Accordo Russia-Cina per forniture di frutta e verdura: la produzione della regione di Shandong sostituirà Italia e UE
Una delle conseguenze della politica antirussa sostenuta dall’Unione Europea e dal governo Renzi è stata quella di aver rafforzato l’alleanza tra Cina e Russia. Il governo cinese non poteva certo lasciarsi sfuggire l’opportunità di poter conquistare il mercato agroalimentare russo, e così pochi giorni fa un esponente del ministero del commercio estero cinese ha dichiarato che la Cina è pronta ad aumentare le esportazioni di prodotti ortofrutticoli in Russia riempiendo del tutto il vuoto lasciato dalle imprese italiane ed europee. A trarre vantaggio da questa situazione è la regione dello Shandong, situata nella parte orientale della Cina tra Pechino e Shanghai, la quale è un grosso esportatore di prodotti agricoli ed è pronta ad aumentare le esportazioni di carote, aglio, pepe, piselli, zucche, zucchine, pomodori, cetrioli, broccoli, pesche, pere, uva e meloni. Tale accordo commerciale però non è a senso unico, visto che in cambio la Russia è pronta ad aumentare le esportazioni di grano e miele, due prodotti di cui la Cina ha un disperato bisogno. Funzionari dello Shandong sono già in trattative con i loro corrispettivi russi per capire meglio quali sono le necessità del mercato russo così da poter soddisfare meglio le esigenze dei clienti russi. Ovviamente non occorre essere dei geni per capire che tale accordo non farà che danneggiare l’agricoltura italiana ed europea, visto che da adesso saranno i contadini dello Shandong a rifornire la Russia e una volta che avranno conquistato quote di mercato nessuno li caccerà più via. Non c’è che dire, una politica estera italiana così stupida non avrebbe potuto pensarla neanche un ritardato mentale.
Giuseppe De Santis
24 settembre 2014
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