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Se il partito Comunista Cinese implodesse dall’interno? Il movimento Tuindang

Ultimo Aggiornamento: 13/04/2024 19:02
23/04/2021 17:29
 
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Esiste un movimento che spinge per le dimissioni di massa dal Partito Comunista Cinese (PCC). Al 20 aprile, il numero di persone che hanno pubblicato le loro dichiarazioni di dimissioni dal Partito Comunista Cinese (PCC), dalla Lega della Gioventù e dai Giovani Pionieri ha superato i 376 milioni. Questa cifra ha superato il numero di persone che si sono ritirate dal Partito Comunista Sovietico prima che l’Unione Sovietica crollasse nel 1991. Un esperto cinese ha detto che questo movimento di base Tuidang (Lascia il partito, in cinese), iniziato nel 2004, potrebbe anche innescare la disintegrazione del PCC al suo interno entro cinque anni. Le dimissioni dal PCC, dalla sua Lega della Gioventù e dai Giovani Pionieri sono definite dai cinesi i “tre ritiri”. Secondo il sito WEB di Tuidang, dove sono pubblicate le tre dichiarazioni di ritiro, al 21 aprile 376.084.836 persone hanno pubblicato le loro tre dichiarazioni di dimissioni, che rappresentano circa il 27% della popolazione totale della Cina. Una cifra enorme, anche se non facilmente verificabile e quindi da prendere con prudenza. Se effettivamente questi dati fossero veri, avremmo che, dal punto di vista teorico, almeno un cinese su quattro avrebbe dato le proprie dimissioni. Bisogna dire che l’iscrizione ai Giovani Pionieri, che corrispondono ai “Balilla” del ventennio, e che frequentano le scuole elementari, è quasi obbligatoria in Cina. Lo stesso si può dire per la Lega Giovanile Comunista alle superiori: io, personalmente, ho conosciuto una ragazza che non ha aderito, ma poi è immigrata in Europa.

L’iscrizione al Partito Comunista Cinese poi è l’unica via per fare carriera nel Paese, con i suoi roboanti giuramenti di fedeltà. Se effettivamente una larga parte della popolazione fosse stanca di questi obblighi? Il movimento Tuidang è nato nel 2004 dopo la pubblicazione dei “Nove Commentari sul Partito Comunista”, che esponevano in modo completo la sanguinosa storia del PCC e davano un’analisi approfondita della natura ingannevole, violenta, settaria e canaglia del PCC in diverse aree della storia, della politica, dell’economia, della cultura e della fede. Pare che anche funzionari di alto rango abbiano aderito al Tuidang. Resta molto difficile valutare quanto di questo movimento sia vero e quanto no. I mass media occidentali da un lato incontrano delle oggettive difficoltà a comprendere la Cina continentale, dall’altro non se ne interessano per evidenti interessi economici e ordini dall’alto: più facile seguire Navalny che infiltrare un buon giornalista in Cina. Però anche la dissoluzione dell’Unione Sovietica iniziò dall’interno, e qualche scricchiolio viene da questo Paese: ad esempio pare che Falun Gong non sia stato completamente sradicato, nonostante la repressione feroce del PCC, e se notiamo, Taiwan ha reagito con grande prontezza ed efficienza al Covid-19, il tutto grazie anche a informatori affidabili nella struttura cinese.

Guido da Landriano
22 aprile 2021
scenarieconomici.it/se-il-partito-comunista-cinese-implodesse-dllinterno-il-movimento-t...
09/11/2022 03:00
 
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Cina - Vicegovernatore della Banca Centrale Cinese arrestato per corruzione

Fan Yifei, 58 anni, è uno dei sei vicegovernatori della People’s Bank of China (PBOC). Un avviso sul sito WEB della Commissione Centrale per l’Ispezione della Disciplina (CCDI) del Partito ha dichiarato che Fan è indagato per “sospette gravi violazioni della disciplina e della legge“, ma non ha fornito dettagli. Fan è un banchiere veterano che ha trascorso la maggior parte della sua carriera presso la Construction Bank of China (CBC) ed è stato uno dei principali promotori della transizione della Cina verso la moneta digitale. È il primo funzionario di alto livello a essere detenuto dopo lo storico 20° congresso del partito del mese scorso, che ha conferito uno storico terzo mandato al Presidente Xi Jinping e ha scosso i vertici del partito. Si tratta della prima vittima di un corso di tolleranza zero verso la corruzione, anche ai massimi livelli, nel PCC? Oppure è un altro capitolo della guerra politica interna al Partito? Fan è anche l’ultimo di una serie di alti funzionari del settore finanziario arrestati negli ultimi due anni nell’ambito di una vasta campagna anticorruzione rivolta al settore. Il titolare di un dottorato di ricerca in economia presso l’Università Renmin di Pechino e di un master presso la Columbia University negli Stati Uniti, ha scalato le posizioni aziendali alla CBC, dove ha lavorato per 23 anni. In questa banca Fan è stato vicegovernatore per cinque anni, a partire dal 2005, prima di essere nominato vice direttore della China Investment Corporation, un fondo sovrano che gestisce parte delle riserve valutarie del Paese. Nel 2015 è stato nominato vice-governatore della PBOC, a 51 anni il più giovane membro del Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale. Il ruolo di Fan alla PBOC comprende il settore fintech e dei pagamenti e il funzionario ha svolto un ruolo chiave nella promozione della moneta digitale e dei pagamenti senza contanti in Cina. A settembre ha dichiarato che la Banca Centrale stava spingendo per l’interconnessione dello yuan digitale con altre piattaforme di pagamento elettronico e sperava di creare un codice QR universale per i pagamenti. Nel corso dell’ultimo anno erano corse voci di un suo interrogatorio proprio sul tema dell corruzione. Inoltre, pare che anche la segretaria di Fan è stata arrestata.Negli ultimi mesi la Cina ha visto molte detenzioni di alto profilo di alti funzionari finanziari, tra cui Tian Huiyu, che è stato Presidente della China Merchants Bank per nove anni prima di essere arrestato ad aprile. Tra gli altri, He Xingxiang, vicegovernatore della China Development Bank dal 2014 al 2021, processato nell’agosto di quest’anno, e Wang Bin, ex Presidente della China Life Insurance (Group) e veterano trentennale del settore finanziario, arrestato a settembre.

Giuseppina Perlasca
05 novembre 2022
scenarieconomici.it/cina-vicegovernatore-della-banca-centrale-cinese-arrestato-per-cor...
26/12/2022 12:15
 
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La Gestapo cinese sotto esame dopo la morte del suo fondatore

La famigerata polizia segreta della Germania nazista è scomparsa da tempo, ma i suoi crimini non sono stati dimenticati. Ma ciò che è meno noto è che anche il regime comunista cinese ha un’agenzia simile alla Gestapo, la cui unica missione è quella di perseguitare civili innocenti considerati nemici dello Stato. L’agenzia, chiamata ‘Ufficio 610’, esiste dal 1999. Nel corso degli anni, le vittime hanno raccontato l’atteggiamento spietato di coloro che lavorano in questo oscuro ente. «In assenza di testimoni, nessuno saprà mai se ti ho picchiato a morte», ha affermato Wang Xin. membro del personale dell’Ufficio 610 della contea nella provincia nord-orientale dello Shangdong, e noto per aver picchiato brutalmente le sue vittime e averle sottoposte all’alimentazione forzata. «Potrei mandarti a un corso di lavaggio del cervello», ha dichiarato nel 2015 Zheng Guolun, dipendente presso l’Ufficio 610 di Chongqing, nella Cina centrale. «Domani è Capodanno e non sarete lasciati in pace fino al Capodanno lunare cinese». Xie Shinong, dell’Ufficio 610 di Chengdu, nel sud-ovest della Cina, ha affermato:«Non seguiamo la legge». «Ecco 4.000 yuan (545 euro). Se non li volete, non riceverete nient’altro. È inutile che lo portiate a qualsiasi altra autorità», ha affermato Lei Yancheng, un vicedirettore regionale, alla famiglia di Liu Shufen, dopo che quest’ultimo è morto a causa della persecuzione nel 2003. Hu Shaobin, ex direttore dell’Ufficio 610 di Wuhan, nella Cina centrale, ha apertamente riconosciuto che l’agenzia per cui lavorava era una Gestapo dei giorni nostri, con il potere di mobilitare funzionari dell’esercito, della polizia, della magistratura e della pubblica sicurezza.

Queste parole inquietanti erano tutte state dette dai membri dell’Ufficio 610 (la Gestapo cinese) a cittadini cinesi che praticavano una disciplina spirituale nota come Falun Gong. Le loro dichiarazioni sono state riportate da Minghui.org, un’organizzazione di volontari con sede negli Stati Uniti che si occupa di denunciare la persecuzione di questa pratica in Cina. L’Ufficio 610, i cui crimini sono stati documentati per anni, è ora di nuovo sotto esame, dopo che il fondatore dell’agenzia simile alla Gestapo, l’ex leader del regime cinese Jiang Zemin, è deceduto il 30 novembre per leucemia e disfunzione multiorgano, all’età di 96 anni. Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica spirituale che consiste in esercizi meditativi e insegnamenti morali incentrati sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Molti cittadini cinesi hanno abbracciato questa pratica dopo che è stata introdotta al pubblico nel 1992. Alla fine del decennio, secondo le stime dell’epoca, gli aderenti in Cina erano tra i 70 e i 100 milioni. «Jiang Zemin vedeva in questo fenomeno una minaccia per la sopravvivenza del Partito, che non poteva tollerare l’esistenza di una struttura sociale al di fuori del suo controllo», ha scritto un think tank militare francese in una relazione pubblicata l’anno scorso. Di conseguenza, l’allora leader del Partito Comunista Cinese (PCC), il 10 giugno 1999 ha creato l’Ufficio 610, il cui nome deriva proprio dalla data di fondazione. Poco più di un mese dopo, ha lanciato ufficialmente una brutale campagna di persecuzione dei praticanti del Falun Gong, destinando innocenti a violenze e abusi, in quello che gli esperti hanno descritto come un genocidio.

Ufficio 610
L’Ufficio è un’organizzazione extralegale del Partito con filiali in tutta la Cina, comprese aziende e università statali. La sua stessa esistenza è illegale, poiché non è mai stata approvata ufficialmente dall’Assemblea Nazionale del Popolo, l’organo legislativo di controllo della Cina, né dal Politburo composto da 24 membri dell’élite del Partito. Ciononostante, l’ufficio detiene un enorme potere, esercitando influenza su quasi tutte le agenzie governative, comprese le forze dell’ordine, i tribunali, le procure e la Magistratura. L’Ufficio 610 è stato accusato di aver commesso una serie di crimini contro i praticanti del Falun Gong, tra cui rapimenti, detenzioni illegali, torture e prelievi forzati di organi sanciti dallo Stato. Il numero dei suoi dipendenti non è noto al pubblico. Sarah Cook, direttore di ricerca per Cina, Hong Kong e Taiwan presso l’organizzazione no-profit Freedom House, con sede a Washington, ha stimato nel 2011 che almeno 15mila agenti lavoravano per l’Ufficio, secondo un’estrapolazione dei dati basata sui numeri a livello distrettuale presenti sui siti WEB dei governi locali. Il regime cinese ha anche fornito ampi finanziamenti all’ente.

Nel 2017, Freedom House ha stimato nel suo rapporto che il budget annuale per tutti i suddetti uffici in Cina era di circa 879 milioni di yuan (120 milioni di euro). L’Ufficio 610 trae la sua autorità dal legame con la Commissione per gli Affari Politici e Legali (PLAC), un tempo potente organo del Partito che controllava l’intero apparato di sicurezza cinese, dominato da funzionari del PCC fedeli a Jiang. La commissione esiste ancora, anche se il suo potere è stato indebolito dall’attuale leader cinese Xi Jinping. Dal 1999 al 2012, i primi tre capi del gruppo dirigente del PCC che supervisionava l’Ufficio 610, Li Lanqing, Luo Gan e Zhou Yongkang, erano tutti fedeli a Jiang. Mentre erano a capo dell’Ufficio, Luo e Zhou erano anche a capo del PLAC. Documenti interni ottenuti da Epoch Times mostrano che l’Ufficio 610 è stato sciolto tra il 2018 e il 2019 e le sue funzioni sono state fuse in altri organi del PCC, tra cui il PLAC e il Ministero della Pubblica Sicurezza (MPS). «Dal consolidamento del 2018, l’Ufficio 4 (del MPS) ha assunto le responsabilità e le funzioni dell’ex Ufficio Centrale 610», ha scritto il Centro Informazioni Falun Dafa in un rapporto pubblicato a maggio. «I riferimenti all’Ufficio 610 continuano ad apparire su alcuni siti WEB locali e nei resoconti delle vittime, ma molto meno che in passato». Il rapporto dice anche che «diversi milioni» di praticanti del Falun Gong sono stati imprigionati dal 1999. «Ci sono almeno 100mila casi di tortura documentati da Minghui.org e c’è ragione di credere che il numero reale sia molte volte superiore».

Gli addetti ai lavori
Alcuni ex funzionari dell’Ufficio 610 si sono fatti avanti, rivelando i dettagli di ciò che hanno fatto nella persecuzione dei praticanti del Falun Gong. Uno di loro ha raccontato il suo coinvolgimento in una lettera inviata a Minghui nel 2016, in cui si rammarica di aver preso parte alla repressione del regime. Non ha fornito il suo vero nome, ma ha dichiarato di aver ricoperto il ruolo di impiegato e che il suo compito principale era quello di collaborare con la polizia locale. «Il nostro Ufficio 610 non solo ha danneggiato fisicamente i praticanti del Falun Gong, ma ha anche spregevolmente tagliato le loro fonti di reddito», ha scritto l’uomo. «C’era una coppia di anziani che era proprietaria di un ottimo hotel. Poiché erano praticanti del Falun Gong, abbiamo portato la polizia a molestarli, con veicoli della polizia che apparivano spesso davanti alla porta d’ingresso». «Alla fine, l’hotel non ha potuto mantenere le sue normali attività e la famiglia ha perso i suoi mezzi di sostentamento», ha aggiunto. Una volta, insieme ad altri membri dell’Ufficio, ha rintracciato un’anziana praticante in un villaggio remoto, che aveva dovuto abbandonare la sua vita in città a causa delle molestie subite:«Ci ha detto che il suo corpo era fragile, ma che la pratica del Falun Gong le aveva permesso di diventare sana», ha continuato l’uomo. «Ma noi l’abbiamo intimidita, minacciata e le abbiamo detto di consegnare i suoi libri del Falun Gong, impedendole di continuare a essere una praticante». «Poiché non poteva praticare il Falun Gong in condizioni normali, la sua salute è peggiorata rapidamente. Ha avuto una ricaduta della malattia cardiaca, aveva sangue nelle urine e le sue gambe si sono gonfiate come quelle di un elefante», ha aggiunto l’uomo. «Alla fine ho visto che la sua famiglia l’ha mandata in ospedale per un trattamento d’emergenza». L’uomo ha aggiunto che ora è lui stesso diventato un praticante del Falun Gong dopo aver appreso da un suo amico il vero significato di questa pratica:«Attraverso un’analisi razionale, ho capito gradualmente che ero stato ingannato dalla propaganda del Partito del male. Il Falun Gong non è come dice la televisione statale cinese», ha scritto. «Sono i poveri membri dell’Ufficio 610, ad aver subito il lavaggio del cervello».

Incentivi
Un altro informatore è Hao Fengjun, che un tempo lavorava per l’Ufficio 610 della città di Tianjin, nel nord della Cina, e che nel 2005 è fuggito in Australia perché non voleva più partecipare alla persecuzione. Hao ha riferito che nel 2005 alcuni dei suoi ex colleghi vedevano la persecuzione come un modo per fare soldi:«Nell’Ufficio 610, ovviamente, c’erano persone che lavoravano molto duramente, perché più praticanti del Falun Gong arrestavano, più bonus ricevevano». Ancora più redditizia degli arresti, in Cina, era la raccolta di informazioni sui praticanti del Falun Gong all’estero. Secondo Hao, le informazioni di base sulla vita personale dei praticanti, se ritenute preziose, potevano valere fino a 50mila yuan (6.800 euro). L’Ufficio 610 ha offerto molto denaro a coloro che erano disposti ad accettare un lavoro. Secondo i documenti trapelati e ottenuti da Epoch Times, nel 2018 i membri del personale che lavoravano presso l’Ufficio 610 di Harbin, nel nord-est della Cina, avevano uno stipendio medio annuo di circa 200mila yuan (27mila e 200 euro), circa sette volte superiore allo stipendio medio dei residenti della città in quell’anno. Per incoraggiare gli agenti di polizia ad arrestare più persone di fede, il PCC ha anche istituito un sistema di quote. Secondo la rivista online Bitter Winter, che si occupa di persecuzione religiosa in Cina, nel 2018 l’Ufficio per la Sicurezza Nazionale di Dalian, nel nord-est della Cina, ha istituito un «piano trimestrale di valutazione delle prestazioni» per combattere le credenze religiose per le stazioni di polizia nella sua giurisdizione. «La valutazione si basa su un sistema di punteggi specifici assegnati a ciascun credente arrestato a seconda della sua fede», ha riferito Bitter Winter. A una stazione di polizia sono stati assegnati 10 punti per l’arresto di un praticante del Falun Gong e 5 punti per la sua detenzione. Il capo di qualsiasi stazione rischiava di perdere il lavoro in caso di mancato raggiungimento della quota. Anche i normali cittadini sono incoraggiati ad aiutare. Inoltre il PCC premia coloro che sono disposti a denunciare chiunque pratichi il Falun Gong. Nel luglio dello scorso anno, un cittadino cinese di nome Xu ha ricevuto 2.000 yuan (270 euro) per aver fornito informazioni alla polizia che hanno portato a settembre 2020 all’arresto di due praticanti del Falun Gong, secondo quanto ha riferito Bitter Winter. «Ci chiediamo se Xu si renda conto che per 270 euro ha mandato due concittadini in prigione e molto probabilmente alla tortura, che è un destino comune per i praticanti del Falun Gong», ha scritto Bitter Winter. «C’è qualcosa di profondamente sbagliato in un sistema che ti incoraggia a vendere la vita e la libertà dei tuoi vicini per 270 euro».

Canada e Stati Uniti
Hao ha anche rivelato che in Canada ci sono più di 1.000 spie che lavorano sul Falun Gong. Non solo: un Ufficio 610 della Cina ha preso persino piede nel Paese. Secondo i documenti trapelati nel 2018 ottenuti da Epoch Times, il PLAC del distretto Fangshan di Pechino ha dato istruzioni ai suoi funzionari di recarsi a Montreal, Ottawa e Toronto, dove avrebbero condotto lezioni per promuovere la propaganda di odio del Partito contro la pratica spirituale. «Dei seminari sul contrasto alle religioni eretiche sono stati tenuti con le comunità [cinesi, ndr] delle tre città per far conoscere le leggi e i regolamenti cinesi relativi alle religioni eretiche e le conoscenze di base sul contrasto alle religioni eretiche», si legge nel documento, che sottolinea inoltre che tali seminari avrebbero in effetti raggiunto lo scopo prefissato:«I cittadini locali hanno una chiara comprensione del Falun Gong e di altre organizzazioni religiose eretiche, e la esprimono con il non credere in esse, il non promuovere e con il non partecipare alle loro attività». L’anno scorso, il Dipartimento di Stato ha annunciato sanzioni contro Yu Hui, ex Direttore dell’Ufficio 610 di Chengdu, nel sud-ovest della Cina. Yu è stato sanzionato «per il suo coinvolgimento in gravi violazioni dei diritti umani, in particolare la detenzione arbitraria di praticanti del Falun Gong per il loro credo spirituale», ha dichiarato il Segretario di Stato Antony Blinken in un comunicato. In seguito all’annuncio, il senatore Marco Rubio (R-Fla) si è rivolto a Twitter per congratularsi con l’amministrazione statunitense per la sua decisione. «Per oltre 20 anni, il PCC ha perseguitato milioni di praticanti del Falun Gong, arrestandone 6.600 solo nel 2020», ha scritto Rubio. «Sono necessarie più sanzioni per punire i funzionari che violano la libertà religiosa in Cina, Xinjiang e Tibet».

Frank Fang
18 dicembre 2022
m.epochtimes.it/news/la-gestapo-cinese-sotto-esame-dopo-la-morte-del-suo-fo...
[Modificato da wheaton80 26/12/2022 12:16]
13/08/2023 23:53
 
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L’epurazione dei vertici militari rivela una crisi all’interno del PCC

Secondo gli analisti, la recente rimozione dei due principali comandanti che supervisionano l’arsenale nucleare cinese rivela gravi fratture nel regime del leader cinese Xi Jinping e danneggerà la sua modernizzazione militare. La scorsa settimana, il generale Li Yuchao, Comandante della Forza Missilistica dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA), e il commissario politico Xu Zhongbo, secondo in comando del ramo, sono stati epurati dai loro incarichi dopo essere scomparsi dalla vista pubblica per mesi. Non si conoscono i motivi del loro licenziamento né la loro attuale posizione. Il 31 luglio Xi ha nominato l’ex vice capo della Marina, Wang Houbin, come nuovo comandante, mentre Xu Xisheng, ufficiale dell’aeronautica e membro del Comitato Centrale d’Elite del Partito Comunista Cinese (PCC), è stato promosso a commissario politico. In particolare, entrambi gli uomini provengono dall’esterno e non hanno esperienza nella Forza Missilistica, il braccio del PLA responsabile dell’arsenale nucleare e dei missili balistici del Paese. Secondo gli analisti, il loro insediamento potrebbe mettere a rischio la capacità bellica del regime, che cerca sempre più di sfidare le forze nucleari di Stati Uniti e Russia. Il Generale Li e il signor Xu sono stati tra i numerosi leader della Forza Missilistica che sono scomparsi negli ultimi mesi e che si presume siano sotto inchiesta, cosa che fa pensare a un’epurazione generale dei vertici del ramo. Tra questi c’è il Tenente Generale Liu Guangbin, vice comandante della Forza Missilistica, e il Tenente Generale Zhang Zhenzhong, ex vice comandante del dipartimento, secondo il sinologo tedesco Frank Lehberger. Oltre alle sparizioni in questione, anche la morte del Generale Wu Guohua, 66 anni, ex vicecomandante della sezione (Forza Missilistica), avvenuta il 4 luglio e confermata dai media statali cinesi solo alla fine di luglio, ha portato molti a ipotizzare che le epurazioni fossero dovute a corruzione o alla fuga di segreti militari. Tre settimane dopo la sua morte, i media statali cinesi hanno riferito che il generale Wu era morto per una malattia non specificata. La sua morte era però stata riportata in precedenza dai media cinesi d’oltreoceano, alimentando la speculazione che il generale si sia tolto la vita.

Sparizioni e morti
Le espulsioni sono avvenute in un momento di grandi sconvolgimenti all’interno del PCC. «I recenti cambiamenti nella Forza Missilistica del PLA, soprattutto nel momento in cui il Ministro degli Esteri cinese è scomparso, nascondono molto di più di quanto si possa immaginare», ha dichiarato a Epoch Times Claude Arpi, storico francese ed esperto di Tibet con sede in India. Il precedente Ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, è scomparso per un mese prima di essere ufficialmente rimosso dal suo incarico, senza alcuna spiegazione. Lehberger ha anche sottolineato le circostanze sospette della morte del generale Wu. «Non è stata fornita alcuna ragione per cui la sua morte è stata tenuta segreta per tre settimane. Alla fine di luglio, gli è stato celebrato un funerale di basso profilo e il suo necrologio ha omesso il suo status di membro di alto livello del PCC. Un’umiliazione, in pratica. Non è stata fornita alcuna ragione per questo», afferma Lehberger. Il Generale Wu non è stato l’unico ufficiale militare di alto rango a morire all’inizio dell’anno, per poi essere compianto tardivamente dal regime. Il Generale Wang Shaojun, 67 anni, ex Capo dell’Ufficio della Guardia Centrale, è morto per una malattia non rivelata a Pechino il 26 aprile, come ha riferito l’agenzia di stampa cinese Xinhua il 27 luglio. Il Generale Wang era stato in precedenza la guardia del corpo principale di Xi e di altri membri di alto rango del PCC. «Non è stata fornita alcuna ragione per cui la sua morte è stata tenuta segreta per tre mesi», ha dichiarato Lehberger, aggiungendo che il caso dei due generali è «qualcosa senza precedenti» nella storia del regime comunista.

Corruzione
Nishakant Ojha, un analista geopolitico con sede in India, ritiene che l’epurazione dell’intero comando della Forza Missilistica sia legata a una stretta sulla corruzione. «La Forza Missilistica potrebbe non aver raggiunto alcuni obiettivi di alto livello», ha dichiarato Ojha a Epoch Times, aggiungendo che ciò potrebbe aver spinto a indagare su come abbiano usato i fondi governativi. Un articolo del South China Morning Post del 28 luglio, che citava fonti anonime, affermava che diversi generali di alto livello della Forza Missilistica del PLA sono stati indagati per corruzione dall’organo di controllo militare per mesi, tra cui l’attuale comandante della forza, Li Yuchao, e i vice Zhang Zhenzhong e Liu Guangbin. Ojha ha paragonato la situazione all’indagine sulla corruzione del fondo d’investimento statale cinese per i semiconduttori, noto come ‘Big Fund’, che lo scorso anno ha portato alla carcerazione di diversi alti dirigenti, tra cui l’ex Presidente del fondo, con accuse di corruzione.

Informazioni trapelate
He Qinglian, un’importante economista e commentatrice cinese con sede negli Stati Uniti, ritiene che il rimescolamento dello staff militare sia il risultato di una fuga di segreti militari venuta alla luce quando il 24 ottobre 2022 il think tank dell’aeronautica militare statunitense ha pubblicato un rapporto di 255 pagine sulla Forza Missilistica del PLA. Il rapporto descriveva la struttura organizzativa della Forza Missilistica, un ramo noto per la sua segretezza, con un notevole livello di dettaglio, spingendo gli analisti, tra cui He, a concludere che fosse stato divulgato da alti funzionari della Forza Missilistica stessa. «Non è troppo difficile carpire questo tipo di informazioni», afferma l’esperta, sottolineando che i servizi segreti statunitensi reclutano abitualmente informatori cinesi. Inoltre, il PCC ha sempre affrontato con rigore questo tipo di spionaggio che mina la sicurezza nazionale, in linea con il principio di «ucciderne mille piuttosto che lasciarne andare uno», riferendosi a una citazione dell’ex leader cinese Mao Zedong. He ricorda episodi precedenti, come l’epurazione del 2010, durante la quale il PCC ha smantellato un’operazione di spionaggio della CIA all’interno della Cina, giustiziando o imprigionando decine di informatori nell’arco di due anni.

Varie considerazioni
Alcuni analisti hanno notato che la sostituzione del comando della Forza Missilistica da parte di Xi è avvenuta non molto tempo dopo l’ammutinamento dei Wagner russi di fine giugno, diretto contro il Presidente Vladimir Putin. Lehberger ha definito Putin uno stretto amico personale di Xi e afferma che si ritiene che l’ammutinamento russo abbia scosso il leader cinese nel profondo. Sebbene non sia stato confermato, Lehberger ha osservato che «la tempistica peculiare e la fretta con cui è avvenuta la sostituzione all’interno del PLA» conferisce un certo credito alle speculazioni, soprattutto tenendo conto del fatto che Xi ha probabilmente affrontato minacce di colpo di Stato durante il suo mandato. «Per questo motivo, alcuni commentatori definiscono l’intera vicenda come il ‘momento Wagner’ della Cina». Secondo Lehberger, la Forza Missilistica, il ramo più ‘giovane’ del PLA, creato da Xi durante le sue ampie riforme militari nel 2015, supervisiona i missili di precisione che mirano a obiettivi fissi o in movimento ovunque a Taiwan, Giappone, India, nei territori statunitensi del Pacifico come il Guam, Wake Island, Hawaii e negli Stati Uniti continentali. «La maggior parte dei missili di precisione (non nucleari) controllati dalle [Forze missilistiche] potrebbe ipoteticamente essere presa di mira anche da eventuali futuri golpisti cinesi, contro Xi Jinping stesso. Diventando così potenzialmente un modo sicuro e a prova di errore [per] eliminare Xi come leader della Cina […] a differenza (significativa) del colpo di Stato fallito dai mercenari di Wagner, con armi da fuoco normali, che hanno preso di mira Vladimir Putin a Mosca», ha dichiarato Lehberger. Lehberger ha anche affermato che i recenti messaggi del PCC rivolti al PLA hanno rivelato le cause della purga. I discorsi di Xi dal 24 luglio e i vari editoriali pubblicati dai media statali del Pcc evidenziano quattro problemi principali nelle forze armate:«La mancanza di etica nel PLA, la mancanza di supervisione del PLA, la formazione di fazioni all’interno del PLA e la divulgazione attiva di segreti militari da parte del PLA». I primi due fattori possono essere collegati alla corruzione e a varie forme di cattiva condotta etica, mentre gli ultimi due sono gravi reati politici e di tradimento che minacciano direttamente la sopravvivenza del regime del PCC e di Xi in persona, secondo il sinologo. «Questi quattro punti confermano la mia valutazione che l’intera vicenda non è dovuta solo alla corruzione o a comportamenti o pratiche eticamente scorrette, ma che anche lo status di Xi come leader autocratico della Cina è minacciato», ha affermato Lehberger.

Effetto sulla capacità bellica del PLA
La nomina di due esterni alla guida della Forza Missilistica del PLA ha attirato l’attenzione degli analisti. «Tutto ciò dimostra che Xi Jinping non solo ha un enorme problema di disciplina all’interno del PLA, ma ha anche seri problemi a trovare ufficiali di cui si possa fidare», ha dichiarato Arpi, lo storico che vive in India. Lehberger ha affermato che la nomina del Generale Wang non è solo singolare ma anche dannosa per la capacità bellica della Forza Missilistica. Ha citato la biografia ufficiale del Generale Wang, che dichiara di aver iniziato la sua carriera come ufficiale di basso livello nel distaccamento dell’Aeronautica della Marina PLA. Il Generale Wang era più che altro un burocrate che all’epoca non aveva mai volato su un aereo. In seguito, è diventato ufficiale presso il quartier generale dello staff della Marina del PLA. In quanto tale, non è mai stato coinvolto nel comando di una nave da guerra e quindi non aveva esperienza pratica. «Wang è stato lodato solo per essere un ufficiale leale, docile e laborioso […] nel quartier generale. Paradossalmente sono state proprio queste qualità, unite alla sua totale mancanza di conoscenze tecniche o professionali, a giocare un ruolo cruciale nella scelta di Xi dell’Ammiraglio Wang Houbin come nuovo comandante», ha dichiarato Lehberger. La mancanza di un’esperienza rilevante da parte del generale sarà particolarmente dannosa per la Forza Missilistica perché, secondo Lehberger, questa forza è più importante di altri rami e deve essere guidata da un ufficiale in comando con conoscenze specialistiche sui missili balistici. «Inoltre, il principale avversario della [Forza Missilistica, ndr] è la formidabile forza nucleare strategica degli Stati Uniti, che costringe la [Forza Missilistica, ndr] a non commettere alcun tipo di errore dilettantesco con possibili ripercussioni catastrofiche per… il PCC», ha spiegato l’esperto. «Un novizio ed estraneo come il Generale Wang Houbin a capo della [Forza Missilistica, ndr] non farà altro che suscitare rabbioso disprezzo e insubordinazione da parte del corpo degli ufficiali e dei ranghi, aumentando a sua volta i sospetti e la paranoia di Xi», ha aggiunto, descrivendo questo come un «circolo vizioso». Secondo Lehberger, il massiccio sconvolgimento delle forze che Xi ha creato personalmente indica che le riforme militari del leader cinese stanno affrontando problemi seri e senza precedenti. «Ciò è confermato dal fatto che, a parte una manciata di alti ufficiali del PlA che conosce personalmente da decenni, Xi non si fida mai di nessun altro all’interno del corpo degli ufficiali del PLA; è visibilmente a disagio quando si incontra con gli ufficiali del PLA o con i semplici funzionari», ha affermato. Nel dicembre 2015, Xi ha creato sia la Forze Missilistica sia la Forza di Supporto Strategico del PLA, responsabile della guerra psicologica, elettronica (e informatica) e dell’informazione. «Xi le ha dotate di ufficiali scelti a mano, accuratamente controllati per la loro lealtà nei suoi confronti», ha dichiarato Lehberger.

12 agosto 2023
www.epochtimes.it/news/lepurazione-dei-vertici-militari-rivela-una-crisi-allinterno-...
[Modificato da wheaton80 13/08/2023 23:53]
18/09/2023 20:41
 
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Purgato il Ministro della Difesa: Xi Jinping stravolge l’esercito in Cina

A poco più di un mese dalla clamorosa rimozione del Ministro degli Esteri e consigliere di Stato Qin Gang in Cina, Xi Jinping ha purgato un nuovo ministro: Li Shangfu, titolare della Difesa, nonché uno dei cinque consiglieri di Stato (carica più importante di quella di ministro). La notizia, che circolava da settimane, è stata confermata al Washington Post da due funzionari americani, secondo i quali il Ministro Li si trova sotto indagine per corruzione. Li è stato visto l’ultima volta in pubblico il 29 agosto. In precedenza si era recato in Bielorussia e Russia, dove aveva partecipato a un vertice con il suo omologo Sergej Shoigu.

Purgato anche il Ministro Li Shangfu
Non è ancora chiaro di che cosa sia accusato Li. Secondo diverse voci non confermate il figlio sarebbe al centro di uno scandalo di corruzione all’estero, ma la rapida caduta del ministro potrebbe essere legata anche ad altri fattori. Infatti, otto funzionari del Dipartimento per lo Sviluppo dell’Equipaggiamento della potente Commissione Militare Centrale, guidato da Li dal 2017 al 2022, sono stati arrestati poco dopo il ministro.

Xi Jinping stravolge l’esercito della Cina
La caduta di Li è l’ultimo indizio non solo della violenta lotta di potere all’interno del Partito Comunista Cinese, dopo che Xi Jinping è riuscito per la prima volta dai tempi di Mao Zedong a farsi rieleggere per un terzo mandato a capo del PCC nel novembre 2022 e alla presidenza del Paese nel 2023, ma anche dello stravolgimento dei vertici dell’esercito. Ad agosto i media statali in Cina hanno battuto la notizia della nomina di un nuovo comandante delle Forze missilistiche, Wang Houbin, senza spiegare che fine abbia fatto il precedente comandante, Li Yuchao, nominato soltanto l’anno scorso. Insieme alla rimozione del comandante, sono stati purgati altri 10 alti funzionari delle Forze missilistiche, che sono responsabili dei programmi missilistico e nucleare dell’esercito cinese. La purga all’interno dell’esercito non si limita ai generali e ai ministri. Negli ultimi mesi sono stati arrestati diversi responsabili dell’industria militare cinese: Liu Shiquan, Presidente della China North Industries Group Corporation, Yuan Jie, Presidente della China Aerospace Science and Industry Corporation, Chen Guoying, Direttore Generale della China North Industries Group Corporation, e Tan Ruisong, Presidente della Aviation Industry Corporation of China.

«La mossa inusuale» preoccupa Taiwan

La mossa del cambio al vertice delle Forze Missilistiche non ha lasciato indifferente Taiwan, non solo perché è verso l’isola che sono puntati la maggior parte dei missili cinesi. Xu Xisheng, il nuovo Commissario delle Forze Missilistiche, incaricato di rappresentare il Partito Comunista all’interno del ramo dell’esercito, era il vicecommissario del Commando del Teatro Meridionale, il cui principale incarico è di monitorare il Mar Cinese Meridionale e di assistere il Commando del Teatro Orientale in una eventuale invasione di Taiwan. Il nuovo comandante, invece, era il vicecomandante della Marina Cinese. «La mossa è inusuale», ha commentato alla CNN Neil Thomas, esperto di politica cinese all’Asia Society Policy Institute. «Solitamente non vengono nominati alle Forze Missilistiche degli “esterni” né vengono rimpiazzati nello stesso momento sia il comandante che il commissario politico».

Oltre 100 generali purgati in Cina
Da quando è stato nominato Ministro della Difesa, Li si è sempre rifiutato non appena di incontrare ma anche di parlare con il suo omologo americano, Lloyd Austin. Non solo, il Ministro Li era stato sanzionato nel 2018 dagli Stati Uniti per aver trattato con Mosca l’acquisto di aerei da guerra Su-35 e di missili S-400. Da quando ha conquistato il potere l’Imperatore Xi, che è anche a capo della Commissione Militare Centrale, ha già fatto fuori più di 100 generali dell’esercito. A quelli rimasti continua a ripetere che devono «essere pronti a combattere e a vincere una guerra».

Leone Grotti
16/09/2023
www.tempi.it/purgato-il-ministro-della-difesa-xi-jinping-stravolge-l-esercito-...
28/10/2023 19:28
 
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Cina, morto l'ex Premier Li Keqiang dopo attacco cardiaco



Lutto in Cina: è morto a 68 anni l'ex Premier Li Keqiang. E' accaduto questa notte a causa di un attacco cardiaco, secondo quanto ha riferito il network statale CCTV. Li è stato per 10 anni alla guida del governo, fino agli inizi dello scorso marzo, quando passò il testimone a Li Qiang. Economista di solida formazione, Li si è guadagnato la notorietà per le sue posizioni riformiste e per aver sostenuto un'economia basata sui consumi interni, attraverso incentivi alle piccole imprese, ristrutturazioni delle aree urbane povere e progetti infrastrutturali, piuttosto che unicamente sulle esportazioni. Li è stato classificato al 14º posto nell'elenco delle persone più potenti del mondo della rivista Forbes del 2013.

Il comunicato
Li Keqiang, "membro del Comitato permanente dell'Ufficio politico del XVII, XVIII, XIX Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese ed ex Premier del Consiglio di Stato, stava di recente riposando a Shanghai. Il 26 ottobre 2023, Li ha subito un improvviso infarto e, nonostante tutti gli sforzi fatti per salvarlo, è morto a Shanghai alle 00.10 del 27 ottobre, all'età di 68 anni. Dopo l'annuncio verrà pubblicato un necrologio formale", ha riferito la CCTV.

27 ottobre 2023
tg24.sky.it/mondo/2023/10/27/morto-ex-premier-li-keqi...
30/12/2023 19:49
 
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Purga nell’esercito cinese: nove generali allontanati dal parlamento cinese

Nove generali dell’Esercito Popolare di Liberazione, tra cui alcuni membri di alto livello della forza missilistica, sono stati allontanati dal massimo consiglio legislativo cinese. Oltre a perdere la qualifica di rappresentanti nazionali, sono stati rimossi dalle loro posizioni anche coloro che detenevano seggi nei comitati legislativi pertinenti, ha annunciato venerdì il Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo (NPC). L’autorità non ha dato motivazioni per il dimissionamento, che ha le dimensioni di una vera e propria purga. Tra i destituiti ci sono cinque comandanti di alto livello, passati o attuali, della forza missilistica cinese, una componente chiave dell’arsenale nucleare del Paese, e un ex comandante dell’aeronautica. Gli altri due hanno lavorato nei dipartimenti di sviluppo delle attrezzature, anche per la Commissione Militare Centrale (CMC), mentre uno è un comandante della marina. La CMC è il massimo organo di comando militare nella gerarchia politica cinese ed è presieduta dal Presidente Xi Jinping.

Tra i militari estromessi ci sono Li Yuchao, comandante della forza missilistica dal gennaio dello scorso anno, prima di essere sostituito a luglio, e il suo ex vice, Zhang Zhenzhong. Zhang è stato vice-comandante della forza dal 2016 al 2022 e poi vice-capo di Stato Maggiore del Dipartimento di Stato Maggiore della CMC. Entrambi sarebbero stati sottoposti a indagini anticorruzione all’inizio di quest’anno, insieme a un altro ex vice di Li. Li è stato sostituito a luglio da Wang Houbin, ex vice comandante della Marina. Nonostante l’avvicendamento a sorpresa, Pechino non ha pubblicato alcuna dichiarazione ufficiale sui motivi dell’esclusione o sull’indagine in corso. Venerdì sono stati destituiti dal ruolo di NPC anche Li Chuanguang, vice comandante della forza missilistica dal 2016, e Zhou Yaning, predecessore di Li Yuchao come comandante dal 2017 al 2022, oltre all’attuale capo dello sviluppo delle attrezzature della forza, Lu Hong.

Tra gli altri licenziati figurano Rao Wenmin, vice direttore dello sviluppo delle attrezzature della CMC, Zhang Yulin, che ha ricoperto lo stesso ruolo dal 2016 al 2018, e Ju Xinchun, Comandante della Flotta dei Mari del Sud della Marina Militare PLA da febbraio. Ding Laihang, Comandante dell’Aeronautica Militare del PLA dal 2017 al 2021, ha perso la qualifica di rappresentante dell’NPC e l’appartenenza al Comitato Permanente dell’NPC e al Comitato dei Cinesi d’Oltremare. In precedenza non era stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale sul fatto che i nove fossero sotto inchiesta. Ma le squalifiche suggeriscono che potrebbero subire ulteriori azioni disciplinari, dato che i rappresentanti dell’NPC godono dell’immunità dall’arresto o da accuse penali. Però , cuirosamente, proprio nei giorni scorsi erano stati esclusi dal partito e dalle cariche tre alti dirigenti del complesso militare e aerospaziale cinese.

Venerdì, in una dichiarazione separata, il Comitato Permanente dell’NPC ha nominato l’ex comandante della Marina Militare PLA Dong Jun nuovo Ministro della Difesa cinese, una carica che era rimasta vacante per due mesi. Il suo predecessore Li Shangfu è stato rimosso a ottobre senza spiegazioni dopo non essere stato visto in pubblico dalla fine di agosto. Li era anche un ex capo dello sviluppo delle attrezzature per il CMC, ruolo che ha ricoperto dal 2017 al 2022. Il dipartimento supervisiona l’acquisto di attrezzature del PLA e lo sviluppo della tecnologia militare. Le forze armate sono state uno dei principali obiettivi della vasta campagna anticorruzione di Xi, giunta al suo secondo decennio. Due dei bersagli più importanti sono stati Guo Boxiong e Xu Caihou, entrambi ex vicepresidenti del CMC. Guo è stato incarcerato a vita per corruzione nel 2016, mentre Xu è morto di cancro nel 2015 mentre affrontava la corte marziale.

Probabilmente la campagna anticorruzione è anche, se non soprattutto, un pretesto per Xi Jinping per assumere un controllo ancora più stretto della vera forza del Paese: l’esercito. Solo le forze armate, in questo momento, potrebbero potenzialmente minacciare il governo centrale, alla vigilia della terza rielezione.

30 dicembre 2023
scenarieconomici.it/purga-nellesercito-cinese-nove-generali-allontanati-dal-parlamento...
15/01/2024 21:27
 
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L’industria tecnologica molla la Cina. La resa di Alibaba&Co

Non bastava il mattone. Ora anche la tecnologia tira i remi in barca e volta le spalle al partito comunista. Una delle più strategiche industrie del Dragone sta piano piano ripiegando sul fronte degli investimenti, centellinando le operazioni. Con la differenza che, rispetto al settore immobiliare, in stato comatoso da anni, la salute della seconda è decisamente migliore. Ma questo non ha impedito alle varie Baidu, Alibaba e Tencent di rivedere la propria politica di investimenti. Non bisogna mai dimenticare come negli ultimi tre anni le Big Tech del Dragone siano state costantemente tenute sotto tiro dal governo di Xi Jinping. Ma tale motivo non può bastare a giustificare una simile compressione di piani di investimenti ed espansione.

Ebbene, in questi ultimi mesi il totale degli accordi, delle intese o dei memorandum of understanding effettuati da Alibaba, Tencent e Baidu, per citare le prime tre big della tecnologia, è crollato di quasi il 40%. Tencent, tanto per fare un esempio, lo scorso anno ha stipulato 39 contratti di investimento con 37 società, in netto calo rispetto ai 95 e 299 accordi stipulati rispettivamente nel 2022 e nel 2021. Il motore di ricerca e l’azienda attiva nell’Intelligenza Artificiale, Baidu, ha partecipato a 24 accordi di investimento nel 2023, in calo rispetto ai 52 del 2021. Il colosso dell’e-commerce Alibaba, infine, ha preso parte a 39 accordi, in calo rispetto ai 91 del 2021.

Il 2021 è stato insomma un anno spartiacque per le aziende internet cinesi, poiché Pechino ha avviato, mentre nel Dragone infuriava la pandemia, una campagna per frenare l’espansione disordinata del capitale, ovvero gli investimenti delle Big Tech. Nel mezzo di una serie di misure restrittive normative, i campioni di Internet del Paese, le cui dimensioni di mercato un tempo erano alla pari con le loro controparti americane, hanno praticamente smesso di espandersi.

Tutto questo mentre, la scorsa estate, Joe Biden faceva scattare una nuova stretta nei confronti di Pechino. Firmando un ordine esecutivo presidenziale che intende limitare gli investimenti americani e il trasferimento di know how in Cina in segmenti avanzati del settore hi-tech. L’ordine rappresentava un passo circoscritto, ma evidenziava la strategia adottata dalla Casa Bianca volta ad arginare l’accesso della potenza asiatica, considerata dagli USA il principale avversario strategico al mondo, a tecnologie considerate di importanza critica e che potrebbero sostenere la sua grande macchina bellica.

Gianluca Zapponini
15/01/2024
formiche.net/2024/01/cina-mattone-big-tech-alibaba/
13/04/2024 19:02
 
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Quattro alti ufficiali militari cinesi muoiono nel giro di quattro giorni

Alla vigilia della Festa di Qingming (Giornata per la pulizia delle tombe), almeno quattro alti generali del Partito Comunista Cinese (PCC) sono morti per malattia nei quattro giorni che vanno dal 30 marzo al 2 aprile 2024. Tra i deceduti figurano il Maggiore Generale del PCC Zhang Lixiong, il Tenente Generale del PCC ed ex vice comandante dell’Aeronautica della Regione Militare di Nanchino Han Decai, il Tenente Generale del PCC ed ex vice comandante della Regione Militare di Guangzhou Song Wenhan e il Contrammiraglio della Marina del PCC Huo Ling. Dai dati parzialmente compilati, almeno 40 alti generali membri del PCC sono morti per malattia dalla seconda metà del 2023.

4 morti in 4 giorni
Song Wenhan, ex vice comandante della Regione Militare di Guangzhou e Tenente Generale in pensione, è deceduto il 30 marzo a causa di una malattia. Nato nel giugno 1939, Song si è arruolato nell’Esercito Cinese, il PLA, nel gennaio 1958 e nel corso della sua carriera militare ha ricoperto il ruolo di Capo di Stato Maggiore e vice comandante della Regione Militare di Guangzhou. Il Tenente Generale Han Decai, 90 anni, ex vice comandante dell’Aeronautica della Regione Militare di Nanchino, è morto il 1° aprile. Han si è arruolato nell’esercito nel marzo 1949 e si è diplomato alla Scuola di Aviazione dell’Aeronautica Militare nel 1951. All’inizio del 1952, all’età di 19 anni, ha partecipato alla guerra di Corea. È stato promosso al grado di Tenente Generale dell’Aeronautica nel 1991 e ha servito come Comandante di Divisione e Comandante dell’Aeronautica della Regione Militare di Nanchino. È stato ricompensato con il titolo di Eroe di Guerra di Seconda Classe dalla Commissione Militare Centrale del PCC e con varie medaglie e onorificenze militari dal regime di Kim in Corea del Nord. Huo Ling, un contrammiraglio donna ed ex ingegnere capo di una base navale, è deceduta il 1° aprile a Pechino all’età di 77 anni. Nata nel 1947, la Huo è stata nominata ingegnere capo (grado militare di viceammiraglio) di una base navale nel 2000 ed è stata promossa al grado di contrammiraglio nel 2002. Suo padre, Huo Shilian, è l’ex Ministro dell’Agricoltura del PCC ed ex membro del Comitato Consultivo Centrale. Zhang Lixiong, ex consigliere della Regione Militare di Fuzhou ed ufficiale militare in servizio da più tempo nel PLA, è morto per malattia il 2 aprile. Nato il 21 novembre 1913, Zhang si è unito al PCC nel 1931 e l’anno successivo si è arruolato nell’Armata Rossa. Ha ottenuto il grado di colonnello nel 1955 ed è stato promosso Maggiore Generale nel 1961. È stato vicecomandante, vicecapo di Stato Maggiore e commissario politico della Regione Militare dello Yunnan, commissario politico della Regione Militare del Jiangxi e consigliere della Regione Militare di Fuzhou. Zhang è stato anche deputato al Quinto Congresso Nazionale del Popolo e membro del 6° e 7° Comitato Nazionale della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese. È stato decorato con diverse medaglie dal PCC.

Oltre 40 morti nell’esercito dal luglio 2023

Almeno 41 alti generali membri del PCC sono morti di malattia da luglio 2023 a metà marzo 2024, in base a conteggi incompleti. Il lungo elenco comprende il Generale Yu Zhenwu, ex Comandante dell’Aeronautica militare del PLA; il Maggiore Generale Wen Gu, ex Capo del Dipartimento di Artiglieria dello Stato Maggiore; il Tenente Generale Wang Tongzhuo, ex vice commissario politico della Regione Militare di Guangzhou; il Tenente Generale Shen Binyi, ex vice comandante della Marina; Ling Yongshun, accademico dell’Accademia Cinese di Ingegneria e professore dell’Università Nazionale della Difesa; il Tenente Generale Wei Jinshan, ex commissario politico della Marina; il Tenente Generale Shi Kexin, ex vicecommissario politico della Seconda Artiglieria; il Tenente Generale Qian Haihao, ex vicepresidente dell’Accademia delle Scienze Militari; il Tenente Generale Shen Chunnian, ex vicedirettore della Commissione Nazionale per la Scienza e l’Industria della Difesa; e Sheng Zhiyong, accademico dell’Accademia di Ingegneria ed ex vicedirettore del 304° Ospedale, un ospedale militare.

Shawn Jiang & Olivia Li
07 aprile 2024
www.epochtimes.it/news/quattro-alti-ufficiali-militari-cinesi-muoiono-nel-giro-di-quattro...
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