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Il loro piano sta fallendo: Benvenuti nel Nuovo Disordine Mondiale. Ora tutto dipende da noi

Ultimo Aggiornamento: 22/03/2024 14:35
25/01/2024 17:29
 
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Dall’Iran alla liquefazione europea

Ho visto che televisioni e giornali parlano tanto degli attacchi a vuoto degli americani e dei poveracci inglesi, che per buttare qualche bomba nella sabbia e non andare in crisi da astinenza devono partire da Cipro, ma si sente molto meno trattare delle potenti salve di missili iraniani che hanno colpito le postazioni ISIS in Pakistan, quelle dei curdi filo-americani in Iraq, dove è stata distrutta un’importante sede del Mossad, e sono piombati sulla parte di Siria occupata dai turchi. Queste azioni contengono un chiaro messaggio per gli USA, per la NATO e per Israele: Teheran dispone di grandi quantità di missili evoluti, in grado di distruggere, con precisione millimetrica, obiettivi lontani come Tel Aviv che (lo propagandano numerosi cartelloni pubblicitari a Teheran) è a soli 400 secondi, o meno di sette minuti, di tiro con missili supersonici.

Ma c’è anche un altro messaggio che riguarda da vicino il mondo anglosassone: dall’inizio del secolo scorso e fino al 1979, i servizi segreti inglesi hanno fatto il bello e il cattivo tempo in Iran, a partire dalla concessione petrolifera D’Arcy nel 1901 e la successiva creazione della Anglo-Persian Oil Company, che potrebbe aver giocato un ruolo importante anche nella nostra storia, visto che molte azioni di questa società erano nelle mani della Corona d’Italia e una nota tesi storica vuole che Matteotti fosse stato ucciso prima di rivelare al Parlamento questa imbarazzante situazione. Ma digressioni a parte, il messaggio di Teheran è anche più ampio rispetto al mero uso delle armi: fa sapere infatti che ormai il regime iraniano è consolidato e dura da mezzo secolo, nonostante ogni tipo di tentativo per disgregarlo. Bene, adesso dovrei proseguire questa analisi e sviscerarne i particolari e le possibili conseguenze, invece voglio fare un salto di migliaia di chilometri e arrivare in Gran Bretagna, l’ex padrona dell’Iran e nazione così psicologicamente disturbata da essere la più aggressiva sulla faccia della terra pur avendo una forza militare ridotta a poco più di 70mila uomini. Faccio questo salto perché è proprio nel Regno Unito che possiamo trovare una risposta realistica su come finirà in Medio Oriente. I proprietari delle acciaierie di Port Talbot hanno respinto un piano sindacale volto a mantenere in funzione gli altiforni, mettendo a rischio quasi 3.000 posti di lavoro e lasciando il Regno Unito sulla buona strada per diventare l’unica grande economia incapace di produrre acciaio in maniera autonoma.

In quello che un sindacato ha definito un “colpo devastante” per i lavoratori e per l’industria siderurgica del Regno Unito, la società madre di Port Talbot, la Tata Steel di proprietà indiana, ha detto ai rappresentanti dei lavoratori che non poteva più permettersi di continuare la produzione nello stabilimento del Galles meridionale a causa delle perdite economiche e che invece aveva in mente di completare un piano quadriennale di transizione verso una produzione più ecologica (sì, la falsa ecologia serve anche a questo). La società, che riceverà 500 milioni di sterline dal governo per aiutare questo fumoso piano, ha dato la notizia durante un vertice presso l’hotel a cinque stelle St James’ Court di Londra, di proprietà sempre del gruppo Tata. La storia è girata di 180 gradi. Ora nessuna economia può dirsi sviluppata se non produce almeno alcuni degli elementi fondamentali per ogni tipo di attività e l’acciaio è il primo di tali elementi: la Gran Bretagna già ora non è nemmeno nella Top-10, dei produttori d’acciaio così come non lo è la Francia o qualsiasi altra economia dell’UE, ad eccezione della Germania, che comunque è il fanalino di coda producendo un terzo rispetto alla Russia e al Giappone e, tenetevi, un trentesimo scarso rispetto alla Cina. Per darvi un assaggio della situazione, la Russia produce all’incirca la stessa quantità di acciaio di tutti i Paesi della NATO europei messi insieme, ad eccezione di Turchia e Germania, e la stessa degli USA. In termini di produzione di ghisa, nessun paese dell’UE è tra i primi 10 tranne la Germania, ma la Russia è al quarto posto a livello mondiale, gli Stati Uniti sono all’ottavo: la Russia produce più di Stati Uniti e Germania messi insieme, mentre la Gran Bretagna non è nemmeno pervenuta. Quindi la domanda è: come combatteranno queste guerre che sono sempre sull’orlo di provocare? L’Iran sa che per l’occidente deindustrializzato sarebbe un suicidio andare al conflitto in queste condizioni.

Il Regno Unito è semplicemente uno sfortunato esempio di gioco di prestigio economico, quello di cui si sta discutendo proprio in questo momento nel gruppo di idioti noto come WEF a Davos, che inventa tutti i tipi di “piani” per controllare il mondo ma che l’unica cosa che è in grado di controllare sono le popolazioni occidentali, incapaci di levarsi dalle spalle questa scimmia berciante. Ma anche nel mondo attuale così finanziarizzato, alla fine contano i milioni di tonnellate di acciaio, i terawatt di elettricità, il greggio, i treni, i camion, il cibo, che l’Europa si appresta a rendere scarso, le buone scuole. Il resto sono chiacchiere da giornale.

19 gennaio 2024
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