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Iraq, report shock:"Americani hanno addestrato jihadisti ribelli" dell' ISIS

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2023 13:05
03/12/2015 14:20
 
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Putin dichiara lo Stato Islamico “sull’orlo della sconfitta totale”, avvertendo la NATO

Un rapporto che fa riflettere del Ministero della Difesa (MoD) indica che in un discorso alla Federazione dei comandanti militari presso il Centro Nazionale di Controllo della Difesa, sede del governo a Mosca in caso di guerra, il Presidente Putin abbia dichiarato che le Forze dello Stato islamico operanti nella zona di guerra del Levante sono “sull’orlo della sconfitta totale” e che le nazioni occidentali che sostenevano di combattere tali moderni barbari siano ora state smascherate per la loro “menzogna totale”. Secondo il rapporto, le forze aerospaziali, che nelle ultime 48 ore hanno distrutto 472 obiettivi terroristici, e negli ultimi 5 giorni hanno spazzato via 1.000 autocisterne in circa 3.000 attacchi aerei e missilistici condotti dalle forze russe contro i terroristi dal 30 settembre, hanno ridotto il SIIL ad avere solo 34 basi operative, cifra confermata dall’agenzia stampa irachena al-Naqil. Assieme all’imminente successo nello sconfiggere le forze dello Stato Islamico, continua il rapporto, vi sono i nuovi attacchi aerei ai terroristi da avviare dalla portaerei francese Charles de Gaulle, sotto il controllo delle Forze Aerospaziali della Federazione, su ordine del Presidente Putin, dopo che la Francia ha rotto con la NATO schierandosi con la Russia in questa guerra. Assieme a Russia e Francia nella lotta al SIIL, osserva il rapporto, partecipa anche la Cina, il cui portavoce del Ministero degli Esteri, Hong Lei, ha dichiarato:“L’attività su larga scala della Russia è un’importante parte integrante delle azioni antiterrorismo internazionali… La Cina sostiene gli sforzi della Russia nel combattere il terrorismo“. La Cina sostiene la Russia nel Levante non solo a parole, secondo il rapporto, ma anche con forze militari, circa 3.000 marines cinesi che operano in Siria sotto il comando militare della Federazione, mentre gli Stati Uniti inviano la forza d’attacco della portaerei USS Harry S. Truman, il cui comandante, capitano Ryan Scholl, avvertiva: “Il SIIL non è l’unica sfida che attende la flottiglia comprendente l’incrociatore Anzio e i cacciatorpedinieri Bulkeley, Gravely e Gonzalez del Carrier Air Wing 7.

Russi, cinesi e iraniani sono presenti in Siria, e navi da guerra russe del Mar Nero sono nel Mediterraneo orientale per proteggere gli aerei da combattimento che sostengono il regime di Assad di Siria. In preparazione, l’esercitazione composita delle unità del gruppo d’attacco s’incentra su avversari simili a quelli della Guerra Fredda“. Se gli Stati Uniti, guidando la NATO, interverranno per proteggere gli alleati dello Stato Islamico dalla sconfitta totale, rischiando la terza guerra mondiale con Russia e Cina, avverte il rapporto, è la grande domanda senza risposta che ha ora di fronte la Federazione, una domanda resa più complicata dai molti falsi racconti dei funzionari di Washington su Russia e Siria (https://consortiumnews.com/2015/11/19/tangled-threads-of-us-false-narratives/), così impegnate nella lotta al terrorismo jihadista sunnita da essere diventate un pericolo e plausibilmente una minaccia per il futuro del pianeta. E quanto sia divenuta complicata la propaganda degli Stati Uniti su tale guerra, nota il rapporto, fu evidente la scorsa settimana, quando un telegiornale statunitense, PBS, mostrava la falsa notizia dell’US Air Force che bombardava obiettivi del SIIL in Siria, in realtà mostrando solo i video delle Forze aerospaziali russe pubblicati sul sito del MoD (https://www.rt.com/usa/323070-pbs-isis-video-russian/). Tale “scherzo di cattivo gusto” perpetrato ai popoli occidentali sulla guerra allo Stato Islamico, continua il rapporto, è stato smascherato ancor più dal Presidente Putin quando ha detto ai comandanti che le prove ormai dimostrano che la Turchia, membro della NATO, riforniva i terroristi di circa 100.000 passaporti falsi (http://www.liveleak.com/view?i=25e_1414105309), consentendo loro di viaggiare in Europa e in America. Persino peggio, afferma il rapporto, è che un ex-terrorista del SIIL abbia detto alla rivista statunitense Newsweek che la Turchia permise ai camion del SIIL di Raqqa di passare il confine della Turchia e di rientrare per attaccare i curdi siriani nella città di Saraqaniyah, nel nord della Siria, a febbraio, e che i terroristi del SIIL avrebbero viaggiato liberamente in Turchia su convogli di camion, sostando in luoghi sicuri (http://europe.newsweek.com/isis-and-turkey-cooperate-destroy-kurds-former-isis-member-reveals-turkish-282920).

Inoltre documenti trapelati nel settembre 2014 mostrano il principe saudita Bandar bin Sultan inviare armi e finanziamenti al SIIL attraverso la Turchia, e un aereo che dalla Germania consegnava clandestinamente armi all’aeroporto Etimesgut in Turchia, suddivise in tre contenitori, due dei quali spediti al SIIL, continua il rapporto; il monito lanciato nel dicembre 2014 da Claudia Roth, vicepresidente del parlamento tedesco, che si disse scioccata dalla NATO, che permetteva alla Turchia di ospitare campi di addestramento del SIIL e d’inviare armi ai terroristi islamici attraverso i suoi confini, sostenendo tacitamente il SIIL ignorandone la vendita di petrolio. Inoltre, rileva il rapporto, nella testimonianza al Comitato per i Servizi Armati degli Stati Uniti nel settembre 2014, il Generale Martin Dempsey, allora Presidente dell’US Joint Chiefs of Staff, alla domanda del senatore Lindsay Graham se sapeva di “qualche grande alleato arabo che abbracci il SIIL“, il Generale Dempsey rispose:“So che i principali alleati arabi lo finanziano“. Alleati degli Stati Uniti come Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Quwait in particolare, che negli ultimi quattro anni almeno, hanno convogliato miliardi di dollari soprattutto al SIIL. L’invio di consistenti forniture di armi da CIA-Golfo-Turchia al SIIL, che distrugge la Siria e pone in essere lo Stato Islamico, rileva il rapporto, è inoltre documentato dall’analisi dei numeri di serie delle armi da parte del Conflict Armament Research (CAR) del Regno Unito (http://levantreport.com/2015/01/01/isis-is-now-deploying-us-supplied-tow-anti-tank-missiles-in-syria/), il cui archivio sul commercio illegale di armi è finanziato dal Ministero degli Esteri svizzero e dall’Unione Europea, portando, la scorsa settimana, il professor David Graeber della London School of Economics ad affermare l’ovvio:“Se la Turchia avesse bloccato i territori del SIIL nello stesso modo di come blocca le regioni curde in Siria… il sanguinario ‘califfato’ sarebbe da tempo crollato, e probabilmente gli attentati di Parigi non sarebbero mai accaduti. E se la Turchia dovesse farlo oggi stesso, il SIIL probabilmente crollerebbe nel giro di pochi mesi. Eppure, non un solo capo occidentale ha invitato Erdogan a farlo” (http://www.theguardian.com/commentisfree/2015/nov/18/turkey-cut-islamic-state-supply-lines-erdogan-isis).

E con la Russia che ha avvertito da tempo che la politica del regime di Obama sostiene lo Stato Islamico (http://www.theguardian.com/commentisfree/2015/nov/18/turkey-cut-islamic-state-supply-lines-erdogan-isis), afferma il rapporto, nuove prove emergono negli Stati Uniti dimostrando che i loro ufficiali mentono a Presidente, Congresso e opinione pubblica statunitense sulla lotta al SIIL (http://www.zerohedge.com/news/2015-11-22/isis-coverup-us-centcom-accused-lying-president-congress-public-about-airstrikes-gro), e la scorsa settimana l’Ispettore Generale del Pentagono, responsabile delle indagini, raccoglieva numerosi messaggi di posta elettronica dai computer del Comando Centrale degli USA, insieme ad altri documenti, nel tentativo di scoprire quanto in profondità arrivi la cospirazione (http://news.antiwar.com/2015/11/22/centcom-emails-seized-in-isis-intel-doctoring-investigation/). Mentre gli Stati Uniti iniziano la farsa dell’indagine sul complotto per immergere il mondo nella guerra totale, conclude il rapporto, i fatti veri alla base di tale cospirazione sono insondabili per l’occidente (come avevamo riferito nel rapporto del 14 novembre, sulla Russia che avvertiva come il massacro di venerdì 13 a Parigi fosse l’innesco massonico della Terza Guerra Mondiale), ma un' altra “tessera del puzzle” sarà presto posta quando l’archivio segreto che elenca i due milioni di iscritti massoni sarà reso pubblico al mondo, mostrando quanto in profondità arrivi tale piaga (http://www.dailymail.co.uk/news/article-3329854/Freemasons-fixed-inquiry-sinking-Titanic-allow-Establishment-figures-escape-blame-claims-secret-archive-reveals-scale-Masonic-influence-levels-society.html).

Sorcha Faal
Fonte: www.whatdoesitmean.com/index1945.htm
23 novembre 2015

Traduzione di Alessandro Lattanzio
aurorasito.wordpress.com/2015/11/24/putin-dichiara-lo-stato-islamico-sullorlodellasconfitta-totale-avvertendo-...
[Modificato da wheaton80 03/12/2015 14:21]
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