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Appello, ora la moratoria per l’aborto

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2024 19:11
08/01/2008 11:49
 
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Meno male che a Marzo arriva la RU486 troppo a lungo osteggiata e già presente da anni nei paesi europei più evoluti.

Finirà così l'inutile calvario di donne costrette a ricorrere alla chirurgia.

La chimica farà fare un enorme passo avanti ad una scelta sancita e riconosciuta dalla legge.

08/01/2008 11:59
 
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RU486....
volgio vedere quanta pubblicita e informazione ne fanno a riguardo..spero abbastanza affinche anche quelle ragazze che ancora non hanno capito bene come effettuare certe scelte della vita finalmente possano decidere in santa pace....

09/01/2008 21:03
 
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Re:
=FRANCESCKA=, 8.1.2008 0:18:

io credo che pero' un dottore nasca per difendere la vita........
(a meno che questa non risulti inequivocabilmente danneggiata tanto da non essere autosufficenti)
io sono contro l'aborto e contro ogni moratoria che ne impedisca il farsi.
e sono convinta che un dottore possa e debba rifiutarsi nel praticare l'aborto se cio' va' contro la sua etica o la sua religione!
la legge e' giusto che ci sia perche' non si puo' costringere una donna che non vuole il suo bambino a mettersi in mano a macellai.
abolire l'aborto significherebbe far crescere di nuovo la clandestinita' di tale atto.
magari si potrebbe portare il limite dell'eta' a 18 anni ...e togliere la clausola dei genitori....
se una ragazza a 14 anni vuole abortire oggi si chiede il consenso ai genitori!
e' assurdo!
se proprio una madre non ne vuole sentire parlare di un bambino che lo dia in adozione(legge da modificare in maniera quasi totale)
non ne vuole?
prenda la pillola!
ci sono tantissimi metodi per non restare incinta.....
tutto lecito tranne l'uccidere una creatura!(per come la penso io!)
conosco donne che lo hanno fatto e per me' son sempre le stesse...
io non potrei mai.......
fare una moratoria per costringere le donne no!
fare informazione magari per evitare l'ingravidamento si!




Non solo per difenderla...ma é anche nel giuramento....

Il testo più celebre che codifica l'etica medica è però il Giuramento (ancor oggi in uso), in cui vengono enumerati i princìpi fondamentali che deve seguire chi esercita questa professione: diffusione responsabile del sapere, impegno a favore della vita, senso del proprio limite e rettitudine, segreto professionale. Benché l'attribuzione ad Ippocrate sia fittizia (esso pare provenire da circoli pitagorici), nella sua ispirazione generale esso si sposa bene con la sua ambiziosa concezione della medicina come «conoscenza dell'uomo»:

Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli dèi e le dee, chiamandoli a testimoni che adempirò secondo le mie forze e il mio giudizio questo giuramento e questo patto scritto.

Terrò chi mi ha insegnato questa tecnica in conto di genitore e dividerò con lui i miei beni, e se avrà bisogno lo metterò a parte dei miei averi in cambio del debito contratto con lui, e considerò i suoi figli come fratelli, e insegnerò loro questa tecnica se vorranno apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti. Metterò a parte dei precetti e degli insegnamenti orali e di tutto ciò che ho appreso i miei figli e i figli del mio maestro e i discepoli che avranno sottoscritto il patto e prestato il giuramento medico, ma nessun altro.

Sceglierò il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un'iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l'aborto.

Conserverò pia e paura la mia vita e la mia tecnica. Non opererò neppure chi soffre di calcoli, ma cederò il posto a chi è esperto di questa pratica. In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi ad ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo delle donne e degli uomini, sia liberi che servi.

Tutto ciò ch'io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia professione, o anche al di fuori della professione nei miei contatti con gli uomini, e che non dev'essere riferito ad altri, lo tacerò considerandolo cosa segreta.

Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e della tecnica, stimato in perpetuo da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi tutto il contrario.



mondodomani.org/mneme/s1fi0.htm#par33
[Modificato da LiviaGloria 09/01/2008 21:04]
09/01/2008 21:21
 
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Re:
Nivacrom, 8.1.2008 11:49:

Meno male che a Marzo arriva la RU486 troppo a lungo osteggiata e già presente da anni nei paesi europei più evoluti.

Finirà così l'inutile calvario di donne costrette a ricorrere alla chirurgia.

La chimica farà fare un enorme passo avanti ad una scelta sancita e riconosciuta dalla legge.





femminista e non cattolica...

Intervista a Renate Klein (23 febbraio 2006)
«Da vera femminista dico no alla Ru 486»
Pierangelo Giovanetti, da Melbourne

Non è cattolica. Non appartiene al Movimento per la vita australiano. È una femminista convinta, docente di Diritti della donna e delle problematiche femminili alla Deakin University di Melbourne. E proprio per questo Renate Klein, origini svizzero-tedesche, è una convinta sostenitrice della lotta contro la pillola abortiva Ru 486. «Perché è un farmaco contro le donne, contro la loro salute, contro la loro vita», spiega decisa.

«Chi dice che è una scelta che dà loro maggiore libertà, mente. Ora che anche la Camera dei Deputati ha liberalizzato in Australia l’aborto chimico, le donne si troveranno ad abortire da sole, senza un medico a fianco, con gravi controindicazioni per il loro organismo. È la vittoria delle case farmaceutiche. Alle donne toccherà fare da cavia delle sperimentazioni in atto, visto che non sono ancora noti tutti gli effetti collaterali della pillola».
Renate Klein è tra le voci laiche più autorevoli in Australia del movimento contro la Ru 486. È autrice di una approfondita ricerca condotta con altre due scienziate, Janice Raymond e Lynette Dumble, dal titolo Ru 486: Misconceptions, Myths and Morals, in cui affronta gli aspetti storici, scientifici ed etici della pillola abortiva. «Dobbiamo unirci, cattolici, laici e credenti in ogni altra religione, in questa battaglia di civiltà», aggiunge con forza. «Ricordiamoci una cosa: l’obiettivo che sta dietro l’aborto chimico è quello di farne un aggressivo strumento di controllo delle nascite, che sarà usato soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. E qui risulterà ancora più facile confondere le statistiche sulle vittime della Ru 486. Chi potrà stabilire se una donna è morta dissanguata o per gli effetti tossici della pillola abortiva?».

Renate Klein, perché lei, femminista radicale, è così contraria alla Ru 486?
«Perché non è sicura e non amplierà, come semplicisticamente sostengono i movimenti pro-choice, le possibilità di scelta della donna. La Ru 486 è imprevedibile nei suoi effetti: l’aborto si può prolungare per oltre due settimane, con nausea, perdite di sangue, vomito e contrazioni dolorose. Una donna su dieci avrà comunque bisogno di un intervento per portare a termine l’aborto. Pensate cosa accadrà nei territori isolati dell’Australia, lontani dagli ospedali. La decisione del Parlamento federale di Canberra, che ha "liberalizzato" l’uso della pillola, metterà più a rischio la vita delle donne».

Perché non ritiene la Ru 486 un farmaco sicuro?
«Perché è ancora in fase di sperimentazione. La comunità scientifica ha registrato cinque casi negli Stati Uniti e in Canada di donne morte durante l’assunzione della pillola. A questi vanno aggiunti altri due decessi in Gran Bretagna e uno in Svezia. Paradossalmente mentre medici e scienziati a livello mondiale si stanno interrogando su queste morti, in Australia di fatto è stato dato il via libera alla sua messa in vendita. La Ru 486 inoltre ha prescrizioni molto circoscritte. Non va presa dalle donne sotto i 18 anni e da quelle sopra i 35 anni, pena pesanti controindicazioni. Poi non deve essere presa da soggetti di peso superiore ai 75 chili. Non si sa che effetti dà se chi l’assume soffre di asma. In tutti questi casi, se la gravidanza non viene interrotta, si presenta il forte rischio di gravi malformazioni del bambino».

Come mai la pillola abortiva fa male alle giovanissime?
«Chi ha meno di 18 anni può accusare disturbi nel completamento dello sviluppo, con il rischio dell’infertilità. Le case farmaceutiche non lo dicono, ma queste ragazze rischiano di non potere poi avere più bambini. Il sogno dell’industria è arrivare a far sì che le strutture mediche non forniscano più l’assistenza in caso di aborto e che invece l’aborto a livello mondiale sia portato avanti in maniera chimica, attraverso una produzione di massa della Ru 486».

È strano che in una società sempre più alla ricerca di prodotti naturali e di stili di vita e metodi di cura alternativi a quelli chimici, non crei problema l’uso di un farmaco così rischioso.
«Purtroppo non c’è la consapevolezza diffusa di ciò che la Ru 486 vuol dire. La smerciano ancora come una libertà in più per la donna. Così vediamo da una parte crescere in Australia l’uso di prodotti naturali in ogni campo, dal cibo alla cosmesi alla medicina alternativa, con l’intento preciso di introdurre la quantità minima di veleni chimici nell’organismo. Dall’altra si fa una battaglia ideologica per liberalizzare l’uso di sostanze chimiche abortive. È un controsenso».

Che indicazioni si possono trarre dai casi medici registrati in altri Paesi?
«Se guardiamo alla donna morta in Canada nel 2001, vediamo che la Ru 486 indebolisce fortemente il sistema immunitario, rendendo impossibile per la paziente combattere i batteri. Questo conduce a uno shock settico e a morte rapida. Perciò il Canada ha bloccato le sperimentazioni e la vendita della Ru 486 non è consentita. Le quattro morti avvenute in California in un primo tempo furono attribuite a pillole contaminate, ma questo si è dimostrato falso. Di fatto, quindi, i rischi permangono e si è risolto semplicemente mettendo in guardia le donne che fanno uso della Ru 486 che questa può causare infezioni. I casi di morte registrati, infatti, riguardavano tutti donne sane e senza problemi fisici particolari. Ora, se i sintomi della pillola abortiva sono gli stessi di un’infezione (nausea, perdite di sangue vaginali, crampi, dolori alla schiena), come si può distinguere se si tratta del normale processo abortivo o se invece è in corso un’infezione dagli esiti mortali?».

Esiste una registrazione di tutti i casi di utilizzo della Ru 486 che hanno comportato complicazioni?
«No. Difatti la vicenda di una delle donne morte in California è venuta alla luce perché la famiglia ha ordinato un’autopsia privata. Ma chissà quante altre morti sono avvenute a seguito dell’utilizzo della pillola abortiva, senza che se ne sia a conoscenza. Del resto negli Stati Uniti non è obbligatorio, e si calcola che solo nel 10% dei casi vengono registrati gli effetti collaterali dei farmaci, di qualunque farmaco. Comunque anche i soli casi registrati di effetti collaterali di vario tipo ammontano a parecchie centinaia. Solo le donne che hanno richiesto trasfusioni di sangue dopo l’assunzione della Ru 486 sono quasi un centinaio».

Ora che il Parlamento australiano ha deciso la liberalizzazione del farmaco, delegando la questione al TGA (l’ente di valutazione dei farmaci) entro l’anno la Ru 486 sarà disponibile al pubblico nelle farmacie. Come pensa di continuare la sua battaglia?
«La sconfitta al Senato e alla Camera dei Rappresentanti non deve fermare tutto. Dobbiamo continuare in questo impegno per coscientizzare l’opinione pubblica sui gravi rischi che l’aborto chimico comporta. Per questo occorre una forte mobilitazione popolare. In secondo luogo, spetterà soprattutto a medici, docenti universitari, ma anche a volontari qualificati mantenere sempre monitorato ogni tipo di informazione e di decisione sulla Ru 486. Ogni informazione nuova che si riuscirà a ricavare, ogni notizia che dai centri di ricerca e dalle sperimentazioni in atto si riuscirà a raccogliere, servirà a creare un quadro più completo sulla pillola e sui suoi effetti. Io continuerò a parlarne in incontri pubblici e intendo pubblicare ancora scritti e testi di approfondimento sulla questione. Dobbiamo stare in guardia. E proprio le donne dovrebbero essere le prime a condurre questa battaglia».


09/01/2008 21:24
 
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ancora

Si sono giá messi al sicuro con la legge...non si possono chiedere eventuali danni...?????

effetti colaterali (16 febbraio 2006)
Quando la Ru 486 finisce in tribunale
di Assuntina Morresi

Durante l’aborto con la pillola Ru 486 le donne possono vedere l’embrione abortito: sono loro, infatti, a dover controllare personalmente il flusso emorragico, in ospedale o anche a casa. In uno studio del 1998 pubblicato sul British Journal of Obstetrics and Gynecology, il 56% delle donne sottoposte ad aborto chimico dichiara di aver riconosciuto l’embrione, e il 18% ne denuncia come conseguenza incubi, flash-back e pensieri ricorrenti.
In genere questo non viene detto alle donne che si sottopongono all’aborto chimico, come non viene detto, anche a quelle che scelgono il metodo chirurgico, che l’interruzione di gravidanza può provocare danni psicologici di lunga durata. Il consenso informato non è una pura formalità, ma una possibilità per chi si sottopone a un intervento di decidere di sé e della propria vita con piena responsabilità. Inutile parlare di "libera scelta" se l’informazione fornita al paziente è scorretta o incompleta. Gli avvocati si sono accorti di questa mancanza di informazione, e in alcuni casi l’hanno trasformata in una battaglia legale vincente.

«Ho ottenuto un risarcimento per donne psicologicamente traumatizzate da un aborto, incluso un caso in cui una donna ha espulso parti riconoscibili di feto. [...] È probabile che questo trauma avvenga più frequentemente con l’uso della Ru 486, quando la donna abortirà spesso a casa. [...] Ho anche rappresentato altre donne in cause di risarcimento legate all’aborto: vorrei avere l’opportunità di apparire come testimone per l’interrogazione, e sottolineare il trauma fisico e psicologico vissuto dalle donne che abortiscono. Un trauma che sarà esacerbato dalla lunga procedura con la Ru 486».
Sono stralci della lettera che l’avvocato Charles Francis ha indirizzato alla Commissione d’inchiesta del Senato australiano sulla Ru 486. Una voce importante nell’accesissimo dibattito di questi giorni in Australia, dove il parlamento vota sul mantenimento o meno del controllo ministeriale sulla pillola abortiva: l’avvocato Francis è stato il primo in Australia a vincere una causa per danni psicologici seguiti ad un aborto.

Si trattava del "caso Ellen", era il 1998: dopo l’aborto la donna cadde in una grave forma di depressione, ma nessuno l’aveva avvertita dei danni psicologici che avrebbe potuto soffrire. "Ellen" fece causa e ricevette una somma cospicua come risarcimento, con l’ingiunzione però a non pubblicare dettagli della sua vicenda. Francis ha vinto anche la causa di "Meg","severamente traumatizzata" per aver visto parti del feto espulso.

I casi australiani non sono rimasti isolati: nel 2002 una donna inglese ha iniziato una battaglia legale nei confronti del Servizio sanitario nazionale dopo un forte esaurimento nervoso a seguito di un aborto, perché non era stata adeguatamente informata sulle conseguenze dell’intervento per la propria salute mentale.

Le donne dovrebbero essere portate a conoscenza dei possibili danni psicologici legati ad un aborto – vista l’ampia documentazione scientifica a riguardo –, a maggior ragione se possono scegliere di abortire chimicamente. Solitamente l’aborto con la pillola dura tre giorni, ma può prolungarsi per una settimana e oltre, con i noti effetti collaterali di dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, perdite di sangue abbondanti e prolungate: l’impatto psicologico può essere molto più pesante rispetto a quello legato a una procedura chirurgica. Dovrebbero essere informate anche che il rischio di mortalità è 10 volte più alto con il metodo chimico che con quello chirurgico. Inoltre, per mettersi al riparo da eventuali procedimenti legali come quello vinto dall’australiana "Meg", andrebbe spiegato che utilizzando la Ru 486 si può vedere il sacco gestazionale con l’embrione abortito.

Nelle "note informative per la paziente" della sperimentazione della Ru 486 condotta da Silvio Viale all’Ospedale Sant’Anna di Torino, a disposizione sul sito dell’associazione Adelaide Aglietta, si legge invece: «Quando abortirà, lei si accorgerà di abortire, ma normalmente non vedrà il prodotto dell’espulsione, poiché a quest’epoca l’embrione misura circa 0,5-1,5 cm ed è difficilmente individuabile in mezzo al sangue, alla mucosa ed ai coaguli». Nel testo del consenso informato, poi, scompare qualsiasi riferimento al «prodotto dell’espulsione».

Ma recentemente proprio Silvio Viale denunciava preoccupato che la polizza assicurativa dei medici della regione Piemonte escludeva, fra gli altri, anche i danni «derivanti da prodotti anticoncezionali e Ru 486 …nei casi in cui l’assicurato e/o contraente riveste la qualifica di produttore ai sensi di legge». Se in Italia qualche donna che ha subito danni psicologici del tipo che abbiamo citato decidesse di intentare una causa, cosa farebbero i medici che adottano la Ru 486?
NWO - Nuovo Ordine Mondiale
09/01/2008 21:27
 
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Per capire meglio cos é la pillola abortiva...

www.stranocristiano.it/battaglie/ru_486.htm

Comunque un aborto é aborto...una vita é una vita ed uccidere quella vita é uccidere anche che avesse tre secondi di vita....
09/01/2008 23:34
 
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Aborto, le lettere dello "scandalo"

di Michele Brambilla

«Caro Giuliano Ferrara, grazie per quello che stai facendo...», «Caro direttore del più bel giornale che c’è...», «Caro direttore coraggio, la battaglia per la verità è sempre sacrosanta al di là di tutte le confessioni, le sono vicino con sincera ammirazione»... Sono ormai più di due settimane che, ogni giorno, almeno due pagine intere de Il Foglio sono occupate da lettere di adesione alla richiesta di moratoria sull’aborto avanzata da Giuliano Ferrara.

Di adesioni ma non solo: di riflessioni sulla vita e sulla morte, di interrogativi su Dio o comunque sul grande mistero che ci avvolge, perfino di storie personali: nomi illustri e (soprattutto) gente comune raccontano, come in un confessionale, le loro piccole grandi vicende private, la gioia per la nascita di un figlio, la convivenza con una malattia, il dolore e il rimorso per aver pronunciato, un giorno ormai lontano ma sempre presente e pungente, un «no» alla vita.

Gli scherzi del destino. Non doveva essere, quello di Ferrara, un giornale laico? Un foglio d’élite? Un pensatoio per la classe dirigente? Non viene forse, il suo direttore e fondatore, dalla scuola del vecchio Pci, e poi dalla sinistra libertaria del Sessantotto, e poi ancora dall’epopea craxiana, con i suoi richiami a Garibaldi e al Risorgimento? Non era forse determinante, nella truppa che fondò il Foglio, la componente radicale? Non era forse palpabile la comunanza - a tratti la fratellanza - con Marco Pannella e le sue «battaglie» per le «conquiste civili»?

E invece. Invece scrive un’ostetrica di settant’anni: «Penso di aver sottratto alla pena d’aborto diverse centinaia di bambini. Sono passate da casa mia vergini e prostitute. In questi quarantaquattro anni mai nessuna è tornata pentita di avere accolto la maternità: né la undicenne incinta né la donna vittima di violenza». Scrive una giovane coppia di Napoli: «Nel prossimo marzo nascerà il nostro primo figlio (...) Dalla prima ecografia abbiamo visto un puntino bianco in continuo movimento, poi un embrione meglio formato, poi una piccola testa, poi delle piccole braccia, poi delle piccole gambe, poi un bambino e poi...». Una lettrice racconta di quando, studentessa di medicina, con le lacrime agli occhi battezzò un feto di cinque mesi «adagiato malamente su un pezzo di lenzuolo, pronto per l’autopsia che confermasse la diagnosi della sua malattia, curabile solo con l’“aborto terapeutico”...».

C’è anche una donna che è viva perché la 194 non era ancora in vigore: «Se fossi stata concepita anni dopo avrei avuto tutte le “carte in regola” per essere abortita. Ma era il 1976 e io, “feto malformato”, sono nata e anche se la mia “prima madre” non se l’è sentita di tenermi io la ringrazio di avermi messo al mondo». Che scandalo, per un certo milieu che Ferrara ben conosce. Che scandalo dar voce perfino a chi ricorda quel che non si vorrebbe ricordare, e cioè che c’è perfino la possibilità - per la donna in difficoltà - di partorire un figlio e poi di affidarlo ad altri, perché c’è sempre un popolo pronto ad accogliere la vita. È il popolo che ora, forse con sorpresa dello stesso Ferrara, è diventato il popolo de Il Foglio. Gli esperti di mass media, che come gran parte degli esperti vivono ben distanti dalla realtà, si stupiscono.

Ma la realtà gioca brutti scherzi, e il grande successo dell’iniziativa di Ferrara dimostra che c’è anche un popolo (forse non maggioritario, ma comunque un popolo) che ha idee ben differenti da quelle della cultura dominante, da quelle dei filosofi à la page, dei direttori-predicatori-della-domenica con la barba bianca. La proposta di una moratoria sull’aborto ha reso finalmente visibile, dalle colonne de Il Foglio, un popolo mai rappresentato dai grandi giornaloni, e nemmeno da una stampa cattolica resa prudente dal timore di venir tagliata fuori dal mondo. Perché diciamo la verità: neanche Avvenire e Famiglia Cristiana parlano così forte e chiaro come parla oggi Giuliano Ferrara. Là si legge pure che la 194 è «una buona legge», da «non toccare» ma semmai «da applicare meglio». (Che strano. Ventisette anni fa, quegli stessi giornali diedero battaglia per abrogarla, questa legge varata con l’ipocrita nome di «tutela della maternità»: è forse cambiato qualcosa da allora?).

Qua, voglio dire sul Foglio, Ferrara scrive invece che «l’aborto è un omicidio». Ecco perché questo popolo ha trovato solo ora una casa. Dicevamo che è uno scherzo del destino, perché Il Foglio è nato come giornale laico e per dea esibiva la Ragione. Ma in fondo: non è forse anche laica una battaglia per la difesa della vita? E c’è forse qualcosa di più ragionevole che interrogarsi sulla nostra origine e sul nostro destino, magari con quegli «Appunti per il dopo» che sono un’altra straordinaria iniziativa del Foglio? Ferrara scherza, Ferrara ci gioca, Ferrara ci marcia e fa solo politica, dicono per screditare non tanto lui, ma quello che scrive. Qualcuno addirittura sostiene che il fine ultimo è l’aumento della diffusione del giornale. Che fesserie. Chi conosce Ferrara sa bene che di aumentare le vendite non gliene frega niente, anzi circola addirittura una leggenda che lo vorrebbe incazzato quando il giornale vende più del solito, perché in quel caso diventerebbe popular e non elitario.

Chi lo conosce bene sa anche che sono altri i momenti in cui Ferrara gode nel creare un caso, o un personaggio, in cui egli stesso non crede. Quando lancia qualche bizzarria politica per sparigliare le carte, ad esempio. Ma non adesso, non sulla vita, non sulle grandi domande dell’uomo. Bleffa? E perché mai. Non dice di essersi convertito, anzi si lamenta perché vorrebbe crederci, ma non ci crede. Il paradosso de Il Foglio è un paradosso solo fino a un certo punto. Ferrara continua ad appoggiarsi sulle due risorse cui ha sempre fatto affidamento: l’intelligenza e la ragione. Sono l’intelligenza e la ragione a fargli prendere atto che né la politica né l’economia, né la sociologia né la scienza possono rispondere ai bisogni più profondi dell’uomo. Come diceva Pascal: «L’ultimo passo della ragione è riconoscere che c’.


Il Giornale
Una volta, mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole:
"recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia".


Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.263


11/01/2008 09:51
 
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COmincio davvero a schifarmi....
della censura me l´aspettavo non avete nemmeno il coraggio di affrontare le risposte altrui tanto siete profondamete toccati spiritualmente dal problema dell´aborto....

MA CHE GENTE COME VOI SI ARROGHI IL DIRITTO DI DECIDERE PER TUTTI COSA SIA IL BENE O IL MALE PORTANDO COME PORTAVOCE UN PORCO COME GIULIANO FERRARA.....

comincio davvero a schifarmi....

VOI DIFENDETE GLI ABORTI CLANDESTINI, L´ABBANDONO DI INFANTI NELLA SPAZZATURA, L´INFANZIA ROVINATA DEGLI ORFANI.....L´IGNORANZA E PURTROPPO ANCHE LA VERGOGNA MORALE DI CHI PUR DI NON INFRANGERE REGOLE ASSURDE DA VOI CITATE PREFERISCE DISTRUGGERE LA VITA QUANDO VIENE ALLA LUCE PIUTTOSTO CHE USARE LA CONTRACCEZZIONE O FERMARE IL PROCESSO PRIMA CHE LA VITA VENGA AL MONDO...

Voi di quei bambini che avranno una vita, quella reale, quella in contatto con il mondo esterno, quella che deve affrontare giorno dopo giorno l´ambiente circostante....non quella dentro una pancia....NON VE NE FREGA NULLA....

COME A QUEL PORCO DI GIULIANO FERRARA CHE PUR DI RESTARE A GALLA NEL MONDO DEL GIORNALISMO E DELLA TELEVISIONE TIRA FUORI DI TUTTO PUR DI ATTIRARE L´ATTENZIONE SU DI SE....

LE VERE VITTIME DI QUESTO SCEMPIO TEOLOGICO MORALE SONO I BAMBINI CHE DOVRANNO NASCERE IN UN MONDO CHE NON LI VUOLE.....

Sono fortunati quelli che nasceranno dall´amore dei loro genitori e forse saranno fortunati quelli che troveranno nuovi genitori che li ameranno...

MA IL RESTO SOFFRE IN SILENZIO DIMENTICATI DA TUTTI ANCHE DA GENTE COME VOI E GIULIANO FERRARA.....

sono davvero schifato....
11/01/2008 13:45
 
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a qualcuno piacerebbe vedere...
questo mondo come una stalla piena di vacche da riproduzione....

muuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuhhhhhhhhhh

[SM=x268951] [SM=x268951]
11/01/2008 18:19
 
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MITI E LEGGENDE SULLA LEGGE 194


In questi giorni, in concomitanza con la proposta di moratoria dell’aborto lanciata da Giuliano Ferrara su “Il Foglio”, si è riacceso sui mass media e nell’opinione pubblica italiana il dibattito sulla legge 194 spesso presentata non come una legge negativa di per se ma solo come una norma male applicata. Per fare chiarezza su questo argomento pubblichiamo di seguito il comunicato stampa dell’8 gennaio 2008 diffuso dall’Associazione Verità e Vita a firma del suo Presidente Mario Palmaro…


Mario Palmaro,
presidente Comitato Verità e Vita

«Si diffondono in questi giorni sui mass media italiani alcune leggende sulla legge 194 del 1978. Una mitologia che descrive la legge sull’aborto come una “buona legge”, una legge che deve essere ancora applicata integralmente per poterne apprezzare i notevoli aspetti positivi.
Qualcuno fornisce una ricostruzione storica davvero stupefacente, sostenendo che la 194 era nata buona e giusta, una legge non abortista, ma che poi l’insipienza degli uomini l’ha male interpretata e peggio applicata. Valga su tutti l’intervista apparsa sul quotidiano “Libero” di venerdì 4 gennaio 2008, nella quale Eugenia Roccella dice fra l’altro: «Rispetto ad altre leggi internazionali, la 194 è una buona legge, che parte, non a caso, proprio dalla tutela della maternità. È una legge che non afferma mai l`aborto come un diritto (…) Non è eugenetica». «Secondo me – prosegue sempre la Roccella – la questione non è abolire o rifare la legge, ma non tradirla, non trasformarla in un feticcio vuoto, una legge intoccabile a parole e invece violata, disapplicata e stravolta nella prassi quotidiana».
Altri ancora dichiarano che «la 194, nei suoi principi ispiratori, ha una rilevante rispondenza con le richieste del movimento delle donne e si pone come uno strumento per combattere e sconfiggere la triste piaga degli aborti clandestini. In questo senso la legge non è una legge “abortista”: non crea, né impone l’aborto, anzi si fonda sulla sua prevenzione, valorizzando il ruolo delle strutture sanitarie pubbliche per fare della procreazione un evento cosciente e responsabile, cioè non casuale».
È evidente che simili affermazioni, soprattutto se pronunciate da personalità elette a punti di riferimento del mondo cattolico e della galassia pro-life (Eugenia Roccella è editorialista di “Avvenire” e de “L’Osservatore Romano”), disorientano grandemente l’opinione pubblica. Di fronte a questo pauroso sbandamento delle coscienze, e alla confusione alimentata da questi giudizi, sentiamo il dovere di riaffermare con forza alcuni punti fermi.
1. Il diritto di aborto. La volontà del legislatore, nel suo nucleo fondamentale, stabilisce un vero e proprio diritto d’aborto. Negato a parole e con foga dagli abortisti, esso emerge con assoluta chiarezza da una lettura seria della legge. Dal combinato disposto degli articoli 4 e 5 si ricava che nei primi tre mesi di gravidanza ogni donna può abortire a sua volontà. Nessun controllo è possibile. È stabilito l’obbligo per il medico di rilasciare il certificato che costituisce titolo per l’esecuzione degli interventi di fronte alla semplice domanda della donna. (artt. 5, 4 comma, e 8 ultimo comma). Di fronte al diritto della donna vi è l’obbligo delle strutture pubbliche di praticare l’intervento. Perciò a ragion veduta abbiamo parlato di “diritto” e di “liberalizzazione”. Nessun limite esiste nei primi tre mesi di gravidanza. A dimostrazione di ciò sta il fatto che i difensori della “buona legge” in trent’anni non hanno mandato in galera neppure un “trasgressore”.
2. Una legge abortista. Il giudizio negativo sulla legge abortista risulta anche dai seguenti elementi:
a) l’aberrante facoltà attribuita alla donna di decidere in termini unicamente individualistici, al di fuori e contro ogni responsabilità verso il “diritto” del nascituro;
b) l’individualismo che ispira la legge risulta ancor più grave dal fatto di essere riconosciuto dallo Stato, il quale a sua volta costringe tutti i cittadini, anche quelli contrari all’aborto, a dare un qualche contributo.
3. Non possiamo rassegnarci. Perciò ogni convinto difensore dell’uomo, ogni comunità di accoglienza, non può rassegnarsi di fronte ad una legge che tradisce così profondamente i valori su cui tutto l’ordinamento giuridico poggia. Di conseguenza l’obiettivo di eliminare la legge abortista o di trasformarla mutandone radicalmente la intrinseca struttura, deve proporsi come espressione di amore per l’uomo e non come sterile e puramente teorica contrapposizione ideologica.
4. L’aborto legale è intollerabile. L’applicazione del principio della tolleranza civile all’aborto legalizzato è illegittima e inaccettabile perché lo Stato non è la fonte originaria dei diritti nativi ed inalienabili della persona, né il creatore e l’arbitro assoluto di questi stessi diritti.
5. L’aborto legale minaccia l’intero sistema giuridico. Quando autorizza l’aborto, lo Stato contraddice radicalmente il senso stesso della sua presenza e compromette in modo gravissimo l’intero ordinamento giuridico, perché introduce in esso il principio che legittima la violenza contro l’innocente indifeso. Da: La comunità cristiana e l’accoglienza della vita umana nascente.
6. Il compito di ogni politico di buona volontà. Il compito di ogni politico di buona volontà non è quello di “far applicare una legge ingiusta”, ma di richiamare, con coraggio e con metodi democratici, il dovere di rispettare la vita umana sin dal suo inizio, denunciando di conseguenza l'iniquità della legge abortista. Il buon politico ha il dovere di operare una lettura critica dell’attuale normativa sull’aborto: senza trascurare i limitatissimi elementi positivi, si dovranno rilevare le profonde contraddizioni che essa presenta con la Costituzione e all’interno dei suoi stessi articoli.
In conclusione: nessun miglioramento alla situazione italiana in materia di aborto è possibile se non si parte dal rispetto della verità. La 194 è una legge gravemente ingiusta. Lo è in maniera assoluta e intrinseca. La 194 è stata voluta dalla cultura abortista, difesa dalla cultura abortista, e ha ottenuto una perfetta coerenza tra obiettivi e risultati: i 5 milioni di bambini uccisi in nome di quella legge non sono stati un incidente di percorso, ma una tragica conseguenza del principio di autodeterminazione della donna. Alle vittime innocenti va aggiunto quell’autentico disastro educativo e culturale che è sotto i nostri occhi. Al punto che in questi giorni anche alcuni di coloro che stanno (o dovrebbero stare) dalla parte della vita affermano che «l’ultima decisione sulla vita del concepito deve comunque sempre spettare alla donna». Che è, in estrema sintesi, la summa ideologica dell’abortismo di sempre.
Il senso di realtà ci dice che anche una sola vita innocente salvata ha un valore incommensurabile. Per questo motivo, Verità e Vita approva ogni azione che aiuti concretamente la vita a nascere, pur in vigenza di una legge omicida. Ma il prezzo per questa attività di “salvataggio” non può consistere nel colpevole e complice silenzio sulla legge abortista, o addirittura nella trasformazione della condanna sulla legge 194 in un giudizio benevolo. Se durante la follia nazista ci avessero dato la possibilità di metterci fuori dai cancelli di Auschwitz per salvare qualche vita umana, sarebbe stato nostro dovere farlo. Ma non avremmo mai potuto trasformare il nostro giudizio su quel luogo di orrore, magari affermando che – tutto sommato – «nel loro genere quei lager erano i migliori al mondo».


Corrispondenza Romana 1024/03 del 12 gennaio 2008
[Modificato da Jonh T. 11/01/2008 18:21]
Una volta, mentre attraversavo il corridoio andando verso la cucina, sentii nell'anima queste parole:
"recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della Mia infinita Misericordia. Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia. Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che hanno fiducia nella Mia Misericordia".


Dal "Diario" di Santa Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, pag.263


14/01/2008 10:00
 
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avete censurato...
la mia informativa sull´RU 486?

non sapete piu a che attaccarvi.......

semplicemente ripeto l´RU 486 e una "terapia medica"....significa che non si ingoia nulla comprandola in farmacia....

Ricordando che come e noto gia da tempo le terapie abortive non chirurgiche hanno il 5% di probabilita di fallire e che la terapia causa stati di nausea vomito perdite etc....

La terapia va prescritta assolutamente da un medico che prima deve fare le dovute analisi e misurazioni sul paziente in base alla sua costituzione e caratteristiche fisiche...e deve essere effettuata entro e non oltre le prime 2 7 settimane di gravidanza dopo e inutile......

Prima il medico in base alla ricetta calcolata ignetta del methotrexate poi si prende la pastiglia per 2 3 settimane successive....e in questa fase che si presentano fenomeni di nausea etc e proprio in questa fase che il medico vi deve seguire.....facendo esami ad ultrasuoni per vedere la situazione.....

Tutto qua se il medico e serio e il paziente pure la terapia ha piu probabilita di funzionare...se le cose non vengono affrontate seriamente puo succedere quello descritto dalla dottoressa....

E comunque per evitare inutili aborti usare i metodi di contraccezione e la cosa migliore......

Questo lo sa mezza europa solo in Italia devono farne una tragedia...
14/01/2008 10:32
 
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manco fossimo noi quelli che procreano a go-go sulla terra.....

come farsi infinocchiare da leggi e leggine su valori e responsabilità idividuali umane....

parlate come se il mondo finisse dietro la porta di casa vostra......

ma quando lo capirete vi ritroverete schiavi in un mondo di soprusi..................vittime sacrificali.

Ho pena per molti ... molti di voi... [SM=x268938]
14/01/2008 11:02
 
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abbraccionucleare....
guarda che nessuna legge impedisce di partorire un figlio se lo vuoi quel figlio....e neanche impedisce di partorirlo se non lo vuoi.....c´ solo una legge che dice che vuoi abortire lo puoi fare in na struttura sanitaria pubblica....punto....il resto sono cazzate polemiche inventate ad arte....

Volevi forse dirmi che il mondo industrializzato e supertecnologico on fa piu figli?.....

e chiaro.....non siamo piu il terzo mondo dove ogni scopata e un parto....vuoi che torniamo tutti al livello del terzo mondo per riempire il mondo di bambini?.....poi se muoiono di fame e vivono nelle favelas chi se ne frega?.....

Che prospettiva di vita hanno i bambini nel terzo mondo oggi?.....

Piu prospettive di vita ha l´infanzia meno figli nascono perche nessuno vuole riempirsi di figli che poi non puo mantenere.....esiste un equilibrio a volte fin troppo calcolato ma non e certo la legge sull´aborto che ha causato tutto questo....

Sono la pressione economica e sociale che hanno portato i paesi industrializzati a rivedere il suo stile di vita.....e quindi anche la sua visione dell´infanzia......

Ma se tu un figlio oggi lo vuoi partorire lo partorisci non c´e nessuna legge che lo vieta e allora dove sta il problema....

Il problema e che qualcuno vuole annullare la liberta di scelta personale sulla base di visioni sue che non hanno nessun riscontro con la situazione attuale.
14/01/2008 11:22
 
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Re: abbraccionucleare....
@Yoghurt@, 14/01/2008 11.02:

guarda che nessuna legge impedisce di partorire un figlio se lo vuoi quel figlio....e neanche impedisce di partorirlo se non lo vuoi.....c´ solo una legge che dice che vuoi abortire lo puoi fare in na struttura sanitaria pubblica....punto....il resto sono cazzate polemiche inventate ad arte....

Volevi forse dirmi che il mondo industrializzato e supertecnologico on fa piu figli?.....

e chiaro.....non siamo piu il terzo mondo dove ogni scopata e un parto....vuoi che torniamo tutti al livello del terzo mondo per riempire il mondo di bambini?.....poi se muoiono di fame e vivono nelle favelas chi se ne frega?.....

Che prospettiva di vita hanno i bambini nel terzo mondo oggi?.....

Piu prospettive di vita ha l´infanzia meno figli nascono perche nessuno vuole riempirsi di figli che poi non puo mantenere.....esiste un equilibrio a volte fin troppo calcolato ma non e certo la legge sull´aborto che ha causato tutto questo....

Sono la pressione economica e sociale che hanno portato i paesi industrializzati a rivedere il suo stile di vita.....e quindi anche la sua visione dell´infanzia......

Ma se tu un figlio oggi lo vuoi partorire lo partorisci non c´e nessuna legge che lo vieta e allora dove sta il problema....

Il problema e che qualcuno vuole annullare la liberta di scelta personale sulla base di visioni sue che non hanno nessun riscontro con la situazione attuale.



appunto per questo è un'altra leggina che nasconde ben altro, dal momento che non vedo tutto questo allarme per gli aborti. E poi in un mondo civile e indurtializzato e tecnologico come il nostro, dove la "prevenzione" la fa da padrona, non vedo la difficoltà di cotanti esseri intelligenti prima di farsi una scopata di non prendere precauzioni.. e ono vorrei elencarne tutti i metodi.
Se poi mi dici che c'è bisogno di una leggina affinchè le responsabilità siano affievolite appunto dal : "perchè c'è una legge che me loconsente" , bè allora scopare e abortire saranno i valori tutetali per legge.

Ma io dietro a tutto questo continuo a vederci sempre piu' un uomo di merda dietro, incapace di autogestirsi anche sui valori fondamentali della vita.

Non è una questione di aborto è una questione di responsabilità individuali ed abbiamo la coscienza e le risorse tecnologiche per attuarle, diversamente da chi procrea nel terzomondo.... come dici tu.

Io continuo ad usare la mia testa.. ho un bimbo di 19 mesi ed un altro in arrivo, non ho soldi, come tutti del resto, ho una visione del futuro che dire tremenda (per i miei figli) è poco. Ma sapevo quel che facevo , amo mia moglie, amo i miei figli e sono sempre stato perfettamente consapevole che lo scopo della vita è dare vita.
E' un obbligo morale è nel dna di ognuno di noi.
Non basta una legge per dirmi che sono un coglione se "non esco fuori prima"............ di avere dei figli.

Ma non sono nemmeno un coglione se decido di fare figli, anche se consapevole che potrà essere un futuro buio, ma l'unica speranza che l'uomo ha è quella che la nuova generazione non ripeta gli errori di quella vecchia.

La vita rimane l'unica speranza come vedi......anche se nata per sbaglio , o non voluta.

Il mio pensiero notabene è distante anni luce da ogni offuscamento politico, religioso o posizione di comodo.

14/01/2008 11:33
 
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a tal proposito consiglio la visione del film : "I FIGLI DEGLI UOMINI".........
14/01/2008 12:11
 
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mmmmmm.....
ci hai girato attorno abbraccionucleare......sei arrivato a incasinare l´italiano per non dire che alla fine quando tu e tua figlia avete voluto un figlio lo avete tranquillamente avuto e lei partorito senza nessun medico o agente dello stato che e arrivato con un bisturi a dirvi che dovevate abortirlo....

E inutile abbraccio Giuliano Ferrara e altri si sollazzano con chi si mette a gridare al lupo al lupo davanti ad un pericolo che non eiste...

Nessuno fa abortire nessuno se non lo vuole....non c´e nessuna legge che ti vieta di avere figli nemmeno quando non li vuoi o non li puoi mantenere....

La legge ha preso in considerazione un momento di una scelta "INDIVIDUALE E PERSONALE DELL´INDIVDUO" e ha cercato anche per chi vuole portare avanti una certa decisione di avere il diritto di poterlo fare nel miglior modo possibile.....
MA LA SCELTA DI ABORTIRE E PERSONALE NON E IMPOSTA DALLA LEGGE....

E inutile che cammuffiamo le cose e cosi chi fa i figli anche se povero ma li vuole li fa, chi e ricco li fa......quanti e quando vuole....

TANTO COSA VI CREDETE CHE ABOLENDO LA LEGGE UN RICCO NON VA IN CLINICA PRIVATA A FARE L´INTERVENTO MENTRE IL POVERACCIO LO DEVE FARE A CALCI E PUGNI?.....

Classismo ecco cosa e l´abolizione della legge....garantire sempre meno ai poveri cosi si sentono ancora piu poveri....

Ecco cosa c´e dietro caro abbraccionucleare inutile che cerchi di far sembrare la legge sull´aborto un tentativo di controllo sulla societa.....SE GIA LA SOCIETA DECIDE CHE SENZA UNA TUTELA LEGISLATIVA TU POVERO DEVI CREPARE E IL RICCO AVERE IL MEGLIO....

Tanti auguri per il tuo bambino che avete voluto con amore come tanti altri....ma se permetti anche in un momento difficile in cui qualcuno fa la scelta opposta alla tua anche quel qualcuno ha diritto di avere le miglior possibilita di effettuare quella scelta.....

Se non ti va bene cosi allora vuol dire che vuoi imporre delle celte obbligate a chi non la vede come te.....non lo vedo molto democratico.
14/01/2008 12:35
 
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no comment. Hai scritto tante di quelle idiozie che le ritengo non-replicabili.

Ma capisco perfettamente ora perchè sei in face to face.... [SM=g1456035]
14/01/2008 13:37
 
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togli pure idiozie....
e lascia non replicabili perche non c´e nulla da replicare lo sapete benissimo che ho ragione......

solo che dire le cose tenendo conto di tutti i punti di vista e scomodo per chi vuole mostrare il problema da solo un tipo di ottica....

comunque ho fatto un errore riguardo alla frase iniziale volevo dire il figlio avuto con tua moglie ho sbagliato a digitare figlia con moglie non so perche...

per il resto il concetto espresso mostra solo l´altra faccia della medaglia ovvero che si grida al lupo al lupo quando di lupi in giro ancora non ce ne sono.....forse piu vestite da pecore.....
14/01/2008 14:08
 
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Re: Vorrei sapere...

@Yoghurt@, 8.1.2008 10:00:

in Italia il cervello dove lo mettono a volte perche davvero continuo a leggere e sentire delle boiate allucinanti.....

addirittura si vuole togliere il diritto ad una persona di decidere con la propria volonta riguardo al concepire un figlio oppure no...



...e il diritto al concepito di vivere,chi lo tutela?



e una libera scelta avere un figlio si o no?....


e una libera scelta fare di tutto per NON concepirlo,ma non é un diritto amazzare una vita...se no hanno diritto ad ammazzare anche i pluri omicidi con la pena di morte....con oltre tutto,una grossa differenza...che il concepito NON ha colpe e neanche difesa,ma l assassino sí.
Quindi se si é per la giusta causa di non uccidere,lo si é su tutti i fronti...ma non si puo lottare contro l assassinio della pena di morte di qualche centinaio di ADULTI e poi dire di sí per la MORTE di MIGLIONI di bambini INDIFESI....



rispondete a questa domanda voi che difendete la lotta contro la legge sull´aborto.....infatti con la vostra ipocrisia volete combattere la legge non l´aborto....

Dell´aborto non ve ne frega nulla basta che non si veda che la gente lo fa cosi l´Italia sembra un paese a misura di vaticano.....



Noi siamo contro l aborto...e tale legge non aiuta le persone ad affrontare le RESPONSABILITA personali,non aiuta la vita che ha DIRITTO di vivere,non aiuta le persone nella responsabilitá del proprio corpo e del rispetto di sé stessi e della vita.
Anche se non ci fosse tale legge e quale donna volesse abortire,non lo vorremmo ugualmente...poi é nella sua coscienza prendere la decisione....ma come vanno le cose oggi...direi che le persone usano il loro corpo per fare sesso e poi arriva la vita e la vogliono distruggere...e poi gli ipocriti sono chi vuole salvare la vita... [SM=g27837]
Cioé non vogliono la responsabilitá di sé stessi,del proprio corpo e quello altrui...e poi quando tale irresponsabile "spensieratezza" crea la vita...cosa facciamo?...la distruggiamo....senza che essa abbia NESSUNA colpa!



Che vi credete che se si cancella una legge sparisce l´aborto?....


Ma che ci credi...che viviamo sulle nuvole?...certo che vi saranno aborti,ma non come ora...é la RESPONSAbilita CHE VÁ AUMENTATA...NON L AMMAZZARE...
Che discorsi....credi che se si toglie la legge sul rubare...non si ruberá ancora?...certo che sí,ma non vai certamente a togliere tale legge!....




Si dai dati Istat che non puo piu registrare quello che avviene illegalmente con metodi barbari....

Bambini morti ammazzati?..... E quanti bambini morti abbandonati nel cassonetto, quanti con problemi psicologici per maltrattamenti, quanti che soffrono per dei genitori che non li desiderano....quanti orfani per abbandono.....




A parte che quei dati sono una truffa...ma se anche volessi accettare il tuo ragionamento...allora mi dici che raggiungono le cifre tali dati MIGLIARDI di bimbi abortiti,quindi ammazzati senza diritto di respiro?


Mi piacciono sti pastori del buon moralismo che fanno tanta voce grossa contro una legge ma poco contro l´incoscenza di chi sputa sopra il rispetto e la dignita dell´infanzia....



e poi non sono solo i religiosi a pensare cio,mi dispiace per la propaganda che vuole far passare tale pensiero,ma sono in molti a difendere la VITA.
quindi la dignitá e il rispetto di una vita INDIFESA non sono nulla....accidenti!...sono rimasta davvero "indietro".



Basta che i bimbi nascono perche sulla bibbia c´e scritto che ci dobbiamo riprodurre come in una catena di montaggio.....poi amarli i figli e curarli e sopratutto volerli...



Perché ti addentri nella bibbia e nel cattolicesimo visto che non conosci tale realtá e si vede da cio che scrivi e ascolti le propagande nwo?
Si puo anche decidere prima...di NON volerli!!!...sai?...oppure é un caso pure il concepimento?...oppure é questione di millesimi di secondo dove non vi é tempo per il controllo?...oppure succede tutto cosí...?


Chi vuole un bimbo oggi partorisce tranquillamente e da alla luce una vita....chi non lo vuole oggi ha garantito un servizio sanitario che puo dare supporto medico.



Sí,ha garantito un servizio di MORTE...ne piu né meno della pena di morte che richiedono anche la parte offesa....cosí anche il loro "diritto di vendetta" é tutelato...ed anche in condizioni igeniche,cosí che il condannato non si becchi una malattia prima dell esecuzioni...vedi che bravi?...e poi é tutto sterelizzato...se fanno la pipi c é anche un raccoglitore(come l aborto)cosí che nessuno si sporca le "mani" e forse neanche la coscienza....(tanto nell aborto nulla si vede)
Il condannato dalla pena di morte ha diritto ad un succulento mangiare,l abortito neppure quello...il condannato ha ancora diritto a far sentire la sua voce,l abortito nemmmeno un minmo lamento...anzi...nenache lo sgurdo,un sussulto...tanto é la "dentro" e NESSUNO vede...e come dice quel famoso detto "occhi non vede,cuore non duole"...pero direi "occhio non vede,coscienza non sente"




E inutile che tirate fuori i casi di fallimento o di errore umano...gli aborti falliscono in pochi casi rispetto alla maggioranza di successo per cui non attaccatevi a ste cose che siete patetici...



Ancora un offesa...ma passiamo oltre....gli aborti falliscono in ogni caso...e falliscono perché ammazzano la vita,il nascituro...miglioni di miglioni di nascituri....quindi FALLISCONO SEMPRE.

Forse alcuni di noi non sarebero qui a vivere e scrivere...perché in quei tempi,l aborto,era ancora considerato moralmente da molti una cosa gravisssssima...quindi ringraziamo la moralitá se molti sono qui e non certo GRAZIE all aborto.




Se voglio il figlio lo faccio senno non lo faccio e questo e un mio sacrosanto diritto di scelta...


Sí certo...si ha il diritto di ammazzarlo o prendere tutte le responsabilitá del caso per garantire la SUA vita...ma questo costa molto con l idea di "libertá" che la societá si trova nelle menti grazie alla propaganda mediatica...


Se voi volete anche intaccare la liberta dell´individuo per piegarlo alle vostre regole religiose allora fatevi una nazione tutta per voi dove andare a vivere con le vostre regole bibliche...




Sono gli abortisti che vogliono INCATENARE la libertá di vivere di un NASCITURO innocente!!!
Qui non si tratta di religione...ma di coscienza della vita.
Gli spermatozoi e gli ovuli...SONO VITA...e per tanto meritano rispetto e attenzione...non sono giochini chimici come quando si aveva il "piccolo chimico" da ragazzi...
Nella vita si deve crescere e prendere responsabilitá del proprio corpo e di quello degli altri....e quando uno sbaglia,fará la scelta senza GIUSTIFICAZIONI...cioé decido di uccidere quella vita?...ok la uccido!...ma non trovare diritti della donna DOVE il primo diritto é quello dell INDIFESO!!!!!!



Per quanto rigaurda i contraccettivi e i metodi di contraccezione...beh mentre nel resto d´Europa la gente e gia bella che informata e cosciente sull´uso di questi sistemi in Italia questa bolgia di ipocriti religiosi devono rompere anche su sta cosa dicendo che non se ne deve parlare che e una vergogna etc etc....



Un altra offesa...ma passiamo anche questa....anche l italia é informata!!! tranquillo che le ragazzine sanno giá tutto cosa devono sapere....e cosa lí in Germania o italia o resto d europa o del mondo dicono...sono CAVOLATE!
Perché non dicono che nei paesi che non accettano l aborto,le care associazioni di aiuti non finanziano piu e FANNO PIUTTOSTO morire di fame la gente!!!...finche uno stato non accetti tale ricatto...questa sí che é democrazia della cultura della fame ...ed i ricchi impongono ai poveri!!!...l aborto é per i poveri...perché i ricchi manco ci pensano ad abortire,non problem per loro...capisci??ed invece di aiutarli a MANTENERE dei figli...li "aiutano" ad ammazzarli...questa é dignitá?...democrazia? lotta alla vita?...lotta ai diritti degli INDIFESI e per di piu INNOCENTI?



Questi vogliono migliaia di giovani in cinta perche senno e peccato fare l´amore utilizzando la contraccezione....



Come ti ho giá detto non conosci la cultura cattolica e si vede dalle tue informazioni...ma ugualmente ti rispondo da NON cattolica...ma da DONNA...pensi davvero che se la donna solo imparasse un POCHINO a conoscere il suo corpo,ascoltarlo...non saprebbe farsi un AUTOCONTRACCEZIONE da sola?...se tu come uomo puoi rispondermi....

Rispondo da cattolica....ci sono ALTRI metodi per non creare...e metodi meravigliosi sotto tante sfumature sia per la donna che per l uomo...
L oggetto si compra in negozio...la dignitá del corpo si acquista con la CONOSCENZA...


Ma quale prevenzione ma quale informazione in Italia state tornando ai tempi dello Stato pontificio...




14/01/2008 16:32
 
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Yogurt
...vedo che non hai ancora compreso le regole del forum....

Qui non siamo in face to face...e qui non stai parlando a Victor...quindi tieni le regole.

Quindi i tuoi "apprezzamenti" personali falli in face to face.
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