In migliaia accusano Netanyahu di corruzione e gli chiedono di dimettersi
Decine di migliaia di persone hanno manifestato ieri sera a Tel Aviv contro il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, accusandolo d'essere corrotto. La manifestazione, denominata "marcia della vergogna", si è svolta lungo il Rothschild Boulevard, in un quartiere ricco della città. Netanyahu è oggetto di due inchieste su presunti casi di corruzione e di traffico di influenze. Gli organizzatori della manifestazione sono gli stessi che, settimanalmente, protestano davanti alla residenza del procuratore generale di Israele, Avishai Mandelblit, che accusano di non velocizzare le indagini. "Vergogna", "Bibi deve andare a casa", hanno gridato i manifestanti, chiamando Netanyahu con il suo soprannome. "Bibi e il governo stanno distruggendo il Paese. C'è troppa corruzione", ha detto uno dei manifestanti. Le accuse di corrruzione non riguardano solo Netanyahu, ma anche il suo avvocato che, insieme ad altri collaboratori del Premier, è indagato nell'indagine su presunte mazzette relative all'acquisto, da parte delle forze armate israeliane, di sottomarini di fabbricazione tedesca. Il leader dell'opposizione laburista, Isaac Herzog, ha espresso sostegno ai manifestanti attraverso la sua pagina di Facebook. "La frustrazione (...) viene dal sentimento di ingiustizia, di repulsione alla corruzione, e le obiezioni morali ad una legge su misura per una persona", ha scritto. Il parlamento israeliano in questa settimana prenderà in considerazione un disegno di legge che è considerato, da alcuni, come un modo indiretto per proteggere il Primo Ministro. Netanyahu, 67 anni, continua a dire che "non accadrà nulla, perché nulla è accaduto'', denunciando un tentativo di "colpo di stato" per mano di stampa e sinistra.
3 dicembre 2017
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