vedranno successivamente. Per comprendere meglio i piani sui quali si sta combattendo questa battaglia, è utile ricordare una metafora citata in un libro di Daniel Estulin, “Il Gruppo Bilderberg”, nel quale l’autore descriveva come esistano sostanzialmente due mondi. In un mondo, quello della superficie, vive la quasi totalità della popolazione, che considera realtà solo la falsa realtà dei media. In profondità, esiste un altro mondo, che è quello sotterraneo, dove poteri come i servizi segreti dei vari governi fedeli all’agenda globalista si scontrano con altri poteri di governi che si oppongono e si sono opposti a questa agenda. È esattamente la stessa metafora del film “Matrix”, che mostra appunto come le dinamiche del mondo sotterraneo influenzino e governino inevitabilmente la realtà del mondo superficiale. Il secondo esiste per preservare l’esistenza del primo. Le masse dunque devono continuare a non sapere. Trump e l’apparato militare che lo sostiene sono perfettamente consci di queste dinamiche e combattono la battaglia sui due livelli. Il colpo da maestro è stato quello di applicare l’arte della guerra, che è tutta basata sull’inganno, come insegna Sun Tzu. Occorreva, in altre parole, recitare pubblicamente la parte del perdente per poter ingannare il sistema e far apparire Trump come qualcuno che si è arreso prima di salire sull’Air Force One, quando consegnava di fatto il potere ai militari, esattamente come era necessario fare. In superficie si mostrava una illusione, mentre sotto nella profondità si assestava un colpo devastante, forse letale, al sistema. Nei documenti del Congresso si trovano già potenziali riscontri di un’effettiva attivazione della legge contro le insurrezioni:

uscode.house.gov/view.xhtml?req=Insurrection+act&f=treesort&fq=true&num=5&hl=true&edition=prelim&granuleId=USC-prelim-title10-se...

Se non si crede nemmeno a questi documenti, si guardi allora alla crescente militarizzazione di Washington DC, che invece di arrestarsi, continua. Alcuni senatori repubblicani si sono chiesti il perché di questa decisione, così com’è lecito chiedersi perché mai Joe Biden, se è davvero il Comandante in Capo, non ordini il ritiro di questi militari, la cui presenza non ha alcun senso, se davvero Biden è diventato Presidente. Allo stesso modo, se Biden ha il pieno controllo dell’apparato militare, perché il Pentagono si rifiuta di mostrargli documenti riservati sulle missioni militari in corso negli USA? Lo stesso Pentagono ieri è tornato di nuovo incredibilmente a disapplicare le disposizioni del suo presunto Comandante in Capo riguardo alla somministrazione dei vaccini ai terroristi di Guantánamo.

Sono anche altre le anomalie che circondano questa cosiddetta Amministrazione Biden. È stato accertato da immagini e video autentici che nelle ultime dieci notti la Casa Bianca è rimasta al buio. L’edificio più sicuro al mondo e che in base a protocolli minimi di sicurezza non può restare senza luce, è avvolto dall’oscurità, anche di giorno. Tutto questo è senza precedenti e nessuno ha fornito una spiegazione ufficiale al riguardo. Le anomalie però non sono finite. Quando diverse persone hanno chiamato la Casa Bianca per informazioni in orario d’ufficio, ha risposto loro una voce registrata che riferiva che l’edificio era chiuso. In altre occasioni, qualcuno ha risposto e ha invece detto che non c’era personale a disposizione per prendere in esame delle normali pratiche amministrative. La Casa del Presidente degli Stati Uniti dunque non sembra funzionare. Ad oggi, Joe Biden non si è ancora nemmeno presentato nella sala stampa ufficiale della Casa Bianca e l’addetto stampa Jen Psaki, non ha idea di dove sia il Presidente né quando si presenterà a rispondere alle domande dei giornalisti. A questo punto, ci si chiede se Biden sia davvero il Presidente degli Stati Uniti oppure solo un fantoccio che sta recitando una parte per il semplice fatto che non può fare altrimenti, vista la quantità enorme di prove che Trump ha contro di lui e la sua famiglia, invischiata in giri di pedofilia e nelle mani della Cina comunista. Più passano i giorni, e più sembra prendere sostanza questa seconda ipotesi. In altre parole, la cosiddetta Amministrazione Biden non sarebbe altro che una enorme messinscena, una operazione di demolizione controllata del Deep State che durerebbe poco tempo per poter poi riconsegnare ufficialmente a Trump la Presidenza degli Stati Uniti. Se questo scenario fosse confermato, si sarebbe messa in essere una strategia persino più letale di quelle partorite da Sun Tzu. Trump starebbe usando i suoi stessi nemici per arrivare al suo scopo finale. Tornare Presidente degli Stati Uniti senza però sparare un singolo colpo né tantomeno scatenare una guerra civile che avrebbe trascinato l’America nel caos e nella violenza completa. Ha circondato i suoi avversari a Washington DC mettendogli intorno delle recinzioni sorvegliate dai militari giorno e notte. In pratica, Trump avrebbe in qualche modo chiuso dentro il cosiddetto Deep State. I suoi avversari sembrano averlo capito perfettamente e danno chiari segni di panico. Pam Keith, già candidata democratica e fanatica globalista, ha chiesto apertamente di arrestare il Presidente perché nella sua residenza di Mar-a-Lago ci sarebbe di fatto un governo ombra in grado di controllare davvero l’America.



Ed è effettivamente così, perché Trump ha già allestito in Florida un governo parallelo a tutti gli effetti dando vita all’ufficio dell’ex Presidente. Una volta giunta a conclusione l’operazione militare e con la conseguente caduta dell’amministrazione fantoccio di Biden, che verrebbe dichiarata ufficialmente illegittima, non ci sono virtualmente più ostacoli per Trump per tornare Presidente.

GameStop fa parte dell’operazione di demolizione controllata del sistema
Se si hanno dei dubbi riguardo a questo scenario, si prenda in considerazione anche questo altro elemento. Se davvero Biden è Presidente e non c’è più nulla che possa fermarlo, perché non appena è iniziata la sua amministrazione è partito un attacco senza precedenti ad uno dei pilastri portanti delle lobby globaliste e del potere di Washington, ovvero la finanza di Wall Street? Il caso GameStop appare infatti difficilmente essere solamente il risultato di pochi piccoli investitori che si riuniscono su Reddit e decidono di assestare un colpo tremendo alla finanza di New York, senza qualcuno che abbia dato loro delle informazioni dall’interno su come e quando colpire. Il massacro di Wall Street appare essere infatti un’operazione congegnata per mandare in bancarotta la finanza speculativa che da sempre finanzia la politica di Washington. L’attacco ai fondi speculativi di New York è anche un attacco alla Cina comunista, che ha investito miliardi di dollari negli ultimi anni in queste società. Nessuno però può ufficialmente imputare a Trump tutto questo perché l’ex (?) Presidente se ne sta tranquillo in Florida. Il colpo di genio di questa strategia pertanto è quello di portare al fallimento il sistema standone fuori e servendosi di un’amministrazione nemica non riconosciuta dai militari per arrivare all’obbiettivo. Una volta portata a termina la demolizione dell’apparato eversivo di Washington, allora si può tornare al potere in veste ufficiale. Tutto questo senza nessun rumore. Senza nemmeno uno sparo. Quella che sembrava essere una tremenda sconfitta potrebbe rivelarsi la più grande vittoria di tutti i tempi. Quello che sembrava il trionfo del mondialismo potrebbe rivelarsi il suo definitivo fallimento.

Cesare Sacchetti
01 febbraio 2021
lacrunadellago.net/2021/02/01/donald-trump-si-e-arreso-o-ha-messo-a-segno-la-piu-geniale-delle-trappole-contro-il-mond...
wheaton80
00giovedì 4 febbraio 2021 23:18
Gli Stati Uniti d’America sono tornati alla Repubblica Costituzionale. Quali saranno i risvolti epocali per l'Italia e per il mondo intero?

Per capire la portata enorme della mossa di Donald Trump che è riuscito a far tornare gli Stati Uniti d'America ad una Repubblica Costituzionale dobbiamo prima capire bene che cos'è un "Trust".

Partiamo dalla costituzione di un Trust, lo strumento giuridico detto fiducia.
In un trust ci sono tre figure base:

- Il Disponente
- Il Granter
- Il vero titolare del bene



Il Trustee (possono essere tanti, per esempio tutti i Premier) è l’amministratore unico nominato dal Granter, incaricato di amministrare il bene, con l’obiettivo di scopo della sua prosperità, e della sua implementazione e conservazione, in quanto il bene non deve essere dilapidato, frazionato, impoverito, ma deve implementare. Perché? Perché poi c’è un beneficiario che deve tornare in possesso del bene quando e come lo vorrà; come avviene, per esempio, alla morte del Granter o dei Trustee, quando il bene ritorna nella sua disponibilità perché ne ha il diritto.



Nel caso degli Stati Nazione, il Trust funziona così: abbiamo il Disponente, cioè il titolare del bene, il Trustee, che è lo Stato, nominato perché amministri il bene in maniera congrua, doviziosa, onesta, trasparente, in modo da implementarne il valore, da conservarlo e da conservarne le sue ricchezze architettoniche, geologiche, museali, paesaggistiche, ecc... Il Beneficiario è ancora il Popolo, perché il Popolo Sovrano nella sua discendenza continuerà ad essere sovrano, quindi i figli, i figli dei figli erediteranno i benefici della sana e congrua amministrazione del bene Stato-Nazione. Capito come funziona il Trust, capiamo cos’è successo nel caso degli Stati Uniti d’America, United States of America, così come erano stati pattuiti, sanciti e costituiti nonché istituiti dentro il Bill of Rights e prima ancora dentro la Dichiarazione di Indipendenza, sulla base di una giurisdizione, la più alta di tutte, che si chiama Natural Law, la Legge Naturale. La Legge Naturale è il Diritto Divino scritto, e pertanto, traduce e trasla quelli che sono i principi del diritto Divino: si nasce per diritto Divino, “We are all under God”, non ammetto nessuno tra me e il creatore. Questo dice la Dichiarazione di Indipendenza, anzi, minaccia di sottrarre la cittadinanza a chi giurasse a un ente terzo che non sia gli Stati Uniti D’America. Quindi è qualcosa di estremamente sommo ed eccelso, tanto da non poterlo neanche descrivere da quanto è pieno e rotondo, assolutamente legittimo. Legittimo è qualcosa di diverso da lecito o legale. Legittimo vuol dire che è vero, inconfutabile, assoluto, inamovibile, perché la Legge Divina è inamovibile. Nella Legge Naturale l'uomo nasce privo di debiti, nasce sovrano, nasce solidale, non nasce predatore, non è in competizione, non depriva l’altro del sostentamento, ma è capace di con-tribuire al sostentamento dei più bisognosi mettendoli nelle condizioni, non di “prendere un secchio di pesce”, ma di “imparare a pescare”. Ora capite il perché dell’inserimento di Dio nelle varie costituzioni del mondo (cosa che tra l’altro ha fatto anche Vladimir Putin). Se ci fate caso lo stesso presidente Trump, quando parla, si rivolge sempre a Dio, (o al Creatore, come vogliate voi) dicendo “questa malattia c’è stata mandata da Dio”, oppure “questa cura c’è stata mandata da Dio”, ecc... Qui non stiamo parlando di una religione piuttosto che di un’altra, tant’è che il Segretario di Stato Mike Pompeo sta girando il mondo parlando di tolleranza e convivenza religiosa. Qui non si sta parlando di una religione che debba superare l’altra o di una spiritualità superiore ad altre. Stiamo parlando di un'unica origine per tutta l’umanità.



Gli Stati Uniti d’America sono tornati a una Repubblica Costituzionale, questo è il grande annuncio:

www.sec.gov/cgibin/browseedgarcompany=UNITED+STATES&match=contains&action=ge...

Nella SEC - Security Exchange Commission (praticamente l'equivalente della CONSOB americana, organismo di controllo sulle borse), la United States Corporation non risulta più presente nel database di Edgar e quindi nella SEC. Lo stato commerciale in Diritto Privato Internazionale con sede a Washington non risulta più. Lo stato giuridico commerciale della United States Corp non esiste più. La casa madre della Holding a cui anche noi apparteniamo, Republic of Italy Corporation, non c’è più. In pratica la Holding ha perso la testa, in quanto la stessa è stata revocata e sciolta dalla Nazione United StateS of America. In estrema sintesi, la Corporation United States è stata revocata e resa nulla dalla Nazione United States of America, ossia dalla Repubblica Costituzionale che è la vera natura giuridica e politica degli Stati Uniti d’America.



Sulle insegne presidenziali la dicitura Of America era sparita per il semplice fatto che l’escamotage che hanno creato è stato proprio quello di inventarsi un doppio, come nella migliore tradizione massonica, ma un doppio fittizio, come hanno fatto con noi esseri umani. Ci hanno addossato la finzione giuridica facendo sparire la Persona Umana, che per fortuna ancora appare in Costituzione, e hanno creato un doppio che non si chiamava come la Nazione (perché non poteva chiamarsi come la Nazione), ma si chiamava Stati Uniti, US. Mentre nella realtà sappiamo tutti che si chiamano Stati Uniti d’America, United States Of America, USA. Avete capito la portata senza precedenti di questa notizia?



Siamo vissuti sino ad ora nell’inganno. Hanno creato una corporation, l’hanno resa privata, hanno sfruttato noi, il popolo, che siamo sia disponente che beneficiario; quindi ci hanno fregati due volte (a noi ed alla nostra discendenza), ci hanno impoverito, ci hanno depauperato e soprattutto lo Stato, così come lo conosciamo, non è più quello che credevamo fosse, in quanto non è nient’altro che un' impresa commerciale che fa profitto. Ed uno stato non può fare profitto, uno stato deve amministrare. E se l’obbiettivo di scopo del trust è proprio amministrare in maniera saggia e oculata, e con la prospettiva della felicità per tutti, addirittura della felicità, perché non dimentichiamoci che nella costituzione americana c’è il Diritto Alla Felicità, e non il diritto a lavorare (una differenza non da poco), capite bene quanto questa situazione originaria sia difforme da quella odierna.

Situazione italiana
L’Italia non fa alcuna eccezione. Tant’è che noi eravamo, secondo l’ordinamento americano, U.S. Citizen Non Residence (cittadini americani non residenti). Abbiamo perso la guerra, siamo entrati in questa holding, i patti erano chiari a chi li ha firmati, e di fatto siamo diventati un'azienda, nella quale il Ministro delle Finanze, ancora nel periodo del Regno d’Italia, quando Mussolini era Ministro delle Corporazioni, nel 1933 andò in America e di fronte al Presidente Roosevelt firmò l’adesione dell’Italia alla FED, insieme a tanti altri Paesi. Da quel momento lo Stato Italiano fu dichiarato in bancarotta come Stato-Nazione (cosa che stanno tentando di fare nuovamente ora, proprio perché facenti parte di una corporation). Apro una breve parentesi per far presente che gli Stati sovrani non vanno mai in bancarotta, in quanto non esiste il default, a differenza di una corporation. Uno Stato-Nazione non fallisce mai perché vige in Legge Naturale, non si interessa del debito pubblico, non ha libri contabili da riempire, ma deve solamente amministrare. E la ricchezza di uno Stato Nazione è infinita, perché si basa sull’energia, la produzione, l’essenza animica, spirituale, fisica, mentale dell’inventiva e del talento del popolo sovrano che crea ricchezza, energia e prosperità. Faccio inoltre presente che l'Italia non è mai stata autonoma, in quanto la nostra costituzione è stata scritta mentre eravamo un Paese occupato da forze militari alleate, e chi ha letto con accuratezza determinate cronache dell'assemblea costituente sa che durante la sua stesura erano presenti militari americani "in audizione" che correggevano articoli, avendone facoltà. Ricordo che noi in quel momento non avevamo più i cliché delle lire, perché la linea di occupazione nazista aveva ancora il controllo della città di Milano, che all'epoca era la sede della Banca d'Italia, dove erano conservati i cliché summenzionati. Pertanto alla fine della seconda guerra mondiale non potevamo stampare moneta. E fu proprio per questo motivo che gli americani crearono dei nuovi cliché, le famose Am-lira, perché non c'era liquidità circolante e non potevamo comprare nulla.



Non siamo mai stati realmente un Paese libero, ce lo hanno fatto credere e ci abbiamo sguazzato per bene negli anni della ricostruzione e del boom economico del dopoguerra. Prova ne è il fatto che il referendum tra Monarchia e Repubblica è stato fatto quando avevamo le truppe di occupazione alleate sul territorio. E secondo voi un Paese sovrano decide quale sarà il suo regime politico mentre ha le truppe di occupazione sul suolo? L'armistizio lungo e breve di Cassibile e il trattato di Parigi (le clausole segrete ancora non le conosciamo) li avete mai letti? Vi sembrano dei trattati di pace che hanno svincolato l'Italia dalle proprie responsabilità di essere entrata in guerra al fianco di Hitler? Il Piano Marshall vi dice nulla? 1 miliardo e 204 milioni di dollari dal 1947 per 3/4 anni solo per l'italia? L'Italia come Stato vero, autonomo e sovrano non è mai esistito. Tornando agli Stati Uniti, la Repubblica è tornata attiva, ed è per questo motivo che Trump parla sempre di Costituzione, in quanto lui ne è un fedele difensore che la tutela e la impone, perché ciò rientra nei suoi poteri.

telegra.ph/PERCH%C3%89-%C3%88-COS%C3%8C-IMPORTANTELACOSTITUZIO...

Questo avvenimento epocale comporterà lo scioglimento di tutti gli Stati così come li abbiamo concepiti sino ad ora, ad iniziare dalla Germania e poi via via a seguire tutti gli Stati europei, in virtù del fatto che la holding in questione si è sciolta (ricordate la storia dei Land di cui vi parlavo mesi fa?), per terminare con l’Inghilterra. Tant’è che, a seguito di questa operazione, la regina Elisabetta II si è ritirata di buon ordine, perché i rapporti che aveva con gli Stati Uniti erano di ulteriore disponente di un altro trust che legava l’America alla sudditanza ed alla schiavitù economica e commerciale rispetto alla corona. Non alla Gran Bretagna, ma all’istituzione “The Crown”, che va ben oltre al fatto che ci siano un re ed una regina, o quel Primo Ministro che occupa il numero 10 di Downing Street. Parliamo di un trust potentissimo, che raggruppa tutto il Commonwealth e che si estende dal Canada all’Australia, più una serie di Paesi satelliti infiniti, che comprendeva anche l’India (che ha dovuto fare una guerra non violenta con Ghandi per liberarsene), titolare delle ricchezze di mezzo mondo. Con questa operazione Donald Trump si svincola dal potentissimo trust The Crown tornando ad essere uno Stato Nazione Sovrano del Diritto Naturale, che in virtù di questo nuovo status, riconosce solamente Dio al di sopra di sé. Inoltre, fatto di non poca rilevanza, il ritorno alla Costituzione darà inizio a tutta una serie di azioni e di indennizzi, chiamati "Remedy", che dovranno essere corrisposti a tutti i Paesi che hanno sfruttato, attraverso la frode, la menzogna ed il tradimento delle carte costituzionali, quindi del patto del popolo e della Nazione, e che dovranno andare a compensare il danno subito, Italia compresa.

Ora si tratta solamente di aspettare il nostro turno (che in virtù del fatto che siamo la tana internazionale del Deep State avverrà per ultimo). Molto probabilmente questa ennesima stretta, il lockdown che ci stanno preparando usando il potente mezzo della paura veicolata dal solito mainstream media, è proprio l’ultimo tentativo per cercare di correre agli estremi ripari, anche se in effetti la partita è ormai chiusa. Perché se Trump è riuscito a chiuderla a livello commerciale internazionale vuol dire che è chiusa sul serio. Si tratta di aspettare un paio di mesi. Siamo ad un passo dalla nostra libertà, legittima, per nascita, che dovremo insegnare ai nostri figli, e che dovremo capire bene fino in fondo, per far si che non si ripeta mai più una cosa del genere. Quello che ci hanno fatto è un abominio che è stato commesso ai danni del genere umano, in particolare contro i bambini, inconsapevoli schiavi e vittime di tutto questo. Il momento è solenne, e pertanto concludo ringraziando tutti quelli che si sono prodigati, che si prodigano e che hanno speso la loro vita per far sì che tutto questo accadesse, e ai quali vanno riservati tutti gli onori possibili, perché a loro va il merito di qualcosa di enorme ed incommensurabile. Infine, ringrazio di cuore la signora Valeria Gentili, una donna, un’amica, artefice, insieme ad altri valorosi patriots, degli studi e delle ricerche che il sottoscritto ha riportato al grande pubblico consapevole, affinché tale importante e determinante conoscenza non venga persa, ma trasmessa a tutte le persone che hanno sete della verità che per troppo tempo è stata celata e sottaciuta a tutta l'umanità.

Leonardo Santi
10 ottobre 2020
telegra.ph/Gli-Stati-Uniti-dAmerica-sono-tornati-alla-Repubblica-Costituzionale---Quali-saranno-i-risvolti-epocali-per-lItalia-e-per-il-m...
wheaton80
00domenica 7 febbraio 2021 01:35
Trump sta vincendo le cause elettorali, nel caso i media non ve l'hanno detto...

Di recente, mi sento sempre più come se fossi tornato nella Cina comunista. Un posto dove ogni giorno, non importa quale canale si accenda, quale trasmissione radiofonica si ascolti, o a quale servizio di notizie online ci si abboni (eccetto LifeSiteNews e un paio di altri), viene fuori la stessa squallida linea di partito. L'oligarchia è così sicura di poter manipolare i nostri stessi pensieri (dopo tutto, controlla i motori di ricerca, i feed di Twitter e le notizie di tendenza) che non si preoccupa nemmeno più di nascondere quello che fa. Cancellare l'account del Presidente Trump ha reso chiaro al mondo come il piccolo subdolo Jack Dorsey passi le sue giornate: cancellare maniacalmente gli account che si discostano dalle sue "verità". E chi non sa ormai che Mark Zuckerberg è specializzato nell'escogitare algoritmi che sono la versione hi-tech del trattamento dei funghi, tenendoci all'oscuro e dandoci in pasto letame di cavallo? La linea del partito riguardo alle elezioni presidenziali del 2020, promossa aggressivamente dai media aziendali americani e da Big Tech, è questa: non ci sono stati brogli elettorali perché i tribunali hanno detto così. Entrambe le affermazioni sono false. Non solo discutibili, ma sbagliate di brutto. Ormai la maggior parte della gente sa che i media corporativi americani e Big Tech hanno soppresso in modo aggressivo e punitivo una discussione aperta su possibili irregolarità elettorali. Ma avete notato che per sostenere la loro versione della realtà hanno semplicemente smesso di riferire sulle decine di cause in corso che si stanno lentamente facendo strada attraverso il sistema giudiziario? Al massimo, faranno semplicemente una dichiarazione generale sulla falsariga di "Trump ha perso tutte le cause che sono arrivate in tribunale". A volte andranno oltre, e suggeriranno che il nostro sistema giudiziario ha esaminato a fondo e imparzialmente le denunce di frode elettorale fatte in quelle cause, e hanno stabilito che sono completamente infondate. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità, come ha scoperto il fisico John Droz.

Droz ha messo insieme una squadra di suoi colleghi scienziati e ingegneri, tutti volontari, per dare un'occhiata da vicino alle cause che sono state presentate, che sono tutte di dominio pubblico, e per riassumerne i risultati. Questo non è un compito facile, dal momento che ci sono state 80 cause intentate in relazione alle elezioni presidenziali del 2020 da Trump o per suo conto, e ognuna di queste cause consiste di decine di pagine di deposito e decisioni. Il rapporto riassuntivo, chiamato "2020 Presidential Election Lawsuits Related to Election Integrity", spoglia l'eccesso di verbosità a cui gli avvocati sono così affezionati, lasciando l'essenziale delle cause: quali questioni fossero in gioco, come ogni caso sia stato trattato dai tribunali, quali prove siano state oggettivamente analizzate e, infine e più importante, chi ha vinto e chi ha perso. Cosa hanno trovato Droz e il suo team? In primo luogo, delle 80 cause totali, 34 sono state ritirate, consolidate con altre cause, o respinte a causa di tecnicismi legali come la mancanza di legittimazione, tempi o giurisdizione. Quei giudici che hanno respinto le cause non hanno mai sentito le prove effettive di irregolarità e/o frode elettorale, poiché non hanno permesso che fossero presentate nelle loro aule di tribunale. Tali casi non possono essere contati come una perdita per Trump. Semmai, sono la prova di un fallimento del nostro sistema giudiziario, in un momento di crisi nazionale, nell'affrontare effettivamente la frode elettorale. Delle 46 cause rimanenti, 25 casi sono ancora in corso, così che il vincitore e il perdente di questi casi deve ancora essere determinato, mentre 21 sono stati completamente giudicati.

Questi sono casi in cui la corte ha ascoltato le argomentazioni, considerato tutte le prove rilevanti, e poi ha emesso una sentenza formale sul merito. Potreste essere sorpresi di sapere che, di questi 21 casi, Trump ne ha vinti 14 e persi 7. In altre parole, Trump ha vinto due terzi dei casi che sono stati giudicati dai tribunali. Non aspettatevi di sentirlo al telegiornale della sera. John Droz nota separatamente che, nonostante le diffuse accuse di massicci brogli elettorali:"...solo tre (3) di queste cause hanno materialmente trattato di illegalità degli elettori (cittadini che votano due volte, voti di persone decedute, ecc...). È interessante notare che tutti e tre questi casi sono ancora aperti". "Inoltre, solo tre (3) cause riguardavano imprecisioni delle macchine per il voto (intenzionali o accidentali). Uno di questi è stato respinto (a causa della giurisdizione), uno è stato condannato (anche se non è stata concessa alcuna scoperta) e uno è ancora aperto (è stata concessa la scoperta)". "La probabile spiegazione di così pochi casi in queste due aree è che provare legalmente la frode o le manipolazioni delle macchine per il voto sono processi che richiedono molto tempo, che richiedono un notevole lavoro di indagine e documentazione. Semplicemente non c'era abbastanza tempo per fare questo prima dei punti chiave del processo (come il Collegio Elettorale)". Complimenti a John Droz e al suo team per aver contribuito a educare il pubblico sugli sforzi legali in corso per garantire l'integrità delle elezioni. Penso che tutti capiscano che, se possiamo essere defraudati del nostro voto, non viviamo più in una democrazia.

Traduzione: Rossella Fidanza
Fonte: www.lifesitenews.com/blogs/trump-is-winning-election-lawsuits-in-case-you-have...

06 febbraio 2021
www.vocidallastrada.org/2021/02/trump-sta-vincendo-le-cause-elettor...
wheaton80
00mercoledì 10 febbraio 2021 02:52
Parola di Time: le elezioni americane erano truccate

Ora è ufficiale: c’è la confessione, la pistola fumante. Le elezioni presidenziali americane erano truccate. Lo afferma, e se ne vanta, la più importante rivista liberal del mondo, Time, la stessa che ogni anno nomina “la persona dell’anno”, portavoce dei padroni universali. In un lungo, trionfalistico reportage intitolato The Secret History of the Shadow Campaign That Saved the 2020 Election, la storia segreta della campagna-ombra che ha salvato l’elezione del 2020, il settimanale che piace alla gente che piace (e che conta) spiega in termini di epopea, nella più schietta tradizione americana, con tanto di happy end, che, sì, le elezioni presidenziali del novembre scorso sono state truccate. Nel miglior stile orwelliano, il bispensiero liberal progressista e democratico attribuisce all’avversario (no, al nemico assoluto) le proprie intenzioni. Era il malvagio Trump ad avere sequestrato l’immacolata democrazia a stelle e strisce, lui e i suoi scherani ad aver instaurato la dittatura. L’operazione che Time rivela nei particolari sarebbe stata dunque la necessaria reazione alle mire autocratiche dell’uomo nero. Il finale della ricostruzione di Time è chiarissimo:“Alla fine ha vinto la democrazia. La volontà del popolo ha prevalso. Ma è assurdo, retrospettivamente, che ci sia stato bisogno di tutto questo per organizzare un’elezione negli Stati Uniti d’America”. Arriva il Settimo Cavalleggeri e il bene trionfa. Verità è menzogna, come nella distopia di 1984. La cospirazione, ovvio, è stata messa in atto per il bene del mondo e si è concretizzata nell’alleanza tra attivisti di estrema sinistra (Black Lives Matter e altri) e i vertici del sistema economico e affaristico americano. L’estrema destra economica e l’estrema sinistra unite contro il Male, all’ombra dello Stato Profondo e dei giganti fintech che dal 2016 non hanno smesso di lottare contro Trump. Pas d’ennemi à gauche, non ci sono nemici a sinistra per il capitalismo terminale, come teorizzò il radicale francese René Renoult negli anni Trenta del secolo scorso. Qualcuno ricorda la violenta campagna tesa a dimostrare l’interferenza russa nelle elezioni del 2016, gli attacchi giudiziari, il dispiegamento di tutte le armi di cui dispone il potere (economico, finanziario, “riservato”) per cancellare l’anomalia Trump? La realtà è che gli USA sono ormai un regime a partito unico. Niente di veramente nuovo, poiché i due partiti, democratico e repubblicano, rappresentano sostanzialmente gli stessi interessi, ma la maschera è caduta. Un dato esemplare è il risultato elettorale di Washington D.C., la capitale in cui risiedono lobbisti e alti funzionari federali; il 94,5 per cento di essi ha votato democratico, il partito unico della libertà, del progresso e del sistema. Un risultato in stile Unione Sovietica. Lo stesso Joe Biden, l’opaco esponente dell’establishment scelto come volto della restaurazione, nel primo discorso da Presidente ha usato toni durissimi contro un supposto “terrorismo interno”, utilizzando un linguaggio sino a ieri riservato alle guerre contro nemici esterni. L’America è irrimediabilmente divisa e chi non è dalla parte “giusta”, quella del destino manifesto, della “città sulla collina”, ovvero chi non è dalla parte degli iperpadroni, è trasformato in sedizioso, uno straniero in patria, un “deplorevole” da combattere con tutte le armi. Si è creato nell’élite liberal un manicheismo radicale che presenta l’avversario come il male assoluto, nel tradizionale stile americano. La missione è sempre la stessa: una crociata “morale” del bene contro il male. La novità è che questa volta il nemico è interno. La “nobile” menzogna, la maschera che dissimula la cinica convenzione che sostiene la democrazia americana, è caduta. I vincitori sono così forti da vantarsi di ciò che hanno fatto, a futura memoria e a monito preventivo nei confronti di chi osasse sfidare il monopolio. Già nelle scorse settimane, dall’osservatorio socialista di Bernie Sanders erano stati sollevati dubbi. Un informatico di sinistra, Matt Luceen, ha dichiarato al Washington Post che non crede nella sincerità di Trump, ma che i suoi elettori si sono visti privati del loro diritto, unendosi alla protesta contro il voto elettronico. I democratici, il cui nome appare sempre più orwelliano, hanno presentato una proposta di legge orientata a derogare l’articolo 1 della costituzione americana. Il Congresso avrà il potere di supervisione sulle elezioni federali, ovvero determinerà le regole del voto, a partire dall’ufficializzazione e ampliamento dei sistemi di voto elettronici e postali, gli stessi che hanno riportato al potere i democratici. Addirittura non sarà più obbligatorio esibire documenti.

“Gli Stati non dovranno più esigere documenti per ottenere la dichiarazione di elettore assente per il voto postale”. Il resto lo farà il sistema, ossia chi detiene il controllo dei software per il voto elettronico, come la chiacchierata Dominion. Una parte in causa, il parlamento, diventa il decisore di ultima istanza delle procedure e dei meccanismi delle votazioni. Tanto vale abolire il circo elettorale, diventato finzione, un teatro di quart’ordine con tanto di vincitore predeterminato, opposizione di facciata ed esclusione preventiva di chiunque voglia cambiare il sistema. Nessuno stupore, dunque, nelle periferie dell’impero come l’Italia consegnata a Draghi e ai poteri di fatto, se la democrazia e le costituzioni sono piegate ad interessi e procedure da cui è espulsa la volontà popolare. O meglio, quella volontà è piegata, orientata dalla potenza dell’apparato di comunicazione globale in mano ai super ricchi. Giano Accame scrisse negli anni Novanta un libro esemplare: "Il potere del denaro svuota la democrazia". A quel potere si è unito nel secolo XXI l’immenso dominio di sorveglianza e predizione della tecnologia, che qualcuno chiama algocrazia, il potere degli algoritmi, i modelli matematici in grado di conoscere e determinare la vita di miliardi di esseri umani. Le rivelazioni di Time, con la massima sfrontatezza, ammettono e rivendicano che un’alleanza tra attivisti, personalità di grande influenza e centinaia di grandi imprese ha lavorato nell’ombra per cambiare i meccanismi procedurali e determinare l’esito elettorale. Dunque, ci fu davvero un complotto (se preferite, un’azione coordinata) per dare la vittoria al candidato democratico. Lo riconoscono gli stessi che tacciavano di “cospiranoici” i sostenitori di quella tesi nel campo avverso. In una dichiarazione del 2 dicembre (era ancora titolare di account su Twitter e Facebook) Trump affermava:"Siamo stati testimoni, a pochi giorni dalle elezioni, di uno sforzo orchestrato per indicare il vincitore (usò il termine “ungere”, consacrare) mentre ancora si stavano scrutinando molti Stati chiave" . In un certo modo, Trump aveva ragione, ammette Time, che rivendica con orgoglio i fatti, definendoli "una cospirazione per il bene della Nazione". Democrazia a sovranità limitata, il contrario di ciò che volevano i fondatori, nonché l’inganno perfetto ai danni del popolo ex sovrano. L’ammissione viene dal più alto livello: l’élite statunitense ha lavorato per dirigere i mezzi di comunicazione, influire sull’opinione pubblica e cambiare le regole elettorali, ma per la causa più nobile di tutte:“Salvare la democrazia americana”, sequestrata da un solo uomo. "Sono stati presi accordi riservati che ridussero le proteste e coordinarono la resistenza dei CEO, i dirigenti della grandi imprese. E’ stato il risultato di un’alleanza informale tra attivisti di sinistra e giganti delle imprese. Il patto è stato formalizzato in una dichiarazione congiunta, tenuta riservata, tra la Camera di Commercio degli Stati Uniti e il sindacato AFL-CIO, pubblicata il giorno delle elezioni. Le due parti lo considerarono una sorta di negoziazione implicita, ispirata alla massicce proteste, a volte distruttive, verso la giustizia razziale dell’estate (l’uccisione di un uomo di colore, George Floyd, da parte di un poliziotto bianco), nella quale le forze del lavoro si unirono con le forze del capitale per mantenere la pace e opporsi all’assalto alla democrazia di Donald Trump". Formidabile l’immagine dei super manager "partigiani"; la Pravda moscovita e l’Unità di Togliatti non avrebbero saputo girare meglio la frittata. Gli incidenti che tennero in scacco gli USA furono infatti organizzati dagli stessi che, al fischio del padrone, sono tornati a casa per non innescare una reazione di opinione pubblica favorevole a Trump. Time conferma che la vittoria (artificiale?) di Biden è stata "lo straordinario sforzo nell’ombra degli attivisti di sinistra con l’appoggio delle grandi corporazioni economiche. Sono riusciti a far sì che molti Stati modificassero leggi elettorali e metodi di votazione. A questo scopo, hanno impegnato somme immense di fondi pubblici (!!!) e privati. Si sono difesi con successo dalle contestazioni per la soppressione di voti e votanti, hanno reclutato un esercito di lavoratori e volontari elettorali, hanno ottenuto che milioni di cittadini votassero per posta", conclude il settimanale. Nei brani successivi dell’inchiesta, si assicura che tutto è stato fatto per salvare la democrazia, dando così implicitamente ragione ai legali di Trump e all’arsenale di prove presentate da Rudy Giuliani e Jenna Ellis nelle udienze celebrate in almeno cinque Stati, quelli decisivi, in cui il conteggio si paralizzò a metà della notte degli scrutini. Lo spoglio si interruppe simultaneamente e oltre mille testimoni sotto giuramento, con il rischio del carcere in caso di menzogna, hanno portato prove di frode. Tutte le evidenze e le testimonianze sono cadute nel nulla: il sistema si è chiuso a difesa di se stesso. Diceva un maestro di diritto che a nulla vale avere ragione se nessuno te la dà in un’aula di tribunale. Se ancora non fosse chiaro, Time prosegue esponendo i dettagli dell’operazione. "Questa è la storia, raccontata dall’interno, della cospirazione per salvare la democrazia nel 2020, basata sull’accesso al funzionamento interno del gruppo (l’alleanza tra piazza di sinistra, sistema pubblico e vertici economico-finanziari), documenti inediti e interviste con dozzine di persone coinvolte, appartenenti all’intero spettro politico. E’ la storia di una campagna creativa, decisa e senza precedenti il cui successo rivela quanto la Nazione fu vicina al disastro", assicura il settimanale con toni epici da conquista del West. Infine, giustificano il comportamento, non privo di risvolti delittuosi, dei partecipanti alla trama, poiché essi stessi desiderano che si conosca "la storia segreta" delle elezioni 2020.

Scrive Time:“Per quanto suoni come un sogno febbrile paranoico, una consorteria ben finanziata di persone potenti, che include industrie e ideologie, hanno lavorato insieme dietro la scena per influire nella percezione degli eventi e per cambiare regole e leggi. Nel dirigere la copertura dei mezzi di comunicazione e controllare il flusso delle informazioni, non stavano manipolando le elezioni: le stavano rafforzando. Credevano che il pubblico dovesse comprendere la fragilità del sistema al fine di garantire la permanenza della democrazia negli Stati Uniti. Ovvero, per difendere la democrazia l’hanno falsata senza vergogna. L’arroganza, la sicumera di lorsignori è quella di chi ritiene di aver vinto definitivamente e mistifica sfacciatamente non solo i fatti, ma anche il linguaggio. Ci siamo chiesti più volte, guardando un film di James Bond, perché quando il genio del male di turno (la Spectre o Goldfinger) riusciva ad avere nelle sue mani l’eroe senza macchia, non gli sparasse sbrigativamente un paio di colpi anziché raccontargli per filo e per segno i suoi piani. La risposta è semplice: perché è un film. Tuttavia ciò riflette una realtà, l’esigenza del potere di uscire dall’ombra, attribuirsi i meriti di una vittoria e soprattutto per lanciare un messaggio, dire chiaro e tondo chi comanda e far capire che ogni resistenza è non solo inutile, è futile. Loro, gli illuminati, possono permettersi di parlare di Grande Reset o confessare tranquillamente di aver truccato l’elezione presidenziale americana. A noi, se diciamo le stesse cose, appiccicano l’etichetta di complottisti e quella sinistra, in tempi di dittatura sanitaria, di paranoici. Ora, a guerra vinta, con in mano tutte le carte e tutto il potere, possono permettersi di dire, con un ghigno di soddisfazione, che Trump aveva ragione e che effettivamente era stata stipulata un’alleanza tra chi organizzava proteste sanguinose bloccando le città e il livello apicale del potere economico, finanziario e tecnologico, addirittura che c’era un accordo riservato tra i vertici economici e il più potente sindacato americano contro un candidato Presidente. Iperpadroni e dirigenti sindacali mano nella mano. Molto naturale, vero? Hanno cambiato le regole elettorali e le modalità di espressione del voto, raccolto centinaia di milioni di dollari, esercitato pressioni su istituzioni e organi di giustizia (giustizia?), ma solo affinché trionfasse l’Impero del Bene. Non hanno perpetrato una frode, ma “salvato la democrazia”, da sempre il più ardente desiderio delle oligarchie, in un abbraccio fraterno tra multinazionali, sindacati dei lavoratori, Wall Street, Silicon Valley, Hollywood e perfino la Ivy League, il gruppo delle otto più prestigiose università (private) americane. Mezzo secolo fa i Rokes cantavano:"Sarà una bella società fondata sulla libertà. Però spiegateci perché, se non pensiamo come voi, ci disprezzate, come mai". Padroni e sindacati, agitatori professionali, giornali, cinema, BigTech, tutti insieme appassionatamente: la santa alleanza dei Buoni e dei Giusti. Insieme hanno cambiato leggi, condizionato l’informazione e controllato le notizie, distribuito denaro, che nella lingua dei semplici significa corrompere. E’ così che funziona la santa democrazia. Grazie di avercelo detto con parole vostre, dopo aver sconfitto l’Impero del Male annidato dentro di voi, la Nazione dal destino manifesto, destinata da Dio, uno strano Dio assetato di sangue e dominio, a guidare il mondo sul sentiero del Bene e alla ricerca della felicità. Grazie, Time, di averlo pubblicato, nero su bianco. Grazie, Unione Sovietica d’America, o magari grazie, fascismo immenso e arcobaleno all’ombra della statua della Libertà. Qui, il testo del Time che si vanta del complotto:

La storia segreta della campagna ombra che ha salvato le elezioni del 2020
di Molly Ball, 04 febbraio 2021

Una cosa strana è successa subito dopo le elezioni del 3 novembre: niente. La Nazione era pronta per il caos. I gruppi liberali avevano giurato di scendere in piazza, pianificando centinaia di proteste in tutto il Paese. Le milizie di destra si stavano cingendo per la battaglia. In un sondaggio prima del giorno delle elezioni, il 75% degli americani ha espresso preoccupazione per la violenza. Invece, calò un silenzio inquietante. Poiché il Presidente Trump si è rifiutato di accettare i risultati, la risposta non è stata un’azione di massa, ma i grilli. Quando le organizzazioni dei media hanno dichiarato conclusa la corsa a favore di Joe Biden il 7 novembre, è scoppiato invece il giubilo, mentre le persone affollavano le città degli Stati Uniti per celebrare il processo democratico che ha portato alla cacciata di Trump. Una seconda cosa strana è accaduta tra i tentativi di Trump di invertire il risultato: l’America aziendale si è rivolta contro di lui. Centinaia di importanti leader aziendali, molti dei quali avevano sostenuto la candidatura di Trump e sostenuto le sue politiche, lo hanno invitato ad accettare i risultati. Per il Presidente, qualcosa non andava. “E' stato tutto molto, molto strano”, ha detto Trump il 2 dicembre. “Pochi giorni dopo le elezioni, abbiamo assistito a uno sforzo orchestrato per ungere il vincitore, anche se molti Stati chiave erano ancora in fase di conteggio”. In un certo senso, Trump aveva ragione. C’era una cospirazione che si stava svolgendo dietro le quinte, che ha sia limitato le proteste che coordinato la resistenza dei CEO. Entrambe le sorprese furono il risultato di un’alleanza informale tra attivisti di sinistra e titani del business. Il patto è stato formalizzato in una dichiarazione congiunta concisa e poco notata della Camera di Commercio degli Stati Uniti e dell’AFL-CIO, pubblicata il giorno delle elezioni. Entrambe le parti arriverebbero a vederlo come una sorta di patto implicito (ispirato alle massicce, a volte distruttive, proteste di giustizia razziale dell’estate) in cui le forze del lavoro si univano alle forze del capitale per mantenere la pace e opporsi all’assalto di Trump alla democrazia. La stretta di mano tra imprese e lavoratori è stata solo una delle componenti di una vasta campagna trasversale per proteggere le elezioni: uno straordinario sforzo ombra dedicato non a vincere il voto ma a garantire che fosse libero ed equo, credibile e incorrotto. Per più di un anno, una coalizione di agenti liberamente organizzata si è affrettata a sostenere le istituzioni americane mentre venivano attaccate simultaneamente da una pandemia spietata e da un Presidente incline all’autocrazia. Sebbene gran parte di questa attività si sia svolta a sinistra, è stata separata dalla campagna di Biden e ha attraversato le linee ideologiche, con contributi cruciali da parte di attori apartitici e conservatori. Lo scenario che gli attivisti ombra cercavano disperatamente di fermare non era una vittoria di Trump. È stata un’elezione così disastrosa che non è stato possibile discernere alcun risultato.

Il loro lavoro ha toccato ogni aspetto delle elezioni. Hanno convinto gli Stati a cambiare i sistemi di voto e le leggi e hanno contribuito a garantire centinaia di milioni di finanziamenti pubblici e privati. Hanno respinto le cause per la soppressione degli elettori, reclutato eserciti di lavoratori elettorali e hanno convinto milioni di persone a votare per posta per la prima volta. Hanno spinto con successo le società di social media a prendere una linea più dura contro la disinformazione e hanno utilizzato strategie basate sui dati per combattere le diffamazioni virali. Hanno eseguito campagne nazionali di sensibilizzazione del pubblico che hanno aiutato gli americani a capire come si sarebbe svolto il conteggio dei voti per giorni o settimane, impedendo alle teorie del complotto di Trump e alle false affermazioni di vittoria di ottenere più popolarità. Dopo il giorno delle elezioni, hanno monitorato ogni punto di pressione per garantire che Trump non potesse ribaltare il risultato. Perché Trump e i suoi alleati stavano conducendo la propria campagna per rovinare le elezioni. Il Presidente ha passato mesi a insistere sul fatto che le votazioni per corrispondenza fossero un complotto democratico e che le elezioni sarebbero state “truccate”. I suoi scagnozzi a livello statale hanno cercato di bloccarne l’uso, mentre i suoi avvocati hanno portato dozzine di azioni spurie per rendere più difficile il voto, un’intensificazione dell’eredità del GOP di tattiche repressive. Prima delle elezioni, Trump ha complottato per bloccare un conteggio legittimo dei voti. E ha trascorso i mesi successivi al 3 novembre cercando di rubare le elezioni che aveva perso, con cause legali e teorie del complotto, pressioni sui funzionari statali e locali, e infine convocando il suo esercito di sostenitori alla manifestazione del 6 gennaio, che si è conclusa con violenza mortale al Campidoglio. Gli attivisti per la democrazia guardavano con allarme. “Ogni settimana, ci siamo sentiti come se fossimo in una lotta per cercare di portare a termine queste elezioni senza che il Paese attraversasse un vero e pericoloso momento di disfacimento”, afferma l’ex rappresentante del GOP Zach Wamp, un sostenitore di Trump che ha contribuito a coordinare un Consiglio bipartisan per la protezione elettorale. “Possiamo guardare indietro e dire che tutto ciò è andato abbastanza bene, ma a settembre e ottobre non era affatto chiaro che sarebbe stato così”.

Roberto Pecchioli
06 febbraio 2021
www.maurizioblondet.it/parola-di-time-le-elezioni-americane-erano-t...
wheaton80
00sabato 13 febbraio 2021 00:38
Biden mantiene dazi aggiuntivi su alcuni prodotti UE

L'Amministrazione Biden mantiene, almeno per il momento, i dazi supplementari su alcuni prodotti europei entrati in vigore lo scorso 12 gennaio nell'ambito della disputa fra Boeing e Airbus. "Al momento non è necessario rivedere" queste sanzioni commerciali, afferma la Casa Bianca.

12 febbraio 2021
www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2021/02/12/biden-mantiene-dazi-aggiuntivi-su-alcuni-prodotti-ue_fca1ed16-66c6-4879-accd-98fd438c7...




Gli USA di Biden elogiano il Gruppo di Visegrad. Che dirà la sinistra italiana?

L’Amministrazione Biden, fin dalle prime ore dopo l’insediamento, ha riservato “brutte” sorprese ad una certa parte politica che, negli ultimi quattro anni, non ha mai perso occasione per demonizzare le scelte di Trump. Chi si aspettava di vedere un duro cambio di rotta nelle relazioni internazionali di Washington, non può che essere rimasto deluso, almeno per il momento. Di qualche giorno fa, infatti, è la notizia pubblicata dalla BBC, dalla quale si apprende che Antony Blinken, il Segretario di Stato appena nominato dal Presidente Joe Biden, ha fatto sapere di sostenere le dichiarazioni che Mike Pompeo, suo predecessore, aveva rilasciato in uno “statement” ufficiale della Casa Bianca sulle responsabilità della Cina comunista nel genocidio contro i musulmani Uiguri nella provincia dello Xinjiang, meno di 24 ore prima di lasciare l’incarico. Di ieri, invece, è il tweet con il quale, dal suo account ufficiale, il Segretario di Stato americano si congratula con il Gruppo di Visegrad per il trentesimo anniversario dalla nascita di questo partenariato attraverso il quale, a suo dire, è stata rafforzata la sicurezza nel cuore dell’Europa e non solo. Definisce poi i quattro Paesi di Visegrad come “unwavering allies” (incrollabili alleati) degli Stati Uniti e si dichiara impaziente di lavorarci insieme. Sarà stato uno shock per chi in Europa, fino ad oggi, ha dipinto come dittature mascherate da democrazie la Polonia di Kaczynski e l’Ungheria di Orban.

Cosa diranno i progressisti italiani ed europei ora che “la più grande democrazia del mondo” ha speso parole di amicizia e fiducia nelle politiche adottate dai quattro Paesi dell’est, rimarcando quanto di buono fatto al fine di tenere al sicuro i confini d’Europa? Assisteremo, forse, al più classico dei “contrordine compagni”? Del resto, le vicende in politica interna degli ultimi anni ci hanno insegnato che nulla è impossibile per la sinistra italiana, pur di mantenersi saldamente al potere, anche governare con i nemici di sempre. Attendiamo, dunque, di vedere se, folgorati sulla via di Wasghington, anche i partiti nostrani cambieranno idea sulle posizioni cosiddette “sovraniste”, che ci raccontano di un’Europa fatta di tradizioni, di radici comuni, di rispetto reciproco, ma anche di patriottismo e tutela delle proprie prerogative nazionali. Forse, dunque, Giorgia Meloni non sarà più attaccata quotidianamente perché rivendica per l’Italia un ruolo indipendente e centrale nelle dinamiche europee ed internazionali, e non quello della ruota di scorta di Francia e Germania. Un’Italia forte in una Europa più rispettosa delle peculiarità dei singoli Stati. Un’Italia che difenda i confini esterni dell’UE e combatta i flussi migratori incontrollati. Un progetto politico, insomma, che fino ad oggi il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle (seppur con qualche tentennamento in più) hanno demonizzato e sbeffeggiato. Chissà, forse come San Paolo a Damasco, anche la sinistra italiana potrà riacquistare la vista per vedere, finalmente, la strada da percorrere per il bene dell’Italia.

Federica Celestini Campanari
10 febbraio 2021
www.lavocedelpatriota.it/gli-usa-di-biden-elogiano-il-gruppo-di-vysegrad-che-dira-la-sinistra-i...
wheaton80
00lunedì 15 febbraio 2021 02:23
Impeachment, Donald Trump assolto:“Finita la caccia alle streghe”

L’ex Presidente USA Donald Trump è stato assolto al Senato nel procedimento di impeachment per l’accusa di istigazione all’insurrezione: sotto accusa l’assalto dei suoi sostenitori a Capitol Hill il 6 gennaio scorso.

Trump assolto per la seconda volta
Alla fine la montagna ha partorito il proverbiale topolino: solo 7 senatori repubblicani contro i 17 che servivano per procedere si sono uniti ai 50 democratici che hanno votato per l’impeachment. Trump è stato assolto, quindi, per la seconda volta in un procedimento di impeachment. E’ la prima volta che accade nella storia USA che questo procedimento venga avviato contro un Presidente non più in carica.

Il quorum per l’impeachment
Trump è stato accusato di aver istigato l’assalto al Campidoglio di Washington. Provvidenziale, per così dire, l’intervento del potente leader dei repubblicani al Senato Mitch McConnell, che ha fatto trapelare una mail ai colleghi di partito ove annunciava la sua intenzione di votare affinché Trump venisse assolto. Si è esaurita così ogni speranza del partito democratico, che sperava nel sostegno di almeno 17 senatori repubblicani per raggiungere il quorum dei due terzi. Pubblicamente, però, McConnel continua a sostenere che Trump abbia responsabilità politiche e morali per l’assalto al Campidoglio.

Trump si ricandiderà nel 2024?
Sostenendo la tesi dell’incostituzionalità di tale decisione lasciata prendere al Senato, il partito repubblicano ha nuovamente fatto quadrato attorno a Trump: sebbene c’è da riaspettarsi qualche sorpresa sul piano giudiziario, l’ex Presidente potrà ricandidarsi nel 2024 tenendo la presa sui repubblicani.

Trump esulta:“Siamo solo all’inizio”

La difesa Dem aveva minacciato di chiamare più di 100 testimoni, processo che avrebbe richiesto settimane di lavoro. In una nota, Trump, ormai assolto, parla della fine di una “caccia alle streghe”. Come sappiamo l’ex Presidente è bloccato sui social, dunque affida le sue impressioni ad una nota: aggiunge anche di volere “continuare” a difendere “la grandezza dell’America”. “Il nostro meraviglioso movimento storico e patriottico per fare l’America di nuovo grande è solo all’inizio, nei prossimi mesi avrò molto da condividere con voi e non vedo l’ora di continuare il nostro incredibile viaggio insieme per conseguire la grandezza americana per tutti”.

Ilaria Paoletti
14 febbraio 2021
www.ilprimatonazionale.it/esteri/impeachment-trump-assolto...
wheaton80
00martedì 16 febbraio 2021 22:17
Come l’FBI ha creato il terrorismo

Poiché è sempre più evidente che una vasta estensione del Patriot Act sarà presto svelata minacciando di ridefinire “la guerra al terrore” includendo chiunque sia in disaccordo con l’agenda neoliberista al governo, è probabilmente un buon momento per valutare come e perché il terrorismo, nazionale o meno, ebbe la tendenza a sorgere nel secolo scorso. Se, nel corso di questa valutazione, troviamo che il terrorismo è veramente un “fenomeno naturale”, allora forse potremmo concludere insieme a molte figure eminenti della comunità dell’Intelligence e della Big Tech, che sia necessaria la nuova legislazione preventiva che mira all’ascesa di un qualche nuovo movimento terroristico interno conservatore. Forse la censura della libertà di parola e la sorveglianza di milioni di nordamericani da parte dei Cinque Occhi è un male necessario per il bene superiore. Tuttavia, se viene rivelato che la cosa che chiamiamo “terrorismo” è qualcosa di diverso da un fenomeno auto-organizzato naturale, ma piuttosto qualcosa che esiste solo grazie al supporto delle agenzie politiche occidentali, allora si ha una conclusione molto diversa che può disturbare alcuni.

Ma come procedere?
Prima che fosse rivelato che il SIIL è supportato da una rete di agenzie di Intelligence anglo-americane e dai loro alleati nel tentativo fallito di rovesciare Bashar al-Assad, uno studio esauriente del 2012 fu condotto dal Center on National Security della Fordham Law School. Questo studio fornisce un comodo punto di ingresso alla nostra indagine. In questa indagine, i ricercatori di Fordham scoprirono che ognuno dei 138 attentati registrati negli Stati Uniti tra il 2001 e il 2012 coinvolse informatori dell’FBI, che ebbero ruoli di primo piano nella pianificazione, fornitura di armi, istruzioni e persino reclutamento di terroristi islamici per attuare atti terroristici sul suolo statunitense. Riferendosi allo studio della Fordham, The Nation riferì di questo scandalo affermando:“Quasi tutti i principali procedimenti giudiziari legati al terrorismo dall’11 settembre in poi comportarono un’operazione di provocazione, al centro della quale c’era un informatore del governo. In questi casi, gli informatori, che lavoravano per denaro o clemenza per i propri casi penali, oltrepassarono il limite dalla semplice osservazione di potenziali comportamenti criminali sfociando nell'incoraggiamento e nell'assistenza a persone che partecipavano a complotti in gran parte ideati dalla stessa FBI. Sotto la guida dell’FBI, gli informatori fornivano armi, suggerivano obiettivi e avviavano in seguito persino una retorica infiammata portando ad accuse di terrorismo”. Ovviamente, tale tendenza precedette lo stesso 9/11, come nel caso dell’informatore dell’FBI Emad Salem (già associato all’Esercito Egiziano), che registrò centinaia di ore di conversazione tra lui e i suoi controllori dell’FBI, rese pubbliche dal New York Times il 28 ottobre 1993. Perché questo è importante? Perché Emad Salem era la figura che affittò il furgone e le camere d’albergo, che diede istruzioni per fabbricare bombe e che le testò per conto di Muhamad Salamah e altri 15 terroristi che effettuarono l’attentato al World Trade Center del febbraio 1993, che fece 1000 feriti e 6 morti. Anche se diversi scenari di giochi di guerra su larga scala furono condotti tra l’ottobre 2000 e il luglio 2001 con aerei che sorvolavano sia il World Trade Center che il Pentagono, l’amministrazione neocon fu colta coi pantaloni abbassati quando finalmente si ebbe l’11 settembre (convenientemente in un momento in cui il NORAD aveva subito il guasto totale dei sistemi di allarme e risposta). Quando tutti i voli furono bloccati, Cheney e le sue coorti del PNAC si assicurarono che gli unici voli autorizzati a lasciare gli Stati Uniti fossero pieni di reali sauditi, inclusa la famiglia Bin Laden.

Perché fu fatto questo?
Come le 28 pagine declassificate del rapporto della Commissione sull’11 settembre dimostrano, i sauditi, coordinati dal principe Bandar Bin Sultan (ambasciatore saudita negli Stati Uniti dal 1983 al 2005 e insider della famiglia Bush), diedero le basi per una storia di copertura che fu accuratamente scritta per giustificare l’11 settembre. Se il complotto fu ideato da terroristi sponsorizzati da CIA-Arabia Saudita, come alcuni presumono, o se si trattava di una demolizione controllata come testimoniarono centinaia di architetti e ingegneri (o se era una combinazione delle due cose), una cosa è certa: la narrativa ufficiale è una bugia e non importa come la si spieghi; due aeroplani non possono causare il crollo di tre edifici del WTC. Un’altra cosa è certa: Biden era felice. Non solo Joe Biden fu una delle voci più aggressive sull’invasione dell’Iraq nei giorni successivi all’11 settembre, ma persino si vantò pubblicamente che il Patriot Act del 2001 di John Ashcroft fu modellato letteralmente sulla sua fallita legge Omnibus del 1994 sulla sorveglianza interna, redatta in risposta al primo attentato al WTC e all’attentato a Oklahoma City del 1994. Un altro risultato importante dell’11 settembre riguardò la riorganizzazione dell’FBI, centrata su sorveglianza, prevenzione, distruzione e intrappolamento del terrorismo interno. Nel 2001, il capo dell’MI5 giunse negli Stati Uniti, dove l’allora Direttore dell’FBI Robert Mueller fu incaricato di dare esecuzione a questo nuovo remix dell’Intelligence statunitense che comportò la riattivazione di molte delle peggiori caratteristiche delle precedenti operazioni COINTELPRO dell’FBI, rese pubbliche dalle udienze del Comitato Church del 1974. Un rapporto del Christian Science Monitor del 19 maggio 2004 citò le modifiche nei seguenti termini:“Hanno fatto una serie di cose per andare nella direzione dell’MI5″, dice una persona coinvolta nelle modifiche. “Hanno creato agenti addestrati per avere una funzione di Intelligence. Monitorano organizzazioni negli Stati Uniti che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale… non coll’obiettivo di perseguire, ma di raccogliere e analizzare tali informazioni”. Un incredibile rapporto del giornalista investigativo Edward Spannaus fece un breve elenco di alcuni dei casi più estremi di inganno dell’FBI tra il 2001 e il 2013 negli Stati Uniti:“Uno dei casi più eclatanti è il cosiddetto“Newburgh Four” nello Stato di New York, in cui un informatore, nel 2008-2009, offrì agli imputati 250.000 dollari, oltre ad armi, per realizzare un complotto terroristico.

Il Centro per i Diritti Umani e la Giustizia della New York University esaminò questo ed altri due casi e concluse:“Gli informatori del governo istigarono in modo aggressivo idee sulla jihad violenta e, inoltre, incoraggiarono gli imputati a credere che fosse loro dovere agire contro gli Stati Uniti”. Il Giudice Federale che presiedette il caso, Colleen McMahon, dichiarò che “era fuori discussione che il governo avesse creato il crimine qui” e criticò il Bureau per aver inviato informatori “che trollano i cittadini di una comunità in difficoltà, offrendo denaro a persone povere per avere un ruolo, uno qualsiasi, nell’attività criminale”. A Portland, Oregon, durante il processo contro il cosiddetto 'attentatore dell’albero di Natale' all’inizio di quest’anno, fu rivelato che l’FBI aveva effettivamente prodotto il video di addestramento terroristico mostrato all’imputato, raffigurante uomini con la faccia coperta che sparavano e facevano esplodere bombe usando un cellulare come detonatore. L’agente dell’FBI viaggiò con l’obiettivo fino ad una posizione remota, dove fece esplodere la reale bomba, nascosta in uno zaino, come prova dell’attentato pianificato. A Brooklyn, NY, nel 2012, un agente dell’FBI, fingendosi un agente di al Qaeda, diede al bersaglio falsi esplosivi per una bomba da 1000 libbre, che la vittima dell’FBI poi tentò di far esplodere presso l’edificio della Federal Reserve a Manhattan. A Irvine, in California, nel 2007, un informatore dell’FBI fu così palese nel tentativo di incastrare membri del Centro Islamico locale nelle violenze jihadiste, che la moschea andò in tribunale e ottenne un ordine restrittivo contro l’informatore. A Pittsburgh, Qalifa Ali al-Aqili divenne così sospettoso nei confronti di due informatori “jihadisti” dell’FBI che cercavano di reclutarlo per comprare una pistola e andare in Pakistan per l’addestramento, che contattò il London Guardian e la National Coalition to Protect Civil Freedoms di Wahington e riferì che temeva che l’FBI cercasse di incastrarlo. La National Coalition programmò una conferenza stampa per il 16 marzo 2012, in cui al-Aqili doveva parlare e identificare gli informatori, ma il giorno prima l’FBI arrestò al-Aqili accusandolo non di terrorismo, ma di possesso illegale di un’arma da fuoco. Il capo informatore che cercava di intrappolare al-Aqili si rivelò essere Shaden Hussain, vecchio informatore dell’FBI che avviò due precedenti casi di terrorismo: il già citato Newburgh, NY, caso per il quale pagò 100.000 dollari, e un altro ad Albany, NY, per il quale non si sa quanto pagò”.

Non solo negli USA
Questa pratica post 11 settembre non fu propria soltanto degli Stati Uniti, poiché una corte d’appello canadese aveva annullato le sentenze pronunciate contro una coppia catturata dall’RCMP prima che si verificasse il suo complotto jihadista del luglio 2016 con un attentato durante il Canada Day. Perché il giudice d’appello annullò la sentenza? Perché fu chiaro che ogni membro dell’operazione che radicalizzò la coppia, addestrandola a fabbricare bombe e persino sceneggiandone l’attentato, erano informatori dell’RCMP! I primi casi di movimenti terroristici interni controllati in Canada videro il CSIS (Servizio di Sicurezza e Intelligence Canadese) cancellare migliaia di ore di intercettazioni telefoniche di terroristi Sikh che fecero esplodere bombe nel 1984 causando 329 morti nel peggior attentato aereo fino all’11 settembre. Nonostante tale distruzione di prove, il CSIS fu assolto nel 2005 dal Security Intelligence Review Committee (SIRC). Fu sempre tale organizzazione che si rivelò aver co-fondato il movimento suprematista bianco Heritage Front nel 1988, finanziandolo con soldi dei contribuenti e utilizzando l’agente del CSIS Grant Bristol come controllore del Fronte fino almeno al 1994. I controlli dell’Intelligence anglo-canadese sul terrorismo interno risalgono in realtà fino al Front de Liberation Quebec (FLQ), degli anni '60, amante delle bombe, che usò decine di bombe postali in tutta la provincia. Non solo i servizi di sicurezza dell’RCMP furono colti in flagrante nella gestione delle cellule dell'FLQ, nella diffusione dei graffiti sugli edifici e persino nella fornitura di esplosivi al gruppo, ma il “leader intellettuale” dell’FLQ (Pierre Vallieres) era anche il redattore capo della rivista Cité Libre, gestita per un decennio nientemeno che dal Primo Ministro canadese Pierre Elliott Trudeau!

Quando le principali agenzie di stampa denunciarono le agenzie di Intelligence federali dietro l'FLQ, che giustificavano mesi di legge marziale in Quebec nel 1970, il braccio destro di Trudeau (e collega di Cité Libre) Michael Pitfield creò nel 1983 una nuova organizzazione chiamata Canadian Security Intelligence Service (CSIS) come filiale del Privy Council Office per continuare le operazioni psicologiche sotto un nuovo nome. Se qualcuno desiderasse esaminare i voluminosi file RCMP/CSIS accumulati sulle strane connessioni di Pierre Trudeau con l’FLQ e con le più ampie reti della Fabian Society durante la Guerra Fredda, sarebbe sfortunato poiché gli storici furono informati nel 2019 che l’archivio di Trudeau fu segretamente distrutto dal CSIS nel 1989 semplicemente perché “non era interessante”. È importante tenere presente che le tecniche dell’RCMP non erano specificamente canadesi, ma furono innovate dal Programma di Controspionaggio dell’FBI (COINTELPRO) che J. Edgar Hoover lanciò nel 1956 per sovvertire i “i pericolosi gruppi dei diritti civili” che stavano emergendo sotto la guida di Paul Robeson e Martin Luther king Jr. Dall’inizio del programma fino alla morte nominale nel 1975, non solo l’FBI si infiltrò per tutti gli anni '60 in ogni gruppo anti-establishment, dal Partito Comunista degli Stati Uniti (CPUSA) alla Southern Christian Leadership Conference (SCLC), dal NAACP ai movimenti nazionalisti neri, ma assicurò che i suoi informatori avessero ruoli di primo piano nell’infondere conflitti interni, radicalizzare i gruppi verso la violenza e persino finanziare l’assassinio di leader come Fred Hampton. Anche lo strano caso di Bernadine Dohrn e Bill Ayers, che godevano di vasto sostegno e protezione istituzionali dopo aver gestito il terrorismo interno come capi del Weather Underground, andrebbe indagato. Il fatto che entrambi i terroristi nazionali siano diventati ricchi riformatori dell’istruzione legati a Soros e primi sponsor della carriera politica di Barack Obama è più di una piccola anomalia che può essere semplicemente respinta (1).

Dove l’FBI di Hoover creò le tattiche COINTELPRO?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo guardare al Campo X dei servizi segreti britannici, istituito nel dicembre 1941 in Canada col mandato di addestrare spie statunitensi e canadesi sotto il controllo del caposquadra William Stephenson (capo base per il Secret Intelligence Service - SIS - britannico a New York). Lo scopo del Campo X aveva due componenti interconnesse:

1) Preparare le basi per una più profonda integrazione dell’Intelligence statunitense e britannica in preparazione dell’epurazione degli ufficiali patriottici dell’Intelligence nordamericana vicini alla visione di FDR dell’era postbellica

2) Addestrare le spie statunitensi nell’arte della “guerra segreta”, che includeva contraffazione, guerra psicologica, propaganda, controinsurrezione, assassinio e infiltrazione di gruppi target

L’integrazione di tattiche di guerra alternative 'ad ampio spettro' come MK Ultra (modellato e guidato dalla clinica britannica Tavistock), propaganda mediatica (Progetto Mockingbird ) e guerra culturale (ascesa dell’arte moderna e dell’atonalismo promosso dal Congress for Cultural Freedom) erano solo alcune delle tattiche integrate da tale processo e che continuano anche oggi in modo violento. Sotto la direzione di Stephenson e con il personale operativo canadese dell’RCMP, fu addestrata la prima generazione di spymaster dell’OSS, comprese figure di spicco della quinta divisione dell’FBI, che ne riformularono l’addestramento nel Campo X, durante la seconda guerra mondiale, sotto forma di operazioni di assassinio come Permindex (gestita dal Maggiore Generale Louis Mortimer Bloomfield).

In conclusione
Anche se avrei potuto dire di più sulle origini della polizia segreta nordamericana, nata sotto i presidenti Teddy Roosevelt e Woodrow Wilson, o sul precedente uso del terrorismo interno da parte delle logge massoniche affiliate ad Albert Pike (fondatore del Ku Klux Klan) nel tentativo di annullare la visione di Lincoln sul restauro industriale del sud, queste storie saranno riprese un’altra volta. Per ora, basti affermare che la “guerra al terrore” avviata dagli attentaati del World Trade Center del 1993 e del 2001 si espande prendendo di mira un ampio spettro della popolazione nordamericana che sarebbe moralmente resistente alle politiche antiumane richieste dai tecnocrati del Grande Reset. Questo sforzo disonesto va smascherato e respinto prima che gli effettivi controllori del terrorismo raggiungano i loro obiettivi: la distruzione degli Stati-Nazione, l’imposizione di un nuovo paradigma etico basato su spopolamento ed entropia.

Matthew Ehret
Fonte: www.strategic-culture.org/news/2021/01/25/how-the-fbi-created-domestic-terrorism-80-years-of-psychological-warfare-r...

Traduzione: Alessandro Lattanzio (rivista da Wheaton80)
28 gennaio 2021
aurorasito.altervista.org/?p=15084
wheaton80
00venerdì 19 marzo 2021 00:46
Gli Stati Uniti hanno ritirato segretamente le bombe atomiche dall’Europa

Il ricercatore associato all’ufficio di Berlino dell’Istituto per la Pace e la Ricerca sulla Politica di Sicurezza presso l’ Università di Amburgo (IFSH), Oliver Meier, ha appena dichiarato che “gli Stati Uniti hanno ritirato un terzo delle bombe atomiche in Europa e che nessuno se ne è accorto”. Per l’autore, invitato a parlare allo Zeit, “le bombe atomiche in Europa hanno perso importanza come mezzi di controllo degli armamenti con la Russia e come simboli politici della solidarietà della NATO”. Secondo lui, “questa è un’opportunità per il governo federale [di Berlino] di promuovere nuove misure di disarmo, perché il governo di Joe Biden vuole comunque ridurre il ruolo delle armi nucleari nella politica di sicurezza americana”. All’orizzonte emerge una nuova strategia nordamericana ed europea.

Stupore
Apprendiamo dagli esperti della Federazione degli Scienziati Americani Hans Kristensen e Matt Kordache che negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno ridotto significativamente il numero di bombe nucleari in Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia. Non ci sono più 150 armi nucleari B61, ma circa 100, stazionate in Europa come partecipazione nucleare della NATO. Washington apparentemente ritirava un terzo delle armi nucleari statunitensi di stanza in Europa. La mancanza di risposte al disarmo oggi mostra che le armi nucleari nordamericane hanno perso importanza politica e militare in Europa. “Un ritiro così ampio di armi nucleari avrebbe fatto notizia durante la Guerra Fredda. Il silenzio su questa riduzione è sbalorditivo”, affermava l’esperto di sicurezza.

Significato
Questa notevole riduzione delle armi nucleari nordamericane in Europa, senza che ciò sia commentato da Berlino o discusso a Bruxelles, consente di trarre quattro conclusioni sull’importanza politica e militare delle armi nordamericane di stanza in Europa. “Tanto per cominciare, le armi nucleari in Europa sono meno importanti per la coesione della NATO di quanto non lo siano state di solito. In secondo luogo, la politica sulle armi nucleari della NATO è sempre più elaborata in segreto”, insiste l’ospite di Zeit. “Le decisioni ora sono prese da organi che si riuniscono segretamente a Bruxelles o semplicemente annunciati da Washington”, spiegava Oliver Meier, considerando anche “mancanza di interesse politico”, pur riferendo che il governo tedesco “lancia innocue inchieste parlamentari dal Bundestag per le regole della NATO sulla segretezza”, e concludendo che” trasparenza e partecipazione democratica alla deterrenza nucleare chiaramente non sono auspicabili”. In terzo luogo, il valore delle armi di stanza in Europa come merce di scambio nei negoziati sul controllo degli armamenti con la Russia è chiaramente scarso perché gran parte di esse sono partite senza che Mosca abbia dovuto dare nulla in cambio o senza che gli sia stato chiesto di farlo. Quarto, le armi nordamericane di stanza in Europa rappresentano un rischio per la sicurezza. Prendendo l’esempio della Turchia, membro della NATO, si capisce che Washington mira a una strategia diversa nella NATO, guardando con sospetto agli alleati, siano essi la Turchia e anche oggi soprattutto la Germania. Secondo Hans Kristensen e Matt Korda, gli Stati Uniti hanno ritirato la maggior parte, circa 30, delle armi nucleari dalla base dell’aeronautica turca di Incirlik. Negli ultimi anni, ci furono ripetute voci secondo cui Washington mise al riparo le 50 bombe atomiche B61 ivi di stanza dopo il tentato colpo di Stato del 2016. Ankara aveva temporaneamente spento la base delle armi nucleari, isolato l’installazione e arrestato il comandante turco. Ma rimangono 20 armi nucleari nella base, a 120 chilometri dal confine con la zona di guerra in Siria.

Una nuova situazione geostrategica

Berlino, negoziando con la Russia la fattibilità del Nord Stream 2 e con una politica di disarmo, almeno nordamericana, sembra provocare questo passo nordamericano sullo scacchiere geopolitico. Olivier Meier sottolineava che Berlino dovrebbe quindi approfittare delle discussioni sul nuovo concetto strategico della NATO per annunciare a Bruxelles il ritiro pacifico delle armi rimanenti, giustificando senza dubbio le recenti dichiarazioni di Emmanuel Macron sulla NATO. Questo è il segnale dell’istituzione di una nuova strategia militare occidentale tra gli alleati della NATO e gli Stati Uniti, poiché “l’amministrazione Biden vuole ridurre il ruolo delle armi nucleari nella politica di sicurezza” e “i generali nordamericani ammettono prontamente che le armi nucleari non hanno alcun valore militare in Europa “. Inoltre, Berlino non segue fedelmente il partner francese nel valzer franco-tedesco sulla musica dei programmi militari.

Pierre Duval
Fonte: www.observateurcontinental.fr/?module=articles&action=view...

Traduzione: Alessandro Lattanzio
18 marzo 2021
aurorasito.altervista.org/?p=16049
wheaton80
00sabato 20 marzo 2021 00:34
Le prove assolute che la presidenza di Biden è falsa

Dal 20 gennaio, sappiamo che la “presidenza” Biden è stata completamente falsificata, ma non abbiamo avuto la prova della falsità di una pistola fumante… fino ad ora.



Un video, pubblicato dal canale video Quicktake di Bloomberg e coperto da InfoWars, sembra mostrare Joe Biden che cammina verso un gruppo di giornalisti e dice loro che non ha intenzione di visitare il confine. Ma il video rivela un evidente errore di montaggio quando le mani del virtuale Joe Biden appaiono davanti ai microfoni che dovrebbero essere in primo piano nel fotogramma. Nell’editing video, questo è un errore di composizione per principianti che si verifica quando la persona che modifica il video non riesce a mascherare i microfoni in primo piano, facendo sì che il falso Joe Biden (che dovrebbe essere a diversi metri di distanza) abbia apparentemente magicamente le mani in quella “fase “davanti ai microfoni. Il video ha anche altri errori evidenti che rivelano il falso:



Un contorno di schermo verde piuttosto evidente che appare sui bordi delle maniche della giacca di Biden. Un completo fallimento nel generare ombre sul terreno sotto Biden, a conferma che la sua immagine virtuale è stata collocata nella scena. Riflessi di tonalità verde nei suoi capelli bianchi, rivelando che Biden (o qualcuno che lo interpreta) stava filmando davanti a uno schermo verde.



Ecco un primo piano che mostra la tonalità verde che si riflette sui capelli bianchi di Biden. Questo è un artefatto comune quando le persone con i capelli bianchi vengono filmate in uno studio con schermo verde. Ecco un altro angolo che mostra la falsità nel montaggio del microfono.



Un frame ingrandito dal video mostra che gli editor video si sono dimenticati di “mascherare” il microfono quando hanno assemblato il falso video:





E c’è un’altra cosa che nessuno sembra aver notato: nel lato sinistro del video della scena del parco (su cui è montato il falso personaggio di Biden), c’è una strana persona vestita completamente di nero, che indossa una maschera e porta ciò che appare essere un’arma di qualche tipo. Perché questa persona è vestita di nero? Perché i servizi segreti non vanno fuori di testa come succederebbe se la scena fosse reale? Ecco un primo piano di quel personaggio vestito di nero:



Solleva l’ovvia domanda: se Joe Biden è sano e va in giro, perché dovrebbero fingere questa “intervista” senza senso con i giornalisti e trasmetterla come se fosse la realtà? Guardate anche questo video: chi è l’uomo che appare alla fine, non vi sembra familiare?



Perché non c’è nessuno allo Studio Ovale quando Joe Biden afferma di essere in streaming in diretta da quell’ufficio? Perché la Casa Bianca è buia la sera? Perché Kamala e Joe non sono mai sul vero aereo dell’Air Force One e usano invece una replica falsa di un aereo spazzatura con decalcomanie? Risposta: la presidenza Biden è falsa. È tutto messo in scena, proprio come la plandemia.

Fonte: www.naturalnews.com/2021-03-17-absolute-proof-the-biden-presidency-is-faked-video-green-scr...

19 marzo 2021
ununiverso.blog/2021/03/19/le-prove-assolute-che-la-presidenza-di-biden-...
wheaton80
00lunedì 12 aprile 2021 19:23
5 colpi alla Cabala. Le politiche di Biden sotto attacco. Sveglia UE, il pass vaccinale sta fallendo

wheaton80
00lunedì 19 aprile 2021 16:53
USA, Biden l’antirazzista delude i suoi fan: conferma tetto rifugiati a 15mila

Che “delusione”, Joe Biden! Dopo aver basato una campagna elettorale sul movimento Black Lives Matter con appelli all’unità, ha confermato per l’anno in corso il tetto massimo di rifugiati che gli USA possono accogliere messo dall’amministrazione del “cattivissimo” Donald Trump.

Biden e il tetto per i rifugiati di matrice Trump
Una mossa che irrita un pò l’elettorato petaloso di Joe Biden (attendiamo i commenti delle empatiche star hollywoodiane, così leste nel criticare Trump) quella di ieri, con la quale il Presidente degli USA ha confermato per l’anno in corso il tetto massimo di 15mila rifugiati, precedentemente messo dall’Amministrazione Trump. I democratici avevano proposto un numero molto più alto, 62.500, ma Biden non ci ha voluto sentire, sebbene abbia varato una normativa che velocizza le ammissioni dei rifugiati ed apre posti anche a persone provenienti dalle regioni in Medio Oriente ed Africa. Trump, invece, aveva escluso queste ipotesi.

Le giustificazioni con i democratici
E dire che lo stesso Biden si era impegnato, nel tempo, ad arrivare ad accogliere 125mila rifugiati. Una promessa per ora lungi dall’essere mantenuta e infatti la decisione del democratico di mantenere il tetto a 15mila, dalla stampa statunitense viene vista come una poco edificante marcia indietro da parte dell’amministrazione a stelle e strisce. Già a febbraio, infatti, il Dipartimento di Stato aveva presentato un rapporto al Congresso in cui si chiedeva di aumentare il tetto massimo di rifugiati a 62mila unità, cambiamento richiesto proprio dai democratici che Biden rappresenta. Un portavoce dell’Amministrazione Biden ha giustificato la decisione impopolare col pubblico dem con la preoccupazione per l’aumento dei flussi migratori al confine col Messico, ma secondo il New York Times, la valutazione delle richieste d’asilo viene efettuata in un sistema interamente separato da quello per i rifugiati.

Ilaria Paoletti
17 aprile 2021
www.ilprimatonazionale.it/esteri/usa-biden-lantirazzista-delude...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:48.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com