Sacratissimo Cuore di Gesù, solennità : Jn 19,31-37
Meditazione del giorno
Attribuita a San Bonaventura (1221-1274), francescano, dottore della Chiesa
Meditazioni sulla Passione del Signore, 3
« Subito ne uscì sangue e acqua »
Avviciniamoci al cuore del dolcissimo Signore Gesù, ed esulteremo, ci rallegreremo in lui. Quanto è buono e soave abitare in questo cuore! Questo è il tesoro nascosto, la perla preziosa che troviamo, o Gesù, scavando il campo del tuo corpo (cfr Mt 13,44s). Chi dunque rigetterebbe questa perla? Proprio al contrario, per essa io darò tutti i miei beni; lascerò in cambio tutte le mie preoccupazioni, tutti i miei affetti. Abbandonerò tutti i miei pensieri nel cuore di Gesù: lui mi basterà e provvederà senz'altro alla mia sussistenza.
In questo tempio, in questo Santo dei santi, in questa arca d'alleanza, io verrò ad adorare e a lodare il nome del Signore. «Ho trovato il mio cuore, diceva Davide, per pregare il mio Dio» (1 Cr 17,25 Volg). E anch'io ho trovato il cuore del mio Signore e Re, del mio fratello e amico. Forse non pregherò? Sì pregherò, poiché, lo dico a chiare lettere, il suo cuore è mio...
O Gesù, dègnati di accettare e di esaudire la mia preghiera. Attirami interamente nel tuo cuore. Benché la deformazione dei miei peccati mi impedisca di entrarvi, tuttavia, poiché con un amore incomprensibile questo cuore si è dilatato e allargato, puoi ricevermi e purificarmi dalla mia impurità. O Gesù purissimo, lavami dalle mie iniquità affinché, purificato da te, io possa abitare nel tuo cuore tutti i giorni della mia vita, per vedere e fare la tua volontà. Il tuo fianco è stato perforato, perché si spalancasse l'entrata per noi. Il tuo cuore è stato ferito perché al riparo dalle agitazioni esteriori, potessimo abitare in esso. E anche perché, nella ferita visibile, potessimo vedere l'invisibile ferita dell'amore.
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