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Putin contro il Sionismo globale dei Rothschild

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2024 17:58
26/06/2015 01:23
 
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Italia: vaso di coccio tra vasi di ferro

Ho scritto questa analisi di politica estera lunga e forse complessa; parlo di NATO, di Russia, di Ucraina ma, soprattutto, del futuro dell'Italia. Se avrete la pazienza di arrivare in fondo, probabilmente, mi darete una mano a cambiare questo Paese nei prossimi mesi, se la condividerete tutti, invece, sveglierete parecchie coscienze sopite. Buona lettura...

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“Visti gli ultimi sviluppi geopolitici in Medioriente e nell'Est Europa, con ogni probabilità, il mondo sarà in guerra quest'estate. Probabilmente entreremo in guerra quest'estate, se siamo fortunati non sarà uno scontro nucleare”. A parlare è un alto funzionario NATO all'analista esperto di servizi di intelligence USA John Schindler. Ci sono davvero rischi di una possibile terza guerra mondiale dalle potenziali conseguenze apocalittiche in un'epoca termonucleare? E il responsabile è davvero Putin come vuole far credere la stampa?

La posta in gioco
Gli Stati Uniti e la NATO hanno dichiarato recentemente di voler riconsiderare il modo di confrontarsi con una Russia “più assertiva”. E anche se tutti gli indizi portano ad una riproposizione del "contenimento" della guerra fredda, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Ashton Carter, ha precisato che gli USA “non si faranno trascinare” nel passato dalla Russia, e che la NATO resta aperta a un miglioramento delle relazioni, ma che “la decisione spetta al Cremlino”. In realtà il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha ammesso che la NATO sta portando avanti “il più grande rafforzamento militare” fin dai tempi della guerra fredda. Il 23 giugno, invece, Carter ha annunciato che Washington inizierà a posizionare carri armati, artiglieria e altri equipaggiamenti militari nei Paesi del centro e dell'est Europa. Le nazioni che ospiteranno gli armamenti e i battaglioni «che verranno spostati per addestramento ed esercitazioni» saranno: Estonia, Lituania, Lettonia, Bulgaria, Romania, Polonia e la stessa Germania nonostante buona parte della stampa tedesca scriva che “tale proposito non può che destabilizzare e dividere il mondo occidentale”. La conferma del dispiegamento di carri armati, armi pesanti e truppe USA nei paesi membri della NATO al confine con la Russia “sarà l'atto più aggressivo degli Stati Uniti dalla fine della Guerra Fredda”, ha commentato un ufficiale del ministero dell’Interno russo. Alla notizia, il presidente russo Vladimir Putin, aveva già risposto annunciando che Mosca quest'anno aggiungerà 40 nuovi missili balistici al suo arsenale nucleare e dichiarando, recentemente, che “Non appena sorgerà una minaccia per la Russia in uno Stato vicino, la Russia risponderà in modo adeguato e costruirà la sua politica di difesa al fine di neutralizzare questa minaccia potenziale”. Secondo Putin, “è la NATO che si sta avvicinando alle nostre frontiere, non il contrario. Al momento non c'è nulla di cui la Finlandia debba preoccuparsi”. Scenari di “guerra gelida”. In questo contesto, creatosi dopo il colpo di stato in Ucraina del febbraio del 2014, spalleggiato da USA e UE per portare la NATO ai confini russi, Stephen Cohen ha scritto recentemente che gli USA sono vicini ad una guerra contro la Russia come ai tempi della crisi missilistica cubana. Il nuovo governo e il nuovo Parlamento ucraino hanno votato per l'ingresso nella NATO, cosa non tollerabile per qualunque leader russo. Noam Chomsky era stato più chiaro nel far comprendere la questione:“E’ come se il Patto di Varsavia fosse stato allargato al Sud America e fosse oggi in trattativa con Messico e Canada. Quindi certo che la situazione è molto complessa. Voglio dire, tutto ciò che si scrive su Putin è folle. [...] La sua posizione politica è perfettamente comprensibile”.

Fallimento del sistema NATO: quali rischi futuri?

Quello che sta accadendo in Ucraina dimostra come il sistema “di sicurezza” occidentale ci espone dunque a gravissimi rischi. E l'Italia con la sua cieca obbedienza agli Stati Uniti sta portando il paese in una vicolo cieco che pone a rischio importanti interessi strategici nazionali. Per comprendere le intenzioni di USA e NATO basta ricapitolare le esercitazioni militari in atto. Dopo una prima fase definita “Noble Jump” tenutosi in aprile in Polonia con la partecipazione di forze tedesche e italiane, si è avuta la seconda recentemente a largo della Scozia, definita “Joint Warrior”, che per ammissione della stessa NATO è stata la maggiore esercitazione navale di sempre. Il tutto serve a preparare la madre di tutte le esercitazioni, vale a dire la cosiddetta “Trident Juncture 2015”, la maggiore esercitazione dalla caduta del Muro di Berlino ad oggi che si terrà in Italia dal 28 settembre al 9 novembre, alla quale parteciperanno tutte le forze della Nato. Tutto questo ha un costo enorme. Soldi che per sanità, istruzione e occupazione giovanile non si trovano mai, ma l'Italia spende, secondo dati della Nato, 80 milioni di euro al giorno per la sua difesa e la NATO preme per arrivare al 2% del PIL ovvero di 100 milioni di euro al giorno.

Tutto ciò, ha almeno isolato la Russia?
Mentre la stampa occidentale enfatizza l’isolamento russo, in realtà Mosca continua a guadagnare partner in tutto il mondo. Gli accordi di cooperazione con l’Arabia Saudita e l’Iran, il Forum di San Pietroburgo che pullulava di aziende internazionali, il lancio della Banca BRICS prevista per il 7 luglio, un’alleanza sempre più stretta con Pechino, tutti questi movimenti avvengono nel “mondo isolato” creato da UE e USA per il futuro di Mosca. Per “isolare” Mosca e imporre un cambiamento di regime in Ucraina che permettesse l'ingresso della NATO ai confini della Russia, per assecondare in poche parole questa strategia folle di politica estera degli Stati Uniti da sudditi e non da alleati, il governo italiano sta giocando con il fuoco in scenari di guerra potenzialmente apocalittici. Il mondo sta cambiando a nostra insaputa, perché nessuno ce lo racconta, con la costituzione di un sistema di integrazione finanziaria da parte dei BRICS che sarà definitivamente lanciato a Mosca il 7 luglio e che sfiderà il dollaro e le istituzioni del Washington Consensus. Esisterà forse a breve un'alternativa alle catene dell'euro e del Fondo Monetario Internazionale che hanno distrutto benessere, democrazia e diritti, come dimostra in modo non più opinabile il caso della Grecia. Per ora l'Italia ha scelto la via dell'eutanasia economica con la partecipazione ad un'unione monetaria fallita e con le sanzioni ad un partner economico e commerciale fondamentale come la Russia che ci costano e costeranno miliardi di euro (-18% nella meccanica, -19% nei semilavorati, -22% in moda e accessori, -45% nell'alimentare, -22% nell'arredamento ed edilizia e -59% nei mezzi di trasporto). E' giunto il momento che l'Italia dica no a quella corsa verso il baratro che Washington e Bruxelles hanno imposto al nostro paese e che Renzi sta portando a compimento. Noi siamo pronti a guidare il paese fuori dal guado ma, prima, tutti insieme, dobbiamo cacciare i delinquenti che ci governano. E' solo questione di tempo...

Manlio Di Stefano - M5S
25 giugno 2015
www.facebook.com/152760598115408/videos/961769800547813/
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