Fox
...la terra fermarsi per tre giorni...é una possibilitá,giá in passato con Giosue....
digilander.libero.it/bibbiaescienza/vie_del_signore.htm
II professor Totten, nel 1890, non avrebbe immaginato che la sua scoperta e la sua individuazione nel tempo, di un giorno mancante, sarebbe stata confermata dal computer, prima dell´anno 1960.
Ecco che cosa riferisce l´ingegner Harold Hill[2] a questo proposito: "...molto prima degli anni 60... la N A S A incominciò ad eseguire le direttive del presidente riguardanti lo sbarco dell´uomo sulla luna. (clicca qui per vedere l'animazione PPS)
Il programma prese il via al centro spaziale di Goddard, a Greenbelt nel Merjland, non lontano da casa mia. Fin dall´inizio vi fui coinvolto per delle disposizioni contrattuali che riguardavano la mia azienda...
Gli scienziati stavano controllando la posizione del sole, della luna e dei pianeti, calcolando dove si sarebbero trovati fra cento o mille anni. Stavano inoltre esaminando le traiettorie di asteroidi e meteoriti noti, in modo da non mandare in orbita astronauti solo per non farli scontrare con qualcosa.
Le orbite dei satelliti devono essere definite in funzione degli altri corpi celesti, in modo che l´intera impresa non diventi una collisione frontale nel traffico spaziale.
Bene, mentre facevano svolgere le misurazioni nel corso dei secoli, agli elaboratori elettronici, si giunse ad un arresto.
L´elaboratore si fermò e si accese la spia rossa, il che significava che c´era qualcosa di errato nelle informazioni date all´elaboratore o nei risultati.
Chiamarono il dipartimento di servizio per controllarlo.
"Nessun guasto all´elaboratore", dissero i tecnici.
"Funziona perfettamente. Perché pensate che vi sia qualcosa che non và?"
"Bé, l´elaboratore indica che da qualche parte, nei secoli passati, c´è un giorno mancante" dissero gli operatori. Ricontrollarono i dati... ma non vi fu risposta, né spiegazione logica.
Erano sorpresi...
Fra quegli scienziati ve n´era uno che conosceva la Bibbia. Egli si ricordò di quanto si narra nel libro di Giosuè e come egli ottenne da Dio che il sole non tramontasse per quasi un giorno, per poter proseguire la battaglia contro dei formidabili nemici.
Prese una Bibbia e fece leggere quel passo ai suoi colleghi.
"Ecco qui, disse lo scienziato cristiano, questo è il vostro giorno mancante. Controllate".
... Controllarono gli elaboratori, retrocedettero fino al tempo in cui Giosuè sconfisse i re e scoprirono che la spiegazione era vicina alla verità, ma non abbastanza.
Nella storia di Giosuè il sole si era fermato solo per ventitre ore e venti minuti, non una giornata intera.
Vi era ancora da chiarire una discrepanza di quaranta minuti. Consultarono nuovamente la Bibbia e scoprirono che essa non diceva che il sole era rimasto fermo per un giorno intero, ma solo per "quasi un giorno intero".
Così erano ancora nei pasticci.
Quaranta minuti diventano estremamente importanti se moltiplicati più volte nelle varie orbite.
Quindi lo scienziato religioso ricordò qualcos´altro nella Bibbia e cioè che il sole era tornato indietro. Naturalmente gli altri scienziati gli dissero che era uscito di senno, ma di nuovo non avevano altra soluzione al dilemma: così ripresero la Bibbia e lessero 2 Re al capitolo 20..."
Riassumo quanto scrive l´ingegnere Hill.
Ezechia era un re al tempo del profeta Isaia e gli fu detto che la sua fine era prossima. Egli pregò il Signore e si disperò tanto che il Signore volle esaudirlo.
Il profeta Isaia andò a trovarlo e gli disse che il Signore gli concedeva ancora quindici anni di vita.
Ezechia non riusciva a credergli e pretese un segno straordinario e quel segno fu che l´ombra della meridiana dell´orologio a muro indietreggiasse di dieci gradi. E così avvenne. "Dieci gradi sono esattamente quaranta minuti!
Ventitré ore e venti minuti nella storia di Giosuè: quaranta minuti nella storia di Ezechia: ecco le ventiquattro ore, il giorno mancante del quale gli scienziati dovevano tenere conto nei loro calcoli".
Questa è la narrazione di Hill. Poiché egli ebbe più volte occasione di raccontare il fatto a degli studenti, vi fu chi registrò il suo discorso e lo dette alla stampa. La cosa ebbe una risonanza enorme.
Harold Hill ricevette migliaia di lettere da tutto il mondo e migliaia di lettere giunsero anche alla N A S A per informazioni più precise sull´argomento.
Chiunque, se vuole, lo può fare riferendosi a quanto narra Harold Hill nel libro citato (che è datato - Agosto 1970).
Quel "fantastico genio matematico" che è il Prof. Totten, si accinse a quell´immane lavoro di cui si è parlato, perché non dubitò minimamente della verità della Bibbia.
Se egli fosse stato solo un credente, avrebbero sorriso di lui come di un semplicione, di un ingenuo, di una mentalità arretrata. Avrebbero detto: poverino, crede davvero che ci sia stato un giorno così lungo a quel tempo.
Ma egli non era solo un semplice credente: era un uomo di scienza e di eccezionale intelligenza.
Ebbene, vale la pena di conoscere questa sua frase che molto opportunamente Harold Hill trascrive nel suo libro, citando la recensione di V.L. Westberg al libro di Totten:
"Dato che lo studio della profezia era fortemente raccomandato dal Salvatore, dobbiamo studiarla e farlo, fino a che non la comprendiamo; ma in nessun modo dobbiamo modificarla nel complesso o nei particolari".
E con questo lasciamo a coloro che ne siano interessati, di approfondire le loro indagini scientifiche e storiche che davvero - e possiamo dirlo con sempre maggior ragione - la Bibbia non teme.