Al Gore: la fine di una parabola. Smantellata la sua macchina di propaganda

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wheaton80
00lunedì 22 aprile 2013 12:57

Aveva vinto il Nobel per la pace nel 2007, adesso quasi nessuno sa più chi sia. L’eclissi di un personaggio scomodo che ricorderebbe con la sua stessa presenza un imbarazzante errore delle istituzioni scientifiche. Mai come oggi il mito di Crono che divora i propri figli è stato più attuale, basta scomparire per pochi mesi dai media ed è come se fossero passati anni, tutto appare subito vecchio, quando non proprio caduto nell’oblio.

Il caso forse più paradigmatico di tutti è quello di Al Gore, vicepresidente degli USA con Clinton negli anni ’90 perse poi per pochi, contestatissimi voti, le elezioni del 2000 contro G. W. Bush. Nel 2006 tornò poi alla ribalta con il film documentario, denuncia del pericolo derivante dal riscaldamento climatico causato dall’Uomo (AGW), “An Incovenient Thruth” col quale vinse il Nobel per la pace, poca considerazione ebbe il fatto che Gore fosse stato sotto l’amministrazione Clinton uno dei principali artefici dei bombardamenti in Serbia e Irak.

Per dare maggiore incisività alle sue idee nel 2005 fondò la televisione “Current TV“ che presto ebbe sedi in diversi paesi del mondo. Ma poi qualcosa cominciò ad andare storto, le trasmissioni di Current sono state annullate in Italia dal 2011, in Inghilterra nel 2012 e adesso, la notizia è recente,Current USA sta per scomparire, è stata infatti venduta ad Al Jazeera all’inizio del 2013.

Cosa è successo? Come mai in soli 5 anni si è passati dal trionfo del Nobel allo smantellamento della macchina propagandistica che ruotava intorno ad Al Gore? Il motivo possiamo ipotizzarlo, quando cominciava ormai ad essere chiaro a tutti che l’allarme del’AGW si sarebbe sgonfiato neanche fosse una delle tante bolle speculative, che ogni tanto lasciano dietro di sé una scia di delusi e increduli che si fidavano dei consigli degli esperti, è iniziata una lenta manovra di riposizionamento, una ritirata che deve consentire almeno a qualcuno di rifarsi una verginità e dire “in fondo io non l’ho mai pensato”, semmai parlavo di “cambiamenti climatici…”.

Ecco allora che la prima cosa che andava fatta era eclissare il principale testimonial della campagna contro l’AGW: Al Gore. E adesso con la fine di Current TV le ultime tracce vengono cancellate, tanto la gente ormai ha la memoria corta. Che i più scaltri si stiano riposizionando è segnalato anche su Climate Monitor nell’articolo Clima e catastrofi, tira vento di cambiamento… del meteorologo Guido Guidi, dove leggiamo:

“Accade così che qualcuno stia rivedendo gradualmente le sue posizioni, nel tentativo di riconfigurarsi nei confronti di una discussione che sta prendendo una piega diversa da quella della catastrofe prossima ventura che soltanto pochi anni fa, appunto con l’uscita del 4° report IPCC, molti davano per scontata.”

Così, mentre i grandi protagonisti della politica e dell’informazione stanno correggendo il tiro, vediEconomist, i soliti noti non si accorgono di niente e come oche insipienticontinuano malinconicamente a combattere baldanzosi mentre dietro di loro si comincia a sbaraccare.

Se ancora non se ne fossero accorti mostriamo loro cosa è che sta facendo preparare ad una precipitosa ritirata i fautori dell’AGW:



I dati reali indicati dalla linea blu stanno per perforare in basso le più negative delle previsioni nei confronti dell’AGW. Altro che le previsioni di Al gore e dell’IPCC:



Siamo vicini al “si salvi chi può”. Certo, tutto potrebbe ancora accadere, però mentre si spera nella fortuna meglio preparare le scialuppe di salvataggio. Ma a qualcosa tutto questo è servito: a dimostrare che la scienza, quando sono in gioco interessi economici, è la prima vittima della guerra. Proprio come la verità.

www.enzopennetta.it/2013/04/al-gore-la-fine-di-una-parabola-smantellata-la-sua-macchina-di-pro...

wheaton80
00mercoledì 23 aprile 2014 23:30
“Abbiamo la maggior presenza di ghiaccio in Atlantico da decenni a questa parte”, avverte la guardia costiera canadese



La flotta rompighiaccio della guardia costiera canadese, “affronta alcune delle peggiori condizioni di ghiaccio nell’Oceano Atlantico da decenni a questa parte”, dice l’articolo su cbsnews.ca. Il servizio canadese The Ice, una succursale di Environment Canada, riferisce che c’è la presenza del 10% in più di ghiaccio quest’anno rispetto alla media degli ultimi 30 anni. “Non si vedeva un inverno così brutale per quanto riguarda la presenza di ghiaccio dagli ultimi 25 anni”, ha dichiarato Mike Voight, il direttore della programmazione spedizioni della regione atlantica, riferendosi sia alla quantità di ghiaccio che allo spessore presente. Mike Voight riferisce inoltre che “Il Golfo di San Lorenzo è coperto da una spessa coltre di ghiaccio e alcune zone sono “molto pericolose per la navigazione”. La Guardia Costiera canadese ha emesso questo avviso il 12 marzo 2014. Tuttavia, sembra che i media mainstream, non si sa come, in qualche modo la notizia se la siano “persa”.

Enzo Ragusa
22 aprile 2014
www.cbc.ca/news/canada/nova-scotia/coast-guard-warns-of-bad-ice-year-for-atlantic-canada-ships-1...
wheaton80
00domenica 31 luglio 2016 04:32
Spedizione polare bloccata dai ghiacci: doveva dimostrare che i ghiacci artici erano scomparsi



Dopo quello che accadde nel 2013 con la spedizione australiana in Antartide, che dovette essere evacuata per l’anomala espansione dei ghiacci polari, la stessa cosa è accaduta in questi giorni ad un’altra spedizione scientifica, che doveva attraversare l’Oceano Artico allo scopo di dimostrare la scomparsa delle superfici ghiacciate. In pratica, tale spedizione doveva partire da Bristol, andare in Alaska, in Norvegia, in Russia attraverso il “Passaggio di Nord Est”, di nuovo in Alaska attraverso il “Passaggio di Nord Ovest”, in Groenlandia, e tornare di nuovo a Bristol. Lo scopo dichiarato di questa spedizione, composta da marinai, avventurieri e scienziati del clima, era di dimostrare che la riduzione del ghiaccio polare era di un livello tale da lasciare libero al transito delle navi quei passaggi che un tempo erano ricoperti ed intransitabili. Ma è subentrato un problema: tale spedizione è rimasta bloccata nel porto russo di Murmansk, a causa della chiusura del “Passaggio di Nord Est” per il troppo ghiaccio esistente! I grafici della temperatura del Polo, del resto, mostrano temperature estive ben al di sotto delle medie, malgrado si continui a parlare di “riscaldamento artico senza precedenti”. Questo blocco della spedizione arriva ad appena un mese di distanza dalla previsione di uno scienziato britannico che aveva previsto un Polo Nord completamente privo di ghiaccio marino entro il mese di settembre. Attualmente sono presenti 10,6 milioni di kmq di ghiaccio. Per rispettare tale previsione, visto l’attuale tasso di scioglimento di circa 60 kmq al giorno, sarebbero necessari 177 giorni, cioè occorrerebbe attendere il mese di gennaio, cosa impossibile visto il nuovo ricongelamento del ghiaccio che comincerà entro un paio di mesi.

Maria Olivieri
Fonte: dailycaller.com/2016/07/20/global-warming-expedition-stopped-in-its-tracks-by-arctic-...

21 luglio 2016
freddofili.it/14184-spedizione-polare-bloccata-dai-ghiacci-doveva-dimostrare-ghiacci-artici-sc...
wheaton80
00lunedì 3 ottobre 2016 00:03
Record storico di crescita dei ghiacci polari in settembre

Volevate qualche anticipazione su come si comporterà il prossimo inverno? I modelli matematici a portata stagionale difficilmente riusciranno a comprendere con esattezza cosa succederà il prossimo inverno, sospeso tra una Nina che sarà forse molto meno forte rispetto alle previsioni iniziali, una QBO che fa gli scherzi tornando positiva anziché diventare negativa, e così via, esponendoci alla mutevolezza di quegli indici che vengono di solito utilizzati per questo tipo di previsione. Tuttavia, c’è un indizio molto importante, che è quello che deriva dall’espansione o dalla diminuzione dei ghiacci polari nei mesi iniziali della stagione fredda. Probabilmente un Atlantico Settentrionale più freddo del normale sta provocando un incremento del ghiaccio marino polare che è nettamente superiore a quello medio degli ultimi vent’anni. Dal grafico del Servizio Meteorologico Danese, osserviamo che quest’anno la stagione del disgelo artico è finita in anticipo rispetto alla norma degli ultimi anni, mentre il ghiaccio polare sta crescendo ad una velocità che non ha uguali, almeno dal 1998 ad oggi.



E’ stato superato il record precedente che risaliva al 1987, e questo dopo una lunga serie di anni in cui settembre ha mostrato valori di scarso ispessimento dei ghiacci.



Questa velocità altissima di congelamento nei mari artici ha forse un significato per la prognosi della prossima stagione invernale? Stiamo forse per avere un inverno all’altezza dei tempi passati su molte zone dell’Emisfero Settentrionale?

Maria Olivieri
28 settembre 2016
www.freddofili.it/14537-record-storico-crescita-dei-ghiacci-polari-se...
wheaton80
00sabato 11 novembre 2017 00:13
I Nobel dell’ipocrisia e della propaganda

“Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti... Pertanto... dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare. Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quelle persone benevoli, ma tratte decisamente in inganno, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”
- Thomas Malthus, “Saggio sui principi della popolazione”

Albert Arnold Gore Junior e l’I.P.C.C. hanno vinto l’ambito e ‘prestigioso’ Premio Nobel per la Pace! Solamente il Comitato di ‘esperti’ della Fondazione svedese per il Nobel poteva assegnare il premio per la Pace al fasullo e propagandistico riscaldamento globale! La spiegazione ufficiale è che Al Gore Junior e l’IPCC (il Comitato Intergovernativo per i Mutamenti Climatici) sono stati premiati per gli sforzi compiuti al fine di «costruire e divulgare una maggiore consapevolezza sull'impatto del cambiamento climatico causato dall'uomo, e per delineare le misure necessarie a contrastare» gli effetti negativi. Non importano le sempre più numerose evidenze scientifiche che dimostrano la truffa colossale e il terrorismo mediatico e psicologico portati avanti da Gore & C. Poco importa anche che la strategia algoriana sia quella di puntare il dito contro i Paesi in via di sviluppo, colpevoli di una crescita demografica incontrollata (falsa pure questa), che causerebbe il consumo delle risorse mondiali (!?).

Della serie: non siamo noi occidentali che consumiamo e sprechiamo, ma sono i “morti di fame” del Terzo Mondo! Quindi “maggiore consapevolezza” di cosa? Forse che il milione e mezzo di dollari (soldi che vengono donati assieme al Premio) è stato dato ad un miliardario guerrafondaio, massone di alto rango, che partecipa attivamente alle strategie eugenetiste e razziali statunitensi? Nulla di nuovo all’orizzonte, direbbe qualcuno, visto che perfino Heinz Alfred Kissinger (Henry per gli amici), nonostante i suoi numerosissimi crimini in giro per il mondo, ha ricevuto il premio Nobel per la Pace nel 1973 (alla faccia di Salvador Allende e di tutti i cileni scomparsi e torturati; alla faccia degli abitanti massacrati dell’Iraq, dell’Iran, dell’Indocina, di Cipro, di Timor Est, del Bangladesh, ecc…). Ecco l’ipocrisia dei Nobel…

Al Gore e il Piano per il Controllo Demografico Globale

«Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisca, trovammo l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, dell’esaurimento delle riserve idriche, della fame et similia sarebbe potuta andar bene. […] Tutti questi pericoli hanno come causa l’intervento umano. […] Il nemico reale, quindi, è la stessa umanità»
- A Report by the Council of the Club of Roma, 1991

“Una scomoda verità”, il documentario-denuncia di Al Gore, sta girando il mondo come nessun altro prodotto cinematografico degli ultimi anni! Proiezioni dentro le scuole, alle università, conferenze pubbliche in ogni città di ogni Paese del globo. Premiato con ben due Oscar, come miglior documentario e come miglior canzone, la casa di produzione è la Paramount Classics, una divisione della Paramount Pictures! E’ doveroso a questo punto aprire una parentesi storica per meglio comprendere l’indirizzo strategico di questa potentissima casa di produzione (massonica).

La Paramount è la prima major hollywoodiana, fondata nel 1912 e diretta per vent’anni da Adolph Zukor, un pellicciaio nato in Ungheria. Mentre suo fratello Arthur, adottato dallo zio Kalman Lieberman dopo la morte del padre, sarebbe diventato rabbino della maggiore sinagoga di Berlino, il giovane Adolph abbandona il giudaismo praticante non appena giunge in America.[1] Nel 1966 la Paramount viene assorbita da un grande conglomerato industriale-finanziario, il più grande tra quelli che hanno assorbito le majors: la Gulf-Western Industries Incorporated di Charles Bluhdorn (austriaco immigrato in America). [2] I primi decenni del secolo scorso (e non è cambiato granché oggi, se non qualche fusione tra loro) sono caratterizzati da otto major, le cinque maggiori: Paramount (Zukor), Warner Brothers (i Warner), Loew-Metro Goldwyn Mayer (i Mayer), Twentieth Century Fox (i Fox) e RKO e le tre minori, Universal (Laemmle), Columbia (fratelli Cohn) e United Artists. Tutte e otto sono però consociate nella Motion Picture Producters of America (MPPA) e quindi controllate dal gruppo Rockefeller e/o Morgan. I veri padroni degli oligopoli cinematografici rappresentati dalle maggiori case di produzione sono ancora oggi i grandi finanzieri di Wall Street. I maggiori trust finanziari e bancari statunitensi, le Big Three, sono i gruppi Rockefeller, Morgan e Kuhn Loeb & Co. Ovviamente la Paramount Classics, che ha finanziato il documentario di Al Gore, non fugge da questo controllo economico! Chiudiamo l’analisi di “An inconvenient truth” con il giovane regista Davis Guggenheim, figlio del quattro volte premio Oscar Charles Guggenheim (nato da una famiglia ebrea di Germania).

Decisamente Al Gore non è quello che si può definire l’ultimo arrivato: membro del C.F.R. (Consiglio per le Relazioni con l’estero, il governo ombra statunitense), della Commissione Trilaterale (fondata da David Rockefeller), nonché vicepresidente degli Stati Uniti d’America sotto William Jefferson Blythe III, detto Bill Clinton, e candidato alle presidenziali del 2000 contro George Walker Bush Junior. Inutile ricordare che Al Gore avrebbe vinto le elezioni se non fosse intervenuto George Walker Herbert Bush (massone del 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato) a sistemare il tutto e posizionare il figliol prodigo alla Casa Bianca… Al Gore è l’uomo di punta del movimento New Age che cavalca il cavallo verde dell’ecologia. Ecco perché vedere un Al Gore che indossa la maschera del paladino ecologista dovrebbe farci sorridere, anche perché il portavoce della campagna contro il riscaldamento globale, il cui nome completo è Albert Arnold Gore Junior (per differenziarlo dal paparino Albert Arnold Gore Senior), fa parte di una delle più potenti famiglie statunitensi, paragonabili a quella dei Bush. Il papà di Al Gore, che chiamerò Gore Senior, ha fatto parte del cosiddetto “establishment rosso”. Socio in affari con il famoso imprenditore e collezionista d’arte, Armand Hammer, il quale per primo portò aiuti economici a Vladimir Il'ič Ul'janov, meglio conosciuto come Lenin.

Il padre Julius Hammer ha fondato il Partito Comunista Americano ed era amico, nonché benefattore, di Gore Senior e addirittura di Joseph Stalin. Armand Hammer (secondo l’FBI statunitense e grazie al FOIA[3]) faceva sporchi affari di importazione ed esportazione con l’Unione Sovietica e ha personalmente negoziato con Lenin durante gli anni ’20; successivamente è entrato nel mondo del petrolio fondando la OXI, Occidental Petroleum Corporation. Politicamente Hammer non guardava in faccia nessuno (come nella migliore delle tradizioni mondialiste): ha finanziato i repubblicani come Nixon, e i democratici come Al Gore Junior! Quindi il neo ecologista Al Gore Junior, che sta girando il mondo denunciando da tutti i microfoni il riscaldamento del globo, è stato finanziato da una corporation petrolifera, e non solo, ma vanta addirittura legami economici con la stessa: possiederebbe infatti 500.000 dollari di azioni della OXI! Potrà anche essersi sbarazzato di queste poco-pulite azioni, intestate magari a un prestanome o devolute in beneficenza, ma il discorso non cambia di un millimetro, perché, come vedremo, le finalità del documentario, dalle stesse parole di Al Gore, rientrano nella campagna per il controllo demografico del pianeta portato avanti da decenni da potenti gruppi controllati dai Rockefeller!

Prima però analizziamo quali sono questi gruppi e quali soprattutto le finalità. “La premessa indispensabile per una incondizionata accettazione dei programmi di genocidio dei cosiddetti circoli mondialisti, è l’odio per l’uomo, l’odio per il suo diritto divino di procreare e di popolare la terra”.[4] Forse sto esagerando? Assolutamente no. Il 6 e 7 aprile 1968, presso l’Accademia dei Lincei alla Farnesina a Roma, una trentina di persone si sono riunite (con la sponsorizzazione della Fondazione Agnelli) per “cambiare le loro idee sui grandi problemi del pianeta”. Nasce così il “Club di Roma”! Un gruppo di chiaro stampo malthusiano (vedremo in seguito chi fu Thomas Malthus), in cui l’odio contro l’uomo non trova più limiti: l’uomo infatti diventa “un cancro”, “un essere perverso”. Le parole d’ordine, come scrisse il Presidente Aurelio Peccei, nella sua biografia, diventano:“Il diritto di dar la nascita non è un diritto assoluto”. O come disse alla Deutsche Press Agentur, nel 1988, il principe Filippo (Mountbatten) Duca di Edimburgo, massone d’alto rango e Presidente internazionale del WWF:“Nel caso io rinasca, mi piacerebbe essere un virus letale, così da contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione”.

Nel 1965, il Presidente USA Lyndon Johnson dichiarava a San Francisco, durante il 20° anniversario delle Nazioni Unite, che 5 dollari investiti nel controllo della popolazione valevano quanto 100 dollari investiti nello sviluppo economico. Per non essere da meno, Nixon sottolineò il 18 luglio 1969 al Congresso come le Nazioni Unite:“Dovranno prendere l’iniziativa di reagire contro la crescita della popolazione mondiale”, e nel 1970 la sua amministrazione emise una direttiva che chiedeva una serie di studi per la diminuzione delle nascite. Studio che non tardò ad essere pubblicato. Il 24 aprile 1974, Henry Kissinger firmò il “National Security Study Memorandum 200” e lo inviò al nuovo Presidente Gerald Ford. Questo Memorandum altro non è che “uno studio sull’impatto della crescita della popolazione mondiale sugli interessi strategici americani”, mettendo ben in evidenza quali siano “le implicazioni politiche ed economiche internazionali”. [5]

Kissinger & C. (creatura dei Rockefeller) raccomanda caldamente il trasferimento della tecnologia contraccettiva, la sterilizzazione, l’aborto, il condizionamento della popolazione e dei leaders politici. Nel 1975 tali raccomandazioni vengono accolte dall’amministrazione americana. Lo spopolamento di intere Nazioni della terra entrava così a far parte della politica estera degli Stati Uniti. A firmare questo atto criminale fu il Direttore del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Brent Scowcroft. Il primo di una lunga serie di esperimenti fu la guerra civile in Libano (1975-1990)… Passano gli anni ma la situazione non cambia di molto. Il 24 luglio 1980, il Presidente James Earl Carter Junior (noto come Jimmy Carter) firma i risultati di un nuovo studio intitolato:“The Global 2000 – Report to the President”.

Un rapporto di oltre 1.600 pagine che esordisce così:“Se proseguirà la tendenza attuale, con lo sviluppo demografico ed economico, il mondo del 2000 sarà più popolato, più inquinato, meno stabile ecologicamente e più vulnerabile alla distruzione del mondo in cui viviamo oggi”. Questo Global 2000 è una dichiarazione politica ufficiale di intenti genocidi, secondo la quale i Paesi in via di sviluppo, privati di industrializzazione, dovrebbero regredire e ridurre le loro popolazioni! Guarda caso, la medesima conclusione a cui arriva Al Gore nel suo “documentario ecologista”. La Conferenza dell’ONU sulla Popolazione tenuta a Bucarest nel 1974 e quella del Cairo nel 1994 sono state delle mere speculazioni propagandistiche finanziate dai gruppi mondialisti (uno per tutti la Fondazione Rockefeller), il cui scopo è stato quello di inventare la presunta “sovrappopolazione” nel Terzo Mondo come paravento per saccheggiare le materie prime. La prova di questo è scritta nel “Memorandum 200”.

Nella conferenza del Cairo, per esempio, si è riproposta la distruzione dell’istituzione della famiglia, che è il fondamento della società umana, camuffando questo con lo slogan della “libertà sessuale”. I metodi proposti? Li possiamo vedere oggigiorno: diffusione generalizzata dell’aborto, sterilizzazione forzata, eutanasia, pornografia e chi più ne ha più ne metta.
Per non parlare della cancellazione di importanti valori e/o modelli familiari sostituendoli con beceri quanto devianti valori rappresentati perfettamente da star dello spettacolo, della musica e della televisione. Tra il 3 e il 14 giugno del 1992 a Rio de Janeiro si tenne una Conferenza internazionale sull’ambiente. Erano presenti 140 Paesi con 7.892 delegazioni da tutto il mondo, governative e gruppi di ambientalisti, finanziate e sponsorizzate dalle solite fondazioni, come Carnegie, la Rockefeller, la Edmond de Rothschild, la Kettering.[6]

Sapete da chi era guidata la delegazione statunitense? Proprio da Al Gore in persona, il quale ha presentato il suo libro dal titolo “Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit” (“Terra in equilibrio: Ecologia e Spirito Umano”). Un libro in cui viene lanciata l’idea per un nuovo “Piano Marshall Globale” sotto il controllo dell’ONU, in grado di imporre uno stretto controllo sui consumi energetici e la politica industriale degli Stati.[7]

Egli ripropone anche la furiosa campagna del governo britannico contro i Paesi inadatti allo sviluppo, ai quali il principe Filippo chiedeva insistentemente di ridurre la propria popolazione. Lo stesso Filippo di prima, il Presidente internazionale del WWF. Gore arriva ad affermare che la minaccia nucleare che aveva caratterizzato gli anni della Guerra Fredda sia stata sostituita “dalla natura strategica della minaccia che ora la civiltà umana pone all'ambiente globale e dalla natura strategica posta alla civiltà dai cambiamenti nell'ambiente globale”. Chiese per tanto ai leader mondiali di non lasciarsi distrarre dall'intraprendere questo nuovo corso, anche se questo avrebbe lasciato “milioni di persone ... a soffrire nella povertà e a morire di stenti, guerre e malattie”. Certamente, in tutto questo, il documentario propagandistico della Paramount Classics gioca un ruolo fondamentale e soprattutto funzionale. E’ bene anche ricordare che dalla fine degli anni ’80 Al Gore Junior promuove l’embargo della tecnologia moderna verso il Terzo Mondo, con la scusa ufficiale che si tratta di “tecnologia duale”, ovvero utilizzabile sia per scopi civili che militari.[8]

Perché rischiare che questi popoli certamente inferiori si dotino di armamenti? Meglio non dare nulla, per il loro e soprattutto per il nostro bene. Tutto questo nel ricco documentario si può “leggere” se e solo se si hanno gli strumenti conoscitivi adeguati: tra numerosissimi e complicati grafici sull’aumento dell’anidride carbonica nel pianeta, prove fotografiche dello scioglimento dei ghiacciai sia al nord che al sud del globo, che porteranno all’innalzamento del livello dei mari di svariati metri e alla conseguente cancellazione di centinaia di milioni di persone, soprattutto nel sud-est asiatico, Al Gore svela i suoi veri intendimenti, si toglie la maschera e dice:“Stiamo assistendo alla collisione tra la nostra civiltà e la Terra, e sono tre i fattori responsabili di questa collisione.

Il primo è l’aumento della popolazione! La mia generazione, quella del baby-boom, è nata dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la popolazione aveva appena oltrepassato la soglia dei 2 miliardi. Ora ho 50 anni e la popolazione ha quasi raggiunto i 6 miliardi e mezzo, ma secondo le aspettative di vita della mia generazione raggiungeremo i 9 miliardi. Ci sono volute 10mila generazioni per arrivare a 2 miliardi di persone, ma se nell’arco di una vita dai 2 miliardi si passa a 9, questo significa che sta accadendo qualcosa di diverso. Stiamo creando sempre più pressione sulla terra, e la maggior parte di questa pressione viene esercitata dalle Nazioni più povere del mondo. C’è una maggiore richiesta di cibo, una maggiore richiesta di acqua, ma le risorse naturali sono limitate”.[9]

Avete capito dove vuole arrivare? Ho sottolineato appositamente i passaggi chiave che rientrano nel pensiero malthusiano. Secondo il democratico ecologista del Tennessee, la prima causa di tutto questo surriscaldamento globale è da imputarsi all’aumento delle popolazioni e alla pressione esercitata dalle Nazioni più povere! Conclude dicendo che le risorse naturali sono limitate. Ricordate prima quando vi ho accennato a Thomas Malthus? Bene, oltre due secoli fa il reverendo Thomas Robert Malthus elaborò una teoria che pone in relazione la crescita della popolazione con lo sviluppo economico. Il pastore anglicano sosteneva che la tendenza della popolazione di un Paese è di crescere a tasso geometrico (per esempio 1-2-4-16-32), mentre l’offerta di cibo segue invece un tasso aritmetico (per esempio 1-3-5-7-11).

Quindi, siccome l'offerta di cibo non riesce a tenere il passo della crescita della popolazione, i redditi pro-capite tenderanno a diminuire, sino ad arrivare al livello di sussistenza. Il solo modo per evitare bassi livelli di vita o di assoluta povertà è di limitare il numero di nascite! Ma guarda caso… Non solo, ma per Malthus, come per Al Gore, le risorse sono limitate, e questo implica una sola cosa: se una Nazione vuole mantenere il proprio standard di benessere, come per esempio gli Stati Uniti, dovrà far di tutto per impedire che queste risorse (appunto limitate) vengano distribuite equamente. Ecco le guerre, le carestie e i genocidi. Thomas Malthus è l’ideologo del controllo demografico e le sue teorie demografiche saranno riprese e studiate da Charles Darwin, applicate sulla popolazione da Adolf Hitler e propagandate dal nostro “sempre-verde” Al Gore. L’altra cosa a cui il documentario non lascia spazio è la speranza. Una persona, che non ha le conoscenze adeguate, come la maggior parte dei giovani, dopo aver visto il DVD potrebbe senz’altro pensare e dire:“Non c’è più nulla da fare”. Spegnere la speranza, soprattutto in un ragazzo (l’adulto di domani), è una delle cose più criminali che si possano fare, e naturalmente questo rientra in una strategia deviante creata ad hoc.

Al Gore dimentica di dire nel suo documentario che la Terra potrebbe sfamare una popolazione molto più numerosa di quella attuale, se solo avvenisse una distribuzione equa delle ricchezze e soprattutto un consumo più consapevole da parte nostra. Utopia? No! Basta snocciolare qualche dato per comprendere che non lo è affatto. Il 70% dell’intera coltivazione cerealitica degli Stati Uniti d’America (il 36% nel mondo!) serve per allevare gli animali da macellazione. Animali che naturalmente non saranno mangiati dai Paesi in via di sviluppo, ma da noi occidentali! Secondo il World Resources Institute gli americani ingurgitano 122 chili di carne a testa ogni anno, mentre noi italiani “solamente” 88 chili! Quasi il 50% dell’acqua consumata, sempre negli Stati Uniti, serve proprio per le coltivazioni che andranno per questi animali. Pensate che per produrre solamente 5 chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media (occidentale naturalmente) in un intero anno. Ecco perché, a livello globale, il 70% dell’acqua utilizzata dal pianeta è usato dalla zootecnia e dall’agricoltura!

Possiamo ancora parlare di utopia? O questo termine è comodo perché ci evita di mettersi tutti davanti allo specchio per intonare un bel “mea culpa”? Ma andiamo avanti. Per produrre un paio di jeans sono richiesti oltre 10.000 litri di acqua e per irrigare 1.000 metri quadrati di tappeto erboso per il golf servono non meno di 670.000 litri di acqua ogni anno! L’elenco sarebbe lunghissimo, ma penso basti per far comprendere come le risorse (in questo caso l’acqua, ma è valido per qualsiasi altro bene) non sono certamente distribuite. Nel mondo infatti 400 milioni di bambini non hanno accesso all’acqua potabile e 2 milioni ne muoiono per la sua mancanza. Ma per fortuna che ci sono le teorie di Malthus e il documentario di Al Gore: d’altronde, che colpa abbiamo noi se le risorse del pianeta sono limitate e se siamo nati in un opulento occidente! Grazie Malthus e soprattutto grazie Al Gore. Non ho voluto commentare i dati riportati dal documentario per non dilungarmi troppo, perché penso sia sufficiente il background di Al Gore per comprendere cosa e soprattutto chi c’è dietro. Comunque sia, recentemente la rivista tedesca Bild [10] ha pubblicato una denuncia sulla presunta catastrofe provocata dalle emissioni di CO2. L’articolo presenta tre tesi che contraddicono quelle di Al Gore:

- I periodi di caldo e freddo si alternano da sempre a prescindere dalla concentrazione di anidride carbonica

- Gli inverni caldi non costituiscono la prova di un reale cambiamento climatico. Sono esistiti sempre, come l'estate del 1904, quando l'Europa fu investita da un caldo tropicale, tanto che il grande fiume Elba rimase quasi a secco. L'inverno del 1907 fu così mite che le piante cominciarono a fiorire in dicembre, come in primavera. Il motivo è l'aumento delle radiazioni solari e gli scienziati danesi hanno dimostrato che il sole alla fine del 20mo secolo ha emesso radiazioni tanto intense come non è mai accaduto negli ultimi mille anni

- La terza tesi afferma che il quantitativo di CO2 nell'atmosfera non dipende quasi affatto dalle automobili, ma che l'attività umana contribuisce solo dall'1 al 4 per cento delle emissioni mondiali. La respirazione degli esseri umani produce 2,5 milioni di tonnellate di C02 e le macchine ne producono 6,7 milioni. Il grosso del CO2 viene dalla respirazione animale e dagli oceani

Con quanto ho riportato non è mia intenzione far finta di non vedere le gravissime colpe ambientali che ha la nostra società industrializzata. Anzi, l’unica cosa certa che si evince da questa diatriba (non certo sterile dal punto di vista evolutivo), oltre alla strategia dei nuovi demografi malthusiani come Al Gore, è che tutti noi occidentali dovremo rivedere assolutamente il nostro stile di vita in molti dei suoi aspetti fondamentali, ecco qualche piccolo esempio:

- Consumo alimentare: quanto di quello che mangiamo serve ad una sana nutrizione e quanto è inutile spazzatura chimica indotta dalla pubblicità? E’ davvero fondamentale, per noi italiani, mangiare 88 chili di carne all’anno?

- Riciclo e riutilizzo: quanti sono gli oggetti che vengono effettivamente riutilizzati e riciclati e che non vanno a finire in discarica inquinando il Paese?
- Mezzi di trasporto: servono davvero 2/3 automobili e due scooter per famiglia?

- Spreco di risorse: quanto oro blu (acqua) buttiamo via tenendo aperto il rubinetto durante una bella doccia calda? Oppure quando laviamo i piatti o la macchina?

Ecc… Ecc… Solo una seria presa di coscienza del problema può dare dei risultati importanti anche a livello planetario, visto che siamo tutti, che ci piaccia o non ci piaccia, nella stessa barca. Dare la colpa ai Paesi poveri del Terzo Mondo, come fa Al Gore & C., denota solo una strumentale e criminale malafede!

Note
[1] “Dietro il sogno americano: il ruolo dell’ebraismo nella cinematografia statunitense” di Gianantonio Valli, ed. Barbarossa
[2] Idem
[3] FOIA: Freedom of Information Act, la legge sulla libertà d’informazione
[4] “ONU: gioco al massacro” di Franco Adessa, ed. Civiltà
[5] Sommario del “National Security Study Memorandum 200”
[6] “Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia”
[7] Idem
[8] Movisol
[9] “An inconvenient truth”, documentario di Al Gore, prodotto dalla Paramount Classics
[10] www.movisol.org/07news051.htm

Marcello Pamio
10 aprile 2007
www.disinformazione.it/algore_controllo_demografico.htm
wheaton80
00domenica 26 novembre 2017 02:32
Arrestato Mieczysław Ostojski, Vice Presidente del WMO
Pagina Wikipedia



Mieczysław Stefan Ostojski (nato il 1° gennaio 1954 a Sławno), medico abilitato, specialista nel campo dell'ingegneria e della protezione ambientale, negli anni 2006-2015 è stato Direttore dell'Istituto di Meteorologia e Gestione delle Acque dell'Istituto di Ricerca Statale. Il 25 maggio 2011 è stato eletto Vice Presidente del WMO per un mandato di 4 anni [1] ed è stato rieletto nel 2015.

Carriera scientifica
Si è laureato alla Gdansk University of Technology, dove nel 1988 ha conseguito anche un dottorato in ingegneria ambientale. Nel 2012 ha conseguito la laurea post-dottorato in Ingegneria Ambientale presso la Facoltà di Ingegneria Ambientale dell'Università di Tecnologia di Wroclaw.
[2].

Attività socio-politiche
Negli anni 1991-1995 M. Ostojski è stato l'organizzatore e il primo Direttore del Consiglio Regionale di Gestione delle Acque a Danzica. Ha lavorato presso il Ministero dell'Ambiente nelle seguenti posizioni: nel 1996 è stato nominato Direttore del Dipartimento di Cooperazione Internazionale di quel ministero, dove ha lavorato fino al 1999. Dal 1999 al 2003 ha diretto il Segretariato della Convenzione sulla Biosicurezza del Mar Baltico a Helsinki (HELCOM) come Segretario Esecutivo. Dopo il suo ritorno da Helsinki nell'agosto 2003, è stato nominato Direttore del Dipartimento delle Risorse Idriche presso il Ministero dell'Ambiente per il periodo da settembre 2003 a maggio 2006. Dal 1° giugno 2006 al 31 maggio 2015 è stato direttore dell'Istituto di Meteorologia e dell’Istituto di Ricerca Statale sulla Gestione delle Risorse Idriche [3]. Mieczysław Ostojski ha anche svolto le seguenti funzioni in istituzioni internazionali e nazionali [3]:

- Presidente della delegazione della Commissione internazionale polacca per la protezione del fiume
Oder all'inquinamento (dicembre 2003 - agosto 2006)
- Presidente della rete europea delle reti di raccolta (2004-2005)
- Presidente della Rete internazionale delle organizzazioni dei bacini fluviali (1995)
- Vicepresidente del programma HELCOM PITF (1997-1999)
- Segretario esecutivo della Commissione di Helsinki - HELCOM (1999-2003)
- Presidente della delegazione polacca a HELCOM (1996-1999, dal 2003 al 30 giugno 2006)
- Presidente HELCOM della Commissione di Helsinki dal 1° luglio 2006 al 30 giugno 2008
- Membro del Comitato esecutivo dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) (2007-2015) e vicepresidente dell'Associazione Regionale Europea WMO - RA VI WMO (2010-2015)
- Vicepresidente dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale (2011-2015) [4]

È stato anche membro del Comitato Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) e rappresentante di questa organizzazione presso la Commissione ONU.

Accuse
Nel 2016, M. Ostojski è stato arrestato con le accuse di corruzione, di abuso di potere al fine di ottenere proprietà, di frodi e di contraffazioni [5]. Nel 2017, l'Ufficio del Procuratore Distrettuale di Varsavia ha dichiarato i 51 capi d'accusa, tra cui: corruzione, abuso di potere per sfruttare la proprietà, frode, appropriazione indebita di proprietà e falsificazione di documenti [6][7].


Pubblicazioni

Brevetto

Ostojski M., D. Karkosinski: Dispositivo di campionamento di liquidi soprattutto da fogne a cielo aperto. Brevetto PRL n. 148659 (certificato d'autore 253896 datato 9 maggio 1990)

Altre pubblicazioni

- Giornata mondiale dell'acqua 2006. Acqua per la vita 2005-2015. Edizione: Water Management Committee dell'Accademia delle scienze polacca, Varsavia, giugno 2006
- Direttiva quadro dell'Unione Europea sulle acque - stato di attuazione in Polonia. Edizione: Institute of Meteorology and Water Management, Warsaw, 2008
- Piano d'azione baltico della Commissione di Helsinki. Edizione: Institute of Meteorology and Water Management, Warsaw 2008
- Politica dell'UE in materia di acque per la protezione del Mar Baltico. Edizione: Institute of Meteorology and Water Management, Warsaw, 2010
- Armi chimiche affondate nel Mar Baltico a seguito di ostilità. Ed. Istituto di Meteorologia e Gestione delle Acque, Varsavia, 2010
- Sistema informatico di protezione del Paese da minacce straordinarie. Ed. Consiglio Slesiano NON, Katowice, 2010
- "Elenco delle stazioni idriche". IMGW PIB. Varsavia, 2011. Lavoro collettivo, in attuazione
- Catalogo delle sostanze prioritarie nelle acque dei fiumi nell'area del comune. IMGW Publishing House PIB. Varsavia 2010 (IMGW PIB, Centro di monitoraggio della qualità dell'acqua). Lavoro collettivo
- "Flood Monograph 2010" - Cambiamenti nella qualità dell'acqua - Vistula River Basin. IMGW PIB. Varsavia, 2010. Sotto la supervisione di M. Ostojskiego
- "Flood Monograph 2010" - Cambiamenti nella qualità dell'acqua - bacino del fiume Odra. IMGW PIB. Varsavia, 2010. Sotto la supervisione di M. Ostojskiego
- Lo stato di purezza dei fiumi in base ai risultati della ricerca effettuata nell'ambito del monitoraggio ambientale statale negli anni 2007-2009. CIO, Library of Environmental Monitoring. Varsavia, 2010, Lavoro collettivo
- "Catalogo dei corpi idrici integrati e integrati". CIO, Library of Environmental Monitoring. Varsavia, 2009. Lavoro collettivo
- Lo stato di purezza dei fiumi in base ai risultati della ricerca effettuata nell'ambito del monitoraggio ambientale statale negli anni 2007-2008. CIO, Library of Environmental Monitoring. Varsavia, 2009. Lavoro collettivo
- "Riduzione del fosforo e dell'azoto dalla Polonia alle acque del Mar Baltico 2000 - 2006 - 2021". 26ª riunione dei capi di delegazione ai sensi della convenzione HELCOM del 4 maggio 2006. Lavori sotto la direzione di M. Ostojski
- "Studi dettagliati di monitoraggio per la determinazione della quantità di fosforo e azoto nelle acque fluviali dalla Polonia al Baltico", CIEP. Varsavia, 2008. Lavoro sotto la supervisione di M. Ostojskiego
- "Valutazione delle variazioni dei carichi inquinanti scaricati nel fiume Baltico da 9 Paesi nel 1995 e nel 2000". CIO, IMGW. Varsavia, 2006. Lavoro collettivo
- "Bilancio materiale dei lavori nella gestione delle acque - Valutazione della situazione". Ostojski M. Krzysztof Zareba, Wojciech Szczepański. Conferenza del Senato della Repubblica di Polonia, Varsavia, 01.02.2011

Riferimenti

1. www.wmo.int/pages/governance/president/2nd_vice_president...
2. "Bazy danych - Nauka Polska"
3. Dr Mieczysław S. Ostojski, prof. WSŚ (pol.). Consiglio degli Istituti di Ricerca
4. Vicepresidente Mieczyslaw S. Ostojski, secondo vicepresidente dell'OMM, Organizzazione Meteorologica Mondiale
5. Grażyna Zawadka:“L'ex Direttore di IMGW ha ascoltato le accuse” (pol.). Rzeczpospolita, 24-07-2016
6. Grażyna Zawadka:“Il tornado infuriava nell'Istituto”. Rzeczpospolita, p A7, 2 giugno 2017
7. Grażyna Zawadka:“51 accuse all'ex capo dell'Istituto di Meteorologia”. Rzeczpospolita, 2017-06-01

Traduzione dal polacco: Google
pl.wikipedia.org/wiki/Mieczys%C5%82aw_Ostojski
wheaton80
00giovedì 7 dicembre 2017 00:35
Da Hitler a Gore, la strategia ecologista dell'Impero Britannico

“Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti...pertanto...dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare. Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”.
- Thomas Malthus, “Saggio sui principi della popolazione”

L'attuale campagna sul riscaldamento globale dell'ex vice Presidente USA Albert Gore trae origine da un altro ben più noto progetto britannico, quello che portò al potere Adolf Hitler in Germania. Fu lanciata negli anni Ottanta dal governo di Margaret Thatcher. La politica ambientalista del governo britannico fu gestita da sir Crispin Tickell, che indusse la signora Thatcher a sollevare il tema del riscaldamento in diverse conferenze, nel tentativo di prevenire qualsiasi opposizione o resistenza in quella che fu un'opera di calcolata erosione delle resistenze da parte degli USA e di altri Paesi. L'Inghilterra, si sa, sponsorizza da sempre la politica “ecologista” in chiave malthusiana, mirante cioè a ridurre la popolazione mondiale e a mantenerne la stragrande maggioranza in uno stato di forzato sottosviluppo. Il primo ideologo di questa politica fu Thomas Malthus che, al soldo della Compagnia delle Indie Orientali, mise a punto l'ideologia del limite delle risorse a fronte della crescita demografica nel quadro dei nuovi strumenti ideologici che questa si dette verso la fine del XVIII secolo per cercare di recuperare i suoi monopoli globali che erano stati infranti dal successo della Rivoluzione Americana. Negli anni Trenta, la politica del genocidio che sottende l'ideologia dei “limiti delle risorse”, fu riformulata nel corso di un incontro tra Adolf Hitler e Lord Lothian, (Philip Kerr), il capo della Tavola Rotonda, o gruppo di Lord Milner, la formazione più direttamente impegnata a sostenere la scalata al potere di Adolf Hitler in Germania.

Nell'incontro, avvenuto il 29 gennaio 1935, Adolf Hitler disse a Lord Lothian che “Germania, Inghilterra, Francia, Italia, America e Scandinavia... debbono raggiungere un accordo di qualche tipo mirante ad impedire che i rispettivi cittadini o sudditi contribuiscano all'industrializzazione di Paesi come la Cina e l'India. E' suicida promuovere la costituzione di industrie manifatturiere nei Paesi agricoli dell'Asia” (in “Lord Lothian” di James R.M. Butler). Lothian e Hitler s'incontrarono di nuovo nel maggio 1937 per concordare il piano della conquista nazista dell'Europa Orientale. Quella stessa estate fu fondato all'Università di Oxford il Consiglio Mondiale delle Chiese, secondo uno schema messo a punto da Lord Lothian e altri esponenti della Tavola Rotonda (Round Table). A presiedere la Conferenza del Consiglio fu chiamato il Cancelliere di Oxford, il Ministro degli Esteri britannico Lord Halifax, che si occupava delle operazioni di sostegno britannico al regime di Hitler. Il nuovo Consiglio delle Chiese pubblicò un appello a favore di un governo mondialista con un articolo introduttivo di Lord Lothian intitolato “L'influsso demoniaco della sovranità nazionale”. Fu questa stessa “teologia” satanica imperialista che il principe Filippo d'Edimburgo esportò successivamente nelle chiese e nel mondo politico degli USA, sulla scia delle operazioni condotte dai Lord Lothian e Halifax, che si avvicendarono nella carica di ambasciatore inglese a Washington, dal 1938 al 1940 e dal 1940 al 1945. Alla fine della seconda guerra mondiale gli inglesi sfornarono la politica hitleriana dell'eugenetica contro l'industrializzazione dei Paesi poveri, ammantandola di razionalizzazioni “ecologiste”. Per questo si servirono di Julian Huxley, Teilard de Chardin e di altri luminari malthusiani. Nonostante ciò, anche dopo il lavaggio di cervello della “controcultura” degli anni Sessanta, la sostanza della svolta anti-industriale riusciva decisamente indigesta alla stragrande maggioranza della popolazione americana. Per costringerla a superare tale riluttanza fu essenziale il ruolo del governo britannico della Thatcher tra il 1979 ed il 1990.

Mentre la Thatcher impose la politica delle privatizzazioni e deregolamentazioni selvagge messa a punto dalla Mont Pelerin Society, dall'altra sponda dell'Atlantico ci furono forze che seppero esaltare le sue affinità conservatrici con il Presidente Ronald Reagan, conferendole persino un'aura da scienziato perché aveva una laurea in chimica. In quel periodo, il Principe Filippo, fondatore del WWF, manovrava per fare della riduzione demografica il tema centrale degli affari mondiali. Per questo promosse la carriera politica di Crispin Tickell, ambasciatore inglese alle Nazioni Unite tra il 1987 e il 1990. Tickell indusse la Thatcher ad adottare la truffa del riscaldamento globale, o imposture analoghe, come il “buco dell'ozono”. I discorsi della lady di ferro su questi argomenti furono scritti da Tickell. Parlando alla Royal Society il 27 settembre 1988, la Thatcher affermò:“Da generazioni si ritiene che gli sforzi dell'umanità possano mantenere stabile l'equilibrio fondamentale dei sistemi mondiali e dell'atmosfera. Ma è possibile che con tutti questi enormi cambiamenti (popolazione, agricoltura, impiego dei carburanti fossili) concentrati in un periodo di tempo così breve, abbiamo involontariamente iniziato un esperimento enorme con il sistema del pianeta stesso. Recentemente, tre cambiamenti della chimica atmosferica sono diventati preoccupazione comune. Il primo è l'aumento dei gas serra, del biossido di carbonio, del metano e dei clorofluorocarburi, che ha indotto alcuni a temere che si stia creando una trappola di riscaldamento globale che potrebbe condurre all'instabilità climatica... E la metà del carbonio emesso dall'epoca della Rivoluzione Industriale rimane nell'atmosfera. C'è un ampio programma di ricerca condotto dai nostri uffici meterologici... per lo studio dei cambiamenti climatici...”. La Thatcher decise il finanziamento dello studio del riscaldamento globale condotto dall'Ufficio Meterologico Britannico diretto dal docente di Oxford John Houghton, un “cristiano evangelico” in perfetta sintonia con Lord Lothian.

Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC), presieduto da John Houghton per le valutazioni scientifiche, fu costituito nel 1988. La Thatcher costituì il Centro Hadley per le previsioni climatiche e la ricerca in seno all'ufficio meterologico di John Houghton nel 1990. Il rapporto dell'IPCC, stilato sotto la direzione di Houghton, è alla base degli argomenti di Al Gore e degli altri portavoce del riscaldamento globale. La regina Elisabetta II ha insignito Houghton del titolo di cavaliere nel 1991. Da allora, Sir Houghton si è posizionato come leader dei fondamentalisti religiosi che negli Stati Uniti promuovono la frode del riscaldamento globale sulla scia della “cura del creato” predicata dal principe Filippo d'Edimburgo. Il principe Filippo, fondatore del WWF, pronunciò nel 1990 un discorso intitolato “Crisi demografica”, in cui disse tra l'altro:“Dovrebbe essere ormai ovvio che è indesiderabile un'ulteriore crescita demografica in qualsiasi Paese... Non riesco a capacitarmi di come si possa ancora sostenere che c'è spazio a sufficienza per la popolazione attuale e ancora di più su questo pianeta... Con l'assottigliarsi delle risorse e la qualità dell'ambiente che continua a peggiorare, c'è sempre più gente destinata a vivere in povertà e nel disagio. La cosa migliore per limitare l'aumento delle persone sarebbe riuscire a stabilizzare la demografia mondiale”. “Il nostro pianeta va incontro ad una crisi ecologica... provocata dal genio scientifico e tecnologico umano. L'esplosione demografica, sostenuta dalla scienza e dalla tecnologia... consuma... le risorse... e, soprattutto, condanna all'estinzione migliaia di organismi che vivono con noi”. Il 26 aprile 1991 il principe Filippo presenziò al discorso annuale che sir Crispin Tickell pronunciò nella Cappella di San Giorgio del castello di Windsor, il luogo di culto della famiglia reale, in cui sir Crispin criticò l'idea del mondo cristiana che si fonda sulla convinzione che “il mondo sia stato creato per l'umanità e che con l'autorità divina (e presumibilmente la cooperazione) possiamo governarlo come vogliamo... Dio ha creato il mondo ed ha dato all'uomo il dominio su di esso come scritto nel Genesi... L'idea del dominio è ancora vigente. Ci lusinghiamo del fatto che l'uomo sia creato ad immagine e somiglianza di Dio (sebbene sia più plausibile sostenere che Dio sia creato a immagine e somiglianza dell'uomo)”.

Tickell si è particolarmente soffermato sul paradigma per comprendere i rapporti della vita umana con i cambiamenti climatici. Ha anche elogiato Thomas Malthus ed ha affermato che “l'aumento demografico” è la causa principale della “sofferenza della natura... Se questo aumento non sarà posto sotto controllo e quindi rovesciato, tutti gli sforzi per ripristinare la stabilità del nostro ambiente saranno invano... Non si può in alcun modo prospettare un aumento dei livelli di vita in tutto il mondo pari a quelli dei Paesi industriali. In tal caso, questa capacità portante della Terra sarebbe intorno ai 2,5 miliardi di persone”. Nel 1990 Sir Crispin Tickell ottenne la Presidenza del Climate Institute, che ha sede a Washington. Avvalendosi della copertura americana di tale entità nel 1991 e nel 1992, sir Crispin “organizzò dei briefing per i Capi di Stato e Ministri di 22 Nazioni e contribuì a gettare le basi per la firma della Convenzione sul Cambiamento Climatico a Rio de Janeiro nel giugno 1992” , si legge sul sito WEB del Climate Institute. Con Crispin Tickell all'ONU e poi al Climate Institute, il “thatcherismo verde” bombardò la nuova amministrazione di Bush padre con i dogmi climatici. Sebbene Bush Senior si mosse in quella direzione, il senatore Al Gore si mise in cattedra per deprecare il fatto che i passi compiuti non erano sufficienti e continuò a spronare la svolta ecologista del suo Paese. Nel 1992 Al Gore pubblicò il suo libro “Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit”, in cui riproponeva la furiosa campagna del governo britannico contro i Paesi inadatti allo sviluppo ai quali il principe Filippo chiedeva insistentemente di ridurre la propria popolazione. Gore arrivò ad affermare che la minaccia nucleare che aveva caratterizzato gli anni della Guerra Fredda fosse stata sostituita “dalla natura strategica della minaccia che ora la civiltà umana pone all'ambiente globale e dalla natura strategica posta alla civiltà dai cambiamenti nell'ambiente globale”. Chiese ai leader mondiali di non lasciarsi distrarre dall'intraprendere questo nuovo corso, anche se questo avrebbe lasciato “milioni di persone... a soffrire nella povertà e a morire di stenti, guerre, e malattie”.

Mark Burdman (da uno studio di Intelligence del maggio 1991 per l'EIR)
www.movisol.org/07news044.htm
wheaton80
00sabato 31 marzo 2018 17:45
Clima, l’ONU applaude alla Cina: tagli alle emissioni raggiunti con tre anni d’anticipo

«Arrivano ottime notizie dalla Cina, molto incoraggianti, in quanto la comunità internazionale cerca di accelerare la transizione verso basse emissioni di carbonio e di accrescere l’ambizione per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi sul clima». Patricia Espinosa, la Segretaria Esecutiva dell’UNFCCC (ovvero la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), cinguetta entusiasta su Twitter la soddisfazione dell’ONU per le notizie che arrivano da est: la Cina è riuscita a tagliare le proprie emissioni di CO2 per unità di PIL del 46% rispetto al livello del 2005, rispettando il suo impegno di riduzione del 40-45% con tre anni d’anticipo rispetto al target fissato nel 2020. La notizia arriva direttamente dall’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua (http://www.china.org.cn/business/2018-03/28/content_50757398.htm), che riporta i dati diffusi dal rappresentante cinese ai negoziati UNFCCC, ovvero l’inviato speciale del Ministero degli Affari Esteri Xie Zhenhua. “Questo risultato è il riconoscimento degli sforzi a lungo termine condotti dal nostro Paese e del coordinamento raggiunto a livello nazionale e internazionale”, ha dichiarato Xie a Hong Kong dopo aver ricevuto il premio Lui Che Wo per i suoi sforzi nell’affrontare il riscaldamento globale, “passando dall’affrontare la sfida dei cambiamenti climatici alla promozione dell’opportunità storica di raggiungere uno sviluppo sostenibile”.

Un successo che è stato raggiunto dalla Cina grazie al suo Emissions Trading Scheme (ETS), ovvero un mercato delle emissioni del carbonio che funziona attraverso il meccanismo “Cap&Trade”: si fissa un tetto massimo (“Cap”) al livello complessivo delle emissioni consentite a tutti i soggetti vincolati, ma si permette ai partecipanti di acquistare e vendere sul mercato (“Trade”) diritti a emettere CO2. L’ETS cinese è stato lanciato nel 2011 e comprende oggi settori come la produzione di ferro, acciaio e cemento (oltre che la produzione di energia, aggiunta nel dicembre 2017) in 7 Province e Comuni, tra cui Shanghai. Questo significa che, sebbene sia solo in una fase embrionale, l’ETS cinese copre già emissioni totali di anidride carbonica superiori a 3 miliardi di tonnellate, rendendolo il più grande del mondo e il doppio di quello UE. Una performance che difatti mette purtroppo in ombra i risultati finora raggiunti dall’ETS europeo, il primo al mondo di ampia rilevanza (è nato nel 2005 e riformato nel 2017) ma che ancora oggi sconta prezzi del carbonio troppo bassi e risultati insufficienti. Soprattutto, il risultato raggiunto dalla Cina si mostra significativo se incrociato con i dati economici messi in fila dal gigante asiatico nel corso degli anni.

Dal 2005 al 2015 l’economia cinese è infatti cresciuta del 148%, mentre allo stesso tempo l’intensità di carbonio (cioè la quantità di emissioni di carbonio “necessaria” per produrre un’unità di PIL) è diminuita del 38,6%, ed è continuata a calare (del 6,6%) nel 2016. Anche l’Italia, per offrire una pietra di paragone, ha visto le proprie emissioni di gas serra diminuire del 16,7% nel periodo 1990-2015, e con tutta probabilità riuscirà a raggiungere l’obiettivo di riduzione al 2020 assegnato dalle direttive europee, ma la performance economica del nostro Paese non è minimamente paragonabile a quella che ha caratterizzato la Cina negli ultimi lustri. Anzi, come certifica lo stesso ISPRA, già dal 2015 le emissioni di gas serra italiane «sono aumentate del 2,3%, come probabile effetto di una ripresa economica», mostrando quanto sia ancora inconsistente il nostro disaccoppiamento tra PIL e gas serra. Buone notizie sul fronte orientale dunque, ma anche un’amara verità che vale la pena ricordare. Al nostro pianeta non interessa con quanta efficacia il genere umano riesca a incrementare il PIL globale riducendo contemporaneamente le emissioni di gas serra. Per contrastare il cambiamento climatico quel che deve calare, drasticamente e rapidamente, sono le emissioni totali di questi gas serra; emissioni che, dopo essere rimaste stabili per 3 anni di fila, nel corso del 2017 sono tornate a crescere. Anche in Cina (dove il PIL è cresciuto del 7% e la CO2 nel comparto energetico dell’1,7%, secondo i dati IEA), che nonostante tutto rimane il principale Paese emettitore al mondo, i progressi sono molto incoraggianti, ma rimane ancora tanto da lavorare.

Luca Aterini
29 marzo 2018
www.greenreport.it/news/economia-ecologica/clima-lonu-applaude-alla-cina-tagli-alle-emissioni-raggiunti-tre-anni-da...

Nota Wheaton80:
Tutto il meticoloso lavoro svolto dalle pedine degli Illuminati nell'incastrare la Cina con la bufala del Global Warming (leggere articoli precedenti) è così risultato vano :)
wheaton80
00mercoledì 20 febbraio 2019 02:11
È morto a 87 anni Wallace Broecker, geofisico che contribuì a rendere popolare l’espressione “riscaldamento globale”



È morto Wallace Broecker, il geofisico, geologo e climatologo che rese popolare l’espressione “riscaldamento globale”. Broecker è morto lunedì a New York, dove insegnava alla Columbia University nel Dipartimento di Scienze Ambientali. Aveva 87 anni. Nel 1975 pubblicò una ricerca intitolata “Cambiamenti climatici: siamo sull’orlo di un riscaldamento globale annunciato?”, in cui prevedeva l’aumento della temperatura terrestre: l’espressione era già stata usata in passato ma il lavoro di Broecker contribuì a diffonderla anche negli ambienti non specialistici. Broecker era anche noto per aver scoperto il “conveyor belt”, un sistema di correnti oceaniche che fa circolare le masse d’acqua tra i continenti.

19 febbraio 2019
www.ilpost.it/2019/02/19/wallace-broecker-riscaldamento-globale-mor...
wheaton80
00sabato 6 luglio 2019 00:08
I dati sui livelli dei mari alterati da scienziati per creare la falsa impressione di innalzamento degli oceani

Mentre i media internazionali ci bombardano di notizie catastrofiche riguardo ai cambiamenti climatici, passano essenzialmente sotto silenzio importanti informazioni di senso opposto. Un esempio lampante è la questione del livello dei mari: mentre i dati mostrano che sono essenzialmente stabili, si vuole dare l’impressione che siano invece in vertiginoso aumento – se occorre alterando anche i dati storici. Si tratta dell’ennesimo tentativo (riuscito) di creare un’inesistente emergenza, in modo da prendere – all’insegna del “fate presto” – sconsiderati ed affrettati provvedimenti, sempre a vantaggio di pochi

Un articolo scientifico pubblicato da un gruppo di ricercatori australiani ha mostrato una scoperta sorprendente: gli scienziati del Servizio Permanente per il Livello Medio del Mare (PSMSL) hanno “aggiustato” i dati storici sui livelli della marea dell’Oceano Indiano. Le loro attività “decisamente discutibili” hanno dato l’impressione di mari in rapido innalzamento – mentre la verità è che non c’è alcun motivo di allarmarsi. Gli scienziati australiani hanno scoperto che i livelli dei mari sono stabili – e lo sono stati per tutto il ventesimo secolo:

link.springer.com/article/10.1007/s41748-017-0020-z

Per dirla semplicemente, gli “scienziati” del PSMSL hanno arbitrariamente alterato i loro dati, per creare l’illusione di un problema che in realtà non c’è. Secondo la squadra di ricercatori australiani, i livelli dei mari nell’Oceano Indiano sono rimasti stabili per decenni. Albert Parker e Clifford Ollier hanno recentemente pubblicato la loro sorprendente ricerca sulla rivista Sistemi Terrestri e Ambiente; il loro ampio studio offre uno sguardo approfondito su come è stato realizzato questo inganno di massa.

Il PSMSL ha “riallineato” le tendenze stabili dei livelli del mare
Come riportato dai ricercatori, ci sono diverse prove che mostrano che i livelli del mare nell’Oceano Indiano sono del tutto stabili. Inoltre, i due scienziati spiegano che coloro che hanno alterato i dati al PSMSL hanno raccolto dati sui livelli marini “disallineati o incompleti” (che non mostravano alcun aumento dei livelli del mare, o perfino livelli in diminuzione) e li hanno “riallineati”. Come sostengono Parker e Ollier, “è sempre molto discutibile riferirsi a dati raccolti in un passato remoto senza alcun nuovo materiale comprovato a supporto”. Ma quello che rende ancora più discutibili le alterazioni dei dati del PSMSL è il fatto che i set di dati meno recenti sono stati trasposti in modo da farli sembrare più bassi, mentre tutti i nuovi set di dati dei livelli marini sono stati riconfigurati in modo da farli sembrare più alti

notrickszone.com/2017/12/04/whistleblower-scientists-psmsl-data-adjusters-are-manufacturing-sea-level-rise-where-none-exists/#sthash.36S66JGp.K5Tjc...

Considerando complessivamente queste modifiche arbitrarie, si crea la percezione di un aumento significativo e preoccupante dei livelli del mare, un aumento completamente artefatto. Come riportato:“Il livello del mare in India, compreso quello registrato a Mumbai e a Karachi (Pakistan), è stato recentemente analizzato e discusso in Parker e Ollier (2015) e in Parker (2016). In entrambi i casi, è stato dimostrato che le ultime tendenze positive nel PSMSL RLR [Riferimento Locale Rivisto, dati modificati] sono solo il risultato di allineamenti arbitrari, mentre allineamenti alternativi e più legittimi rivelano condizioni del livello del mare molto stabili”. Inoltre, i ricercatori affermano che ci sono dubbi perfino più seri per quanto riguarda i cosiddetti risultati del PSMSL. Così scrivono:“Ciò che è più pericoloso sono le correzioni recentemente introdotte nel passato per amplificare la tendenza o l’accelerazione del livello del mare.

Come mostrato nella sezione precedente, le alterazioni introdotte dal PSMSL per rendere il RLR [Riferimento Locale Rivisto, o dati modificati] sono arbitrarie ad Aden, Karachi e Mumbai”. In un caso, Parker e Ollier hanno riportato uno studio del 1991 che mostrava che il livello del mare a Mumbai è diminuito in media di 0,3 millimetri all’anno tra gli anni 1930 e 1980. E affermano che nell’ultimo rapporto di PSMSL si dichiara che il livello del mare a Mumbai è aumentato di 0,52 millimetri all’anno durante lo stesso periodo di tempo. In altre parole, il PSMSL ha completamente alterato i dati raccolti decenni fa, per dimostrare che c’è un aumento del livello del mare, anziché la diminuzione che è stata effettivamente registrata all’epoca. Per riassumere, Ollier e Parker hanno scoperto che non c’è motivo di credere che i livelli del mare stiano aumentando e che il PSMSL ha sempre più alterato i dati del livello del mare per creare l’impressione di un problema che in realtà non esiste.

Gli scienziati utilizzano dati reali per mostrare che i livelli dei mari sono stabili
Così i ricercatori australiani hanno dichiarato nel loro articolo:“Contrariamente ai dati alterati degli indicatori di marea e ai dati inaffidabili dell’altimetro satellitare, i dati correttamente esaminati, provenienti dagli indicatori di marea e da altre fonti come la morfologia costiera, la stratigrafia, la datazione con il radiocarbonio, i resti archeologici e la documentazione storica, indicano l’assenza di un aumento allarmante del livello del mare negli ultimi decenni per tutto l’Oceano Indiano”. In altre parole, uno sguardo non imparziale dei dati originali degli indicatori di marea indica che non c’è nulla di cui preoccuparsi; i livelli attuali del mare sono ben all’interno di variabilità “normali”. Infatti i due scienziati affermano nella conclusione che il livello del mare in diversi siti dell’Oceano Indiano sono rimasti stabili per “tutto il ventesimo secolo”.

I due scienziati affermano anche nel loro articolo che tutti i principali punti di raccolta dei dati hanno mostrato un aumento del livello del mare di 0,0 millimetri per almeno gli ultimi 50 anni, il che è un indicatore di stabilità nei livelli oceanici. Un recente rapporto della NASA ha mostrato anche che il livello del mare sta effettivamente prendendo una tendenza al ribasso negli ultimi anni, risultati che si trovano in netto contrasto con il rapporto allarmista del PSMSL sui dati sul livello del mare. C’è stata molta polemica e rumor  sulla presunta minaccia di un innalzamento del livello del mare, ma sembra che gran parte di questo allarme sia basato sulla finzione piuttosto che sulla realtà:

www.naturalnews.com/2017-07-25-doomsday-climate-change-scare-tactics-now-claiming-coastal-people-will-drown-to-death-from-sudden-ocean-level-r...

In definitiva, Parker e Ollier hanno concluso che i livelli del mare sono, e sono stati, abbastanza stabili nel corso del secolo scorso.

Vicki Batts
18 febbraio 2019
Fonte: www.newstarget.com/2019-02-18-sea-level-data-altered-by-scientists-to-create-false-impression-of-rising-oce...

vocidallestero.it/2019/06/30/i-dati-sui-livelli-dei-mari-alterati-da-scienziati-per-creare-la-falsa-impressione-di-innalzamento-degli-oceani/?fbclid=IwAR2ty5o_eeVO-Z1pPqldauR3T3Lv5gE_CzS2rMIe-Yr2rGSaMWU...
wheaton80
00venerdì 11 ottobre 2019 17:43
Clima - La verità in dati e grafici

Il clima e la discussione alle sue spalle non sono che uno strumento politico, di intervento politico, con finalità politiche. Averlo ammantato di un fondamento pseudoscientifico lo ha reso solo più fumoso. Questo è stato confermato perfino dal cofondatore di Greenpeace:



Anche il climatologo Franco Prodi, fratello di Romano, ha attaccato l’incredibile superficalità con cui vengono accettate queste tesi senza alcun fondamento scientifico. Ora vi forniamo una raccolta di grafici, con dati provenienti essenzialmente dagli USA, che mostrano come la correlazione fra surriscaldamento e CO2 sia tutta da provare, e come appaia che il clima sia influenzato da ben altri fattori:

Ondate di calore
Se consideriamo i dati sulle ondate di calore negli USA, queste sembrano veramente crescere negli ultimi anni ma, come mostra il grafico sottostante, alla fine si tratta di vedere i dati in una prospettiva più lunga: se consideramo due secoli, i dati sulle ondate di calore non sono preoccupanti.



Incendi boschivi USA

Anche in questo caso l’aumento c’è stato negli ultimi anni, ma anche perché c'era stato un minimo storico a cavallo degli anni '90 ed il numero attuale non è neanche lontanamente confrontabile con quello degli anni '30.



Estensione dei ghiacci artici
Anche in questo caso tutto dipende dall’anno di partenza di questi valori. Se si parte dal 1979 c’è stato un calo, ma questo dopo un anno di picco nell’estensione della calotta polare, e precedentemente questa era meno estesa.



Per essere precisi, le calotte polari ghiacciate sono un’eccezione dell’ultimo periodo, il quaternario. Prima non vi erano calotte ghiacciate permanente:

www.geolsoc.org.uk/Education-and-Careers/Ask-a-Geologist/Earths-Climate/How-Long-has-Earth-had-Polar...

Livello dei mari
L’allarme è che dagli anni '20 il livello del mare si starebbe alzando. Benissimo, peccato che, da misurazioni fatte nel porto di New York, il processo fosse in corso da metà Ottocento, cioè da quando vengono fatte misurazioni regolari; anzi, da allora il livello sta diminuendo.





Sempre sul livello marino
A dir la verità è dalla fine dell’ultima glaciazione, 20mila anni fa, che i mari si stanno sollevando. Un processo legato, appunto, alla fine della glaciazione.



Attività umana e temperature
Come mai il periodo dal 1940 al 1975, con uno sviluppo industriale dirompente, avrebbe visto un calo della temperatura mondiale?



Storia e temperature
Come mai il picco maggiore di riscaldamento climatico degli ultimi 1.000 anni è in periodo pre industriale, anzi in pieno medio evo? Ci fu un picco ancora più elevato durante l’antichità.



Anidride carbonica, attività solare e temperatura
Perché, se partiamo dall’Ottocento, la temperatura segue pedissequamente il grafico dell’attività solare e non quello del CO2?



Nasce prima l'uovo o la gallina?
Anche nel breve periodo trattato sembra che sia la temperatura a guidare l’emissione di CO2 e non viceversa. Qual’è la causa e qual’è l’effetto?



Raggi cosmici e temperatura
Questo grafico mette in relazione l’inverso dei raggi cosmici ricevuti e la temperatura in un periodo di 500 milioni di anni. Se ci sono molto raggi cosmici la temperatura scende, e viceversa. Le cause sono quindi anche astronomiche.



Vi siete mai chiesti perchè non vedete mai scienziati parlarvi del riscaldamento globale o del mutamento climatico, ma solo ragazzini e politici? Fatevi una domanda, e datevi una risposta.

Tyler Durden
Fonte: www.zerohedge.com/geopolitical/global-warming-fraud-exposed-...

07 ottobre 2019
scenarieconomici.it/clima-la-verita-in-dati-e-grafici/?fbclid=IwAR2IY3DwjikT1BhZPSu-klWbFM5XgNspVGA2UByCBzrOCLDXCWG...
wheaton80
00mercoledì 6 novembre 2019 23:23
11.000 esperti propongono la "soluzione finale" contro il Global Warming: la riduzione della popolazione mondiale

Quarant'anni fa, gli scienziati di 50 Nazioni si sono riuniti a Ginevra per discutere di quello che allora era chiamato il "problema CO2-clima". All'epoca, facendo affidamento sui combustibili fossili che avevano contribuito a scatenare la crisi petrolifera del 1979, avevano indicato come il riscaldamento globale sarebbe diventato grande sfida ambientale. "Ora, quattro decenni dopo, un gruppo più ampio di scienziati sta suonando un altro allarme molto più urgente", secondo Bloomberg:

www.bloombergquint.com/business/scientists-call-for-population-control-in-mass-clima...

Oltre 11.000 esperti da tutto il mondo si sono uniti per chiedere soluzioni per “l’emergenza climatica", compreso il controllo della popolazione, che "deve essere stabilizzata e, idealmente, gradualmente ridotta, in un quadro che garantisce l'integrità sociale". "Dichiariamo, con oltre 11.000 scienziati firmatari di tutto il mondo, chiaramente e inequivocabilmente, che il pianeta Terra sta affrontando un'emergenza climatica", hanno avvertito gli scienziati nell'edizione di martedì di BioScience, in un rapporto che include molte carte spaventose. La soluzione? Meno persone! Se recepiti in sequenza, i grafici tracciano una tendenza devastante per la salute del pianeta. Dal consumo di carne, dalle emissioni di gas serra e dalla perdita di ghiaccio fino all'innalzamento del livello del mare e agli eventi meteorologici estremi, presentano un triste ritratto di 40 anni di opportunità sprecate.

Gli scienziati fanno appelli specifici ai responsabili delle politiche affinché attuino rapidamente cambiamenti sistemici nelle politiche energetiche, alimentari ed economiche. Ma fanno un ulteriore passo avanti, chiedendo alla politica di attuare il controllo della popolazione. "Deve essere stabilizzato il numero delle persone e, idealmente, gradualmente ridotto, all'interno di un quadro che garantisca l'integrità sociale", scrivono nella lettera, come riporta Bloomberg. "Siamo incoraggiati da un recente aumento di preoccupazione", si legge nella lettera. "Gli enti governativi stanno facendo dichiarazioni sull’emergenza climatica. Gli alunni sono allarmati. Le cause per ecocidio stanno procedendo in tribunale. I movimenti di cittadini di base chiedono il cambiamento e molti Paesi, Stati, province, città e imprese stanno rispondendo".

06/11/2019
www.bloombergquint.com/business/scientists-call-for-population-control-in-mass-clima...
wheaton80
00sabato 15 febbraio 2020 16:00
Rajendra Pachauri, ex Presidente dell'IPCC accusato di molestie sessuali, muore a 79 anni

L'ambientalista indiano Rajendra Kumar Pachauri, sotto la cui guida un gruppo ONU per i cambiamenti climatici ha condiviso il premio Nobel per la pace del 2007, è morto dopo un recente intervento al cuore. Aveva 79 anni. La morte di Pachauri è stata annunciata giovedì scorso dall'Energy and Resources Institute (TERI), un gruppo di ricerca che ha diretto fino al 2016 a Nuova Delhi. Dal 2002 ha presieduto il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici fino alle dimissioni nel 2015, dopo che una dipendente della sua società di ricerca lo aveva accusato di molestie sessuali. L'IPCC e l'ex vicepresidente americano Al Gore hanno ricevuto il premio Nobel 2007 per i loro sforzi nell'ampliare le conoscenze sul cambiamento climatico antropogenico e nel gettare le basi per contrastarlo. Pachauri ha subito un intervento chirurgico in un ospedale di Nuova Delhi questa settimana. È morto a casa sua giovedì, secondo quanto riferito dal Press Trust of India. Pachauri ha ottenuto premi civili dal governo indiano nel 2001 e nel 2008. Il Presidente di TERI, Nitin Desai, ha salutato il contributo di Pachauri allo sviluppo globale sostenibile. "La sua guida del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici ha gettato le basi per le conversazioni sui cambiamenti climatici oggi", ha affermato Desai.

Le accuse contro Pachauri includevano l'invio di messaggi di testo, e-mail e messaggi WhatsApp suggestivi che molestavano una dipendente di 29 anni nella sua organizzazione. Pachauri aveva negato le accuse e i suoi avvocati affermavano che i suoi messaggi erano stati violati nel tentativo di diffamarlo. La polizia di Nuova Delhi ha presentato una denuncia in tribunale, ma il processo non è stato completato. Il professor Jean-Pascal van Ypersele, vicepresidente dell'IPCC dal 2002 al 2015, ha affermato che Pachauri, che proveniva da un Paese in via di sviluppo, dovrebbe essere accreditato per aver attirato l'attenzione, molto prima degli altri, sull'importanza di trovare sinergie tra politiche climatiche e agenda per lo sviluppo sostenibile. “Purtroppo a volte era troppo sicuro di sé, come quando si è rifiutato di riconoscere e correggere rapidamente un errore insignificante presente in un rapporto IPCC. Ciò ha portato a critiche crescenti e indebite sull'organizzazione da lui presieduta". Pachauri ha lasciato una moglie, un figlio e una figlia.

Traduzione: Wheaton80
14 febbraio 2020
www.theguardian.com/environment/2020/feb/14/rajendra-pachauri-former-ipcc-head-dies...
wheaton80
00sabato 22 febbraio 2020 16:37
Riscaldamento climatico, il geologo Uberto Crescenti:"L'ONU manipola i dati, ma è vietato dirlo"

L'anno scorso 15 professori universitari italiani hanno sottoscritto una petizione che invitava a non cadere nella trappola dei deliri ambientalisti, in base ai quali il surriscaldamento del pianeta dipenderebbe soprattutto dall'inquinamento creato dall'uomo. In pochi mesi la petizione ha raccolto oltre ottocento adesioni di scienziati di 18 Paesi. Essa è stata inviata al Quirinale, al governo e al Vaticano, ma nessuno ha voluto ricevere i suoi autori. La politica preferisce parlare di ambiente con Greta, che non va più neppure a scuola e si atteggia da santona, piuttosto che con chi da decenni studia il clima. E poi magari a Roma c'è chi ha il coraggio di dire che investiamo poco nell'Istruzione. Abbiamo parlato con tre professori firmatari della petizione. Il geologo Uberto Crescenti, già magnifico rettore a Chieti e Pescara, il climatologo Nicola Scafetta, dell'Università di Napoli, e Francesco Battaglia, chimico dell'Università di Modena. Sono da anni impegnati a riportare il dibattito sull' ambiente su un piano scientifico, libero dalle isterie di massa sollecitate da alta finanza e multinazionali, che cavalcano il tema del surriscaldamento del pianeta per monetizzarlo. Lo schema è chiaro: diffondere il panico sul cambiamento climatico, legarlo all' azione umana con studi finanziati allo scopo, far delegittimare dai media gli scienziati che la pensano diversamente e poi cavalcare i timori del popolo bue, facendoci affari sopra e mettendogli le mani in tasca.

Professor Crescenti, perché ha firmato la petizione contro il catastrofismo ambientale?
«Negli ultimi decenni i mass media in tema di clima hanno dato ampio risalto alle opinioni dei catastrofisti, secondo i quali il mondo è destinato alla distruzione se non si attueranno politiche per limitare l'aumento della temperatura terrestre. Nel 1999 la Repubblica titolava che a causa del surriscaldamento il nostro pianeta aveva dieci anni di vita. Ebbene, siamo ancora qui».

Eppure il catastrofismo ha molti seguaci. Perché?
«Lo ha spiegato l'economista Enzo Gerelli: è freudiano, la gente crede al catastrofismo perché l'idea cementa e produce solidarietà».

A lei invece agita?
«I catastrofisti sostengono che l'aumento della temperatura vada limitato al massimo a due gradi, per evitare l'immane catastrofe, ma in passato ci sono state fasi più calde dell'attuale senza che si sia verificata la fine del mondo. Centomila anni fa in Inghilterra vivevano ippopotami, elefanti, leoni e scimmie. Nel Medioevo la temperatura era superiore di almeno 2-3 gradi rispetto a oggi. Questi dati storici sono sistematicamente ignorati dai catastrofisti».

Da cosa è causato il riscaldamento del pianeta?
«Non si hanno dati certi. Il sole è la causa principale mentre non lo è l'anidride carbonica. Non c'è correlazione tra l'aumento di questo gas nell'atmosfera causato dall'uomo e la variazione di temperatura».

Il catastrofismo però ha tra i suoi adepti anche molti scienziati. Perché?
«L'economia verde è un business mondiale. L' alta finanza ci ha scommesso e se sei un ricercatore allineato ottieni finanziamenti, altrimenti è difficile anche diffondere le tue opinioni. Gli ambientalisti cercano di impedire i nostri congressi. A volte ci è voluta perfino la polizia per allontanarli».

Sono accuse pesanti...
«Legga il libro di Mario Giaccio "Climatismo, una nuova ideologia", è essenziale per capire gli enormi interessi che ruotano attorno al cambiamento climatico».

Come è stata accolta la vostra petizione?
«Nel mondo ci sono ottocento scienziati che l'hanno sottoscritta ed è diventata la Petizione dell'Europa sul Clima, dal titolo:"Non c'è emergenza climatica". L' abbiamo indirizzata pure al Quirinale e a vari ministri».

Avete avuto risposta?
«Solo il Colle ha risposto, dicendo che per i troppi impegni non poteva riceverci. Non ho potuto fare a meno di replicare che il Presidente aveva avuto il tempo per incontrare Greta, non esperta di clima, mentre non trovava il tempo di ricevere professori universitari».

Che morale ne trae?
«Non si tiene conto della scienza ma di iniziative legate a ideologie senza fondamenti scientifici. Suggestioni e politica pesano più di dati e statistiche. Si vuol far credere che il 99% degli scienziati attribuiscono all' uomo la responsabilità del cambiamento climatico, ma in realtà non sono più del 40%».

Davvero?
«È stato provato che ricercatori collegati all'ONU taroccavano i dati per renderli utili alle loro idee. Il Climagate è stato lo scandalo scientifico più grave del secolo».

Pietro Senaldi
28 gennaio 2020
www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/13557411/riscaldamento-globale-geologo-uberto-crescenti-onu-manipola-dati-vietato-di...
wheaton80
00lunedì 2 marzo 2020 19:37
Clima: in Lussemburgo trasporti pubblici gratis

Trasporti pubblici gratis per tutti dal primo marzo in Lussemburgo. Il Gran Ducato è il primo Paese al mondo ad adottare un provvedimento di questo genere per ridurre l'inquinamento dovuto alla circolazione degli autoveicoli nell'ambito della lotta ai cambiamenti climatici. L'iniziativa fa parte di un piano del governo lussemburghese sulla mobilità, in un Paese dove l'auto regna sovrana e gli ingorghi sono frequenti anche a causa del forte traffico di pendolari che lavorano in Lussemburgo ma abitano in Belgio, Francia e Germania. Solo il biglietto ferroviario di prima classe resterà a pagamento. Il costo totale del mantenimento della rete pubblica, circa 500 milioni di euro l'anno, sarà quindi a totale carico dello Stato.

29 febbraio 2020
www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2020/02/29/clima-lussemburgo-trasporti-gratis_da21b7cd-bba7-4c55-befa-f75a75b3d...
wheaton80
00sabato 17 ottobre 2020 19:18
Contrordine compagni! Pare che il “Riscaldamento globale” renda il Sahara più verde!

Il mantra dei verdi e soprattutto degli europeisti più spinti, quelli che stanno spingendo per il distruttivo Green Deal, afferma che il surriscaldamento globale, chiamato ora “cambiamento climatico”, perché di surriscaldamento c’è poco, sarebbe alla base di una crescita della desertificazione e della distruzione degli habitat naturali. Peccato che stia succedendo esattamente l’opposto, il tutto comprovato da pubblicazioni su riviste scientifiche mainstream. Un articolo apparso su Nature di Martin Brandt, basato sulle osservazioni satellitari, viene a recitare:"Una grande quantità di alberi e arbusti delle zone aride (di seguito denominati collettivamente alberi) crescono isolati, senza chiusure della chioma. Questi alberi non forestali hanno un ruolo cruciale nella biodiversità e forniscono servizi ecosistemici come stoccaggio del carbonio, risorse alimentari e riparo per esseri umani e animali. Tuttavia, la maggior parte dell’interesse relativo agli alberi è dedicato alle foreste e gli alberi al di fuori delle foreste non sono ben documentati. Qui mappiamo le dimensioni della corona di ogni albero di dimensioni superiori a 3 metri quadrati su un’area terrestre che si estende per 1,3 milioni di chilometri quadrati nel Sahara dell’Africa occidentale, nel Sahel e nella zona subumida, utilizzando immagini satellitari a risoluzione inferiore al metro e apprendimento profondo. Abbiamo rilevato oltre 1,8 miliardi di alberi singoli (13,4 alberi per ettaro), con una dimensione mediana della corona di 12 metri quadrati, lungo un gradiente di pioggia da 0 a 1.000 mm all’anno… Sebbene la copertura della chioma complessiva sia bassa, la densità relativamente alta di alberi isolati sfida le narrative prevalenti sulla desertificazione delle zone aride, e persino il deserto mostra una densità di alberi sorprendentemente alta. La nostra valutazione suggerisce un modo per monitorare gli alberi al di fuori delle foreste a livello globale e per esplorare il loro ruolo nella mitigazione del degrado, dei cambiamenti climatici e della povertà".
- www.nature.com/articles/s41586-020-2824-5

Quindi, sorpresa sorpresa, nonostante il cambiamento climatico, cresce il numero di alberi nelle zone subsahariane e predesertiche. Quindi, o il cambiamento climatico non fa così male, oppure tutte le valutazioni fatte sino ad ora sul suo impatto sono completamente sbagliate. Del resto più calore è anche più umidità e quindi precipitazioni maggiori. Tra l'altro la crescita di alberi, per ora isolati, ma comunque importanti, costituisce un anticipatore sia per la creazione di un importante habitat per la fauna selvatica sia, potenzialmente, per aree esplorative a vantaggio di un incremento delle superfici agricole. Nonostante questo stanno per imporvi, a suon di voti antidemocratici ed a-scientifici, una pesantissima manovra recessiva in nome delle emissioni zero. Pagherete caro una specie di ritorno al medioevo per “Salvare il pianeta” che, in realtà, si salva benissimo da solo.

Guido da Landriano
17 ottobre 2020
scenarieconomici.it/contrordine-compagni-pare-che-il-riscaldamento-globale-renda-il-sahara-pi...
wheaton80
00sabato 7 novembre 2020 03:45
Il colpo mortale alla scienza climatica

Il riscaldamento globale è spesso definito una bufala. Non sono d'accordo, perché una bufala ha l' intento umoristico di punzecchiare la pomposità. Nella scienza, come accaduto con l'inganno dell'uomo di Piltdown, ciò è stato fatto per smascherare coloro che hanno una fede fervente ma cieca. L'argomento secondo cui il riscaldamento globale è dovuto agli esseri umani, noto come teoria antropica del riscaldamento globale (AGW), è una frode deliberata. Ora posso fare questa affermazione senza timore di contraddizioni a causa di un notevole hacking di file che ha fornito non solo una pistola fumante, ma un'intera batteria di mitragliatrici. Qualcuno è entrato nei file della Climatic Research Unit (CRU), con sede presso l'Università dell'East Anglia. Un file molto grande (61 MB) è stato scaricato e pubblicato sul WEB. Phil Jones, Direttore della CRU, ha riconosciuto che i file appartengono a loro. Contengono carte, documenti, lettere ed e-mail. Queste ultime sono le più dannose e contengono informazioni schiette sul grado di manipolazione della scienza climatica in generale e del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici in particolare.

La scienza climatica dirottata e corrotta da questo piccolo gruppo di scienziati
I nomi dominanti coinvolti sono quelli che ho seguito per tutta la mia carriera, inclusi Phil Jones, Benjamin Santer, Michael Mann, Kevin Trenberth, Jonathan Overpeck, Ken Briffa e Tom Wigley. Ho visto la scienza climatica dirottata e corrotta da questo piccolo gruppo di scienziati. Questa piccola comunità d'élite è stata nominata dal professor Wegman nel suo rapporto alla National Academy of Science (NAS). Ho avuto il piacere di incontrare il fondatore della CRU, il professor Hubert Lamb, considerato il padre della climatologia moderna, in un paio di occasioni. Ha anche revisionato una delle mie prime pubblicazioni. So che sarebbe mortificato di ciò che è stato rivelato negli ultimi due giorni. Jones afferma che i file sono stati ottenuti illegalmente, come se ciò assolvesse il contenuto. Non è così ed è abbastanza per distruggere tutte le loro carriere. Jones ha dato un assaggio del suo comportamento nel 2005. Warwick Hughes aveva chiesto i dati e il metodo da lui utilizzato per la sua affermazione di un aumento della temperatura di 0,6° C dalla fine del diciannovesimo secolo. Jones ha risposto:“Abbiamo investito circa 25 anni nel lavoro. Perché dovrei metterti a disposizione i dati quando il tuo scopo è cercare di trovare qualcosa che non va?". Da allora ha fatto ostruzionismo. Il motivo principale è che ciò è stato utilizzato come argomento chiave nei rapporti del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) per convincere il mondo che gli esseri umani hanno causato un rapido riscaldamento nel 20° secolo. Le e-mail ottenute sono un record spaventoso di arroganza e inganno, ben oltre il suo sforzo del 2005.

Un altro sguardo a ciò che rivelano i file e le e-mail ha fatto emergere il rapporto del professor Deming, che ha scritto:“Con la pubblicazione di un articolo su Science (nel 1995) ho acquisito sufficiente credibilità nella comunità degli scienziati che lavorano sul cambiamento climatico. Pensavano che fossi uno di loro, qualcuno che avrebbe pervertito la scienza al servizio di cause sociali e politiche. Quindi uno di loro ha abbassato la guardia. Una persona importante che lavora nell'area del cambiamento climatico e del riscaldamento globale mi ha inviato un'e-mail sorprendente che diceva:"Dobbiamo sbarazzarci del periodo caldo medievale". La persona in questione era Jonathan Overpeck e le sue e-mail, ancora più rivelatrici, fanno parte di quelle smascherate dall'hacker. Ora è molto chiaro che l'accusa di Deming era precisa. Hanno pervertito la scienza al servizio di cause sociali e politiche. Il professor Wegman ha mostrato come in questa "comunità di scienziati" si pubblicasse insieme e si esaminassero a vicenda i lavori. Sono sempre stato sospettoso sul perché la peer review fosse così importante. Ora tutti i miei sospetti sono confermati. Le e-mail rivelano come abbiano controllato il procedimento, con ad esempio la manipolazione di alcune delle principali riviste come Science e Nature. Sappiamo che l'editore del Journal of Climate, Andrew Weaver, era uno della "comunità". Hanno organizzato elenchi di revisori quando richiesto, assicurandosi di dare all'editore solo nomi favorevoli. Hanno minacciato di isolare ed emarginare un editore che credevano fosse recalcitrante.

Controllo totale
Queste persone hanno controllato i dati meteorologici globali utilizzati dall'IPCC attraverso le associate Hadley e CRU e hanno prodotto i dati HadCRUT. Hanno controllato l'IPCC, in particolare le sezioni cruciali e la preparazione del Riepilogo per i Responsabili Politici (SPM). Stephen Schneider vi è stato uno dei primi promotori, dai primi rapporti fino a quelli più influenti nel 2001. Avevano anche un'ala sinistra che li conduceva dritti al New York Times. Le e-mail tra Andy Revkin e la comunità sono molto rivelatrici e devono mettere in serio pericolo la sua integrità giornalistica. Ovviamente i rapporti IPCC e in particolare i rapporti SPM sono la base per Kyoto e l'accordo di Copenaghen, ma ora sappiamo che si basano su dati e scienza completamente falsificati e manipolati. Non è più un sospetto. Sicuramente questa è la campana a morto per la CRU, per l'IPCC, per Kyoto, per Copenaghen e per il giochetto dei Carbon Credits della Shell. La CO2 non è mai stata un problema e tutte le macchinazioni e gli inganni esposti da questi file dimostrano che è stato il più grande inganno della storia, ma nessuno ride. È un giorno molto triste per la scienza e soprattutto per l'ambito climatico da me scelto. Come mi aspettavo, ora che è tutto esposto, trovo che non ci sia alcun piacere nel "te l'avevo detto".

Tim Ball
21 novembre 2009

Traduzione: Wheaton80
www.heartland.org/publications-resources/publications/the-death-blow-to-climate...
wheaton80
00lunedì 9 novembre 2020 23:54
Watergate del clima!

I media italiani non ne parlano già più; quelli inglesi e americani, il meno possibile. Ma hanno dovuto dare un nome allo scandalo, la cui dimensione cresce di giorno in giorno:«Climagate». Lo scandalo di scienziati ed accademici che, in e-mail fra loro, ammettono di falsare i dati per confermare la teoria del «Riscaldamento Globale provocato dall’uomo». Degli hackers benemeriti hanno rubato, e rivelato al pubblico, 160 megabites di e-mail dai server della Climatic Research Unit (CRU) della East Anglia University, la centrale «scientifica» principale dell’ideologia del Global Warming. Mail ghiottissime. I globalisti parlano continuamente di come hanno manipolato, falsificato, sottratto files e nascosto informazioni sulle temperature. Il professor Phil Jones, capo del CRU, scrive al professor Michael E. Mann, climatologo della Pennsylvania University su come attuare il «trucco (trick) di aggiungere le temperature ad ogni serie (di dati) per nascondere il declino». Il declino, cioé, delle temperature. Che smentiscono la teoria, o meglio l’ideologia degli allarmisti: il riscaldamento globale non c’è, e loro lo sanno. Jones ordina ai corrispondenti di cancellare i dati che smentiscono l’ideologia:«Non diamo agli scettici qualcosa su cui divertirsi!», scrive.

Kevin Trenberth, un altro cosiddetto scienziato, ammettendo che i loro modelli computeristici sono fallimentari:«Il fatto è che non possiamo dare conto dell’assenza di riscaldamento, per ora... I dati pubblicati da CERES in agosto 2009 mostrano che ci dovrebbe essere ancora più riscaldamento, ma i dati sono sicuramente sbagliati. Il nostro sistema di osservazioni è inadeguato». Il professor Mann ribatte che non è la verità che conta:«Come sappiamo tutti, qui non si tratta di stabilire la verità, ma di (prepararsi a) respingere accuse in modo plausibile». Si accordano su come sottrarsi alla revisione di altri scienziati (Peer Review). Congiurano per far espellere gli scienziati scettici dalle organizzazioni professionali, discutono su come censurarli, su come impedir loro di parlare. Tom Wigley, altro professore, dice:«Se pensiamo che Saiers è nel campo degli scettici dell’effetto-serra, allora se possiamo raccogliere prove documentali di questo, possiamo rivolgerci ai canali dell’AGU per farlo cacciare». Jones dice ai suoi corrispondenti e congiurati:«Un paio di persone mi stanno scocciando perché renda pubblici i dati delle stazioni di rilevamento del CRU: non dite a nessuno che la Gran Bretagna ha una legge sulla libertà d’informazione», ossia che obbliga a rendere noti i dati scientifici.

Del resto, dice, «L’IPCC è un’organizzazione internazionale, sicché è al disopra di ogni legge sulla libertà d’informazione». Ecco il punto. L’IPCC è l’Intergovernmental Panel on Climate Change, un organo formato dall’ONU appunto per «comprovare», e debitamente allarmare l’opinione pubblica, sul riscaldamento globale. Un organo «autorevolissimo», come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fonte d’informazione primaria ed oggettiva secondo i giornalisti, ma anche per i politici, i governi ed altri esperti ignari. A rafforzarne l’autorevolezza, i poteri forti transnazionali hanno assegnato nel 2007 all’IPCC il Nobel. Il CRU della East Anglia University lavora a tempo pieno per l’IPCC. Ed ora sappiamo che fornisce dati deliberatamente falsificati, per provare un riscaldamento globale inesistente. Dall’IPCC è uscito nel 2006 il Rapporto Stern, un tomo di 700 pagine compilato dall’economista ebreo-britannico Sir Nicholas Stern e pagato e propagandato dal governo di Tony Blair (ecco perché lo volevano Presidente d’Europa), che descriveva scenari catastrofici se non venivano imposte tasse draconiane internazionali sull’inquinamento e sui gas-serra. I livelli del mare che si alzavano di sei metri, inghiottendo città costiere, mancanza d’acqua, siccità, carestie: il rimedio era un governo mondiale dell’economia, la crescita zero, il commercio dei «diritti d’inquinamento» secondo i protocolli di Kyoto, un grande business del fumo, a cui le banche d’affari affidavano le loro speranze di profitti miliardari.

«Rapporto shock: l’economia mondiale minacciata dal riscaldamento globale», strillava Il Sole 24 Ore, annunciando il rapporto Stern il 30 ottobre 2006. E continuava:«Se non verrà fatto nulla per arginare le attuali emissioni di Co2 i danni per l’economia globale equivarranno a una perdita complessiva del PIL del 20%, pari all’impatto negativo delle due ultime guerre mondiali messe assieme. L’unico modo per fare fronte all’emergenza è sostenere costi equivalenti all’1% del PIL mondiale entro il 2050. Un esborso oneroso, ma tutto sommato modestissimo rispetto ai danni irreparabili che il pianeta sta subendo (...). Il Cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown ha peraltro inviato una lettera all’Unione Europea chiedendo di dare massima priorità al tema ambientale e mettere in atto misure volte a ridurre le emissioni del 30% entro il 2020 e del 60% entro il fatidico 2050. Brown ha nominato oggi Al Gore, l’ex vice-presidente degli Stati Uniti sotto Bill Clinton, suo consigliere speciale in materia ambientale». Al Gore, un altro premio Nobel per il Fumo, nonché fondatore di una finanziaria che si prepara a «generare miliardi di dollari per gli investitori, fra cui lui stesso», vendendo «diritti d’inquinamento» ad aziende costrette a comprarli per produrre. Sono le aziende dell’economia reale, che verrebbero stroncate dalla spesa per risultare «verdi», a favore delle imprese che non inquinano perché non producono niente di fisico. Il giornale della Confindustria non segnalava alcuna preoccupazione per la distruzione dell’industria europea, se i limiti alle emissioni suggeriti da Gordon Brown (meno 30% entro il 2020, meno 60% per il 2050) diventassero legge europea; riduzione del resto completamente inutile, perchè USA, Cina e India rigettano l’ordine di Kyoto. Ed oggi la stampa insabbia e copre l’enorme scandalo di una pseudo-scienza pagata per mentire da enti internazionali, a loro volta governati da potenze anonime e senza volto.

Il perché è evidente: dal 7 al 18 dicembre 2009 si terrà a Copenhagen la quindicesima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP 15), un vertice mondiale in cui i crescita-zeristi, aiutati dagli «spontanei» movimenti ecologisti, cercheranno di imporre un ampliamento della Convenzione sui Cambiamenti Climatici e la firma di un nuovo accordo sul clima che dovrebbe succedere al Protocollo di Kyoto. Ora i globalisti possono contare sul Presidente Obama, deciso ad imporre (agli altri) quelle misure distruttive dell’economia e di altri milioni di posti di lavoro, in piena depressione economica mondiale. E’ un passo essenziale verso il governo globale con la scusa del riscaldamento, e una nuova fonte di profitto per le banche d’affari transnazionali, che pagano e danno poltrone ai politici ben noti (in Italia, a Prodi e a Draghi) per i loro scopi. Bisogna che l’opinione pubblica non sappia. Che la cospirazione non venga svelata. Che i politici vadano a Copenhagen credendo, o facendo finta di credere, che le informazioni «scientifiche» fornite dall’IPCC sono oggettive, e non invece dei trucchi. Almeno ricordiamocelo, noi pochi. Ricordiamocelo la prossima volta che tirerannno fuori «il processo a Galileo» per pronunciare l’ennesima condanna contro «l’oscurantismo della Chiesa», che voleva bloccare il progresso, ed ostacolare la limpida verità della scienza. O quando derideranno gli aristotelici medievali, che non volevano credere al sistema copernicano. Oggi, è l’ideologia scientista che ci nutre di menzogne e falsità. Qui, viviamo senza difese sotto un oscurantismo massonico globale, modernissimo e forte di dati scientifici falsi, confezionati da scienziati senza un briciolo di moralità e mentitori volontari, animato da un satanico odio per l’umanità.

27/11/2009
www.nexusedizioni.it/it/CT/watergate-del-clima-533b2c229c53c
wheaton80
00mercoledì 11 novembre 2020 06:17
Climategate, il meteoscandalo difficile da insabbiare

Colpo di scena metereologico! Ignoti hackers hanno rubato un archivio di e-mail di scienziati impegnati della diffusione della tesi del riscaldamento globale causato da attività umane, e le hanno rese pubbliche. Sorpresa: in privato gli scienziati non condividevano le loro opinioni pubbliche, e discutevano su come tacitare gli scienziati che dissidevano sull’argomento… E’ uno scandalo di proporzioni notevoli quello che sta montando nel vero teatro moderno dell’informazione (Internet) e di cui hanno iniziato ad occuparsi alcuni (pochi) grandi media, alcuni seriamente, altri cercando di insabbiare. Sono state rese pubbliche migliaia di e-mail private, nelle quali importanti scienziati, che pubblicamente sostengono a spada tratta la tesi del riscaldamento globale causato dall’uomo, tradiscono in privato opinioni ben diverse, e si confidano di falsare i dati per rafforzare le loro teorie. Non si tratta di scienziati qualunque. Sono scienziati dell'Università della East Anglia Climate Research Unit (CRU), riconosciuta come una delle istituzioni in prima linea nel mondo nella scienza della metereologia e dello studio del riscaldamento globale antropogenico. Insomma, si tratta dei vate che ci illuminano sulle catastrofi climatiche che inevitabilmente ci attenderebbero, e ai quali abbiamo sempre creduto perché dopotutto di chi ci si dovrebbe fidare, se non degli scienziati più autorevoli al mondo nella loro materia? Peccato che dalla lettura delle loro e-mail private adesso si evinca che pur di sostenere la loro tesi essi siano giunti a falsare i dati, una bestemmia scientifica in grado di discreditare completamente e per sempre qualsiasi scienziato.

E si tratta scienziati di spicco, finanziati (fra l’altro) anche dal Dipartimento Statunitense dell’Energia (nonostante l’istituto faccia capo a Londra), e fortemente implicati nell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). L’istituto ormai sputtanato si difende dalle accuse, sostenendo che la tempistica dell’attacco sia finalizzata a screditare la imminente conferenza di Copenhagen sul tema. Può essere, ma la sostanza delle e-mail non cambia. Qualcosa puzza, e di sicuro abbiamo la dimostrazione che non ci si può fidare neppure dei più rispettati scienziati, anzi soprattutto dei più rispettati scienziati, poiché rispetto e denaro vanno solitamente a braccetto, e a decidere quale tesi scientifica debba venire “dimostrata” dagli scienziati “rispettati” è ormai quasi sempre il committente, colui che paga, come le “spiegazioni scientifiche” ufficiali sui motivi dei crolli delle torri dell’11 settembre ha già ampiamente dimostrato. Il riscaldamento globale ad opera dell’uomo è quindi solo una bufala, un mito creato ad arte finalizzato a bloccare lo sviluppo del terzo mondo e la salvaguardia delle risorse residue (quelle sì, in esaurimento), nonché un pretesto per l’inizio dell’introduzione di un sistema di tassazione globale e transnazionale (a partire dalla cosiddetta “carbon tax”), prodromo dell’avvento di un governo mondiale? Non balzerei a conclusioni affrettate, ma neppure lo escluderei in partenza.

La lezione da trarne è che in assenza di dati certi lo scetticismo e la sospensione del giudizio vanno esercitati a 360° fino a quando non se ne sappia di più. Ma saperne di più in questo caso è reso difficile dal fatto che come abbiamo visto non puoi credere neppure ai dati presentati dai più autorevoli scienziati. Nelle e-mail incriminate si discute anche su come emarginare, isolare e censurare gli scienziati scettici rispetto alla tesi del riscaldamento globale. E’ curioso che a smascherare la disonestà intellettuale di tali scienziati non siano stati i servizi segreti di alcun Paese, bensì dei semplici hacker, che hanno poi reso disponibili i files su un server russo. E’ probabilmente la prima volta che un hacker riesce dove tutti i giornalisti e i servizi segreti del mondo falliscono, cioé scoprire una verità importante e ben celata e rivelarla al pubblico. Questa primizia è intensamente surreale, poiché l’hacker è tipicamente un’entità anonima, una presenza veggente, ma invisibile, nel Villaggio Globale. Dobbiamo quindi abituarci all’idea dell’hacker come il superdio dell’informazione, un Robin Hood Ontologico che ruba le informazioni ai ricchi delle stesse per distribuirle ai net-peones, gli ignoranti globalvillici, cioè noi? Ad Elio e le Storie Tese l’ardua sentenza (chi altri rimane, quando non si può più credere a scienziati e telegiornali? E anche dei posteri mi sa che c’è poco da fidarsi…).



08/12/2009
www.nexusedizioni.it/it/CT/climategate-il-meteoscandalo-difficile-da-insabbiare-di-errequ-533b2...
wheaton80
00mercoledì 6 gennaio 2021 00:47
Le predizioni false degli estremisti climatici per il 2020

I Gretini impazzano, purtroppo spesso nei posti di potere. La loro tattica è semplice: distribuire terrore come se non ci fosse un domani, con previsioni catastrofiste degne di film di Hollywood, e infatti spesso ne prendono spunto. Si semina la paura e l’attesa per l’apocalisse per far sì che la gente si pieghi e paghi i costi altissimi delle politiche “Ecologiche” o “Climatiche” di dubbia efficacia, ma economicamente devastanti. Naturalmente il 2020, anno rotondo nel numero, non poteva esimersi dall’essere oggetto di queste previsioni devastanti sul cambiamento climatico. Certo, parlare di surriscaldamento con 20 cm di neve a Milano e 30 nel suo circondario fa abbastanza sorridere, ma vediamo cosa avevano detto negli anni scorsi i climatologi più ascoltati su come sarebbe stata la Terra oggi:

A) Niente più neve sul Kilimanjaro nel 2020
Nel 2001, The Vancouver Sun, imboccato dai Gretini di quei tempi, scriveva che “Le nevi del Kilimanjaro svaniranno entro il 2020”. “‘A questo ritmo, tutto il ghiaccio sarà sparito tra il 2010 e il 2020”, diceva Lonnie Thompson, geologo presso la Ohio State University. ‘E questa è probabilmente una stima prudente”. Anche il documentario di Al Gore del 2006 “An Inconvenient Truth” prevedeva che non ci sarebbe stata neve sul Kilimanjaro nel 2020. Eppure, nel febbraio 2020, il Times di Londra ha riferito che "il potere di resistenza della neve del Kilimanjaro sfida le cupe previsioni di Al Gore". Le cime sembrano tutt’altro che brulle e prive di ghiacci…





"La neve ha sicuramente fatto parlare i miei clienti", ha detto al Times Methley Swai, proprietario della società di trekking Just-Kilimanjaro. "Molte persone hanno fatto del Kilimanjaro una priorità nella lista dei desideri a causa della scadenza di Al Gore, ma quando arrivano qui sono piacevolmente sorpresi di trovare molta neve".

B) Le temperature saliranno di 3 gradi
Nel 1987, lo Star-Phoenix di Saskatoon, Saskatchewan, Canada (i canadesi sono molto ecologisti ed un pò creduloni), citò James Hansen del Goddard Institute for Space Studies della NASA a New York. Il suo modello prevedeva un aumento medio della temperatura “tra la metà e un grado Celsius entro la fine degli anni ’90”. “E entro 15-20 anni, la terra sarà più calda di quanto non sia stata negli ultimi 100.000 anni”, ha detto Hansen. Secondo Star-Phoenix, il suo modello prevedeva che “entro il 2020 sperimenteremo un aumento medio della temperatura di circa tre gradi [Celsius], con punte ancora maggiori“. Sarà andata così? L’ex climatologo della NASA Roy Spencer ha raccolto dati che suggeriscono che le temperature globali sono aumentate di 0,64 gradi Celsius dal 1987. La National Oceanic and Atmospheric Association (NOAA) mostra un aumento di circa 0,5 gradi Celsius dal 1987. Altra previsione fallita, perfino per enti vicini agli ecologisti.



C) La sparizione della Florida
Nel 1987 Jim Titus dell’EPA, l’agenzia governativa USA per la protezione dell’ambiente, aveva previsto che il mare sarebbe salito di due piedi, circa 60 cm, nel 2020, sommergendo larghe parti della Florida e cambiando completamente la fisionomia dello Stato, come potete vedere dalle immagini soprastanti. Praticamente le Everglades e perfino Miami sarebbero scomparse. In realtà il mare è cresciuto, secondo le misurazioni più estreme, di 9 cm, senza cambiare nulla della conformazione dello Stato e senza far sparire nessuna città. Ecco come agiscono gli estremisti ambientalisti. Fanno previsioni assurde, apocalittiche, rimandate a venti o trenta anni nel futuro, nella speranza che poi la gente se ne dimentichi. Naturalmente queste persone non hanno un’idea di come funzionino i complessi sistemi climatici del nostro pianeta, ma intanto causano danni immediati con l’imposizione di politiche economiche folli. Tanto pagherà sempre qualcun altro.



Leoniero Dertona
30 dicembre 2020
scenarieconomici.it/le-predizioni-falsi-degli-estemisti-climatici-per-...
wheaton80
00sabato 30 gennaio 2021 16:25
The Green Agenda - La prima rivoluzione globale

Il movimento ambientalista è stato descritto come il fenomeno sociale più grande e influente nella storia moderna. Dalla relativa oscurità di soltanto pochi decenni fa, ha generato migliaia di organizzazioni e rivendica milioni di attivisti impegnati. Leggendo il giornale oggi è difficile immaginare un tempo in cui il riscaldamento globale, l'esaurimento delle risorse, le catastrofi ambientali e il "salvataggio del pianeta" fossero appena menzionati. Ora si collocano tra le massime priorità nell'agenda globale sociale, politica ed economica. La consapevolezza ambientale è considerata il marchio di ogni buon cittadino onesto e dignitoso. Le aziende multinazionali competono ferocemente tra loro per promuovere le proprie credenziali ambientali ed "ecologizzarsi". La minaccia di imminenti disastri ecologici sta unendo il mondo attraverso una pletora di trattati e convenzioni internazionali. Ma da dove viene questo fenomeno, come è asceso ad una tale importanza e, cosa più importante, dove sta andando? Durante la ricerca di articoli a riguardo e durante i miei studi accademici, mi sono imbattuto in molti riferimenti al Club di Roma (CdR) e ai rapporti da loro prodotti. Inizialmente ho pensato che fossero solo un altro think tank ambientale di alto livello e ho respinto le teorie del complotto trovate su molti siti WEB che affermano che il CdR è un gruppo di élite globali che tentano di imporre una sorta di governo mondiale. Per natura non sono una persona cospirazionista e ho dovuto affrontare un dilemma quando ho letto per la prima volta i loro rapporti. Ma è tutto lì, nero su bianco. Il CdR afferma che "siamo di fronte a un imminente collasso ecologico catastrofico" e che "la nostra unica speranza è trasformare l'umanità in una società sostenibile globale interdipendente, basata sul rispetto reciproco e per la Terra". Alla fine sono giunto alla conclusione che ci sono due possibilità: o il CdR ha scritto tutti questi rapporti e ha creato una vasta rete di organizzazioni di supporto solo per divertimento oppure credono davvero a ciò che hanno scritto e stanno lavorando autoproclamandosi salvatori di Gaia. Sulla base della mia attenta osservazione delle loro azioni e del fatto che le raccomandazioni formulate dal CdR molti anni fa vengono ora adottate come politica ufficiale dall'ONU e dal governo, beh, mi sono personalmente convinto che siano mortalmente serie.

Su questo sito cerco di utilizzare il più possibile citazioni ed estratti e lascio che il lettore raggiunga le proprie conclusioni. Allora, cos'è esattamente il Club di Roma e chi sono i suoi membri? Fondato nel 1968 nella tenuta di David Rockefeller a Bellagio, in Italia, il CdR si definisce "un gruppo di cittadini del mondo accomunati da una preoccupazione comune per il futuro dell'umanità". È composto da capi di Stato attuali ed ex, da burocrati delle Nazioni Unite, da politici di alto livello e da funzionari governativi, diplomatici, scienziati, economisti e leader aziendali di tutto il mondo. Il Club di Roma ha successivamente fondato due organizzazioni simili, il Club di Budapest e il Club di Madrid. Il primo si concentra sugli aspetti sociali e culturali della loro agenda, mentre il secondo si concentra sugli aspetti politici. Tutti e tre questi "club" condividono molti membri comuni e tengono riunioni e conferenze congiunte. Come spiegato in altri articoli su questo sito WEB, è abbondantemente chiaro che si tratta di tre teste della stessa bestia. Il CdR ha inoltre istituito una rete di 33 associazioni nazionali. L'iscrizione al "Club principale" è limitata a 100 persone alla volta. Alcuni membri, come Al Gore e Maurice Strong, sono affiliati tramite le rispettive associazioni nazionali (ad esempio USACOR, CACOR, ecc...). Vorrei iniziare questa analisi elencando alcuni membri di spicco del CdR e dei suoi due sottogruppi, i Club di Budapest e di Madrid. Personalmente, non è ciò che è il CdR che trovo così sorprendente; è chi è il CdR! Questo non è un piccolo gruppo eccentrico di attivisti verdi o politici oscuri. Sono i più alti funzionari delle Nazioni Unite, attuali ed ex leader mondiali e fondatori di alcune delle più influenti organizzazioni ambientaliste. Quando leggi i loro rapporti sapendo di chi sono, ciò fornisce un contesto completamente nuovo e spaventoso alle loro affermazioni estreme. Alcuni attuali membri del Club di Roma o dei suoi due fratelli:

Al Gore - Ex vicepresidente degli Stati Uniti, leader nella campagna per il cambiamento climatico, vincitore del Premio Nobel per la Pace, vincitore dell'Academy Award, vincitore dell'Emmy. Gore ha guidato le delegazioni statunitensi al Summit della Terra di Rio e alla conferenza sui cambiamenti climatici di Kyoto. Ha presieduto una riunione dell'intero Club di Roma tenutasi a Washington DC nel 1997

Javier Solana - Segretario Generale del Consiglio dell'Unione Europea, alto rappresentante per la politica estera dell'UE

Maurice Strong - Ex capo del programma ambientale delle Nazioni Unite, consigliere capo per le politiche di Kofi Annan, Segretario Generale del Summit della Terra di Rio, coautore (con Gorbachev) della Carta della Terra, coautore del protocollo di Kyoto, fondatore dell' Earth Council, devoto Baha'i

Mikhail Gorbachev - Membro esecutivo del CdR, ex Presidente dell'Unione Sovietica, fondatore di Green Cross International e della Fondazione Gorbachev, Premio Nobel per la pace, co-fondatore (con Hidalgo) del Club di Madrid, coautore (con Strong) della Carta della Terra

Diego Hidalgo - Membro esecutivo del CdR, co-fondatore (con Gorbachev) del Club di Madrid, fondatore e Presidente del Consiglio Europeo delle Relazioni Estere in associazione con George Soros

Ervin Laszlo - Membro fondatore del CdR, fondatore e Presidente del Club di Budapest, fondatore e Presidente del Consiglio Mondiale della Saggezza

Anne Ehrlich - Biologa della popolazione. Sposata con Paul Ehrlich, con il quale ha scritto molti libri sulla sovrappopolazione umana. Anche ex Direttore di Friends of the Earth and the Sierra Club e un membro del Global Roll of Honor delle Nazioni Unite

Hassan bin Talal - Presidente del CdR, Presidente dell'Arab Thought Forum, fondatore del World Future Council, recentemente nominato "Campione della Terra" dalle Nazioni Unite

Sir Crispin Tickell - Ex rappresentante permanente britannico presso le Nazioni Unite e rappresentante permanente presso il Consiglio di Sicurezza, Presidente della "Gaia Society", Presidente del Consiglio di Amministrazione del Climate Institute, leader della campagna britannica sul cambiamento climatico

Kofi Annan - Ex Segretario Generale delle Nazioni Unite. Premio Nobel per la pace

Javier Perez de Cuellar - Ex Segretario Generale delle Nazioni Unite

Gro Harlem Bruntland - Inviato speciale delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici, ex Presidente della Norvegia

Robert Muller - Ex Segretario Generale aggiunto delle Nazioni Unite, fondatore e Cancelliere dell'Università della pace delle Nazioni Unite

Il Dalai Lama - Il "leader spirituale" del Tibet. Premio Nobel per la pace

Padre Berry Thomas - Prete cattolico e uno dei principali fautori dell'ecologia profonda, dell'ecospiritualità e della coscienza globale

David Rockefeller - Membro esecutivo del CdR, ex Presidente della Chase Manhattan Bank, fondatore della Commissione Trilaterale, membro esecutivo del Forum Economico Mondiale, ha donato la terra su cui si trovano le Nazioni Unite

Stephen Schneider - Professore a Stanford di biologia e cambiamento globale. Il professor Schneider è stato tra i primi e più accesi sostenitori del riscaldamento globale provocato dall'uomo e autore principale di molti rapporti dell'IPCC

Bill Clinton - Ex presidente degli Stati Uniti, fondatore della Clinton Global Iniative

Jimmy Carter - Ex Presidente degli Stati Uniti, Premio Nobel per la Pace

Bill Gates - Fondatore di Microsoft, filantropo

Garret Hardin - Professore di ecologia umana. Ideatore del concetto "Global Commons". È autore di molti articoli controversi sulla sovrappopolazione umana e sull'eugenetica.

Altri membri influenti attuali (si possono trovare nelle liste dei membri del CdR, del Club di Budapest, del Club di Madrid e/o nelle pagine di appartenenza all'Associazione Nazionale del CdR):

Ted Turner - Magnate dei media, filantropo, fondatore della CNN

George Soros - Multibilionario, importante donatore dell'ONU

Tony Blair - Ex Primo Ministro del Regno Unito

Deepak Chopra - Guru della New Age

Desmond Tutu - Vescovo e attivista sudafricano, Premio Nobel per la pace

Timothy Wirth - Presidente della Fondazione delle Nazioni Unite

Henry Kissinger - Ex Segretario di Stato americano

George Matthews - Presidente della Fondazione Gorbachev

Harlan Cleveland - Ex assistente del Segretario di Stato USA e ambasciatore della NATO

Barbara Marx Hubbard - Presidente della Foundation for Conscious Evolution

Betty Williams - Premio Nobel per la pace

Marianne Williamson - 'Attivista spirituale' New Age

Robert Thurman - Assistente del Dalai Lama

Jane Goodall - Primatologa e biologa evoluzionista

Juan Carlos I - Re di Spagna

Principe Filippo del Belgio

Regina Beatrice dei Paesi Bassi

Dona Sophia - Regina di Spagna

José Luis Rodríguez Zapatero - Attuale Primo Ministro spagnolo

Karan Singh - Ex Primo Ministro indiano, Presidente del Tempio della Comprensione

Daisaku Ikeda - Fondatore del culto Soka Gakkai

Martin Lees - Segretario Generale del CdR, Rettore dell'Università della Pace delle Nazioni Unite

Ernesto Zedillo - Direttore dello Yale Center for the Study of Globalization

Frithjof Finkbeiner - Coordinatore del Piano Marshall globale

Franz Josef Radermacher - Fondatore del Global Marshall Plan

Eduard Shevardnadze - Ex Ministro degli Esteri sovietico e Presidente della Georgia

Richard von Weizsacker - Ex Presidente della Germania

Carl Bildt - Ex Presidente della Svezia

Kim Campbell - Ex Primo Ministro del Canada e Senior Fellow della Gorbachev Foundation

Vincente Fox - Ex Presidente del Messico

Helmut Kohl - Ex cancelliere della Germania

Romano Prodi - Ex Primo Ministro italiano e Presidente della Commissione Europea

Vaclav Havel - Ex Presidente della Repubblica ceca

Hans Kung - Fondatore della Global Ethic Foundation

Ruud Lubbers - Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati

Mary Robinson - Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani

Jerome Binde - Direttore di Foresight, UNESCO

Koïchiro Matsuura - Attuale Direttore Generale dell'UNESCO

Federico Mayor - Ex Direttore Generale dell'UNESCO

Tapio Kanninen - Direttore delle éolitiche e della Pianificazione, Nazioni Unite

Konrad Osterwalder - Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite

Peter Johnston - Direttore Generale della Commissione Europea

Jacques Delors - Ex Presidente della Commissione Europea

Domingo Jimenez-Beltran - Direttore Esecutivo dell'Agenzia Europea dell'Ambiente

Thomas Homer-Dixon - Direttore degli Studi sulla Pace e sui Conflitti, Università di Toronto

Hazel Henderson - Futurista ed 'economista evoluzionista'

Emeka Anyaoku - Ex Segretario Generale del Commonwealth, attuale Presidente del World Wildlife Fund

Wangari Maathai - Premio Nobel per la pace, fondatore del Green Belt Movement

e molti altri…

Il concetto di "sostenibilità ambientale" è stato portato per la prima volta all'attenzione del pubblico nel 1972 dal Club di Roma nel suo libro intitolato “The Limits to Growth”. Il rapporto ha sostanzialmente concluso che la crescita della popolazione umana e un aumento della prosperità causerebbero un collasso ecologico entro i prossimi cento anni:"Se le attuali tendenze di crescita della popolazione mondiale, l'industrializzazione, l'inquinamento, la produzione alimentare e l'esaurimento delle risorse continueranno invariati, i limiti alla crescita su questo pianeta saranno raggiunti entro i prossimi cento anni. Il risultato più probabile sarà un calo piuttosto improvviso e incontrollabile sia della popolazione che della capacità industriale”. “È possibile modificare queste tendenze di crescita e stabilire una condizione di stabilità ecologica ed economica sostenibile nel lontano futuro. Lo stato di equilibrio globale potrebbe essere progettato in modo che i bisogni materiali di base di ogni persona sulla terra siano soddisfatti e ogni persona abbia pari opportunità per realizzare il proprio potenziale umano individuale”. “La schiacciante crescita della popolazione mondiale causata dal ciclo positivo del tasso di natalità è un fenomeno recente, il risultato della molto riuscita riduzione della mortalità mondiale. Il circuito di controllo del feedback negativo è stato indebolito, consentendo al circuito positivo di funzionare virtualmente senza vincoli. Esistono solo due modi per ripristinare lo squilibrio risultante. O il tasso di natalità deve essere ridotto per eguagliare il nuovo tasso di mortalità più basso, o il tasso di morte deve aumentare di nuovo”. “Il risultato dell'arresto della crescita della popolazione nel 1975 e della crescita del capitale industriale nel 1985, senza altri cambiamenti, è che la popolazione e il capitale raggiungono valori costanti a un livello relativamente alto riguardo cibo, produzione industriale e servizi pro capite.

Alla fine, tuttavia, la carenza di risorse riduce la produzione industriale e lo stato temporaneamente stabile degenera”. “L'uomo possiede, per un piccolo momento della sua storia, la più potente combinazione di conoscenza, strumenti e risorse che il mondo abbia mai conosciuto. Ha tutto ciò che è fisicamente necessario per creare una forma totalmente nuova di società umana, una che sarebbe costruita per durare per generazioni. I due ingredienti mancanti sono un obiettivo realistico a lungo termine che può guidare l'umanità verso la società dell'equilibrio e la volontà umana di raggiungere tale obiettivo”. “Senza un tale obiettivo e senza l'impegno per raggiungerlo, le preoccupazioni a breve termine genereranno la crescita esponenziale che spingerà il sistema mondiale verso i limiti della terra e il collasso finale. Con quell'obiettivo e quell'impegno, l'umanità sarebbe già pronta per iniziare una transizione controllata e ordinata dalla crescita all'equilibrio globale”. Quindi, come si può vedere anche nel lontano 1972, il Club considerava la società industriale moderna del tutto insostenibile. Affermano che, anche se la popolazione fosse congelata ai livelli del 1975 e l'attività industriale ai livelli del 1985, gli ecosistemi terrestri alla fine sarebbero comunque collassati. Il CdR non ha minimamente cambiato queste opinioni, anzi, negli ultimi tre decenni i loro avvertimenti sono diventati sempre più urgenti e allarmistici. Chiamano questo crollo imminente "World Problematique" e la loro soluzione proposta "World Resolutique". “The Limits to Growth” è considerata la pubblicazione ambientale di maggior successo mai prodotta e ha spinto il Club of Rome alla sua attuale posizione di leader di pensiero ambientale e di importante consulente delle Nazioni Unite. È stato tradotto in più di quaranta lingue e ha venduto più di 30 milioni di copie. Per tutti gli anni '70 e '80 il concetto che l'umanità stesse danneggiando irreparabilmente la terra ha guadagnato popolarità e ha facilitato la formazione di gruppi ambientalisti tradizionali e attivisti. Tutte le riunioni del CdR si svolgono "a porte chiuse" e non vengono conservati registri pubblici. Tuttavia il Club produce molti "rapporti di discussione" che possono essere trovati sul suo sito WEB. Le Nazioni Unite contrattano il Club di Roma per preparare "documenti di orientamento politico" che utilizzano nella formulazione delle proprie politiche e programmi. Una rapida ricerca con le parole chiave 'Club of Rome' sul sito delle pubblicazioni dell'UNESCO rivela 250 di questi documenti. Ci sono molti altri documenti scritti da membri del CdR che hanno altre funzioni.

Poiché molti funzionari di alto rango delle Nazioni Unite sono in realtà membri del CdR, è come se un uomo si chiedesse un consiglio e poi fosse d'accordo con quel consiglio. Non molto obiettivo! Diverse organizzazioni delle Nazioni Unite tengono anche conferenze congiunte con il CdR. Stamattina, controllando il sito WEB del Club di Roma, il primo punto della loro sezione "notizie attuali" fa riferimento a un briefing consegnato dal CdR ai funzionari del G8 in preparazione della loro prossima riunione. Il secondo punto è un rapporto di sintesi del 'ritiro della pianificazione strategica' del Club di Roma con 150 alti funzionari dell'UNESCO. Il comunicato congiunto CdR/UNESCO afferma:“Siamo alla fine di un'era, una svolta nella storia. Ci stiamo avvicinando alla soglia di un rapido cambiamento climatico. Sottolineiamo l'urgenza di un'azione radicale per ridurre le emissioni, sia con azioni immediate che con misure più a lungo termine; sottolineiamo ai leader politici la natura non lineare dei processi in atto che genereranno cambiamenti improvvisi; e affermiamo che la priorità assoluta deve essere quella di scongiurare il rischio imminente di un cambiamento climatico catastrofico” (Comunicato CdR/UNESCO). Vent'anni dopo “The Limits to Growth”, il CdR ha pubblicato un altro importante rapporto che è diventato immediatamente un best-seller. In “The First Global Revolution” il Club di Roma ha affermato che il tempo per agire è scaduto. Ora o mai più. Il ritardo nell'avvio delle misure correttive aumenterà il danno al sistema ecologico mondiale e alla fine ridurrà la popolazione umana fino a che sarà sostenibile. Ha anche affermato che i governi democratici sono troppo miopi per affrontare la "problematica" e che sono urgentemente necessarie nuove forme di governo. Per non violare troppo la protezione del copyright non riprodurrò il testo del libro su questo sito. Tuttavia, mi è permesso citare un breve estratto nel contesto di questa più ampia discussione. Mentre leggi la seguente citazione (da pagina 75, prima edizione), ricorda i nomi dei dirigenti sopra elencati. Questo non è un piccolo culto eccentrico. Questa è l'agenda dichiarata dai leader del movimento ambientalista:"Questo è il modo in cui stiamo preparando la scena per l'incontro tra l'umanità e il pianeta. L'opposizione tra le due ideologie che hanno dominato il XX secolo è crollata, non lasciando altro che il loro vuoto e un grossolano materialismo. È una legge della natura che qualsiasi vuoto venga riempito e quindi eliminato, a meno che ciò non venga fisicamente impedito.

"La natura", come si suol dire, "detesta il vuoto". E le persone, in quanto figli della Natura, possono solo sentirsi a disagio, anche se potrebbero non riconoscere di vivere nel vuoto. Come si elimina allora il vuoto? Sembra che gli esseri umani abbiano bisogno di una motivazione comune, vale a dire un avversario comune, per organizzarsi e agire insieme nel vuoto; una tale motivazione deve essere trovata per riunire le Nazioni divise per affrontare un nemico esterno, che sia reale o inventato allo scopo. Occorre quindi identificare nuovi nemici. Nuove strategie immaginate, nuove armi escogitate. Il nemico comune dell'umanità è l'uomo. Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisse, abbiamo avuto l'idea che l'inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d'acqua, la carestia e simili sarebbero stati la soluzione giusta. Tutti questi pericoli sono causati dall'intervento umano ed è solo attraverso atteggiamenti e comportamenti modificati che potranno essere superati. Il vero nemico, quindi, è l'umanità stessa. Le vecchie democrazie hanno funzionato ragionevolmente bene negli ultimi 200 anni, ma ora sembrano essere in una fase di compiacente stagnazione con poche prove di vera leadership e innovazione. La democrazia non è una panacea. Non può organizzare tutto e ignora i propri limiti. Questi fatti devono essere affrontati direttamente. Per quanto possa sembrare sacrilego, la democrazia non è più adatta per i compiti futuri. La complessità e la natura tecnica di molti dei problemi odierni non sempre consentono ai rappresentanti eletti di prendere decisioni competenti al momento giusto". Così, molto prima che il riscaldamento globale diventasse un problema ben noto, Al Gore e i suoi colleghi del Club di Roma dichiararono che avrebbero usato la minaccia del riscaldamento globale per unire l'umanità e "preparare la scena per l'incontro tra l'umanità e il pianeta". Allo stesso modo in cui gli sciamani e gli indovini nel medioevo usavano la loro conoscenza avanzata di quando si sarebbero verificate le eclissi per controllare e terrorizzare i loro seguaci, essi usano un fenomeno naturale come loro "nemico" per raggiungere i loro obiettivi. Ma poi affermano che anche se il riscaldamento globale sarebbe stato presentato come il nemico iniziale, il vero nemico dell'umanità sarebbe stato ritratto come l'uomo stesso. Sto già notando la frequenza con cui i termini 'cambiamento climatico' e 'sovrappopolazione' vengono pronunciati nello stesso respiro. Avendo scoperto che tutti questi influenti leader ambientali erano associati al Club di Roma, ho iniziato a leggere tutti i rapporti, le conferenze e i discorsi sul loro sito WEB, nonché i rapporti commissionati dall'ONU. Sono rimasto sbalordito nello scoprire che presentano l'intera agenda per chiunque abbia occhi per vedere. Esattamente gli stessi temi, concetti e frasi vengono ripetuti continuamente nelle loro pubblicazioni. Sono pieni di riferimenti a "collasso imminente", "pianeta morente", "nostra madre Gaia", "trasformazione straziante", "società globale unita", "coscienza globale", "nuove forme di governo" ecc... Intendono davvero realizzare la Prima Rivoluzione Globale. Il Kosmos Journal fornisce forse la migliore descrizione della loro visione del mondo. Questa rivista è stata fondata dal Club di Roma in collaborazione con molte delle sue organizzazioni alleate.

Il CdR ha istituito una rete di organizzazioni di sostegno, ciascuna concentrata su un aspetto diverso della sua agenda. Il Kosmos Journal contiene molti articoli scritti da membri del CdR. La premessa di base della loro visione del mondo è:"La moderna civiltà industriale sta rapidamente superando la naturale capacità rigenerativa e di supporto vitale della Terra ...". "Agli attuali tassi di esaurimento delle risorse e degrado ambientale si verificherà un collasso quasi completo dell'integrità ecologica entro i prossimi 100 anni...". "Gaia, nostra Madre, che ha nutrito l'umanità per innumerevoli millenni nel suo grembo evolutivo, sta morendo...". "Esiste ora una piccola finestra di opportunità per trasformare l'umanità in una società globale interdipendente sostenibile basata sul rispetto reciproco e della Terra...". "È necessario un cambiamento radicale rispetto alla traiettoria attuale, un completo riordino della società globale...". "Gli esseri umani si uniscono veramente solo di fronte a un potente nemico esterno...". "In questo momento bisogna trovare un nuovo nemico, reale o inventato allo scopo...". "La democrazia ci ha deluso, un nuovo sistema di governance globale, basato sugli imperativi ambientali, deve essere implementato rapidamente... ". Ora che Obama è saldamente sistemato alla Casa Bianca, il Club di Roma e i suoi affiliati stanno dando il massimo. Il CdR ha recentemente presentato un nuovo programma annuale dal titolo “Un nuovo percorso per lo sviluppo mondiale”. Il Club di Madrid ha lanciato 'Road to Copenhagen', un programma congiunto con il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente inteso a facilitare un trattato globale vincolante sui cambiamenti climatici nel 2009. Forse il programma più interessante è lo 'Stato di Emergenza Globale' dichiarato dal Club di Budapest nell'ottobre 2008. La dichiarazione afferma che abbiamo solo quattro o cinque anni per prevenire un collasso totale degli ecosistemi della Terra. Per citare il documento:“Se continuiamo sul nostro attuale sentiero insostenibile, entro la metà del secolo la Terra potrebbe diventare in gran parte inabitabile per gli esseri umani e per la maggior parte delle altre forme di vita. Tuttavia, un tale collasso totale dei sistemi potrebbe verificarsi molto prima, a causa del riscaldamento globale incontrollato o di altre ecocatastrofi e/o di guerre nucleari innescate da conflitti religiosi, etnici o geopolitici o dall'accesso a risorse naturali in diminuzione. Le macro tendenze che guidano queste minacce e sfide globali sono evidenti da decenni e si stanno ora avvicinando a una soglia di irreversibilità. La modellazione scientifica di sistemi complessi mostra che quando i sistemi raggiungono uno stato di instabilità critica, si scompongono nei loro componenti o si rompono in un ordine superiore di funzionamento integrante. In questi “punti di non ritorno” il mantenimento dello status quo, o il ritorno a una precedente modalità di organizzazione e funzionamento, non è un'opzione fattibile. L'accelerazione delle tendenze critiche e degli impatti incrociati tra loro indica che probabilmente la 'finestra di opportunità' per uscire dall'attuale crisi globale e sfondare verso un mondo più pacifico e sostenibile non durerà oltre quattro o cinque anni dalla fine del 2008. Ciò è vicino nel tempo alla profezia Maya del 2012 per la fine del mondo attuale. Il periodo intorno alla fine del 2012 sarà probabilmente turbolento per questo e altri motivi.

Le previsioni provenienti dalle scienze fisiche prevedono disturbi nei campi geomagnetici, elettromagnetici e correlati che inglobano il pianeta, causando danni significativi alle telecomunicazioni e impattando su molti aspetti dell'attività umana e della salute. Per le tradizioni esoteriche la fine del 2012 sarà la fine del mondo conosciuto, anche se le interpretazioni più ottimistiche parlano di un mondo nuovo che prende il posto del vecchio”. Questo può sembrare molto strano: un gruppo di eminenti leader mondiali che parlano di antiche profezie Maya, ma molti dei principali attivisti del riscaldamento globale sostengono apertamente il rispetto della Terra e altre filosofie New Age. Gaia, il riscaldamento globale e la governance globale sono intrecciati in modo intricato; se uno credesse veramente in Gaia, e se il sistema attuale la danneggiasse gravemente, allora un nuovo sistema di governance e controllo globale sembrerebbe essere l'unica risposta. Il riscaldamento globale rappresenta il "nemico" ideale per realizzare questo obiettivo. È facile per queste élite globali parlare di sacrificio, trasformazione devastante, riduzione della popolazione ed eliminazione dell'uso di combustibili fossili, ma le implicazioni sono davvero orrende. Anche se pensi che questa sia tutta una sciocchezza, ti chiederei almeno di leggere queste citazioni ed estratti e di pensare alle implicazioni della loro agenda. Ogni giorno sono stupito di quanto velocemente le cose stiano cambiando. Ci stiamo arrivando in maniera inderogabile. È quasi come leggere un libro e poi guardare l'adattamento televisivo, tranne per il fatto che questo adattamento non è un film, è nei notiziari della sera. Come ha detto Al Gore nella frase conclusiva della sua dichiarazione dopo aver vinto il Premio Nobel per la Pace, "questo è solo l'inizio".

Traduzione: Wheaton80
21 gennaio 2016
archive.org/stream/LimitsToGrowthDigitalScanVersion211/The_Green_Agenda_-_The_First_Global_Revolution_...
wheaton80
00sabato 3 aprile 2021 19:00
I guru di Gaia, i nostri burattinai

Nel mio precedente articolo, “La prima rivoluzione globale”, ho delineato come membri molto influenti del "Club di Roma" abbiano deciso che la Terra sta affrontando un "imminente collasso ecologico" e che devono essere prese immediatamente misure drastiche per salvare Gaia dalla bestia distruttiva del capitalismo. Essi affermavano che per unire l'umanità era necessario un nuovo nemico, "uno reale, o inventato allo scopo", e che "la minaccia del riscaldamento globale" è la crisi ideale. In questo articolo esaminerò da vicino questi membri del CdR e alcuni dei loro affiliati più stretti e lascerò che descrivano, con le loro stesse parole, quale sia esattamente la loro visione del mondo. Durante la ricerca, una cosa che mi ha immediatamente colpito di questi uomini è stata la frequenza con cui si riferiscono alla Terra come "Gaia" e parlano di "lei" come un vero spirito terrestre senziente vivente. Chiamano se stessi persino gaiani. Dal punto di vista di un attivista gaiano, la teoria del riscaldamento globale presenta uno scenario da sogno. Colpisce il cuore della "più grande minaccia di Gaia": il capitalismo e la moderna società industriale. Secondo loro, senza combustibili fossili il mondo sarà trasformato, secondo la visione ecotopica di Gaia, in un insieme di piccoli insediamenti umani sostenibili, circondati da terre selvagge protette e governate da una sorta di Consiglio della Terra Unita.

Il riscaldamento globale fornisce un chiaro appello a cui le masse "attente all'ambiente" possono unirsi. Gli scettici sono ora comunemente etichettati come negazionisti del cambiamento climatico, insinuando che dovrebbero essere trattati con lo stesso disprezzo che meritano i negazionisti dell'olocausto. Mentre coloro che abbracciano il culto di Gaia possono rappresentare una piccola minoranza del Movimento Verde, sono spesso i membri più motivati, attivi e influenti. Sono rimasto sbalordito nello scoprire che molti dei politici e scienziati più attivi che attualmente lanciano allarmi sul riscaldamento globale, sono anche attivamente coinvolti nel Culto di Gaia e nell'ecologia profonda. Avevo pensato che i politici e gli scienziati professionisti avrebbero dato poco credito alle visioni estreme di queste filosofie neopagane ma, come dimostrerò tra poco, molti di loro le sposano attivamente e apertamente. Ciò pone la domanda: il riscaldamento globale è una vera minaccia utilizzata dai gaiani per promuovere il loro programma dichiarato di trasformazione globale in cui “la natura è sacra”, o più subdolamente, la teoria del riscaldamento globale artificiale è stata fabbricata come strumento per attuare il loro programma di adorazione della terra? Sulla base delle mie molte ore di ricerca ho concluso che il secondo scenario è il più probabile. Dopo aver letto abbastanza testi eco-religiosi, diventa facile individuare termini e riferimenti gaiani nei discorsi e nelle dichiarazioni di molti importanti attivisti del riscaldamento globale. Sono continuamente stupito dal linguaggio che questi devoti gaiani usano per descrivere se stessi e la loro "missione". E ricorda che questi non sono i membri di qualche setta green new age. Queste sono persone in posizioni di potere e di leadership significative. Quindi diamo un'occhiata da vicino a questi leader dell'Agenda Verde Globale:

Il Dr. Robert Muller passò 53 anni a lavorare all'interno dell'ONU, di cui più di 12 come Assistente del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Fu fondatore e Cancelliere dell'Università per la Pace dell'ONU. Ecco come descrive se stesso (ricorda che non si tratta di uno svitato appostato in un angolo di strada; costui era il responsabile della formulazione di molte delle politiche dell'ONU):"Un motivatore divino... L'uomo saggio dell'ONU... Lo sciamano dell'ONU... L'uomo attraverso cui parla Dio... Il portavoce di Cristo... un essere magico”. “Robert Muller, un Essere Cosmico, un Uomo di Pace, la cui padronanza della compassione ha creato queste esortazioni. A rari intervalli nell'evoluzione del pianeta Cosmos, brilla la sua bacchetta magica e ci grazia con un Maestro di Compassione come Robert Muller”. Ora, questo "essere magico" è stato un architetto chiave dietro molte delle politiche e dei piani ambientali più importanti delle Nazioni Unite. Se leggi l'Agenda 21 e la Carta della Terra rimarrai scioccato. Il dottor Muller ha fondato l'Università della Pace delle Nazioni Unite su una montagna in Costa Rica. Perché ha scelto questa location? A causa di questa antica profezia:"La profezia di Rasur - Un giorno, molto tempo fa, nel villaggio di Quisar, tutti i bambini scomparvero improvvisamente sottoterra. I genitori non riuscivano a capire cosa stesse succedendo e divennero estremamente preoccupati. Dalla terra sottostante sentirono risate e canti e seppero che i loro figli erano al sicuro. I bambini iniziarono a muoversi e i genitori seguirono le loro voci finché non furono fermati da una forte forza magnetica alla base del Monte Rasur. La Terra si aprì bruscamente e i bambini, oltre a un essere di luce, Rasur (il dio dei bambini indigeni), apparve ai genitori sorpresi. Rasur poi parlò ai bambini, senza mai guardare i genitori, e disse:"Cari figli, il Grande Spirito è in ogni animale, in ogni uccello, farfalla, fiore, insetto, foglia ed erba che vedi. Il Grande Spirito è anche in voi, i figli del Creatore. Per favore, prendetevi cura della meravigliosa natura creata da Dio e un giorno, da questa montagna, vedrete la nascita di una civiltà della pace diffusa al mondo intero”.

“Gli Indù chiamano la nostra terra Brahma, o Dio, perché giustamente non vedono alcuna differenza tra la nostra terra e il divino. Questa antica semplice verità sta lentamente sorgendo di nuovo sull'umanità, mentre stiamo per entrare nella nostra era cosmica diventando ciò che avremmo sempre dovuto essere: il Pianeta di Dio".
- Robert Muller, Cancelliere dell'Università delle Nazioni Unite per la Pace

"Che pianeta incredibile nell'universo sarà questo quando saremo una famiglia umana che vivrà in giustizia, pace, amore e armonia con la nostra Terra Divina, gli uni con gli altri e con i cieli".
- Robert Muller, ex Segretario Generale Aggiunto delle Nazioni Unite

Quindi, il dottor Muller, che era il braccio destro di tre Segretari Generali ONU consecutivi, ed era responsabile della formulazione di molte politiche e programmi delle Nazioni Unite, crede chiaramente che la Terra sia Divina. In uno dei suoi siti WEB descrive le conversazioni tra se stesso e Dio, e tra se stesso e la Terra. Ha una serie di siti WEB pieni di letture molto interessanti e dimostrano chiaramente il legame tra Gaia, Riscaldamento Globale e Governance Globale:

- www.goodmorning-world.blogspot.com
- www.robertmulller.org
- www.goodmorningworld.org
- www.centerforlivingethics.org

Questi siti WEB forniscono abbastanza informazioni per un anno di studio e raccomando fortemente il lettore di dar loro un'occhiata. Ma è tempo di procedere verso il nostro prossimo CdR Gaiano:

Maurice Strong, fondatore e Segretario Generale del Programma Ambientale delle Nazioni Unite e consulente senior di Kofi Annan. Fondatore del Consiglio della Terra e dell'iniziativa della Carta della Terra ed ex Presidente dell'Università della Pace delle Nazioni Unite. Lui, più di chiunque altro, è stato l'artefice della Global Green Agenda. Strong è un devoto Baha'i e dalle sue alte posizioni all'interno delle Nazioni Unite ha permeato l'organizzazione con la teologia gaiana. È l'autore della maggior parte delle politiche e dei piani ambientali chiave delle Nazioni Unite, tra cui l'Agenda 21, la Carta della Terra, il Protocollo di Kyoto e il rapporto delle Nazioni Unite sulla Governance Globale. Mentre presiedeva il Summit della Terra di Rio, all'esterno sua moglie Hanne e 300 seguaci, chiamati i Custodi della Saggezza, battevano continuamente tamburi, cantavano preghiere a Gaia e innalzavano fiamme sacre per "stabilizzare e mantenere il campo energetico" per tutta la durata del summit. Strong ha fondato il Manitou Institue, dove vari gruppi hindu, buddisti e New Age eseguono rituali per guarire Gaia. La Missione dell'Istituto è "perpetuare l'antica tradizione dei popoli di molte tribù che giungono qui per stabilire un sacro collegamento con la Terra". Molto Gaiano!! Gli Strongs hanno localizzato il loro centro spirituale tra le montagne del Colorado poiché "hanno appreso che sin dall'antichità le popolazioni indigene avevano venerato questa landa incontaminata come luogo per condurre le loro ricerche della visione e per ricevere una formazione sciamanica. È profetizzato che le tradizioni religiose del mondo si sarebbero riunite qui per contribuire a muovere il mondo verso la coesistenza e la co-creazione globalmente consapevoli... È responsabilità di ogni essere umano oggi scegliere tra la forza delle tenebre e la forza della luce. Dobbiamo quindi trasformare i nostri atteggiamenti e adottare un rinnovato rispetto per le leggi superiori della Natura Divina", secondo Maurice Strong. Nel 1991 Strong ha scritto l'introduzione a un libro pubblicato dalla Commissione Trilaterale, intitolato Beyond Interdependence: The Meshing of the World's Economy and the Earth's Ecology, di Jim MacNeil (David Rockefeller ha scritto la prefazione). Strong ha scritto che "questo intreccio è la nuova realtà del secolo, con profonde implicazioni per la conformazione delle nostre istituzioni di governo, nazionali e internazionali. Entro il 2012, questi cambiamenti devono essere pienamente integrati nella nostra vita economica e politica". Recentemente è anche autore di un libro intitolato "Where on Earth Are We Going?”, in cui delinea uno scenario apocalittico di ciò che accadrà presto a Gaia a meno che non ci sia "una trasformazione globale immediata e totale". Le sue previsioni fanno sembrare Al Gore un ottimista. Afferma che l'umanità non sopravviverà ai prossimi 30 anni nel suo corso attuale. Strong ha lavorato per il Consiglio di Amministrazione dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), di cui attualmente fa parte, per il World Wide Fund for Nature (WWF) e per il World Resources Institute (WRI), le tre ONG internazionali che hanno sviluppato e portato avanti l'agenda globale dall'inizio degli anni '70. Maurice Strong, insieme ad Al Gore, è forse il più noto, e sicuramente il più influente, CdR gaiano. È ancora profondamente coinvolto nel movimento verde moderno e ha fondato una serie di organizzazioni, tra cui la Earth Council Alliance.

James Lovelock, guru dell'ipotesi Gaia e padre del movimento verde moderno. Non è necessario stabilire le credenziali gaiane del dottor Lovelock; dopotutto ha concepito tutto lui. È stato uno dei profeti più espliciti ed estremi della prossima apocalisse climatica. Secondo lui, "entro la fine di questo secolo la popolazione umana sarà ridotta a poche coppie riproduttive che vivono vicino al Polo Nord". È interessante notare che il buon dottore ha già salvato il mondo una volta. Nel 1975 Sir James scoprì drammaticamente che i CFC stavano distruggendo lo strato di ozono, che avrebbe presto portato alla nostra imminente scomparsa. Senza dubbio il controllo e l'eliminazione dei CFC sono stati un banco di prova per il grande premio, il controllo e l'eliminazione dei combustibili fossili. La sua pubblicazione più recente si intitola “Omaggio a Gaia”.

"Questa nuova interrelazione di Gaia con l'uomo non è affatto completamente stabilita; non siamo ancora una specie veramente collettiva, recintata e addomesticata come parte integrante della biosfera, così come siamo creature individuali. Può essere che il destino dell'umanità sia di diventare addomesticati, in modo che le forze feroci, distruttive e avide del tribalismo e del nazionalismo siano fuse in un'urgenza compulsiva di appartenere alla comunità di tutte le creature che costituisce Gaia"
- James Lovelock, “Gaia: un nuovo sguardo alla vita”

"E se Mary fosse un altro nome di Gaia? In questo caso la sua capacità di creare vita da vergine non sarebbe un miracolo... E' un ruolo di Gaia sin dall'inizio della vita... Lei è di questo Universo e, plausibilmente, una parte di Dio. Sulla Terra, è la fonte della vita eterna ed è viva tuttora; ha dato alla luce l'umanità e noi siamo parte di lei".
- Sir James Lovelock, “Ages of Gaia”

Al Gore, "inventore di Internet e del riscaldamento globale", è diventato il volto pubblico della crociata per unire il mondo nella lotta contro il riscaldamento globale. Le sue devote visioni gaiane sono sparse liberamente nei vari libri che ha scritto sull'ambiente e sulla spiritualità umana. Al ha formato un'Alleanza per la protezione del clima, utilizzando i fondi di Live Earth, per portare avanti il suo "invito all'azione". Recentemente ha annunciato una campagna pubblicitaria da 300 milioni di dollari per sensibilizzare l'opinione pubblica e reclutare un "esercito di dieci milioni di attivisti per il clima". Nel suo libro Earth in the Balance, Gore dedica non meno di tre capitoli alla "Dea della Terra". Afferma che "l'Europa preistorica e gran parte del mondo erano basati sull'adorazione di una singola dea della terra, che si presumeva fosse la fonte di tutta la vita e che irradiava armonia tra tutti gli esseri viventi. Gran parte delle prove dell'esistenza di questa religione primitiva proviene dalle molte migliaia di manufatti scoperti nei siti cerimoniali. Questi siti sono così diffusi che sembrano confermare l'idea che una religione della dea fosse onnipresente in gran parte del mondo fino agli antecedenti delle religioni odierne, la maggior parte delle quali ha ancora un orientamento decisamente maschile... spazzata via dall'India e dal Vicino Oriente, quasi cancellando la credenza nella dea. Le ultime vestigia del culto organizzato della dea furono eliminate dal cristianesimo fino al XV secolo". "Il destino dell'umanità, così come della religione, dipende dall'emergere di una nuova fede nel futuro. Armati di tale fede, potremmo trovare possibile risantificare la Terra". "Questo lo sappiamo: la Terra non appartiene all'uomo, l'uomo appartiene alla Terra. Tutte le cose sono collegate come il sangue che ci unisce tutti". Sul retro di copertina di Earth in Balance, il noto New Ager M. Scott Peck afferma:"Earth in Balance è un libro sacro scritto in modo brillante, profetico e persino sacro, che indica chiaramente il modo in cui dobbiamo cambiare per assicurare la sopravvivenza dei nostri bambini. Prego che abbia l'impatto drammatico che merita e che deve avere per la nostra salvezza collettiva”. Negli Stati Uniti l'unico mercato di trading operativo per lo scambio di emissioni di carbonio è il Chicago Climate Exchange (CCX). Casualmente, o no, l'hedge fund di Al Gore, Generation Investment Management, è il maggiore azionista di CCX. Questo è quello che chiamo conflitto di interessi! L'allarmista più esplicito sul riscaldamento globale è il maggiore azionista nell'unico "mercato del carbonio" operativo degli Stati Uniti. Nel Consiglio di Amministrazione di CCX troviamo il nostro vecchio amico Maurice Strong.

Mikhail Gorbachev, ex Presidente dell'Unione Sovietica e ora fondatore e Presidente di Green Cross International e della Fondazione Gorbachev. I partecipanti al Forum sullo Stato del Mondo del 1996 includevano i guru della New Age Shirley MacLaine, Dennis Weaver, John Denver, John Naisbitt, Carl Sagan, Ted Turner, Jane Fonda, Barbara Marx Hubbard, Maurice Strong, Robert Muller, il dottor Deepak Chopra e Matthew Fox. Gorbachev ha presieduto all'improvviso crollo dell'impero sovietico. Forse stava rimuovendo uno dei principali ostacoli che la Global Green Agenda doveva affrontare. Da allora è stato intimamente coinvolto nella politica del movimento ambientalista ed è considerato uno dei suoi più grandi campioni. Gorbachev, in associazione con Maurice Strong, era responsabile della redazione della Carta della Terra.

"La natura è il mio dio. Per me, la natura è sacra; gli alberi sono i miei templi e le foreste sono le mie cattedrali"
- Mikhail Gorbachev, 1990

"Abbiamo bisogno di un nuovo paradigma di sviluppo in cui l'ambiente sia una priorità... La civiltà mondiale come la conosciamo finirà presto... Abbiamo pochissimo tempo e dobbiamo agire... Se possiamo affrontare il problema dell'ambiente, abbiamo speranza... ma dovrà essere fatto all'interno di un nuovo sistema, un nuovo paradigma... Dobbiamo cambiare la nostra mentalità, il modo in cui l'umanità vede il mondo"
- Mikhail Gorbachev, Forum sullo Stato del Mondo, 1996

Sir Crispin Tickell è considerato uno dei diplomatici più influenti della Gran Bretagna. È stato ambasciatore britannico in Messico (1981-1983), segretario permanente dell'assistenza ufficiale allo sviluppo (1984-1987), ambasciatore britannico presso le Nazioni Unite e rappresentante permanente presso il Consiglio di Sicurezza dell'ONU (1987-1990). Ha presieduto il gruppo di esperti sullo sviluppo sostenibile del governo britannico nel 1994. Tickell è stato uno degli allarmisti più schietti sul riscaldamento globale anche se, come Al Gore, non ha una formazione scientifica. Sir Crispin è stato o è tuttora Presidente del Comitato Consultivo della Darwin Initiative for Survival of the Species, dell'UK Marine Biologists Association, dell'International Institute for Environment and Development, dell'Earth Watch Europe, del Climate Institute di Washington, della Royal Geographical Society, della National Society for Clean Air, della Gaia Foundation e della Gaia Society for Research and Education in Earth System Science. Questa Gaia Society è il contributo personale di Sir Crispin alla Dea della Terra, poiché è dedicata alla creazione di un culto attorno alle idee e ai personaggi degli eco-spiritualisti James Lovelock e Lynn Margulis.

"Gaia non ha una particolare tenerezza per gli umani. Non siamo altro che una piccola, anche se immodesta, parte di lei"
- Sir Crispin Tickell

Il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, cofondatore, ex Presidente e attuale proprietario del World Wildlife Fund for Nature (WWF). Il principe è stato profondamente coinvolto nel movimento verde sin dal suo inizio. Nel 1971 ha fondato un'organizzazione chiamata "The 1001 Club: A Nature Trust", per finanziare le attività del WWF. Questo club segreto contiene parecchi membri del Club di Roma. Il Principe sembra aderire fortemente alla filosofia Deep Ecology, che considera gli esseri umani nient'altro che una specie di parassiti selvatici che deve essere strettamente controllata.

"Nel caso in cui mi reincarnassi, vorrei tornare come virus mortale, per contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione"
- Il Principe Filippo, nella sua prefazione a "If I Were an Animal"

"È ora evidente che il pragmatismo ecologico delle cosiddette religioni pagane, come quello degli indiani americani, dei polinesiani e degli aborigeni australiani, era molto più realistico in termini di etica della conservazione rispetto alle filosofie monoteiste più intellettuali delle religioni rivelate"
- Caring for Creation, Conferenza nordamericana su religione ed ecologia

"Non pretendo di avere alcun interesse particolare per la storia naturale, ma da ragazzo sono stato informato delle fluttuazioni annuali del numero di selvaggina e della necessità di adattare l'abbattimento alle dimensioni della popolazione in eccesso"
- Prefazione a “Down to Earth” di Sua Altezza Reale il Principe Filippo

“Parliamo di Paesi sovra e sottosviluppati; Penso che una divisione più esatta potrebbe essere tra sottosviluppati e sovrappopolati. Più persone ci sono, più industria e più rifiuti e più liquami ci sono, e quindi più inquinamento "
- Discorso all'università di Edimburgo

“Se la situazione dell'inquinamento mondiale al momento non è critica, è certo che tutto può essere, e che la situazione diventerà sempre più intollerabile in brevissimo tempo. La situazione può essere controllata e persino invertita; ma richiede una cooperazione su una scala e un'intensità al di là di qualsiasi cosa ottenuta finora "
- The Fairfield Osborne Lecture di Sua Altezza Reale il Principe Filippo

“La crescita della popolazione umana è probabilmente la più grave minaccia alla sopravvivenza a lungo termine. Saremo in un grave disastro se non viene frenata, non solo per il mondo naturale, ma per il mondo umano. Più persone ci sono, più risorse consumeranno, più inquinamento creeranno"
- Intervista a Sua Altezza Reale il Principe Filippo
“L'obiettivo del WWF è di 'conservare' il sistema nel suo insieme; non impedire l'uccisione di singoli animali. Coloro che sono preoccupati per la propria conservazione della natura accettano che tutte le specie siano preda di altre specie. Accettano che la maggior parte delle specie produca un surplus che è in grado di essere abbattuto senza in alcun modo minacciare la sopravvivenza della specie nel suo insieme "
- The Chancellor's Lecture, Salford University

C'è persino una tribù in Vanuatu che considera il Principe Filippo un dio vivente. Quando gli è stato detto, il Principe ha commentato che era un'idea splendida e ha inviato alla tribù diversi ritratti che potevano adorare e da allora li ha visitati. Molto strano!!

Steven Schneider, professore di biologia e cambiamento globale a Stanford. Il professor Schneider è stato tra i primi e più accesi sostenitori della teoria del riscaldamento globale provocato dall'uomo. È famoso soprattutto per aver affermato che i climatologi dovrebbero presentare solo gli scenari più drammatici e spaventosi e trovare il proprio equilibrio tra verità e bugie. È stato l'autore principale di molti rapporti dell'IPCC ed è stato l'editore di "Scientists on Gaia", in cui afferma che "l'ipotesi Gaia è ormai affermata nella scienza dominante". Nel 1988 ha anche organizzato la prima conferenza internazionale per discutere su "Gaia e la Scienza".

Sir Richard Branson, multimiliardario e fondatore del gruppo societario Virgin. Sir Richard è sicuramente salito a bordo del carrozzone del riscaldamento globale in grande stile. Secondo Branson, durante una breve discussione a colazione con Al Gore, "le mie opinioni sul riscaldamento globale sono cambiate di 180 gradi". Quel ragazzo deve essere persuasivo! Da allora Branson si è impegnato a donare tre miliardi di dollari (!!) per "finanziare la lotta al cambiamento climatico". Branson ha anche lanciato la sua "Climate Challenge", che offre un premio di 25 milioni di dollari a chiunque possa rimuovere l'anidride carbonica dall'atmosfera. La giuria per questa sfida comprende Al Gore, James Lovelock, Sir Crispin Tickell, Tim Flannery e James Hansen.

"Dovrà essere un mix delle migliori soluzioni provenienti da tutte queste aree a vincere la battaglia per mantenere i livelli di CO2 al di sotto di quelli in cui Gaia a un certo punto colpirà ed eliminerà il problema, in questo caso noi"
- Richard Branson

Dr. Tim Flannery, biologo evoluzionista e attivista ambientale molto noto. È la versione australiana di Jane Goodall. Sebbene il dottor Flannery non abbia una formazione in nulla di lontanamente correlato alla scienza del clima, è uno degli allarmisti più accesi al mondo. Viaggia continuamente in tutto il mondo tenendo conferenze sulla "catastrofe climatica" e spesso si riferisce a Gaia come a un superorganismo senziente.

Ted Turner, multimiliardario e fondatore della CNN. Turner è profondamente coinvolto nell'Agenda Verde Globale. Ha donato più di un miliardo di dollari all'ONU, che è stato specificamente incaricato di finanziare l'IPCC. Turner ha ideato e prodotto personalmente "Captain Planet", un cartone animato di edu-tainment progettato per fare il lavaggio del cervello ai nostri figli. "Gaia, lo spirito della Terra, si risveglia da un sonno lungo un secolo per trovare la Terra in pericolo. Evoca cinque adolescenti, i Planeteers, da tutto il mondo, e dà a ciascuno di loro un anello che controlla un elemento della natura: la Terra, il Fuoco, il Vento, l'Acqua e un potere speciale, il Cuore, che consente loro di usare i loro nuovi poteri con saggezza e compassione "
- www.turner.com/planet/mythology/index.html

Potrei andare avanti all'infinito, elencando letteralmente dozzine di altri membri del Club di Roma che si riferiscono alla Terra come a un essere divino senziente chiamato Gaia e sono anche molto attivamente coinvolti nella Campagna per il clima. Il Culto di Gaia e il riscaldamento globale sono intimamente intrecciati.

Traduzione: Wheaton80
14 maggio 2010
recyclewashington.wordpress.com/2010/05/14/gaias-gurus-our-puppet-...
wheaton80
00mercoledì 7 aprile 2021 15:51
Bill Gates non ferma più il sole. Per ora

L’esperimento di oscurare il sole al fine di fermare il riscaldamento globale è stato stoppato dall’Agenzia Spaziale Svedese (SSC). La stessa Agenzia ha annunciato che il programma, finanziato da Bill Gates, ha “diviso la comunità scientifica” e quindi non verrà portato avanti. Il programma è denominato ‘Stratospherich Controlled Perturbation Experiment’ (SCoPEx) e si era assicurato un cospicuo finanziamento dall’Università di Harvard, dove lavora il fisico David Keith, grande amico di Gates e ‘mente’ scientifica di tutto il progetto. E’ stato lo stesso Keith, a botta calda, a minimizzare l’accaduto, dichiarando all’agenzia Reuters che “si tratta solo di una battuta d’arresto” e ha anticipato che il progetto potrebbe trasferirsi negli Stati Uniti, dove le accademie nazionali di scienze, ingegneria e medicina hanno di recente pubblicato un rapporto in cui si chiede di investire 100-200 milioni di dollari nel settore della geoingegneria solare per i prossimi cinque anni. L’idea finanziata da Gates, in parole povere, prevede il rilascio di carbonato di calcio, essenzialmente polvere di gesso, nell’atmosfera, mediate l’utilizzo di un gigantesco pallone ad alta quota. Si tratta di fare in qualche modo del cielo una sorta di mega filtro per il sole: un enorme ‘preservativo aerochimico’, come lo definiscono alcuni tecnici, per bloccare i raggi solari. Con ciò i promotori si augurano una riduzione della temperatura e quindi un contenimento del riscaldamento globale. Il governo svedese ha subito appoggiato e caldeggiato il programma. Non hanno fiatato le tante associazioni ambientaliste, molte delle quali ricevono fondi proprio dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Gli unici ad opporsi al progetto sono stati gli animatori del gruppo ‘Saami’, che sostengono le ragioni della popolazione indigena svedese.

Hanno sottolineato che l’esperimento di Gates “tenta essenzialmente di imitare le eruzioni vulcaniche vomitando continuamente nel cielo particelle che oscurano il sole”. I promotori di ‘Saami’ sostengono che “SCoPEx potrebbe avere effetti sociopolitici irreversibili e non fa nulla per ridurre le emissioni di carbonio, ritenute la principale causa del cambiamento climatico”. Scrive Summit News:“In sostanza, l’intera idea viene fuori come uno strano tentativo vampiresco di affamare il pianeta della luce solare, il motore di tutta la vita, con ben poca logica scientifica”. Bill Gates ha investito milioni di dollari nella geoingegneria, finanziando in particolare le ricerche portate avanti da Keith, il padre di SCoPEx. Sorge spontaneo un interrogativo: come mai le stesse forze che spingono per la sostituzione dei carburanti fossili con l’energia solare (e le altre fonti rinnovabili) proprio ora vogliono diminuire l’irraggiamento del sole? Un controsenso. Cerca una spiegazione uno dei maggiori ricercatori viventi sul fronte dei cambiamenti climatici, William Engdahl, che ha elaborato non pochi studi sui ‘cicli solari’ e il loro impatto sul clima. Secondo alcune teorie che Engdahl appoggia, non è la presenza dell’uomo a generare cambiamenti di temperatura (cui, peraltro, l’umanità pretecnologica è sempre sopravvissuta), si tratta invece di cicli dell’attività solare, che possono durare anche decenni. Ed oggi ci ritroveremmo in un ‘minimo solare’. Scrive Engdahl:“Potrebbe essere che i poteri che stanno dietro artisti del calibro di Bill Gates o Klaus Schwab (il teorico del ‘Great Reset’, ndr) conoscano bene il minimo solare in arrivo. Questo spiega la loro selezione del periodo dal 2030 al 2050 nell’obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite?”. Lasciare l’umanità senza energia (perfino quella solare!) “sarebbe un modo diabolico per accelerare il loro programma di riduzione della popolazione, mentre il mondo è colto impreparato per gravi fallimenti dei raccolti e carestie di massa”.

Mario Avena
06 aprile 2021
www.lavocedellevoci.it/2021/04/06/bill-gates-non-ferma-piu-il-sole-...
wheaton80
00giovedì 1 luglio 2021 20:29
La curiosa carriera di Maurice Strong alle Nazioni Unite

Prima che le Nazioni Unite possano salvare il pianeta, devono ripulire la propria casa. E man mano che negli ultimi dieci anni si sono susseguiti scandali dopo scandali, da Oil for Food alle frodi negli appalti fino allo stupro dei pacificatori, la dimensione di quel lavoro è diventata incredibilmente chiara. Ma qualsiasi comprensione degli sforzi reali che il lavoro comporta dovrebbe iniziare con uno sguardo alla lunga e torbida carriera di Maurice Strong, l'uomo che potrebbe aver avuto più a che fare con ciò che le Nazioni Unite sono diventate oggi e che ancora suscita polemiche anche dopo aver affermato di aver tagliato i suoi legami con l'organizzazione mondiale. Da Oil for Food agli ultimi scandali che hanno coinvolto i finanziamenti delle Nazioni Unite in Corea del Nord, Maurice Strong appare come una figura oscura e spesso di fondamentale importanza. Strong, che ora ha 77 anni, è meglio conosciuto come il padrino del movimento ambientalista, che ha servito dal 1973 al 1975 come Direttore Fondatore del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) a Nairobi. L'UNEP è ora un'organizzazione globale con un budget annuale di 136 milioni di dollari, che afferma di agire come coscienza ambientale del mondo. Strong ha consolidato le sue eco-credenziali come organizzatore del vertice ambientale delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro, che a sua volta ha aperto la strada al controverso Trattato di Kyoto del 1997 sul controllo delle emissioni di gas serra. Ma le sue credenziali ecologiche iniziano a malapena a rendere giustizia alla complicata carriera dietro le quinte di Strong. Ha passato decenni a migrare attraverso una lunga lista di incarichi di alto livello delle Nazioni Unite, in piedi dietro la spalla di ogni Segretario Generale delle Nazioni Unite sin da [Maha Thray Sithu] U Thant. Senza mai ricoprire cariche elettive, ha preso parte ad alcuni degli incarichi burocratici più importanti del mondo, sia all'ONU che alla Banca Mondiale. Commerciante canadese con una faccia a forma di mela e con baffi a matita, Strong ha messo a frutto i suoi entusiasmi e le connessioni personali in una serie di enormi progetti delle Nazioni Unite, punteggiando il suo servizio pubblico con affari privati. Lungo la strada, Strong è stato anche coinvolto in una serie di scandali e conflitti di interessi delle Nazioni Unite. Questi si estendono dal famigerato programma Oil-for-Food all'ultimo furore per il denaro incanalato attraverso le agenzie delle Nazioni Unite al regime canaglia della Corea del Nord, che coinvolge, tra le altre cose, l'uso creativo di Strong di un istituto educativo poco conosciuto e noleggiato dalle Nazioni Unite chiamato Università per la Pace. Soprattutto, raccontare di Maurice Strong illustra il modo in cui l'ONU, con la sua cultura burocratica della segretezza, le sue immunità diplomatiche e la sua portata globale, si presti alla manipolazione attraverso una ristretta cerchia di coloro che meglio conoscono i suoi corridoi.

Ufficialmente, Strong ha interrotto i suoi legami con il Segretariato delle Nazioni Unite quasi due anni fa, quando gli investigatori federali hanno scoperto che nel 1997, mentre prestava servizio come consigliere principale dell'allora Segretario Generale Kofi Annan, aveva preso un assegno di quasi 1 milione di dollari finanziati dal regime del Saddam Hussein sanzionato dall'ONU. L'assegno era stato stato consegnato da un uomo d'affari sudcoreano, Tongsun Park, condannato la scorsa estate dalla Corte Federale di New York per aver cospirato per corrompere funzionari delle Nazioni Unite per conto di Baghdad. Strong ha negato qualsiasi illecito e ha detto che si sarebbe fatto da parte dal suo incarico di inviato delle Nazioni Unite fino a quando la questione non fosse stata chiarita. Da allora, Strong si è ritirato, come spesso fa, nell'ombra. Attualmente trascorre la maggior parte del suo tempo in Cina. Il suo nome è apparso recentemente tra i relatori per una cena di gala per le tecnologie pulite a San Francisco, ma gli organizzatori dicono che ha poi cancellato la sua partecipazione perché "ha così tanto da fare" in Cina. La Cina è un posto speciale per Strong, un socialista autodichiarato da una vita. È il luogo di sepoltura di una donna che si dice sia una sua parente, la famosa giornalista americana filo-comunista Anna Louise Strong, accanita sostenitrice di Lenin e Stalin fino alla metà degli anni '30, e forte sostenitrice della Cina di Mao Zedong. La presenza di Maurice Strong a Pechino, tuttavia, solleva domande imbarazzanti: per prima cosa, la Cina, pur essendo uno dei maggiori produttori mondiali di inquinamento industriale, ha tratto profitto dallo scambio di crediti per le emissioni di carbonio grazie ad accordi ambientali fortemente politicizzati e sostenuti dalle Nazioni Unite, progettati di Strong negli anni '90. Strong si è rifiutato di rispondere alle domande di Fox News sulla natura della sua attività in Cina, sebbene articoli di stampa l'abbiano collegato a tentativi pianificati di commercializzare automobili di fabbricazione cinese in Nord America e sebbene un portavoce dell'azienda Cleantech Venture Network con sede negli Stati Uniti, che lo aveva invitato a parlare a San Francisco, affermi di essere stato recentemente "uno strumento" nell'aiutarlo a creare una joint venture a Pechino. L'assistente di Strong a Pechino ha confermato via e-mail che ha un ufficio in un complesso diplomatico, ospitato dal governo cinese, grazie a "molte relazioni continuative derivanti dalla sua carriera, incluse quelle quarantennali intessute attivamente in Cina". E dalla Cina, Strong ha fino ad oggi mantenuto una rete di connessioni personali e ufficiali all'interno del sistema delle Nazioni Unite, che ha usato a lungo per tessere la sua vasta rete di organizzazioni non governative, soci in affari e legami con le celebrità globali. All'interno di quella rete, Strong ha sviluppato negli anni uno schema distintivo per aiutare a creare burocrazie pubbliche finanziate dai contribuenti, sia al di fuori che all'interno delle Nazioni Unite, a cui poi attinge per finanziamenti e contatti quando passa ad altri progetti.

Lavorare con Kofi Annan
Lavorando come Consigliere di alto livello di Annan dal 1997 al 2005, Strong è stato l'autore del primo grande ciclo di riforme delle Nazioni Unite di Annan, che ha ampiamente spostato il potere dagli Stati membri verso il suo Capo nel Segretariato. Questi cambiamenti includevano l'aggiunta della carica di vice segretario generale per aiutare a gestire il territorio in espansione del Segretariato. Annan ha affidato quel lavoro per la prima volta ad una canadese, Louise Frechette, che alla fine ha attirato critiche per la cattiva gestione di Oil-for-Food e ha lasciato le Nazioni Unite all'inizio dello scorso anno per unirsi a un istituto canadese che includeva Strong nel suo Consiglio di Amministrazione. Annan ha sostituito Frechette con uno degli ex colleghi di Strong presso la Banca Mondiale nel periodo che risale alla metà degli anni '90, Mark Malloch Brown che, con Strong come uno dei suoi consiglieri speciali, aveva poi servito sotto Annan dal 1999-2005 come capo del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP). Più minacciosamente, le riforme di Strong hanno anche creato l'Office of the Iraq Program, che ha consolidato le operazioni ad hoc in un dipartimento all'interno del Segretariato delle Nazioni Unite, che era meglio conosciuto come il programma Oil-for-Food. Quell'ufficio era diretto da Benon Sevan, che è stato incriminato il mese scorso dalla Corte Federale di New York per aver accettato tangenti tramite accordi Oil-for-Food (Sevan, dall'estradizione a Cipro, ha negato qualsiasi illecito). Intorno al 1997-1998, Strong ha anche messo lo zampino nella creazione della struttura bizantina che ha supportato il rivoluzionario dono di 1 miliardo di dollari di Ted Turner alle Nazioni Unite, che Turner dal 1998 ha dispensato a rate dalla sua Fondazione ONU con sede a Washington. Il finanziamento di Turner, rimpolpato negli ultimi anni con il denaro di altri donatori, confluiva alle Nazioni Unite da una fondazione delle Nazioni Unite attraverso un Dipartimento delle Nazioni Unite appositamente creato nel 1998 sotto Annan e amministrato non dall'autorità di bilancio dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ma dal Segretario Generale. Designandosi come guru della governance globale, Strong ha anche contribuito a lanciare un'importante campagna per l'ONU al fine di intrecciare la sua torbida burocrazia incline alla corruzione con le grandi imprese attraverso il cosiddetto partenariato pubblico-privato. Strong ha introdotto questo processo nella sua proposta di riforma del 1997 come blanda nozione di "consultazione tra le Nazioni Unite e la comunità imprenditoriale". Attraverso le sue manovre, Strong ha alimentato le tendenze naturali delle Nazioni Unite a crescere come un kudzu in un sistema che ora si estende ben oltre il proprio organigramma. In questa giungla, non è solo difficile tener traccia di come vengono spesi i soldi, ma è quasi impossibile calcolare quanto effettivamente arriva, o scorre, e da dove e per cosa. Le Nazioni Unite oggi affermano di avere un budget annuale di base di soli 1,9 miliardi di dollari circa.

Ma il suo budget totale è nell'ordine di più di 20 miliardi di dollari all'anno, che si disperdono ai margini in trust opachi, complicate donazioni in natura e strani progetti protetti da qualsiasi reale supervisione attraverso le immunità delle Nazioni Unite e le complessità contabili. E il potenziale di conflitti di interesse è enorme e spesso trascurato dalle stesse Nazioni Unite. Le manovre dietro le quinte di Strong lo hanno anche inserito nella cabina di pilotaggio della politica del potere globale. Dal 2003 al 2005 è stato l'inviato personale di Annan nella penisola coreana devastata dalla crisi nucleare. Quel ruolo lo ha portato a Pyongyang, e lo ha anche messo in stretto contatto con il governo sudcoreano, dove Ban Ki-moon, che il mese scorso ha preso il posto di Annan come Segretario Generale delle Nazioni Unite, era allora Ministro degli Esteri. Nel 2004, ad esempio, Ban e Strong hanno condiviso uno dei tavoli principali alla cena annuale della Korea Society a New York. I diplomatici sudcoreani hanno minimizzato qualsiasi collegamento tra Ban e Strong. Ma, una volta assunta la carica alle Nazioni Unite il mese scorso, uno dei primi atti di Ban è stato quello di nominare a capo della gestione un protetto di Strong, Alicia Barcena, un'ambientalista messicana. È stato Strong a portare Barcena nell'orbita delle Nazioni Unite, nel 1991, per aiutare a organizzare il vertice di Rio sull'ambiente, che ha presieduto nel 1992. Per preparare e poi seguire l'agenda di Rio, Strong ha fondato una rete chiamata Earth Council Alliance, in cui Barcena ha servito fino al 1995 come Direttore Fondatore della sede principale in Costa Rica. Quindi è passata a lavori all'interno del sistema delle Nazioni Unite, incluso il lavoro con l'UNEP e l'UNDP. Quando, otto anni fa, Strong ha assunto la Direzione dell'Università per la Pace e di altri suoi progetti, ha invitato il Consiglio della Terra di Costa Rica a spostare i suoi uffici nel campus universitario, dove è stato assorbito dalla struttura e dal curriculum di U Peace. Nella sua attuale posizione di capo delle operazioni amministrative e finanziarie delle Nazioni Unite, Barcena sembra avere un ruolo manageriale nell'ambito di un'ispezione che Ban ha promesso sui flussi di denaro delle Nazioni Unite verso la Corea del Nord, in cui l'Università per la Pace di Strong ha svolto un ruolo.

Mezzi per un fine
In effetti, come microcosmo del modo in cui Strong naviga nell'universo delle Nazioni Unite per raggiungere obiettivi spesso tutt'altro che visibili, non c'è esempio migliore dell'uso che ha fatto della strana piccola propaggine delle Nazioni Unite in America Centrale chiamata Università per la Pace. Situata alla periferia della capitale del Costa Rica, San Jose, U Peace è stata fondata nel 1980 con l'approvazione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite come scuola per promuovere "lo studio interdisciplinare di tutte le questioni relative alla pace". Fin dall'inizio, ha goduto di uno status curioso. È stato istituito dall'ONU e il suo Consiglio Direttivo è sempre stato dominato da nominati del Segretario Generale dell'ONU. Ma allo stesso tempo, U Peace opera senza finanziamenti regolari delle Nazioni Unite e non è soggetta alla sua supervisione, anche se rapporti occasionali su U Peace vengono forniti dal Segretario Generale all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Lo stesso Strong, nelle memorie che ha pubblicato circa sei anni fa con il titolo "Where on Earth Are We Going?", potrebbe essere stato uno dei primi a cogliere le segrete possibilità di U Peace. Egli ha scritto che mentre lavorava per Annan nel 1997 sulla riforma dell'ONU, "ho studiato le costituzioni di ciascuna delle organizzazioni delle Nazioni Unite e sono stato incuriosito nello scoprire che la natura autonoma dell'Università per la Pace l'ha esentata dai normali rapporti amministrativi, del personale e di altro tipo. Adempimenti burocratici”. All'epoca in cui Strong osservava quei tratti, U Peace era diventato poco più di un guscio. Come descritto da varie fonti, era troppo piccolo per gli studenti e ancor di più per i finanziamenti; le sue attività, così com'erano, erano limitate all'America Centrale e Meridionale. Due anni dopo, nel 1999, Annan diede improvvisamente a U Peace un importante upgrade. Ha rifornito il Consiglio Direttivo dell'istituzione con nuovi nominati, che hanno prontamente eletto Maurice Strong come loro Presidente. Strong, che aveva già interessi in Costa Rica, inclusi non solo gli uffici del Consiglio della Terra aperti da Barcena, ma anche alcune proprietà sulla spiaggia che aveva acquistato nel 1978, afrontò il rinnovamento di U Peace insieme ai suoi doveri di stretto consigliere di Annan, e poi di inviato dello stesso Annan a Pyongyang. Il risultato, dopo più di sette anni di amministrazione di Strong, è una piccola scuola in Costa Rica che distribuisce diplomi in campi come la "paceologia", mentre in effetti funge da filiale non ufficiale di Strong, uno dei sobri centri della sua rete globale . Con l'emblema delle Nazioni Unite, ma senza la supervisione delle Nazioni Unite, U Peace ha aperto uffici anche ad Addis Abeba, Ginevra e New York. Gli uffici di Ginevra e New York hanno entrambi la strana caratteristica di non avere rapporti con gli studenti, ma godono di stretti legami con le strutture delle Nazioni Unite tramite l'UNDP per lo spostamento di persone e denaro in tutto il mondo. E attraverso un piccolo gruppo in America Centrale, U Peace ha sviluppato uno straordinario recente interesse per la Corea del Nord.

A partire da una spinta di Annan nel 2003 per una strategia di sviluppo delle Nazioni Unite per la Corea del Nord, tale interesse sembra essere migrato da una task force inter-agenzia convocata da Strong all'interno dell'UNDP, a un'iniziativa perseguita da Strong tramite U Peace, un veicolo esente da qualsiasi normale controllo delle Nazioni Unite. Nel 2004, con una donazione di circa 330.000 dollari dalla Canadian International Development Agency (di cui Strong è stato Presidente fondatore dal 1968 al 1970), U Peace ha istituito un fondo fiduciario dedicato ai progetti nordcoreani, chiamato DPRK Trust Fund. Nello stesso anno, 2004, Strong ha ospitato una conferenza a Vevey, in Svizzera, sugli "scenari energetici" della Corea del Nord. Quella conferenza è servita come base per un rapporto del 2005 supervisionato da Strong e sottoscritto da U Peace. Insieme al denaro canadese, i registri del governo degli Stati Uniti mostrano che il finanziamento per il rapporto includeva anche una sovvenzione di 25.000 dollari dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti. Un ex assistente Segretario del Dipartimento dell'Energia, William Martin, ha lavorato al rapporto del 2005 e recentemente è subentrato a Strong come Capo del onsiglio Direttivo di U Peace. Tra i contributori al rapporto sull'energia di U Peace, "a titolo personale" secondo il rapporto stesso, c'è un ex Capo dell'Ufficio Regionale dell'UNDP per l'Asia e il Pacifico, Nay Htun, che trascorre parte del suo tempo a lavorare nell'ufficio di New York di U Peace, secondo la testimonianza del capo di quello stesso ufficio, Narinder Kakar. Nay Htun, un ingegnere, ha corso senza successo un anno fa per diventare Capo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, come candidato sponsorizzato dalla Birmania. A questo punto i legami incrociati crescono a un ritmo accecante tra U Peace e altre iniziative delle Nazioni Unite in cui Strong ha giocato un ruolo di primo piano. Il rapporto di U Peace si conclude, ad esempio, con le proposte per un progetto energetico da 1,4 milioni di dollari per la Corea del Nord, un terzo delle risorse sostenute in contanti e in natura dal governo della Corea del Nord, con il resto da finanziare con 150.000 dollari dall'UNDP e 750.000 dollari da un gruppo delle Nazioni Unite chiamato Global Environment Facility, o GEF. Il GEF, generato dalla conferenza di Rio del 1992 (che Strong ha presieduto), è uno sforzo congiunto dell'UNEP (che Strong ha fondato), della Banca Mondiale (dove Strong è stato nominato nel 1995 come Consigliere Senior del Presidente) e dell'UNDP (gestito da 1999-2005 dall'ex collega di Strong della Banca Mondiale, Mark Malloch Brown, e dal 2005 ad oggi da un altro degli ex colleghi di Strong della Banca Mondiale, Kemal Dervis). Il rapporto prescrive che il follow-up del suo progetto energetico sia attuato dal "Comitato di Coordinamento Nazionale per l'Ambiente" della Corea del Nord e dall'"Accademia delle Scienze della Corea del Nord", un gruppo che molto probabilmente include funzionari coinvolti nei progetti nordcoreani del missile e del nucleare, programmi bomba. E la scorsa estate, utilizzando il personale dell'UNDP e le strutture diplomaticamente privilegiate per gestire l'organizzazione del viaggio e il denaro, U Peace ha pagato per inviare una delegazione di 10 funzionari nordcoreani a una conferenza sull'energia all'Università di Lund, in Svezia. I documenti interni delle Nazioni Unite visionati da Fox mostrano che il pagamento per il viaggio nordcoreano è stato richiesto dall'ufficio U Peace in Svizzera, gestito dall'ex funzionario UNDP Nay Htun a New York, e ha comportato il finanziamento delle tariffe aeree e il trasferimento di stipendi in contanti ai funzionari nordcoreani in viaggio tramite l'ufficio UNDP di Pyongyang.

Finanziatore di viaggi ufficiali
L'utilizzo di U Peace come finanziatore di viaggi ufficiali serviva per lo meno ad uno scopo importante: consentiva all'UNDP di dichiarare, se richiesto, di non aver violato alcuna regola interna sul finanziamento dei viaggi nordcoreani o sull'utilizzo di valuta pregiata a beneficio dei funzionari della Corea del Nord. Questa accusa è stata vigorosamente mossa dal Governo degli Stati Uniti riguardo al finanziamento delle Nazioni Unite attraverso i suoi uffici a Pyongyang, che sono gestiti dall'UNDP. Il mese scorso queste accuse hanno spinto Ban Ki-moon a promettere un audit esterno completo delle operazioni delle Nazioni Unite in tutto il mondo, a partire dalla Corea del Nord. Ma l'affare Lund potrebbe comportare ulteriori colpi di scena. Secondo gli elenchi trapelati dall'UNDP, i dieci funzionari nordcoreani che si sono recati in Svezia sono stati tutti elencati ai fini del viaggio come funzionari dell'industria energetica della Corea del Nord. Eppure i nomi che sono trapelati indicano altre possibilità intriganti. Ad esempio, il gruppo includeva qualcuno di nome Jon Yong Ryong, descritto nel trapelato elenco UNDP come "esperto di ambiente ed energia". Si dà il caso che sia lo stesso nome di un funzionario nordcoreano inviato qualche anno fa alla missione nordcoreana presso le Nazioni Unite a New York. Nel 2003 quel funzionario ha parlato a una riunione della Commissione delle Nazioni Unite per il Disarmo per criticare gli Stati Uniti e per assicurare la commissione che in Corea del Nord "le attività nucleari, nella fase attuale, saranno limitate alla produzione di elettricità", una promessa smentita dal test di una bomba nucleare dello scorso ottobre. Un altro nome sulla lista trapelata, questo descritto come "Ufficiale Senior per lo sviluppo delle risorse energetiche", è quello di Ri Kwang Su. Alla radio nordcoreana c'era un giornalista radiofonico con lo stesso nome, il cui commento, tradotto dal servizio di monitoraggio della BBC il 28 marzo 2005, includeva:"Il nostro esercito e il nostro popolo continueranno a potenziare le forze di deterrenza nucleare". Che cosa stia succedendo esattamente, chi fossero effettivamente questi nordcoreani in viaggio o cosa stia realmente facendo U Peace è difficile da determinare. Un portavoce dell'UNDP direbbe solo che "L'UNDP agisce spesso come una sorta di fornitore centrale di servizi per il sistema delle Nazioni Unite... Quindi sarebbe normale che un ufficio nazionale dell'UNDP assistesse l'Università per la Pace in qualcosa come il trasferimento di fondi per i viaggi e l'organizzazione dei biglietti". Ma non c'è niente di normale in questa impostazione, a cominciare dal rapporto tra U Peace e il sistema delle Nazioni Unite. In risposta alle domande inviate via e-mail da Fox News, un funzionario di U Peace ha confermato che "U Peace non rientra nella competenza o nella supervisione" dei revisori delle Nazioni Unite.

Una valutazione riservata di U Peace, effettuata nel 2004 dall'Agenzia Canadese per lo Sviluppo Internazionale, che ha finanziato quello che U Peace chiama il "Fondo Fiduciario della RPDC", ha osservato che normalmente "un Comitato di Valutazione trarrebbe beneficio da rapporti periodici di monitoraggio e valutazione dei prodotti dell'istituzione stessa o tramite osservatori esterni. Tali rapporti non esistono”. Questo accordo al di sotto dei riflettori è giustificato sia dai funzionari delle Nazioni Unite che da quelli di U Peace sulla base del fatto che U Peace non dipende dalle Nazioni Unite per i finanziamenti (sebbene negli ultimi cinque anni U Peace abbia ricevuto almeno 280.000 dollari in sovvenzioni dall'UNDP, insieme al supporto in natura). Ma nell'agitare il pentolino per le donazioni e nell'occuparsi apparentemente di progetti, U Peace sembra approfittare pesantemente del fatto di indossare l'etichetta delle Nazioni Unite. Sul suo sito WEB pubblicizza che "sebbene U Peace non sia soggetta ai regolamenti dell'ONU e non riceva da essa finanziamenti regolari, ha forti legami con l'Ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite e con molti altri settori del sistema delle Nazioni Unite". Né i "legami forti" si fermano qui. Il rettore di U Peace, dal 2005 al 2006, è stato Julia Marton-Lefevre, cognata di Richard Holbrooke, ex ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite sotto il Presidente Bill Clinton. La domanda è: in cosa consiste il sistema delle Nazioni Unite? La maggior parte di questi collegamenti sembra aver coinvolto lo stesso Maurice Strong che, poco prima di coinvolgere U Peace, aveva aggiunto un ulteriore ruolo alle Nazioni Unite, come parte di un nuovo centro finanziario sovvenzionato privatamente all'interno dell'Ufficio del Segretario Generale delle Nazioni Unite. In effetti, i documenti mostrano che nello stesso momento in cui ha rilevato per la prima volta U Peace, Strong era su entrambi i lati della più grande singola donazione mai arrivata in supporto del rinnovamento dell'istituzione.

Incanalare i soldi di Ted Turner

Il ruolo di Strong come finanziatore privato delle Nazioni Unite risale al 1997 e all'inizio del 1998, mentre lavorava al piano di riforma di Annan per l'intero Segretariato. Nel mezzo di questo sforzo, Strong ha aiutato a strutturare un nuovo ufficio all'interno del Segretariato chiamato UN Fund for International Partnerships (UNFIP), dedicato a una nuova impresa: incanalare il dono di 1 miliardo di dollari di Ted Turner alle Nazioni Unite direttamente attraverso il Segretariato, in quote annuali di 100 milioni di dollari, per selezionare progetti all'interno del sistema ONU. Turner in seguito ridusse i suoi contributi annuali, integrando i suoi soldi con donazioni da parte di altri, e prolungando così il legame diretto della Fondazione delle Nazioni Unite con il Segretario Generale per gli anni a venire. Il denaro di Turner per la Fondazione delle Nazioni Unite ha iniziato a fluire nel 1998. Nello stesso anno, mentre era presente nell'elenco telefonico delle Nazioni Unite come affiliato all'UNFIP e lavorava come Consigliere Speciale di Annan, Strong è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione delle Nazioni Unite. In effetti, Strong si trovava a un nuovo speciale bivio all'interno dell'ONU, in cui una varietà di finanziatori privati avrebbe assunto un ruolo importante nel finanziamento dei futuri piani dell'Organizzazione. Nel 2000, i registri dell'ONU mostrano che la Fondazione delle Nazioni Unite, con Strong ancora membro del Consiglio di Amministrazione, ha approvato una sovvenzione di 2 milioni di dollari che è passata attraverso le Nazioni Unite tramite UNFIP a U Peace, dove Strong aveva appena preso il comando. Strong si è poi dimesso dal Consiglio della Fondazione delle Nazioni Unite. Allo stesso tempo, Strong riceveva finanziamenti privati da altre fonti che alla fine si sarebbero rivelate ancora più discutibili. La scorsa estate, al processo contro Tongsun Park, il lobbista illecito di Saddam, è emerso da una testimonianza in tribunale che pochi anni dopo che Strong aveva accettato da Park l'assegno di quasi un milione di dollari finanziato da Baghdad, i due uomini avevano messo in piedi l'ennesimo accordo commerciale. Nell'anno 2000, secondo le prove presentate in tribunale, Tongsun Park stava pagando l'affitto per un ufficio privato che Strong usava a Manhattan. Ciò è avvenuto in parallelo con il suo lavoro ufficiale come sottosegretario generale e consigliere speciale di Annan alle Nazioni Unite e il suo nuovo incarico di capo di U Peace. A qualsiasi conflitto di interessi ciò potesse portare, Strong ne ha aggiunto un altro assumendo la propria figliastra, Kristina Mayo, per lavorare nel suo ufficio delle Nazioni Unite, senza dichiarare il legame di famiglia all'ONU. Il nome di Mayo è apparso anche al processo di Park, come la persona che nel 2000 gestiva gli assegni inviati per conto di Park per pagare l'ufficio privato di New York di Strong.

Nel giugno del 2000, ad esempio, Mayo inviò un fax fornendo i dettagli per il deposito del denaro direttamente sul conto di Strong presso la filiale delle Nazioni Unite della Chase Manhattan Bank. Perché Strong, spesso descritto come un magnate, avrebbe fatto affidamento su Park per pagare l'affitto del suo ufficio privato in quel momento non è stato spiegato. Ma poi, sembra che Park e Strong si conoscessero e avessero rapporti d'affari da anni. Lo stesso Strong ha dichiarato alla stampa nel 2005 che, quando ha assunto il ruolo dal 2003 al 2005 come inviato personale di Annan nella penisola coreana, Tongsun Park è stato uno dei suoi consiglieri. In una simile relazione è improbabile che Strong potesse essere ignaro della storia precedente di Park come uno dei protagonisti dello scandalo di corruzione del Congresso degli anni '70 noto come Koreagate. In quella vicenda, Park è stato incriminato con accuse federali, tra cui riciclaggio di denaro sporco, racket e azioni come agente non registrato della Central Intelligence Agency della Corea del Sud. Ha testimoniato in cambio dell'immunità e per un pò si è perso di vista. Ma all'inizio degli anni '90, Park era tornato sulla scena sociale dei corridoi del potere della costa orientale e aveva stretto amicizia con l'allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Boutros Boutros-Ghali, facendogli visita alla residenza ufficiale dell'ONU a Sutton Place, e mandando fiori a sua moglie. Nell'autunno del 1996, prima che Annan assumesse il ruolo di primo piano all'ONU, Strong è stato Consigliere Speciale di Boutros-Ghali. Quello stesso autunno, intorno all'ottobre 1996, Strong e Park fecero affari insieme, facendo pressioni per la vendita di reattori nucleari canadesi alla penisola coreana. L'uomo che li ha reclutati insieme per questo incarico era un canadese, Reid Morden, allora capo di una società della Corona canadese, Atomic Energy of Canada Limited, con la quale Park all'epoca aveva una consulenza. Ciò che accade alle Nazioni Unite, a quanto pare, non smette mai di accadere: quasi un decennio dopo, dal 2004 al 2005, Reid Morden lavora per Paul Volcker come capo operativo dell'indagine autorizzata dalle Nazioni Unite su Oil-for-Food, in cui sia Park che Strong erano di nuovo presenti. La prima relazione tra Morden e i due uomini è stata rivelata solo in una concisa nota a pagina 100 nel secondo volume di quattro del rapporto finale di Volcker, insieme all'avviso secondo cui Morden si sarebbe ritirato dalle sezioni dell'indagine che coinvolgevano i suoi due ex soci. Oltre a ciò, i legami di Maurice Strong con i promotori e gli agitatori in altri settori del "Sistema ONU” si moltiplicano in direzioni vertiginose, non da ultimo coinvolgendo Kojo Annan, il figlio del Segretario Generale delle Nazioni Unite, il cui possibile conflitto di interessi nello scandalo Oil for Food è stato tra i fattori che hanno scatenato per la prima volta l'indagine Volcker. Kofi Annan ha chiesto un'indagine indipendente dopo che la stampa aveva rivelato che suo figlio, Kojo Annan, aveva lavorato per un'azienda con sede in Svizzera, Cotecna Inspection, che nel 1998 aveva vinto l' appalto delle Nazioni Unite per ispezionare le merci spedite nell'Iraq di Saddam nell'ambito del programma ONU.

'Turismo sostenibile'
Il 28 dicembre 1999, più o meno nello stesso periodo in cui Strong stava assumendo contemporaneamente la responsabilità di U Peace e prestando servizio come Consigliere Speciale di Annan, e sedendo nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione delle Nazioni Unite di Turner, Maurice Strong e Kojo Annan si unirono contemporaneamente al Consiglio di Amministrazione di una società chiamata Air Harbor Technologies. Registrata nell'Isola di Man e a Cipro, Air Harbor è stata un'impresa messa insieme da un giovane uomo d'affari saudita, Hani Yamani, il cui padre, lo sceicco Ahmed Zaki Yamani, un tempo era il potente Ministro del Petrolio dell'Arabia Saudita. Air Harbour aspirava a un ruolo nel "turismo sostenibile", preparando una serie di progetti in Svizzera, Cipro e Africa, che sembrano non essersi mai completamente concretizzati. Strong ha trascorso poco più di sei mesi nel consiglio, poi si è dimesso nel luglio 2000. Kojo Annan è rimasto nel consiglio, dove è stato raggiunto nel gennaio 2001 da un amico di famiglia ed ex socio di Cotecna, Michael Wilson. Sei mesi dopo entrambi si sono dimessi, e a quel punto, secondo l'indagine di Volcker, Air Harbor aveva cessato le operazioni. E Paul Volcker aveva i suoi legami con Strong. Uno di questi legami ha attraversato la Banca Mondiale. Strong, mentre dirigeva una società canadese chiamata Power Corporation of Canada negli anni '60, aveva assunto un giovane australiano, James Wolfensohn, che è andato avanti con la fondazione della sua società di investimento, Wolfensohn Associates, dove Volcker ha preso posto nel 1988, dopo aver lasciato il suo posto di Presidente della Federal Reserve statunitense. Nel 1995, Wolfensohn, con il sostegno di Strong, divenne Presidente della Banca Mondiale e promosse Volcker per il suo posto come Amministratore Delegato di Wolfensohn Associates. Alla Banca Mondiale, Wolfensohn ha poi assunto il suo vecchio datore di lavoro, Strong, come Consigliere Speciale.

E quando Volcker, nove anni dopo, fu scelto da Annan per condurre l'inchiesta delle Nazioni Unite sul caso Oil for Food, fu dalla Banca Mondiale, allora ancora sotto Wolfensohn, che Volcker attinse per formare la squadra iniziale al fine di impostare la sua indagine. Volcker, per molti anni, almeno fino al 2003, ha anche occupato un posto accanto a Yamani senior, il padre del Presidente di Air Harbour, nel Comitato Consultivo della Power Corporation dove Strong, in carica come Presidente negli anni '60, aveva poi assunto Wolfensohn. Tutto questo è solo un esempio dell'intricato nido di relazioni personali, partnership pubblico-private, fondi fiduciari oscuri, canali di finanziamento non verificati e imprese intrecciate che le moderne Nazioni Unite sono arrivate a incarnare, e che Maurice Strong ha fatto così tanto per creare. Ancora un altro potenziale conflitto di interessi coinvolge una società chiamata Zenon Environmental Inc., un produttore di apparecchiature per la purificazione dell'acqua, che nell'aprile 2000 è stata registrata come fornitore canadese autorizzato presso il Dipartimento Acquisti delle Nazioni Unite. Sei mesi dopo, Strong si unì al Consiglio di Zenon e vi rimase almeno fino al 2005, servendo anche come Consigliere Speciale di Annan. Zenon è stata acquisita l'anno scorso da General Electric e il Consiglio di Amministrazione è stato sciolto. Per ripulire le Nazioni Unite, Ban ha chiesto ai revisori di farsi strada attraverso gli uffici e le agenzie del sistema uno per uno, a partire dalle operazioni in Corea del Nord. È improbabile che questo approccio tortuoso funzioni. Per andare al sodo, il vero punto di partenza potrebbe essere che Ban avvii un'indagine sulla carriera passata e attuale dello stesso Maurice Strong.

Claudia Rosett, George Russell (Fox News)
08 febbraio 2007

Traduzione: Wheaton80
www.fdd.org/analysis/2007/02/06/at-the-united-nations-the-curious-career-of-maurice...
wheaton80
00sabato 23 luglio 2022 16:39
Balle climatiche: ecco come i media costruiscono emergenze

D’estate fa caldo e d’inverno fa freddo, su questo tutti sembrano essere d’accordo. Eppure, all’improvviso il caldo estivo è diventato un problema che metterebbe in pericolo l’esistenza umana. Perlomeno, è questa la percezione se si consultano i media o vedendo un qualsiasi telegiornale generalista. Dietro a questa strategia di comunicazione attuata dai media si cela un obiettivo ben preciso: sostituire il terrorismo mediatico dell’emergenza sanitaria, instillando il panico nella popolazione con l’emergenza ambientale.

Dipendente CNN shock:“Cambiamento climatico sarà nuovo Covid”
Negli ultimi giorni, sui social è tornata in voga un’inchiesta pubblicata ad aprile del 2021 su Project Veritas, sito di giornalismo d’inchiesta statunitense:



Catturato dalle telecamere di un giornalista sotto copertura, il Direttore Tecnico di CNN Charlie Chester ha affermato che l’emittente statunitense avrebbe presto iniziato a “focalizzarsi prevalentemente sulla questione climatica”. Il motivo? Con il tempo la narrazione dell’emergenza Covid si è affievolita e l’Agenda Setting di uno dei mezzi d’informazione più seguiti negli USA avrebbe dovuto trovare un nuovo filone narrativo per mantenere uno stato di paura collettivo. “Il cambiamento climatico sarà il nuovo Covid per la CNN”, ha rivelato Chester senza tanti giri di parole. Il Direttore Tecnico dell’emittente di sponda democratica ha inoltre spiegato la strategia messa in atto dalla testata durante l’Amministrazione Trump, mirata a rimuovere il tycoon dalla Casa Bianca attraverso notizie sulla gestione dell’emergenza sanitaria. “Sono sicuro al 100% che se non fosse stato per la CNN, Trump non avrebbe perso le elezioni”, ha detto Charlie Chester:

www.dailymail.co.uk/news/article-9467611/CNN-technical-director-makes-embarrassing-admission-getting-catfished-Tin...

I media suonano la carica
Le previsioni del dipendente di CNN si sono infatti avverate. Da settimane il quotidiano pubblica articoli di allarme sulle conseguenze del cambiamento climatico. Le parole chiave sono attentamente studiate per gettare nel panico: alte temperature, pericolo, minaccia, emergenza, disastro e addirittura “apocalisse”, come ha scritto il premio Nobel Paul Krugman in un editoriale sul New York Times. Scenari che vengono presentati sotto le mentite spoglie di un largo consenso scientifico ma che, in chiave giornalistica, assumono le sembianze della più classica propaganda. Un bombardamento di notizie dal tono allarmistico, presto scimmiottato anche dai media europei.

Correlazioni inventate
“Il calore scioglie cavi elettrici a Baden-Baden”, ha titolato il quotidiano tedesco Bild il 20 luglio 2022. L’articolo spiega che le alte temperature avrebbero addirittura squagliato dei cavi elettrici, lasciando 10.000 persone senza corrente:



Nell’era in cui non possono esistere correlazioni, il giornalista della Bild Zeitung l’ha invece stabilita tout court, probabilmente guardando un paio di foto dei cavi sullo schermo di un computer. Alcune ore dopo, infatti, la rettifica:“Non è stato il caldo”, la causa è da ritrovarsi in un punto di contatto difettoso che ha innescato un cortocircuito:

www.bild.de/regional/stuttgart/stuttgart-aktuell/baden-baden-10000-menschen-ohne-strom-auch-notruf-ausgefallen-80754264.b...

Tuttologi si professano detentori della verità assoluta
Nei salotti televisivi i virologi si danno ora il cambio con esperti ambientali, naturalmente schierati da una sola parte. Curioso come, in alcuni casi, le virostar del passato diventino ora gli scienziati esperti del clima. “Cambiamenti climatici. Con le ondate di calore aumentano i decessi”, titola Repubblica il 22 luglio, citando uno studio che annovera tra gli autori nientepopodimeno che Walter Ricciardi. Il superconsigliere di Roberto Speranza, di cui evidentemente non bastavano le inaffidabili dichiarazioni sul Covid-19. Il copione è sempre lo stesso: c’è una scienza inconfutabile e ci sono dei poveri cretini che non capiscono. Il tempo che rimarrebbe per “salvare il pianeta” sarebbe poi prossimo all’esaurimento. Grafiche e cartine meteorologiche rosso fuoco alimentano il panico, che consente il mantenimento del controllo sull’opinione pubblica. Una reale soluzione ai problemi impellenti non viene però presentata. Difficile credere che il rimedio, ad esempio dell’emergenza siccità, possa essere quello di non lavarsi e di cambiare le mutande ogni tre giorni, come ha consigliato il Presidente Onorario del WWF, Fulco Pratesi:

www.ilgiornale.it/news/cronache/mutande-cambio-ogni-3-giorni-l-ambientalismo-fulco-pratesi-2044...

Il rapporto tra media e governanti

Strategie contenute nel kit del piccolo terrorista mediatico, il cui compito è quello di abbindolare i lettori in una costante narrazione di emergenza permanente. Racconti spesso non attinenti alla realtà dei fatti e che supportano le politiche portate avanti dalle amministrazioni in carica. “Il cambiamento climatico è un pericolo chiaro e imminente”, ha detto il Presidente USA Joe Biden il 20 luglio in un discorso tenuto presso la Brayton Point Power Station a Somerset in Massachusetts. L’intenzione dell’inquilino della Casa Bianca sarebbe quella di dichiarare uno stato d’emergenza climatico, in modo da sbloccare ulteriori fondi federali.

Niente soluzioni, solo psicosi collettiva
Beninteso, la questione climatica è un tema delicato ed estremamente complicato da analizzare. Come ad esempio dimostrano le analisi che il fisico dell’atmosfera Franco Prodi ha enunciato qui su Byoblu:

www.byoblu.com/2022/07/08/sottotraccia-terrorismo-climatico-apocalisse-f...

La società del controllo si nutre di tanti problemi che si trasformano tutti in emergenze. Nessuna di queste viene risolta, poiché il fine non è una soluzione ma un “clima” di perenne paura. Un modus operandi che crea ulteriori problemi, piuttosto che venirne a capo. Giovani attivisti incollano le proprie mani sulla ”Primavera” di Botticelli agli Uffizi di Firenze, o bloccano autostrade in nome della lotta al cambiamento climatico. Il risultato di tale terrorismo non è certo un pensiero razionale, ma una psicosi che colpisce qualcuno più di altri. La paura fa novanta (gradi).

Franz Becchi
22 luglio 2022
www.byoblu.com/2022/07/22/balle-climatiche-ecco-come-media-costruiscono-em...
wheaton80
00domenica 30 aprile 2023 02:09
Isteria climatica nell'era oscura ► Stiamo vedendo dei barlumi di luce?

Nel suo bestseller sulla mente medievale, "in un mondo illuminato solo dal fuoco", lo storico William Manchester traccia il ritratto del Medioevo (all'incirca tra il 400 e il 1.400 d.C., dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente e prima del Rinascimento). Lo descrive come "un melange di guerre incessanti, corruzione, illegalità, ossessione per strani miti e un quasi impenetrabile menefreghismo". Non è difficile vedere i notevoli parallelismi tra la nostra "età scientifica" e quella dei secoli bui europei. L'"incessante guerra" dell'Europa medievale si svolge oggi nel tormentato Medio Oriente dopo l'11 settembre 2001 e, soprattutto, nella stessa Europa, quando la NATO e la Russia si scontrano in Ucraina. La corruzione della ricerca scientifica, dei media e delle istituzioni politiche in Occidente è dilagante. La nostra illegalità odierna è vividamente mostrata nel chyron di un giornalista televisivo dei media mainstream, che descrive "proteste infuocate ma per lo più pacifiche dopo gli spari della polizia", con edifici cittadini in fiamme sullo sfondo che hanno segnato 120 giorni di disordini, morti, incendi dolosi e saccheggi nell'estate del 2020.

Segni della nuova età oscura: a cosa siamo arrivati?
Non bisogna guardare lontano per ritrovare l'"impenetrabile menefreghismo" del Medioevo nei tempi moderni: una candidata alla Corte Suprema degli Stati Uniti non è riuscita a definire cosa sia una donna durante un'audizione al Senato perché "non è una biologa". La più peculiare delle nostre "ossessioni per strani miti" è la credenza nell'"emergenza climatica", giustamente descritta dall'eminente fisico Richard Lindzen come "l'assurdità della narrativa convenzionale sul riscaldamento globale". Anche se le morti per eventi meteorologici estremi si sono ridotte del 98% nell'ultimo secolo, l'ossessione dell'Occidente per la riduzione delle emissioni di CO2 ad ogni costo è facilmente paragonabile alla pratica della Chiesa medievale di vendere indulgenze. Si trattava di un documento emesso dalla Chiesa per ottenere denaro in cambio della remissione dei peccati e di un posto in paradiso. Dalle questioni legate all'energia e all'ambiente, alla razza e al genere, "si sta formando una nuova teologia e metterla in discussione equivale all'eresia, con l'infamia e l'ostracismo che diventano il nuovo rogo". L'età oscura moderna in cui viviamo può essere racchiusa da un funzionario del Partito Verde in Germania, che ha detto ai suoi elettori di usare panni da lavare invece di fare la doccia, mentre il Paese si trovava a dover far fronte a una carenza di forniture di gas naturale dopo l'imposizione di sanzioni alla Russia. Un altro segno dell'era buia moderna è stato fornito dal capo dell'operatore dei sistemi di elettricità e gas della Gran Bretagna, che ha detto alle famiglie di prepararsi a un blackout tra le 16 e le 19 dei giorni feriali durante le giornate "molto, molto fredde".

Un altro indicatore della nostra moderna epoca buia è il caso del Texas, dove nel febbraio 2021, a causa di un'ondata di freddo, centinaia di persone sono morte a causa di un blackout elettrico. La mancanza di investimenti nel settore dell'energia dispacciabile alimentata da carbone, gas naturale e nucleare negli ultimi due decenni ha fatto sì che l'energia affidabile proveniente da queste fonti fosse sacrificata sull'altare degli dei verdi a favore dell'energia eolica e solare. Le turbine eoliche e i pannelli solari sono le nostre nuove guide al consumo di energia senza peccato. Queste tecnologie "rinnovabili" sono andate prontamente fuori uso quando il freddo improvviso ha impedito alle turbine eoliche e ai parchi solari di fornire la loro volubile energia. Poiché nulla vende come la paura, il mese scorso i sommi sacerdoti della Climate Alarm Central, il "Rapporto di sintesi per i responsabili politici" altamente politicizzato delle Nazioni Unite (basato sul lavoro svolto dal Gruppo Intergovernativo di Esperti sul Cambiamento Climatico (IPCC)), ci hanno avvertito che "un'azione urgente sul clima può garantire un futuro vivibile per tutti". Il capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres non è uno che si tira indietro quando si tratta di alzare la lancetta dell'allarme climatico. In occasione del raduno annuale delle Nazioni Unite sul clima tenutosi lo scorso anno in Egitto, ha tuonato che l'umanità è su una "autostrada per l'inferno climatico", affermando che la lotta per un pianeta vivibile sarà vinta o persa "in questo decennio". Sulla pubblicazione del "rapporto storico" dell'IPCC nell'agosto 2021, ha avvertito che "è un codice rosso per l'umanità.

I campanelli d'allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili", una dichiarazione ripetuta dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Nella sua ultima iterazione del mese scorso, Guterres ha affermato che "l'umanità è su un ghiaccio sottile, e quel ghiaccio si sta sciogliendo velocemente... Il nostro mondo ha bisogno di un'azione sul clima su tutti i fronti, tutto, ovunque, tutto in una volta". Come l'alchimia, gli amuleti e i talismani dell'Alto Medioevo europeo, i nostri strumenti preferiti di questi tempi sono i modelli matematici "sintonizzati" che simulano il clima, quelli che il fisico Steve Koonin chiama i "molti, confusi modelli", e che prevedono il clima da 50 a 100 anni dopo con una certezza che sfida il senso comune. Forse Voltaire ha l'ultima risata nel ricordarci che "il buon senso non è poi così comune". Nel frattempo, i nostri umili modelli meteorologici dei meteorologi riescono a malapena a prevedere il tempo con più di 10 giorni di anticipo. Come l'Europa del Medioevo, l'apocalittica o la credenza religiosa che la fine del mondo sia imminente richiede un Al Gore nelle nostre vite di oggi. A differenza della divinazione della Bibbia, il suo lavoro è più semplice: scrivere l'equazione "più CO2 uguale pericoloso riscaldamento globale" e mostrare un documentario fuorviante che lo dimostri.

Barlumi di luce...?
Alcune notizie recenti lasciano ben sperare. Come i primi germogli della primavera rinascimentale che cominciarono ad emergere nell'Europa del XV secolo, la moderna barbarie occidentale di una dieta forzata a base di fame di energia viene smascherata e messa sempre più in discussione.

"Il piano Net Zero dell'UE è a pezzi - Ed è proprio il momento giusto" (29 marzo 2023)
- www.telegraph.co.uk/news/2023/03/29/electric-vehicle-backdown-means-eu-net-zero-plan-in-...

"I berlinesi bocciano il referendum sugli obiettivi climatici più stringenti" (26 marzo 2023)
- www.reuters.com/business/environment/berlin-votes-tighter-climate-goals-test-germans-commitment-change-202...

"Il partito olandese pro-agricoltori vince alla grande nelle elezioni provinciali" (16 marzo 2023)
- www.politico.eu/article/dutch-farmers-party-bbb-mark-rutte-netherlands-big-winner-in-provincial-el...

"Uno sconcertante sondaggio mostra che il 93% si oppone al divieto di circolazione delle auto a benzina e diesel nel 2030 [Regno Unito]" (30 marzo 2023)
- www.express.co.uk/life-style/cars/1752831/petrol-diesel-car-ban-poll-re...

I redattori di un'importante testata giornalistica si sono espressi in questo modo:"L'implausibilità di un futuro energetico a zero emissioni di carbonio sta diventando così evidente che anche gli europei cominciano ad accorgersene".
- www.wsj.com/articles/europe-backtracks-on-its-gas-car-ban-internal-combustion-engines-2035-european-union-7d67cbc2?mod=e2two&mc_cid=10...

La notizia shock della decisione della Germania di bloccare l'accordo a livello europeo sul divieto dei motori a combustione entro il 2035 "minaccia di disfare l'alleanza di governo tripartita della Germania, dopo che il partito dei Verdi ha accusato i partner della coalizione liberale di essersi giocati la reputazione [verde] del Paese...". Il governo tedesco vuole sostituire questo divieto e permettere alle auto con motore a combustione di funzionare con "e-carburanti" sintetici. Gli e-carburanti sono un'altra tecnologia non provata ma, se in qualche modo sarà praticabile in futuro, almeno manterrà la posizione di prestigio del Paese nel settore dei motori a combustione. Il fatto che gli ideologi verdi in carica dell'Europa occidentale siano stati bloccati dalla lobby dei produttori di automobili tedeschi, uno dei pilastri industriali del Paese e uno dei principali datori di lavoro, sembra indicare la vittoria della razionalità economica sull'ideologia climatica, almeno in questo caso. I sostenitori dell'ecologia del Paese hanno ricevuto un'altra cattiva notizia: i votanti al referendum di Berlino per una città neutrale dal punto di vista climatico entro il 2030 hanno fallito clamorosamente, poiché i "sì" non hanno raggiunto il quorum del 25% di tutti gli aventi diritto al voto necessario per rendere valido il referendum. Secondo i critici intervistati dalla Bild, il progetto climatico radicale promosso nel referendum è "di fatto impossibile" e "fuori questione", notando che "anche il calendario originale degli obiettivi per il 2045 [è] quasi impossibile da raggiungere". Nemmeno le élite ultra-verdi di Berlino sono riuscite a far prevalere il voto dei cittadini medi, stufi del razionamento dell'acqua calda, dell'abbassamento delle luci notturne e della chiusura delle piscine.

Allo stesso tempo, in uno sviluppo parallelo, il nuovo governo conservatore italiano ha chiesto all'UE di ridurre una direttiva volta a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, di riscrivere i piani per l'eliminazione graduale delle auto con motore a combustione e di mettere in discussione un'iniziativa per ridurre le emissioni industriali. Nel tentativo di salvare l'industria italiana dalle devastazioni dei piani di "transizione energetica" dell'UE, il Primo Ministro Giorgia Meloni ha dichiarato ai partecipanti a un vertice di Bruxelles:"Il problema è che non possiamo aiutare l'ambiente distruggendo le nostre industrie". Un evento altrettanto sismico si è verificato nei Paesi Bassi, dove il partito politico BoerBurgerBeweging (BBB) ha ottenuto un'importante vittoria alle elezioni provinciali del 15 marzo. Il partito è arrivato davanti al Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia del Primo Ministro Mark Rutte al Senato. Il governo olandese ha in programma di ridurre le emissioni di azoto attraverso una massiccia riduzione degli allevamenti e l'acquisto di migliaia di aziende agricole. Il Paese è il secondo esportatore di prodotti alimentari al mondo, con un'industria che lo scorso anno ha superato i 100 miliardi di dollari. Gli attivisti verdi hanno preso di mira la produzione alimentare in quanto i fertilizzanti azotati emettono nell'atmosfera protossido di azoto (N2O), un gas a effetto serra. La vittoria della BBB mette in discussione la capacità del governo di portare avanti le sue politiche climatiche estremiste a spese degli agricoltori. Se questi spiragli di luce nell'odierna epoca buia dell'Occidente siano veri indicatori di una razionalità emergente o solo le ultime battute di chi sta combattendo contro un invincibile carrozzone "verde" che schiaccerà l'industria e i mezzi di sussistenza delle persone, solo il tempo potrà dirlo. La maggior parte della popolazione mondiale al di fuori dell'"Occidente collettivo", che rappresenta 7 degli 8 miliardi di persone che vivono oggi, può solo sperare di continuare a uscire dalla povertà energetica con energia e combustibili fossili a prezzi accessibili per realizzare i propri sogni di una vita migliore e più prospera.

Fonte: www.forbes.com/sites/tilakdoshi/2023/04/08/climate-hysteria-in-the-dark-age-are-we-seeing-glimmers-o...

17 aprile 2023
www.vocidallastrada.org/2023/04/isteria-climatica-nellera-oscura-stiamo.h...
wheaton80
00mercoledì 3 maggio 2023 20:50
Lo scetticismo climatico è in aumento in tutto il mondo

Lo scetticismo nei confronti dei cambiamenti climatici causati dall'uomo continua ad aumentare in tutto il mondo. Un recente sondaggio condotto da un gruppo dell'Università di Chicago ha rilevato che la convinzione che l'uomo sia la causa di tutti o della maggior parte dei cambiamenti climatici è crollata in America al 49% dal livello del 60% registrato solo cinque anni fa. Cali simili sono stati registrati anche altrove, con un recente sondaggio IPSOS che ha riguardato due terzi della popolazione mondiale e che ha rivelato che quasi quattro persone su dieci credono che il cambiamento climatico sia dovuto principalmente a cause naturali. Forse il dato più sorprendente emerso dal sondaggio dell'Energy Policy Institute dell'Università di Chicago (EPIC) è che il 70% degli americani non è disposto a spendere più di 2,50 dollari a settimana per combattere il cambiamento climatico. Quasi quattro americani su 10 hanno dichiarato di non essere disposti a pagare un paio di centesimi. Nonostante decenni di incessante agitazione ecologista, progettata per costringere le popolazioni a vivere in una società collettivista ordinata a Rete Zero, sembra che la stragrande maggioranza degli americani non sia disposta a pagare nemmeno gli spiccioli che ha in tasca per fermare il cambiamento climatico. Sondaggi come EPIC e IPSOS evidenziano il difetto fondamentale della scienza "consolidata" che circonda l'ipotesi che gli esseri umani che bruciano combustibili fossili stiano causando il collasso del clima. L'ipotesi non è provata: non c'è un solo documento scientifico che ne fornisca una prova definitiva. Le cause naturali e la proposta che l'anidride carbonica diventi "satura" oltre certi livelli atmosferici sono spiegazioni più convincenti per le osservazioni scientifiche. Si sta diffondendo il timore che la scienza climatica tradizionale sia pesantemente corrotta da dati errati, modelli pseudoscientifici e da una vera e propria selezione politica. È interessante notare che il recente calo complessivo del sostegno al cambiamento climatico causato dall'uomo negli Stati Uniti è dovuto ai Democratici e agli Indipendenti.



I livelli di scetticismo rimangono elevati tra i repubblicani, ma si sono registrati aumenti drammatici tra i democratici di sinistra. Ciononostante, i democratici sono risultati più propensi dei repubblicani a farsi influenzare dalle "prove" di ciò che viene definito clima "estremo" (71% contro 30% tra democratici e repubblicani). Questa notizia porterà un pò di conforto ai propogandisti verdi, dato che la recente mancanza di un riscaldamento globale evidente ha portato a un massiccio aumento delle attribuzioni pseudoscientifiche di singoli eventi meteorologici al cambiamento climatico generale. Le osservazioni personali influenzano il 55% dei democratici, rispetto al 20% dei repubblicani, mentre gli appelli a un'autorità superiore sono più efficaci a sinistra che a destra. La copertura giornalistica è più alta per i democratici (47% contro il 20%), mentre gli scienziati, che per la maggior parte condividono l'agenda "stabilita", ottengono il 73% contro il 32% dei repubblicani più scettici. L'EPIC ha inoltre rilevato che lo scetticismo è in aumento tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, con un calo del 17% nel numero di coloro che ritengono che l'uomo abbia un ruolo predominante nel cambiamento del clima. Il calo è stato altrettanto significativo per coloro che hanno conseguito una laurea o un diploma di scuola superiore (11%). Di notevole interesse è stato il calo del 17% rispetto ad appena il 9% di coloro che hanno più di 60 anni.

Ciò preoccupa gli allarmisti, dal momento che i giovani impressionabili sono pesantemente bersagliati da agitprop verdi fin dalla più tenera età. L'indagine IPSOS ha rilevato che i livelli di scetticismo climatico sono simili in tutte le categorie di età. Come nel caso dell'EPIC, è emerso che l'orientamento politico è decisivo. Nei sette Paesi in cui è stato richiesto un contributo politico, il 28% dei sostenitori della sinistra si è rivelato scettico sul clima, rispetto al 50% della destra. È sorprendente che lo scetticismo climatico stia aumentando in tutto il mondo? Come si è detto, la scienza del clima antropogenico poggia su una base di prove traballanti, che nessuna quantità di cancellazioni di dibattiti, modellizzazioni, attribuzioni inventate e manipolazioni di dati può nascondere. Per quasi 50 anni, le lodevoli preoccupazioni ambientali sono state dirottate per promuovere un'agenda politica collettivista e di controllo. Ma decenni di facili atteggiamenti virtuosi stanno per finire e la dura realtà del Net Zero comincia a diventare evidente. Le affermazioni secondo cui la rivoluzione verde sarà in gran parte indolore sono viste per l'assurdità che sono dalla valutazione realistica di Net Zero pubblicizzata dal progetto collaborativo FIRES, finanziato dal governo britannico.

Secondo il rapporto FIRES, redatto da alcuni accademici britannici, Net Zero significa solo il 60% degli attuali livelli di cottura, riscaldamento ed energia entro il 2050. In meno di 30 anni non ci saranno più carne di manzo e di agnello e tutti i voli e le spedizioni dovranno essere interrotti. L'uso delle strade sarà limitato al 60% dei livelli attuali. Non ci sarà più cemento e l'unico acciaio disponibile sarà quello riciclato. Norman Fenton, professore di gestione delle informazioni sul rischio presso l'Università Queen Mary di Londra, recentemente ritiratosi, ha osservato che queste conclusioni sono coerenti con l'Agenda 21 dell'ONU/WEF, con l'agenda ONU "World at 2050" e con il Great Reset del WEF. Quest'ultimo, ha osservato Fenton, prevede il "Build Back Better", in cui "non si possiederà nulla e si sarà felici", e si mangeranno insetti al posto della carne. Un altro accademico di alto livello, il fisico nucleare Wallace Manheimer, ha recentemente avvertito che Net Zero porterà alla fine della civiltà moderna. La nuova infrastruttura verde fallirà, costerà trilioni, distruggerà ampie porzioni di ambiente e sarà del tutto inutile. Manheimer ha osservato che prima che i combustibili fossili si diffondessero, l'energia era fornita da uomini e animali. Poiché si produceva così poca energia, "la civiltà era una sottile patina su una vasta montagna di squallore e miseria umana, una patina mantenuta da istituzioni come la schiavitù, il colonialismo e la tirannia".

Chris Morrison
26 aprile 2023
Fonte dailysceptic.org/2023/04/21/climate-scepticism-on-the-rise-throughout-th...

www.vocidallastrada.org/2023/04/lo-scetticismo-climatico-e-in-aume...
wheaton80
00martedì 11 luglio 2023 17:26
Eccezionali volumi di ghiaccio marino: un grattacapo per gli allarmisti climatici
Il nuovo martellante mantra del mainstream è “la crisi climatica”, ovvero il surriscaldamenteo globale a causa antropogenica (causata dall’uomo), ma dall’articolo [e non solo da questo]che traduco nel seguito, pubblicato su The Exposè, UK, abbiano notizie e fonti documentali molto diverse.

Mentre i mass media affermano che è troppo tardi per salvare il ghiaccio marino artico, sembra che l’Artico abbia altri piani. Gli accumuli di neve e ghiaccio in Groenlandia si stanno rivelando eccezionali e i coltivatori di ciliegie della Columbia Britannica, in Canada, avvertono che le basse temperature record potrebbero ridurre i loro raccolti. Appena tre settimane fa, il Guardian e il New York Times hanno riportato rispettivamente “Too late now to save Arctic summer ice, climate scientists find - Climate crisis” [troppo tardi ora per salvare il ghiaccio artico estivo, dicono gli scienziati del clima] e “A Summer Without Arctic Sea Ice Could Come a Decade Sooner Than Expected” [una estate senza ghiaccio artico marino potrebbe arrivare dieci anni prima del previsto].

- www.dumptheguardian.com/environment/2023/jun/06/too-late-now-to-save-arctic-summer-ice-climate-scienti...
- web.archive.org/web/20230619081504/https:/www.nytimes.com/2023/06/06/climate/arctic-sea-ice-melt...

Entrambi gli articoli riferiscono di un lavoro pubblicato su Nature Communications, che ha utilizzato dati dal 1979 al 2019 per “dimostrare l’importanza di pianificare e adattarsi a un Artico stagionalmente privo di ghiaccio nel prossimo futuro” a causa di un futuro dove l’“Artico sarà privo di ghiaccio a settembre”.

www.nature.com/articles/s41467-023-38511-8

Tuttavia, come sottolinea Electroverse, i mass media non hanno riportato la notizia della scorsa settimana, secondo cui in Groenlandia si sono visti visibilmente più neve e ghiaccio, oltre a un maggiore spessore del ghiaccio marino più al largo.

Ghiaccio marino “insolitamente vicino” alla costa islandese
Come riportato nei giorni scorsi, gli accumuli di neve e ghiaccio in Groenlandia si stanno rivelando eccezionali, soprattutto per il periodo dell’anno. Allo stesso modo, il ghiaccio marino intorno all’Islanda è “abbondante” ed è avanzato “insolitamente vicino” alla costa settentrionale del Paese. Mentre i media dedicano fiumi di inchiostro alle sacche di riscaldamento dell’Atlantico settentrionale, un fenomeno naturale legato a El Niño, ieri un volo della Guardia Costiera del Nord ha scoperto un’eccezionale quantità di ghiaccio marino proprio al largo della costa islandese, che secondo loro minaccia i marittimi. “Il ghiaccio si sta avvicinando alla costa a circa otto o nove miglia nautiche da Hornstrandir, una distanza superiore a quella che abbiamo visto negli ultimi tempi”, ha dichiarato l’esperta di ghiaccio marino Ingibjörg Jónsdóttir, che ha partecipato al volo di giovedì. Il ghiaccio marino più spesso era presente anche più al largo, ha continuato Ingibjörg, il che potrebbe rivelarsi pericoloso per le navi più piccole. Queste acque fredde sono un grattacapo per il Partito del Riscaldamento Globale Antropogenico (AGW), ed è per questo che la notizia non arriva ai loro organi di informazione. Le sacche di acque calde nell’Atlantico settentrionale, invece… “La ragione di fondo è che tutti gli oceani del mondo sono molto più caldi di prima, e questo è semplicemente il risultato del riscaldamento globale”, ha dichiarato Halldór Björnsson, del Met Office islandese, un’affermazione che dovremmo ingoiare doverosamente e tranquillamente a questo punto, non servono prove o spiegazioni. La Scienza è risolta! Lo vediamo con gli oceani islandesi, come detto sopra. e anche con le acque molto fredde al largo della costa occidentale degli Stati Uniti che, questa primavera, sono state tra le più fredde mai registrate. Il molo Scripps di La Jolla, a nord di San Diego, ad esempio, ha registrato una temperatura dell’acqua di soli 52° Farenheit (circa 11° C) in aprile, una lettura appena lontana dal valore di riferimento più freddo di tutti i tempi di 50° F. Anche a San Diego le temperature sono state inferiori alla norma ogni mese a partire da novembre, un altro dato oscurato e ignorato

I coltivatori di ciliegie della Columbia Britannica dispiegano elicotteri
I coltivatori del Canada occidentale avvertono che quest’anno le basse temperature potrebbero far diminuire i loro raccolti fino al 50%. I coltivatori di ciliegie dell’Okanagan sono già provati da un inverno da record, ma ora i minimi storici di fine primavera/inizio estate, insieme alle recenti piogge dannose, hanno visto i coltivatori prendere misure eccezionali per salvare i frutti in maturazione. A poche settimane dal raccolto, i coltivatori dei frutteti su e giù per l’Okanagan stanno noleggiando elicotteri per eliminare l’umidità dai frutti gonfi di zucchero. La pioggia che si accumula può far gonfiare i frutti, rompendo o spaccando la delicata buccia e potenzialmente rovinando la ciliegia, “L’affitto di elicotteri non è una cosa che prendiamo alla leggera”, ha dichiarato Sukhpaul Bal, coltivatore di ciliegie e Presidente della B. C. Cherry Association. “Sono molto costosi e se ci fosse un altro modo per salvare il nostro raccolto, lo faremmo”. Una potente corrente discendente dei rotori di un elicottero è molto efficace per rimuovere l’acqua piovana che si accumula nelle ciliegie. È possibile utilizzare anche soffiatori collegati a trattori da frutteto, ma il processo richiede 40-50 minuti per acro, rispetto ai 5 minuti necessari per l’elicottero. Tuttavia, il costo è elevato, dice Bal: tra i 1.000 e i 1.600 dollari per ogni ora di volo. I frutticoltori di tutta la regione di Okanagan avvertono che quest’anno i frutteti e i vigneti colpiti dalle temperature record dell’inverno potrebbero veder calare i raccolti fino al 50%. Questi timori fanno il paio con quelli dello scorso anno, quando un’improvvisa gelata costrinse nuovamente i coltivatori di ciliegie del B. C. a ricorrere all’uso di elicotteri, un fenomeno sempre più diffuso, a quanto pare.

Bufere di neve sulle Alpi australiane
Giovedì è stata un’altra giornata molto fredda nella metà meridionale dell’Australia. Così fredda, infatti, che una miriade di stazioni meteorologiche ha registrato le massime più basse di giugno. Ciò che il BoM (Bureau of Metereology) non può negare, tuttavia, sono le condizioni di bufera di neve che si stanno abbattendo sulle Alpi australiane. La scorsa settimana le località alpine hanno avuto un’abbondante nevicata: a Spencers Creek, ad esempio, lo spessore della neve ha raggiunto i 60 cm. Tutta questa neve in Aussie (Australia) sta dipingendo un quadro simile a quello dell’anno scorso, che si è rivelato una stagione da record, con una tempesta di neve dopo l’altra che ha portato 1,2 metri di neve a giugno, culminando in un picco di 2,3 metri a settembre. Nonostante questi dati reali, tuttavia, il carrozzone dell’AGW (Partito del Riscaldamento Globale Antropogenico ) deve essere mantenuto. Il redattore di Mountainwatch, Reggae Elliss, ha recentemente affermato che “il cambiamento climatico significa che le stagioni sciistiche iniziano più tardi e finiscono prima”. Ah-ah.

Fonti
- electroverse.info/cattle-freeze-sea-iceiceland-cherry-snow-auss...
- expose-news.com/2023/06/26/exceptional-volumes-of-sea-ice-are-a-h...

Traduzione: Cristina Bassi
01/07/2023
www.thelivingspirits.net/eccezionali-volumi-di-ghiaccio-marino-un-grattacapo-per-gli-allarmisti-cl...
wheaton80
00venerdì 18 agosto 2023 19:16
Nobel per la fisica John Clauser:"Non c'è alcuna crisi climatica"
Dal blog austriaco di scienza e politica TKP traduco nel seguito l’articolo sulla “crisi climatica” , tema ormai diventato la nuova ossessione sui popoli, commentato dal fisico quantistico e Premio Nobel (2022) John Clauser in occasione della conferenza Quantum Korea 2023. Interessante anche il fatto che metta in guardia dalle informazioni prodotte dalla Intelligenza Artificiale

Verso la fine di giugno, il fisico quantistico e Premio Nobel (2022) John Clauser, emerito dell’Università della California a Berkeley, ha dichiarato alla conferenza Quantum Korea 2023:“Non credo che ci sia una crisi climatica”. John Clauser (81), teorico e sperimentatore quantistico americano con una lunga carriera di successo, si è specializzato nel campo della meccanica quantistica, campo intellettualmente impegnativo e accademico. Grazie al suo lavoro in questo campo, ha contribuito a ricerche rivoluzionarie e a intuizioni stimolanti che hanno messo in discussione la nostra comprensione del mondo. A dimostrazione della profondità ed influenza del suo contributo scientifico, ricordiamo che l’anno scorso gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Fisica. Il premio gli è stato assegnato “per gli esperimenti con i fotoni entangled, la prova della violazione delle disuguaglianze di Bell e il lavoro pionieristico nella scienza dell’informazione quantistica”. Questo risultato, considerato da molti l’apice della carriera di uno scienziato, ha ulteriormente cementato la sua reputazione di visionario nella comunità dei fisici.

Clauser alla conferenza Quantum Korea 2023
Un’apparizione di rilievo internazionale di Clauser, dopo il recente Premio Nobel, ha avuto luogo qualche settimana fa alla prestigiosa conferenza “Quantum Korea 2023″. Questo evento di alto profilo si è svolto dal 26 al 29 giugno 2023 sotto l’egida del Ministero della Scienza e della Tecnologia dell’Informazione presso il Dongdaemun Design Plaza (DDP) della capitale sudcoreana Seoul. Clauser ha colto l’occasione per condividere le sue riflessioni sullo stato attuale del consumo di informazioni, come hanno riportato all’unisono diversi media sudcoreani. I passaggi che seguono sono tratti dal Seoul Economic Daily, come riportato dalla “CO2 Coalition”, un think tank di cui Clauser è membro del consiglio di amministrazione:“Nell’era dell’intelligenza artificiale, gli scienziati dovrebbero svolgere il ruolo di distinguere la verità dalla falsità”. “Il mondo in cui viviamo oggi è pieno di disinformazione. Spetta a ciascuno di voi agire come giudice e distinguere tra verità e falsità sulla base di osservazioni accurate dei fenomeni”.
- co2coalition.org/news/nobel-laureate-dr-john-clauser-i-dont-believe-there-is-a-climate...

Clauser (81) lo ha evidenziato alla cerimonia di apertura dell’evento, organizzato dal Ministero della Scienza, delle TIC e della Pianificazione Futura sul tema “Il salto quantico della Corea”. Egli ha inoltre dichiarato:“La disinformazione è diffusa da chi ha motivazioni politiche e opportunistiche”. Ha inoltre osservato che “anche i chatbot come ChatGPT possono mentire meglio degli esseri umani” e ha sottolineato che “distinguere tra verità e menzogna è un compito difficile sia per gli esseri umani che per i computer”. Clauser si è posto in modo critico sulla diffusione delle informazioni e ha esortato i giovani coreani presenti, scienziati e studenti di ingegneria, ad essere all’altezza della loro responsabilità sociale. Questo, ha detto, significa innanzitutto verificare i fatti e informare accuratamente il pubblico, soprattutto per quanto riguarda i potenziali svantaggi dei sistemi interattivi di intelligenza artificiale (AI) che generano e diffondono informazioni non verificate agli utenti. Ha sottolineato l’importanza degli scienziati nella società e li ha invitati a lavorare per il fact-checking e la diffusione delle informazioni.

Scienza e società in tempi di “follia climatica”

Clauser ha poi affrontato la questione controversa della meccanica quantistica, utilizzando la sua precedente esperienza di ricerca per far valere il suo punto di vista:“La verità può essere trovata osservando i fenomeni naturali“. E ha continuato:“Gli scienziati hanno ottenuto informazioni attraverso un’attenta osservazione e sperimentazione e hanno impedito la diffusione di informazioni errate attraverso la pubblicazione e la revisione paritaria (peer review)“. E ha aggiunto:“In un momento in cui la tecnologia dell’intelligenza artificiale avanza rapidamente, il ruolo degli scienziati come arbitri è necessario”. Il dottor Clauser, noto per la sua posizione critica sul “cambiamento climatico”, ha diagnosticato che la situazione attuale non è una crisi climatica e ha criticato il “Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico” per la diffusione di informazioni errate:“A mio parere, non esiste una vera e propria crisi climatica. Tuttavia, c’è un problema molto reale nel garantire uno standard di vita decente a gran parte della popolazione mondiale e una crisi energetica correlata. Quest’ultima è inutilmente aggravata da quella che considero una scienza climatica errata”. Il dottor Clauser, nel maggio 2023 è diventato anche membro del Consiglio di mministrazione della “CO2 Coalition”, un’organizzazione che sostiene che le emissioni di anidride carbonica sono benefiche per la vita sulla Terra.

Fonte: tkp.at/2023/07/12/physik-nobelpreistraeger-john-clauser-keine-klim...

Traduzione: Cristina Bassi
www.thelivingspirits.net/nobel-per-la-fisica-john-clauser-non-ce-alcuna-crisi-cl...
wheaton80
00martedì 29 agosto 2023 21:02
Un altro accreditato scienziato del clima rompe le righe ► "I nostri modelli sono la parodia del mondo reale"

Il dottor Mototaka Nakamura ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e per quasi 25 anni si è specializzato in fenomeni meteorologici anomali e cambiamenti climatici presso prestigiose istituzioni tra cui il MIT, il Georgia Institute of Technology, la NASA, il Jet Propulsion Laboratory, il California Institute of Technology, il JAMSTEC e la Duke University. Nel suo libro "The Global Warming Hypothesis is an Unproven Hypothesis", il dottor Nakamura spiega perché i dati alla base della scienza del riscaldamento globale sono "inaffidabili" e non si può fare affidamento su di essi.

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"Le temperature medie globali prima del 1980 si basano su dati inaffidabili", scrive Nakamura. "Prima dell'inizio dell'osservazione satellitare della superficie del pianeta nel 1980, solo una piccola parte della Terra era stata osservata per le temperature con una certa precisione e frequenza. In tutto il mondo, solo il Nord America e l'Europa occidentale dispongono di dati affidabili sulle temperature risalenti al XIX secolo". Dal 1990 al 2014, Nakamura ha lavorato sulla dinamica delle nuvole e sulle forze che mescolano i flussi atmosferici e oceanici su scala media e planetaria. Le sue basi sono state il MIT (per il dottorato in meteorologia), il Georgia Institute of Technology, il Goddard Space Flight Center, il Jet Propulsion Laboratory, le università Duke e Hawaii e la Japan Agency for Marine-Earth Science and Technology. Ha pubblicato oltre 20 pubblicazioni sul clima e sulla dinamica dei fluidi. Non si può mettere in dubbio la credibilità o la base di conoscenze di quest'uomo. L'attuale "scienza del riscaldamento globale" è simile a una piramide rovesciata costruita sul lavoro di pochi modellatori climatici. Questi pionieri dell'AGW (Anthropogenic Global Warming) sostengono di aver dimostrato che le emissioni di CO2 di origine umana sono la causa del recente aumento delle temperature e hanno poi semplicemente proiettato questo riscaldamento in avanti. Tutti i ricercatori sul clima in seguito hanno dato per scontati i risultati di questi modelli originali e ora siamo addirittura arrivati al punto in cui la semplice verifica della loro validità è considerata un'eresia. Con Nakamura abbiamo un modellista climatico altamente qualificato ed esperto, con credenziali impeccabili, che rifiuta le basi non scientifiche delle affermazioni sulla crisi climatica, il peggior incubo del partito dell'AGW. Il recente libro del climatologo Mototaka Nakamura definisce i dati sul riscaldamento globale "inaffidabili" e "falsificati".

Falsificazione dei dati
Quando si discute contro il riscaldamento globale, la cosa più difficile per me è convincere le persone della falsificazione dei dati, cioé della falsificazione della temperatura. Se non si scelgono con cura le parole, si dimenticano alcuni fatti o si sbaglia il tono, è molto facile sembrare un complottista. Ma ora abbiamo Nakamura. Il buon dottore ha accusato gli scienziati ortodossi di "falsificazione dei dati", ovvero di aver aggiustato i dati storici sulla temperatura per gonfiare la sottile tendenza al riscaldamento di oggi. Nakamura scrive:"I dati sulla variazione della temperatura media superficiale globale non hanno più alcun valore scientifico e non sono altro che uno strumento di propaganda per il pubblico". E mentre i modelli climatici sono strumenti utili per gli studi accademici, "i modelli diventano solo pezzi di spazzatura inutili o peggio (in quanto possono produrre risultati gravemente fuorvianti) quando vengono utilizzati per le previsioni climatiche".

Le previsioni climatiche non sono semplicemente possibili, conclude Nakamura, e gli impatti della CO2 causata dall'uomo non possono essere giudicati con le conoscenze e le tecnologie attualmente in nostro possesso. I modelli semplificano enormemente il funzionamento del clima. Oltre a ignorare il sole, la modellazione semplifica drasticamente la dinamica degli oceani su larga e piccola scala; i cambiamenti di aerosol che generano le nuvole (la copertura nuvolosa è uno dei fattori chiave che determinano il riscaldamento o il raffreddamento globale); i driver del ghiaccio-albedo ("Senza una rappresentazione ragionevolmente accurata, è impossibile fare previsioni significative delle variazioni e dei cambiamenti climatici alle medie e alte latitudini e quindi sull'intero pianeta"); e il vapore acqueo. Le previsioni climatiche soffrono anche di "regolazioni" arbitrarie di parametri chiave che semplicemente non sono compresi.

Nakamura sulla CO2
"Il sistema climatico reale o simulato realisticamente è molto più complesso di un sistema assurdamente semplice simulato dai giocattoli utilizzati finora per le previsioni climatiche, e sarà insormontabilmente difficile per quei ricercatori climatici ingenui che hanno una comprensione nulla o molto limitata della dinamica dei fluidi geofisici", continua Nakamura. "Le dinamiche dell'atmosfera e degli oceani sono aspetti assolutamente critici del sistema climatico se si spera di poter fare una previsione significativa delle variazioni climatiche". Inoltre, l'apporto solare viene modellato come una "quantità che non cambia mai", il che è assurdo. "Sono passati solo alcuni decenni da quando abbiamo acquisito la capacità di monitorare accuratamente l'energia solare in entrata. Solo in questi decenni è variata di uno o due watt per metro quadrato. È ragionevole supporre che non varierà più di così nei prossimi cento anni o più a scopo di previsione? Direi di no". Armatevi di fatti e poi diffondeteli, come i tre raccolti qui sotto (tutti presi dal libro):

1) "[I modelli non hanno] alcuna comprensione della formazione/forzatura delle nuvole"
2) "Vengono fatte delle ipotesi e poi vengono apportati degli aggiustamenti per sostenere una narrazione"
3) "I nostri modelli sono parodia del mondo reale".

Forzatura solare
La produzione solare non è costante, IPCC, e la modulazione della nucleazione delle nubi è una conseguenza fondamentale. Durante i minimi solari, il campo magnetico del Sole si indebolisce e la pressione del vento solare verso l'esterno diminuisce. Ciò consente a un maggior numero di raggi cosmici provenienti dallo spazio profondo di penetrare nell'atmosfera del nostro pianeta. È stato riscontrato che questi raggi cosmici nucleano le nuvole (Svensmark et al.), le quali sono note per il loro ruolo cruciale nel sistema climatico terrestre. Come scrive sinteticamente Roy Spencer, PhD:"Le nuvole sono il parasole della Terra e se la copertura nuvolosa cambia per qualsiasi motivo, si ha un riscaldamento globale o un raffreddamento globale".

Fonte: electroverse.info/climate-scientist-breaks-ranks/

05 agosto 2023
www.vocidallastrada.org/2023/08/un-altro-accreditato-scienziato-...
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