Giovedì della VI settimana di Pasqua : Jn 16,16-20
Meditazione del giorno
Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Trattati sulla prima lettera di Giovanni 10, 9 ; SC 75, 432-436
« Ancora un poco e non mi vedrete ; un po' ancora e mi vedrete »
Il Signore nostro Gesù Cristo, quando stava per ascendere al cielo, pronunziò le sue ultime parole ; dopo queste parole non parlò più sulla terra. Il capo, sul punto di ascendere al cielo, ci raccomandò le membra che sarebbero rimaste sulla terra ; e sparì. Ormai non trovi più Cristo che parla sulla terra : lo senti parlare, ma dal cielo. E dal cielo perché parlò ? Perché le sue membra erano calpestate qui in terra. Infatti, a Saulo persecutore disse dall'alto : « Saulo, Saulo, perché mi perseguiti ? » (At 9, 4) Sono salito al cielo, ma rimango ancora sulla terra ; lì siedo alla destra del Padre, qui ancora patisco la fame, ho sete e sono pellegrino... Ecco dove rimango, io che ascendo. Ascendo sì, perché sono il capo ; ma il mio corpo resta ancora quaggiù. Dove ? Per tutta la terra. Sta attento a non colpirlo, a non violarlo, a non calpestarlo : ecco le ultime parole di Cristo, in procinto di ascendere al cielo.
Fratelli, riflettete con sentimenti cristiani : se per gli eredi sono tanto dolci, tanto care, tanto preziose le parole di chi sta per morire, che cosa devono essere per gli eredi di Cristo le sue ultime parole, dette non quando stava per essere deposto nel sepolcro, ma per ascendere al cielo !
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