Racconti....

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BAGAVAN
00domenica 25 marzo 2007 03:59
Re:
i fallimenti come i successi sono parte della vita,
si è liberi quando si accetta il fallimento
e non ci si esalta nel successo
ma si cammina per la via di mezzo
tra opposti sentimenti
di fede illusionista con false speranze nell'ipotetico paradiso
di pessimismo apocalittico nell'accettazione del castigo divino
che entrambi sono vere prigioni davanti alla morte.

bagavan.

[Modificato da LiviaGloria 25/03/2007 16.10]

LiviaGloria
00lunedì 26 marzo 2007 10:56
«Stampando una notizia in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera.»


Jorge Luis Borges
LiviaGloria
00lunedì 26 marzo 2007 11:02

Il vero amore deve sempre fare male.
Deve essere doloroso amare qualcuno,
doloroso lasciare qualcuno. ...
Solo allora si ama sinceramente.

Madre Teresa di Calcutta
LiviaGloria
00lunedì 26 marzo 2007 22:37
Ancora un giorno é passato o si é aggiunto...
ancora un giorno e un giorno ancora...

Il tempo scorre inesorabile...scorre e nessun uomo puo fermarlo
scorre e nessuna cosa della natura puo congelarlo

Il tempo va....va per tutti,per chi lo ascolta e per chi non vuole setirlo...

Il tempo non si compra,é per chi lo sa vivere....
non si vende,é per chi lo comprende...

Il tempo "é".
LiviaGloria
00giovedì 12 aprile 2007 19:28
Per l’indigenza di mamma e papà
per la rovina del mulino, per il vino della stanchezza,
per le pecore rognose : grazie, mio Dio!
Bocca di troppo da sfamare che ero;
per i bambini accuditi, per le pecore custodite, grazie!
Grazie o mio Dio, per il Procuratore,
per il Commissario, per i Gendarmi,
per le dure parole di Peyremale.
Per i giorni in cui siete venuta, Vergine Maria,
per quelli in cui non siete venuta,
non vi saprò rendere grazie altro che in Paradiso.
Ma per lo schiaffo ricevuto, per le beffe, per gli oltraggi,
per coloro che mi hanno presa per pazza,
per coloro che mi hanno presa per bugiarda,
per coloro che mi hanno presa per interessata.
GRAZIE, MADONNA !
Per l’ortografia che non ho mai saputa,
per la memoria che non ho mai avuta,
per la mia ignoranza e per la mia stupidità, grazie!
Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra
una bambina più stupida di me, avreste scelto quella!
Per la mia madre morta lontano,
per la pena che ebbi quando mio padre,
invece di tendere le braccia alla sua piccola Bernadette,
mi chiamò Suor Maria Bernarde: grazie, Gesù!
Grazie per aver abbeverato di amarezza
Questo cuore troppo tenero che mi avete dato.
Per Madre Giuseppina che mi ha proclamata:
"Buona a nulla".
GRAZIE!
Per i sarcasmi della madre Maestra, la sua voce dura,
le sue ingiustizie, le sue ironie,
e per il pane della umiliazione, grazie!
Grazie per essere stata quella cui la Madre Teresa
Poteva dire :"Non me ne combinate mai abbastanza".
Grazie per essere stata quella privilegiata
dai rimproveri, di cui le mie sorelle dicevano:
"Che fortuna non essere come Bernadette
Grazie di essere stata Bernadette,
minacciata di prigione perché vi avevo vista,
Vergine Santa !
Guardata dalla gente come bestia rara;
quella Bernadette così meschina che a vederla si diceva:
"Non è che questa?!".
Per questo corpo miserando che mi avete dato,
per questa malattia di fuoco e di fumo,
per le mie carni in putrefazione,
per le mie ossa cariate, per i miei sudori,
per la mia febbre, per i miei dolori sordi e acuti,
GRAZIE MIO DIO!
Per quest’anima che mi avete data, per il deserto della aridità interiore,
per la vostra notte e per i vostri baleni,
per i vostri silenzi e i vostri fulmini;
per tutto,
per Voi assente e presente, grazie! Grazie o Gesù!


Bernardetta
LiviaGloria
00venerdì 20 aprile 2007 19:58
"L'uomo non è la creatura delle circostanze, sono le circostanze le creature dell'uomo."

Benjamin Disraeli


"La più grande prova di coraggio è sopportare la sconfitta senza perdere il cuore."

Robert Green Ingersoll



[Modificato da LiviaGloria 20/04/2007 20.01]

LiviaGloria
00venerdì 20 aprile 2007 20:09
"Il dolore è troppo grande per regnare in piccoli cuori."

Kahlil Gibran



"Dio mi liberi dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride, dall'orgoglio che non s'inchina davanti ad un bambino."

Kahlil Gibran

[Modificato da LiviaGloria 20/04/2007 20.11]

LiviaGloria
00venerdì 20 aprile 2007 20:13
"Sapere di sapere quel che si sa e sapere che non si sa quel che non si sa: ecco la saggezza."

Alphonse Karr

LiviaGloria
00venerdì 20 aprile 2007 20:22
Se (Lettera al figlio, 1910)


Con questa lettera, datata 1910, Rudyard Kipling cercò di insegnare al figlio a distinguere fra il bene e il male

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling
LiviaGloria
00venerdì 20 aprile 2007 20:29
Messaggio di tenerezza
Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata.
E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme:
le mie e quelle del Signore.
Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma,
erano i giorni più difficili e tristi della mia vita.
Allora ho detto: "Signore…io ho scelto di vivere con te
e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me, al mio fianco
Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?…"
E Lui mi ha risposto:
"….Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai:
i giorni nei quali c'è soltanto un'orma sulla sabbia sono proprio quelli
in cui ti ho portato in braccio..."

Anonimo Brasiliano
BAGAVAN
00giovedì 17 maggio 2007 02:07
Re:
vi è scritto il mio nik name perchè ho postato una mia riflessione dopo l'ultima di Lvia, ma questa discusiione l'ha cancellato. come mai? dove è?


Scritto da: LiviaGloria 20/04/2007 20.29
Messaggio di tenerezza
Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata.
E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme:
le mie e quelle del Signore.
Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma,
erano i giorni più difficili e tristi della mia vita.
Allora ho detto: "Signore…io ho scelto di vivere con te
e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me, al mio fianco
Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?…"
E Lui mi ha risposto:
"….Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai:
i giorni nei quali c'è soltanto un'orma sulla sabbia sono proprio quelli
in cui ti ho portato in braccio..."

Anonimo Brasiliano

Salidum
00martedì 29 maggio 2007 21:23
demonangelo
Lo sguardo schiacciato, perché l’orizzonte non è scrutabile, si posa su una strada solitamente affollata, che sputa e inghiotte rari e lenti automezzi, che fanno scorrere porzioni di mondo negli occhi distratti di conducenti malinconici.
La via cementificata e usurata, divisa in corsie preferenziali, è “decorata” da strisce giallo-biancastre; ai suoi lati si innalzano edifici antichi e moderni, di uguale altezza e grigiore, i cui interni sono accuratamente nascosti -Forse sono illusori? Forse, oltre il muro, vi è il nulla? Forse vi è la bellezza auspicabile o forse l’orrore che gli occhi non vorrebbero mai?-
In un punto, fermo ad intermittenza, c’è una chiesa giallo-opaco, sproporzionatamente grande, svuotata di anime calde, ricca di ornamenti fastosi e simboli esoterici, la cui origine è antecedente all’anno zero, con un parcheggio per fedeli-infedeli, che ospita veicoli abusivi che attirano avvoltoi ausiliari, così, come oggetti scintillanti, attirano gazze ladre; c’è un giardino curato da lavoratori involontari, comunitari-extra, irregolari-regolari, che sperano ardentemente in una ricompensa divina, che però gli verrà data, da “uomini neri” mascherati, in modo inadeguato ai loro bisogni e ai loro diritti.
Nel giardino, del divino, cresce la gramigna immortale, e vi sono stati trapiantati alcuni alberi di cui ignoro nome e origine, e di cui non ho mai notato manifestazione in paesaggi naturali; sono alti e robusti, quasi privi di radice, con delle foglie grandi e spesse, di color verde scuro, che fanno ombra ad un lampione (affiancato da un cestino dei rifiuti semipieno o semivuoto) che si accende e spegne, al crepuscolo.
In questa cornice, riflessa da uno specchio, c’è un’immagine che distorce l’anomala e malinconica “armonia”: è un demonangeluomo, anziano, magro e fumante, ha i capelli crespi e una folta barba candida; è vestito di bianco, ha la camicia aperta sul petto flaccido, e i pantaloni larghi e talmente lunghi che nascondono i piedi; i suoi tratti somatici, presentano incredibilmente, aspetti di ogni razza; è immobile da ore, seduto sulla rete sottile e debole, che circonda un prato rigoglioso, in un equilibrio fisicamente impossibile; non ha occhi per guardare, bensì per vedere, e aspetta imperturbabile, forse da sempre.
Tutto o quasi è bruciato, ed il fumo che l’essere espira, odora di bagnato, non rappresenta la fine, ma il principio del rogo doloso.
LiviaGloria
00sabato 17 novembre 2007 17:06
“Non dovete andare a Calcutta per trovare i poveri! Li avete nelle vostre famiglie, alla porta accanto...” . Diceva anche piccoli gesti di carità sono importanti: amava dire che non era importante fare “grandi opere” ma cose ordinarie con amore straordinario, che è quello che dà valore alle azioni."

Santa Maria Teresa di Calcutta
Salidum
00mercoledì 5 marzo 2008 17:17
Il Viaggio
Ho un estremo bisogno di faticare, di stare a contatto con la natura, di contemplare la bellezza, di sentirla e di assaporarla.
Quando il cuore comincia a pulsare accelerando lo scorrere del sangue, anche i miei pensieri diventano rapidi e immagino di raccontare che immagino di raccontare.
Come se la mia immagine fosse riflessa da due specchi, uno posto di fronte, e l'altro dietro di me.

Parlo da solo mentalmente, immaginando di dialogare con un presunto auscultatore di verità interiori.

Intraprendo un sentiero in salita, in mezzo ai boschi.
Annuso il profumo degli abeti, dei pini e dei larici.
Ascolto il cinguettio dei codirossi, dei fringuelli alpini, il verso lontano dei falchi , il fischio delle marmotte, ed un mondo invisibile agli occhi distratti, emette frequenze vibrazionali, che la mia pelle avverte con un brivido.

C'è un dislivello di 8oo metri, seguo a ritroso lo scorrere del ruscello; mi disseto e il fruscio del vento mi culla, portandomi voci lontane che annunciano notizie confortanti.

Il respiro si affanna ed un piccolo, bellissimo, essere mi rallenta chiedendo dove sia la meta.
Chiede ogni secondo, per 3600 volte. è stanco e pigro.
lo incoraggio.
Stranieri salutano cortesemente, rispondo stupito, ma calorosamente.

Incontro delle sculture rocciose di donne lungo il percorso, sono immagini sacre, solitamente le considero un'usurpazione del luogo pubblico, ma stavolta credo di comprendere il delirio mistico dell'autore e insieme a lui, venero la madre, la natura.

Giunti alla meta una striscia di luce annuncia la fine del bosco che ci ha protetto dal calore estremo per tutto il viaggio.
Appare un altopiano splendente.
Ora il caldo riscalda e non brucia.
Miriadi di insetti cantano odi alla vita, ed un prato rigoglioso ammorbidicse il nostro passare.

Mi sdraio per ridare fiato ai polmoni, ed il piccolo invece, corre, salta, insegue le farfalle, ride e parla col sorriso che illumina, con un'energia infinita.

Ci sono delle case Walser, un piccolo insediamento umano ha adottato l'agricoltura a terrazzamemti, e c'è una deliziosa chiesetta. Strano a dirsi, deliziosa chiesetta.

Entro e dico: "Non credo a tutto quello che so e non conosco tutto ciò in cui credo"

Da questa meta si scorgono cime lontane e innevate di cui, dal basso, non avrei mai immaginato l'esistenza.

Il viaggio continua d'arrivo in arrivo.
LiviaGloria
00lunedì 16 febbraio 2009 20:56
E' l'esito nefasto di un relativismo che regna incontrastato: il "diritto" cessa di essere tale, perché non è più solidamente fondato sull'inviolabile dignità della persona [...].
In questo modo la democrazia, ad onta delle sue regole, cammina la strada di un sostanziale totalitarismo
(Giovanni Paolo II)
LiviaGloria
00venerdì 20 febbraio 2009 20:44
LiviaGloria
00venerdì 22 maggio 2009 21:00
L uomo che non rispetta la madre,non puo amare i suoi figli.

Gli uomini che non amano la Madre,non possono amarne i figli di lei.

Se non si ama chi ha creato,non si puo amare cio che è creato.

LiviaGloria
00venerdì 22 maggio 2009 21:10
L amore è dono,il dono è sacrificio,il sacrificio è martirio.

Il martirio è dare il dono assoluto di sè nel corpo e nella vita.
Ci sono martiri famosi,martiri riconosciuti,ma miglia di martiri silenziosi che nel "silenzio"della loro piccola vita nel mondo che non vede,sacrificano desiseri e passioni nell attesa di quell amore che loro sanno esistere:l amore assoluto.

LiviaGloria
00venerdì 22 maggio 2009 21:19
Nella vita non è importante essere qualcuno,ma essere qualcosa.
LiviaGloria
00domenica 24 maggio 2009 22:33
Quando l uomo smetterà di pensare solo con la testa e incomincerà a ragionare anche col cuore,sarà il tempo che tutte le scuse date a sè stesso per poi tramite esse,accusare l altro,verranno annientate.

Tra il finito e l eternità vi è una gerarchia,il finto ha limite,l eternità è per sempre,e ne và da sè per ogni logica umana ,che l eterno è piu importante del finito.

Così è per il pensiero della mente che è finito,mentre la ragione del cuore è eterna.
LiviaGloria
00mercoledì 27 maggio 2009 19:06

Possiamo soltanto
decidere cosa fare
con il tempo che ci viene concesso

J.R.R. Tolkien (1892-1973),
Il Signore degli Anelli
LiviaGloria
00mercoledì 27 maggio 2009 19:07
Il buon senso c’era;
ma se ne stava
nascosto, per paura
del senso comune

Alessandro Manzoni
(1785-1873),
I promessi sposi
LiviaGloria
00domenica 23 agosto 2009 22:49
"come vorrei volare,volare libera sopra a tutto,sopra...dove tutto sembra piu uguale,piu libero,piu irreale.

Volare lassu sopra gli alberi,sopra le montagne,sopra il mare sapendo che lassu nessuno mi puo toccare,che da lassu non vedi la crudeltá,non vedi l indifferenza, perché i particolari sfuggono,...da lassu i particolari svaniscono e tutto diventa leggero,uniforme...vedi solo le grandi cose,le cose che non portano dolore.

Lassu...dove noi uomini non possiamo volare se non chiusi nelle nostre tecnologie.

Libera come il vento,libera di andare e tornare e toccare tutto cio che incontra senza fatica,senza rimpianto,senza speranza.

Il vento va e viene di quello che é nell adesso,non evita niente e non cerca niente.

Vorrei volare come il vento,senza meta,senza perché,sentendo dentro la vita dell essere,essere adesso,ora.

Il vento non ha progetti che potranno essere distrutti,non ha passato che puo fermarlo.
Il vento é e basta."


"Dentro di me c é una tristezza infinita che non ha mai smesso di essere lí.

Ho provato a scappare via da lei,illudendomi di averla lasciata dietro di me,ma ogni volta che mi volto vedo che é ancora lí e non si é mai allontanata.

Dentro me ci sono due forze che lottano,lottano per la vita,ma con danze e movimenti diversi.

C é la danza della morte,dolce,lenta e leggera che mi chiama,che con la sua pace mi attrae perché é l unico modo per non soffrire,per mandare via la tristezza é smettere di vivere.

Poi c é la danza della vita con le sue piroette veloci fino a farti girare la testa,con la sua energia,fino a farti scoppiare il cuore,...la sua danza cosí forte,energetica e divoratrice che ti dice di vivere,ti dice di morire solo un po al giorno.
La danza della vita,con la sua frenesia,...ti conquista,ti delude,ti abbandona e poi ti riprende.

Queste forze che devono coesistere in una realtá dove tutto é finta vita e dove tutto é reale morte.

Giochi scambiati per effetto delle illusioni.

Il ballo della morte....finire...e ogni dolore non esiste piu.Com é dolce e invitante.

Il ballo della vita che ogni giorno,ogni ora ti fa sperare che i tuoi sogni si avvereranno il giorno dopo.

Guardo un giorno morire al tramonto e una speranza aprirsi all alba.

Dentro me é sempre stato piu attraente il tramonto,...il tramonto che ti fa credere che tutta la frenesia e conclusa.

Il tramonto dove le ombre si mescolano con altre ombre,dove i colori non sono piu cosí nettamente divisi,ma si mescolano in unione magica,dove si fondono tra loro mantenendo la loro identitá,ma essendo uniti,mescolati in una unica essenza.

L amore che cerco non é qui,non é in questa vita.
L amore che cerco é un sogno,un illusione,una magia...di un altro tempo....

Ho visto miraggi che solo la mia caparbietá poteva far si che li sentissi reali...
LiviaGloria
00venerdì 2 aprile 2010 10:25
"meglio fare qualcosa di imperfetto,che perfettamente niente"
G@rghy
00lunedì 3 maggio 2010 21:45
Il miracolo della moltiplicazione non è mai finito e si ripete...
Sai, hai ragione, più che le parole, contano i fatti, cioè se "sbatti in faccia" queste cose REALI, reali fatti, non opinioni di fede, possono fare più che mille parole... Il Signore si serve anche di noi, non dobbiamo deluderlo, infatti dal mio messaggio, (una goccia) ti ha fatto nascere questa idea, che farà sicuramente tantissimo bene alla comnità di questo forum (il mare)....

ECCO QUEL CHE ABBIAMO
(Gen Rosso)

Rit. Ecco quel che abbiamo
nulla ci appartiene ormai
ecco i frutti della terra,
che Tu moltiplicherai.
Ecco queste mani,
puoi usarle se lo vuoi,
per dividere nel mondo
il pane che Tu hai dato a noi.

Solo una goccia hai messo fra le mani mie
solo una goccia che tu ora chiedi a me ...
Una goccia che, in mano a Te
una pioggia diventerà
e la terra feconderà.

Ecco quel che abbiamo....

Le nostre gocce, pioggia tra le mani Tue,
saranno linfa di una nuova civiltà.
E la terra preparerà
la festa del pane che
ogni uomo condividerà.

Ecco quel che abbiamo....

Sulle strade, il vento
da lontano porterà
il profumo del frumento,
che tutti avvolgerà.
E sarà l’amore
che il raccolto spartirà
e il miracolo del pane
in terra si ripeterà.

Ecco quel che abbiamo
G@rghy
00lunedì 3 maggio 2010 21:54
LiviaGloria
00venerdì 11 giugno 2010 23:43

Chi ti colpisce alle spalle,sà bene che se ci provasse di petto,non ci riuscirbbe.
otar69
00domenica 4 luglio 2010 13:39
mah..? mica e detto...e solo un detto.
LiviaGloria
00mercoledì 3 novembre 2010 22:19
Le rose hanno le spine per provare chi le raccoglie.
Heleneadmin
00martedì 16 agosto 2011 20:35
C'è un tempo per tutto,ma non ci sarà mai il tutto in un tempo...
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