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No World Order. Migliaia di vaccini ritirati

Ultimo Aggiornamento: 30/03/2024 16:49
21/11/2016 17:24
 
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Sanità, vaccini: nuova denuncia del CODACONS all'ANAC

Nuova offensiva legale del CODACONS sul fronte dei vaccini. L’associazione ha deciso infatti di presentare una denuncia all’Autorità Nazionale Anticorruzione affinché si indaghi sul rapporto tra medici e aziende farmaceutiche. L’ultima anomalia che appare oggi sui quotidiani – spiega l’associazione – è una pubblicità a tutta pagina promossa dalla FIMMG, con il contributo di Pfizer, dove si invitano i cittadini ultra65enni a sottoporsi a ben due vaccini: quello contro l’influenza e quello contro la polmonite. Un invito corretto a giudizio del CODACONS – che sostiene i vaccini purché singoli e testati – se non fosse che, guarda caso, il vaccino contro la polmonite è prodotto proprio dalla Pfizer, società che finanzia la pubblicità dei medici apparsa sui giornali!! E la stessa Pfizer è stata di recente oggetto di una dura contestazione da parte di Medici Senza Frontiere proprio per il prezzo abnorme cui vende il vaccino contro la polmonite. Il CODACONS ha deciso dunque di investire della questione Raffaele Cantone, presentando all’ANAC un dossier su presunti conflitti di interesse tra medici impegnati sul fronte dei vaccini e aziende farmaceutiche che producono vaccini. In Italia – spiega l’associazione – si tollerano i finanziamenti tra medici e case farmaceutiche: un aspetto sul quale crediamo sia necessario fare chiarezza, non per demonizzare la categoria, ma esclusivamente per tutelare i cittadini e il diritto alla salute.

20 novembre 2016
www.agi.it/rubriche/lavocedelconsumatore/2016/11/20/news/sanita_vaccini_nuova_denuncia_del_codacons_allanac-...
20/12/2016 19:16
 
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Meningite, il CODACONS chiede l'intervento dei NAS. “E' caos vaccini”

Sul caso del bambino di 4 anni di Cascina colpito da meningite di tipo C nonostante sia stato sottoposto a vaccinazione, parla il CODACONS: il caso “dimostra in modo inequivocabile il caos che regna in Italia sul fronte dei vaccini”. Il CODACONS ricorda come si tratti del secondo caso in pochi giorni di soggetto vaccinato colpito da meningite. “È assurdo che la vaccinazione si sia rivelata inefficace, ed è necessario andare fino in fondo per fare luce sui tanti misteri che riguardano il settore dei vaccini nel nostro Paese”, spiega il Presidente Carlo Rienzi. “Ad esempio qualcuno deve dire ai cittadini perché l'antidifterico è sparito dal mercato: il Ministero della Salute, interpellato dal CODACONS, ha risposto che la materia non è di sua competenza; l'AIFA sostiene invece di non poter costringere le aziende farmaceutiche a produrlo. A pagare le conseguenze di tale situazione di caos sono i cittadini, costretti a ricorrere all'esavalente se vogliono vaccinarsi contro la difterite, e il Servizio Sanitario Nazionale, che paga più soldi all'industria del farmaco non essendo reperibili i vaccini in forma singola”. Per tale motivo e a seguito dei casi di meningite scoppiati in Toscana, il CODACONS chiede l'intervento dei NAS affinché “sia fatta pienamente luce sull'efficacia del vaccino contro la meningite e sui tanti misteri che coinvolgono il settore della vaccinazione in Italia”.

18 dicembre 2016
www.lanazione.it/firenze/cronaca/vaccini-codacons-1.2762281
02/02/2017 15:08
 
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Vaccini - I tribunali italiani si sono espressi contro obbligo vaccinazione per ingresso in scuole e asili
Legge nazionale andrebbe contro giurisprudenza consolidata. Si preannuncia valanga di ricorsi

Una legge nazionale che imponga la vaccinazione obbligatoria come requisito per la frequentazione di scuole e asili nido sarebbe in netto contrasto con la giurisprudenza consolidata e darebbe vita ad una valanga di ricorsi da parte delle famiglie, destinati ad essere tutti accolti. Lo afferma il CODACONS, che ricorda come i tribunali italiani si siano già espressi contro l’obbligo della vaccinazione per l’ingresso nelle strutture scolastiche. Tra le ultime sentenze in materia, spicca quella del Tribunale per i Minorenni di Bologna, che ha stabilito come i genitori non possano essere obbligati a sottoporre i figli a vaccinazione come requisito per la frequentazione delle scuole. Scrive infatti esplicitamente il Tribunale:“Gli approfondimenti istruttori svolti hanno chiarito che il rifiuto opposto dai genitori è lungi dal denotare incuria verso la figlia ma è dettato dall’intento di evitare i rischi per la salute della medesima a seguito dello stesso vaccino in aderenza a quanto sostenuto da una non irrilevante corrente nell’ambito della medicina scientifica. Del resto è noto che non si può escludere con assoluta certezza la possibilità per cui, a seguito del vaccino, subentrino conseguenze nocive anche di natura permanente sul minore sottoposto al trattamento, come implicitamente riconosciuto dallo stesso legislatore, nella L. 210 del 1992, quando ha previsto un indennizzo per i danni biologici conseguenti alle vaccinazioni.

Né il rifiuto di procedere alla vaccinazione può integrare un comportamento pregiudizievole nei confronti della minore sotto il diverso aspetto dell’impedimento alla frequenza scolastica, atteso che con l’art. 47 del DPR n. 355 del 1999 lo Stato Italiano, nell’ambito di una nuova politica, intesa a controbilanciare la tutela della salute pubblica con quello del diritto della persona all’autodeterminazione consapevole, in ossequio ai principi espressi dagli ordinamenti di molti Stati membri della UE (ove le vaccinazioni non sono imposte bensì consigliate), ha eliminato il divieto di ammissione scolastica del minore non sottoposto alle vaccinazioni d’obbligo”. Ma anche il TAR del Friuli, con la sentenza emessa pochi giorni fa, ha chiaramente espresso parere contrario a misure coercitive nei confronti delle famiglie in tema di vaccinazioni, scrivendo:“Quanto all’asserita impossibilità dell’oggetto della delibera, che riguardando solo le vaccinazioni obbligatorie, implica la possibilità per i cittadini di sottoporre i loro figli alle sole vaccinazioni per le 4 malattie citate, laddove secondo i ricorrenti non esisterebbero nel mercato e nelle strutture pubbliche vaccini limitati a dette 4 vaccinazioni… non si può costringere nessun genitore a sottoporre il figlio alla vaccinazione non obbligatoria per legge, quindi è indiscutibile il suo diritto ad accettare solo quelle obbligatorie e non le altre”. “Proprio tali sentenze aprirebbero la strada ad una valanga di ricorsi da parte dei genitori, nel caso in cui si arrivasse ad una legge nazionale sulla vaccinazione come requisito per l’ingresso in scuole e asili”, spiega il Presidente Carlo Rienzi. “Al di là dell’aspetto tecnico della questione, legato all’assenza di vaccini singoli in Italia, si pone anche l’aspetto sanitario: centinaia di segnalazioni delle famiglie raccolte dal CODACONS denunciano reazioni avverse anche gravi all’esavalente, segnalazioni attualmente al vaglio di una commissione di medici ed esperti”.

27 gennaio 2017
www.codacons.it/articoli/vaccini_i_tribunali_italiani_si_sono_espressi_contro_obbligo_vaccinazione_per_ingresso_in_scuole_e_asili__294...
04/02/2017 02:09
 
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Vittorio Veneto: invalido dopo il vaccino, sarà risarcito

Disabile per tutta la vita per colpa di una vaccinazione. Una storia che viene da lontano e che ha trovato ora la sua parola "fine" con una sentenza della Cassazione, pubblicata martedì, che ha respinto il ricorso del Ministero della Salute. Il Ministero aveva impugnato la sentenza della Corte d’Appello favorevole al ragazzo e alla sua famiglia. Una storia che è iniziata nel 1981 e che ha coinvolto un bambino del Vittoriese ora diventato un uomo di 37 anni. Disabile. L'allora bambino era stato sottoposto alle vaccinazioni obbligatorie di rito. Dopo qualche giorno si erano manifestate le prime reazioni avverse. Febbre alta e altri disturbi che lo hanno portato a non parlare più. «Purtroppo», spiega l'avvocato Francesco Terruli, pugliese di Martina Franca, che ha patrocinato la famiglia, «hanno continuato a fare tutte le altre vaccinazioni. La conseguenza è stato un ulteriore aggravamento che ha interessato il suo sistema nervoso e immunitario». Il verdetto clinico è stato terribile: encefalopatia epilettica con grave ritardo psicomotorio e del linguaggio. Una "sentenza" che condannava quel bambino a una vita da persona con disabilità. Il bambino era stato sottoposto alle "normali" vaccinazioni: antipolio, difterite, tetano e morbillo. Il vaccino che avrebbe scatenato la reazione è stato l'antipolio. Le reazioni più gravi si erano infatti manifestate subito dopo la seconda dose di quel vaccino. «Il personale sanitario, invece di sospendere il ciclo vaccinale», spiega l'avvocato Terruli, «hanno continuato a rispettare il calendario vaccinale e questo ha compromesso ulteriormente il quadro clinico del ragazzo. Le patologie sono diventate così irreversibili». Oltre alla diagnosi di encefalopatia epilettica, successivamente è stata diagnosticata al ragazzo anche una forma autistica. Il padre non si è arreso e ha iniziato a indagare sulle cause della disabilità del figlio.

È stata una dura battaglia, a suon di carte bollate e di perizie, con approfondimenti clinici che alla fine hanno dimostrato la correlazione esistente tra la malattia e le vaccinazioni. Così il genitore, che nel frattempo era stato nominato amministratore di sostegno del figlio, si è fatto autorizzare dal giudice tutelare a costituirsi in giudizio dinanzi al Tribunale di Treviso contro il Ministero della Salute per ottenere il riconoscimento dell'indennizzo come prescritto dalla legge. Il Tribunale ha disposto una consulenza tecnica d'ufficio che ha confermato il nesso di casualità tra le patologie insorte e le vaccinazioni. L'esito è stata la condanna del Ministero della Salute al quale è stato imposto il pagamento dell'indennizzo previsto dalla legge 210/1992. Il Ministero però non si è dato per vinto e opposto ricorso alla sentenza di primo grado. La questione è così approdata alla Corte d'Assise di Venezia che nel 2013 ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di Treviso e quindi anche l'indennizzo alla famiglia. Tutto finito? Nemmeno per sogno. Il Ministero della Salute ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la domanda di risarcimento era stata presentata dalla famiglia oltre i termini di legge. Ma la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che non vi era stata decadenza del termine e confermando così di fatto entrambe le precedenti sentenze. I giudici della Corte di Cassazione, infatti, hanno sottolineato come il termine dei tre anni decorra «dalla conoscenza della derivazione causale del danno dalla somministrazione del vaccino» e che quindi i termini erano stati rispettati. Ora il giovane ha 37 anni, non parla, sta a letto e vive con i genitori. La sentenza ha reso giustizia ma non gli restituirà l'autonomia.

Francesca Gallo
tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2017/02/02/news/invalido-dopo-il-vaccino-sara-risarcito-1....
27/02/2017 22:35
 
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Vaccini sporchi, minacce ai ricercatori

La pubblicazione di Antonietta Gatti e Stefano Montanari sulle particelle inquinanti presenti nei vaccini ha suscitato un vespaio (http://medcraveonline.com/IJVV/IJVV-04-00072.pdf). Nella peggior specie, però. Non una parola da parte del Ministro della Salute o degli organi di controllo. Nessun intervento dei NAS ma un fiume di insulti al veleno e, quel che ė grave, minacce anonime ai due scienziati. A poche ora dal rientro da Bruxelles, Gatti e Montanari hanno annunciato “che smetteranno di occuparsi di vaccini”. Lo ha fatto Stefano Montanari con queste parole pubblicate sul suo blog:“Al ritorno, ora, ho trovato una raffica di minacce di una gravità assoluta che mettono a serio rischio anche le nostre ricerche sulle leucemie, sulle malattie dei soldati e quant’altro. Così, devo fare una scelta: o continuo a raccontare che cosa c’è nei vaccini e abbandono il resto o accetto la sconfitta e posso continuare almeno con il resto. La decisione è dolorosa ma inevitabile: ho perso e basta”. Le indagini facciano il loro corso, speriamo in fretta. Intanto analizziamo le critiche che sono state mosse al lavoro.

Dottor Montanari, si dice che le nanoparticelle siano dappertutto: nel cibo che mangiamo e nell’aria che respiriamo, quindi la loro presenza nei vaccini è considerata normale.
“A metà dell’800 il patologo Rudolf Virchow poneva le stesse obiezioni a Pasteur: se è vero che i microbi sono dappertutto e sono patogeni dovremmo essere tutti morti. Come mai non è così? Un conto è quando respiriamo inquinanti, li inaliamo ma poi li buttiamo fuori. O quando li mangiamo. Ma è ben diverso quando le particelle sono iniettate sotto cute, in questo caso non ne esce nessuna, l’organismo non è capace di espellerle. E cosa succede allora? Chi lo sa. Certo non si possono ignorare i presupposti della tossicologia: i veleni sono sinergici, la somma di uno più uno può risultare un numero altissimo, e, di veleni, i vaccini ne contengono parecchi”.

Qualche esempio?
“Si racconta che il mercurio sia stato tolto dai vaccini. Non è così. Il mercurio è indispensabile alla preparazione perché le sostanze biologiche di cui sono fatti i vaccini possono essere attaccate da funghi e batteri. L’unico modo per evitare contaminazioni di quel tipo è inserire mercurio e poi cercare di eliminarlo. Ma il mercurio è tecnicamente impossibile da eliminare del tutto. Questo è il procedimento di ogni vaccino. Il mercurio che entra in circolo è tossico perché si lega allo zolfo che fa parte delle proteine con cui i batteri intestinali fabbricano i loro enzimi. A quel punto, gli enzimi – deputati a far funzionare le cellule anche cerebrali – vanno in tilt. Morale: l’effetto dannoso non è dato dalla somma di uno più uno ma da una concatenazione di effetti negativi. È importante sapere che gli enzimi sono dei catalizzatori, cioè delle sostanze che, in quantità piccolissime, rendono possibile lo svolgersi velocissimo di miliardi di reazioni chimiche essenziali per l’organismo. Dunque, di mercurio ne basta davvero poco, ma non è solo quell’elemento a disturbare i batteri del cosiddetto microbiota, cioè quella popolazione di batteri che un tempo chiamavamo flora intestinale, che soffrono della presenza di non pochi inquinanti”.

Un’altra critica: il suo lavoro è carente di confronti. Lei ha analizzato i vaccini ma non altre fiale di soluzione iniettabile, pertanto non si può sapere se le nanoparticelle sono presenti anche in altri preparati. E soprattutto non si può escludere che l’inquinamento dei vaccini dipenda dai suoi strumenti di indagine.
“Sono 44 anni che faccio analisi e di confronti ce ne sono a iosa. A parte il fatto che il vaccino per i gatti esaminato non contiene le particelle riscontrate nei campioni pediatrici e se le trovo o non le trovo in una fiala di vitamina B12 questo non sposterebbe di una virgola il risultato del lavoro. Nascondersi dietro eventuali inquinamenti di altri farmaci assomiglia molto all’atteggiamento dei bambini che hanno commesso una marachella e che si difendono dicendo “l’ha fatto anche lui.” Insomma, un atteggiamento ingenuamente infantile”.

Perché?

“Perchè in ogni campione che ho analizzato ho trovato inquinanti diversi. In uno piombo e silicio, in un altro tungsteno e acciaio. In un vaccino arrivatomi dalla Francia ho trovato le stesse nanoparticelle presenti in quello prodotto in Italia. Il confronto si fa col pulito. Se fossi io a inquinare, troverei sempre la stessa sporcizia. Non ho analizzato solo vaccini. Nel 2009 ho pubblicato i risultati di un’indagine sui prodotti da forno: su 135 tipi di pane e biscotti il 40% aveva nanoparticelle di metalli, il 60% è risultato pulito. Chi dice queste cose non ha idea di come funzioni il microscopio né di come si fanno le analisi.”

Come funziona?

“È uno strumento sofisticatissimo (oggi costa quasi 500mila euro) ma concettualmente molto semplice: prendo la fiala del vaccino e ne faccio cadere una goccia su un filtro e lo osservo. Il risultato è di un’evidenza cristallina”.

Vi accusano di aver usato vaccini scaduti.
“Non cambia il risultato sulle particelle inorganiche, che sono eterne. Scade la materia organica, il principio attivo, in questo caso l’antigene, non i metalli. Sono proprio obiezioni del genere che indicano con chiarezza la totale incompetenza di questi personaggi”.

Dicono che non si presenta una ricerca cominciata 15 anni fa.
“Dove è scritto? Pubblicare risultati che dispiacciono a chi mantiene economicamente le riviste è quasi impossibile e 15 anni possono essere un tempo del tutto normale di attesa prima di trovare qualcuno disposto a rischiare. Comunque, per quello che può valere, moltissimi vaccini sono stati analizzati molto recentemente”.

Un’obiezione è preoccupante: qualcuno ha detto che anche la lama del frullatore può rilasciare particelle metalliche nella farina e che un qualsiasi coltello contamina con particelle ciò che taglia. In altre parole, se lei analizzasse al microscopio una torta fatta in casa, ci troverebbe ferro o tracce di metalli degli utensili.

“(Risata) Non mi prenda in giro; lei conosce la scala di Mohs, delle durezze? Le pare che la farina possa scalfire una lama? Nessun formaggio o salame affetta l’acciaio”.

Per dimostrarle che in qualsiasi ambiente ci sono nanoparticelle è stato detto che le molecole di idrogeno ‘contaminano’ il vuoto assoluto.
“Ehh??? Se è assoluto come può contenere l’idrogeno, che oltrettutto non è un inquinante?”.

Parliamo di quantità. Qualcuno sostiene che le concentrazioni di inquinanti sono infinitesimali; si paragona la più grande a un miliardesimo di milionesimo di mole… Una piccolezza simile non può nuocere.

“Ma un’ignoranza così grande sì. La mole è l’unità di misura delle molecole, non delle particelle, che contengono a loro volta centinaia di molecole. Non ho mai parlato di ‘sali precipitati’ se non quando ho precisato di aver trovato i sali di sodio e di alluminio dichiarati dal produttore. Noi abbiamo riscontrato particelle, cioè pezzi di materia inorganica spesso metallica, che sono ben diversi dai precipitati di alluminio (ciò che resta quando il liquido evapora). I pezzi di metallo non precipitano come fa un sale. Aggiungo: con le nanoparticelle non si può applicare la regola di Paracelso secondo cui è la dose a fare il veleno. Perché può bastare una sola particella che danneggia una cellula a scatenare un danno irreversibile. Con le particelle ciò che conta è dove finiscono la loro corsa, quanto sono grandi, che forma hanno e che composizione chimica. La quantità è un fattore decisamente secondario che può solo influenzare statisticamente la possibilità di colpire bersagli più o meno sensibili. Fino a che i tossicologi non avranno digerito questa nozione fondamentale di nanotossicologia, resteremo ancorati al tardo Medioevo. Comunque l’OmMS ha catalogato queste particelle come cancerogene di classe 1, vuol dire che sono certamente cancerogene”.

Si fa riferimento a studiosi francesi che hanno replicato i suoi esperimenti e che hanno concluso che “la presenza di tracce di metalli rispecchia la realtà ambientale e non deve essere considerata un rischio sanitario”.
“Ho risposto diverse volte. Non è stato usato il mio strumento. La mia e la loro sono due analisi che non si possono comparare, uno viaggia in nave, l’altro sull’auto da corsa. Purtroppo o per fortuna, per esprimersi è sempre opportuno conoscere la materia. Quel gruppo francese non conosce la nanopatologia e, dunque, esprime concetti grottescamente errati. Alla loro obiezione ho avuto modo di rispondere mesi fa e la reazione è stata il silenzio”.

Anche l’Agenzia del Farmaco francese è stata informata.

“Sì, dopo che ho analizzato campioni di vaccino anti meningite contaminati, prodotti da diverse aziende. Sono stati visti gli inquinanti. L’Agenzia del Farmaco ha riconosciuto gli elementi e ne ha preso atto, senza però capirne il significato”.

E non è successo niente?

“Al momento no. È successo pochi mesi fa”.

Circola una foto tratta dai suoi esperimenti che mostra i globuli rossi rintracciati in un vaccino anti-papilloma. Si mette in dubbio che quella foto ritragga globuli rossi.

“(Risata) Quello scatto è di una chiarezza disarmante. L’immagine parla da sé. Risulta immediata anche a uno studente del primo anno di medicina o di biologia. Forse non a chi guarda cartoni animati in 3D…”.

Circola una seconda foto che mostra un rettangolo sullo sfondo. E si dice che è stata artefatta.

“È il segno dell’inquadratura col raggio elettronico ad alto ingrandimento. È l’effetto del riscaldamento del raggio, una cosa normale. Noto che si continua a discorrere di quello che non c’è e non del contenuto…”.

Infatti è stata molto criticata anche la rivista su cui ha pubblicato. A proposito, qual’è l’Impact Factor?

“Avevo telefonato e mi avevano detto 2,3. E se invece è più basso cosa cambia? L’Impact Factor è un indice dato dal numero di volte che una rivista viene citata. Se devo dire la verità mi sono stupito anch’io che avessero accettato il lavoro. Non era accaduto in tanti anni. Posso dire che la bibliografia è completa e soddisfa le curiosità, basta consultarla”.

Qualcuno ha avuto da ridire anche su questa. Quando lei ha citato il vaccino trivalente ricordando che è sospettato di causare l’autismo, ha inserito due studi che smentiscono la sua affermazione.

“Sì, perché l’unico studio che parlava della necessità di verificare se vi fosse un legame – tra vaccino trivalente e autismo – è stato ritirato. Era quello di Lancet, scritto da Wakefield. Quando si scrive qualcosa che non fa comodo alle industrie (che pagano le riviste) nessuno pubblica”.

Cosa è successo con l’Agenzia europea EMA?

“Mia moglie aveva cercato di comunicare con l’Agenzia ed è stata richiamata. Ha proposto che la ricerca venga replicata in diverse università”.

Che farete ora?
“Non ci occuperemo più di vaccini. L’abbiamo fatto per anni, per anni abbiamo comunicato i risultati nella più totale indifferenza, e ora, a bomba scoppiata, ci è stato fatto chiaramente intendere che, se continueremo a interessarci di vaccini, anche le altre ricerche, per esempio quelle sulle leucemie, potranno avere problemi. Nessuna minaccia scritta ma solo “consigli”, come si fa in certe tradizioni. Se si pensa che le nostre indagini possono essere utili, ci si deve rendere del tutto indipendenti, fornendoci un microscopio e i mezzi economici per mantenere apparecchio e ricerche. La cifra è altissima, equivalendo a un paio di settimane di stipendio di un calciatore di primo livello e per questo nessuno sborserà mai una cifra tanto esorbitante. Dunque, non c’è bisogno di noi. Vedremo quel che succederà.

Gioia Locati
11 febbraio 2017
blog.ilgiornale.it/locati/2017/02/11/vaccini-sporchi-minacce-ai-ricercatori-2/?rep...
21/04/2017 00:52
 
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Report, CODACONS denuncia: molti medici che oggi attaccano trasmissione sono pagati dalle aziende farmaceutiche
Bene Report su vaccini, serve trasparenza. Ora programma dedichi una puntata ai rapporti tra medici e lobby dei farmaci

Puntata Report: www.raiplay.it/video/2017/04/Report-e0c83f40-9563-4ff3-93c1-b1e7c6650...

Il CODACONS interviene a gamba tesa sul caso Report dopo la puntata sui vaccini, e lo fa difendendo la trasmissione e denunciando i rapporti sospetti tra i medici e la lobby dei farmaci. Molti di coloro che oggi attaccano Report sono soggetti legali a doppio giro alle aziende farmaceutiche produttrici di vaccini, spiega l’associazione dei consumatori. Il vero scandalo non è che una trasmissione televisiva sollevi dubbi su alcune vaccinazioni, ma che ci siano medici ed esperti che ricevono fondi e finanziamenti dalle case farmaceutiche e poi vanno impunemente in TV o sui giornali a propagandare i prodotti di tali aziende. Un programma come Report ha il dovere di trattare il tema dei vaccini e cercare a fondo la verità, perché i cittadini, e lo sosteniamo da tempo, hanno diritto alla massima trasparenza su un tema delicato come le vaccinazioni, prosegue il CODACONS. Proprio per questo invitiamo la trasmissione a dedicare una puntata ai rapporti poco chiari tra medici e aziende farmaceutiche, per capire come sia possibile un tale legame economico, che rappresenta un evidente pericolo per gli utenti.

19 aprile 2017
www.codacons.it/articoli/report_codacons_denuncia_molti_medici_che_oggi_attaccano_trasmissione_sono_pagati_dalle_aziende_farmaceutiche_296...
[Modificato da wheaton80 21/04/2017 00:52]
21/04/2017 15:58
 
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Così l’Agenzia europea imbosca i dati sul vaccino anti-papilloma

Immaginiamo di andare dal medico perchè stiamo male. Ci sentiamo stanchissimi. Ci gira la testa dalle due alle tre volte al giorno. E se non ci sdraiamo immediatamente cadiamo a terra svenuti. Non riusciamo più a studiare né a lavorare. Il dottore ci ascolta prendendo nota, poi esterna le sue ipotesi, ci prescrive esami e farmaci. Immaginiamo che, nella nostra situazione e con gli stessi sintomi, vi siano centinaia di altre persone, in tutto il Paese. Immaginiamo anche che vi sia una circostanza che accomuna noi e gli altri malati: prima di stare male ci siamo vaccinati contro il papilloma virus (HPV). I dottori sarebbero d’accordo nell’affermare che “non si può sapere se i vostri disturbi siano stati provocati dal vaccino: per stabilire un nesso di causa-effetto occorrono studi scientifici. In sintesi, si osservano nel tempo due gruppi, i vaccinati e i non vaccinati, si registrano tutti gli eventi capitati dopo la data del vaccino, tenendo presente che per escludere le responsabilità di un vaccino, nel gruppo dei vaccinati, si devono riscontrare circa la metà di eventi considerati avversi rispetto a quelli che compaiono nel gruppo dei non vaccinati: è il modo migliore per cercare di escludere la casualità e per rispondere alla fatidica domanda: il tal evento avverso, poniamo il diabete, mi sarebbe capitato comunque o mi è venuto a causa del vaccino (Fonte: Paul Fine, epidemiologo)? I medici a cui sono segnalati disturbi sopraggiunti dopo un vaccino comunicano il dato alle autorità (AIFA per l’Italia, EMA per gli altri Paesi europei, FDA, Food and Drug Administration, per gli Stati americani). Qualsiasi lavoro scientifico su un vaccino non può prescindere da ogni tipo di segnalazione. Ebbene, nel caso del vaccino contro il papilloma virus, in Danimarca non è andata così. I medici hanno denunciato centinaia di presunti effetti collaterali. Ma l’Ema li ha respinti! È successo nei mesi scorsi ma la notizia non è arrivata ai giornali. A maggio, la Nordic Cochrane Foundation - l’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro formata da 37mila ricercatori di 130 Paesi – proprio sul caso danese ha espresso giudizi severi contro l’Agenzia del Farmaco Europea. Sentite cosa è emerso:

nordic.cochrane.org/sites/nordic.cochrane.org/files/uploads/ResearchHighlights/Complaint-to-EMA-over...

Secondo i ricercatori Cochrane, EMA avrebbe “manipolato gli studi sulla sicurezza del vaccino anti-papilloma; divulgato alcuni dati marginali in una relazione di 40 pagine e omesso di riportare una serie di presunti effetti collaterali importanti”. Dalla stanchezza cronica ai continui capogiri all’impossibilità di stare a lungo in piedi, pena ripetuti svenimenti (sindrome ortostatica). Dai disturbi neurologici ai dolori articolari e muscolari (fibromialgia). Questi sintomi sono da considerarsi gravi perchè a soffrirne sono ragazze giovanissime, sane fino al momento della prima vaccinazione. Quando i medici danesi hanno presentato le relazioni cliniche all’Agenzia europea, si sono sentite dire che “nessun altro Paese ha riportato così tante segnalazioni” (dichiarazione giudicata “poco professionale” dalla Cochrane). Per Cochrane “il non tener conto dell’evidenza è anti-scientifico”. In sostanza EMA ha scelto (come si fa con le ciliegie) solo le dichiarazioni belle e buone, quelle che non parlano di effetti collaterali gravi come conseguenza del vaccino anti papilloma. Cochrane continua:“Piuttosto che lodare la diligenza dei danesi, EMA ha gettato dubbi sulla loro ricerca. Si tratta di un atteggiamento inadeguato alla sicurezza per un’agenzia di farmacovigilanza”. Ancora:“EMA fa credere che i medici danesi abbiano presentato ricerche scadenti ma è l’Agenzia che utilizza metodi scadenti, omettendo intenzionalmente alcuni importanti danni da vaccino”. Per Cochrane è inaccettabile che nella sua relazione ufficiale di 40 pagine EMA non chiarisca che ha permesso alle compagnie farmaceutiche di essere “giudici di se stesse” nella valutazione di sicurezza del vaccino, specialmente perché c’è una quantità enorme di denaro in gioco: ad oggi la spesa globale dei vaccini contro l’HPV viaggia sui 25 miliardi euro” (e pensare che in televisione raccontano che non c’è business, giusto quei quattro euro…). Non è tutto. I documenti di EMA sono privati, nessuno può accedervi.

Per Cochrane è gravissimo che EMA lavori “a porte chiuse” e che non vi sia trasparenza sulle questioni di salute (abbiamo capito bene: EMA approva farmaci e vaccini, decide i prezzi, detta le regole scientifiche e le carte sono inaccessibili, roba che neanche alla CIA…). Leggiamo qui le conseguenze: www.bt.dk/danmark/flere-vaelger-hpv-vaccine-fra-flere-vil-doe-af-livmode... il comportamento disonesto dell’Agenzia europea ha fatto crollare a picco le vaccinazioni contro il papilloma virus in Danimarca. Sull’isola di Funen l’adesione è passata in pochi mesi dal 71% al 34% (ci si stupisce?). Peccato che l’eco di questo scandalo non sia arrivato a noi. Come spiegare alle trasmissioni televisive (ma prima in Parlamento) che non esistono solo medici favorevoli ai vaccini? Che c’è anche qualche serio professionista - che studia e pratica le vaccinazioni – che si chiede perchè debba decidere sempre e solo l’Industria? Già, l’Industria. Alias EMA. L’Agenzia europea che invece di tutelare i malati imbosca i dati scomodi. Teniamo presente questo fatto importante quando si parla di vaccini e di farmaci e ci viene richiesto un atteggiamento scientifico, senza pregiudizi: EMA non è un’agenzia indipendente. A EMA non interessa occuparsi dei malati. Perchè le teste pensanti di EMA hanno spesso un braccio nell’industria, talvolta tutti e due. L’Agenzia registra e autorizza i farmaci, decidendone pure i prezzi. E i vertici dell’Agenzia prestano volentieri anche consulenze per fondazioni e industrie che producono quei farmaci. Per capire come funzionano le cose leggete le due denunce di Silvio Garattini sul conflitto di interessi di EMA. Su Il Sole24ore nel 2014 (http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dibattiti-e-idee/2014-10-03/farmaci-garattini-incomprensibile-ritorno-133040.php?uuid=AbsDrFSK) e, quest’anno, sul British Medical Journal:

www.ricercaepratica.it/r.php?v=&a=24378&l=326370&f=allegati/00000_0000_00/fulltext/24378_EMA-Garat...

“La giurisdizione dell’industria sull’EMA è uno dei più grandi conflitti di interessi che si possano immaginare. In questo modo, l’industria regola l’autorizzazione dei suoi stessi prodotti… (!)”. EMA è finanziata all’83% dall’industria (!); l’Industria è EMA. Indisturbata, la Grande Agenzia, riesce pure a manovrare le leggi a proprio vantaggio. Abbiamo cercato di raccogliere commenti su questo colossale conflitto di interessi (oltre che sulla condotta anti scientifica di EMA), al Ministero, ad AIFA, all’Istituto Superiore di Sanità, a Walter Ricciardi, Presidente ISS, a Paolo Bonanni, professore di Igiene all’Università di Firenze. E abbiamo ottenuto zero-risposte-zero. Soltanto la Dirigente del Ministero Maria Grazia Pompa ci ha risposto di non avere più incarichi alla Prevenzione sanitaria e di essere stata trasferita all’ufficio rapporti con l’Unione Europea. Dopodiché zero commenti. Gli scheletri vanno sigillati nell’armadio e dimenticati. L’importante è raccontare che l’anti papilloma è sicurissimo e noi siamo stolti a non farlo. L’unico esperto che ha risposto è il fisico-epidemiologo Michele Grandolfo, che all’Istitituto Superiore di Sanità ha lavorato 30 anni, ha gestito la campagna vaccinale contro il morbillo, è in linea con le posizioni di Vittorio Demicheli sulla necessità di scegliere le vaccinazioni e di non accogliere tutto quello che passa la Grande Agenzia. Sentite cosa dice Grandolfo. “Sul vaccino anti papilloma, l’effetto collaterale non è la cosa più importante. Gli effetti collaterali vanno considerati in relazione all’efficacia della strategia: anche se non ci fossero effetti collaterali una strategia sbagliata non diventa corretta…”.

Sta ricordando che questo vaccino è inutile?
“Sto dicendo che l’anti-papilloma è una vaccinazione che non ha basi scientifiche di ragionevolezza. Al contrario il vaccino contro il vaiolo, applicato con una valida strategia, che pure aveva pesanti effetti collaterali, aveva un senso e un’utilità. Vanno messi sul piatto i due rischi: la procedura ha effetti collaterali ma in cambio mi protegge dal vaiolo. Nel caso dell’antipapilloma, anche se non ci fossero effetti collaterali, non è garantita l’efficacia”.

Ci spiega perchè l’antipapilloma non ha basi scientifiche?
“È una vaccinazione che riduce il rischio di displasie, che non sono forme tumorali ma cellule che stanno cambiando. In età giovane l’80% delle displasie regredisce. Chi fa il vaccino deve comunque continuare a fare il pap test che individua benissimo displasie e tumori. Purtroppo, a causa della scorretta informazione, in Australia alcune donne vaccinate hanno smesso di fare il pap test. E questo può diventare un serio problema”.

Altri motivi?

“Non sappiamo quanto duri l’immunità da vaccino. Teniamo presente che il tumore al collo dell’utero è raro, si sviluppa in un tempo lunghissimo e che il pap test lo individua sul nascere. Poi, questa vaccinazione, come molte altre distribuite senza una strategia, darà luogo al ‘rimpiazzo dei tipi’. Oggi vacciniamo le adolescenti femmine, tra poco i maschi e tra qualche anno aumenterà la velocità di circolazione di nuovi sottotipi del virus papilloma che potrebbero colpire vaccinati e non, di ogni età. Il fenomeno è ben conosciuto”.

Dunque, una spesa inutile.
“Dico che è aberrante non considerare che quando si toglie di mezzo un ceppo, l’altro prende il sopravvento. È un fenomeno da mettere in conto se si vogliono pianificare le vaccinazioni. C’è qualcuno che si è domandato quali sono le conseguenze di queste scelte? Se si volessero fare le cose seriamente si dovrebbero costruire dei modelli matematici per conoscere come avverrà la sostituzione dei sottotipi del virus”.

Due parole sul conflitto di interessi di EMA.
“È una situazione gravissima. Abbiamo delegato tutta la ricerca alle industrie e non controlliamo i conflitti di interesse. È questo il vero problema della comunità scientifica”.

Di chi ci dobbiamo fidare?
“Di nessuno. Soltanto della qualità del metodo di ricerca scientifica impiegato per ottenere i risultati delle ricerche, per questo Cochrane è importante, perché controlla la qualità della metodologia. Consideriamo poi che la ricerca scientifica non produce certezze, permette di fare affermazioni la cui probabilità di essere sbagliata è calcolata”.

Per concludere vi segnalo uno studio condotto dai pediatri americani, che hanno riscontrato insufficienza ovarica in alcune adolescenti vaccinate. E, in attesa di chiarezza, chiedono che i dati siano di dominio pubblico: www.acpeds.org/the-college-speaks/position-statements/health-issues/new-concerns-about-the-human-papillomavirus-...

Gioia Locati
4 luglio 2016
blog.ilgiornale.it/locati/2016/07/04/cosi-lagenzia-europea-imbosca-i-dati-sul-vaccino-anti-pa...
21/04/2017 16:08
 
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Farmaci, Garattini:«L'incomprensibile ritorno dell'EMA sotto la DG Industria»

L'EMA (European Medicines Agency) è l'autorità regolatoria che si occupa dell'autorizzazione alla commercializzazione dei farmaci per tutti i Paesi che appartengono all'Unione Europea. La sua istituzione ha rappresentato un notevole progresso sia per l'industria, che non aveva più bisogno di presentare i suoi dossier alle autorità regolatorie dei singoli Stati, sia per i Paesi europei, che in questo modo potevano aspirare ad una armonizzazione delle regole. Tuttavia aveva destato molta perplessità - per la verità solo per pochi addetti ai lavori - il fatto che l'EMA fosse stata posta, nell'ambito dell'organizzazione burocratica della Commissione Europea, sotto la giurisdizione della Direzione Generale dell'Industria e delle Imprese, in forte contrasto con quanto succedeva nei singoli Paesi, dove le Agenzie dei farmaci dipendono dal Ministero della Salute o degli Affari Sociali. Dopo un lungo periodo di pressioni, finalmente nel 2010 la dipendenza dell'EMA è passata dalla Direzione Generale dell'Industria a quella dei Consumatori e della Sanità. La nuova Commissione Europea in questi giorni ha ricollocato l'EMA alla dipendenza dell'industria, suscitando una valanga di proteste da parte di società scientifiche, fondazioni e associazioni di pazienti. Questa nuova decisione è veramente incomprensibile perché pone i farmaci alla stregua di qualsiasi altro prodotto, dimenticando che i farmaci non sono beni di consumo, ma strumento di salute. Con questo provvedimento la Commissione Europea sembra avere più a cuore i fatturati dell'industria che la salute dei cittadini europei. La giurisdizione dell'industria sull'EMA è uno dei più grandi conflitti di interessi che si possano immaginare. In questo modo, l'industria regola l'autorizzazione dei suoi stessi prodotti e certamente si guarderà bene dall'introdurre riforme che sono auspicate da chi ha a cuore la salute invece del profitto. Il provvedimento si aggiunge a una serie di privilegi dell'industria farmaceutica, perché la Direzione dell'Industria è anche responsabile delle proposte per migliorare la legislazione europea. Molti aspetti della legislazione europea sono legati all'interesse dell'industria. Per dare qualche esempio, più del 75 per cento del budget dell'EMA deriva direttamente da pagamenti fatti dall'industria per ogni consiglio fornito riguardo all'R&D di un prodotto, per ogni prodotto sottoposto all'approvazione e per ogni domanda di ampliamento delle indicazioni terapeutiche. Se l'EMA è un ente pubblico non dovrebbe avere un suo budget su fondi europei? Perché consentire una sudditanza, anche solo psicologica, dell'EMA, quando la Commissione potrebbe reperire dall'industria le risorse economiche indipendentemente dai servizi prestati dall'EMA?

La legislazione europea assegna all'industria il compito esclusivo di presentare tutti i dati necessari per ottenere l'approvazione del suo farmaco. Un altro colossale conflitto di interessi. Com'è possibile anche con le migliori intenzioni essere oggettivi quando la documentazione presentata determinerà l'approvazione o il rifiuto del proprio prodotto? Sarebbe importante che almeno gli studi clinici fossero eseguiti da enti indipendenti se si vuole assicurare l'attendibilità dei risultati. La legislazione non è certamente nell'interesse degli ammalati se prescrive che un farmaco debba essere approvato sulla base della sua qualità, efficacia e sicurezza. Certo si tratta di tre caratteristiche importanti, ma che ignorano la presenza di altri farmaci sul mercato. Non si richiedono confronti, mentre l'interesse degli ammalati richiede che i nuovi farmaci siano meglio di quelli già esistenti, perché più attivi e meno tossici. Per questo, oggi, si approvano farmaci non per la loro superiorità, ma spesso per la non inferiorità. La pletora di farmaci molto simili che si accumulano sul mercato senza sapere quale sia il loro valore comparativo rappresenta una spinta al consumismo e un inutile carico di spesa per il Servizio Sanitario Nazionale, che deve pagare i farmaci a prezzi sempre più alti senza avere alcuna idea del loro reale valore clinico. Infine, la legislazione europea impone la confidenzialità. Nonostante qualche debole concessione del Parlamento Europeo, i ricercatori e i pazienti, attraverso le loro associazioni, non possono aver accesso ai dati presenti nei data-base dell'EMA per capire su che base sono stati stabiliti l'approvazione o il rifiuto di un nuovo farmaco. Completa mancanza di trasparenza. Quali sono le probabilità che questi problemi possano essere risolti nell'interesse degli ammalati se si ritorna al passato? Ci si deve augurare che questo "passo indietro" possa essere scongiurato, lasciando che i farmaci rimangano nel mondo della sanità!

Silvio Garattini (Direttore, IRCCS – Istituto di Ricerche Farmacologiche"Mario Negri", Milano)
3 ottobre 2014
www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dibattiti-e-idee/2014-10-03/farmaci-garattini-incomprensibile-ritorno-133040.php?uuid=...
23/04/2017 22:48
 
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Reato di opinione

È stato radiato dall’Ordine dei Medici di Treviso il dottor Roberto Gava con l’accusa di aver manifestato idee contrarie alla vaccinazione di massa. Ricevo il comunicato da parte degli avvocati e lo pubblico. In calce nel link azzurro potete trovare l’esposto che il dottor Gava ha presentato in sua difesa alla Commissione Centrale per gli Esercenti delle Professioni Sanitarie, che non si è ancora pronunciata.

Padova-Conegliano, 21 aprile 2017
«In mancanza della motivazione che ritarda rispetto alla divulgata notizia sulla sanzione della radiazione inflitta al dottor Roberto Gava dall’Ordine dei medici di Treviso, la Difesa del dottor Gava nota che la radiazione è conforme alle attese fin dalle primissime fasi del procedimento, perché già allora il Presidente dell’Ordine Luigino Guarini ha comunicato a più persone che il procedimento contro Gava sarebbe stato un ‘processo a Galileo Galilei’, il quale com’è noto è stato ingiustamente e pesantemente condannato, come ora capita al dottor Gava. La radiazione è il massimo della sanzione irrogabile, ma non è conforme al Diritto, è stata presa da un organo che non è un giudice e a seguito di innumerevoli violazioni del diritto di difesa, colpisce mere manifestazioni lecite di pensiero e di scienza, senza che fossero in discussione trattamenti medici fatti dal dottor Gava. Al dottor Gava non è stato contestato alcun pericolo o danno subìto da suoi pazienti, nessuno dei quali si è dimostrato scontento di lui, anzi tutti sono pienamente soddisfatti, come ne hanno reso testimonianza e ribadito anche in pubbliche manifestazioni di apprezzamento. Il dottor Gava è stato condannato soltanto per le sue idee, idee ben fondate sull’esigenza di personalizzazione di ogni vaccinazione per prevenire i gravi pericoli e i vari danni da vaccino ai singoli pazienti, contro la vaccinazione indiscriminata di massa. L’Ordine di Treviso infligge la massima sanzione, come quella che sarebbe inflitta ad un medico pluriassassino dei suoi pazienti. Ciò significa che nel caso Gava si è dispiegato il massimo di arbitrio e di irragionevolezza. Vorrebbero definire il dottor Gava come anti-vaccinista, mentre egli è un bravo professionista che tende a non utilizzare i vaccini solo quando essi sono sconsigliabili, o quando non può fare altrimenti perché i pazienti li rifiutano com’è nel loro diritto fondamentale costituzionale che va rispettato. E’ una condanna che sta contro i pazienti che non possono o non vogliono vaccinarsi. La condanna, e la massima sanzione, si rivelano ridicole in quanto sono frutto di altrettanta massima ignoranza e mancanza di rispetto per i diritti individuali. Ma sono così massimamente idonee a favorire interessi estranei a quelli della Giustizia, come quelli legati al mercato dei vaccini, o quelli legati agli illegittimi incentivi dati ai pediatri con denaro pubblico affinché somministrino i vaccini. Del resto, la legge non a caso prevede la sospensione, cioé l’inoperatività, di queste sanzioni quando sono impugnate, come la Difesa farà, davanti ad un giudice, poiché gli Ordini dei Medici sono sostanzialmente non competenti, sono associazioni rappresentative di imprese economiche, che cioé mirano al lucro, perciò sono inaffidabili, sono a rischio di gravi arbitri e irregolarità come nel caso, e a rischio dei troppo spesso sottaciuti conflitti di interesse le cui condizioni adombrano l’indipendenza e la trasparenza delle valutazioni».

Avv. prof. Silvio Riondato
Avv. Giorgio Piccolotto

Qui potete leggere il documento che è stato inviato alla CCEPS (Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie) lo scorso 7 aprile: www.robertogava.it/wp/wp-content/uploads/2017/04/SEGNALAZIONE_DISCIPLINARE_C...

Gioia Locati
21 aprile 2017
blog.ilgiornale.it/locati/2017/04/21/reato-di-opinione/
[Modificato da wheaton80 23/04/2017 22:49]
04/05/2017 00:14
 
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Bocciata la mozione sui vaccini in Consiglio Regionale, i Verdi: "Troppi assenti"

Non usa mezzi termini il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli per analizzare le ragioni che hanno portato alla bocciatura della mozione sui vaccini, presentata proprio dai Verdi in Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Campania. “C’è un problema che è anche politico, nella maggioranza del Consiglio Regionale", spiega. "La bocciatura della mozione sull’obbligatorietà dei vaccini per accedere agli asili e agli altri servizi per l’infanzia offerti dalla Regione è figlia del parere contrario di Cinque Stelle e Centrodestra, ma anche dell'assenza di molti consiglieri di maggioranza”. Erano infatti solo tredici i consiglieri di centrosinistra presenti in aula. Borrelli rincara la dose:"Molti consiglieri di maggioranza sono presenti in aula solo quando si discutono questioni di loro interesse, per poi assentarsi la maggior parte delle volte. Ora i Verdi dovranno combattere anche l'assenteismo. Chiederemo il numero legale e a avanzeremo una proposta: togliere a chi viene, mette la firma e poi va via, il gettone di presenza". "Siamo al paradosso", conclude Borrelli, "passano le mozioni della minoranza e per colpa degli assenteisti vengono bocciate quelle della maggioranza".

Davide Schiavon
03 maggio 2017
www.napolitoday.it/cronaca/vaccini-asili-scuola-consiglio-region...
06/05/2017 17:16
 
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Le epidemie ad orologeria: dopo la meningite ecco il morbillo

La propaganda sui vaccini è sempre più incalzante, impara dai propri errori ed evolve. Vale la pena riassumere cosa è successo riguardo alla meningite fra la fine del 2016 e l’inizio di quest’anno per poi fare un confronto con quanto accade oggi col morbillo. Nell’aprile del 2016 Il Sole 24 Ore pubblica un articolo sulla decisione della GlaxoSmithKline di incrementare gli investimenti, 600 milioni di euro in quattro anni, per lo sviluppo commerciale del vaccino meningococcico prodotto negli stabilimenti toscani della multinazionale:

www.sanita24.ilsole24ore.com/art/imprese-e-mercato/2016-04-13/vaccini-e-farmaci-glaxo-scommette-1-mld-italia094838.php?uuid=...

Curiosamente l’annuncio viene preceduto da articoli di testate locali (ad esempio Il Tirreno: iltirreno.gelocal.it/regione/toscana/2016/01/15/news/meningite-in-toscana-ora-si-teme-l-epidemia-1.1... e da un approfondimento sulla meningite ad opera del Prof. Carlo Contini, Ordinario di Malattie Infettive del Dipartimento di Scienze mediche dell’Università di Ferrara, dove si parla senza mezzi termini di “epidemia” in corso in Toscana: www.unife.it/news/2016/febbraio/meningite-in-toscana-approfondimenti-e-raccomandazioni-di-carlo-...

Nei mesi successivi i media nazionali cominciano ad alimentare la paura dando minuziosamente conto di tutti i casi segnalati. Alcuni esempi:

- Il Giornale:

www.ilgiornale.it/news/politica/meningite-ora-allarme-ecco-stare-sereni-1293...

www.ilgiornale.it/news/politica/toscana-2015-epidemia-meningite-salvezza-vaccino-1347...

- La Repubblica:

www.repubblica.it/salute/2016/11/21/news/un_milione_di_vaccinati_non_bastano_contro_il_batterio_super_aggressivo-15...

firenze.repubblica.it/cronaca/2016/12/29/news/firenze_bambino_muore_di_meningite_c_non_era_vaccinato-1550...

- Corriere della Sera:

www.corriere.it/salute/malattie_infettive/16_dicembre_21/meningite-domande-risposte-vivo-milano-mi-devo-vaccinare-73f5cb02-c796-11e6-b6a3-9b0a9ecc73...

www.corriere.it/salute/malattie_infettive/16_dicembre_05/meningite-fa-paura-corsa-vaccino-raddoppiate-richieste-lombardia-48f7fd5a-ba97-11e6-99a2-8ca865283c9...

Consultando i link si noterà come la parola “epidemia” sia una costante, così come “allarme”. La campagna mediatica fornisce ovviamente la soluzione alla terribile pandemia: iniettarsi al più presto una salvifica dose di vaccino. Anche i canali televisivi non si esimono dall’amplificare il tema, e gli esperti interpellati insistono ossessivamente sull’importanza dei vaccini. L’opera di creazione di un bisogno nella testa dei clienti (i cittadini) basato sulla paura e sull’ansia è esplicita. Impresa facile quando si parla di salute e di morte. Questa volta però accade qualcosa di inaspettato. Improvvisamente, fra il 3 e il 5 gennaio 2017, lo scenario cambia. Succede che il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità prendono posizione contro la bufala dell’epidemia spacciata dai media:

www.epicentro.iss.it/problemi/meningiti/EpidemiaMediatica.asp

Da questo momento tutte le testate gridano ai quattro venti che non c’è alcuna epidemia e cercano di riconquistare la loro verginità. Esempi:

- Corriere: www.corriere.it/salute/17_gennaio_09/meningite-paure-risposte-l-epidemia-non-esiste-790efec0-d6b8-11e6-b48b-df5f96e311...

- Il Sole 24 Ore: www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2017-01-03/meningite-ministero-fa-punto-nessuna-epidemia-anzi-numeri-calo-185654.php?uuid=...

- La Repubblica: torino.repubblica.it/cronaca/2017/01/10/news/torino_asl_assediate_dopo_dopo_il_caso_di_meningite_letale_scatta_la_psicosi_vaccino-15...

La condanna per la psicosi dei cittadini è unanime. Per quale ragione le istituzioni hanno taciuto per mesi per poi alzare improvvisamente la voce contro la disinformazione? La campagna di marketing aveva funzionato alla grande, le aziende produttrici di vaccini avevano esaurito le scorte:

roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_gennaio_05/meningite-roma-psicosi-l-assalto-vaccini-svuota-scorte-916b6d20-d323-11e6-9dc7-b8de391852...

Ma non erano stati fatti i conti con la rete e l’informazione indipendente. Un esempio su tutti: il dottor Tancredi Ascani, medico chirurgo di Perugia, il 30 dicembre 2016 pubblica un articolo in cui demolisce con dati inoppugnabili la panzana dell’epidemia. Il pezzo viene poi ripubblicato da Luogocomune il giorno 2 gennaio 2017 e in brevissimo tempo totalizza più di 54 mila visualizzazioni:

www.luogocomune.net/LC/index.php/21-medicina-salute/4569-meningite-quello-che-i-media-no...

La successiva massiccia condivisione tramite i social network da parte degli utenti del sito ne amplifica enormemente la diffusione. E’ grazie a questo articolo e ad altri come lui che accade l’impensabile: le istituzioni e i giornalisti sono di punto in bianco costretti a cambiare radicalmente atteggiamento in un disperato tentativo di salvare la faccia. Ma avviene anche qualcos’altro. Il Corriere della Sera il 22 febbraio 2017 pubblica un articolo dove si sottolinea come il 30% di coloro che avevano prenotato la vaccinazione ha cambiato idea e non si presenta più all’appuntamento:

milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_febbraio_22/meningite-vaccini-liste-d-attesa-bloccate-una-corsia-preferenziale-bambini-5ea433f8-f8c7-11e6-ae6b-f2dcdeebb2...

E’ evidente come la decisione di utilizzare la parola “epidemia” si sia alla fine rivelata un boomerang. Questo fatto ci permette di ricollegare quanto successo con la meningite a ciò che sta accadendo in questi giorni con il morbillo. La macchina propagandistica mostra evidenti differenze e correzioni rispetto a quanto fatto precedentemente. La parola chiave “epidemia” è stata sostituita da un numero chiave: il “230”. Tutta la campagna di marketing è basata sul concetto di costruire un binomio logico fra la crescita dei casi di morbillo in Italia (+230%) nei primi mesi del 2017 rispetto al 2016 e il calo della copertura vaccinale:

- Corriere della Sera: www.corriere.it/salute/pediatria/17_marzo_16/allarme-morbillo-230percento-casi-2017-ministro-lorenzin-troppi-genitori-rifiutano-vaccinazione-a8cf5534-0a60-11e7-b712-325362193a...

- Repubblica: www.repubblica.it/salute/medicina/2017/03/16/news/morbillo_in_italia_casi_triplicati_nel_2017-16...

- Sole 24 Ore: salute24.ilsole24ore.com/articles/19800

- Messaggero: salute.ilmessaggero.it/prevenzione/morbillo_salute_vaccini-2321...

- Tgcom24: www.tgcom24.mediaset.it/salute/ministero-salute-preoccupa-aumento-morbillo-230-rispetto-al-2016_3062071-20170...

- SkyTg24: tg24.sky.it/salute-e-benessere/2017/03/16/morbillo-aumento-casi-ministero-salute-rifiuto-vacc...

- Fatto Quotidiano: www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/16/morbillo-i-dati-del-ministero-della-salute-preoccupante-aumento-dei-casi-230-in-un-anno-e-colpa-del-rifiuto-dei-vaccini/...

Il Ministro della Salute Lorenzin non ha dubbi: la colpa è dei genitori che non fanno vaccinare i figli. Questa volta vengono presidiati anche i social network tramite l’opera di esperti come il Professor Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: www.unisr.it/k-teacher/burioni-roberto/. Burioni è una vera star fra gli integralisti delle vaccinazioni e sui social adotta uno stile molto aggressivo:

www.facebook.com/robertoburioniMD/

Chi non fa vaccinare i propri figli viene additato come scellerato e irresponsabile. Il +230% è un dato in grado di colpire l’immaginario delle persone ed è più concreto di una parola come “epidemia” (che comunque viene evocata nell’inconscio della gente senza essere mai usata). Ma esiste un antidoto per difendersi da campagne mediatiche sempre più determinate e subdole? Certamente sì, basta informarsi e informare con ogni mezzo possibile. Per fare ciò è indispensabile capire se i due pilastri su cui si basa tutto l’impianto propagandistico (aumento dei casi conseguenti alla diminuzione delle coperture) sono reali. Tutto sommato è un lavoro semplice, basta andare a vedere i dati ufficiali sulle coperture vaccinali (http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/dati_Ita.asp) e confrontarli coi dati epidemiologici. L’Istituto Superiore della Sanità ci mette a disposizione le coperture nazionali dal 2000 al 2015. Prendiamo quelle per il morbillo e mettiamole in un grafico:

www.luogocomune.net/LC/images/nit1.jpg

Se quanto propagandato in questi giorni è vero, allora negli anni di massima copertura vaccinale, che vanno dal 2007 al 2013, dovremmo osservare un numero di casi di morbillo molto ridotto. Verifichiamo e prendiamo, sempre dall’ISS, il numero dei casi segnalati negli anni per cui il dato è stato pubblicato (cioè a partire dal 2010):

www.luogocomune.net/LC/images/nit2.jpg

Fonte: www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/bollettino/RM_News_201...

www.luogocomune.net/LC/images/nit3.jpg

Fonte: www.epicentro.iss.it/problemi/morbillo/bollettino/R&M_News_201...

Vediamo come non ci sia alcuna correlazione fra le coperture vaccinali e il numero dei casi segnalati: addirittura in corrispondenza degli anni in cui le coperture cominciano a calare (2014-2015) crolla il numero dei casi. Il mese di gennaio 2017 è il mese a cui viene riferito il famoso +230% rispetto al mese di gennaio 2016: guardando la situazione degli anni precedenti appare chiaro come sia un mese perfettamente compatibile con una normale presenza di piccoli focolai di infezione, così come ci sono sempre stati indipendentemente dai tassi di copertura vaccinale. I contagi di morbillo seguono la loro tipica distribuzione casuale, alimentati in maniera imprevedibile dalla naturale variabilità dei fattori ambientali. In tempi di caccia alle fake news questo sarebbe un esempio paradigmatico da perseguire con rigore. Attendiamo le prossime mosse e le prossime “epidemie” nel timore che, per imporre ogni sorta di vaccino ai cittadini, il sistema non potrà fare altro che ricorrere all’imposizione autoritaria. Buon vaccino a tutti.

Nitpicker
25 Marzo 2017
www.luogocomune.net/LC/index.php/21-medicina-salute/4632-le-epidemie-ad-orologeria-dopo-la-meningite-ecco-il-...
[Modificato da wheaton80 06/05/2017 17:24]
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Vaccino esavalente sotto indagine: contiene sostanze “non segnalate”

Il vaccino esavalente è sotto inchiesta. La Procura di Torino vuole fare chiarezza sulla questione sollevata da CODACONS, che ha presentato gli esami di laboratorio fatti da Antonietta Gatti e Stefano Montanari, specialisti in nanotecnologie. Il lavoro dei due scienziati, pubblicati sull’ “International Journal of Vaccines and Vaccination” lo scorso gennaio, analizza il vaccino esavalente della Glaxo, di fatto obbligatorio per legge. Secondo lo studio, i campioni analizzati presentavano una contaminazione da micro e nanoparticelle. Queste analisi confermerebbero le accuse di tutti coloro che denunciano la presenza di mercurio e alluminio nel vaccino esavalente della Glaxo, somministrato ai bambini di tutta Europa.

La denuncia di CODACONS sul vaccino esavalente

L’avvocato Tiziana Sorriento, come si legge su La Stampa, chiarisce che la posizione del CODACONS non è avversa ai vaccini. Però «ci sono mancanze da parte delle istituzioni, che devono dialogare con i cittadini, anche nella farmacovigilanza. Chiediamo solo chiarezza». In particolare, CODACONS chiede perché sul mercato è scomparso il vaccino contro la difterite, dal 2014. Visto che è obbligatorio per legge, è necessario fare il vaccino esavalente, che copre anche contro la difterite. Ciò rende il vaccino esavalente in pratica obbligatorio. E ciò nonostante tempo fa in rete sia circolato un documento confidenziale della Glaxo in cui erano elencati i diversi effetti collaterali del vaccino esavalente. Documento che, nonostante l’azienda abbia riconosciuto come autentico, non è stato sottoposto all’approfondimento delle autorità.

La ricerca vittima del conflitto di interessi
La richiesta di chiarezza in merito al tema dei vaccini pretende di attraversare un campo minato ricco di controversie e interessi. In un settore in cui la ricerca è finanziata dai privati e gli enti di vigilanza sono pagati dalle industrie stesse, la scarsa trasparenza e la carenza di ricerca indipendente sono il pane quotidiano. Anche se nella ricerca clinica e nella scelta dei membri degli organismi di vigilanza c’è l’obbligo di indicare i legami coi portatori di interessi, spesso questo non basta. Spesso è il finanziatore a scegliere l’oggetto della ricerca, orientarne l’interpretazione e la pubblicazione o, talvolta, anche mettere i risultati sotto silenzio. La ricerca è fondamentale per il progresso, ma troppo spesso è dominata dai conflitti di interessi. E i vaccini non ne sono esenti. Ricordiamo casi inquietanti come la radiazione del Dott.Gava solamente per aver espresso posizioni critiche rispetto alla sicurezza del vigente calendario vaccinale, pur essendosi sempre espresso a favore del vaccino come pratica di profilassi; perchè recentemente non è stato riservato lo stesso trattamento ai medici colpevoli di aver volutamente portato al decesso di decine di persone per meri fini economici?

I legami tra vaccino e autismo
Nonostante ciò, dubbi in merito ai danni provocati dai vaccini vengono sollevati all’interno della comunità scientifica. In particolare, il premio Nobel per la Medicina, Luc Montagnier, durante un’intervista alla trasmissione parigina Vent Positif, rilancia la connessione tra vaccini e autismo. Secondo il biologo francese, le vaccinazioni (se somministrate contemporaneamente ad anti-infiammatori) potrebbero avere «effetti deleteri sul cervello» del bambino, scatenando «l’insorgenza dell’autismo». “Molti genitori non hanno più fiducia nelle vaccinazioni” perché “talvolta c’è una correlazione temporale tra il vaccino e i sintomi legati all’autismo”; pertanto, invita alla prudenza.

Vaccino e autismo, i casi reali
Purtroppo i dubbi del dott. Montagnier non sono teorici, ma trovano tristemente riscontro nella realtà. Su ilfattoquotidiano.it possiamo leggere la storia di A., un bambino nato sano nel 2008, colpito da una grave crisi epilettica a seguito della somministrazione del vaccino esavalente:

www.pressreader.com/italy/il-fatto-quotidiano/20170506/2815394...

Nonostante i genitori del piccolo sollevassero dubbi circa la correlazione con il vaccino, gli è stato somministrato fino al terzo richiamo e nessuno ha inoltrato una segnalazione per la farmacovigilanza. Risultato? Ad A. è stata diagnosticata un’epilessia generalizzata e un ritardo psicomotorio grave. Dopo un ricorso amministrativo, il Ministero della Salute è stato obbligato ad ammettere il nesso di causalità tra il vaccino e l’insorgenza della patologia, tanto che al bimbo è stato concesso un indennizzo a vita. La famiglia del bambino chiarisce:“Crediamo che, come per tutti i farmaci, ci sia bisogno di valutare caso per caso la compatibilità con i pazienti. E forse, due mesi di vita sono troppo pochi per fare i vaccini in completa sicurezza. Non tutti i bambini sono uguali, non tutti hanno lo stesso sistema immunitario. Possono avere delle debolezze che non si conoscono. Le stesse avvertenze di cui alcuni vaccini parlano di ‘conosciute intolleranze o allergie ai componenti’: ma come si possono già conoscerle in un bambino di due mesi? Non diciamo che i vaccini non si debbano fare, ma che si debbano fare in modo più intelligente, il più possibile in sicurezza”.

La Cassazione autorizza il risarcimento per i danni da vaccino esavalente
La decisione è stata presa dalla Corte di Cassazione lo scorso febbraio. Il Ministero della Salute è stato condannato a risarcire un bambino del Vittorio Veneto, oggi 37enne, rimasto disabile a causa del vaccino antipolio. La somministrazione successiva degli altri vaccini avrebbe ulteriormente danneggiato il sistema nervoso e immunitario del bambino. La stessa consulenza tecnica del Tribunale di Treviso ha confermato il nesso di casualità tra le patologie insorte e le vaccinazioni. “La sentenza apre ora la strada a migliaia di cause risarcitorie contro il Ministero della Salute da parte di quelle famiglie che, per via delle nuove norme regionali e comunali che impongono la vaccinazione per la frequentazione di scuole e asili, dovessero riscontrare reazioni avverse ai vaccini nei propri figli. In tal senso il CODACONS, che ha già ricevuto centinaia di segnalazioni da genitori che denunciano danni da vaccino esavalente, invita le famiglie a rivolgersi all’associazione per denunciare possibili reazioni avverse legate alle vaccinazioni obbligatorie, e avviare le dovute azioni legali contro lo Stato e l’Istituto Superiore di Sanità”, dichiara CODACONS all’AGI.

La sentenza della Corte Costituzionale circa i vaccini

Anche la Corte Costituzionale, con la sentenza 258/1994, riconosce la necessità della tutela del cittadino rispetto ai possibili effetti avversi derivanti da vaccinazione, e al capo 5 bis sancisce:«…proprio per la necessità di realizzare un corretto bilanciamento tra la tutela della salute del singolo e la concorrente tutela della salute collettiva, entrambe costituzionalmente garantite, si renderebbe necessario porre in essere una completa e articolata normativa di carattere tecnico che, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individuasse con la maggior precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalle vaccinazioni, e determinasse se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità fossero praticabili su un piano di effettiva fattibilità… eventualmente stabilendo criteri selettivi in ordine alla utilità di eseguire gli accertamenti in questione».

La Lorenzin chiede i vaccini obbligatori a scuola
Intanto la Ministra Lorenzin la settimana scorsa ha dichiarato di aver pronto un disegno di legge che prevede l’obbligatorietà dei vaccini per i bambini che vogliono iscriversi alla scuola dell’obbligo. Decisione che cavalca un trend già adottato da molte regioni italiane, come si anticipa nella dichiarazione del CODACONS. L’Emilia, così come la Lombardia e Trieste, ha approvato una norma che rende i vaccini obbligatori per l’iscrizione al nido. Dello stesso avviso Regioni come Toscana, Piemonte, Puglia e Lazio, che stanno mettendo a punto testi normativi che prevedono che i bambini abbiano fatto tutte le vaccinazioni (non solo quelle obbligatorie ma anche quelle raccomandate) se vogliono iscriversi al nido e alla materna. Con l’iniziativa della Lorenzin quindi si arriva in un ambito di intervento diverso. L’obbligatorietà dei vaccini su cui stanno riflettendo le Regioni afferisce alla scuola non dell’obbligo, lasciando ai genitori la possibilità di scegliere ciò che ritengono opportuno per i propri figli senza ledere il loro diritto all’istruzione. Il testo di legge della Lorenzin invece impone fattivamente le vaccinazioni in modo coercitivo, perché legato alla scuola dell’obbligo, dovere ma soprattutto diritto di ogni libero cittadino.

La replica del CODACONS ai vaccini obbligatori

Il CODACONS non tarda a replicare anche in merito alla proposta della Lorenzin, assicurando che impugnerà in sede comunitaria qualsiasi legge che introdurrà in Italia l’obbligo delle vaccinazioni per accedere alla scuola dell’obbligo, fino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Pur riconoscendo l’importanza delle vaccinazioni, infatti, il CODACONS ne denuncia l’imposizione coercitiva, perché spingerà molti genitori a non iscrivere i propri figli alla scuola dell’obbligo. Il Presidente di CODACONS Carlo Rienzi dichiara su Informasalus:“Impedire l’accesso di bambini e ragazzi ad asili e scuole è assolutamente illegale, perché viola un diritto costituzionale fondamentale come quello dell’istruzione, e qualsiasi norma che va in questa direzione è destinata a cadere”.

Agnese Tondelli
15 maggio 2017
www.ambientebio.it/salute/vaccino-esavalente-sotto-indagine/
[Modificato da wheaton80 20/05/2017 15:28]
31/05/2017 04:33
 
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Vaccini. L’allarme era noto al Governo USA da anni. Dati ufficiali terrificanti

Nel Giornalismo, per smentire, fare a pezzi il Promotore di una pratica che si ritiene pericolosa, socialmente nociva, l’unica cosa da fare è scavare nella pancia di quel Promotore e scovare le prove che lui stesso sapeva alla perfezione che ciò che oggi promuove (o impone) è pericoloso e socialmente nocivo. Se ci riesci, il Promotore è finito. Oggi il maggior Promotore delle vaccinazioni al mondo sono gli Stati Uniti d’America, che impongono ai propri bambini 26 dosi-vaccini. Attenti: dose può significare un’iniezione con dentro tre vaccini, quindi immaginate. E io sono andato nella sua pancia, al top, come sempre si deve fare: The National Institutes of Health, del governo USA, e specificamente il National Center for Biotechnology Information. E ho trovato la prova che il Grande Promotore delle vaccinazioni sapeva da anni a livelli di altissima ricerca governativa che esistono pericoli mortali, e ignorati, sui vaccini, con prove terrificanti. Questo è un articolo, non un Medical Paper, per cui devo molto riassumere.

Nel settembre 2011, The National Institutes of Healths, National Center for Biotechnology Information – la pancia del Promotore mondiale dei vaccini – pubblicava uno studio dal titolo “Infant mortality rates regressed against number of vaccine doses routinely given: Is there a biochemical or synergistic toxicity?”, dei ricercatori Neil Z. Miller e Gary S. Goldman (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3170075/). Lo studio prende in considerazione la Infant Mortality Rate (IMR = tasso mortalità infantile) e anche il fenomeno della Sudden Infant Death Syndrome (SIDS = sindrome del decesso improvviso infantile), in particolare in 34 nazioni ricche, ma anche nel Terzo Mondo (avviso: durante la lettura ricordate il significato delle sigle IMR = tasso mortalità infantile – SIDS = sindrome del decesso improvviso infantile).

Già le prime parole dello studio fanno sorgere dubbi:“Il programma USA di immunizzazione infantile specifica 26 dosi-vaccini per gli infanti di età inferiore a 1 anno – il maggior numero al mondo – eppure 33 nazioni ricche hanno un tasso di IMR inferiore”. Poi la cosa si fa seria. Ecco un altro passaggio:“L’analisi della regressione lineare della IMR media, ha mostrato un’alta correlazione statistica significativa fra l’aumento del numero delle dosi-vaccini e l’aumento dei tassi di mortalità infantile”. E gli autori già all’inizio raccomandano che “E’ essenziale che si faccia uno scrutinio urgente della correlazione fra le dosi-vaccini, la loro tossicità biochimica o sinergistica, e il Tasso di Mortalità Infantile, IMR”. Prima di continuare, lo studio fa a pezzi Bill Gates: infatti ci dice chiaro che se pensiamo ai bambini del Terzo Mondo, di gran lunga la maggior causa di IMR non ha nulla a che vedere con le classiche malattie dell’infanzia, ma con la malnutrizione.

Li ammazza la fame. E qui viene una clamorosa smentita al Teorema Bill Gates, che proclama le vaccinazioni di massa nei Paesi Poveri come via di salvezza dei bimbi. Leggete:“E’ istruttivo notare che le vaccinazioni sono diffusissime nei Paesi Poveri, con tassi di vaccinazioni di oltre il 90% dei bambini presenti… eppure hanno lo stesso una IMR tragica. Per dare un termine di paragone, la IMR degli USA è 6,2 morti su 1000 parti; il Gambia obbliga i bambini a 22 dosi di vaccini, ma la IMR è di 68,8. La Mongolia somministra lo stesso numero di dosi-vaccini, con IMR di 39,9. Questo prova che la IMR in molto del Terzo Mondo ha assai più a che fare con la malnutrizione, acqua infetta, e sistemi sanitari carenti. Non l’assenza di vaccini”.

Ma peggio:“Abbiamo scoperto che anche nei Paesi in via di Sviluppo esiste una relazione contro-senso fra il numero dei vaccini somministrati e la IMR: le Nazioni con la peggiore IMR sono quelle che somministrano ai bambini il maggior numero di vaccini”. Lo studio torna all’Occidente ricco:“Gli USA hanno visto pochissimi progressi nella IMR dall’anno 2000, e le tradizionali cause di IMR (da parto ecc…) non spiegano questo fenomeno… Si noti che nel 2009, cinque delle 34 Nazioni con il miglior tasso di IMR richiedevano solo 12 dosi-vaccini, il numero minore, mentre gli Stati Uniti ne richiedeva 26, il maggior numero al mondo”.

Ora attenti a questa frase, di nuovo (ignorate la parte tecnica in inglese, metto la conclusione in italiano grassetto):“A scatter plot of each of the 30 Nation’s IMR versus vaccine doses yielded a linear relationship with a correlation coefficient of 0.70 (95% CI, 0.46–0.85) and p < 0.0001, fornendoci la prova di una correlazione positiva: IMR e dosi-vaccini tendono a crescere assieme”. Bimbi morti e vaccini vanno di pari passo. Mica nulla. E un passaggio lapidario:“Fra le 34 Nazioni ricche analizzate, quelle che richiedono il più alto numero di vaccini tendono ad avere la peggior IMR”. Ricordo ai lettori che si parla di bimbi vaccinati che crepano: IMR significa morte del figlio, peggio che l’autismo, molto peggio. Gli studiosi del The National Institutes of Healths, National Center for Biotechnology ora rivolgono la loro attenzione alla Sudden Infant Death Syndrome (SIDS = sindrome del decesso improvviso infantile).

E anche qui l’incipit è tragico:“Prima dei programmi di vaccinazione, la SIDS era così rara che neppure veniva citata nelle statistiche della IMR”. La tempistica è altrettanto allarmante:“Negli USA le campagne di immunizzazione nazionali iniziarono nel 1960, e per la prima volta nella Storia i nostri bambini furono inoculati contro difterite, pertosse tetano, polio, morbillo, orecchioni e rosolia. Improvvisamente nel 1967 la clinica medica coniò una nuova forma di mortalità infantile, la SIDS. E dal 1980, la SIDS è divenuta la maggior causa di mortalità postneonatale in America ”. Continuano:“Uno studio di Torch scoprì che 2/3 degli infanti morti di SIDS erano stati vaccinati contro la difterite-pertosse-tetano appena prima di morire”. Altri ricercatori citati, Fine & Chen, dissero:“I bambini muoiono di SIDS a un tasso quasi 8 volte superiore alla norma entro 3 giorni dall’inoculazione contro difterite pertosse tetano”.

E ancora, con un finale essenziale:“Uno studio di Ottaviani et al. ha documentato il caso di un infante di 3 mesi morto di SIDS dopo una inoculazione di 6 vaccini contemporaneamente… Ottaviani et al scrissero: ‘Questo caso ci offre un allarme unico nel capire il possibile ruolo di queste vaccinazioni nel causare morti improvvise in bambini vulnerabili… Senza studi anatomopatologici su larga scala di questi decessi infantili, alcuni casi chiaramente correlati alle vaccinazioni verranno ignorati’”. Ok, torno a voi lettori e lettrici. Ciò che avete letto è documentazione scientifica ufficiale al più alto livello sanitario tecnologico del mondo, gli USA, e soprattutto è stata partorita all’interno del Governo degli Stati Uniti d’America, il promotore mondiale dei vaccini.

Loro sapevano che i vaccini possono uccidere. Credo che quanto sopra dovrebbe oggi diventare uno degli articoli più letti d’Italia da sempre, e non perché lo firma Barnard, ma perché proprio provenendo dalle viscere del Grande Promotore, delle sue multinazionali e della Ministra Beatrice Lorenzin, questo studio li fa letteralmente a pezzi. Datevi da fare. Lo studio “Infant mortality rates regressed against number of vaccine doses routinely given: Is there a biochemical or synergistic toxicity?”, dei ricercatori Neil Z. Miller e Gary S. Goldman, già nel 2011 si concludeva così:“Nations that require more vaccine doses tend to have higher infant mortality rates”. Cadaveri di bambini, mica nulla. E allora sulla base di quanto sopra, un genitore italiano oggi può pretendere la libertà terapeutica per i suoi bimbi. Il dibattito sui vaccini va ri-a-per-to. I vaccini possono ammazzare, lo dice il Grande Promotore. Cara Ministra, siete all’angolo.

Paolo Barnard
22 maggio 2017
www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1756
[Modificato da wheaton80 31/05/2017 04:54]
31/05/2017 05:03
 
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Vaccini, obbligare è fascismo sanitario

Il decreto legge sulla vaccinazione obbligatoria è un obbrobrio anticostituzionale. Con esso si prospetta ai genitori contrari alla vaccinazione una sanzione che va dai 500 ai 7.500 euro e la sospensione della patria potestà; ai bambini, invece si prospetta un trattamento sanitario obbligatorio. Poi perché un decreto legge? Quale necessità e urgenza sussiste? In Italia non c’è alcuna emergenza epidemiologica. Inoltre perché obbligare tramite un decreto d’urgenza alla vaccinazione del tetano, che non è contagioso? Non è mio intento entrare nel merito se i vaccini siano utili, non rientra nelle mie competenze. La mia riflessione è di chi analizza gli alterati rapporti di forza tra politica e potentati economico-finanziari. Del resto neppure il Ministro Beatrice Lorenzin ha competenze in materia, non è laureata in Medicina, in realtà non è neppure laureata; ma non serve una laurea per capire che lei e il suo governo senza mandato elettorale non sono espressione degli interessi dei cittadini. Oggi, il partito del Ministro Lorenzin ha un seguito elettorale che ottimisticamente è pari al 3%, eppure si arroga di imporre per decreto una questione che richiederebbe ampio dibattito. L’invito che rivolgo è di informarsi bene, ma soprattutto invito tutti a rigettare quest’imposizione fascistoide. Non è accettabile essere trattati come consumatori e non come cittadini sovrani in grado di decidere in libertà. Nessun Paese in Europa prevede l’obbligo di ben 12 vaccini. Per intenderci, in Paesi come Gran Bretagna, Germania e Spagna non esiste alcun obbligo vaccinale. In Italia il meningococco di tipo C, il più letale, negli ultimi quattro anni ha causato 36 decessi, in una popolazione di quasi 65 milioni di persone (http://gds.it/2017/01/04/allarme-meningite-il-ministero-della-salute-nessuna-epidemia-casi-in-calo_611644/). Nel solo 2012, per inquinamento sono morte 84.400 persone, un record in Europa.

Il Ministro della Sanità, se davvero tiene alla salute dei cittadini, perché non prende misure concrete contro l’inquinamento? Forse perché la lobby del petrolio è intoccabile come Big Pharma? Perché obbligare i bambini quando il 90% dei medici e infermieri non si vaccinano contro l’influenza? (http://www.adnkronos.com/salute/sanita/2016/10/13/vaccino-contro-influenza-medici-non-fanno_UVQtbD3q1M53w0hEWKhSbJ.html). Come si può obbligare dei genitori ad iniettare ai figli delle sostanze che, in alcuni casi, sentenze di tribunale hanno affermato essere state causa di autismo (http://www.repubblica.it/cronaca/2016/06/27/news/titolo_non_esportato_da_hermes_-_id_articolo_3837413-142888134/)? Occorre informazione e non coercizione e soprattutto serve rispetto per quei genitori a cui è stato riconosciuto il danno da vaccino. Ciò che serve sono vaccini sicuri e libertà del genitore di decidere. Mi appello a tutti coloro, favorevoli o contrari alla vaccinazione, a ribellarsi e, qualora dovesse passare, a violare tale legge, come insegnava Gandhi a fare con quelle ingiuste. In gioco ci sono le ultime briciole di libertà rimaste. Invito Mattarella a non firmare questo decreto ed eventualmente anche la Corte Costituzionale a dichiarane la palese incostituzionalità. In queste giorni, a colpi di manganello, si stanno sottomettendo quei medici che si permettono pubblicamente di porre dubbi sull’utilità dei vaccini. A loro va la mia solidarietà e di tutti coloro che credono che l’unico vaccino da imporre dovrebbe essere quello contro chi ci vuole sudditi e non cittadini sovrani.

Gianluca Ferrara
25 maggio 2017
www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/25/vaccini-obbligare-e-fascismo-sanitario/...
13/06/2017 00:12
 
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Vaccini. Sentenza della Corte d’Appello di Milano smentisce AIFA

Una recentissima sentenza della Corte d’Appello di Milano smentisce l’AIFA e conferma in via definitiva il nesso di causalità tra vaccini e una grave patologia di una neonata. Lo afferma il CODACONS, che rende nota la decisione passata in giudicato e annuncia una nuova denuncia contro l’AIFA per le informazioni non corrette diffuse negli ultimi giorni. La Corte d’Appello ha infatti riconosciuto il nesso causale tra il vaccino somministrato ad una neonata di sei mesi e la grave encefalopatia sviluppata dalla bambina, condannando il Ministero della Salute a risarcire la famiglia in base alla legge 210/92. Si legge nella sentenza (Pres. Monica Vitali, Rel. Maria Di Paolo):“Il CTU ha accertato che, fino alla somministrazione del vaccino, la piccola presentava uno sviluppo assolutamente normale e non aveva sofferto di alcun disturbo. I primi disturbi del comportamento e della motilità si manifestano appena qualche giorno dopo la somministrazione della II dose di vaccino e sono subito seguiti da episodi compulsivi. […] Il CTU, sulla base di letteratura nazionale ed internazionale, rileva che esiste “plausibilità biologica” tra encefalopatia e vaccino del tipo di quello somministrato, nel senso che l’encefalopatia viene annoverata tra le c.d. reazioni avverse a quel tipo di vaccino […]. In conclusione il CTU afferma qualcosa di diverso rispetto a quanto ritenuto dall’appellante. Non si tratta di “compatibilità” ma di “alta probabilità” desunta a seguito di un iter logico che il Collegio ritiene chiaro e documentato”. I giudici, così come i periti, hanno accertato oltre ogni ragionevole dubbio che il vaccino ha plausibilmente causato la malattia nella neonata, spiega il CODACONS. Alla luce di tale sentenza le ultime affermazioni rese da AIFA circa le reazioni avverse alle vaccinazioni appaiono non esaustive, e rischiano di fornire una informazione non completa alle famiglie. Ancor di più se si considerano i numeri che emergono dalla “Banca Dati Europea delle Segnalazioni di Sospette Reazioni Avverse ai Farmaci”, entrata in funzione nel 2012 e liberamente accessibile all’indirizzo seguente:

www.adrreports.eu/it/index.html

Secondo la banca dati, per il vaccino “Infanrix Hexa” ci sarebbero 8.409 segnalazioni di sospette reazioni avverse (aggiornate ad aprile 2017). Per tale motivo l’associazione, ribadendo ancora una volta l’importanza delle vaccinazioni, annuncia una nuova denuncia in Procura contro i vertici dell’Agenzia del Farmaco, e pubblica sul proprio sito www.codacons.it il modulo con cui i genitori possono chiedere indagini pre-vaccinali per i propri figli.

5 giugno 2017
codacons.it/vaccini-sentenza-della-corte-dappello-milano-smentis...
[Modificato da wheaton80 13/06/2017 00:15]
14/06/2017 23:42
 
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Vaccini:“Il decreto ha risvegliato la coscienza civile”

Quindi ormai è ufficiale: saremo adulti e vaccinati per decreto! Come una volta. Orologi rimessi indietro al secolo scorso, allarme epidemie evocato dal Ministro Lorenzin e dai suoi consulenti di vaglio per emanare un decreto che ha il sapore di una “grida” manzoniana al tempo della peste seicentesca. Intanto però si moltiplicano incontri e mobilitazioni di cittadini nelle piazze di tutta Italia, un diluvio di petizioni a raffica contro il decreto. Il Ministro ha avuto di sicuro un merito, non so se e quanto previsto e auspicato da lei stessa: ottenere il risveglio immediato della coscienza civile, fin qui abbastanza dormiente nel Bel Paese. Forse a mettere in moto una così diffusa partecipazione è stato il palpito delle mamme italiane all’idea di sottoporre i loro figli dalla più tenera età ad un inoculo forzato e massivo. Questo decreto sta facendo emergere il profilo culturale e la consistenza numerica della straordinaria rivoluzione in atto, fin qui sconosciuta e ignota ai più. Sono davvero tanti i genitori che si ribellano alla vaccinazione forzata, che si mostrano esperti e informati dei rischi e degli effetti tossici di vaccini e disquisiscono su preparati che generano dubbi e preoccupazioni per possibili effetti collaterali e sequele severe.

E non è meno sorprendente scoprire quanti già praticano attivamente l’homeschooling (l’educazione parentale nelle sue più diverse declinazioni) e ora reclamano di sottrarsi in un colpo solo sia all’istruzione che alla vaccinazione di Stato. Il decreto ha scoperchiato il vaso di Pandora e in pochissimo tempo una vera moltitudine sta organizzandosi lungo la penisola per dare luogo ad una massiccia dimostrazione di contrarietà popolare. Coinvolgendo per il momento il più elevato livello sociale della popolazione, il fenomeno è degno della massima attenzione perché potrebbe costituire l’innesco di una rivoluzione matura e consapevole di cui ancora non si riesce a misurare l’estensione e gli effetti. Il Ministro, con rara protervia, è riuscita a collegare istruzione e salute, portando un attacco frontale alla cultura democratica di cui non c’è quasi memoria in una forma tanto esplicita e plateale: sanzioni pecuniarie pesanti, minacce di sospensioni della responsabilità genitoriale, configurando di fatto il ricorso a un trattamento sanitario obbligatorio su minori in assenza di qualsiasi presupposto emergenziale. Non è stata da sola peraltro in questa operazione forzosa di “ortopedia sanitaria”, ma si è fatta assistere da esimi consulenti prelevati dalla comunità scientifica e dai vertici ordinistici della corporazione Medica: le istituzioni cioé che più dovrebbero avere a cuore l’informazione trasparente e il consenso pieno e informato della collettività alle pratiche considerate utili ed efficaci.

Manifestazione nazionale dell’11 giugno a Roma contro l’obbligatorietà dei vaccini






I dati presentati al convegno su Libertà delle Cure, sabato 3 giugno a Firenze, da parte di personalità di indiscutibile competenza scientifica e professionale, smentiscono categoricamente la sussistenza di qualsiasi emergenza. Le dichiarazioni del Ministro rispetto ad una presunta epidemia di morbillo in Italia e in Europa (per di più con casi mortali) risultano del tutto infondate sulla base delle segnalazioni ufficiali che prevengono alle autorità di vigilanza. È invece la sorniona e insidiosa manipolazione dei dati operata da media (e non meno da alcune società scientifiche) che dipinge ad arte il quadro di una realtà inesistente. La narrazione minacciosa di paventate epidemie, prossime o addirittura in corso, è però il paravento ideale per mascherare la fitta trama di occulti e continui conflitti di interessi, adesso anche all’attenzione della Procura a seguito del ricorso promosso da CODACONS, che intercorrono fra Big Pharma, ricercatori e istituzioni sanitarie. Certo è che la vaccinazione obbligatoria per l’Epatite B fu introdotta dal ministro De Lorenzo nel lontano 1991 a seguito di una mazzetta di 600 milioni di lire per cui il Ministro venne condannato in via definitiva. Ma intanto la vaccinazione è rimasta. Qualche settimana fa Il Sole24 Ore annunciava con toni trionfalistici che Glaxo Smith Kline, gigante mondiale della produzione dei vaccini, è pronto a investire in Italia un miliardo di euro (http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/imprese-e-mercato/2016-04-13/vaccini-e-farmaci-glaxo-scommette-1-mld-italia-094838.php?uuid=ACzsSh6C). Mentre non gongola meno l’AIFA, che a Washington ha stretto gli accordi per fare dell’Italia il capofila della strategia vaccinale nel mondo (http://www.aifa.gov.it/content/italia-capofila-le-strategie-vaccinali-livello-mondiale) .

Dal canto loro, gli Ordini dei Medici hanno mostrato una solerzia e un rigore inusitato procedendo, prima ancora della pubblicazione del decreto, alla radiazione dei colleghi Roberto Gava e Dario Miedico, rei di avere espresso nel 2015, in una lettera aperta al Direttore dell’Istituto Superiore di Sanità, le proprie fondate preoccupazioni su numerosi vaccini e richiedendo una più assidua vigilanza sui profili di rischio di pratiche vaccinali i cui benefici restano ancora da stabilire (http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccinazioni_lettera_presidente_sanita.php ). Invece di tenere in debito conto il valore di quell’approccio si è operato nei loro confronti come ai tempi della Santa Inquisizione che metteva al rogo gli eretici. Oltretutto quando un’analoga solerzia non risulta essere mai stata applicata a soggetti assai più pericolosi per la professione medica, e per l’immagine della “scienza” in nome della quale oggi si schierano molti zelanti paladini: per il passato Duilio Poggiolini, Ferruccio e Francesco de Lorenzo e, più di recente, Brega Massone, condannato all’ergastolo. La professione non si difende espellendone medici autorevoli, qualificati e deontologicamente irreprensibili. Così come la sanità pubblica e il bene della collettività intera non possono essere tutelati mettendo a repentaglio uno dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione: la libertà delle cure. La reazione immediata e spontanea della gente all’obbligo vaccinale mette in luce la profonda e irreversibile crisi di credibilità istituzionale che investe settori cospicui del Paese. Una gran parte di italiani ha intrapreso da tempo profondi percorsi evolutivi che la rendono sempre più estranea ad una classe politica e istituzionale che pretende di governarla in modo arrogante e repressivo. L’Italia sta veramente cambiando e forse è arrivato il momento per tutti di scoprirlo.

Rossana Becarelli
12 giugno 2017
www.italiachecambia.org/2017/06/vaccini-decreto-ha-risvegliato-coscienza...
21/06/2017 14:40
 
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Danni da vaccino, Corte UE non esclude un possibile nesso

BRUXELLES - Chiese un risarcimento alla casa farmaceutica Sanofi Pasteur dopo essersi ammalato di sclerosi multipla pochi mesi dopo un vaccino contro l'epatite B. Dopo il rinvio alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea da parte della Cassazione francese, i giudici del Lussemburgo rilevano nella loro sentenza che "in mancanza di consenso scientifico, il difetto di un vaccino e il nesso di causalità tra il medesimo e una malattia possono essere provati con un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti". In particolare, rileva la Corte, "la prossimità temporale tra la somministrazione del vaccino e l'insorgenza di una malattia, l'assenza di precedenti medici personali e familiari della persona vaccinata e l'esistenza di un numero significativo di casi repertoriati di comparsa di tale malattia a seguito di simili somministrazioni possono eventualmente costituire indizi sufficienti a formare una simile prova". La sentenza della Corte, interpellata in questo caso sull'interpretazione del diritto dell'Unione, non risolve comunque la controversia. Spetterà alla giustizia francese dirimere la causa conformemente alla decisione della Corte. Al paziente al centro della vicenda era stato somministrato, tra la fine del 1998 e la metà del 1999, un vaccino contro l'epatite B prodotto dalla Sanofi Pasteur. Nell'agosto 1999, ha iniziato a manifestare vari disturbi, fino alla diagnosi di sclerosi multipla nel novembre 2000. L'uomo è poi morto nel 2011. Fin dal 2006 lui e la sua famiglia hanno promosso un'azione giudiziaria per ottenere un risarcimento.

21 giugno 2016
www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2017/06/21/danni-da-vaccinocorte-ue-non-esclude-possibile-nesso_6696a5d4-6f71-4886-b1c8-05488f6d9...
09/07/2017 21:24
 
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La verità non è di questo mondo…



Nel 1998, il dott. Andrew Wakefield e il celebre prof. John Walker-Smith (illustre docente gastroenterologo pediatrico alla University of London (2) e editore capo del prestigioso Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition (3) pubblicarono uno studio sul Lancet in cui si evidenziava una stretta correlazione tra la vaccinazione trivalente MMR (parotite, rosolia e morbillo), lo sconvolgimento della flora batterica intestinale (microbiota) dei bambini vaccinati e il conseguente sviluppo dell’autismo. La ricerca mise in allarme i medici e i genitori determinando il calo delle vaccinazioni MMR e una dura reazione dell’industria del farmaco, che continuò a negare ogni evidenza scientifica. A quel punto, il giornalista freelance Brian Deer (mai stato medico), che aveva scarse cognizioni di medicina ma aveva già collaborato in precedenza con Big Pharma, si presentò nelle case dei genitori dei bambini esaminati da Wakefield e Walker-Smith sotto falso nome con uno scopo prestabilito: diffamare Wakefield per neutralizzare la ricerca scomoda. Brian Deer infatti si prese gioco dei genitori con l’astuzia per intervistarli e annotare tutti gli studi effettuati sui loro bambini in modo da poter inventare un castello di accuse contro Wakefield.

Una volta terminato il suo lavoro, inviò il materiale diffamatorio ai giornali, che accusarono immediatamente tutto il gruppo di ricercatori guidato da Wakefield e Walker-Smith di frode scientifica. Subito dopo, giornali, telegiornali, talk show, riviste popolari e riviste mediche specializzate scatenarono un pandemonio mediatico contro gli autori dello studio e l’opinione pubblica venne aizzata contro di loro. Nel frattempo, lo studio scomodo venne ritirato dal Lancet e l’ordine dei medici si affrettò a radiarli dall’albo. I genitori dei bambini che erano stati raggirati da Brian Deer protestarono duramente e chiesero di testimoniare a favore di Wakefield per raccontare come il giornalista aveva distorto e manipolato tutte le informazioni che gli avevano fornito. Ciononostante venne impedito loro di partecipare al processo e non poterono sbugiardare Brian Deer direttamente nelle aule di tribunale. L’operazione di discredito riuscì alla perfezione. Dopo 14 anni di calunnie, il 7 marzo del 2012, la Corte Suprema di Londra ha riconosciuto che tutte le accuse di frode scientifica contro gli studi di Walker-Smith erano infondate e di conseguenza anche Wakefield doveva essere riabilitato (4) ma la notizia è stata quasi completamente ignorata dai media, che continuano a sostenere a spada tratta le infamanti accuse di Brian Deer e dei suoi detrattori (medici, politici e giornalisti), che vengono costantemente foraggiati dalla potente industria del farmaco (rappresenta il 3° business mondiale subito dopo finanza e petrolio).

L’intera vicenda quindi è stata insabbiata con la censura fino al punto di arrivare ad impedire qualsiasi pubblico dibattito medico scientifico sull’argomento e a vietare la proiezione di Vaxxed, un documentario inchiesta che riassume fedelmente quanto realmente accaduto, riportando le interviste di tutti i protagonisti (5). Tra i personaggi pubblici che si sono mobilitati per far vedere il documentario ai membri dei parlamenti, spiccano i nomi di Robert De Niro (6), Robert F. Kennedy e Jim Carrey (7), ma anche i loro sforzi si sono rivelati del tutto inutili contro la potenza della macchina del fango scatenata dall’industria del farmaco. Nel 2011 la GlaxoSmithKline (il più grande produttore di vaccini a livello mondiale), che ha già ricevuto condanne in quasi tutti gli Stati del mondo per gravi fatti di corruzione ad altissimo livello (membri di governo, medici e luminari sono stati pagati per mentire) e omissione nella pubblicazioni dei dati veritieri sui pericolosi effetti avversi di alcuni farmaci (6), è stata colta in flagrante mentre tentava di nascondere anche uno dei suoi studi da cui risultava evidente la connessione tra vaccinazioni e autismo (7).

Nel 2013 inoltre, lo studio di Wakefield e Walker-Smith che ha rilevato gravi disordini nella flora batterica intestinale nei bambini autistici è stato confermato anche da un altro studio condotto da scienziati e medici della Wake Forest University, di New York, e del Venezuela (8). Nel febbraio del 2017 il Premio Nobel Luc Montagnier e il dr. Stefano Montanari (dirige il laboratorio Nanodiagnostics di Modena) si sono recati a Bruxelles su invito di una deputata del Parlamento Europeo per divulgare gli effetti avversi dei vaccini che vengono nascosti dalle case farmaceutiche ma la sala che avrebbe dovuto ospitarli è stata dichiarata improvvisamente inagibile con il pretesto di un finto allarme attentato. Il dibattito quindi non c’è stato e continua a essere impedito con ogni mezzo (9). L’industria farmaceutica insomma ha la coscienza sporca e usa la sua potente influenza sui media, sui governi e sull’ordine dei medici (vengono radiati dall’albo degli ordini appena accennano a qualche effetto collaterale di vaccini) per sopprimere le prove sulla tossicità dei vaccini. Tali prove infatti sono state distrutte più volte, come dimostra la famosa vicenda del “Simpsonwood Memo” (poi distorta dai media e dai siti “antibufala”, come è successo con Vaxxed) (10).

Nel 2017, il Ministro Lorenzin ha imposto la somministrazione di 12 vaccini obbligatori minacciando i genitori inadempienti con pesantissime sanzioni come la perdita della responsabilità genitoriale e pene pecuniarie astronomiche. Il provvedimento è stato firmato e promosso da personaggi in posizione di grave conflitto d’interessi con le case farmaceutiche che producono i vaccini. Tra i sostenitori e i firmatari dei nuovi provvedimenti coercitivi sui vaccini figurano ad esempio i nomi del Presidente dell’AIFA (Agenzia del Farmaco Italiana) Sergio Pecorelli e del Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria Raniero Guerra (11). Il provvedimento è stato emanato sulla base di un epidemia di morbillo completamente inventata (nel 2008, durante il massimo periodo di copertura vaccinale, il numero dei casi morbillo è stato doppio rispetto al 2017) e che in ogni caso non giustifica la somministrazione coercitiva di altri 7 vaccini.

Tutto ciò accade mentre non esiste alcuno studio completo che abbia messo a confronto le condizioni generali di salute dei vaccinati con i non vaccinati. L’unica ricerca in tal senso è stata pubblicata nell’aprile 2017 con uno studio pilota che ha confermato i gravi rischi per la salute generale dei bimbi sottoposti all’attuale prassi vaccinale multidose (12). L’unica reale epidemia rimane quella dell’autismo, che in America colpisce ormai un bambino su 45, mentre 1 bambino su 6 è affetto da “misteriosi e inspiegabili” disturbi del neurosviluppo, insabbiati come vecchie patologie emerse solo ora grazie ai nuovi sistemi diagnostici. Possiamo quindi facilmente prevedere che con il passaggio da 4 a 12 vaccinazioni obbligatorie ci sarà un ulteriore incremento esponenziale di tali patologie. Come faranno a nasconderlo? Basterà loro cambiare i vecchi criteri diagnostici dell’autismo e degli altri disturbi associati per annacquare la casistica come stanno cercando di fare dal 2016 nei nuovi manuali psichiatrici (13). La verità non è più di questo mondo. Una partita di calcio dura 90 minuti ma con lo stesso tempo possiamo vedere Vaxxed, un documentario che può aprirci gli occhi su cosa sta accadendo realmente. Per chi ha figli piccoli, non sarà un divertimento come il calcio, ma non sarà neppure una perdita di tempo.

Note

1) Wakefield, AJ; Murch, SH; Anthony, A; Linnell, J; Casson, DM; Malik, M; Berelowitz, M; Dhillon, AP; Thomson, MA; Harvey, P; Valentine, A; Davies, SE; Walker-Smith, JA (February 1998). “RETRACTED: Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children”. The Lancet. 351 (9103): 637–641
2) Candy, David CA (November 2003). “Memoirs of John Walker-Smith”. The Lancet. 362 (9396): 1683
3) &NA; (August 2012). “Editorial Announcement Regarding Professor John Walker-Smith”. Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition
4) www.bbc.com/news/health-17283751
5) www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2017/02/07/vaccini-film-vaxxed-non-sara-proiettato-in-parlamento-ue_4ce58408-478c-48d9-8428-8245314a2...
6) www.theguardian.com/film/2016/apr/13/robert-de-niro-vaxxed-vaccines-i...
7) www.dailymail.co.uk/news/article-3540632/Robert-Niro-pictured-socializing-celebrity-anti-vaccination-squad-Jim-Carrey-Robert-F-Kennedy-activist-film-maker-amid-controversy-movie-linking-MMR-autism-Tribeca-Film-Festi...
6) www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/case-farmaceutiche-e-corruzione-lo-scandalo-planetario-della-glaxo-smith-kline/... Molte delle condanne inflitte alla GSK sono elencate anche sulla pagina di wikipedia it.wikipedia.org/wiki/GlaxoSmithKline
7) www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/28/vaccino-esavalente-documento-riservato-glaxo-cita-lautismo/...
8) Walker S., Fortunado J, Krigsman A., Gonzalez L. Identification of Unique Gene Expression Profile in Children with Regressive Autism Spectrum Disorder (ASD) and Ileocolitis
9) www.youtube.com/watch?v=TY7YmLZ9-PM
10) Qui un resoconto con le fonti ufficiali www.youtube.com/watch?v=HMADjE-dC1s
11) Qui un resoconto con le fonti ufficiali www.altrainformazione.it/wp/2017/06/15/cronologia-di-una-dittatura-sa...
12) worldmercuryproject.org/wp-content/uploads/Preterm-Unvaccinated-vaccinated-study-preterm-birth-Mawson-...
13) Mario Rossi Monti, Manuale di psichiatria per gli psicologi, Carocci Editore, Roma, 2016

Marco Pizzuti
2 luglio 2017
www.altrainformazione.it/wp/2017/07/02/la-verit-non-di-quest...
10/07/2017 22:46
 
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8 luglio 2017 - La fossa comune dei media generalisti



Sabato 8 luglio è stata scritta una pagina di storia: nonostante l’assordante silenzio dei media generalisti prima, durante e soprattutto dopo la manifestazione a favore della libertà di scelta e contro l’obbligo vaccinale, splendidamente organizzata e condotta da David Gramiccioli (Colors Radio) con l’ausilio di numerose associazioni e comitati cittadini, i numeri parlano chiaro. Anzi, urlano: si parla di oltre 50.000 persone riunite (o meglio, confinate) al Parco Miralfiore di Pesaro, giunte da tutta Italia; ma soprattutto, di oltre 1.800.000 persone collegate in streaming per la diretta della manifestazione. Un milione e ottocentomila. Per quanto ho potuto riscontrare (e temo non mi si possa smentire) la copertura giornalistica di tale evento, fatta salva qualche sporadica eccezione, è stata pressoché nulla. Al TG1 è stato dedicato un servizio sugli animalisti in corteo a Roma, un paio di migliaia di persone con Michela Brambilla in testa a protestare per i pur sacrosanti diritti degli animali, ma non un cenno alla marea arancione che manifestava per l’ancor più sacrosanto diritto di scelta dei cittadini.



In fin dei conti, credo che questo “silenzio tombale” ben si addica alla fossa comune nella quale la stampa generalista e i suoi cosiddetti “giornalisti” hanno, consapevolmente o meno, deciso di seppellirsi.

Tom Bosco
10/07/2017
www.nexusedizioni.it/it/CT/8-luglio-2017-la-fossa-comune-dei-media-generali...
[Modificato da wheaton80 10/07/2017 22:48]
23/07/2017 02:40
 
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Repubblica:«12 vaccini insieme sono un suicidio per i militari». La Lorenzin vuole farli ai neonati



Intervista di Vittoria Iacovella per Repubblica di circa cinque anni fa. A rispondere è il professor Antonio Giordano, oncologo, patologo, genetista, ricercatore, professore universitario italiano naturalizzato statunitense. Direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia, Presidente del Comitato Scientifico della Human Health Foundation Onlus, e professore di Anatomia e Istologia Patologica presso il Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Neuroscienze, presso il Laboratorio di Tecnologie Biomediche ed Oncologia Sperimentale dell’Università di Siena.
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