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Salute: cellulare favorisce il cancro? Per i giudici sì

Ultimo Aggiornamento: 11/03/2024 17:45
28/01/2023 12:34
 
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Salute, nuovo studio collega oltre 7.000 tumori ai ripetitori di telefonia cellulare (articolo del 2013 - Nota Wheaton80)

L’esposizione alle radiazioni dei “ripetitori” (più correttamente stazioni radio base) può essere responsabile di oltre 7.000 decessi a causa di tumori? Secondo una ricerca che arriva dal Brasile, i fatti parlano da soli. Lo studio ha dimostrato l’esistenza di un collegamento diretto tra i decessi per cancro e le reti mobili cellulari nella zona di Belo Horizonte, la terza città del Brasile:

www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7908558/

Da cosa deriva questo collegamento diretto?
Oltre l’80% di coloro che sono deceduti a causa di determinati tipi di tumori risiedevano a circa 500 metri da uno delle centinaia di ripetitori di telefonia cellulare che popolano la città. I tumori oggetto della ricerca (prostata, seno, polmoni, reni, fegato) sono quelli associati all’esposizione ai campi elettromagnetici. Si tratta di una questione molto scottante, e riguarda in primis gli utilizzatori di cellulari, e persino chi non li usa. Coloro che evitano la tecnologia mobile, o che si premurano di indossare gli auricolari per proteggersi dalle radiazioni dannose, sono comunque soggetti alle radiazioni delle stazioni radio base.

Lo studio brasiliano è uno studio isolato?
Studi relativi ai ripetitori per reti mobili che hanno esaminato la relazione tra l’esposizione alle radiazioni e i tumori sono stati condotti anche nella città di San Francisco, oltre che in Austria, Germania e Israele. Tutti gli studi sono giunti alla medesima conclusione: vivere a una certa prossimità da un ripetitore aumenta il rischio di cancro da 2 a 121 volte, a seconda del tipo di cancro rilevato. Adilza Condessa Dode, uno degli ingegneri ricercatori e coordinatrice dello studio brasiliano, si rivolge a coloro che sono turbati dalle radiazioni dei ripetitori e spiega che il Brasile non è di certo il solo in questa situazione:“I livelli di radiazione sono alti e pericolosi per la salute umana. Più vicini si vive a un’antenna, maggiore sarà l’esposizione al campo elettromagnetico”. Lo studio si è concentrato solo su una città del Brasile. Ma ciò vale universalmente: l’Italia stessa ha visto negli anni recenti un proliferare di ripetitori a causa del numero in continua crescita di cellulari e della necessità di maggiore copertura di rete.

La prova schiacciante
Un numero sempre maggiore di organizzazioni e molti altri studi non fanno altro che avvalorare i risultati dello studio brasiliano. Persino l’Organizzazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro (International Association for Research on Cancer, IARC), dopo avere esaminato le varie ricerche ha concluso e sottolineato che le onde elettromagnetiche, incluse le radiazioni emesse dalle stazioni radio base, sono un possibile cancerogeno.

Perché i ripetitori delle reti mobili sono così pericolosi?
Il pericolo deriva dalla costante attività delle stazioni: emettono radiazioni da radiofrequenza pulsata. E’ stato provato da migliaia di studi che questa radiazione causa un danno biologico al corpo, che precede la malattia. Possono infatti essere annoverate altre conseguenze all’esposizione, oltre al cancro: mutazioni genetiche, disturbi della memoria, ostacoli all’apprendimento, insonnia, sindrome da deficit di attenzione, sbalzi ormonali, disturbi cerebrali, sterilità, demenza, complicazioni cardiache.

Filomena Fotia
25 giugno 2013
www.meteoweb.eu/2013/06/salute-nuovo-studio-collega-oltre-7-000-tumori-ai-ripetitori-di-telefonia-cellulare...
18/03/2023 19:14
 
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Compagnie telefoniche in crisi profonda, i numeri del tracollo delle Telco

Le compagnie telefoniche sono in profonda crisi. Il giro d’affari delle Telco italiane è infatti diminuito di oltre 14 miliardi tra il 2010 e il 2021, con la rete mobile in affanno (-5,0%) rispetto alla fissa (-2,5%), come dimostra un rapporto dell’area studi di Mediobanca. Impietosi anche i dati di Asstel, il ramo delle telecomunicazioni di Confindustria: nell’indagine annuale emerge che già nel 2021 i ricavi delle TLC italiane sono diminuiti dello 0,6% a 27,9 miliardi di euro, rispetto a investimenti in conto capitale, a 1,1 miliardi di euro, il valore più basso di sempre. Non solo, Asstel, inoltre, rileva che per il 2022 oltre al già avvenuto pagamento della restante parte delle frequenze 5G si prevedono aumenti del costo del debito e di altre voci del conto economico, tra cui quello energetico. Come riportato anche in una puntata de Il Tecnoribelle, pillole tecnoscettiche a cura del giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci, per saldare il 73% contrattualizzato con lo Stato e nella legge di bilancio 2018 per l’acquisto all’asta dei primi tre lotti di radiofrequenze del 5G, TIM, Vodafone, WindTre e Iliad hanno fatto di tutto per ammorbidire la rata da 4,8 dei 6,55 miliardi di euro fissata al 30 settembre 2022:“Gli operatori", prima del saldo, scriveva Il Sole 24 Ore, "incrociano le dita nella speranza che possa arrivare una rimodulazione di quello che altrimenti sarebbe un salasso”. Dita incrociate inutilmente, perché il salasso a bocca storta è stato saldato e alla sola TIM costato 1,7 miliardi, rovinosamente capitalizzati nell’indebitamento finanziario netto after lease pari a 20,1 miliardi di euro.

Il sito Agenda Digitale scrive poi che “l’industria delle telecomunicazioni non se la passa bene” e riporta che “nel 2021 la differenza tra margine lordo e investimenti ha registrato appena 1,1 miliardi di lire (in discesa dagli 11 miliardi di dieci anni fa) ed è presumibile che nel corso del 2022 il cash flow del settore in Italia sia stato negativo (complice l’impennata del prezzo dell’energia e l’ultima rata delle esose licenze 5G)“. Invece il sito Industria Italiana riporta che “gli operatori TLC stanno affrontando un periodo complicato: nonostante investimenti miliardari, i ricavi sono in calo. L’approccio tradizionale oggi non funziona più”, aggiungendo come “gli operatori vivono ormai da lungo tempo una condizione di difficoltà. Ogni anno fanno investimenti in termini di miliardi, ma i loro ricavi continuano a calare“. Per fermare l’avanzata della transizione digitale e costringere le compagnie telefoniche a rivedere i loro progetti, infine monta la protesta “Boicotta il 5G”: dall’Australia è partita la campagna di sensibilizzazione sociale che invita gli utenti/consumatori a non comparare prodotti di ultima generazione.

18 febbraio 2023
oasisana.com/2023/02/18/compagnie-telefoniche-in-crisi-profonda-i-numeri-del-tracollo-dell...
29/04/2023 02:12
 
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Governo Meloni, scontro sull’elettrosmog del 5G



Eravamo ai Governi Conte e Draghi, quando nel forum a più voci sul Golpe elettromagnetico trasmesso su La Casa del Sole TV avevamo pronosticato come prima o poi ci avrebbero riprovato. E puntualmente, così è stato, sono tornati alla carica: nella bozza del disegno di legge Concorrenza all’esame del Consiglio dei Ministri presieduto da Giorgia Meloni, per favorire le antenne 5G nei giorni scorsi è stata prima inserito e poi tolto il riferimento ad una norma che avrebbe innalzato in tutta Italia l’elettrosmog di ben 110 volte rispetto agli attuali limiti soglia del wireless, l’irradiazione elettromagnetica di agente possibili cancerogeni. Cosa è successo? Perché per l’ennesima volta l’assalto delle compagnie telefoniche è fallito? Perché per le Telco è così importante passare dalla media dei 6 V/m fino ai più spericolati 61 V/m? Quale invece il timore di una parte dell’esecutivo? E quale la posta in gioco in termini di effetti sanitari e ambientali? Per Allerta 5G, in esclusiva su La Casa del Sole Tv e in collaborazione con OASI SANA, il giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci intervista Andrea Grieco, fisico e matematico, esperto di elettromagnetismo.
10/08/2023 23:10
 
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Addio smartphone a scuola: dimostrati squilibri emotivi

Riuscire a separarci dai nostri telefoni è decisamente un’impresa; in certi ambiti, però, dovrebbero sparire dalla nostra portata. L’UNESCO solleva il problema degli smartphone a scuola, che di certo non rappresenta un’assoluta novità, anzi. Da tempo si parla di quella che è diventata negli anni una piaga. Dalla semplice distrazione rappresentata dall’accesso al WEB, al fenomeno degli atti di bullismo e violenza, consumatisi spesso con il chiaro intendo di realizzare un video virale. L’allarme lanciato propone un’analisi dettagliata dal punto di vista comportamentale, sociale e psicologico, che è impossibile ignorare.

Allarme Unesco
L’ultimo rapporto dell’UNESCO lancia un allarme diretto alle famiglie e alle istituzioni: vietare gli smartphone in classe. Ciò è già realtà in Francia e nei Paesi Bassi, guardando all’Europa, ma ci si augura possa diventare una direttiva accolta un pò ovunque nel mondo. Non si tratta di una visione della vita legata al passato, posta in evidenza da soggetti appartenenti a generazioni che ritengono la tecnologia un nemico. Le motivazioni alla base sono scientifiche e sociologiche, come evidenziato da Audrey Azoulay, Direttrice Generale dell’UNESCO, intervistata dal Guardian. “Le connessioni online non possono sostituire l’interazione umana. Il potenziale della rivoluzione digitale è incommensurabile, ma è necessario regolarla anche nell’educazione. L’uso che se ne fa dev’essere atto a migliorare le esperienze di approfondimento, favorendo il benessere sia degli studenti che degli insegnanti. Non a loro discapito”.

Allerta smartphone: il rapporto
Il rapporto proposto, il Global Education Monitor Report 2023, ha visto l’analisi di ben 200 sistemi educativi sparsi nel mondo. Un lavoro che ha dimostrato in maniera evidente come l’utilizzo eccessivo degli smartphone provochi una riduzione concreta del rendimento scolastico. Approfondendo la materia, ci si è resi conto di come si verifichino squilibri emotivi nei minori, con un logico impatto sull’apprendimento. L’allerta riguarda inoltre le ricerche proposte, decisamente positive, in merito alle tecnologie digitali in relazione all’istruzione. Vengono descritte come un valore aggiunto, ma vengono realizzate con l’ausilio dei finanziamenti di aziende educative private, che mirano a pubblicizzare e vendere i propri prodotti.

Una tendenza che l’Unesco indica come “motivo di preoccupazione”. Si va infatti a privilegiare il profitto, a discapito della salute delle nuove generazioni. Proseguire su questa via, riporta l’analisi, sostiene una individualizzazione del singolo, trascurando in maniera crescente la dimensione sociale. Preoccupanti inoltre disuguaglianze sociali e gap educativi, derivanti dalle piattaforme educative digitali. Si richiede, dunque, che i governi intervengano per offrire principi e obiettivi chiari, delimitando l’uso della tecnologia in certi ambiti, nel rispetto delle età dei soggetti.

Smartphone vietati: dov’è già realtà
Dal 2018 la Francia ha deciso di vietare gli smartphone in classe. Nei Paesi Bassi non è ancora realtà ma lo sarà presto. È stato infatti annunciato l’addio ai cellulari in aula dal 2024. La Cina ha invece limitato in assoluto l’uso della tecnologia negli istituti scolastici del 30%. Agli studenti vengono inoltre garantite delle pause regolari dai display. Dei 200 Paesi analizzati nel report, la media è di 1 su 6. Ecco quanti hanno già scelto questa direzione. Nessun attacco alla tecnologia, dunque, come detto. Si mira soltanto a non lasciare soli i giovani in una fase cruciale della loro vita, per un digitale subordinato agli esseri umani, non viceversa.

Luca Incoronato
26 luglio 2023
quifinanza.it/attualita/divieto-smartphone-scuola-unesco...
28/08/2023 12:20
 
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Marinelli: 5G, saltato (per ora) l’aumento d’elettrosmog



Se non fosse tutto vero sarebbe incredibile l’esito di ieri a Palazzo Chigi nell’ultimo Consiglio dei Ministri pre-ferragostano: la norma sull’aumento dei limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico è saltata all’ultimo minuto! Con l’effetto della cristallizzazione di un dato politico inequivocabile: il 5G fa paura anche a Giorgia Meloni e nessuno nella maggioranza, tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ha avuto il coraggio di assumersi una gravissima e storica responsabilità politica trasformando gli italiani in cavie umane nel nome del wireless e della potente lobby del 5G. Insomma, il ‘golpe elettromagnetico‘ salta per la sesta volta consecutiva in soli cinque anni, un filotto di NO che unisce gli ultimi cinque esecutivi, da Gentiloni ai due Conte, da Draghi fino alla prima donna Premier. Tutti ci hanno provato, incalzati dalle richieste delle multinazionali, ammorbiditi dagli studi negazionisti in conflitto d’interessi. Ma finora, alla prova dei fatti, nessuno ha però avuto il coraggio di smantellare una delle norme più cautelative a livello internazionale in tema di inquinamento elettromagnetico, cioé i 6 V/m dell’Italia che, seppur traballanti e scricchiolanti, reggono ancora a vent’anni dall’adozione.

Per Allerta 5G, in esclusiva su La Casa del Sole TV e in collaborazione con OASI SANA, il giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci intervista Fiorenzo Marinelli, biologo, già ricercatore all'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna, co-autore del libro ‘Wireless’ (Editrice Fiorentina) e primo firmatario dell’appello last minute al Governo, sottoscritto da un gruppo di 52 tra scienziati, medici, chimici, fisici e biologi anche di fama internazionale, tutti contrari all’innalzamento dell’elettrosmog.
09/10/2023 00:55
 
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Giovani e disintossicazione digitale: si torna ai Feature Phone

Con la definizione di Feature Phone, spesso indicati anche come dumbphone in opposizione a smartphone, si intendono quei dispositivi basati su tecnologia di precedente generazione, spesso dotati solo di funzionalità di base e non in grado di interagire in profondità con le risorse del WEB. Ebbene, i Feature Phone negli Stati Uniti stanno tornando di moda soprattutto presso i giovani, mentre gli operatori telefonici hanno ripreso a fare accordi con i produttori di questo tipo di telefoni. Il dato emerge da un report di Counterpoint Research, che evidenzia come i leader di questo segmento siano TCL e HMD (Nokia), ma come il mercato sia sempre più affollato, con altre aziende pronte a presidiarlo, tra cui Schok, Sonim e Tinno.

www.counterpointresearch.com/us-feature-phone-market/

I costi particolarmente ridotti di questi telefoni porterebbero soprattutto i più giovani a provarli e a riportare le loro esperienze sui social network. La ricerca sostiene che le vendite di Feature Phone raggiungeranno i 2,8 milioni nel 2023, con i driver della domanda che si manterranno stabili nel corso del tempo. Inoltre, le vendite B2B potrebbero stimolare una certa domanda poiché i Feature Phone riducono i costi per le aziende. Parallelamente, anche i turisti e gli altri consumatori che necessitano di un Feature Phone usa e getta contribuiranno a rendere più solido il mercato dei Feature Phone. I quali potrebbero godere di adeguamenti legati alle moderne tecnologie, con eSIM e NFC, che potrebbero renderli più facili da usare, pur senza aumentarne i costi. Secondo la ricerca, il tutto si iscriverebbe all'interno della tendenza alla disintossicazione digitale, che vede sempre più persone respingere l'idea di una vita in cui la componente digitale è sempre più protagonista, perché porterebbe a insofferenza e anche a disagi mentali. Hashtag come #bringbackfliphones su TikTok hanno ottenuto milioni di visualizzazioni, promuovendo una maggiore adozione di Feature Phone da parte dei consumatori più giovani. Quando gli smartphone sono arrivati sul mercato sono stati adottati quasi immediatamente, a un ritmo tale da contrarre irrimediabilmente il mercato dei telefoni tradizionali, come ci ha suggerito un'altra ricerca:

www.hwupgrade.it/news/telefonia/come-spendono-gli-italiani-in-vetta-nel-periodo-preso-in-esame-telefoni-tecnologia-e-pc_119...

Attualmente, infatti, il mercato dei Feature Phone contribuisce con poco più del 2% alle vendite complessive di cellulari negli Stati Uniti. Tra gli operatori che si rivolgono a questo segmento di mercato, TCL, che produce Feature Phone per i principali operatori, è in testa al gruppo con una quota del 43% grazie alla sua forte presenza sui canali degli operatori. HMD è al secondo posto con una quota del 26%, mentre altri operatori più piccoli si dividono il resto del mercato. Tuttavia, i tre grandi operatori telefonici statunitensi, AT&T, Verizon e T-Mobile, stanno valutando nuove forme di collaborazione con i produttori di Feature Phone, intercettando questa tendenza al ritorno alla tradizione e dando una scossa al mercato. In molti di questi casi ci si allontana dai produttori tradizionali, per sondare le proposte di quelli più piccoli, alla ricerca di nuove forme di convenienza.

Rosario Grasso
28 agosto 2023
www.hwupgrade.it/news/telefonia/giovani-e-disintossicazione-digitale-si-torna-ai-feature-phone_119...
15/12/2023 13:22
 
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5G, una minaccia per i bambini: nuovo studio rivela gravi impatti sulla salute

Un nuovo studio peer-reviewed pubblicato sulla rivista “Annals of Clinical and Medical Case Reports” ha portato alla luce l’ennesima conferma della pericolosità del 5G: le antenne 5G potrebbero rappresentare una minaccia seria per la salute dei bambini, manifestandosi attraverso mal di testa, dolori di stomaco e disturbi emotivi e del sonno.

acmcasereport.org/wp-content/uploads/2023/12/ACMCR-v12-20...

Il team di ricerca, noto come “Legi”, ha condotto uno studio su una famiglia che ha trascorso le vacanze in una casa nelle vicinanze di antenne 5G. I risultati sono sconcertanti, rivelando che i sintomi dei membri della famiglia si sono attenuati rapidamente una volta che hanno lasciato l’area e sono tornati nella loro casa abituale, lontana dalle antenne. I bambini, con un’età compresa tra quattro e otto anni, hanno sviluppato sintomi emotivi, tra cui un’irritabilità aumentata. Gli scienziati sostengono che le radiazioni 5G abbiano sovrastimolato gravemente i loro sensi, rendendo i bambini più vulnerabili a disturbi emotivi.

radiationscience.com/2023-12-12-5g-children-headaches-stomach-pain-sleeping-probl...

Il dott. Lennart Hardell-Garcia, rinomato esperto nel campo dei rischi di cancro derivanti dalle radiazioni, e la dottoressa Mona Nilsson, oncologa ed epidemiologa, hanno redatto un rapporto sull’impatto del 5G sulla salute dei bambini piccoli. Secondo il dott. Hardell, il 5G è ancora “abbastanza nuovo”, con pochi studi sul suo impatto sulla salute umana. Questo solleva dubbi sulla prudenza dei regolatori che sembrano aver concesso carta bianca al settore delle telecomunicazioni senza adeguati studi preventivi sulla sicurezza. Miriam Eckenfels-Garcia, direttrice del programma “Radiazioni elettromagnetiche e Wireless” presso il “Children’s Health Defense (CHD)”, ha accusato l’implementazione del 5G di favorire gli interessi finanziari e industriali a discapito della salute dei bambini. Il caso studio della casa vacanza ha coinvolto la compilazione di un dettagliato questionario sui sintomi da parte della famiglia. I risultati sono sconcertanti: i bambini hanno riportato problemi di sonno, irritabilità ed emozioni estreme, tutti valutati al massimo sulla scala di gravità. I bambini, di età compresa tra quattro e otto anni, hanno manifestato diarrea, dolore addominale e mal di testa, sintomi che sono scomparsi una volta tornati a casa, dove i livelli di radiazioni erano significativamente inferiori.

Mona Nilsson della Fondazione Svedese per la Protezione dalle Radiazioni ha definito questi risultati “molto preoccupanti”, sottolineando che tali sintomi non dovrebbero affliggere i bambini di questa età, ma sono diventati più frequenti a causa dell’esposizione crescente alle radiazioni a radiofrequenza. Le agenzie governative devono adottare misure decisive per proteggere la salute dei bambini e la sicurezza pubblica, invece di ignorare la crescente evidenza degli impatti nocivi del 5G. La sicurezza dovrebbe essere prioritaria rispetto agli interessi finanziari e industriali, prima che sia troppo tardi per rimediare ai danni causati dalla corsa sfrenata verso la tecnologia senza fili.

05 dicembre 2023
newsacademy.it/scienze-e-salute/2023/12/15/5g-una-minaccia-per-i-bambini-nuovo-studio-rivela-gravi-impatti-sulla...
[Modificato da wheaton80 15/12/2023 13:26]
13/02/2024 14:13
 
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Antenna sul tetto o davanti casa? L’immobile perde valore commerciale. Ecco le sentenze

Queste foto sono state scattate a Roma, nella frazione di Acilia, sulla via del Mare verso il lido di Ostia. Un palazzo praticamente ridotto a dormitorio (tra le onde, poi, chissà che sogni tranquilli!), le facciate esterne diroccate, come una discarica a cielo aperto le strade a circondarlo. Immondizia e graffiti metropolitani ovunque. Basta guardare le immagini, parlano da sole. Valore commerciale delle case? Ovviamente al ribasso, cioé scarsa appetibilità di compravendita, perché sopra il palazzo, sul tetto, ci sono ben tre diverse stazioni radio base. Un grappolo di antenne di telefonia mobile 2G, 3G, 4G e 5G ad irradiare tutto l’isolato. Proprietari e condominio beneficiano di una rendita annuale. Di norma poco meno di 10mila euro l’anno. Intorno, però, il vuoto tetro e spettrale a suggellare il pegno salato.





Come questo palazzo-antenna di Roma (Acilia) ce ne sono tantissimi in tutta Italia. La condizione è più o meno sempre la stessa. Funziona così. Un leitmotiv. Una compagnia telefonica (o la ditta incaricata) individua la zona da predare, aggancia l’amministratore del condominio nell’intento di installare sul lastrico solare una stazione radio base. In cambio, offre un canone annuo a mò di pagamento d’affitto. Se non c’è un regolamento, un piano di localizzazione municipale o il diniego dell’ufficio tecnico comunale, anche col silenzio-assenso degli interlocutori e davanti all’eventuale dissenso dell’assemblea… piazzare in cima all’edificio l’infrastruttura tecnologica è un gioco da ragazzi. Ma oltre la salute in pericolo, sia di chi ci abita davanti che sotto (come dimostrano recenti studi scientifici, sconfessando la cosiddetta teoria ad effetto ombrello di protezione), a pagare il salato prezzo finale è anche il valore commerciale dell’immobile. La svalutazione delle case. Un palazzo con antenna sopra o davanti perde mercato, in Germania addirittura scende del 50%. E in Italia le sentenze delle aule di tribunale parlano pure di centinaia di migliaia di euro di risarcimento per chi ha la forza di portare in giudizio i colossi del wireless. Eccole le più recenti:

- Pretore di Bologna, sentenza del 14/04/1999: ha dato ragione ad alcuni condomini che sostenevano che l’installazione di un’antenna deprezza il valore dell’intero edificio su cui essa è montata.

- Tribunale Civile di Bologna, sentenza 1886, del 08/03/2005: il giudice ha dato ragione al proprietario di un appartamento di Bologna: a seguito di delibera condominiale nella quale aveva espresso la propria contrarietà, la società H3G era in procinto di installare sul tetto dell’edificio condominiale una stazione radio base per telefonia cellulare. Il proprietario ha affermato la lesione del diritto di proprietà sulle parti comuni ed esclusive dello stabile condominiale, derivata dalla installazione autorizzata da delibera condominiale, che avrebbe tra l’altro cagionato un deprezzamento del valore dell’immobile “in forza della potenziale pericolosità per la salute umana delle emissioni elettromagnetiche che promanano dai ripetitori per telefonia cellulare“, e prospettava una lesione del decoro architettonico.

- Tribunale Civile di Forlì, sentenza del 2009: il giudice riconosce l’indennizzo di 200mila euro per il deprezzamento della casa di un proprietario che ha portato a giudizio TIM per un’antenna davanti l’abitazione, considerata “una minaccia alla salute, sua, della sua famiglia e di tutto il quartiere: l’impianto ha una potenza di 20 volt per metro. E ha una capacità di rovesciare in aria onde elettromagnetiche da far paura. Per dire: a un certo punto in quella zona ad alto tasso elettrico esplodono i telefonini, i cancelli s’aprono da soli, le lampadine si squarciano. Roba da film dell’orrore”.

- Tribunale Civile di Piacenza, sentenza 709, del 02/11/2018: il giudice ha accertato che la costruzione della stazione radio base nel Comune di Fiorenzuola (Piacenza) ha comportato una permanente diminuzione del valore degli immobili, condannando la società costruttrice dell’antenna ad un indennizzo di oltre 65.000 euro.

- Giudice di pace di Perugia, sentenza del 2023:“L’appartamento perde valore a causa delle antenne della telefonia davanti alle finestre: risarcito”. Questa la sintesi della sentenza appellata: un proprietario “ha proseguito la battaglia in quanto in questi anni ha provato a vendere il suo appartamento, ma acquirenti e agenzia immobiliari, affacciandosi alle finestre, hanno tutti mostrato la stessa reazione di fronte alle antenne telefoniche che sorgono di fronte: fuga precipitosa“.

Non solo sentenze però. Un’indagine dell’Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari sulla percezione del rischio sostiene che “sono pochi i cittadini che acquisterebbero o prenderebbero in affitto una casa posta vicino ad una fonte di inquinamento elettromagnetico”. L’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari afferma che “gli immobili vicini ad antenne trasmittenti subiscono una svalutazione“. L’Associazione ARES 2000 ha promosso una ricerca dal titolo “Abitazioni tra le Onde”, confermando che gli immobili vicini alle antenne subiscono una svalutazione commerciale.

Maurizio Martucci
07 febbraio 2024
oasisana.com/2024/02/07/antenna-sul-tetto-o-davanti-casa-limmobile-perde-valore-commerciale-ecco-le-s...
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Il villaggio francese che ha messo al bando l'uso degli smartphone in pubblico



A Seine-Port, nella zona di Seine-et-Marne a sud di Parigi, i residenti (meno di 2.000 persone) hanno votato sì a un referendum che limita l'uso degli smartphone in pubblico, vietando ad adulti e bambini di scorrere i propri dispositivi mentre camminano per strada, seduti con gli altri su una panchina del parco, nei negozi, nei bar o a mangiare nei ristoranti e mentre i genitori aspettano i propri figli davanti ai cancelli della scuola. A raccontare la scelta di questa cittadina è il quotidiano britannico The Guardian.

www.theguardian.com/world/2024/feb/10/fighting-the-smartphone-invasion-the-french-village-that-voted-to-ban-scrolling-in-public?CMP=GT...

È stato approvato anche un documento di impegno per le famiglie sull'uso degli schermi da parte dei bambini: niente schermi di alcun tipo al mattino, niente schermi nelle camere da letto, niente prima di dormire o durante i pasti. Se i genitori di adolescenti firmano un accordo scritto per non regalare uno smartphone ai propri figli prima dei 15 anni, il Comune fornirà al bambino un vecchio cellulare solo per le chiamate. Hanno votato complessivamente 277 persone, circa il 20% degli iscritti nelle liste elettorali; i sì sono stati il 54%. Il provvedimento comunale è il primo di questo genere in Francia; ma comunque la polizia non può fermare o multare le persone che utilizzano lo smartphone per strada perché non esiste una legge nazionale in questo senso. Il sindaco del paese ha definito il provvedimento come un invito e una guida per limitare l’uso del telefono. I negozianti sono invitati ad affiggere adesivi sulle vetrine e a chiedere gentilmente alle persone di smettere di guardare il cellulare. Non mancano le perplessità o i pareri critici, e c’è chi ribadisce che ormai gli schermi fanno parte della vita delle nuove generazioni. I giovani hanno anche fatto notare che nel paese non si sono molti svaghi o attività a loro dedicate e il sindaco si è impegnato a intervenire su questo. La questione, malgrado la vittoria dei sì al referendum, continua a far discutere e resta centrale nel dibattito sul nuovo modo di vivere la socialità oggi.

06-03-2024
www.ilcambiamento.it/articoli/il-villaggio-francese-che-ha-messo-al-bando-lo-scroll-degli-smartphone-in-...
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