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No World Order. Migliaia di vaccini ritirati

Ultimo Aggiornamento: 30/03/2024 16:49
09/05/2014 01:56
 
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Vaccini e autismo. Storia di Flavia e di una mamma coraggio

San Severo – “‘RAGGWUPPA pev cinque e disponi in tabella‘. Fulvia legge il testo dell’esercizio di matematica. Per oggi è la seconda cosa che non ha prezzo.” In questa prima battuta c’è la storia della mamma di Fulvia, 13 anni, bimba affetta da autismo con esordio tardivo all’età di 2 anni. Lei si chiama Mariella Di Monte. Nel lavoro Direttore amministrativo dell’Ufficio del Giudice di Pace di un comune di Capitanata. Nella vita mamma impegnata insieme all’”Associazione nazionale genitori di soggetti autistici” (Angsa) nella lotta ad alcuni disturbi del neurosviluppo, come l’autismo, sulle cui cause si conosce poco o nulla. “Era nata sana e lo è rimasta fino a circa due anni – racconta Mariella in una intervista rilasciata a Stato – il suo autismo ha esordito, in maniera repentina e drammatica, come reazione al vaccino trivalente [1]. Tre giorni di febbre altissima, che per alcune ore ha superato i 40.5°. Poi non si reggeva più in piedi. La mettevamo a terra e ricadeva sul sederino. Non riusciva più a reggere il biberon, non ci guardava più, non parlava più. Abbiamo sospettato fin da subito una reazione avversa, venendo però commiserati, ove non derisi, dalle decine e decine di pseudo-specialisti che negli anni ci hanno rubato soldi e speranze.”

Voi genitori, siete stati messi al corrente di eventuali e potenziali effetti della vaccinazione trivalente?
Non ci sono state fornite indicazioni di alcun genere sugli effetti collaterali del vaccino trivalente. Non siamo stati nemmeno informati sul fatto che fosse facoltativo, in quanto è stato inoculato in unica seduta insieme a quelli obbligatori. Ovviamente, nessuno è disposto ad ammettere che l’autismo sia causato da un vaccino, ma molte famiglie hanno intentato causa per risarcimento danni e sono arrivate, anche in Italia, le prime sentenze di accoglimento. In relazione all’autismo, si continua a ‘menare il can per l’aia‘ con la storia di qualche variazione genetica, anche se non si capisce quale sarebbe. I medici ai quali, nel corso degli anni, abbiamo esposto i nostri dubbi, vista l’insorgenza dei sintomi immediatamente a ridosso della somministrazione del trivalente, hanno sempre detto che si trattava di una pura casualità. Le cose hanno cominciato a girare quando abbiamo contattato il dottor Montinari [2] e cominciato la dieta senza glutine e senza caseina. Abbiamo fatto analisi specifiche, dagli anticorpi del morbillo alla tipizzazione delle immunoglobuline e si è visto che c’era più di qualcosa che non quadrava. Ora stiamo decidendo se cominciare l’iter per il risarcimento dei danni”.

La ricerca disperatissima di una cura – “Abbiamo provato di tutto. Fulvia lentamente ha ricominciato a fissare lo sguardo, ad usare l’indice per chiedere qualcosa. La prima parola intellegibile, ad otto anni passati, è stata ‘Pinguì’. Non ‘mamma’ e nemmeno ‘papà’. Eppure non ci siamo mai fermati. La maggior parte dei progressi li ha compiuti perché noi genitori abbiamo creduto che potesse farli. Le ho tolto il pannolino a tre anni. Sembrava impossibile”.

I primi miglioramenti - “Ho rifiutato di insegnarle a comunicare con i Pecs. Credevo che potesse imparare a parlare, prima o poi. E’ avvenuto. Abbiamo fatto terapia cognitivo-comportamentale, spendendo una quantità di soldi inimmaginabile. A qualcosina è servita, ma pochissimo in relazione ai costi sostenuti ed allo sforzo di modificare le modalità di relazione di una intera famiglia, in cui c’è anche un figlio neurotipico di appena due anni più grande, bisognoso comunque di presenza ed attenzioni genitoriali. Non abbiamo mai pensato di aver trovato la verità”.

Una nuova cura che sembra funzionare – “Un anno fa l’inizio della terapia chelante e, finalmente, le cose hanno cominciato a muoversi davvero. Neppure adesso, però, crediamo di aver in tasca nessuna verità. L’unica cosa che mi sento di dire ai genitori nella nostra situazione è: non fermatevi”. “In materia di autismo non c’è alcuna verità precostituita e, soprattutto, non è assolutamente detto che i presunti specialisti della materia, neuropsichiatri e psicologi dell’età evolutiva, ne sappiano davvero qualcosa. La nostra personale esperienza ci ha dimostrato che avevamo visto giusto: i vaccini sono pericolosissimi”.

La terapia chelante, è una terapia in fase sperimentale, o risulta già assicurata e accreditata dopo superamento della fase clinica?
“Tra le altre analisi cui si è sottoposta la bambina, abbiamo fatto il tricogramma per valutare l’eventuale intossicazione da metalli pesanti. I vaccini ne contengono una notevole quantità, soprattutto di mercurio, il più dannoso di tutti, visto che distrugge la guaina mielinica dei neuroni ed impedisce la formazione delle sinapsi. A quel punto abbiamo cominciato la terapia chelante, che – per quanto riguarda l’autismo – non è riconosciuta come metodo di cura. Ovviamente, paghiamo tutto di tasca nostra e, solo per somministrargliela, ogni ventotto giorni andiamo e torniamo da Settimo Milanese. La terapia chelante ha lo scopo di legare i metalli pesanti presenti nei tessuti con specifici reagenti, in modo da poterli poi eliminare dall’organismo. E’ ampiamente sperimentata per le intossicazioni acute, ma per l’autismo non è assolutamente riconosciuta, anche se tutti quelli che la stanno facendo hanno trovato dei miglioramenti. Prima abbiamo provato le terapie cognitivo-comportamentali, senza risultati apprezzabili ma con grandi uscite di denaro, dato che i terapisti si pagano non meno di 25 euro l’ora ed occorrerebbero, minimo, da quindi a venti ore settimanali.”

In che modo e a quali risultati è orientata l’ “Associazione nazionale genitori di soggetti autistici” (Angsa) di cui fai parte?
“In questi anni, a titolo personale e/o come rappresentante di varie associazioni di genitori, ho partecipato a molti incontri con i vertici della sanità pubblica foggiana. Ricordo benissimo l’interesse dimostrato a suo tempo da Donato Troiano e la grande onestà intellettuale di Ruggiero Castrignanò e di Leonardo Trevisano, che si presero la briga di informarsi minuziosamente sui trattamenti che stavamo facendo e sui risultati ottenuti. Castrignanò, in particolare, era intenzionato a convocare un tavolo tecnico sulla questione, essendosi fatto persuaso che la materia fosse da sottrarre al mortale abbraccio della psichiatria e ne andassero, invece, indagate le componenti biochimiche e, dunque, metaboliche. Con l’attuale Direttore Generale della Asl [3], invece, la problematica non si è voluta prendere nemmeno in considerazione. Ho capito anche, purtroppo, che spesso all’ombra di queste tematiche allignano interessi tutt’altro che nobili. Ho visto la politica pronta ad infilarsi in certe discussioni, magari con la prospettiva di sistemare questo/quella professionista, e poco importa se con l’autismo avessero poco a nulla da spartire. Ho incontrato brave persone e soggetti che ti circuiscono per venderti i pacchetti Aba. Fulvia ha avuto ottime insegnanti, che purtroppo sono durate solo un anno, ed altre che è meglio dimenticare. Non ci siamo fermati. Mai!”.

Quale ricetta anche se farcita da un disilluso ottimismo consiglieresti a genitori che vivono gli stessi sospetti, le stesse problematiche legate a figli affetti da autismo?
“In tema di vaccini, dopo quel che mi è capitato, consiglio a tutti di non far vaccinare i propri figli, anche perché molte vaccinazioni sono volte ad assicurare (ma è proprio così?) una immunizzazione da malattie assolutamente blande, come il morbillo, la parotite e la pertosse, che molti di noi hanno tranquillamente affrontato. A fronte della possibilità di diventare autistici, e ormai la media è di un autistico ogni 80-85 nuovi nati, cosa saranno mai certi piccoli malanni dell’infanzia? A guardare la solerzia con cui i pediatri caldeggiano ogni tipo di vaccinazione (e poi si scopre che ricevono consistenti benefits dalle case farmaceutiche), si ha la sgradevole sensazione che della salute dei nostri figli non interessi niente a nessuno. I segnali dell’autismo sono particolari, ma non sfuggono all’occhio di nessuna madre. Consiglio a chiunque abbia dubbi, anche minimi, di non perdere tempo. La diagnosi precoce è fondamentale. Mia figlia è dovuta arrivare a quattro anni e mezzo solo per averla, la diagnosi di autismo. Poi di non farsi ingannare dalle chiacchiere sulle terapie cognitivo-comportamentali. L’autismo è una patologia con eziologia biochimica. I disturbi cognitivi e relazionali sono solo un effetto dei dismetabolismi e dell’accumulo di metalli pesanti. Se si procede a curare l’aspetto biochimico, le terapie cognitivo-comportamentali possono essere di grande aiuto nel recupero delle altre funzioni, ma da sole non servono praticamente a nulla”.

Se volessi tracciare un sottile, anche se precario bilancio, oggi…

“Undici anni di autismo pericolosamente vissuti, tutti insieme, Fulvia, la sua mamma, il suo papà, suo fratello, i suoi nonni. A volte ci è sembrato di impazzire. Ma siamo ancora qui, vivi, vegeti e temprati. Non ci siamo fermati davanti a nessuna difficoltà. Abbiamo, da ultimo, rivoluzionato le abitudini alimentari di tutta la famiglia. Ne è valsa la pensa. Fulvia è ancora autistica, ma il suo autismo diventa ogni giorno un pochino più funzionale. La cosa più pericolosa, per quelli come noi, sono i ‘portatori della verità rivelata’, quelli che sostengono che c’è un solo ed unico metodo valido, che ad oggi sarebbe, a loro dire, l’Aba. L’Aba, che deriva dagli insegnamenti di Lovaas, è un metodo tutt’altro che nuovo e niente affatto rivoluzionario. Può essere utile come approccio educativo ma, di certo, non indaga la natura della patologia e non è risolutivo. Non fermatevi. E credete nelle potenzialità dei vostri figli. Piercarlo Morello, detto Pier, ce l’ha fatta. Si è laureato, pur essendo un autistico gravissimo e non verbale. Nel suo caso è stata fondamentale la scrittura facilitata con operatore, che pure suscita molte perplessità. Ognuno di noi, ed ognuno dei nostri figli, potrebbe trovare una strada diversa”.

Ines Macchiarola
07 maggio 2014

Note
[1] Vaccino Trivalente o Vaccino MPR di immunizzazione contro morbillo, parotite e rosolia.
[2] Dott. Massimo Montinari(medico chirurgo), Gastroenterologo, pediatra, con nomina di esperto per l’autismo dall’Istituto Superiore della Sanità, Medico Principale della Polizia di Stato Dirigente l’Ufficio Sanitario dell’ VIII Reparto Mobile di Firenze, membro permanente della C.M.O. del Centro medico legale di Firenze, nominato consulente della Legione Carabinieri Toscana. Dott.ssa Lucia D’Amato, responsabile scientifico progetto Scuolaba Onlus. (http://www.mednat.org/curriculum_montinari.htm)
[3] Ingegnere Attilio Manfrini

Letture consigliate
1) Il danno da vaccini è una causa documentata di autismo Nuova revisione di studi sul ‘Journal of Immunotoxicology’ di Helen Ratajczak, autrice, e ricercatrice della Boehringer Ingelheim Pharmaceuticals che ha pubblicato, come autrice o coautrice, 41 articoli su PubMed. E’ anche stata coautrice nel 2006 di uno studio per l’FDA e, nello stesso anno, è stata eletta Presidente della sezione Nord Est dell’Istituto di Tossicologia. E’ una scienziata seria e rispettata che, in questa recensione. Discute la presenza di DNA di feti umani nell’ MMR II e nei vaccini Varivax (http://www.rescuepost.com/files/theoretical-aspects-of-autism-causes-a-review1.pdf)
2) www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Vaccino-trivalente-e-autismo-La-procura-di-Trani-apre-un-inchiesta-caa8413e-aa60-44d2-83b5-e47350cd6...
3) Trani, inchiesta sul vaccino trivalente “Sintomi di autismo in due bambini”. Ma per l’Oms non esiste alcuna correlazione (http://www.lastampa.it/2014/03/23/italia/cronache/trani-inchisesta-sul-vaccino-trivalente-sintomi-di-autismo-in-due-bambini-fGHatZiyT8R9lipCFvhdsJ/pagina.html)

www.statoquotidiano.it/07/05/2014/vaccini-autismo-storia-flavia-mamma-coraggio...
[Modificato da wheaton80 09/05/2014 01:59]
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