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Vilnus: l’Ucraina non firma, Unione Europea sconfitta

Ultimo Aggiornamento: 23/04/2024 21:12
29/01/2016 03:17
 
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Donbass: continua la guerra silenziosa, ma nelle repubbliche separatiste si ricostruisce

Il mondo si è dimenticato del Donbass, ma i cittadini di Donetsk e dintorni non si dimenticano di se stessi. Nonostante il futuro incerto ed una tregua belligerante, che non lesina ogni giorno colpi di mortaio da 120mm sulle infrastrutture della Repubblica di Donetsk, è iniziata la ricostruzione.


Zakharchenko al momento della consegna delle case ricostruite

17 dicembre: il capo della DNR Alexander Zakarchenko ha regalato le chiavi delle prime delle 111 case completate nel quadro del programma di ricostruzione della Repubblica dopo la guerra nelle città di Debaltzevo, Ilovaisk, Uglegorsk, Shaktiorsk e Zugres. Le prime città che hanno ricevuto le nuove abitazioni sono Debalzevo e Uglegorsk. Trenta sono le case consegnate come primo lotto a cui il capo della DNR ha presenziato personalmente. Il capo della Repubblica ha dato una valutazione positiva sullo standard abitativo; le case sono state, infatti, costruite in meno di 2 mesi. Grande la gioia dei cittadini che hanno ricevuto una nuova dimora, dopo essere stati esposti alle distruzioni delle loro case e di tutto quello che vi era dentro, oltre al pericolo personale, se non, nel peggiore dei casi, a lutti o menomazioni fisiche. Infatti queste persone spesso non hanno mobili con cui arredare le case ricevute. Avendo perso tutto, le abitazioni sono state costruite a titolo gratuito. La cittadina di Uglegorsk era distrutta al 90%, Debalzevo all’80% e per questo hanno avuto la precedenza rispetto alle altre 3 città. “La gente sta tornando, la popolazione era di 4.000 persone dopo l’invasione ucraina, adesso sono 7.500”, sostiene con soddisfazione il sindaco di Uglegorsk. La ricostruzione continuerà a partire dalla prossima primavera con un gruppo di 450 case private. Il 14 gennaio c’è stata, invece l’inaugurazione delle prime due case delle 34 che saranno consegnate a Ilovaisk. La promessa è di rispettare i tempi di consegna per la fine di questo mese. Ilovaisk, prima della guerra, aveva 116 palazzi multipiano (9-18 piani), che sono state danneggiate da razzi di artiglieria, oltre a 1.000 case private. Con la guerra civile l’intera infrastruttura della città è stata distrutta. Il leader dei separatisti Zakharchenko ha toccato problemi concreti nel suo discorso d’inaugurazione:“La ricostruzione”, spiega il militare dell’autoproclamato stato della Novorossia, “va a rilento per motivi di ristrettezze economiche oggettive. L’ideale sarebbe stato intervenire a livello di un migliaio di case per tappa di ricostruzione, ma questa è la realtà. Di positivo c’è che possiamo correggere gli errori di ricostruzione ed evitarli per le prossime. La costruzione di case è una specie di nostra risposta al nemico. Anche questo fa parte della battaglia contro il regime di Kiev, ma con altri mezzi. I banderisti rapinano e distruggono le case nei territori da loro occupati, noi le ricostruiamo e le rinnoviamo.



Questo perché per loro il Donbass è un bottino di guerra mentre per noi è la nostra terra che difendiamo e vogliamo ricostruire. La rinnovazione e la ricostruzione sono una battaglia centrale della nostra guerra”.



Nell’impegno civile di questo nuovo volto del Donbass c’è anche dell’altro. Il 12 gennaio sono state regalate 4 macchine a persone con handicap, 4 ex combattenti che hanno avuto ferite invalidanti. Inoltre nella DNR c’è un’attenzione particolatre verso il pagamento delle pensioni e dei contributi sociali: entro aprile di quest’anno è previsto un aumento dei salari degli impiegati della Repubblica e delle pensioni. I soldi vengono dalle tasse sulla produzione mineraria e su quella industriale, che si aggiungono alle accise sugli alcolici. La Repubblica di Donetsk va avanti e ricostruisce, rimargina le ferite di questa guerra voluta e pianificata dall’amministrazione Obama.

Max Bonelli
27 gennaio 2016
www.opinione-pubblica.com/limpegno-civile-dei-terroristidel-...
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