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Oggetti non identificati negli abissi: ecco i nuovi UFO

Ultimo Aggiornamento: 20/06/2020 01:13
20/06/2020 01:13
 
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Gli UFO e gli USO del misterioso Lago Baikal: torna d’attualità l’incontro ravvicinato nel 1982 di sette sommozzatori russi

Una puntata di Discovery Channel dedicata agli USO (gli UFO acquatici) ci ha spiegato che stanno tornando alla ribalta i misteri del Lago Baikal, tanto simile, quanto ad episodi strani, ai deserti dell’Arizona, del New Mexico e di altre parti degli USA. Prima di tutto, ecco una sintetica “fotografia” del luogo. Il Baikal è nel Sud della Siberia (la più importante città vicina è Irkutsk, a sei ore di volo da Mosca o a cinque giorni di ferrovia Transiberiana): è lungo 636 km e largo in media 48; dopo il Tanganica è il secondo lago di acqua dolce al mondo per estensione, ma è il primo per quantità di acqua. Formatosi tra i 25 e i 35 milioni di anni fa, molto simile a un mare anche per la presenza di spugne, la sua profondità media è di 744 metri, con una punta massima, nella parte centrale, di un chilometro e 700 metri. Gli scienziati hanno poi calcolato che contiene circa un quinto di tutta l’acqua dolce non congelata presente sulla Terra. La bellezza di questi posti, che sviluppano anche un turismo non di massa ma dai numeri ugualmente interessanti, sta poi nella flora e nella fauna (1.400 specie endemiche), nelle spettacolari onde ghiacciate (le temperature sono spesso rigidissime) e nell’originalità delle popolazioni che vivono lì.



Le acque erano purissime (in certe zone si riusciva a vedere fino a -40 metri), oggi lo sono molto di meno: l’inquinamento abusivo è arrivato pure fin qui, tant’è che il Presidente Putin, dopo essersi fatto riprendere in un batiscafo sceso fino al punto di massima profondità, ha promesso bonifiche serrate. Ma a noi il lago siberiano interessa per le sue anomalie ad ampio spettro: dalle sparizioni di imbarcazioni e addirittura di navi, alla comparsa improvvisa di nebbie, al Pesce Drago (una specie di mostro di Loch Ness locale), ai perfetti cerchi nel ghiaccio con diametro dai 30 ai 100 metri (ma in questo caso pare sia stata trovata la spiegazione: si tratterebbe di vortici generati da differenti temperature dell’acqua), agli aggressivi Ithiandler (creature descritte dal folklore russo: sarebbero metà uomo e metà squalo e popolerebbero i grandi laghi e il mare a nord della Russia), al non ritrovamento di persone di cui si erano perse le tracce, agli avvistamenti di luci particolari e di oggetti non identificati. Con questi ultimi arriviamo alla voce dei documenti finalmente declassificati: tra i casi più famosi di una serie di incidenti inspiegabili che hanno coinvolto sia militari sia civili c’è quello di un Tupolev, inabissatosi nel lago dopo essere stato inseguito da un UFO. Gli OVNI avrebbero anche la peculiarità di pattugliare il Baikal e a volte di inabissarsi, diventando quindi degli USO. L’ipotesi è che ci sia proprio una base sul fondo del lago. E negli anni '80 e '90, durante ricerche condotte dalla Marina, i subacquei militari hanno affermato di aver avuto incontri ravvicinati con questi oggetti che si muovevano nel buio dei fondali.



Oggetti e non solo, a detta del rapporto redatto nel 1982 da Alexey Tivanenko, sul quale si è tornati a discutere. La relazione dice questo:“Ad una profondità di 50 metri sono stati avvistati degli strani esseri alti circa 3 metri, tutti vestiti con abiti argentei molto aderenti. Non avevano alcun dispositivo da immersione, ma solo strani caschi sulla testa”. Di questo ne ha proprio parlato la puntata della serie su Discovery Channel. I sommozzatori ricevettero l’ordine di catturare uno di quegli esseri, ma quelle creature si mostrarono ostili e attaccarono i subacquei, che dovettero riemergere velocemente rischiando di morire di embolia per la mancata decompressione. I sommozzatori non poterono essere ospitati tutti in un’unica camera iperbarica perché poteva contenerne solo quattro: tre di loro morirono dunque sulla spiaggia a causa degli effetti provocati dall’embolia. Tivanenko ha accostato le descrizioni di quegli esseri alle antiche incisioni rupestri in cui si possono osservare delle misteriose creature munite di casco che molti attribuiscono alla visita sulla Terra di antichi Alieni. Nell’invitare il nostro Tigrino a farsi vivo (lui ha vissuto a lungo in Russia e ne conosce i misteri ufologici, come ben sappiamo), spero davvero che il “fascicolo Baikal” rimanga aperto: potrebbe esserci ancora tanto da scoprire.

Flavio Vanetti
18 aprile 2020
misterobufo.corriere.it/2020/04/18/gli-ufo-e-gli-uso-del-misterioso-lago-baikal-torna-dattualita-lincontro-ravvicinato-nel-1982-di-sette-sommozzator...
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