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Disclosure Mondiale: “I governi nascosero la presenza extraterrestre alla popolazione mondiale”

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2023 19:52
11/01/2021 16:49
 
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Alieni, il professor Avi Loeb di Harvard li sdogana:"Sono tra noi già dal 2017"


Avi Loeb

Il tema alieno (in modo diretto o indiretto) sembra essere sempre più presente nelle cronache quotidiane, anche se c’è chi se ne frega altamente. In attesa di sviluppi sul fronte del governo americano, c’è una sorta di onda lunga che segue le affermazioni di Haim Eshed, l’ex capo della sicurezza spaziale di Israele. Su uno degli aspetti della questione cruciale (siamo già stati visitati, e lo siamo ancora, oppure no?) è intervenuto addirittura un professore di Harvard, che a occhio, leggendo il suo nome, è a sua volta di radici ebree (Avi Loeb). Ha scritto un libro e se ne sono occupati in tanti: questo è quanto scrive il dispaccio d’agenzia ripreso dai media, in Italia perfino da Dagospia. Dopo le dichiarazioni di Haim Eshed, ex-capo della sicurezza spaziale di Israele, arriva anche un professore di Harvard a supportare la tesi dell’esistenza degli Alieni. I turisti spaziali sarebbero per di più già arrivati sul pianeta Terra nel 2017, secondo il professor Abraham 'Avi' Loeb. Il riferimento è all’oggetto non identificato (soprannominato Oumuamua) che è apparso in quel periodo, destando l’attenzione dei più curiosi. L’insegnante svela le sue convinzioni nel libro “Extraterrestrial: The First Sign of Intelligent Life Beyond Earth”, secondo cui l’oggetto sarebbe stato il primo segno inviatoci dai visitatori alieni. “Cosa sarebbe successo se un uomo delle caverne avesse visto un cellulare? Avendo visto pietre tutta la vita, avrebbe pensato ad una pietra scintillante. Certa gente non vuole discutere della possibilità che ci siano altre civiltà là fuori, credono che siamo speciali e unici. Io credo che sia un pregiudizio che dobbiamo abbandonare”, ha dichiarato in un’intervista al New York Post. Secondo Loeb tutto ciò ci aiuterebbe a mettere le cose in prospettiva e ci darebbe maggiore consapevolezza come specie, riducendo gli sprechi di risorse e i cambiamenti climatici. Persino Ridley Scott crede agli alieni e afferma che sono stati loro a crearci. Cosa ne pensate? Esistono altre forme di vita? E soprattutto, ci hanno già raggiunto? Una cosa è certa, è arrivato il momento di tornare a giocare a Destroy All Humans. Mary McCartney è la figlia primogenita di Paul McCartney, l’ex Beatle: fa la fotografa di professione. Il padre ama anche dipingere e realizzare opere miste, unendo immagini e disegni. Questo è il caso di quanto vedete qua. La cosa interessante è proprio la foto, opera della figlia (che ha contribuito con la sua arte a fornire le immagini per il nuovo album McCartney III). Voi che cosa notate? Chi me l’ha segnalata (magari poi vi svelerò il nome) ha la mia stessa idea… Quindi, dite la vostra. Che cosa vedete della foto di Mary McCartney?



Ecco perché potrebbe essere un UFO
Ovviamente quanto dirò qui non è oro colato. E’ solo un’interpretazione della foto, ma si avvale della valutazione del team del CUN (Centro Ufologico Nazionale), coordinato dal professor Massimo Angelucci. Il mister X di cui parlavo è infatti Vladimiro Bibolotti, che oltre a essere Presidente onorario del Centro, è un appassionato dei Beatles e, soprattutto, un amico personale dei McCartney. Tra l’altro il lavoro che vedete, frutto dell’opera di Paul McCartney e della figlia Mary, appare nell’album "McCartney III", uscito lo scorso 18 dicembre. Ci sono due versioni: una “pubblica” e in vendita e una a tiratura limitata (nella prima la figura geometrica in copertina è bianca con tre centri neri; nella seconda è rossa con i tre cerchi sempre in nero). L’immagine in questione appare solo nell’edizione limitata. Se focalizzate l’attenzione su quella formazione discoidale argentea in alto, sulla destra poco il centro, non potete non essere incuriositi. Il team del CUN ha ingrandito il dettaglio: potrebbe sembrare una nuvola, ma nell’ingrandimento appaiono dei collegamenti filiformi tra quattro corpuscoli. La sintesi che mi è stata proposta è questa: senza quei filamenti e quei corpi esterni sarebbe al 100 per cento un IFO, cioè un oggetto identificato (nella fattispecie una nuvola, appunto). Ma alla luce dei dettagli illustrati la rimodulazione del CUN è: 40% UFO e 60% IFO. In ogni caso, una bella storia, anche perché, curiosamente, l’immagine appare solo nell’album non in vendita.







Flavio Vanetti
05 gennaio 2021
misterobufo.corriere.it/2021/01/05/alieni-il-professor-avi-loeb-di-harvard-li-sdoganasonotra-noi-gia-d...
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