I funerali dell'ex Ministro della Cultura Frédéric Mitterrand, morto il 21 marzo all'età di 76 anni, si svolgeranno questo martedì, 26 marzo, nella chiesa di Saint Thomas d'Aquin a Parigi, ha annunciato la sua famiglia all'AFP. La messa, prevista per le 15, è aperta al pubblico. Seguirà nei prossimi giorni la cremazione nell'intimità della famiglia. Nato nei bellissimi quartieri di Parigi nel 1947, uomo televisivo, proprietario di cinema, regista, direttore di istituzioni culturali... Frédéric Mitterrand aveva il curriculum ideale per stabilirsi un giorno in rue de Valois, al Ministero della Cultura. Nel 2009, il suo nome, lo stesso di "Tonton", lo ha reso ancora più il candidato perfetto per entrare in un governo disegnato da Nicolas Sarkozy, alla ricerca di "aperture" simboliche e premi di guerra, giunti come l'ex presentatore di sinistra soprannominato “caviale”. Prendendo il posto di Christine Albanel per farsi carico del dossier Hadopi, contro la pirateria su Internet, che stava slittando, Frédéric Mitterrand si confronta rapidamente con i movimenti sociali. La sua etichetta di “uomo di sinistra” svanirà rapidamente, a causa della sua inerzia e del suo sostegno alla politica economica di Sarkozy. Ai lavoratori dello spettacolo in crisi, ai quali nell'estate del 2009 aveva promesso “che il dramma della precarietà (è) alle nostre spalle”, non fornisce alcuna soluzione. Per quanto riguarda lo sciopero dei dipendenti dei musei alla fine del 2009, si tratta solo di una conferma della riduzione di posti di lavoro voluta da Bercy che, durante il mandato di Frédéric Mitterrand, metterà davvero sotto controllo il Ministero della Cultura. Sotto la sua firma, anche diversi edifici del patrimonio pubblico passeranno al settore privato, come l'Hôtel de la Marine a Parigi.
"The Bad Life", un edificante racconto dei suoi viaggi sessuali
Anche il suo passaggio in rue de Valois è segnato da varie polemiche. Come il suo sostegno a Ben Ali (che conobbe, lui che visse in Tunisia per gran parte della sua vita), in piena primavera araba nel 2011, prima della pubblicazione di una lettera di scuse al “popolo tunisino”. O la sua difesa di Roman Polanski, di cui poi sono emersi casi di deviazione di minori, cosa che ha ribadito nel 2020 dicendo di “non credere” alle donne che accusavano il regista di stupro. Questo sostegno ha portato alla luce anche un libro di Frédéric Mitterrand pubblicato nel 2005, La Mauvaise vie, in cui racconta le sue avventure sessuali a pagamento in Thailandia e nel Maghreb, con “giovani”. “Ovviamente ho letto cosa è stato scritto sulla tratta dei ragazzi locali. (…) La povertà ambientale, lo sfruttamento diffuso, le montagne di dollari che porta, mentre i ragazzi ricevono solo le briciole. (…) Ma questo non mi impedisce di ritornarci. Tutti questi rituali delle fiere degli efebi e dei mercati degli schiavi mi emozionano enormemente”, ha scritto in particolare. Di fronte alle polemiche, il Ministro della Cultura ha finito per assicurare, al telegiornale TF1, di non aver avuto rapporti sessuali con minorenni né di aver praticato turismo sessuale, nonostante le numerose e precise descrizioni contenute nel suo libro.
Un cinefilo in televisione
Questo scandalo non gli impedì di restare ministro fino alla sconfitta di Nicolas Sarkozy nelle elezioni presidenziali del 2012. Frédéric Mitterrand trovò poi un posto come conduttore radiofonico, poi televisivo, dove si fece un nome nel 1981. Quell'anno, decisamente decisivo in famiglia, Frédéric Mitterrand ha condotto lo spettacolo Étoiles et toiles su TF1. Con la sua dizione particolare, la sua nonchalance, il suo famoso “buonasera” e la sua caratteristica voce nasale, condivide la sua cinefilia, nata fin dall'infanzia. Un amore per il cinema che, dall'età di 12 anni, lo ha spinto a interpretare il ruolo di attore, in Fortunat di Alex Joffé, al fianco di Michèle Morgan e Bourvil. E molto più tardi, nel 1971, a lasciare l'insegnamento e il suo incarico di professore di storia e geografia per un cinema parigino, il Palazzo Olimpico, che programma classici e film indipendenti, e poi a creare una rete di sale. Insieme alle prime visioni, proiettava film di Ingmar Bergman, Kurosawa e Ozu. Frédéric Mitterrand ha realizzato addirittura una decina di film, soprattutto documentari, come l'importante “Lettere d'amore in Somalia”, del 1981. In televisione ha preso parte ad eventi culturali soprattutto negli anni '80 e '90. Nel 1990, ha ricevuto un 7 d'oro come miglior presentatore per il suo spettacolo “Du Côt de Chez Fred”, che era stato appena cancellato. Sul palco posa a terra il trofeo e dichiara:“Qui c’è il servizio pubblico”. Un duro colpo politico per colui che si unì al Movimento della Sinistra Radicale (MRG) tre anni dopo, prima di appoggiare Jacques Chirac nel 1995, lui estimatore di De Gaulle, diviso tra la “fedeltà” allo zio e le sue idee politiche più personali.
Varie reazioni politiche
I primi anni 2000 hanno visto il suo insediamento nelle istituzioni culturali, che appaiono in retrospettiva come un trampolino di lancio verso il governo. Prima a capo di diverse commissioni del CNC, poi nel 2008 in quella di Villa Medici, dove era già stato nominato da Nicolas Sarkozy. Quest'ultimo ha reso omaggio giovedì a quest'uomo “profondamente colto e delicato”, membro dell'Accademia di Belle Arti dal 2019. Emmanuel Macron ha anche reso omaggio a una personalità dalle “mille esistenze, tutte intrecciate con un filo conduttore: la cultura per tutti”. Ma, cosa insolita per la morte di un ex ministro, molti leader politici, soprattutto a sinistra, si sono astenuti da qualsiasi reazione. Il motivo sono le sue storie di turismo sessuale, con minori. Anche l’ambientalista eletta a Parigi Raphaëlle Rémy-Leleu si rammarica del fatto che “i leader politici continuano a glorificare un molestatore di bambini e poi fingono di mettere in discussione la cultura dello stupro e dell’impunità».
Florent Le Du
21 marzo 2024
Traduzione: Wheaton80
www.humanite.fr/culture-et-savoir/cinephilie/mort-de-frederic-mitterrand-la-fin-dune-mauva...
[Modificato da wheaton80 27/03/2024 18:03]