NO NO NO i modernisti non menzionano la liturgia ma anzi dicono di averla cambiata per facilitare il popolo
in verita prima anche gli analfabeti sapevano recitare la messa tridentina e sapevano il loro significato nelle parole latina,io per esempio conoco la messa tridentina mica il latino.
[1]Ricercate la carità. Aspirate pure anche ai doni dello Spirito, soprattutto alla profezia. [2]Chi infatti parla con il dono delle lingue non parla agli uomini, ma a Dio, giacchè nessuno comprende, mentre egli dice per ispirazione cose misteriose. [3]Chi profetizza, invece, parla agli uomini per loro edificazione, esortazione e conforto. [4]Chi parla con il dono delle lingue edifica se stesso, chi profetizza edifica l'assemblea. [5]Vorrei vedervi tutti parlare con il dono delle lingue, ma preferisco che abbiate il dono della profezia; in realtà è più grande colui che profetizza di colui che parla con il dono delle lingue, a meno che egli anche non interpreti, perché l'assemblea ne riceva edificazione.
[6]E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il dono delle lingue; in che cosa potrei esservi utile, se non vi parlassi in rivelazione o in scienza o in profezia o in dottrina? [7]E' quanto accade per gli oggetti inanimati che emettono un suono, come il flauto o la cetra; se non si distinguono con chiarezza i suoni, come si potrà distinguere ciò che si suona col flauto da ciò che si suona con la cetra? [8]E se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà al combattimento? [9
]Così anche voi, se non pronunziate parole chiare con la lingua, come si potrà comprendere ciò che andate dicendo? Parlerete al vento! [10]Nel mondo vi sono chissà quante varietà di lingue e nulla è senza un proprio linguaggio; [11]ma se io non conosco il valore del suono, sono come uno straniero per colui che mi parla, e chi mi parla sarà uno straniero per me.
[12]Quindi anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di averne in abbondanza, per l'edificazione della comunità.
1 Corinzi 13
[1]Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
[2]E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
[3]E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
[4]La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5]non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6]non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. [7]Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8]La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9]La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10]Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [11]Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. [12]Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
[13]Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!