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Daniele Penna - Corona Virus: Il nuovo messia

Ultimo Aggiornamento: 21/04/2024 02:12
22/01/2021 18:59
 
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Le Monde - Il pandemonio dei vaccini

La guerra dei vaccini si fa aperta. Il quotidiano Le Monde ha pubblicato delle e-mail rubate da qualche ignoto hacker all’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), circolanti nel Dark WEB e di grande interesse:

www.lemonde.fr/planete/article/2021/01/16/vaccins-ce-que-disent-les-documents-voles-a-l-agence-europeenne-des-medicaments_6066502_3...

L’autorevole quotidiano transalpino spiega che alcune di queste e-mail appaiono manipolate, ma altre no, com’è evidente, altrimenti non ne avrebbero rivelato il contenuto. In tali missive affiorano pressioni per far approvare in via forzosa il vaccino tedesco-americano Pfizer-BionTech e quello Moderna, tutto americano, anche ad opera del Commissario Europeo, la tedesca Ursula von der Leyen, il cui annuncio pubblico dell’approvazione del vaccino, a stare alle e-mail, ha destato sorpresa in seno all’EMA. In particolare, le e-mail interne dell’EMA riferiscono di “obiezioni importanti” fatte al vaccino Pfizer, e si rileva come siano state riscontrate differenze tra quello annunciato e documentato negli studi e quello effettivamente commercializzato, almeno per alcuni lotti, col risultato che esso potrebbe avere un’efficacia ridotta (o nulla? L’interrogativo è d’obbligo, data l’assenza di informazioni in merito). Per i particolari rimandiamo all’articolo del giornale parigino. In questa nota ci limitiamo a reiterare le domande poste nella nota pregressa. In questo tempo di pandemia gli interessi economici delle case farmaceutiche hanno avuto un peso maggiore della salute dei cittadini? E ancora, all’emergenza reale si stanno dando risposte reali o, per urgenza o altro, tale risposta viene depotenziata? Ci sembra interessante che tali e-mail siano trapelate. Sia che davvero si tratti di hacker, sia che si tratti di una qualche talpa nell’EMA (o di un combinato disposto), qualcuno evidentemente è imbarazzato per quanto sta avvenendo e ha scoperchiato il vaso di Pandora, usando l’anonimato del Dark WEB, dato che gli interessi in gioco sono talmente alti che si rischia di rimanere fulminati. Ma che la corsa ai vaccini avrebbe provocato una vera e propria guerra era chiaro fin dall’inizio.

A parte indizi e sentori, ci aveva colpito molto l’attacco subito il 1° aprile dallo Spallanzani e dal San Camillo, istituti che avevano iniziato a lavorare allo sviluppo dei vaccini. Un attacco hacker al primo istituto, un vero e proprio attacco vandalico, con relativa distruzione del laboratorio, al secondo, riferiti dalla cronaca locale. Tutta la corsa ai vaccini è stata scandita da attacchi hacker. Sono stati accusati i russi, come d’uso ormai da tempo, ma anche altri. Di certo tale corsa ha visto vincenti e perdenti. A oggi i perdenti sono Oxford e Mosca, che hanno sviluppato vaccini analoghi, ambedue marginalizzati. Forse anche per questo hanno stretto una partnership, nella speranza, chissà, che l’unione gli dia la forza necessaria a navigare in acque meno tempestose. Va infine notato che, nonostante siamo costantemente bombardati da notizie sul coronavirus, la guerra dei vaccini, pure importante per l’esito che ha e avrà sulla salute globale, passa sottotraccia. Pochi hanno interesse, o la forza, di denunciare quanto si sta consumando sulla pelle dei cittadini. Tale la potenza dei gestori della pandemia, che anzitutto è gestione delle relative informazioni. Il caos informativo è solo apparente, come dimostra lo studio della Carnegie Mellon University, che nell’estate dello scorso anno scoprì che la maggior parte delle informazioni globali via Twitter, cioè tweet e re-tweet, era gestito da BOT. Uno studio che, data la sensibilità del tema, avrebbe dovuto suscitare scalpore e avviare inchieste giudiziarie, ma che passò del tutto inosservato. Né si ha notizia di studi analoghi successivi, almeno di rilievo. E non crediamo che i BOT al lavoro, e i loro gestori, si siano successivamente acquietati. Tale il tempo di pandemia, cui ben si attaglia il pandemonio.

18 gennaio 2021
piccolenote.ilgiornale.it/49056/le-monde-il-pandemonio-dei...
27/01/2021 19:17
 
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Scuola, con la mascherina soffre: stop all'obbligo per una bimba. La sentenza

Problemi di ossigenazione e di affaticamento respiratorio per l’uso prolungato della mascherina a scuola. La famiglia della bambina ricorre per sospendere l’obbligo sancito dai DPCM e vince. Il Consiglio di Stato, adito dall’avvocato Francesco Scifo e dalla collega Linda Corrias per conto dei genitori della minore, accoglie l’istanza e sospende l’obbligo di mascherina per la durata delle lezioni. "Un precedente importantissimo", afferma l’avvocato Scifo, che ha depositato un altro ricorso per un problema del tutto simile, "per chiunque porti prove mediche documentali che comprovino il danno alla salute. Tengo a precisare che la bambina era sanissima. Ha riportato effetti sulla salute in costanza di uso. Abbiamo portato ad avallo le prove svolte dal medico per ore, con evidenza dei problemi di ossigenazione e un aumento delle pulsazioni cardiache".

Il TAR del Lazio aveva rigettato il ricorso
L’avvocato Scifo aveva impugnato tutti i DPCM da ottobre a oggi davanti al TAR del Lazio, organismo competente in materia, ma la richiesta di sospensiva era stata rigettata e l’udienza era stata fissata per il 10 febbraio. A quel punto, l’impugnazione davanti al Consiglio di Stato, che ha preso la decisione ieri, 26 gennaio. “A dire il vero l’udienza era stata fissata dal TAR per il 27 gennaio ed era stato intimato al governo di produrre motivazioni che giustificassero l’obbligo imposto dal DPCM. Ma la relazione prodotta non diceva praticamente nulla, anzi, in parte ci dava ragione perché citava un inciso del Center for Disease Control and Prevention americano in cui si dice chiaramente che con l’opportuno distanziamento in classe, l’obbligo di mascherina non sussiste, il dispositivo viene al limite raccomandato. Quindi, il TAR ha spostato ulteriormente l’udienza per dare al governo il tempo di produrre ulteriori motivazioni, ma io ho impugnato dinnanzi al giudice d’appello amministrativo, che è il Consiglio di Stato”.

Nessun saturimetro in classe
Tra l’altro, si legge nel provvedimento sospensivo, nella classe frequentata dalla minore, non risulta (o comunque dagli atti non risulta) essere disponibile neppure un apparecchio di controllo della ossigenazione (il saturimetro, strumento di costo minimo e semplicissima utilizzabilità in casi come quello prospettato), ad opera di ogni insegnante, per intervenire ai primissimi segnali di difficoltà di respirazione; alla minore non può essere imposto l’uso del DPI per la durata delle lezioni, essendo il pericolo di affaticamento respiratorio, in mancanza di una costante verificabilità con saturimetro, troppo grave e immediato”.

Altri genitori sul piede di guerra
E se il TAR dovrà pronunciarsi su varie istanze il 10 febbraio prossimo, centinaia di genitori sono sul piede di guerra È appena nato un gruppo con oltre 500 membri, tutti genitori di minori in disaccordo con i DPCM. È appena stato intrapreso un ricorso massivo da parte di decine di genitori, rappresentati dallo studio legale Massafra di Roma, tra l’altro sostenuto dal dottor Marian Amici, avverso al DPCM 14/01/2021. Lo studio dell’avvocato Massafra aveva già vinto il ricorso innanzi al TAR Lazio relativo all’annullamento dell’obbligo vaccinale nella regione.

La Corte Costituzionale austriaca si pronuncia in merito
La Corte Costituzionale austriaca ha definito “illegale” il provvedimento che imponeva l’uso della mascherina a scuola nella primavera 2020. E in Svezia, nel comune di Halmstad, l’uso del dispositivo di protezione è stato bandito nella scuola pubblica, perché “il rischio di un utilizzo inappropriato è troppo alto”.

Monica Camozzi
27 gennaio 2021
www.affaritaliani.it/cronache/scuola-con-la-mascherina-soffre-stop-all-obbligo-per-una-bimba-la-sentenza-719069.html?re...
28/01/2021 18:15
 
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Covid - C’è un giudice a Weimar che condanna il “catastrofico lockdown”

Esplosiva sentenza pronunciata dal giudice distrettuale del Tribunale di Weimar, in Germania, in tema di pandemia. Il verdetto mette sotto accusa il sistema politico tedesco, accusandolo per aver optato per un lockdown che sta mettendo letteralmente in ginocchio il Paese. “Una decisione catastroficamente sbagliata”, commenta Focus online. C’era una volta un giudice a Berlino, si diceva ritualmente un tempo per ‘incorniciare’ il sempre difficoltoso accertamento della verità giudiziaria e rammentare, invece, le tante ingiustizie che costituiscono la regola. Adesso quel giudice si trova a non troppi chilometri di distanza, sempre in Germania, e guarda caso alla Procura di Weimar, un nome tragicamente noto per via nazista e ora, paradossalmente, simbolo di libertà. Il togato, in carne ed ossa si chiama Matthias Guericke ed ha firmato una sentenza di 19 pagine, un vero e proprio j’accuse contro il sistema politico del suo Paese, facilmente trasferibile alla grande parte dei paesi UE e agli Stati Uniti.


Il tribunale di Weimar

La story della “storica” sentenza
Ecco come nasce la vicenda. Un cittadino viene multato per aver violato il divieto di contatto vigente in Germania e per aver festeggiato il suo compleanno con una dozzina di parenti e amici, superando quindi di sei unità la soglia consentita dalla legge, o meglio dall’ordinanza allora in vigore nella Turingia. Tutto finisce a processo, ed il giudice unico, Guericke, passa al setaccio non solo tutta una serie di fatti medico-sanitari, ma anche vicende di carattere politico, economico e sociale. In sostanza, dalla sentenza emerge che l’ordinanza sul coronavirus è incostituzionale e inaccettabile per una sfilza di ragioni. La base del ragionamento poggia su un dato: l’elemento fondamentale per lo Stato di Diritto è l’univocità della legge. Le leggi, scrive Guericke, non possono limitarsi ad emettere dei semplici ordini generici e favorire in tal modo l’interpretazione da parte delle autorità secondo il proprio piacimento e quindi in modo del tutto arbitrario. Perciò, in conformità con la legge sulla protezione dalle infezioni, “l’autorità competente adotta le misure di protezione necessarie”. Nel funzionamento normale, ciò significa che i soggetti contagiosi o presumibilmente contagiosi, possono essere isolati e/o i locali contaminati possono essere chiusi. Ma la legge sulla protezione dalle infezioni non prevede, secondo il giudice del Tribunale Distrettuale di Weimar, un divieto generale di contatto che includa anche persone sane.

Tutta la sentenza, accusa per accusa
Passiamo allora in rassegna i brani salienti della sentenza, che ci potranno chiarire non poche cose. "Con il divieto di contatto lo Stato, anche se con buone intenzioni, attacca le fondamenta della società imponendo la distanza fisica tra i cittadini (“distanziamento sociale”). Fino al gennaio 2020, quasi nessuno in Germania poteva immaginare che lo Stato potesse proibire di invitare i propri genitori a casa con la minaccia di una multa, a meno che non mandassero gli altri membri della famiglia fuori casa per il tempo in cui erano lì. Quasi nessuno poteva immaginare che a tre amici potesse essere proibito di sedersi insieme su una panchina del parco. Mai prima d’ora lo Stato aveva preso in considerazione l’idea di ricorrere a tali misure per combattere un’epidemia. Non è considerato nemmeno nell’analisi di rischio ‘Pandemia dovuta al virus Modi-SARS’ (BT-Drs 17/12051), che dopo tutto ha descritto uno scenario con 7,5 milioni di morti, un divieto generale di contatto (così come il coprifuoco e l’ampia chiusura della vita pubblica). Per quanto riguarda le misure antiepidemiche, oltre alla quarantena delle persone in contatto con persone infette e all’isolamento delle persone infette, vengono menzionate solo la chiusura delle scuole, l’annullamento dei grandi eventi e le raccomandazioni igieniche. Nel frattempo, gran parte della gente si è quasi rassegnata alla Nuova Normalità”.


Il giudice Matthias Guericke

Secondo il giudice Guericke, ciò che prima era interpretato come una “vita normale” è ora reinterpretato con un “reato penale”: un capovolgimento che fa correre i brividi lungo la schiena e fa tornare alla memoria il “nero” passato tedesco. Così prosegue la motivazione della sentenza:“Sebbene sembri che durante i mesi della crisi di coronavirus ci sia stato uno spostamento dei valori, con il risultato che gli eventi prima considerati assolutamente eccezionali sono ora percepiti da molte persone come più o meno ‘normali’, il che naturalmente cambia anche la prospettiva della Legge Fondamentale, dopo quello che è stato detto, non ci dovrebbe essere di per sé alcun dubbio che con un divieto generale di contatto lo Stato costituzionale democratico viola un tabù, finora considerato del tutto palese”. Ancora:“Invece, e come aspetto da considerare separatamente, si deve notare che con il divieto generale di contatto allo scopo di proteggere dal contagio, lo Stato tratta ogni cittadino come un rischio potenziale per la salute di terzi. Se ogni cittadino è considerato un pericolo da cui gli altri devono essere protetti, viene allo stesso tempo privato della possibilità di decidere a quali rischi si espone, cioè di una libertà fondamentale. Se il cittadino si reca in un caffè o in un bar la sera e accetta il rischio di contagio con un virus respiratorio per il desiderio di socialità e gioia di vivere, oppure se è più cauto perché ha un sistema immunitario indebolito e quindi preferisce rimanere a casa, non spetta più a lui decidere nel momento in cui si applica un divieto generale di contatto”.

La tragica lista di “danni collaterali”

Una buona parte della sentenza è poi dedicata ai “danni collaterali” prodotti da un simile stato di cose, che non è affatto sbagliato definire uno “stato di polizia”. Li elenca ad uno ad uno, il giudice di Weimar, i danni prodotti. La perdita di profitti di imprese/commerciali/freelance che sono conseguenze dirette delle restrizioni di libertà a loro imposte; decrementi/perdite di profitto di aziende/artigiani/liberi professionisti per le conseguenze indirette delle misure di lockdown (ad esempio, perdite di guadagno dei fornitori delle aziende direttamente colpite; perdite di reddito derivanti dall’interruzione delle catene di approvvigionamento che portano a perdite di produzione; perdite di reddito derivanti dalle restrizioni di viaggio); perdite di salario o di stipendio dovute al lavoro ad orario ridotto o alla disoccupazione; fallimenti/distruzione dei mezzi di sussistenza; costi conseguenti ai fallimenti/distruzione dei mezzi di sussistenza. Continua il giudice nella sua impietosa ‘diagnosi’ giudiziaria. “La maggior parte di questi danni saranno abbastanza identificabili. Sono certamente giganteschi nell’insieme. Si può avere un’idea della loro dimensione considerando le somme che lo Stato sta iniettando nel ciclo economico come aiuto corona. Il cosiddetto ‘Scudo Corona’ deciso dal Governo Federale comprende 353,3 miliardi di euro di sovvenzioni e altri 819,7 miliardi di euro di garanzie, vale a dire un totale di oltre 1 trilione di euro.

Si tratta, come dice il governo federale, del più grande pacchetto di aiuti degli Stati Federali. Dato che gli aiuti di Stato sono in gran parte costituiti da prestiti o garanzie di prestito, non sono necessariamente accompagnati da perdite altrettanto elevate nel settore privato. D’altra parte, le perdite private saranno in ogni caso molto più grandi della compensazione statale oppure delle somme versate come fondi perduti”. “Mai prima d’ora nella storia della Repubblica Federale Tedesca perdite economiche di questa portata sono state causate da una decisione statale. Per quanto riguarda la valutazione dei danni al settore privato e alle famiglie, si deve tener conto del fatto che le perdite sono state o saranno compensate in parte dalle prestazioni statali. I benefici statali riducono quindi il danno economico alle entità economiche private. Tuttavia, non riducono il danno economico complessivo, perché gravano sui bilanci pubblici e, quindi, in definitiva, sui contribuenti. Questi costi non devono essere dimenticati quando si calcolano le conseguenze del lockdown”.

E i giganteschi danni sociali
Eccoci, ora, alla catastrofica lista dei “danni sociali” prodotti, in scienza e incoscienza, dalle autorità politiche e sanitarie tedesche (e non solo, di tutta evidenza). Il giudice Guericke li elenca, proprio come in una spietata diagnosi che parla da sola. Aumento della violenza domestica contro i bambini e contro le donne; aumento della depressione a causa dell’isolamento sociale, della psicosi e dei disturbi d’ansia; ansia e altri disturbi mentali/sovraccarico nervoso dovuti ai problemi familiari/personali/professionali come risultato del lockdown; aumento dei suicidi, per esempio come risultato della disoccupazione o dei fallimenti; danni alla salute come risultato della mancanza di esercizio fisico; omissione di operazioni e di trattamenti sanitari perché i letti d’ospedale erano riservati ai malati di coronavirus; omissione di operazioni, trattamenti stazionari, visite mediche perché i pazienti temevano il contagio con il Covid-19. Non si tratta di un saggio di sociologia o di psichiatria: ma della sentenza di un giudice. In un altro passaggio, poi, si fa riferimento anche al danno causato in molti Paesi del sud che dipendono economicamente dalla Germania. Danni a cascata, quindi.

Ttutti i morti sulla coscienza

Torniamo alle parole di Guericke, autentici macigni. E quelle finali pesano ancora di più. “Sulla base di ciò che è stato detto, non c’è dubbio che le morti attribuibili alle misure della politica del lockdown superano di molte volte il numero di morti prevenute dal lockdown. Già solo per questa ragione, le norme da valutare qui non soddisfano il requisito di proporzionalità. Inoltre, ci sono le restrizioni dirette e indirette della libertà, i giganteschi danni finanziari, gli immensi danni alla salute e i danni immateriali”. E ancora. “La parola ‘sproporzionato’ è troppo imprecisa per poter anche solo alludere alle dimensioni di ciò che sta accadendo. La politica di lockdown perseguita dal governo in primavera (e ora di nuovo), nella quale il divieto generale di contatto era (ed è) una componente essenziale, è una decisione politica catastroficamente sbagliata, con conseguenze drammatiche per quasi tutti i settori della vita delle persone, per la società, per lo Stato e per i Paesi del sud del mondo”. Dopo aver finalmente trovato un giudice a Weimar, perché non spunta qualche toga anche in quella Italia che ha fatto segnare più morti di tutti gli altri Paesi europei? E che non sa che pesci pigliare per fronteggiare la pandemia?

Andrea Cinquegrani
26 gennaio 2021
www.lavocedellevoci.it/2021/01/26/covid-ce-un-giudice-a-weimer-che-condanna-il-catastrofico-l...
[Modificato da wheaton80 28/01/2021 18:16]
28/01/2021 18:23
 
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Consiglio di Stato: no maschere a scuola. Avvocati denunciano UE e Italia sui vaccini

11/02/2021 18:08
 
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Coronavirus, dati gonfiati nel report in Germania:"Un milione di morti" per giustificare il lockdown. Angela Merkel sapeva?

In Germania si è scoperto che le misure restrittive decise per limitare la diffusione del coronavirus erano state adottate dopo aver studiato un documento, commissionato dal Ministero dell'Interno, che conteneva numeri gonfiati. Si parlava di un milione di morti e ben sette tedeschi su dieci contagiati dal virus. Nulla di reale, invece; infatti oggi in Germania, ad un anno dallo scoppio della pandemia, sono quasi 63mila i morti e 2,29 milioni di contagiati. Quel documento sarebbe stato usato come giustificazione per spiegare ai cittadini il lockdown imposto dal governo di Angela Merkel. E la drammatizzazione dei dati sarebbe stata voluta proprio dal Ministro dell'Interno, Horst Seehofer. Un brutto episodio che mette in grosso imbarazzo la cancelliera, al suo ultimo mandato dopo 16 anni di governo. Lo scoop è stato realizzato dal settimanale Die Welt. Si parla di un lavoro continuo tra la politica e la scienza proprio per decidere come drammatizzare le minacce del coronavirus, in modo di convincere l’opinione pubblica ad accettare le rigide misure di contenimento. Difatti, lo scorso anno, poco dopo le misure restrittive adottate in Italia, anche in Germania si prese la decisione di chiudere le scuole e i negozi, "oltre alla limitazione di gran parte delle libertà individuali dei cittadini e l’elevazione a dogma imprescindibile del cosiddetto distanziamento sociale", come riporta il sito Insideover. Il Ministro Seehofer avrebbe incontrato il virologo Christian Dorsen e Lothar Wieler, a capo dell’Istituto Robert Koch, l’organizzazione responsabile del controllo e della prevenzione delle malattie infettive in terra tedesca. Dopo quell'incontro, proprio Wieler convinse il Ministro a tenere tutto chiuso fin oltre il periodo pasquale. Si sarebbe così creata una strana alleanza tra i rappresentanti di alcune università tedesche e istituti e alcuni politici, come Markus Kerber, sottosegretario all’Interno nonché braccio destro del Ministro Seehofer. Adesso si cerca di scoprire se questa decisione abbia coinvolto anche la Merkel: se fosse a conoscenza di questo trucco o se fosse stata tenuta all'oscuro. In entrambi i casi, per la Cancelliera la notizia sarà fonte di grande imbarazzo.

09 febbraio 2021
www.liberoquotidiano.it/news/esteri/26152211/angela-merkel-dati-gonfiati-coronavirus-per-giustificare-misure-anti-covid-documento-imbarazza-cancell...
16/02/2021 18:52
 
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Storica ordinanza. TAR del Lazio dà ragione ad avvocati: i DPCM dovranno avere basi scientifiche

www.youtube.com/watch?v=zXZhRLlx0Lo
[Modificato da wheaton80 16/02/2021 18:54]
24/02/2021 22:57
 
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Il verdetto degli studiosi di Stanford:“Il lockdown non serve a niente”

Lockdown? No grazie. Non serve. Lo sostengono gli autori di uno studio comparativo condotto dalla Stanford University, che hanno messo a confronto le misure adottate da diversi Paesi. «Non mettiamo in dubbio il ruolo di tutti gli interventi di salute pubblica o delle comunicazioni coordinate sull’epidemia ma non riusciamo a trovare un vantaggio ulteriore negli ordini di stare in casa e le chiusure dei negozi», scrivono gli studiosi americani nella loro indagine. Secondo i quali non si ravvisa «alcun effetto benefico evidente e significativo maggiore sulla crescita dei contagi in nessun Paese». Lo studio, pubblicato sull’European Journal of Clinical Investigation, si basa su un modello matematico applicato ai dati raccolti in Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Inghilterra, Iran e Stati Uniti, tutti Paesi dove è stato imposto il lockdown, e in Svezia e Corea del Sud, che hanno fatto scelte meno rigorose. Il verdetto è stato netto: la chiusura delle attività commerciali e la scelta di recludere la popolazione nelle proprie abitazioni non ha prodotto gli effetti sperati nel limitare la pandemia.

21 febbraio 2021
www.altoadige.it/italia-mondo/il-verdetto-degli-studiosi-di-stanford-il-lockdown-non-serve-a-niente-1...
27/02/2021 00:21
 
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Dott.ssa Tenpenny - Ecco cosa succederà con il vaccino mRNA a milioni di persone nei prossimi mesi

In questo video la Dottoressa Tenpenny fa un sunto della situazione spiegando inoltre come i Vaccini mRNA inizieranno il processo di depopolamento nei prossimi 3-6 mesi (luglio 2021).



La dottoressa Tenpenny e altri scienziati hanno previsto che milioni di persone potrebbero morire e sarà attribuito a un nuovo ceppo di Covid, spingendo in direzione dei vaccini, che in realtà sono ancora più mortali. Di seguito alcuni estratti più significativi dell’intervista:“Negli USA, nei primi 30 giorni dall’inizio delle vaccinazioni, gli effetti avversi finora si sono verificati su più di 40.000 persone, di cui circa 31.000 casi di shock anafilattico, circa 5.000 casi di reazioni neurologiche e altre problematiche, ma questo è solo l’inizio. Questi vaccini creeranno essenzialmente un fenomeno chiamato Antibody Dependent Enhancement (ADE), ovvero un aumento della dipendenza dagli anticorpi, permettendo ad un “pezzo” di mRNA messaggero di replicarsi da solo all’infinito creando pezzi di proteine (spike protein) all’interno del nostro corpo che, come risposta, andrà a produrre anticorpi, e questo è il motivo per cui Bill Gates ha dichiarato che il nostro corpo diventerà un “produttore automatico di vaccini endogeni” in risposta a queste proteine”. Ecco perché oggi si parla di varianti inglesi e brasiliane, che invece sono già presenti nel nostro corpo a causa delle vaccinazioni di massa. L’esempio dell’Umbria, al primo posto per numero di vaccinazioni, è emblematico e guarda caso proprio in Umbria si rileva un’esplosione dei casi di Covid con tutte le varianti possibili ed immaginabili.

Il Cavallo di Troia, come dice la dottoressa Tenpenny, è in realtà iniettato dentro di noi attraverso il vaccino mRNA e ci sono diversi meccanismi attraverso i quali queste sostanze creeranno questo caos dentro di noi: gli anticorpi contro queste Spike Protein prodotti da questo vaccino distruggeranno i nostri polmoni, disattiveranno i macrofagi antinfiammatori, legheranno queste proteine al virus e lo trascineranno all’interno della cellula come un Cavallo di Troia, permettendo che inizi a replicarsi all’infinito, perché è un pulsante di accensione senza spegnimento. Questo è il motivo per cui molte persone cominceranno a morire entro un anno, non solo per shock anafilattico o malattie cardio-vascolari, ma anche per malattie auto immuni, perché gli anticorpi delle Spike Protein cominceranno ad attaccare i globuli rossi del sangue scomponendoli. Quando le persone cominceranno a morire a distanza di qualche mese, molti medici consiglieranno ulteriori dosi e richiami di vaccino, facendo peggiorare ancora di più le condizioni di salute di chi ha creduto ciecamente a questo trattamento sanitario. Per tutti gli aggiornamenti del caso si può visitare il blog della dottoressa Tenpenny al seguente link:

vaxxter.com/category/drt_blog/

Siamo di fronte ad un genocidio vaccinale senza precedenti, in cui la gente comincerà in poco tempo a stare veramente male o a morire, spingendo la società verso un continuo controllo globale e sanitario. La dottoressa Tenpenny non è l’unica voce fuori dal coro ma, insieme anche alle sue colleghe Dt. Cahill, Dt. Mikovits e altri medici e scienziati, stanno avvisando il mondo di un imminente evento di vittime di massa, che coinvolgerà persone che hanno ricevuto vaccini Covid in fase sperimentale, a causa di una reazione nota come risposta iperimmune. La risposta iperimmunitaria è stata osservata negli animali da laboratorio in precedenti tentativi di sviluppare vaccini per altri coronavirus, come la SARS e la MERS. La risposta può non avvenire fino a mesi dopo le iniezioni, quando i soggetti dovranno affrontare il problema nel loro corpo del “virus mutato”.

La Dottoressa Judy Mikovits ha conseguito un dottorato di ricerca in biochimica presso la George Washington University e nel 2006 è diventata Direttore della Ricerca del Whittemore Peterson Institute. La Prof. Dolores Cahill ha conseguito il PhD in Immunologia presso la Dublin City University nel 1994. È stata capogruppo del Protein Technology Group presso il Max-Planck-Institute of Molecular Genetics, Berlino, ed è Professore di Scienze Traslazionali presso la UCD School of Medicine e scienze mediche. Se si sviluppa uno scenario da incubo, di chi sarà la colpa? Sicuramente dell’intero cast dell’establishment medico, dei media, di Big Pharma e degli attori politici che hanno mantenuto l’atmosfera di panico su un virus dal tasso di sopravvivenza dal 99,4% al 99,8%. Le autorità sanitarie governative come il dottor Anthony Fauci sono dietro un pressing incessante per le vaccinazioni di massa, invece di parlare di rimedi semplici ed efficaci, come l’ Idrossiclorochina e l’ Ivermectina. I dati e le testimonianze continuano ad arrivare da tutto il mondo attraverso canali indipendenti e ufficiali:

medalerts.org/vaersdb/findfield.phpTABLE=ON&GROUP1=AGE&EVENTS=ON&VAX=COVID19&...

10 febbraio 2021
ugolini.co.th/dott-ssa-tenpenny-ecco-cosa-succedera-con-il-vaccino-mrna-a-milioni-di-persone-nei-prossi...
04/03/2021 16:24
 
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Ciò che è accaduto negli ultimi giorni ha dell'incredibile

Ciò che è accaduto negli ultimi giorni ha dell'incredibile:

1) Esplode lo scandalo delle mascherine e il commissario Arcuri si trova coinvolto per aver appaltato a tre consorzi cinesi la realizzazione di 800 milioni di pezzi per una spesa complessiva di 250 milioni di euro, una parte dei quali spesi in realtà per comprare ville, yacht e gioielli

2) Il professor-katanga Massimo Galli viene sbugiardato pubblicamente dal suo stesso ospedale, il Sacco di Milano, sul numero falsato dei contagi da "variante inglese" e sul numero delle terapie intensive occupate da supposti malati Covid

3) L'igienista e attore mancato Walter Ricciardi continua ad invocare ossessivamente il lockdown ma, per ora inascoltato dal nuovo governo, minaccia le dimissioni

4) Il virologo catodico Roberto Burioni pubblica un post nella sua pagina Twitter nel quale afferma che le varianti non sono così pericolose come si vuol fare credere e che rappresentano solo una moda che serve a terrorizzare

Insomma, ci sono tutti gli elementi per fare saltare l'enorme show in cui sono tenuti i cittadini con la paura e il terrore da oltre un anno, ma la gente continua a dormire sonni profondi. Quanto potrà ancora durare un manicomio del genere?

Paolo Sensini
20/02/2021
www.ariannaeditrice.it/articoli/cio-che-e-accaduto-negli-ultimi-giorni-ha-dell-inc...
04/03/2021 16:28
 
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Famiglie in lutto chiedono risposte dopo le morti 'attribuite falsamente al Covid'

Le famiglie in lutto chiedono un'indagine sul come siano state registrate le morti durante la pandemia, a seguito di coloro che affermano che i loro cari non sarebbero morti di Covid. Si dice che dozzine di famiglie abbiano sollevato preoccupazioni dopo che Bel Mooney ha rivelato che la morte di suo padre, 99 anni, che soffriva di demenza e malattia polmonare ostruttiva cronica, è stata registrata come coronavirus. Bel ha affermato che suo padre aveva superato tre test Covid-19, ma è stato comunque registrato come una delle 122.000 persone che sono morte a causa del virus nel Regno Unito. Ha dichiarato che quando ha cercato chiarimenti, il medico della casa di cura le ha spiegato che c'erano stati alcuni decessi correlati al Covid nello stesso reparto demenza, come riporta MailOnline. Le famiglie si sono ora alleate con i migliori esperti medici e con i parlamentari nel fare pressioni sul governo per condurre un'indagine su come sono state registrate le morti dall'inizio dell'epidemia lo scorso marzo, riporta il Daily Mail.

La madre di cinque figli Jessie Wylde, 83 anni, soffriva di demenza e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e viveva nella casa di cura Aldergrove Manor a Wolverhampton. La sua morte, il 26 aprile, è stata registrata come causata da Covid-19 nonostante non ci fosse alcun caso confermato del virus nella sua casa di cura e nonostante lei stessa non risultasse positiva. Suo figlio Gary ha deciso di contestare la decisione, che era stata presa da un medico di guardia, e si è recato dal medico regolare di Aldergrove per far rimuovere 'Covid' dal certificato di morte di sua madre. Ha dichiarato che il medico gli avrebbe detto che "in assenza di un test, i medici sono incoraggiati a mettere Covid sui certificati di morte", riferisce il Mail. Il medico ha ammesso che sua madre soffriva di demenza e BPCO e ha accettato di cambiare il certificato. Gary è riuscito con successo a ottenere la modifica del certificato di morte o del certificato medico di causa della morte (MCCD) di un medico perché non poteva accettare che una persona cara diventasse una statistica Covid.

Layla Moran, la deputata liberaldemocratica che presiede il gruppo parlamentare di tutti i partiti sul coronavirus, ha detto che il governo dovrebbe organizzare una "indagine provvisoria" su tutti i decessi di Covid e "che dovrebbe riferire il prima possibile". Nel frattempo il parlamentare Tory Paul Bristow, membro del Comitato per la Salute della Camera dei Comuni, ha affermato che una valutazione di come sono stati registrati i decessi durante la pandemia globale dovrebbe essere parte di un'indagine futura. Ha aggiunto:"È quasi certo che un numero di morti sia stato erroneamente attribuito al Covid-19".

Un portavoce del Dipartimento della Salute e dell'Assistenza Sociale ha dichiarato al Mirror:“Ogni morte causata dal virus è una tragedia e le nostre più sentite condoglianze vanno a tutti coloro che hanno perso una persona cara. Siamo fiduciosi che le statistiche sui decessi siano solide e forniscano un quadro accurato di coloro che sono purtroppo morti a causa del virus. La guida dei medici che compilano un certificato medico di causa di morte spiega che ci si aspetta che dichiarino la causa di morte di un paziente al meglio delle loro conoscenze e convinzioni mediche”. Il bilancio delle vittime del Regno Unito di oltre 122.000 persone supera di gran lunga quello delle controparti europee Francia, Germania e Italia.

Claire Gilbody-Dickerson
27 febbraio 2021

Traduzione: Wheaton80
www.mirror.co.uk/news/uk-news/grieving-families-demand-answers-after-...
[Modificato da wheaton80 04/03/2021 16:32]
10/03/2021 18:32
 
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Vaccini, troppe perplessità: chiesto il ritiro

Tre notizie su cui riflettere. La prima riguarda il video che trovate a questo link:

www.bitchute.com/channel/wirnoi/

Il filmato ritrae alcuni medici e farmacisti del Trentino Alto Adige che informano la popolazione sulle vaccinazioni in corso. Sono una decina, in rappresentanza di un centinaio di colleghi (perlopiù impegnati nel privato) e invitano alla prudenza verso la nuovissima terapia genica propria di questi primi vaccini in commercio poiché, essendo innovativi, è più quello che si ignora di ciò che si conosce. Il video ha avuto migliaia di visualizzazioni in pochi giorni. Per la precisione: 120mila in 24 ore solo dalla pagina Facebook. La seconda notizia è la reazione della stampa da un lato, e degli Ordini dei medici di Trento e di Bolzano dall’altro, che non hanno apprezzato le dichiarazioni dei professionisti e stanno valutando provvedimenti disciplinari. La terza, invece, riguarda le azioni legali nei confronti della Commissione UE. Medici e infermieri altoatesini chiedono di annullare la distribuzione dei vaccini sperimentali su base genica in tutta Europa. Secondo i ricorrenti, che stanno presentando esposti al Tribunale Europeo, sarebbero violate la normativa comunitaria sulla garanzia della sicurezza dei medicinali e le rispettive procedure.

Il video
I medici che appaiono nel filmato precisano che “è la prima volta che si provano vaccini con questa tecnologia: l’RNA messaggero fornisce istruzioni alle nostre cellule, induce un’espressione genica di cui non si conoscono gli effetti”. Affermano che sono “più di 20 anni che si cerca di far approvare questa tecnologia nei farmaci oncologici ma l’approvazione al commercio non è mai arrivata (al momento esiste solo un farmaco per l’amiloidosi che si basa sull’RNA messaggero”).
Ricordano che “in questo caso l’approvazione al commercio è stata velocissima, 11 mesi fra produzione e test, per effetto della pandemia”. Fanno presente che “l’efficacia al 95%, dichiarata dalle aziende produttrici, è stata messa in dubbio da uno studio del British Medical Journal, che stima l’efficacia fra il 19 e il 29%”. E che le autorità regolatorie hanno concesso ai nuovi vaccini un’autorizzazione al commercio “condizionata” di un anno poiché gli studi clinici condotti sulla popolazione si concluderanno negli anni 2022 e 2023. Dicono che non si conoscono gli effetti sulla fertilità, maschile e femminile (vedasi bugiardino). Che non si conosce l’interazione con altri farmaci (vedasi bugiardino). Che non si sa ancora se la persona vaccinata, una volta incontrato il virus, lo possa diffondere agli altri proprio come chi si è infettato e non ha fatto il vaccino (vedasi bugiardino). "L’intento del video è quello di informare i cittadini italiani e tedeschi, visto che ci troviamo in una zona di frontiera, poiché le spiegazioni fornite dalla Sanità Pubblica sono assai carenti", ci spiega Hannes Loacker, farmacista. "È nostro dovere illustrare alla popolazione come funziona un farmaco in modo comprensibile per permettergli di fare una scelta responsabile. Lo stabilisce la legge italiana ma anche la Convenzione di Oviedo sui diritti dell’uomo".

La reazione
La stampa locale ha definito il video “no-vax” e annunciato che l’azienda sanitaria dell’Alto Adige presenterà un esposto in Procura per procurato allarme:

www.rainews.it/tgr/bolzano/articoli/2021/03/blz-Video-contro-il-vaccino-Azienda-sanitaria-Alto-Adige-Covid-19-coronavirus-segnalazione-procura-della-repubblica-Bolzano-8d3a6943-7e6b-4554-9eec-040beb7b6...

"Al momento non abbiamo ricevuto nulla", chiarisce il chirurgo e ortopedico Roberto Cappelletti, uno dei medici che ha parlato nel video. "Respingo l’accusa di no-vax poiché, come ogni mio collega sa, ogni vaccino è un prodotto diverso dall’altro, e per dovere, dovremmo parlare accuratamente di ciascuno. Il video tocca aspetti delle nuove tecnologie applicate ai vaccini che non sono ancora stati chiariti. L’Ordine dei Medici ha fatto sapere, in via informale, che chi non si vaccina è indegno. Non ci sentiamo indegni né di aver manifestato perplessità, né di applicare, in mancanza di dati, il principio di precauzione. Quanto al procurato allarme, semmai è il contrario. Spieghiamo che il Covid ha effetti seri su una categoria circoscritta di persone, con più patologie”.

La richiesta di annullare la distribuzione dei vaccini

Loacker ci informa che dal 16 febbraio sono state presentate al Tribunale UE le prime due azioni di annullamento delle rispettive decisioni della Commissione UE sull’autorizzazione condizionata di immissione in commercio dei vaccini Comirnaty (Pfizer/BioNTech) e Moderna, “vista la grave violazione della normativa comunitaria in materia di farmaci”. L’azione di annullamento della decisione della Commissione UE relativa all’autorizzazione del vaccino AstraZeneca verrà presentata prossimamente:

eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32006R0507&...

Spiega Loacker:“Dato che l’Italia, come gli altri Paesi dell’UE, illegittimamente non si è opposta all’autorizzazione centralizzata di questi vaccini a terapia genica, e l’autorizzazione per l’immissione nel mercato UE è avvenuta da parte della Commissione UE, è fondamentale un’impugnazione a livello comunitario degli illegittimi atti comunitari”. In particolare:“La normativa comunitaria mette al primo posto l’obbligo delle autorità di garantire ai cittadini la sicurezza dei medicinali, soprattutto se sono destinati a tutta la popolazione. Visto che a rischio di salute per il Sars-Cov-2 è una percentuale di cittadini molto limitata, è un azzardo, oltre che vietato dalla normativa comunitaria, mettere a rischio la salute di tutta la popolazione con farmaci di cui non si sa nulla”. Secondo i ricorrenti mancano i presupposti per l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata, come precisato dal Codice Comunitario dei Medicinali per uso umano, vedasi direttiva del Parlamento europeo del 20010:

eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32001L0083&...

In sintesi:

1) Il beneficio di questi vaccini non è dimostrato
2) I rischi sono ancora tutti da esplorare
3) Non si sa se i vaccinati impediscano la circolazione del virus
4) Manca il rapporto rischio/beneficio
5) Non è probabile che si aggiungano in seguito dati clinici completi poiché la procedura di approvazione ha trattato questi prodotti come vaccini e non come terapia genica
6) I nuovi prodotti non rispondono nemmeno a effettive esigenze mediche insoddisfatte, dato che sono stati anche i medici italiani ad aver dimostrato che esistono già farmaci (peraltro poco costosi) che, se utilizzati bene, garantiscono le cure

Medici italiani che, ricordiamolo, sono ricorsi ripetutamente al TAR per contrastare le istruzioni carenti del Ministero della Salute e dell’AIFA (vietata per mesi l’idrossiclorochina e raccomandati solo il paracetamolo e la vigile attesa) per farsi confermare la legittimità dell’uso di farmaci infondatamente vietati per curare i malati di Covid-19. La Commissione UE ha tempo rispettivamente fino al 17 marzo e 6 aprile per costituirsi in giudizio. È stata chiesta l’applicazione del rito accelerato. Possono intervenire a sostegno tutti i cittadini UE.

Gioia Locati
05 marzo 2021
blog.ilgiornale.it/locati/2021/03/05/vaccini-troppe-perplessita-chiesto-il-ritiro/?_ga=2.136565748.553706173.1615380286-455866593.16...
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Svolta al TAR: bocciate le linee guida del Ministero

Arriva dal TAR una bocciatura ai protocolli di cura domiciliari basati sulla vigile attesa e sull’uso del solo paracetamolo. La notizia è destinata a cambiare finalmente l’approccio verso le cure domiciliari che in questo anno pandemico si sono dimostrate dannose. L’ordinanza del TAR del Lazio ha sancito che i medici non sono tenuti a osservare le linee guida dell’AIFA che prescrivono in via precoce la vigile attesa e il paracetamolo. Viene così accolto il ricorso presentato da alcuni medici (Fabrizio Salvucci, Giuseppe Giorgio Stramezzi, Riccardo Szumsky e Luca Poretti, rappresentati e difesi dagli avvocati Erich Grimaldi e Valentina Piraino) che si sono opposti alla nota AIFA del 9 dicembre 2020 sui “principi di gestione dei casi Covid19 nel setting domiciliare”. L’oggetto del contendere era la parte in cui nei primi giorni di malattia da Sars-Covid la nota dell’Agenzia Italiana del Farmaco prevedeva unicamente la “vigilante attesa” e la somministrazione di fans e paracetamolo, ma anche la parte in cui pone indicazioni di non utilizzo di tutti i farmaci.

L’ordinanza del TAR rimette al centro, dunque, la necessità di una cura più puntuale del Covid e sospende «l’efficacia del provvedimento impugnato», fissando per la trattazione di merito del ricorso l'udienza pubblica del 20 luglio prossimo. Significa che AIFA ora dovrà rivedere le linee guida con un occhio particolare alla cura del Covid in fase precoce e con i farmaci adeguati. Ma l’ordinanza parla anche al Ministero della Salute, che il 30 novembre aveva redatto le linee guida contestate, e mette una seria ipoteca su quei protocolli, come quello dell’Ordine dei Medici di Milano, che erano costruiti sullo stessa schema terapeutico giudicato insufficiente. Esultano i medici che hanno puntato sulla necessità della cure precoci Covid per evitare quell’abbandono terapeutico che ha provocato innumerevoli ricoveri ospedalieri andando a intasare le strutture di terapia intensiva.

Come il dottor Alessandro Capucci, che alla Bussola commenta:«La sentenza di oggi pone un punto fermo sull’inopportunità della terapia attuale e sancisce la necessità di affrontare il malato di Covid con una terapia domiciliare appropriata. Ebbene: in questa terapia non c’è spazio per l’attesa e per il solo paracetamolo, bensì per almeno quattro o cinque sostanze che, se utilizzate in tempi diversi e ravvicinati, possono far sì che il paziente non venga ricoverato». Capucci è stato uno dei primi medici a contestare le linee guida del governo (https://www.lanuovabq.it/it/linee-guida-inefficaci-cosi-ospedali-ancora-intasati) e ha ricordato che «noi ci battiamo da mesi e malgrado le istituzioni siano state sorde, abbiamo continuato manifestare l’insufficienza di questa non terapia. I risultati di una buona terapia domiciliare invece sono davanti a tutti e i medici favorevoli sono in crescita».

Capucci ha poi ricordato che le terapie precoci hanno «ridottissime percentuali di ospedalizzazioni, attualmente sotto il 5% degli ammalati, mentre la mortalità si conta sulla punta delle dita». Avanti dunque ora con l’appello al Ministero della Salute a rivedere le linee guida:«La cosa principale che nessuno dice è che, a distanza di un anno dall’inizio di questa patologia, il Covid19 è ormai endemico, anche se non si vuole capirlo o ammetterlo, cioè è diffuso ed è inutile andarlo a ricercare giornalmente con i tamponi: bisogna accettare che il Covid c’è e trattare coloro che sono ammalati in maniera appropriata senza far perdere loro del tempo prezioso che potrebbe rivelarsi tragico». Ma anche secondo Capucci si sta puntando troppo anche sulla vaccinazione:«Questo non vuol dire non accettare i vaccini, anzi, ma per poter arrivare a risultati soddisfacenti con le campagne di vaccinazione ci vuole tempo, nel mentre bisogna curare e curare al meglio per non intasare gli ospedali».

Andrea Zambrano
05 marzo 2021
lanuovabq.it/it/svolta-al-tar-bocciate-le-linee-guida-del-ministero?fbclid=IwAR3Kt9dVfcMElKCyRHTezi16l74gs3iopYhkD7N4qHJj1CJSaEA5uDlJRdU#.YEMnkDxA_48....
12/03/2021 16:02
 
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Escono con l’autocertificazione falsa, assolti dal giudice:“Il DPCM di Conte incostituzionale”

Il giudice del Tribunale di Reggio Emilia Dario De Luca ha annullato le sanzioni comminate a due persone che erano uscite di casa con false autocertificazioni e in piena zona rossa durante il primo lockdown imposto dal Governo Conte con il DPCM dell’8 marzo 2020. A darne notizia i siti Cassazione.net e Le Legge per Tutti, entrambi specializzati in questioni legali. I due protagonisti della vicenda erano usciti di casa durante il primo lockdown senza valido motivo e dichiarando nell'autocertificazione una ragione che, dopo attenta verifica, si è rivelata del tutto inventata. I due erano stati fermati dai Carabinieri per un controllo e avevano esibito il modulo in cui avevano scritto che la donna doveva sottoporsi a delle analisi urgenti mentre l’uomo, un suo amico e non congiunto, la stava accompagnando. In realtà i carabinieri di Reggio Emilia avevano controllato la veridicità della dichiarazione scoprendo che i due non avevano mai messo piede in ospedale. Per questo la coppia è stata denunciata ed è finita sotto processo per il reato di falso ideologico in atto pubblico, che prevede una pena fino a due anni di reclusione. L'uomo e la donna, tuttavia, un paio di mesi fa sono stati assolti con la formula "perché il fatto non costituisce reato". Secondo il giudice De Luca, infatti, il reato non è configurabile dal momento che si sarebbe trattato di un "falso inutile".

Come se non bastasse, secondo il Tribunale il DPCM, il primo emanato dal Presidente del Consiglio Conte, sarebbe stato persino illegittimo. Tra le motivazioni della sentenza infatti si spiega che, in base alla Costituzione, le limitazioni alla libertà personale possono essere imposte solo in base ad un atto dell’autorità giudiziaria e non invece da un atto amministrativo, quale è il Decreto emanato dal Presidente del Consiglio. Le restrizioni inoltre avrebbero dovuto essere disposte "nei casi e modi previsti dalla legge" e quindi non con limitazioni generalizzate e assolute della libertà personale come invece si è verificato, spiega De Luca, con "l’obbligo della permanenza domiciliare disposto nei confronti di una pluralità indeterminata di cittadini". Secondo il giudice del Tribunale di Reggio Emilia, quindi, il DPCM dello scorso 8 marzo sarebbe stato incostituzionale avendo violato l'articolo 13 della Carta, che vieta le limitazioni alla libertà personale, e l’articolo 16, che sancisce una libertà di circolazione che l’autorità amministrativa non può limitare neppure quando si esprime al suo livello massimo di governo, cioè attraverso il presidente del Consiglio dei Ministri. E nessun cittadino può essere "costretto a sottoscrivere un’autocertificazione incompatibile con lo Stato di Diritto del nostro Paese e dunque illegittima".

Davide Falcioni
11 marzo 2021
www.fanpage.it/attualita/escono-con-lautocertificazione-falsa-assolti-dal-giudice-il-dpcm-di-conte-incostituz...
13/03/2021 23:57
 
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La Cassazione dà ragione ai ristoratori che aprono nonostante il divieto: niente processo penale



Una sentenza della Cassazione dà ragione ai ristoratori che aprono nonostante il divieto: niente processo penale – Stop alla paura. Chiaro e diretto il grido del movimento #IoApro, che oggi varca un traguardo importantissimo: la sentenza della Corte di Cassazione, infatti, ha confermato quanto sostenuto dal collegio di difesa, affermando come di fronte alla disattenzione di un DPCM il penale non possa sussistere. Alla vigilia di una sempre più probabile zona rossa, dunque, è potente il messaggio dei capifila della protesta gentile iniziata a gennaio:“Aprite, non abbiate più remore“. Sono le parole dell’ormai conosciutissimo Momi, titolare del ristorante Tito a Firenze e uno dei quattro fondatori di #IoApro. “Abbiamo ricevuto oggi la notizia e possiamo ritenerla una vera e propria boccata d’ossigeno, soprattutto di fronte al fatto che con ogni probabilità la Toscana verrà richiusa a breve", continua. "Non lo facciamo soltanto per noi, ma per tutto il mondo del lavoro che è in ginocchio. Cercheremo di far arrivare la notizia alle orecchie di quante più persone possibili perché è arrivato davvero il momento di dire basta. Basta alle chiusure, basta alla paura”. Le saracinesche delle imprese dunque potrebbero rialzarsi:“Il legislatore ha sottratto le violazioni della normativa anti covid al campo del diritto penale, in particolare sancendo espressamente la non applicabilità dell’articolo 650, si legge del provvedimento del PM. Il che, se da un lato appare giustificabile per verosimili ragioni di pace sociale, dall’altro inibisce all’autorità pubblica la possibilità di reprimere il protrarsi di condotte illecite con strumenti più incisivi”.

Ristoratori, Momi
Resta aperta la questione delle sanzioni che, stando alle parole di Momi, “dovrebbero essere illegittime anche quelle, ma al momento nessuno si è ancora esposto su questo dettaglio. La cosa fondamentale al momento è il traguardo di oggi. Ci sono moltissime persone che non hanno riaperto proprio per paura delle ripercussioni penali, noi siamo qui per dir loro di non averne più, di riaprire tutti insieme”. A conferma delle parole dei rappresentanti di #IoApro, il loro legale Lorenzo Nannelli, che commenta la sentenza spiegando che “nessun titolare d’azienda può essere punito penalmente se apre, mentre le multe, come recentemente statuito dal tribunale di Reggio Emilia, sono illegittime. L’iniziativa è lecita sotto tutti i profili”. Una battaglia, quella del movimento, che va avanti da mesi. Non parole, ma azioni. L’ultima proprio in concomitanza al festival sanremese. L’avevano annunciato e l’hanno fatto:"Siamo andati di fronte al teatro Ariston con le maschere de La Casa di Carta. Non per creare disordine, ma per far valere i nostri diritti", conclude Momi. "Sono stati cinque giorni intensi, abbiamo trovato collaborazione da parte di tutti, anche se poi in sostanza non è cambiato niente. Questo ci ha lasciato un pò di amaro in bocca, ma non ci ha tolto la forza di combattere. La gente è sfinita, ha bisogno di ossigeno". Non si tratta solo dei ristoranti, ma di tutte quelle imprese e attività che non vedono la luce ormai da un anno e chissà quando e se la rivedranno. #IoApro lotta per loro, lotta per il Paese e per l’intero mondo del lavoro che necessita di una ripartenza prima che non ci sia più niente da far ripartire.

Chiara Bernardini
12 marzo 2021
www.lagazzettadilucca.it/economia-e-lavoro/2021/03/la-cassazione-da-ragione-ai-ristoratori-che-aprono-nonostante-il-divieto-niente-processo...
17/03/2021 00:02
 
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"Covid, è quasi impossibile il contagio all'aperto" ▷ Lo studio delle massime autorità di ricerca



Ora i vari proclami, indignazioni e grida contro le gite fuori porta, o indirizzate a chi si ferma a guardare le vetrine dei negozi, si attenueranno? Già perché secondo la tanto decantata - ma poco seguita - scienza è questo che dovrebbe accadere. Lo dice uno #studio​ firmato CNR e ArpaLombardia​, (e riportato da "La Repubblica") che dissipa una volta per tutte i dubbi: all'aperto il contagio da coronavirus è pressoché impossibile. Come riportato dal quotidiano di Maurizio Molinari, questo vale anche per gli ambienti inquinati da smog, quindi c'è da stare tranquilli anche nelle grandi città in caso si voglia uscire di casa e nell'evenienza che ciò sia possibile secondo DPCM.

Anche la legge​ dovrebbe però soffermarsi su tale studio: una prova autorevole del fatto che la norma delle mascherine obbligatorie all'aperto dove essere fortemente rivista e modificata, in modo che chi si trova da solo al parco o comunque non nei pressi di un assembramento possa stare tranquillo e non dover incorrere in #sanzioni​ inspiegabili inflitte dal vigile di turno. Una cosa è la #scienza​, una cosa è la legge, e nel caso in cui divergano occorre fare di tutto perché ciò venga cambiato: così la pensa Fabio Duranti​, intervenuto a 'Un Giorno Speciale' per mostrare lo studio delle massime autorità di ricerca presenti in Italia.
20/03/2021 19:03
 
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Ho gestito un reparto Covid ed ora parlo io. Ospite il medico epidemiologo Pasquale Aiese

24/03/2021 16:07
 
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Mazzucco Live: Evitiamo altre vittime



Sergio Mantile e Antonio Battaglia, fratelli di Annamaria e Sonia, raccontano il dramma vissuto dalle loro famiglie e lanciamo un messaggio:"Il sacrificio delle nostre sorelle non sia inutile, dobbiamo evitare che ci siano altre vittime".

Nota Wheaton80
L'intervista ai rispettivi fratelli di Annamaria Mantile e Sonia Battaglia, due presunte vittime del vaccino Astrazaneca, dà la possibilità di ascoltare le fonti dirette, e come spesso si verifica, ci viene mostrata una realtà completamente diversa da quella propagandata dai media di massa
25/03/2021 18:42
 
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Covid-19, proteste a Berlino contro il lockdown: revoca di Angela Merkel



All'annuncio di un nuovo, pesante lockdown in Germania, la gente ha letteralmente invaso le strade di Berlino. Negli scorsi giorni, infatti, la cancelliera Angela Merkel aveva annunciato che per il weekend di Pasqua, le attività commerciali avrebbero dovuto chiudere in tutto il Paese, anche i supermercati. Solo il sabato santo, il 3 aprile, sarebbe stato consentito aprire i supermercati in modo che la gente potesse comprare tutto il necessario per i giorni in cui il Paese sarebbe stato "bloccato". La Merkel ha però fatto marcia indietro quasi subito, forse proprio spaventata da quello che è successo a Berlino e temendo quindi che ci possano essere rivolte in altre parti della Nazione. Secondo quanto riferisce Il Messaggero, la capitale tedesca è stata invasa da migliaia di persone che sono scese in strada, dando alle fiamme auto e inscenando fuochi d'artificio e e grida di protesta. La manifestazione di protesta si è tenuta nei quartieri Brandenburg e Prenzlauer Berg. Alcuni cittadini hanno urlato tutta la loro rabbia per le restrizioni che il Governo si apprestava a varare. "Non ne possiamo più", queste le loro parole. La Germania ha annunciato il prolungamento delle restrizioni almeno fino al prossimo 18 aprile. Nei prossimi giorni la Merkel sentirà nuovamente i rappresentanti dei vari Laender tedeschi per decidere se prolungare o meno le restrizioni. Per molte persone il lockdown comincia a non avere un senso. "La gente è stufa. Ci sentiamo presi in giro", così ha raccontato una persona italo-tedesca al quotidiano Il Messaggero. Intanto, nella giornata di oggi, giovedì 25 marzo, sarebbe prevista un'altra manifestazione del genere, che viene definita ancora più importante di quella andata in scena negli scorsi giorni.

Federico Sanapo
25/03/2021
www.notizienazionali.it/notizie/attualita/29076/covid-19-proteste-a-berlino-contro-il-lockdown--revoca-di-angel...



L’umanità insorge per risorgere. Enormi manifestazioni contro i lockdown in tutto il mondo nel silenzio dei media

Ieri a Londra c’è stata una massiccia affluenza per la marcia di protesta, parte di una giornata di protesta globale il cui evento si è rispecchiato nelle città di tutto il pianeta. La resistenza alla tirannia sta certamente crescendo e la sua velocità di crescita sta accelerando. Questo per quanto riguarda la manipolazione, la menzogna e i giochi mentali dei maniaci della guerra psicologica che attualmente “consigliano” il nostro governo schivo e un pò oscuro e inoltrano il loro astuto veleno attraverso la CMM collaborativa (Corporate Media Matrix). Di fronte alla verità e al puro potere delle idee, i loro trucchi e la cruda tecnologia della “psicologia di massa” alla fine non funzionano perché una maggiore consapevolezza è l’antidoto al lavaggio del cervello. Sta succedendo qualcosa. Ci stiamo dirigendo verso una nuova era in cui noi, il popolo, cessiamo per sempre di svolgere il ruolo di servi o bestiame che l’élite globale auto-nominata pensa che dovremmo essere. Il sindacato criminale di culto globalista che ha rovinato questo pianeta e la sua aspirante civiltà come un vorace parassita per troppo tempo si sta finalmente sgretolando. E il messaggio del Popolo al suddetto culto criminale è questo: siamo milioni di noi e il nostro numero sta esplodendo, quindi smettila e desisti dalla tua spinta contro l’umanità mentre sei ancora tutto d’un pezzo perché, sicuro come il giorno segue la notte, tu non hai ancora visto niente.

Per quelli di noi che si sono persi ieri e non erano lì, togliamo il cappello ai nostri fratelli e sorelle che c'erano e ringraziamoli per essere stati lì. Il CMM probabilmente starà molto, molto zitto su ciò che è accaduto ieri per timore che le notizie incoraggino di più quello che, in fin dei conti, è stato un avvertimento sparato attraverso gli archi della tirannia e il presagio di una rivolta totale. Di seguito, ho incluso alcune note di un amico che era alla marcia e vi ha assistito direttamente:"Non ho visto nulla pubblicato su Facebook oggi sulla protesta a Londra, ma nel caso non l’avessi sentito, è stata assolutamente enorme. Minimo 50.000 persone (alcune persone stimano 100.000). Difficile da dire con esattezza, ma era davvero così grande. La polizia non ha avuto la possibilità di controllarlo e ha dovuto lasciarci andare dove volevamo. MSM riporta centinaia o poche migliaia: le loro bugie li tradiscono ancora una volta. Ero lì e l’ho visto di persona, oggi è stata una bellissima giornata. Alcune persone e autobus molto appassionati stavano suonando il clacson a sostegno; alcune persone si sono alzate attraverso i tetti apribili e hanno applaudito; oggi sicuramente hanno inviato un messaggio alla polizia e al nostro governo: non accetteremo questo e siamo in tanti".
- Lior Losinski

21 marzo 2021
www.databaseitalia.it/lumanita-insorge-per-risorgere-enormi-manifestazioni-contro-i-lockdown-in-tutto-il-mondo-nel-silenzio-dei-media-video/?fbclid=IwAR2dH30s9rGDqZc2SzAobsP5cEsVGAvJtIGo0q6pBNJtsGdc4fV...
02/04/2021 01:15
 
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Covid, in Austria la Corte boccia i test. Tribunale belga:"Stop alle misure"

In Europa cresce l'insofferenza per test e regole anti-Covid. La prima polemica arriva direttamente dal tribunale amministrativo di Vienna e riguarda la politica dei tamponi in Austria. Una sentenza del 24 marzo 2021, riporta il sito austriaco tkp.at, mette in discussione l'uso dei test PCR, considerandoli non "idonei" e diagnosticamente non rilevanti. Per il tribunale amministrativo, che ha studiato da vicino le basi della politica del Governo Federale Austriaco, la definizione di malattia del Ministro della Sanità Anschober è completamente sbagliata e infondata. Inoltre, in un passaggio del testo, il tribunale mette in luce come la disinformazione da parte dei media mainstream non ha fatto altro che alimentare dubbi e confusione:"Il servizio sanitario della città di Vienna utilizza le parole "numero di casi", "risultati dei test", "eventi del caso" e "numero di infezioni". Questa confusione di termini non rende giustizia a una valutazione scientifica della situazione epidemica. Per l'OMS il fattore decisivo è il numero di contagi-malati e non quello dei risultati positivi o altri “numeri di caso”. Basti ricordare, fa sapere il sito austriaco tkp.at, che il famoso scienziato medico John Ioannidis ha recentemente dimostrato in un nuovo studio che il tasso medio di mortalità per infezione è solo dello 0,15% in tutto il mondo, sebbene vi siano differenze locali significative.

www.affaritaliani.it/static/upl2021/sent/sentenza_tribunale_vienna_tamponi...

Covid, tribunale di Bruxelles:"Revocare tutte le misure anti-Covid entro 30 giorni"
Controversia anche in Belgio, e questa volta sulle misure anti-Covid. Secondo quanto stabilito dal Tribunale di Bruxelles, il Belgio deve "revocare entro 30 giorni tutte le misure Coronavirus", poiché la base giuridica per esse è insufficiente. La Lega per i Diritti Umani aveva intentato la causa diverse settimane fa, riporta The Brussels Time, contestando al sistema belga di attuare le misure utilizzando decreti ministeriali, senza nessun contributo da parte del Parlamento. Il giudice del tribunale, secondo quanto riferisce il quotidiano Le Soir, ha concesso allo Stato belga "trenta giorni per fornire una solida base giuridica, o rischia una sanzione di € 5.000 al giorno per il superamento di questo periodo, con un limite massimo di € 200.000". Le attuali misure sul Coronavirus si basano sulla legge sulla sicurezza civile del 2007, che consente allo Stato di reagire rapidamente in "circostanze eccezionali", ma il giudice ha ora stabilito che queste leggi non possono servire come base per i decreti ministeriali, riporta The Brussels Time. "Il giudice ha stabilito che il principio di legalità è stato violato perché l'attuale modo di lavorare non è abbastanza prevedibile", ha confermato Kati Verstrepen della Human Rights League all'emittente radiofonica VRT, aggiungendo che le conseguenze sono "non così drammatiche", tanto che da un giorno all'altro le misure potrebbero non essere più valide. Per ora le misure anti-Covid in Belgio non cambieranno, ma il verdetto è allo studio del Ministro dell'Interno Annelies Verlinden, riferisce il quotidiano De Standaard. La presentazione del ricorso contro la sentenza del tribunale è ancora possibile, ma trattandosi di una sentenza sommaria, l'appello non sospenderebbe l'esecuzione della sentenza, riferisce The Brussels Time. La Camera intanto dovrà discutere l'imminente legge belga sulla pandemia, che dovrebbe fornire "una base giuridica permanente per l'adozione di questo tipo di misure restrittive durante una pandemia". Secondo diversi esperti legali, anticipare la legge il prima possibile è fondamentale, onde evitare che i giudici annullino "le ammende scritte per violazione delle misure". E questa sentenza, conclude il quotidiano belga, non fa che aumentare la pressione per adottarla rapidamente.

01 aprile 2021
www.affaritaliani.it/coronavirus/covid-austria-corte-boccia-test-belgio-tribunale-stop-misure-731948.html?re...
02/04/2021 01:20
 
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Le “Pandemie non autorizzate” di Pizzuti. Che tenta di far luce su un “giallo” mondiale



La Pasqua 2021, in Italia e in gran parte del resto dell’Occidente, somiglierà moltissimo a quella del 2020: forzatamente casalinga e ricca di restrizioni. Così, mentre le famiglie seguitano a sperimentare la proiezione nella propria quotidianità dell’infinito pandemico, c’è un nuovo libro, fresco di pubblicazione, che punta a fare luce sugli aspetti più oscuri (e non sono pochi) della vicenda Covid-19. Si tratta di “Pandemie non autorizzate. I retroscena di un evento epocale che ha trasformato radicalmente lo scenario internazionale e la vita di tutti i giorni”, edito da Il Punto d’Incontro e scritto da Marco Pizzuti, saggista e divulgatore prolifico, ampiamente riconosciuto come voce autorevole negli ambienti della cultura cosiddetta “non allineata”. L’autore ritiene, tra le altre cose, che si possano tracciare con una certa sicurezza le origini del SARS-Cov-2. "Se stessimo indagando su un delitto", spiega infatti lo scrittore, "avremmo già trovato l’assassino perché il movente e le prove indiziare sono schiaccianti. Ma partiamo dall’inizio. Come noto, il primo focolaio d’infezione è stato individuato a Wuhan e secondo l’unica teoria accreditata dai governi, sarebbe giunto all’uomo dai serpenti o dai pipistrelli attraverso un salto di specie chiamato zoonosi. Ciononostante sono subito emersi dei dubbi sull’origine naturale del virus perché nella stessa città, nel 2014, è stato costruito un bio-laboratorio specializzato nella creazione dei virus ‘chimera’ più letali per l’uomo, ovvero di agenti infettivi ottenuti attraverso il potenziamento patogeno dei virus animali già esistenti in natura, e per una straordinaria coincidenza, i virus utilizzati riguardavano proprio quelli dei pipistrelli per le vie respiratorie (tipo SARS).

Seppur scarsamente noto a causa di narrazione mediatica a senso unico, un luminare di fama mondiale delle nano e micro tecnologie della biomedicina come il professor Joseph Tritto, insieme al prof. Francis Boyle (redattore della legge antiterrosimo biologico USA) e molti altri Top Scientist di cui ho raccolto le interviste, hanno dichiarato che il SARS-CoV-2 porta la firma della manipolazione genetica utilizzata per la creazione dei virus chimera. Gli scienziati cinesi del laboratorio di Wuhan però non hanno lavorato affatto da soli, bensì con i finanziamenti e la stretta collaborazione dei ricercatori americani, francesi, dell’OMS e dell’industria farmaceutica. Nel 2014 infatti, gli USA avevano bandito questo tipo di ricerche sul proprio territorio e il National Health Institute, finanziato anche da Bill Gates e diretto da Anthony Fauci (poi divenuto capo della task force antipandemica statunitense), oltre ad avere trasferito e finanziato la continuazione delle ricerche a Wuhan, nel 2017, durante una sua relazione alla Georgetown University, dichiarò con la sicumera precisione di una Cassandra che entro due anni (il periodo che mancava alla fine della sua amministrazione) il Presidente Trump si sarebbe trovato ad affrontare una pandemia! Poi, nel 2019, quando mancavano meno di due mesi alla scoperta dei primi casi di Covid, il John Hopkins Center for Health Security, in collaborazione con il World Economic Forum di Davos (riunisce tutti i super ricchi del mondo una volta l’anno) e la Bill & Melinda Gates Fondation, hanno simulato la scoppio di una pandemia nell’Event 201 Pandemic Exercise di New York. Notevoli coincidenze”.

Nell’ultimo anno, le opinioni della cosiddetta “comunità scientifica”, non ultime quelle sui vaccini, sono spesso state contrastanti. Tanto che più di qualcuno ha iniziato a chiedersi se la stessa “comnità” possa essere considerata obiettiva…
“Purtroppo la comunità scientifica non è un’assemblea in cui vige il libero confronto secondo il metodo galileiano. Gli scienziati sono migliaia e sono sparsi in tutto il mondo ma la letteratura scientifica accreditata dai governi è solo quella che viene pubblicata dalle grandi riviste scientifiche legate all’industria (senza i loro inserti pubblicitari fallirebbero), che sceglie cosa pubblicare e cosa no in base a criteri scarsamente trasparenti. La ricerca indipendente infatti è penalizzata dalla scarsità di fondi pubblici mentre le grandi case farmaceutiche possono finanziare molti studi a favore dei propri prodotti; l’ex Direttore del British Medical Journal ha denunciato lo scandalo molto diffuso dei ghost writer, ovvero dei luminari strapagati da Big Pharma a titolo di consulenze per firmare come propri gli studi redatti dai loro direttori di marketing che poi vengono pubblicati sulle riviste più prestigiose del mondo come scienza di “serie A”. L’ultimo scandalo ha coinvolto le riviste universalmente citate come la bibbia della scienza medica, il Lancet e il New England Journal of Medicine, che hanno pubblicato entrambe uno studio farlocco sulla clorochina (un farmaco a basso costo che avrebbe potuto compromettere la necessità del vaccino) per dimostrarne l’inefficacia e la pericolosità e che poi si è scoperto invece essere stato redatto da una società creata ad hoc che tra i suoi 4 dipendenti aveva un’attrice porno e uno scrittore di fumetti fantasy come direttore scientifico. Nessuno può pubblicare su due riviste così prestigiose senza essere accreditato da qualcuno di molto influente, e chi poteva avere interesse a gettare fango su un farmaco concorrente? Anche le grandi agenzie di controllo pubbliche come l’OMS e l’EMA (l’Agenzia per il Farmaco Europea) in realtà sono sotto il diretto controllo delle case farmaceutiche private, che finanziano i ¾ del bilancio del primo e l’84% della seconda. Esiste quindi un conflitto d’interessi intollerabile che priva le agenzie di controllo di qualsiasi autorevolezza. I controllori sono stipendiati dai controllati, che possono decidere anche la loro carriera. Pensiamo ad esempio a quale credibilità potrebbe avere una sentenza emessa da un giudice il cui stipendio dipende dall’imputato che deve giudicare. Per questo motivo basta aprire un motore di ricerca delle banche dati scientifiche come Pubmed per scoprire che tutte le ricerche finanziate dall’industria promuovono i suoi prodotti (in gergo si chiama funding effect, effetto finanziamento) mentre la ricerca indipendente produce spesso dei risultati opposti. Silvio Garattini, il più autorevole farmacologo italiano, ha ammesso in una mia intervista che su 10mila farmaci in carico al sistema sanitario italiano solo alcune decine sono realmente utili ed efficaci mentre il resto è li per ragioni diverse dalla medicina nonostante abbiano superato tutti i controlli e ottenuto tutte le autorizzazioni per essere immessi sul mercato. Un precedente che la dice lunga su questa pandemia? La pandemia suina del 2009 per la quale l’OMS, i media e gli esperti TV avevano allarmato il mondo e alzato il livello di pericolo al massimo possibile per un virus meno patogeno dell’influenza stagionale. Almeno in quella occasione però, il British Medical Journal scoprì che gli esperti dell’OMS erano stati pagati dalle case farmaceutiche per scatenare il panico. Non venne comunque aperta nessuna inchiesta giudiziaria e i produttori del vaccino ormai avevano fatto affari d’oro, anche se il loro “portentoso antidoto” non venne più utilizzato. Un’ultima cosa che non viene mai detta sui media: la Pfizer, la GlaxoSmithKline e tutte le altre grandi major farmaceutiche, se fossero delle persone, ricadrebbero nell’articolo del codice penale dei delinquenti abituali, perché hanno incassato numerose condanne per reati gravissimi in tutto il mondo (dalla corruzione all’omissione degli effetti collaterali fino alla prescrizione di farmaci pericolosi per i pazienti). Nel lontano 1976, Henry Gadsen, allora Direttore della Merck, dichiarò alla rivista Fortune:'Il nostro sogno è produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere farmaci a chiunque'”.

Spesso si ha la sensazione che il clima di terrore che aleggia intorno a questo virus, che certamente esiste, sia stato cavalcato anche per altre finalità. È possibile?
“Il Covid attualmente si può curare efficacemente anche da casa ma l’OMS, e a cascata media e governi, continuano a far finta che l’unica soluzione possibile sia il vaccino sperimentale. La propaganda va avanti come un disco rotto senza nessun contraddittorio con gli scienziati critici e nonostante l’ultimo studio dell’università di Stanford abbia chiarito che i lockdown non portano alcun beneficio. Nel Comitato tecnico scientifico non c’era un solo virologo e gli scienziati catastrofisti che hanno bloccato le Nazioni hanno sempre sbagliato tutto ma sono stati lasciati comunque sui loro altarini televisivi a predicare sventure e immani sacrifici: sia in Africa che in India e in Svezia non è stata attuata nessuna campagna vaccinale e nessun rispetto dei distanziamenti, eppure non si è verificata nessuna ecatombe, mentre vaccinare durante un’epidemia comporta l’esplosione delle varianti, come sanno anche gli studenti del primo anno di medicina. Si continua a mantenere una dittatura sanitaria inconcepibile rispetto alla reale entità del tasso di letalità del virus e si vuole rendere obbligatoria (allo studio il pass vaccinale già in uso in Israele) la vaccinazione anche su soggetti giovani che hanno più probabilità di morire per un effetto collaterale del farmaco (trombosi) piuttosto che di Covid. L’OMS ha prima colpevolmente ritardato a lanciare l’allarme, poi ha ostacolato le autopsie indispensabili per capire come andava trattato il nuovo virus e poi ha addirittura raccomandato l’incenerimento delle salme, come se fosse la peste nera (oggi gli organi dei deceduti vengono trapiantati), e introdotto un sistema di computo delle vittime concepito per gonfiare le cifre (tutti i positivi deceduti, anche se asintomatici per il Covid e morti per altre cause, sono stati inclusi in statistica)”.

A proposito dei vaccini, peraltro, è difficile non osservare come l’interesse dei media sia rivolto tutto a loro e, per contro, sia prossima allo zero l’informazione sulle possibili cure, presenti e future…
“Molte migliaia di persone sono morte a causa delle cure sbagliate e fino a pochi giorni fa veniva ancora prescritta la tachipirina, che allevia i sintomi ma lascia peggiorare la patologia. Quando i medici in prima linea hanno individuato i trattamenti giusti come la clorochina (molto efficace se assunta ai primi sintomi) e il plasma iperimmune, sono spuntate fuori le ricerche che ne ostacolano l’uso a favore del vaccino e degli anticorpi monoclonali, brevettati e venduti a peso d’oro dall’industria ma meno efficaci del plasma ad alta titolazione”.

Ci sono, peraltro, dei professionisti del settore medico che si sono opposti alle modalità con cui è stata e viene tutt’ora gestita la pandemia. Anche questo viene raccontato nel libro.
“Migliaia di medici e giuristi di tutto il mondo si sono uniti in associazioni per cercare di porre un freno alla dittatura sanitaria, ristabilire le libertà, sbloccare le cure efficaci e tornare alla normalità, ma tutti i palazzi di potere stanno esercitando pressioni per l’esatto opposto. Sui media mainstream invece non c’è spazio per medici e scienziati fuori dal coro e i medici che hanno tentato di sgonfiare il panico come Zangrillo e De Donno hanno dovuto subire un linciaggio mediatico che li ha costretti a ritirarsi dalla scena pubblica”.

Dallo scoppio della pandemia si è parlato di “nuova normalità”. Un termine sospetto, perché usato contemporaneamente da tutti i principali centri di potere: dai governi alle organizzazioni sovranazionali. Sospetto perché, di solito, quando vi è un simile allineamento su determinate parole chiave è presumibile che vi sia anche una certa dose di pianificazione.
“Con questo tema siamo arrivati al vero scopo dell’emergenza sanitaria che tiene in scacco il mondo intero, ma per capire cosa sta succedendo dobbiamo prima smettere di pensare alle case farmaceutiche solo come a dei produttori di farmaci. I pacchetti azionari delle big pharma infatti sono detenuti dai colossi della grande finanza di Wall Street come Blackrock, State Street Corporation, Capital Group, Wellington Management Bank of America, Deutsche Bank, Morgan Stanley, JP Morgan, UBS, Goldman Sachs, Royal Bank of Canada e Barclays, che a loro volta controllano la grande editoria insieme ai social network (Bill Gates ad esempio ha i pacchetti azionari di FB). Le case farmaceutiche quindi sono le propaggini di un unico grande onnipotente agglomerato finanziario industriale in cui è difficile distinguere la testa dalla coda. Al vertice di questo impero oligarchico troviamo i super ricchi della Terra, che ogni anno si riuniscono a Davos per il World Economic Forum (WEF) con i loro 1.500 jet privati per decidere le sorti del mondo. Il WEF, insieme a Bill Gates (il patron dei vaccini), aveva profetizzato lo scoppio di una pandemia nell’ottobre 2019 (Event 201) e nei documenti che ha pubblico è stato espressamente dichiarato che il loro obiettivo da raggiungere entro il 2030 è la distruzione del vecchio ordine economico e sociale per stabilirne uno nuovo all’insegna del green e dell’ecosostenibile, dove sopravviveranno solo le catene delle multinazionali. L’avvento della quarta rivoluzione industriale (intelligenza artificiale, robotica, 5G e digitalizzazione) renderà inutili grandi masse di lavoratori. Milioni di aziende indipendenti medio-piccole verranno fatte fallire e al contempo verrà introdotta una mancetta di povertà denominata reddito di cittadinanza universale. Questa è la nuova normalità che le élite hanno deciso per noi e che non sarebbe mai stato possibile realizzare in così breve tempo senza una pandemia con lockdown, fallimenti e aumento esponenziale del debito. Una pandemia che casualmente avevano anche previsto e che hanno espressamente dichiarato essere un’occasione d’oro per il ‘Great Reset’. Lo stato di emergenza quindi durerà fino a quando il vecchio ordine economico e sociale non sarà stato completamente demolito perché, come ha dichiarato l’organizzatore del WEF, Klaus Schwab, la normalità non tornerà mai più”.

Cristiano Puglisi
29 marzo 2021
blog.ilgiornale.it/puglisi/2021/03/29/le-pandemie-non-autorizzate-di-pizzuti-che-tenta-di-far-luce-su-un-giallo-mondiale/?fbclid=IwAR0zdHt9XZpEX_qMKJ5gmtSvW5swGtsMv60zKa6HWWOlx0qdtsC...
[Modificato da wheaton80 02/04/2021 01:24]
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