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Con la sentenza n. 1412/2014 depositata il 5 febbraio scorso (http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Roma/Sezione%203Q/2013/201304650/Provvedimenti/201401412_01.XML), il Tar del Lazio ha accolto il ricorso proposta da Omeoimprese, l’associazione delle imprese omeopatiche, e da Boiron contro il decreto con i quale, nel 2012, il ministero della Salute (allora affidato a Renato Balduzzi) dispose l’aggiornamento degli importi delle tariffe e dei diritti dovuti per la registrazione dei preparati. Nella sostanza, il giudice amministrativo ha riconosciuto l’illegittimità dell’aumento estremamente elevato imposto dal provvedimento agli importi dovuti per la registrazione semplificata dei medicinali omeopatici e il loro rinnovo, annullando al riguardo la misura del decreto. Per contro, per quanto riguarda le tariffe per i medicinali omeopatici di nuova registrazione, non soggetti a procedura semplificata, il Tar Lazio non ha accolto le “doglianze” dei ricorrenti: trattandosi di una nuova tariffazione il costo di registrazione non semplificata dei medicinali omeopatici è stato infatti ritenuto legittimo. In sostanza per i medicinali già in commercio non vanno applicate tariffe di registrazione, ma di rinnovo, di importo quindi più contenuto. “Un passo avanti senza dubbio per i medicinali che sono ora sul mercato – è il commento che arriva dalla Luimo, la Libera università internazionale di Medicina omeopatica – e che dovranno andar tutti in registrazione semplificata, e presumibilmente anche per i prossimi medicinali da registrare in forma semplificata. Per i medicinali in registrazione non semplificata invece vi è un costo equivalente a quello dei medicinali allopatici. Adesso è necessario che il Miinistero della Salute intervenga sulla tempistica di consegna delle domande di registrazione e sulla semplificazione della documentazione richiesta”. Analoga richiesta, ancora più circostanziata, arriva da Simonetta Bernardini, presidente della Siomi, la Società italiana di omeopatia e medicina integrata, secondo la quale, dopo l’intervento della magistratura amministrativa, “è auspicabile che la politica ritorni a fare il suo lavoro e che il ministero della Salute e l’Aifa si risolvano, finalmente, ad attivare una Commissione composta da esperti delle società scientifiche (medici e farmacisti), dalle associazioni dei medici omeopati e antroposofici, dei pazienti dell’omeopatia e antroposofia e dalle Aziende, allo scopo di arrivare ad un nuovo Decreto legge finalmente equo”. Nel frattempo, conclude Bernardini. in sintonia con quanto già osservato dalla Luimo ”resta da capire se la scadenza di registrazione dei medicinali omeopatici in Italia già fissata al 31 dicembre 2015, come sarebbe ragionevole pensare, dovrà essere posticipata, dato che le aziende hanno atteso quasi un anno per la sentenza del Tar”.

12 febbraio 2014
ordinedeifarmacisti.ised.it/?p=2993
[Modificato da wheaton80 15/02/2014 16:57]