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Santi Cirillo monaco e Metodio vescovo, Patroni d'Europa, festa : Lc 10,1-9
Meditazione del giorno
Giovanni Paolo II, papa dal 1978 al 2005
Ut unum sint, 19 - © Libreria Editrice Vaticana
Santi Cirillo e Metodio, apostoli degli slavi
La dottrina deve essere presentata in un modo che la renda comprensibile a coloro ai quali Dio stesso la destina. Nell'Epistola enciclica Slavorum apostoli, ricordavo come Cirillo e Metodio, per questo stesso motivo, si adoperassero a tradurre le nozioni della Bibbia e i concetti della teologia greca in un contesto di esperienze storiche e di pensiero molto diversi.
Essi volevano che l'unica parola di Dio fosse « resa così accessibile secondo le forme espressive, proprie di ciascuna civiltà ». Compresero di non poter dunque « imporre ai popoli assegnati alla loro predicazione neppure l'indiscutibile superiorità della lingua greca e della cultura bizantina, o gli usi e i comportamenti della società più progredita, in cui essi erano cresciuti ». Essi mettevano così in atto quella « perfetta comunione nell'amore [che] preserva la Chiesa da qualsiasi forma di particolarismo o di esclusivismo etnico o di pregiudizio razziale, come da ogni alterigia nazionalistica ».
Cirillo, in punto di morte, pregava così : « Signore Dio, fa' crescere la tua Chiesa, e raduna tutti gli uomini nell'unità ; stabilisci i tuoi eletti nella concordia della vera fede e della retta confessione di fede : fa' penetrare le tue parole nel loro cuore affinché si consacrino a ciò che è buono e ti è gradito. »
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