atei convertiti e oltre...

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LiviaGloria
00sabato 24 luglio 2010 11:03
antiuaar.wordpress.com/2010/05/12/lateo-e-massone-maurice-caillet-si-e-convertito-al-cattol...


L’ateo e massone Maurice Caillet si è convertito al cattolicesimo.
In Convertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei, Famosi atei, Famosi credenti, cristiani, cattolici on 12 maggio 2010 at 16:00

Maurice Caillet, ateo e Venerabile di una potente loggia massonica francese per quindici anni, medico e ginecologo, si è convertito recentemente al Cattolicesimo grazie ad un viaggio a Lourdes. Ha scritto un libro intitolato: Ero massone (Piemme, aprile 2010), pubblicato prima in Spagna, poi in Francia e ora in Italia. Prima della conversione ha fatto parte del Partito Socialista e ha ricoperto numerosi incarichi nell’amministrazione sanitaria. Racconta così a Zenit il suo cambiamento: “Ero razionalista, massone e ateo [in Italia sarebbe stato membro onorario della UAAR]. Non ero neanche battezzato, ma mia moglie Claude era malata e decidemmo di andare a Lourdes. Mentre lei era nelle piscine, il freddo mi costrinse a rifugiarmi nella Cripta, dove assistetti con interesse alla prima Messa della mia vita. Quando il sacerdote, leggendo il Vangelo, disse: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto”, ebbi uno shock tremendo perché avevo sentito questa frase il giorno della mia iniziazione al grado di Apprendista ed ero solito ripeterla quando, già Venerabile, iniziavo i profani. Nel silenzio successivo sentii chiaramente una voce che mi diceva: “Bene, chiedi la guarigione di Claude, ma cosa offri?”. Istantaneamente, e sicuro di essere stato interpellato da Dio stesso, pensai che avevo solo me stesso da offrire. Al termine della Messa, andai in sacrestia e chiesi immediatamente il Battesimo al sacerdote. Questi, stupefatto quando gli confessai la mia appartenenza massonica e le mie pratiche occultiste, mi disse di andare dall’Arcivescovo di Rennes. Quello fu l’inizio del mio itinerario spirituale”. Ne ha parlato anche l’Associazione Libertà e Persona.
L’accaduto non può non far ritornare alla mente la conversione del già Premio Nobel per la Medicina, Alexis Carrel, convertitosi anch’egli a Lourdes dopo aver assistito ad una guarigione miracolosa.
LiviaGloria
00sabato 24 luglio 2010 11:04
antiuaar.wordpress.com/2010/04/18/quando-lateo-florenskij-si-converti-al-cristianesimo-grazie-alla-mat...


Quando l’ateo Florenskij si convertì al cristianesimo grazie alla matematica.
In Convertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei, Famosi credenti, cristiani, cattolici, Scienza e Fede on 18 aprile 2010 at 17:42

Pavel Florenskij è considerato oggi uno dei teologi che più profondamente ha penetrato il mistero della Santissima Trinità. A ciò arrivò attraverso una particolare conversione personale. Infatti, inizialmente ateo e geniale matematico, si avvicinò al cristianesimo attraverso la matematica.
L’Osservatore romano riporta che l’oggetto degli studi matematici non sono i numeri in sé ma i loro rapporti. Ma quali possono essere i rapporti tra cose senza vita? I rapporti veri esistono solo tra persone e, se vogliono essere rapporti eternamente validi, anche queste persone devono essere eterne, e eterne sono solo le tre persone divine comprese nel Dio unico. Lo scienziato e filosofo russo disse: “In tutto ciò che incontriamo osserviamo delle contraddizioni irrisolvibili. Per risolvere questi problemi non abbiamo altra possibilità che la seguente: scegliere ciò che ci offre la Santissima Trinità oppure la morte nella pazzia”.. Uno studio sulla sua biografia è anche riportato nel sito Internet DISF – Documentazione interdisclipinare tra scienza e fede.
Monsignor Ravasi ha oggi rilanciato da RadioVaticana il desiderio di dialogo con i non credenti.
LiviaGloria
00sabato 24 luglio 2010 11:06
antiuaar.wordpress.com/2010/04/26/antony-flew-il-paladino-dell-ateismo-che-ha-scoperto-scientificame...


Antony Flew, Ateismo scientifico, scienziati credenti
Antony Flew: il paladino dell’ateismo che ha scoperto scientificamente Dio.
In Evoluzione, darwinismo e creazione, Ex-atei, Scienza e Fede, UAAR e Ateismo militante on 26 aprile 2010 at 17:27

Il mondo continua a rendere omaggio alla morte, avvenuta qualche giorno fa, di Antony Flew, lo scienziato ed epistemologo ateo britannico che ha scoperto Dio alla fine della sua vita. Già maestro di Richard Dawkins e paladino dell’ateismo scientifico, ha impiegato la maggior parte della sua vita a negare l’esistenza di Dio. Nel 2004, a soli sei anni prima di morire, ha però drammaticamente e coraggiosamente cambiato idea dopo aver studiato la ricerca genetica e il DNA. Le conclusioni di Flew scatenarono reazioni isteriche nei suoi compagni atei, in particolare in Dawkins e Hitchens, i quali insultarono Flew di demenza a causa della vecchiaia e di confusione. Durante la maggior parte della sua vita accademica era fermamente convinto che si doveva presupporre l’ateismo fino a quando non vi erano prove empiriche del contrario. Poi, nel suo ultimo decennio attraverso il DNA e il genoma umano ha trovato la prova che Dio esiste ed è il Creatore della vita. “Gli argomenti più impressionanti per l’esistenza di Dio sono quelli supportati dalle recenti scoperte scientifiche”, ha detto. Un bel ricordo è apparso oggi sul sito dell’arcidiocesi di Sidney.
Nel 2007, Antony Flew ha pubblicato un libro, manifesto della sua conversione, intitolandolo inequivocabilmente: “C’è un Dio”.
GMU
00sabato 24 luglio 2010 14:23
Re:
LiviaGloria, 24/07/2010 11.04:

http://antiuaar.wordpress.com/2010/04/18/quando-lateo-florenskij-si-converti-al-cristianesimo-grazie-alla-matematica/


Quando l’ateo Florenskij si convertì al cristianesimo grazie alla matematica.
In Convertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei, Famosi credenti, cristiani, cattolici, Scienza e Fede on 18 aprile 2010 at 17:42

Pavel Florenskij è considerato oggi uno dei teologi che più profondamente ha penetrato il mistero della Santissima Trinità. A ciò arrivò attraverso una particolare conversione personale. Infatti, inizialmente ateo e geniale matematico, si avvicinò al cristianesimo attraverso la matematica.
L’Osservatore romano riporta che l’oggetto degli studi matematici non sono i numeri in sé ma i loro rapporti. Ma quali possono essere i rapporti tra cose senza vita? I rapporti veri esistono solo tra persone e, se vogliono essere rapporti eternamente validi, anche queste persone devono essere eterne, e eterne sono solo le tre persone divine comprese nel Dio unico. Lo scienziato e filosofo russo disse: “In tutto ciò che incontriamo osserviamo delle contraddizioni irrisolvibili. Per risolvere questi problemi non abbiamo altra possibilità che la seguente: scegliere ciò che ci offre la Santissima Trinità oppure la morte nella pazzia”.. Uno studio sulla sua biografia è anche riportato nel sito Internet DISF – Documentazione interdisclipinare tra scienza e fede.
Monsignor Ravasi ha oggi rilanciato da RadioVaticana il desiderio di dialogo con i non credenti.




molto interessante.

Grazie.
LiviaGloria
00sabato 24 luglio 2010 16:57
[SM=g27822]
LiviaGloria
00sabato 24 luglio 2010 16:57
antiuaar.wordpress.com/2010/07/24/pittore-ateo-comunista-si-converte-al-cattol...

Pittore ateo-comunista si converte al cattolicesimo.
In Arte e Fede, Convertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei on 24 luglio 2010 at 11:00

Ogni volta che pubblichiamo un articolo che parla di conversioni dall’ateismo, riceviamo puntualmente una serie di e-mail con insulti e minacce di ogni tipo da parte di qualche razionalista. Evidentemente la questione brucia parecchio nelle parrocchie atee…Oggi raccontiamo la storia di un pittore italiano, affermato nel suo campo, ha esposto e venduto i suoi quadri in campo internazionale. Ateo e animato da idee socialcomuniste, ma si sentiva vuoto e l’ideologia non colmava la sua ricerca di verità e bellezza. Claudio Zemmi era, ed è, un artista, scultore, pittore e insegnante d’arte. E’ diplomato in Arte ed insegna nelle scuole locali, ha praticato la pittura e la scultura con discreto successo, esponendo anche a livello internazionale. Alcune delle sue opere sono esposte presso la Walton Gilbert Gallery di S. Francisco (USA). Zenit.it lo ha intervistato e lui ha parlato della sua conversione dall’ateismo comunista: «Già nel 1972 cominciai a dubitare di certe idee comuniste, visto quello che stava succedendo nei paesi dell’est europeo, a Cuba o in Cina [ateismo di Stato]. La dittatura e l’appiattimento ideologico erano in contraddizione con il mio pensiero di artista libero e quindi mi dissociai radicalmente. Poi nel 1986 cominciai a provare i primi sintomi di un vuoto interiore sempre crescente. In quel momento mia madre si ammalò e presto morì, mio figlio maggiore iniziò a soffrire di una malattia grave, ora abbastanza risolta». Questa difficile situazione lo ha portato alla conversione: «sono stato segnato ed ho sentito il bisogno di avere una risposta al perchè si nasce e si muore, perchè ci si ammala, dove sta Dio e che fa. Sono stati momenti di buio completo, angoscia e sofferenza. Un giorno la risposta è arrivata e Dio si è fatto presente nella mia vita. Mentre stavo prendendo coscienza di questa presenza, uno spiraglio si apriva. La risposta mi si è manifestata attraverso una signora, madre di famiglia, saggia e colta, che è stata la mia samaritana al pozzo di Giacobbe. Rimasi sorpreso di sentire parlare un cattolico così, in modo concreto, di Gesù. Cominciai a prender coscienza di questo evento: mi stavo convertendo. Le cose non cambiavano, però io stavo cambiando, Dio aveva pensato bene la mia storia. Pensai subito come mettere al servizio della Chiesa le mie qualità». Ora Claudio dipinge icone sacre. Le potete osservare nel suo sito: www.iconeclaudio.com.
LiviaGloria
00sabato 24 luglio 2010 17:10
antiuaar.wordpress.com/2010/06/10/francois-fejto-un-grande-intellettuale-comunista-e-la-sua-conv...

fejto conversione, fejto repubblica, intellettuali comunisti
Francois Fejto: un grande intellettuale comunista e la sua conversione.
In Convertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei, Famosi credenti, cristiani, cattolici on 10 giugno 2010 at 18:33

Moriva due anni fa un grande uomo, considerato tra i più grandi intellettuali del XX secolo: Francois Fejto. Celebrato a sinistra, vedi Repubblica: “uno dei grandi testimoni del XX° secolo e in particolare dell’ avventura comunista, di cui ha seguito tutta la parabola fino all’ 89″. Celebrato anche a destra, vedi Il Giornale: “uno storico privo di pregiudizi, personaggio unico di eccezionale lucidità e rara saggezza”. Amico di Emmanuel Mounier, Raymond Aron e Arthur Koestler, Camus, Aron e Sartre, aderisce da subito ad un gruppo marxista clandestino. Dopo la scarcerazione si avvicina a posizioni socialdemocratiche fondando una rivista antifascista e antistalinista. Segue le vicende dei paesi socialisti di cui diventerà uno dei maggiori esperti mondiali. Nel frattempo avviene anche la conversione al cristianesimo. Si definiva un «conservatore liberale e socialista», convinto della necessità di dover conservare i valori fondamentali della civiltà giudeo-cristiana, inflessibile nella difesa del libero arbitrio. Nato ebreo, fin da ragazzo è stato attratto dal cattolicesimo, si interrogava sulla fede ebraica comparandola con quella dei cattolici e dei luterani. Lui stesso diceva: «Ahimè, l’ebraismo come era predicato dalla nostra sinagoga riformista mi sembrava insipido e tiepido. Leggevo l’Antico Testamento, ma ad esso preferivo la dolcezza del Vangelo. La messa grande nella chiesa barocca dei francescani era festosa, vibrante, scintillante; erano i Preludi e le Fughe di Bach suonati dal nostro amico, il “cantor”, erano l’odore dell’incenso, le prediche appassionate. Mi sentivo convertito. Un pomeriggio, nei giardini pubblici dove stavo leggendo il Vangelo secondo san Matteo, credetti di veder passare — vidi passare —-Gesù, sentii il suo sguardo posarsi su di me. Questa visione fuggitiva non era forse la conferma della mia fede?» (da Ricordi. Da Budapest a Parigi, Palermo, Sellerie, 2009). Dopo essere rimasto folgorato da una ragazza tubercolotica che si preparava alla morte pregando e cantando, decise di battezzarsi nel corso di una Messa solenne, nonostante le reazioni del padre e del gran rabbino e le difficoltà culturali del mondo da cui proveniva (non riuscirà mai infatti a convertirsi pienamente). Si appassionò a Sant’Agostino e a Pascal e fu sempre persuaso che l’affermazione morale e spirituale dell’uomo e l’emergere della coscienza nella quale sono indelebilmente scritti i Comandamenti della legge divina, darà la possibilità di evitare in futuro conflitti mondiali (da «Intervista a Francois Fejtò», in il Giornale, 21 novembre 2004). Il 25 gennaio 2001 scrisse ad un sacerdote: “non sono ateo e non accetto spiegazioni materialistiche. Io penso che non ho soltanto la nostalgia della fede, io ho la fede!”.


LiviaGloria
00sabato 24 luglio 2010 17:12
antiuaar.wordpress.com/2010/06/09/lex-comunista-renzo-foa-e-la-sua-conv...


L’ex comunista Renzo Foa e la sua conversione.
In Convertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei, Famosi credenti, cristiani, cattolici on 9 giugno 2010 at 16:02

Molti pensano che l’esistenza del male sia la prova della non esistenza di Dio. Renzo Foa invece, davanti all’eccesso di sofferenza e alla sua mancanza di senso, si è domandato se c’era Qualcuno che potesse davvero rispondervi. La storica e giornalista Lucetta Scaraffia rende omaggio al grande intellettuale, a un anno dalla sua morte, su “L’osservatore romano“. Avviatosi fin da subito all’ideologia del Pci, divenne giornalista e poi direttore dell’Unità. Va in Vietnam e nelle terre ateo-comuniste della Cambogia di Pol Pot e in Corea del Sud. Comincia così a conoscere il comunismo vero, quello reale, dall’interno, comincia a capire come funziona il sistema, e la sua fede nel partito entra in crisi. Aiutato anche dalla figura di Papa Wojtyla, come ha raccontato in “In cattiva compagnia” (Liberal 2007), rompe con il comunismo ed entra nell’impresa di “Liberal” e poi de “Il Giornale”. In questi anni avviene anche la conversione spirituale, avvicinandosi al mondo cattolico, grazie agli incontri con lo storico cattolico Giorgio Rumi, monsignor Rino Fisichella e padre Balducci. Cresce l’affezione per Giovanni Paolo II che, come ha detto lui stesso agli studenti de La Sapienza, sapeva parlare a tutti, cattolici e non. Ha letto negli anni più recenti il libro di Benedetto XVI su Gesù da cui ne è nata una riflessione pubblica, che rivela un’imprevista volontà di capire Cristo, un’inattesa capacità di intuire e amare le sue caratteristiche essenziali. Ha scritto: “il prima e il dopo Cristo non è solo una data sul calendario, è l’inizio di una lezione sulla resistenza dell’uomo alle avversità, alle sofferenze e alle ingiustizie in nome della vita e della ricerca della verità. Quando mai, prima di lui, un pescatore o un falegname o una prostituta erano stati considerati degni di nota, degni di entrare nella memoria, uguali agli altri?”. E ancora: “il Pater noster è la poesia più coinvolgente mai ascoltata e recitata, non c’è nulla di simile, da nessuna parte, in nessuna altra epoca”. E infine: “so che Cristo può appartenere a tutti, al di là della fede, ma so che senza la fede non ci sarebbe”. Proprio l’eccesso del male, l’eccesso di dolore a cui il destino l’ha sottoposto, l’ha portato a incontrare Dio. Muore il 9 giugno 2009.


LiviaGloria
00martedì 31 agosto 2010 10:24
antiuaar.wordpress.com/2010/08/23/latea-radicale-professoressa-holly-ordway-si-e-convertita-al-cristi...

L’atea radicale professoressa Holly Ordway si è convertita al cristianesimo.
In Convertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei, Libri consigliati e letteratura e fede on 23 agosto 2010 at 15:37

Quasi ogni giorno i quotidiani internazionali riportano la storia di conversioni di vari intellettuali atei. Oggi tocca alla Dr. Holly Ordway, professoressa alla University of North Carolina e alla University of Massachusetts Amherst. Ovviamente i laicisti sbraitano dicendo che sono solo poveri vecchi decrepiti (vedi reazione scomposta di Dawkins sulla conversione di Antony Flew) in preda a perdita di rapporti con la realtà (in realtà è vero il contrario…). Comuque, la protagonista di questa vicenda mette subito in chiaro le cose nel titolo del suo libro: Un accademico razionale trova una fede radicale (Editori Moody, 2010). La bella professoressa (qui una sua foto) aveva sempre sostenuto: «Le persone intelligenti non diventano cristiane». Oggi si trova invece a presentare il resoconto avvincente del suo viaggio dall’ateismo alla sequela di Gesù. Ella scrive: «E’ una cosa difficile da guardare la verità, sopratutto quando essa è in contrasto con quello che hai sempre creduto. Non ero in cerca di Dio, io non credevo che Lui esistesse. Sono un professore universitario: logico, intellettuale, razionale e atea». A 31 anni però qualcosa ha cominciato a cedere: «La mia visione naturalistica del mondo era insufficiente a spiegare la natura della realtà in modo coerente: non potevo spiegare l’origine dell’universo e non potevo spiegare la morale. Ho dovuto riconoscere che la visione teistica del mondo è sia razionalmente coerente che fortemente esplicativa, e sopratutto spiega tutto ciò che una visione naturalistica non può fare. Non c’è da stupirsi che gli atei siano così ossessionati». La vicenda è riportata sul Christian Post e su Biola Univeristy.
LiviaGloria
00martedì 31 agosto 2010 10:36
antiuaar.wordpress.com/2010/08/25/douglas-hyde-il-direttore-del-giornale-comunista-convertito-al-cattol...

Douglas Hyde: il direttore del giornale comunista convertitosi al cattolicesimo.
In Convertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei on 25 agosto 2010 at 13:12

Nel 1996 morì Douglas Hyde, uomo di Stato, fervente ateo-comunista ed ex-direttore del Daily Worker, il giornale del partito. Il MB.com riporta la storia della sua conversione al cattolicesimo, raccontata anche nel libro che lui stesso ha scritto, intitolato: Io credo. L’autobiografia di un comunista inglese convertito. Come direttore del giornale cominciò a leggere tutti gli scritti riguardanti la Chiesa cattolica con l’intento dichiarato di confutarli uno a uno. Ma qualcosa accadde durante questo sforzo di distruzione… più leggeva infatti e più veniva intellettualmente convinto dal contenuto. Un giorno mentre si recava al lavoro con un treno che attraversa la città di Londra, vide il solito cartello indicante la San Etheldreda’s Catholic Church. Quel giorno decise all’improvviso di scendere e dirigersi verso essa. Si sedette sull’ultima panca e mentre si domandava quale strana forza lo avesse portato lì, una ragazza entrò in Chiesa e si diresse angosciata verso la statua della Vergine Maria. Quando la giovane uscì, Hyde vide che sul suo volto la preoccupazione era totalmente sparita e la ragazza era raggiante. Allora si alzò e volle imitarla: in ginocchio di fronte alla statua affidò il suo desiderio di convertirsi. Lui stesso ha ricordato nel libro questo momento: «Mi chiesi: ma come si fa a pregare la Madonna? Io non lo sapevo. Poi mi è venuto in mente qualcosa che sembrava abbastanza opportuno. Capii che la mia ricerca era finita. Una volta uscito di chiesa cercai di ricordare le parole che avevo pronunciato e quasi mi misi a ridere: erano quelle di una melodia di danza tradizionale: “O dolce e bella signora, sii gentile, signora mia, sii gentile con me”». Ebbene, evidentemente lo è stata.
LiviaGloria
00domenica 5 settembre 2010 16:11
Antony Flew: dall’ateismo granitico all’adesione “scientifica” di Dio.
In Convertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei, Scienza e Fede on 2 settembre 2010 at 14:13

E’ di oggi la notizia che il celebre fisico Stephen Hawkins ha cambiato idea e ha dichiarato che per spiegare l’origine dell’Universo non è necessario pensare a Dio. Attendiamo di leggere le sue spiegazione che riabilitano così la vecchia e screditata generazione spontanea. Ma c’è chi cambia idea anche in senso opposto: «Credo che l’universo sia stato creato da un’Intelligenza infinita e che le sue intricate leggi manifestino ciò che gli scienziati hanno chiamato la Mente di Dio. Ritengo che la vita e la riproduzione abbiano origine da una Fonte divina». Sembrerebbe la solita affermazione teistica di un onesto pensatore in ricerca religiosa il quale, osservando il cosmo, ne deduce la provenienza da un Dio creatore. Ma se tale frase è uscita dalla penna di quello che per decenni è stato uno degli atei più celebri del pianeta, beh, allora, la faccenda si fa interessante. Avvenire racconta che è lo stesso Antony Flew, filosofo inglese nato nel 1923 e morto lo scorso 8 aprile, docente in diverse università (Oxford, Aberdeen, Toronto), ad aver messo tutto nero su bianco nel suo ultimo libro, finalmente arrivato anche in Italia: “Dio esiste. Come l’ateo più famoso del mondo ha cambiato idea” (Alfa e Omega 2010).

Dalla negazione granitica di Dio all’adesione “scientifica” ad un Essere superiore. Nel 2007, quando è stata pubblicata la versione originale, aveva suscitato un vespaio di polemiche, compresa la reprimenda del solito zoologo ateo Richard Dawkins, che aveva attribuito a una decadenza senile la conversione di Flew, suo maestro di un tempo. Ovviamente la reazione infantile di Dawkins è errata: Flew stesso ha previsto nell’introduzione questo genere di critiche e dimostra nello svolgimento del pensiero una chiara lucidità di giudizio e un ribaltamento completo e ragionato delle affermazioni fino a quel punto promosse.

Militanza atea. Il super ateo ed ex marxista di Oxford fece la sua prima e pubblica professione di ateismo davanti ad un gigante del pensiero cristiano novecentesco, lo scrittore (e apologeta convertito) Clive S. Lewis, il narratore delle celebri “Cronache di Narnia”. Espose il suo pensiero in 35 opere sulla sua mancanza di religiosità, interpretando il pensiero di Wittgenstein in chiave anti-religiosa: «Sfidavo i religiosi a spiegare come dovessero essere comprese le loro assunzioni», ovvero ad affermare la «logica» del dichiarare vera l’esistenza di Dio. Produsse poi altre due opere fondamentali, “God and Philosophy” e “The Presumption of Atheism”, nel quale, rifacendosi a David Hume, sosteneva che «le tesi cosmologiche e morali a favore dell’esistenza di Dio non fossero valide. […] Sostenevo che una discussione sull’esistenza di Dio dovesse iniziare col supporre l’ateismo e che l’onore della prova dovesse spettare ai teisti».

La conversione. Ma nel 2004 si accorse di aver sbagliato tutto. Ad aiutarlo lo sviluppo scientifico. Per l’occasione scelse una platea importante, un convegno a New York: «Annunciai che accettavo l’esistenza di un Dio». E la motivazione era opposta e speculare alla negazione di un tempo: «Perché credo così, pur avendo esposto e difeso l’ateismo per più di mezzo secolo? È per il quadro del mondo che è emerso dalla scienza moderna, in particolare credo che il materiale del Dna abbia dimostrato, con la complessità quasi incredibile delle disposizioni di cui si necessita per generare la vita, che l’Intelligenza debba essere stata così coinvolta nel far sì che questi elementi diversi operassero insieme». Flew riconosce di essere sulla scia di altri che, come lui, hanno trovato nella ricerca scientifica una chiave per dimostrare che affidarsi a Dio non è una pia illusione. L’ex ateo cita, in primis, Charles Darwin, padre della teoria dell’evoluzione, di cui riprende questo passaggio: «La ragione mi parla dell’impossibilità quasi di concepire l’universo e l’uomo come il risultato di un mero caso o di una cieca necessità. Questo pensiero mi costringe a ricorrere a una Causa Prima dotata di un’intelligenza». Tra gli altri, Flew cita John Polkinghorne, pastore anglicano e grande filosofo della scienza di Cambridge, e Francis Collins, colui che ha portato a termine la mappatura del genoma umano e autore del fortunato “Il linguaggio di Dio” (Longanesi).

E’ rischioso quindi per un ateo riflettere troppo profondamente sulla propria posizione, può darsi che alla fine non ne sia più convinto. Flew chiude la sua confessione accennando al cristianesimo: «Alcuni sostengono di aver stabilito un contatto con questa Mente. Io no. Ma chi lo sa cosa potrebbe accadere in seguito? Certamente la figura carismatica di Gesù è così speciale che è sensato prendere in seria considerazione l’annuncio che lo riguarda. Se Dio si è davvero rivelato è plausibile che lo abbia fatto con quel volto». Su Youtube è possibile visionare una presentazione del libro.




antiuaar.wordpress.com/2010/09/02/antony-flew-dallateismo-granitico-all%E2%80%99adesione-scientifica...
LiviaGloria
00sabato 2 ottobre 2010 18:06
Mercedes Aroz: conversione cattolica dopo 30 anni di socialismo marxista ateo.
antiuaar.wordpress.com/2010/09/29/mercedes-aroz-conversione-cattolica-dopo-30-anni-di-socialismo-marxis...
LiviaGloria
00sabato 2 ottobre 2010 18:42
Nina Hagen: da icona atea del punk-rock alla conversione cristiana.
antiuaar.wordpress.com/2010/09/22/nina-hagen-da-icona-atea-del-punk-rock-alla-conversione-cr...
LiviaGloria
00sabato 2 ottobre 2010 18:56
Regno Unito: ecco il primo ateo convertito grazie alla visita di Benedetto XVI.
antiuaar.wordpress.com/2010/09/16/regno-unito-ecco-il-primo-ateo-convertito-grazie-alla-visita-di-benede...
LiviaGloria
00sabato 23 ottobre 2010 18:28
Il filosofo ateo Pietro Barcellona si è finalmente convertito.
antiuaar.wordpress.com/2010/10/14/il-filosofo-ateo-pietro-barcellona-si-e-finalmente-con...
LiviaGloria
00domenica 24 ottobre 2010 13:51
LiviaGloria
00domenica 24 ottobre 2010 14:01
Un vescovo anglicano si dimette per unirsi al Santo Padre.
antiuaar.wordpress.com/2010/10/19/un-vescovo-anglicano-si-dimette-per-unirsi-al-sant...
LiviaGloria
00martedì 23 novembre 2010 08:44
Lo scrittore Federigo Tozzi e la sua conversione dallo scetticismo ateo al cattolicesimo.
antiuaar.wordpress.com/2010/11/17/lo-scrittore-federigo-tozzi-e-la-sua-conversione-dallo-scetticismo-ateo-al-cattol...


«Io mi sarei messo a ridere se qualcuno, tre anni fa, m’avesse detto: Tu crederai in Dio. Perché dunque a poco a poco, quasi contro la mia volontà, io mi son sentito invadere da un sentimento religioso così decisivo da far dipendere da esso tutta la mia vita intellettuale? La fede aumentava in me di pensiero in pensiero, quantunque con pause lunghe di qualche mese, durante le quali al mio scetticismo nudo e squallido si accompagnava un’inerzia mentale senza precedenti. Ma era una strada o un vano rigonfiamento dell’anima? Talvolta soffrivo di questo dubbio; ma non poteva ancora raccomandarmi, cioè pregare come si prega senza servirsi delle parole. Non m’accorgevo che, a mia insaputa, il substrato della mia anima s’era mutato! Non riuscivo a spiegarmi perché la mia anima fosse stata così rinchiusa, come una sorgente che è presso la superficie ma non può uscire. Ah, quale fu la profondità della grazia, per cui la prima volta sentii il fanatismo voluttuoso d’inginocchiarmi! Quale brivido mi rimase a lungo in tutta la carne! E pensai che sarei diventato subito un perfetto credente, ma non avvenne così. Entrando in chiesa sentivo una sottilissima ironia allegra, non voleva né meno guardare gli atti del sacerdote all’altare. Respingevo ancora questa attrazione, volevo ancora pigliare tempo. Dopo, in quegli albori violenti, io vedevo la mia fede, la vedevo sempre più determinata, sempre più prossima, sempre con più effetto e sapevo ch’essa sarebbe entrata in me, e che una mattina, a pena desto, avrei urlato di gioia sentendola anche dentro la mia carne. Ed ora ho questa fede. Questa mia inaspettata giovinezza nova mi esalta quanto m’è necessario».
LiviaGloria
00martedì 23 novembre 2010 10:25
Etsuro Sotoo, il successore di Gaudì: la Sagrada Familia mi ha convertito al cattolicesimo.
antiuaar.wordpress.com/2010/11/16/etsuro-sotoo-il-successore-di-gaudi-la-sagrada-familia-mi-ha-convertito-al-cattol...
Heleneadmin
00domenica 5 dicembre 2010 20:04
John Waters, editorialista dell’Irish Times, racconta la sua recente conversione.
antiuaar.wordpress.com/2010/12/03/john-waters-editorialista-dellirish-times-racconta-la-sua-recente-conv...


John Waters è uno dei giornalisti e commentatori più apprezzati in Irlanda. E’ l’editorialista di punta del The Irish Times e descrive la sua vita «da profugo a pellegrino», come recita il sottotitolo della sua appassionante autobiografia Lapsed Agnostic (Marietti, pagine 230, euro 22), di cui Avvenire ne presenta una recensione. Nella vicenda di Waters si nota la parabola di molta intellighenzja europea rispetto al cattolicesimo, transitata dagli sberleffi giovanili anticlericali del ’68 alla sofferta decisione di ritornare a casa: «Mi ha colpito molte volte il pensiero che nasciamo con un senso di Dio, ma poi veniamo convinti dal mondo e da noi stessi che è troppo bello per essere vero. Ci vogliono anni di punizione per ridurci a una condizione a causa della quale non ci viene lasciata altra opzione se non quella di riscoprire questo senso perduto». Il j’accuse del convertito Waters è ferocemente ironico verso quella che lui chiama “generazione Peter Pan”, gli ex sessantottini ora ascesi nelle stanze del potere, culturale, mediatico, politico. Per i quali «Dio, essendo loro imposto da una generazione che sono giunti a disprezzare, dovrebbe essere abolito». Ma la morte di Dio, o meglio «l’assassinio di Dio perpetrato nella cultura post-sessantottina», non ha liberato l’uomo. «La mia esperienza mi dice che possiamo giungere a Dio solo non credendo in Lui. Possiamo trovarLo solo quando lo abbiamo rifiutato e siamo tornati, abbattuti, alla disperata speranza di esserci sbagliati». Dalla sua esperienza Waters trae poi linfa per nuovi giudizi circa l’importante valore pubblico della religione.



Vi regaliamo il bellissimo video dell’incontro svoltosi verso la fine di agosto 2010 durante il Meeting di Rimini, organizzato dal movimento ecclesiale di CL, in cui partecipano John Waters e Mary McAleese, Presidente d’Irlanda.

Heleneadmin
00mercoledì 26 gennaio 2011 16:16
antiuaar.wordpress.com/2011/01/24/ecco-la-conversione-di-brigitte-bedard-atea-femminista-e-...

Ecco la conversione di Brigitte Bedard: atea, femminista e lesbica
InConvertiti al cristianesimo, al cattolicesimo, Ex-atei su 24 gennaio 2011 a 17:20

«Sono stata un’atea per tutto il tempo che posso ricordare», ha detto Brigitte Bedard, una giornalista di 41 anni davanti ad una folla di 200 partecipanti di un conferenza in Quebec. La Bedard è cresciuta in un’epoca in cui la società era nella fase chiamata dagli storici “Quiet Revolution”, un periodo di tempo dai primi anni Sessanta alla metà degli anni Settanta, quando la società del Quebec tentò di liberarsi dalla sua eredità cristiana, adottando i valori laici. La Bedard ebbe un’infanzia tipica per chi nasce in una famiglia non religiosa, andò all’Université du Québec a Montréal, ambiente notoriamente di sinistra, dove studiò letteratura: «Riempì la mia mente con tutta la letteratura del famminismo radicale, bevetti tutto», ha ricordato. Iniziò anche una serie di rapporti eterosessuali, finiti tutti male: «spronata da tutto ciò che leggevo, cominciai a pensare che, poiché tutti i miei rapporti eterosessuali erano un disastro, avrei dovuto essere una lesbica». Così cominciò a frequentare delle donne e sembrò anche che tutto si sistemasse: «Fu davvero un momento molto buono, in un certo senso. Stavo sempre con un grande gruppo di ragazze, navigavamo per la città, fumavamo una sigaretta come se non ci fosse il domani. Ero anche molto attiva sessualmente». Ma, nonostante l’eccitante divertimento e le forti emozioni dovute al trasgressivo stile di vita, si sentiva sempre più senza un’identità: «Ero in naufragio mentale. Sentivo che stavo perdendo il controllo, mi aggrappavo alle divertenti apparenze, ma dentro ero profondamente infelice». La faccenda precipitò quando, inspiegabilmente, scoppiò in lacrime e si mise a gridare nel suo appartamento vuoto in un quartiere alla moda di Montreal alle 3 di notte, implorando Dio di “portarla via: «Un’atea militante lesbica e femminista distesa sul pavimento di casa mentre piangeva implorando aiuto da Dio», questa è la fotografia che la Bedard ha fatto di quella notte. «Ero in disperato bisogno di aiuto». Cominciò così a chiedere aiuto, serpeggiando dentro e fuori a innumerevoli cliniche mediche, nella speranza di trovare qualche tipo di soluzione per la sua ansia. Smise persino di fumare: «Fui improvvisamente costretta ad affrontare la vita, senza alcuna protezione o tampone». Un conoscente le parlò dei monaci della famosa Abbazia di Saint-Benoît a Saint-Benoît-du-Lac, in Quebec. L’idea era talmente bizzarra che la incuriosì. Vi andò, ma non senza riserve: «Andai al monastero armata di tutto il disprezzo e l’odio per la Chiesa patriarcale, accumulato durante gli anni di studio del femminismo radicale. Per le femministe radicali la Chiesa è fondamentalmente il nemico numero 1». Nel convento conobbe un monaco, con il quale conversò due volte al giorno. «Per tre giorni di fila, due ore al giorno, ho assillato, urlato, praticamente schiuma alla bocca, di fronte a questo monaco, vomitando ogni insulto, cliché, pensiero sporco che mi veniva in mente circa il cristianesimo. Ero così arrabbiata, così ferita e arrabbiata, e buttai fuori tutto contro questo monaco, il quale non disse mai una parola per tutto il tempo, ma mi guardava appena, scuotendo la testa. Poi, alla fine di quei tre giorni, accadde qualcosa che cambiò la sua vita per sempre: E’ accaduto il terzo giorno. Stavamo per concludere ancora una volta la nostra “conversazione”. Tra una pausa e un’altra delle mie urla, il monaco mi guardò e mi disse: “non hai assolutamente idea di quanto Dio ti ama. Ti ha fatto dal nulla, ti conosce, sei sua figlia. Quindi non provare vergogna, lascia andare tutto. Dai tutto, dai la tua vita a Lui… Egli ti ama così tanto». Queste semplici parole, accompagnate da quello sguardo amorevole, permisero improvvisamente un nuovo sguardo, un’apertura, e in Brigitte nacque lentamente una nuova concezione di sè. Cominciò così una nuova vita di fede e di avvicinamento al cristianesimo. Ha trovato lavoro come giornalista ed ora è sposata e con sei figli. Certo, la vita continua a non essere tutta “pesche e crema di latte”, tuttavia ora, attraverso la fede ha acquisito un’identità stabile e forte. La bella testimonianza è apparsa sul sito del Quebec Life Coalition.
Heleneadmin
00martedì 8 febbraio 2011 12:13
Donald H. Calloway: da ateo drogato e alcolizzato a sacerdote cattolico
www.uccronline.it/2011/02/04/padre-calloway-da-ateo-drogato-e-alcolizzato-a-sacerdote-ca...

Heleneadmin
00lunedì 12 dicembre 2011 23:51
www.uccronline.it/2011/12/11/dalla-spagna-un-documentario-su-dodici-incredibili-conversioni-cat...

“Te puede pasar a ti” è la proposta più recente del regista Juan Manuel Cotelo, che nel 2010 stupì la Spagna col film La última cima, non ancora arrivato in Italia, un cine-documentario dall’immenso successo sulla vita e la morte di Pablo Domínguez Prieto, sacerdote morto a soli 44 anni in sèguito a un incidente alpinistico.

Il film in prossima uscita sarà diviso in più puntate. Nell’ultimo anno, il regista spagnolo ha percorso numerosi paesi per motivi professionali ed è entrato in contatto con dodici storie di conversioni in dieci paesi diversi. Ogni volta chiedeva: “ti posso intervistare?”, e così ha trascorso 27 ore parlando con uomini e donne che per tutta la loro vita hanno voltato le spalle a Dio, finché Dio stesso non ha incrociato il loro cammino per cambiarli radicalmente. E’ rimasto molto colpito dalla pace, dalla serenità e dalla forza straordinarie che trasparivano da questo persone, così ha voluto girato questo film-documentario intervistando queste persone eccezionali sul suo caravan.

Una delle prime storie è quella di Rubén, un omosessuale messicano che si prostituiva da quando aveva 18 anni, convinto che Dio amasse tutti tranne gli omosessuali, e che invece un giorno, dopo un ritiro spirituale invitato da un’amica, ha percepito di essere amato anche lui. Da allora, in castità, dedica la sua vita a far conoscere il Vangelo. Nel documentario un gruppo di gay e lesbiche saranno invitati a discutere in un dibattito sul caso di Rubén. Un’altra storia incredibile è quella dell’irlandese Shane O’Doherty, terrorista dell’IRA da quando aveva 15 anni, tornato a Dio dopo che in carcere ha cominciato a leggere i Vangeli. Oggi sono trent’anni che chiede perdono alle vittime.

C’è anche il noto sceneggiatore di Hollywood Joe Eszterhas, autore del thriller erotico “Basic Instinct”, che un giorno, dopo aver scoperto di avere un tumore alla laringe, si è ritrovato a piangere disperato in mezzo alla strada gridando: “Per favore, Dio, aiutami!”. Una conversione immediata la sua e da quel giorno si reca a messa quotidianamente. Con lui, sul caravan, ci saranno attori, registi e altra gente del cinema. Il caso di Irene Sánchez è ancora più estremo: massone, sposata tre volte e con tre aborti sulla sua coscienza, è appartenuta a varie sette anticristiane cercando di sottrarre fedeli alla Chiesa Cattolica. Un giorno, durante un ritiro spirituale a cui partecipò per polemizzare, ha percepito una voce che le chiedeva se era felice. “Non so da dove venne questa voce, però mi fece riflettere”, ha detto Irene. Oggi ha undici figli, dirige Radio Maria in Messico ed evangelizza nel carcere femminile più pericoloso del paese.

La storia di Bill Butler e sua moglie è quasi un miracolo: la sua barca a vela affondò in mezzo al Pacifico, e loro sopravvissero su un canotto di gomma accerchiati da squali, senza acqua né cibo. Bill non credeva in Dio, però, ha cominciato a pregare convinto dalla moglie. Miracolosamente con le sole mani riuscirono a prendere tanto pesce da sfamarsi per 66 giorni, prima di essere tratti in salvo. Altra storia è quella del francese Tim Guénard, abbandonato da sua madre a tre anni e massacrato di botte dal padre (54 ossa rotte). Vagabondo dai tredici anni e prostituito dai venti, il suo unico obiettivo nella vita era uccidere suo padre a pugni. L’amicizia con un sacerdote gli ha trasmesso la forza del perdono e oggi è apicoltore, ha quattro figli, una donna che adora.

Enrique Cabrera era un marxista duro e un ateo furibondo, con avversione a tutto ciò che c’è di ecclesiale: “Se vedevo un prete per la strada, gli sputavo”, ha raccontato. Dopo aver incontrato il suo camerata Juan Carlos che leggeva un catechismo (“fu un duro colpo”), volle documentarsi anche lui. Oggi è un sacerdote. Il colombiano Juan Gonzalo Callejas, detto “Juango”, è anche lui un sacerdote. Anni fa però era un criminale, collega di narcotrafficanti e assassini, intenditore del sesso e di magia bianca, rossa e nera, adoratore del rock satanico e simpatizzante dello stesso Satana (“Satana è il mio padrone” affermava il gran poster che presidiava casa sua). Dopo essere scampato alla morte per due volte ed essere coinvolto in un grave incidente nel quale “vidi tutta la mia vita come in fotografia, tale come è agli occhi di Dio”, cominciò a pregare, tagliando nettamente col suo passato. Diversi anni dopo fu ordinato sacerdote.

Il messaggio di Cotelo, facendo parlare i protagonisti convertiti e coloro che con loro dialogheranno nel film, è che chiunque può cambiare. Questi testimoni ci fanno scoprire un Dio vicino, Qualcuno che si può incontrare, all’improvviso. Paolo VI disse: “l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri”. Il regista ha scommesso su questa frase, per dimostrarci che quanto successo a loro può succedere a chiunque.



Heleneadmin
00lunedì 12 dicembre 2011 23:54
www.uccronline.it/2011/10/13/lo-scrittore-r-j-stove-racconta-la-conversione-cattolica-dopo-l...


Lo scrittore ed editorialista australiano Robert James Stove ha recentemente reso pubblica la sua conversione al cattolicesimo avvenuta nel 2002. L’intellettuale è figlio del prominente ateo e filosofo della scienza David Stove, morto suicida nel 1994.

Nello scritto RJ Stove racconta di aver ricevuto un’educazione tranquilla anche se completamente atea: «mio padre, filosofo e polemista politico, cadde durante i suoi anni universitari sotto l’incantesimo del guru dell’ateismo militante John Anderson». Cresciuto in questo ambiente, lo scrittore spiega: «il cattolicesimo per la mia famiglia aveva due caratteristiche negative: in primo luogo era ritenuto volgare, in secondo luogo, totalitario. Per quanto riguarda il primo aspetto: i cattolici che conoscevamo avevano generalmente cognomi irlandesi e solitamente votavano per il partito laburista australiano. Questo era il peggiore peccato agli occhi dei miei genitori. Per quanto riguarda il secondo aspetto: mi avevano indotto pesantemente nella convinzione che il cattolicesimo era il tradimento filosofico, il più letale nemico del libero pensiero. Una volta cresciuto ho ovviamente abbattuto questo spauracchio senza eccessive difficoltà, ma sarei bugiardo se minimizzassi l’impatto che ebbe su di me questa convinzione giovanile». Un ordine monastico femminile, le Suore di Maria di Schoenstatt, costruì tuttavia una casa religiosa accanto alla famiglie Stove: «mio papà, con notevoli rischi fisici per se stesso, ogni anno saliva sui pini per tagliare dei rami che donava al convento per usarli come alberi di Natale. L’opposizione teorica dei miei genitori verso il cattolicesimo venne sempre più modificata da considerazioni del tipo: “Oh, certo, quando diciamo che i cattolici sono nemici del libero pensiero, non intendiamo voi”». La gratuita bontà di queste religiose «ha modificato non solo i pregiudizi dei miei genitori, ma anche la mia. Tuttavia mio padre certamente, e mia madre, probabilmente, pensavano che la bontà delle suore non aveva nulla a che vedere con la loro fede. In qualche modo le monache erano buone, nonostante la loro fede».

Ma a questa insolita amicizia lui ha reagito in modo più maturo: «Quando la possibilità di convertirmi al cattolicesimo divenne un pensiero reale, rimasi scoraggiato dall’immensità degli insegnamenti ricevuti. Trascorsi il tempo sull’Assunzione di Maria, la giustificazione per le opere così come la fede e altri concetti che tradizionalmente infastidiscono i non cattolici. Tuttavia debolmente e in maniera inadeguata, avevo imparato abbastanza la storia cattolica per capire che il cattolicesimo o era il più grande imbroglio della storia umana oppure era ciò che esso stesso diceva di essere. Per anni sono stato convinto che il cattolicesimo avrebbe avuto lo stesso impatto sulla mia mente di quello di un fiammifero acceso su una fabbrica di polvere da sparo. Se avessi saputo che era vero il contrario, non avrei mai esitato così a lungo. Conoscere genuini laici cattolici è stato per me un aprire gli occhi».

Stove passa a raccontare della morte dei genitori: La madre, alcolista e fumatrice accanita, rimase vittima di un infarto. La sofferenza della moglie ha portato anche suo padre ad essere ricoverato in ospedale e in quel periodo, il prestigioso filosofo della scienza, ha rielaborato tutto il suo ateismo, «tutte le sue convinzioni, i suoi testi sacri, i suoi martiri, la sua chiesa militante, tutti i suoi macchinari intellettuali. Tutte queste cose, trasformate in polvere». Rifugiatosi nell’alcool, racconta il figlio, minacciava se stesso e gli altri e attaccava gli infermieri dell’ospedale per la loro scarsa conoscenza di Socrate e Cartesio. «E lo vidi piangere come un bambino. Di tanto in tanto si aggirava intorno al reparto in una disperazione confusa. L’ultima volta che l’ho visitato l’ho trovato, con mia grande sorpresa, immerso nella lettura di un piccolo brano della Bibbia». Uno psichiatra trovò il modo di lasciarlo uscire dall’ospedale: «entro 24 ore papà si era impiccato nel suo giardino». Era il giugno 1994.

Da quel momento le grandi domande della vita avvolsero RJ Stove, dando «un colpo mortale a tutta la casa di carte che costituiva la mia atea visione personale. Questa è la storia dei prossimi otto anni, fino al mio battesimo dell’11 agosto 2002», scrive. In questo periodo «ho letto soprattutto riviste, così come testi di catechesi, a volte intere biografie di santi e di eroi cattolici. Anche se ho letto Chesterton, Belloc, Waugh, Christopher Dawson, Fulton Sheen, Frank J. Sheed e Arnold Lunn, il volume più importante per me (e ringrazio Dio per il sacerdote che, essendo stato informato della mia esistenza da alcuni miei amici, me l’ha portato), è stato “Chats with Converts” di Fr. M. Forrest». Parallelamente cominciava a muovere i primi passi nella scrittura e «quando ho studiato la battaglia di Lepanto e la storia dei martiri nell’era elisabettiana, non potevo più rimandare l’ingresso nella Chiesa cattolica. In onore del Papa che tanto aveva fatto per rendere possibile Lepanto, così come il suo omonimo del ventesimo secolo così vilmente calunniato come il “Papa di Hitler”, ho scelto Pio come nome di battesimo».

Il racconto si sofferma su alcuni effetti collaterali della conversione, come l’abbandono del credo politico e la separazione dal think-tank politico in cui lavorava «che considerava il cattolicesimo solo con disgusto», la difficoltà nella preghiera e anche la commozione verso la musica liturgica della Chiesa cattolica. Torna a riflettere: «Gli anti-cattolici spesso accusano il cattolicesimo di limitare la vita intellettuale. Io non l’ho trovato così. E’ vero che la vita intellettuale cattolica non ha lo scopo di contribuire alla scrittura di romanzi pornografici o ideare una sceneggiatura per un video di Britney Spears, ma per la mia vita non riesco a vedere nessuna privazione». E ancora: «Non sarà sfuggito che il mio ingresso nella Chiesa cattolica è coinciso con l’emergere dell’attacco mediatico alla Chiesa per i “preti pedofili”. In primo luogo, non mi sono mai illuso supponendo che i sacerdoti fossero liberi dal peccato originale. In secondo luogo, sapevo che chi urlava più forte contro essi per essere pervertiti erano gli stessi individui che consideravano “ok” ogni perversione praticata dagli anti-cattolici».

Stove chiude infine rivolgendo un pensiero ad ogni ateo ancora esitante sull’orlo della conversione: «Informatevi su ciò che i cattolici sostengono effettivamente, non basandosi su quello che i loro nemici giurati immaginano che i cattolici debbano sostenere. Quante deviazioni avrei potuto risparmiare a me stesso se qualcuno mi avesse scritto questo a me»
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