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Anno liturgico

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2010 09:37
26/11/2008 17:37
 
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MARTEDÌ



Antifona d'Ingresso Sal 84,9
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore.






LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Ap 14, 14-19
E' giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, guardai ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata.
Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: «Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la mèsse della terra è matura». E colui che era seduto sulla nuvola gettò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.
Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch'egli tenendo una falce affilata.
E un altro angelo, che ha potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature».
L'angelo gettò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 95
Viene il Signore a giudicare la terra.

Dite tra i popoli: «Il Signore regna!».
Sorregge il mondo, perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
frema il mare e quanto racchiude;
esultino i campi e quanto contengono.
si rallegrino gli alberi della foresta.

Esultino davanti al Signore che viene,
perché viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e con verità tutte le genti.

Canto al Vangelo Cf Ef 5,15-17
Alleluia, alleluia.
Vigilate attentamente, comportandovi da uomini saggi,
profittando del tempo presente.
Alleluia.

Vangelo Lc 21, 5-11
Non resterà pietra su pietra.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo».




Antifona alla Comunione Sal 116,1.2
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi.



Oppure: Mt 28,20
«Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo», dice il Signore.
26/11/2008 17:40
 
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MERCOLEDÌ
MESSALE



Antifona d'Ingresso Sal 84,9
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore.




LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Ap 15, 1-4
Cantavano il cantico di Mosè e il cantico dell'Agnello.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi si deve compiere l'ira di Dio.
Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine, cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello:
«Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente;
giuste e veràci le tue vie, o Re delle genti!
Chi non temerà, o Signore, e non glorificherà il tuo nome?
Poiché tu solo sei santo.
Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te,
perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 97
Grandi sono le opere del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha manifestato la sua salvezza,
agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa di Israele.

Frema il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne.

Esultino davanti al Signore che viene,
che viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

Canto al Vangelo Ap 2,10
Alleluia, alleluia.
Sii fedele fino alla morte, dice il Signore,
e ti darò la corona della vita.
Alleluia.

Vangelo Lc 21, 12-19
Sarete odiati da tutti per causa del mio nome, ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagòghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza.
Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.
Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime».




Antifona alla Comunione Sal 116,1.2
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi.




Oppure: Mt 28,20
«Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo», dice il Signore.
27/11/2008 16:21
 
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GIOVEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Sal 84,9
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore.



LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Ap 18, 1-2. 21-23; 19, 1-3. 9
E' caduta Babilònia la grande.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore.
Gridò a gran voce:
«E' caduta, è caduta Babilònia la grande
ed è diventata covo di demòni, carcere di ogni spirito immondo,
carcere d'ogni uccello impuro e aborrìto
e carcere di ogni bestia immonda e aborrìta».
Un angelo possente prese allora una pietra grande come una mola,
e la gettò nel mare esclamando:
«Con la stessa violenza sarà precipitata
Babilònia, la grande città e più non riapparirà.
Il suono degli arpisti e dei mùsici,
dei flautisti e dei suonatori di tromba, non si udrà più in te;
ed ogni artigiano di qualsiasi mestiere non si troverà più in te;
e il rumore della mola non si udrà più in te;
e la luce della lampada non brillerà più in te;
e voce di sposo e di sposa non si udrà più in te.
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra;
perché tutte le nazioni dalle tue malìe furon sedotte.
Dopo ciò, udii come una voce potente di una folla immensa
nel cielo che diceva:
«Alleluia! Salvezza, gloria e potenza sono del nostro Dio;
perché veri e giusti sono i suoi giudizi,
egli ha condannato la grande meretrice
che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei il sangue dei suoi servi!».
E per la seconda volta dissero: «Alleluia!
Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!».
Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto
delle nozze dell'Agnello!».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 99
Beati gli invitati al banchetto nuziale dell'Agnello.

Acclamate al Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che il Signore è Dio;
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.

Buono è il Signore,
eterna la sua misericordia,
la sua fedeltà per ogni generazione.

Canto al Vangelo 1 Pt 3,14
Alleluia, alleluia.
Non vi sgomentate, né vi turbate,
ma adorate Cristo nei vostri cuori,
pronti a rendere ragione della speranza che è in voi.
Alleluia.

Vangelo Lc 21, 20-28
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i loro tempi siano compiuti.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.
Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».



Antifona alla Comunione Sal 116,1.2
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi.





Oppure: Mt 28,20
«Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo», dice il Signore.
28/11/2008 10:06
 
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VENERDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Sal 84,9
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore.


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Ap 20, 1-4.11 - 21,2
Vidi la nuova Gerusalemme scendere dal cielo.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell'Abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico — cioè il diavolo, satana — e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un pò di tempo.
Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni.
Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di sé.
Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono.
Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere.
Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere.
Poi la morte e gli ìnferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco. E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.
Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più.
Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 83
Ecco la dimora di Dio con gli uomini.

L'anima mia languisce e brama
gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova la casa,
la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.

Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza:
cresce lungo il cammino il suo vigore

Canto al Vangelo Cf Ap 1,8; 2,26.28
Alleluia, alleluia.
Io sono Colui che è, che era e che viene;
al mio servo che avrò trovato fedele
darò la fùlgida stella del mattino.
Alleluia.


Vangelo Lc 21, 29-33
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina.
Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».



Antifona alla Comunione Sal 116,1.2
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi.




Oppure: Mt 28,20
«Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo», dice il Signore.
04/12/2008 16:02
 
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SABATO
MESSALE



Antifona d'Ingresso Sal 84,9
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore.





LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Ap 22, 1-7
Non ci sarà più notte, perché il Signore li illuminerà.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
L'angelo del Signore mostrò a me, Giovanni, un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall'altra del fiume si trova un albero di vita che da' dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni.
E non vi sarà più maledizione.
Il trono di Dio e dell'Agnello sarà in mezzo a lei
e i suoi servi lo adoreranno;
vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte.
Non vi sarà più notte
e non avranno più bisogno di luce di lampada,
né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà
e regneranno nei secoli dei secoli.
Poi mi disse: «Queste parole sono certe e veràci. Il Signore, il Dio che ispìra i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra breve. Ecco, io verrò presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 94
Vieni, Signore Gesù!

Venite, applaudiamo al Signore,
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto,
le sue mani hanno plasmato la terra.

Venite, prostràti adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio,
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Canto al Vangelo Cf 1 Pt 1,13
Alleluia, alleluia.
Siate vigilanti, fissate la speranza
in quella grazia che vi sarà data
al ritorno del Signore Gesù Cristo.
Alleluia.

Vangelo Lc 21, 34-36
Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».



Antifona alla Comunione Sal 116,1.2
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi.




Oppure: Mt 28,20
«Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo», dice il Signore.
04/12/2008 16:05
 
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I DOMENICA DI AVVENTO


LETTURE: Is 63,16b-17.19b; 64,2-7; Sal 79; 1 Cor 1,3-9; Mc 13,33-37


Dio viene come Redentore

Un Dio salvatore e redentore viene spesso in mente quando le cose vanno male o una situazione sembra insolubile. Ma è corretta una simile concezione di Dio e della sua manifestazione in mezzo a noi? E giusto chiedere alla sua onnipotenza di risolvere i nostri guai? Non è più dignitoso per l’uomo accettare la propria sconfitta e sfidare un destino avverso con le proprie forze, anziché ricorrere alla forza di Dio? Certo, una purificazione dell’immagine che abbiamo di Dio s’impone: ma l’affermazione della sua trascendenza non porta a concludere che egli non si interessi di noi in modo caldo, concreto, imprevedibile come l’amore. Egli è un «Dio degli uomini», non il Dio cosmico lontano e perfetto nel suo essere divino. Egli ha posto in noi la sua immagine e perciò la nostra identità non può prescindere dalla sua fisionomia: egli, che ci ha dato la vita, fa parte della nostra storia, e perciò il nostro avvenire non si compie che attuando i suoi progetti; egli ci ha creati liberi, e perciò non forza le nostre decisioni, ma interviene con dolcezza e aspetta con pazienza che accettiamo di dialogare con lui come persone.

Squarcerà i cieli e compirà prodigi
Se Dio è «padre», se è «redentore», perché permette circostanze così dolorose e tollera figli così disubbidienti? (v. 17). E’ l’eterna domanda della libertà umana sull’origine del male, che il profeta (prima lettura) non risolve; egli annuncia l’intervento di un Dio che squarcerà i cieli e compirà sulla terra prodigi e meraviglie che rimetteranno ogni cosa al suo posto castigando i nemici. Bisogna dunque affidarsi a Dio per uscire dalla sventura.
Troppe volte la nostra crescita si compie senza un riferimento esplicito a lui, la cui presenza discreta e piena di amore ci avvolge completamente; è sintomatico che siano soprattutto le situazioni di fallimento, di angoscia e di rimorso a condurci a lui, riconoscendolo creatore, padre e redentore. Al contrario, la prima richiesta che la liturgia di oggi presenta al Padre, richiama il fedele ad assumere un atteggiamento nuovo: «Suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo...» (colletta). Nella persona di Cristo, Dio si è manifestato a noi (seconda lettura) come colui che ha tanto a cuore gli uomini da partecipare al nostro destino dall’interno, e così diventare il Dio vicino e familiare (col rischio di non essere riconosciuto dai suoi), per rivelarci la nostra dignità. L’uomo-Dio «Cristo Gesù» ci riscatta accettando di essere totalmente disponibile al progetto di Dio, di non contare su di sé, di vivere il distacco da ogni sicurezza per lasciarsi invadere dal mistero di Dio ed essere in piena comunione con lui.

Verrà a salvarci per mezzo del Figlio
«Il mondo si presenta oggi potente a un tempo e debole, capace di operare il meglio e il peggio, mentre gli si apre dinanzi la strada della libertà o della schiavitù, del progresso o del regresso, della fraternità o dell’odio» (GS 9). Forse qualcuno può ancora pensare che il cervello elettronico celi nei suoi lobi meccanici la soluzione dei problemi che oggi angustiano la nostra civiltà: i rapporti lavoro-tempo libero, produzione-consumo, ricchezza-povertà, fecondità-mortalità, progresso tecnico-progresso sociale, autorità-libertà... Che bisogno c’è allora di un Redentore? Da che cosa dobbiamo essere redenti? Pensare così è il risultato di un ingenuo ottimismo: ogni giorno l’uomo si accorge di rinnovare la costruzione della torre di Babele: un frenetico edificare sulle sabbie mobili della divisione, del peccato, della morte.
Il cristiano riconosce Dio come Padre e Redentore, e afferma che la liberazione dal peccato e dal male non è possibile senza l’intervento di Dio. Ma da quando il Padre ha mandato suo Figlio fra gli uomini, il cristiano non aspetta più i prodigi di un Dio che ristabilisca l’ordine come dal di fuori. Egli sa che Dio agisce attraverso il Figlio; sa che il «Redentore» collabora con l’uomo e dà al suo inserimento nel mondo un significato di salvezza. Perché, come afferma Paolo (seconda lettura), «in lui (Gesù) siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza».

Vigilanti, nell’attesa della sua venuta
Se è così che Dio viene, è chiaro allora quale deve essere il nostro giusto atteggiamento: fidarci di Dio, disporre la nostra vita nella linea del servizio e della collaborazione al suo progetto; non arroccarci in ciò che è vecchio e collaudato; essere pronti alla perenne novità di Dio; non dormire, ma vegliare con amore per riconoscerlo nella sua continua venuta (vangelo). «Quando verrà di nuovo nello splendore della sua gloria» (I pref. dell’avvento), quando avrà termine la nostra avventura di «poveri», ci sarà svelato il vero volto e ci sarà data la piena comunione di vita con il nostro Dio, il Padre del Signore Gesù Cristo.


Le due venute di Cristo

Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo
(Cat. 15, 1. 3; PG 33, 870-874)
Noi annunziamo che Cristo verrà. Infatti non è unica la sua venuta, ma ve n'è una seconda, la quale sarà molto più gloriosa della precedente. La prima, infatti, ebbe il sigillo della sofferenza, l'altra porterà una corona di divina regalità. Si può affermare che quasi sempre nel nostro Signore Gesù Cristo ogni evento è duplice. Duplice è la generazione, una da Dio Padre, prima del tempo, e l'altra, la nascita umana, da una vergine nella pienezza dei tempi.
Due sono anche le sue discese nella storia. Una prima volta è venuto in modo oscuro e silenzioso, come la pioggia sul vello. Una seconda volta verrà nel futuro in splendore e chiarezza davanti agli occhi di tutti.
Nella sua prima venuta fu avvolto in fasce e posto in una stalla, nella seconda si vestirà di luce come di un manto. Nella prima accettò la croce senza rifiutare il disonore, nell'altra avanzerà scortato dalle schiere degli angeli e sarà pieno di gloria.
Perciò non limitiamoci a meditare solo la prima venuta, ma viviamo in attesa della seconda. E poiché nella prima abbiamo acclamato: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore» (MT 21, 9), la stessa lode proclameremo nella seconda. Così andando incontro al Signore insieme agli angeli e adorandolo canteremo: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore» (MT 21, 9).
Il Salvatore verrà non per essere di nuovo giudicato, ma per farsi giudice di coloro che lo condannarono. Egli, che tacque quando subiva la condanna, ricorderà il loro operato a quei malvagi, che gli fecero subire il tormento della croce, e dirà a ciascuno di essi: Tu hai agito così, io non ho aperto bocca (cfr. Sal 38, 10).
Allora in un disegno di amore misericordioso venne per istruire gli uomini con dolce fermezza, ma alla fine tutti, lo vogliano o no, dovranno sottomettersi per forza al suo dominio regale.
Il profeta Malachia preannunzia le due venute del Signore: «E subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate» (Ml 3, 1). Ecco la prima venuta. E poi riguardo alla seconda egli dice: «Ecco l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, ecco viene... Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare» (Ml 3, 1-3).
Anche Paolo parla di queste due venute scrivendo a Tito in questi termini: «E' apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo» (Tt 2, 11-13). Vedi come ha parlato della prima venuta ringraziandone Dio? Della seconda invece fa capire che è quella che aspettiamo.
Questa è dunque la fede che noi proclamiamo: credere in Cristo che è salito al cielo e siede alla destra Padre. Egli verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti. E il suo regno non avrà fine.
Verrà dunque, verrà il Signore nostro Gesù Cristo dai cieli; verrà nella gloria alla fine del mondo creato, nell'ultimo giorno. Vi sarà allora la fine di questo mondo, e la nascita di un mondo nuovo.



MESSALE

Antifona d'Ingresso Sal 24,1-3
A te, Signore, elèvo l'anima mia,
Dio mio, in te confido: che io non sia confuso.
Non trionfino su di me i miei nemici.
Chiunque spera in te non resti deluso.




Oppure:
O Dio, nostro Padre, nella tua fedeltà che mai vien meno ricordati di noi, opera delle tue mani, e donaci l'aiuto della tua grazia, perché attendiamo vigilanti con amore irreprensibile la gloriosa venuta del nostro redentore, Gesù Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 63, 16b-17.19b; 64, 2-7
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!

Dal libro del profeta Isaia
Tu, Signore, sei nostro padre,
da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie
e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi,
per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto
che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato
contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie,
le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 79
Signore, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvati.

Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.

Seconda Lettura 1 Cor 1, 3-9
Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.
La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!

Canto al Vangelo Sal 84,8
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Alleluia.



Vangelo Mc 13, 33-37
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».





Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ....







Oppure:
Prefazio dell’Avvento I/A
Cristo, Signore e giudice della storia

È veramente giusto renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose.
Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora,
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,
apparirà sulle nubi del cielo
rivestito di potenza e splendore.

In quel giorno tremendo e glorioso
passerà il mondo presente
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,
perché lo accogliamo nella fede
e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno.
Nell’attesa del suo ultimo avvento,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo unanimi l’inno della tua gloria:


Santo, Santo, Santo ....



Antifona alla Comunione Sal 84,13
Il Signore elargirà il suo bene
e la nostra terra produrrà il suo frutto.




Oppure: Cf Mc 13,33
« State attenti, vegliate,
perché non sapete il momento e l'ora »,
dice il Signore.
07/12/2008 21:32
 
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I SETTIMANA DI AVVENTO - LUNEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Cf Ger 31,10; Is 35,4
Ascoltate, o popoli, la voce del Signore;
proclamate la sua parola sino ai confini della terra:
il nostro Salvatore verrà, non abbiate timore.




LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura * Is 2, 1-5
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo regno.

Dal libro del profeta Isaia
Visione di Isaia, figlio di Amoz,
riguardo a Giuda e a Gerusalemme.
Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore
sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli;
ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo,
non si eserciteranno più nell'arte della guerra.
Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore.

* Se questa lettura è già stata proclamata nella I domenica di Avvento (anno A), può essere sostituita da quella seguente.

Oppure: Is 4,2-6
Ci sarà più gioia per gli scampati dì Israele.

Dal libro del profeta Isaia
In quel giorno il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento
per gli scampati di Israele.
Chiunque sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme.
Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito l’interno di Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato con lo spirito di giustizia e con lo spirito dello sterminio, allora verrà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutte le sue assemblee come una nube e come fumo di giorno, come bagliore di fuoco e fiamma di notte, perché sopra ogni cosa la gloria del Signore sarà come baldacchino.
Una tenda fornirà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro i temporali e contro la pioggia.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 121
Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
« Andremo alla casa del Signore ».
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte, Gerusalemme!

Là salgono insieme le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge di Israele,
per lodare il nome del Signore.

Domandate pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura,
sicurezza nei tuoi baluardi.

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: « Su di te sia pace! ».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.

Canto al Vangelo Cf Sal 79,4
Alleluia, alleluia.
Vieni, Signore, a liberarci:
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Alleluia.

Vangelo Mt 8, 5-11
Molti dall'oriente e dall'occidente verranno nel regno dei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va', ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa».
All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».


Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...




Comunione Cf Sal 105,4-5; Is 38,3
Vieni, Signore, a visitarci con la tua pace:
la tua presenza ci riempirà di gioia.
07/12/2008 21:34
 
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I SETTIMANA DI AVVENTO - MARTEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Cf Zc 14,5.7
Il Signore verrà, e tutti i santi con lui:
in quel giorno splenderà una grande luce.



LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 11, 1-10
Su di lui si poserà lo spirito del Signore.

Dal libro del profeta Isaia
In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i poveri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento;
con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La mucca e l'orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore
riempirà il paese come le acque ricoprono il mare.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 71
Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.

Dio, da' al re il tuo giudizio,
al figlio del re la tua giustizia;
regga con giustizia il tuo popolo
e i tuoi poveri con rettitudine.

Nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace,
finché non si spenga la luna.
E dominerà da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

Egli libererà il povero che grida
e il misero che non trova aiuto,
avrà pietà del debole e del povero
e salverà la vita dei suoi miseri.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole persista il suo nome.
In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra
e tutti i popoli lo diranno beato.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco, viene il nostro Dio con potenza grande,
a illuminare gli occhi dei suoi servi.
Alleluia.

Vangelo Lc 10, 21-24
Gesù esultò nello Spirito Santo.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».



Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...




Comunione Cf 2 Tm 4,8
Il Signore, giusto giudice, darà la corona di giustizia
a coloro che attendono con amore la sua venuta.
07/12/2008 21:35
 
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3 DICEMBRE
I SETTIMANA DI AVVENTO - MERCOLEDÌ
SAN FRANCESCO SAVERIO (m)


MESSALE



Antifona d'Ingresso Sal 95,3-4
Narrate tra i popoli la gloria del Signore,
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi;
grande è il Signore e degno di ogni lode.




LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 25, 6-10a
Il Signore invita tutti al suo banchetto e asciuga le lacrime su ogni volto.

Dal libro del profeta Isaia
In quel giorno,
il Signore degli eserciti preparerà su questo monte,
un banchetto di grasse vivande per tutti i popoli,
un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre che copriva tutte le genti.
Eliminerà la morte per sempre;
il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto;
farà scomparire da tutto il paese
la condizione disonorevole del suo popolo,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse;
questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza.
Poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 22
Siederemo con gioia alla mensa del Signore.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.

Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.

Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
beati coloro che sono preparati all'incontro.
Alleluia.

Vangelo Mt 15, 29-37
Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada». E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi pesciolini».
Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla.
Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene.



Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...



Antifona alla Comunione Cf Mc16,15; Mt 28,20
«Andate in tutto il mondo
e predicate il Vangelo:
io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine dei tempi»,
dice il Signore.
07/12/2008 21:36
 
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I SETTIMANA DI AVVENTO - GIOVEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Cf Sal 118,151-152
Tu sei vicino, o Signore; tutte le tue vie sono verità.
Fin da principio ho conosciuto
dalla tua testimonianza che tu sei in eterno.



LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 26, 1-6
Entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà.

Dal libro del profeta Isaia
In quel giorno si canterà questo canto nel paese di Giuda:
«Abbiamo una città forte;
il Signore ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo.
Aprite le porte: entri il popolo giusto che si mantiene fedele.
Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace,
pace perché in te ha fiducia.
Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna;
perché egli ha abbattuto coloro che abitavano in alto;
la città eccelsa l'ha rovesciata, rovesciata fino a terra,
l'ha rasa al suolo.
I piedi la calpestano, i piedi degli oppressi, i passi dei poveri».

Salmo Responsoriale Salmo 117
Benedetto il Signore che viene.

Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo.
E' meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.

Apritemi le porte della giustizia:
voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
E' questa la porta del Signore,
per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito,
perché sei stato la mia salvezza.

Dona, Signore, la tua salvezza,
dona, Signore, la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore;
Dio, il Signore è nostra luce.

Canto al Vangelo Is 55,6
Alleluia, alleluia.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare;
invocatelo, mentre è vicino.
Alleluia.

Vangelo Mt 7, 21.24-27
Chi fa' la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».


Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...



Comunione Tt 2,12-13
Viviamo in questo mondo con giustizia e pietà,
nell'attesa che si compia la beata speranza.
e venga la gloria del nostro Dio.
07/12/2008 21:38
 
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I SETTIMANA DI AVVENTO - VENERDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso
Il Signore verrà con splendore
a visitare il suo popolo nella pace,
per fargli dono della sua vita eterna.



LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 29, 17-24
In quel giorno gli occhi dei ciechi vedranno.

Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore Dio:
Certo, ancora un po' e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole di un libro;
liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo di Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà il beffardo,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore
che riscattò Abramo:
«D'ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più,
poiché vedendo il lavoro delle mie mani in mezzo a loro,
santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio di Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza
e i brontoloni impareranno la lezione».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 26
Il Signore è la mia speranza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?

Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Signore viene, andiamogli incontro:
egli è la luce del mondo.
Alleluia.

Vangelo Mt 9,27-31
Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi».
Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: «Credete voi che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la vostra fede».
E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione.




Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...




Comunione Fil 3,20-21
Aspettiamo il nostro Salvatore Gesù Cristo:
egli trasfigurerà il nostro corpo mortale
a immagine del suo corpo glorioso.





07/12/2008 21:39
 
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I SETTIMANA DI AVVENTO - SABATO
MESSALE


Antifona d'Ingresso Sal 79,4.2
Vieni, e fa' risplendere il tuo volto su di noi,
o Signore, che siedi nei cieli, e saremo salvi.



LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 30, 19-21.23-26
A un tuo grido di supplica il Signore ti farà grazia.

Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore Dio d'Israele: Popolo di Sion che abiti in Gerusalemme, tu non dovrai più piangere; a un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta.
Anche se il Signore ti darà il pane dell'afflizione e l'acqua della tribolazione, tuttavia non si terrà più nascosto il tuo maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo maestro, i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: «Questa è la strada, percorretela», caso mai andiate a destra o a sinistra.
Egli concederà la pioggia per il seme che avrai seminato nel terreno; il pane, prodotto della terra, sarà abbondante e sostanzioso; in quel giorno il tuo bestiame pascolerà su un vasto prato. I buoi e gli asini che lavorano la terra mangeranno biada saporita, ventilata con la pala e con il vaglio.
Su ogni monte e su ogni colle elevato, scorreranno canali e torrenti d'acqua nel giorno della grande strage, quando cadranno le torri.
La luce della luna sarà come la luce del sole e la luce del sole sarà sette volte di più, quando il Signore curerà la piaga del suo popolo e guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 146
Beati coloro che aspettano il Signore.

Lodate il Signore:
è bello cantare al nostro Dio,
dolce è lodarlo come a lui conviene.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d'Israele.

Il Signore risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite;
egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore, onnipotente,
la sua sapienza non ha confini.
Il Signore sostiene gli umili,
ma abbassa fino a terra gli empi.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il giorno del Signore è vicino: egli viene a salvarci.
Alleluia.

Vangelo Mt 9, 35-10,1.6-8
Vedendo le folle, ne sentì compassione.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagòghe, predicando il vangelo del Regno e curando ogni malattia e infermità.
Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua mèsse!».
Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. E li mandò con questa ingiunzione: «Rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».



Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...




Comunione Ap 22,12
Ecco, io verrò presto, dice il Signore,
e porterò con me la ricompensa,
per rendere a ciascuno secondo le sue opere.
07/12/2008 21:42
 
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II DOMENICA DI AVVENTO
Anno B

MISSALE ROMANUM VETUS ORDO


LETTURE: Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2 Pt 3,8-14; Mc 1,1-8


Dio viene per farci tornare a Lui

Agli Ebrei del VI secolo rimasti in Palestina o deportati in Babilonia, la parola del profeta ridà speranza e invita alla fiducia: Dio viene, e cammina alla testa del suo popolo per riportarlo, libero, dal paese di schiavitù verso la propria terra. Pastore buono, ha cura di chi è debole e piccolo; Dio forte, trova la sua gioia nel perdonare e nel rifare tutto nuovo. Salvezza, gioia, amore, verità, giustizia, costituiscono il corteo del Signore Dio. Sono i beni dell’alleanza, dell’amicizia tra Dio e i suoi (prima lettura). Come dire che essi non provengono da noi, ma ci sono donati da colui che ci chiama a convertirci a lui, affinché i nostri peccati siano perdonati.

L’attesa di Dio
Rispondendo alle obiezioni di certi fedeli sul ritorno del Signore, Pietro afferma: Dio ha una nozione del tempo diversa dalla nostra; e aggiunge: Dio è paziente e attende che il maggior numero possibile di peccatori si converta (v. 9).
Dio incarnandosi tiene conto dell’uomo, della sua crescita e del suo comportamento, non lo guarisce senza la fede, senza la conversione; prende il tempo necessario per condividere la vita col suo interlocutore (cf Sap 11,23-26; Ez 18,23).
In un mondo votato al cambiamento ed alla attesa del «giorno di Dio» che realizzerà « nuovi cieli e una terra nuova », la «santità della vita» e la «pietà» danno sicurezza e tranquillità di fronte agli elementi che si «dissolvono» e si «fondono» (seconda lettura). La santità della vita non è solo oggetto del giudizio finale, ma già prepara questo giudizio; la preghiera che sale dal cuore non chiede soltanto la venuta del Signore come un avvenimento improvviso, ma già lo legge negli episodi della storia umana.

Preparate la strada al Signore
Giovanni, nel compiersi del tempo messianico, invita ad esprimere, attraverso un segno che non è soltanto cerimoniale, la volontà di conversione e la speranza dei tempi nuovi, caratterizzati dall’effusione dello Spirito Santo. In questi tempi nuovi, che per noi sono già cominciati, anche se non ancora del tutto realizzati, l’invito alla conversione sfocia necessariamente in gesti significativi, « sacramentali » nel senso più ampio della parola. Tra essi vi sono certamente il battesimo e la penitenza, momenti privilegiati d’incontro con il Dio che salva e che perdona, ma anche gli atteggiamenti concreti della comunità e dei singoli (condividere, perdonare, accogliere...) da cui traspare la realtà di un cuore nuovo. Sono quelli indicati nell’immagine del «preparare la strada» (vangelo).
Forse, visti con occhi profani, possono apparire come povere, inutili cose: in realtà invece, nei gesti di un uomo e di una comunità rinnovati, chi sa leggere intravede «nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia» (seconda lettura).

Il sacramento del ritorno
Nel linguaggio comune il sacramento della penitenza si identifica con la «confessione». In realtà la confessione è solo un elemento del sacramento e non ne è certo il primo. Vi è una mentalità formalistica ed esteriorizzante nei riguardi di questo che è uno dei sacramenti cardine della vita cristiana, minacciato di scivolare lentamente in una crisi sconcertante. Le motivazioni hanno una gamma molto ampia: vanno dal rifiuto del confessore, distributore automatico di assoluzioni, al rifiuto del confessore psicanalista. L’accusa individuale dei peccati, seguita dal perdono di Dio e da una penitenza spesso insignificante, è una soluzione troppo facile, troppo meccanica: può avere senso solo se è un segno personale ed ecclesiale di conversione e di riconciliazione.
Un ripensamento sulla giusta forma della penitenza e della confessione è quindi giustificato: tutto deve diventare più autentico, più profondo, più vivo e più efficace. La conversione cristiana è una maturazione continua, una crescita, uno sviluppo... spesso un atto difficile, uno scavare la strada per Dio nella propria carne, distacco dal comodo e dall’abitudinario: è cambiare vita «sul serio». E’, in fondo, «concrocifiggersi» con Cristo: in lui è la sorgente del perdono. Egli sulla croce ha espiato tutti i nostri peccati e dopo la sua risurrezione ha partecipato alla Chiesa la facoltà di perdonare i peccati.
La celebrazione del sacramento della penitenza non può essere «privatizzata»: avviene sempre nell’ambito di una «comunità di credenti»; è un gesto insieme comunitario e personale, come comunitario e personale è il peccato. Il nuovo Rito della Penitenza ricorda che «la celebrazione comune manifesta più chiaramente la natura ecclesiale della penitenza. I fedeli infatti ascoltano tutti insieme la parola di Dio, che proclama la sua misericordia e li invita alla conversione, confrontano la loro vita con la parola stessa, e si aiutano a vicenda con la preghiera» (n. 22).


Voce di uno che grida nel deserto

Dal «Commento sul profeta Isaia» di Eusebio, vescovo di Cesarea.
(Cap. 40, vv. 3. 9; PG 24, 366-367)
Voce di uno che grida nel deserto: «Preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio» (Is 40, 3).
Dichiara apertamente che le cose riferite nel vaticinio, e cioè l'avvento della gloria del Signore e la manifestazione a tutta l'umanità della salvezza di Dio, avverranno non in Gerusalemme, ma nel deserto. E questo si è realizzato storicamente e letteralmente quando Giovanni Battista predicò il salutare avvento di Dio nel deserto del Giordano, dove appunto si manifestò la salvezza di Dio. Infatti Cristo e la sua gloria apparvero chiaramente a tutti quando, dopo il suo battesimo, si aprirono i cieli e lo Spirito Santo, scendendo in forma di colomba, si posò su di lui e risuonò la voce del Padre che rendeva testimonianza al Figlio: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo» (Mt 17, 5).
Ma tutto ciò va inteso anche in un senso allegorico. Dio stava per venire in quel deserto, da sempre impervio e inaccessibile, che era l'umanità. Questa infatti era un deserto completamente chiuso alla conoscenza di Dio e sbarrato a ogni giusto e profeta. Quella voce, però, impone di aprire una strada verso di esso al Verbo di Dio; comanda di appianare il terreno accidentato e scosceso che ad esso conduce, perché venendo possa entrarvi: Preparate la via del Signore (cfr. Ml 3, 1).
Preparazione è l'evangelizzazione del mondo, è la grazia confortatrice. Esse comunicano all'umanità al conoscenza della salvezza di Dio.
«Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme» (Is 40, 9).
Prima si era parlato della voce risuonante nel deserto, ora, con queste espressioni, si fa allusione, in maniera piuttosto pittoresca, agli annunziatori più immediati della venuta di Dio e alla sua venuta stessa. Infatti prima si parla della profezia di Giovanni Battista e poi degli evangelizzatori.
Ma qual è la Sion a cui si riferiscono quelle parole? Certo quella che prima si chiamava Gerusalemme. Anch'essa infatti era un monte, come afferma la Scrittura quando dice: «Il monte Sion, dove hai preso dimora» (Sal 73, 2); e l'Apostolo: «Vi siete accostati al monte di Sion» (Eb 12, 22). Ma in un senso superiore la Sion, che rende nota le venuta di Cristo, è il coro degli apostoli, scelto di mezzo al popolo della circoncisione.
Si, questa, infatti, è la Sion e la Gerusalemme che accolse la salvezza di Dio e che è posta sopra il monte di Dio, è fondata, cioè, sull'unigenito Verbo del Padre. A lei comanda di salire prima su un monte sublime, e di annunziare, poi, la salvezza di Dio.
Di chi è figura, infatti, colui che reca liete notizie se non della schiera degli evangelizzatori? E che cosa significa evangelizzare se non portare a tutti gli uomini, e anzitutto alle città di Giuda, il buon annunzio della venuta di Cristo in terra?



MESSALE

Antifona d'Ingresso Cf Is 30,19.30
Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli
e farà sentire la sua voce potente
per la gioia del vostro cuore.



Oppure:
O Dio, Padre di ogni consolazione, che agli uomini pellegrini nel tempo hai promesso terra e cieli nuovi, parla oggi al cuore del tuo popolo, perché in purezza di fede e santità di vita possa camminare verso il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 40, 1-5.9-11
Preparate la via al Signore.

Dal libro del profeta Isaia
«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio –.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 84
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.


Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.


Seconda Lettura 2 Pt 3, 8-14
Aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova.

Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo
Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra, con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia.

Canto al Vangelo Lc 3,4.6
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Alleluia..


Vangelo Mc 1, 1-8
Raddrizzate le vie del Signore.

Dal vangelo secondo Marco

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».



Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ....






Oppure:
Prefazio dell’Avvento I/A
Cristo, Signore e giudice della storia

È veramente giusto renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose.
Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora,
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,
apparirà sulle nubi del cielo
rivestito di potenza e splendore.

In quel giorno tremendo e glorioso
passerà il mondo presente
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,
perché lo accogliamo nella fede
e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno.
Nell’attesa del suo ultimo avvento,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo unanimi l’inno della tua gloria:


Santo, Santo, Santo ....


Antifona alla Comunione Bar 5,5; 4,36
Gerusalemme, sorgi e sta' in alto:
e contempla la gioia che a te viene dal tuo Dio.


Oppure: Cf Mt 3,3; Mc 1,3; Lc 3,4
Voce che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri.
09/12/2008 21:30
 
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8 DICEMBRE
IMMACOLATA CONCEZIONE
DELLA B.V. MARIA

Solennità

MISSALE ROMANUM VETUS ORDO


LETTURE: Gn 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38



In Inghilterra e in Normandia già nel secolo XI si celebrava una festa della concezione di Maria; si commemorava l’avvenimento in se stesso, soffermandosi soprattutto sulle sue condizioni miracolose (sterilità di Anna, ecc.). Oltre questo aspetto aneddotico, sant’Anselmo mise in luce la vera grandezza del mistero che si attua nella concezione di Maria: la sua preservazione dal peccato.
Nel 1439 il concilio di Basilea considerò questo mistero come una verità di fede, e Pio IX ne proclamò il dogma nel 1854.
Dio ha voluto Maria per la salvezza dell’umanità, perché ha voluto che il Salvatore fosse «figlio dell’uomo»; per questo viene applicata a Maria, con pienezza di significato, la parola di Dio contro il tentatore: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa» (Gn 3,15). E Maria viene riconosciuta come la «nuova Eva, madre di tutti i viventi» (prima lettura). Così Maria appare accanto a Cristo, il nuovo Adamo, e perciò ci si presenta come colei che aiuta a riscoprire e a rispettare il posto della donna nella salvezza dell’umanità. Richiama ed esalta il posto e il compito della vergine, della sposa, della madre, della vedova, nella società, nella Chiesa e nel mondo; rivendica la dignità della donna contro ciò che la attenta.

Prescelti e predestinati
La scelta che Dio ha fatto di ogni essere umano che viene all’esistenza per essere inserito nel Cristo e per avere in lui il suo posto nel mondo, nella Chiesa, viene richiamato dalla pagina di Paolo (seconda lettura). Siamo tutti voluti e amati da Dio, ciascuno ha il suo inconfondibile posto nell’umanità, ciascuno vi deve operare in maniera santa, senza macchia, nella carità. Maria sta certo al vertice di questa corrispondenza.
La scena dell’annuncio a Maria (vangelo) è la pagina della cooperazione di Maria all’opera della salvezza. Il Concilio ha sottolineato con forza, come facevano già i Padri della Chiesa, che Maria ha apportato all’opera di Cristo non una inerte passività ma una operosa attività. Il suo «si» è stato mantenuto e accentuato in tutta la vita sino al calvario dove offrì Cristo che si offriva per la nostra salvezza. Maria insegna agli uomini d’oggi che entrare nel mistero di Cristo è mettersi a «servire». Scelta per madre, si dichiara «serva». E nella sua vita ha avanzato nel cammino della fede, della dedizione, dell’obbedienza, dell’amore, della speranza (LG 58; 63; 65). Il mondo è stanco di parole, di gesti clamorosi, di chi si mette sempre al primo posto. Maria ci insegna che bisogna più fare che parlare, preferire l’opera umile ma tenace e carica di amore, mettersi a servizio anche quando si è chiamati a compiti importanti.
Maria è modello di fede adulta e consapevole, di virtù mature, cresciute in un continuo esercizio di impegno per gli altri, di ininterrotta apertura all’amore.

Un segno che il male è sconfitto
Accanto al vero Adamo fu creata la vera Eva: Maria fa parte del mistero di Cristo. Dove era abbondato il peccato, è sovrabbondata la grazia. L’Immacolata è il «segno» che con la risurrezione di Cristo il male è già sconfitto «in partenza» se una creatura ha potuto essere ripiena di grazia dal primo istante della sua esistenza.
La Scrittura, con il triste ritornello: «E fece quel che è male agli occhi del Signore, imitando i suoi padri» (cf 2 Re 13,2.11...), vuol dare un esempio dell’implacabile contagio del peccato che il libro della Genesi esemplifica più plasticamente ricercando l’origine del male. Maria Santissima, sottratta al peccato «originale», anche la garanzia che nel mondo il bene è più forte e più contagioso del male. Con lei, la prima redenta, ha inizio una storia di grazia «contagiosa».

Un segno dei tempi nuovi
Il tema dell’Immacolata è centrale per l’Avvento che prepara a rivivere il «mistero della Redenzione» in avvenimenti dove la grazia fa irruzione in modo sovrabbondante. L’Incarnazione del Verbo, l’esultanza del Precursore nel seno materno, il Magnificat, il «Gloria!» degli angeli, la gioia dei pastori, la luce dei magi, la consolazione di Simeone e Anna, la teofania al Giordano anticipano i segni dei tempi nuovi.
La liturgia rende presente in mezzo alla nostra assemblea la potenza che ha preservato la Vergine dal peccato: celebra infatti nell’Eucaristia lo stesso mistero della redenzione, di cui Maria per prima ha goduto i benefici e al quale noi partecipiamo, secondo la nostra debolezza e le nostre forze.



O vergine, per la tua benedizione è benedetta ogni creatura

Dai «Discorsi» di sant'Anselmo, vescovo (Disc. 52; PL 158, 955-956)
Cielo, stelle, terra, fiumi, giorno, notte e tutte le creature che sono sottoposte al potere dell'uomo o disposte per la sua utilità si rallegrano, o Signora, di essere stati per mezzo tuo in certo modo risuscitati allo splendore che avevano perduto, e di avere ricevuto una grazia nuova inesprimibile. Erano tutte come morte le cose, poiché avevano perduto la dignità originale alla quale erano state destinate. Loro fine era di servire al dominio o alle necessità delle creature cui spetta di elevare la lode a Dio. Erano schiacciate dall'oppressione e avevano perso vivezza per l'abuso di coloro che s'erano fatti servi degli idoli. Ma agli idoli non erano destinate. Ora invece, quasi risuscitate, si rallegrano di essere rette dal dominio e abbellire dall'uso degli uomini che lodano Dio. Hanno esultato come di una nuova e inestimabile grazia sentendo che Dio stesso, lo stesso loro Creatore non solo invisibilmente le regge dall'alto, ma anche, presente visibilmente tra di loro, le santifica servendosi di esse. Questi beni così grandi sono venuti frutto benedetto del grembo benedetto di Maria benedetta.
Per la pienezza della tua grazia anche le creature che erano negl'inferi si rallegrano nella gioia di essere liberate, e quelle che sono sulla terra gioiscono di essere rinnovate. Invero per il medesimo glorioso figlio della tua gloriosa verginità, esultano, liberati dalla loro prigionia, tutti i giusti che sono morti prima della sua morte vivificatrice, e gli angeli si rallegrano perché è rifatta nuova la loro città diroccata.
O donna piena e sovrabbondante di grazia, ogni creatura rinverdisce, inondata dal traboccare della tua pienezza. O vergine benedetta e più che benedetta, per la cui benedizione ogni creatura è benedetta dal suo Creatore, e il Creatore è benedetto da ogni creatura.
A Maria Dio diede il Figlio suo unico che aveva generato dal suo seno uguale a se stesso e che amava come se stesso, e da Maria plasmò il Figlio, non un altro, ma il medesimo, in modo che secondo la natura fosse l'unico e medesimo figlio comune di Dio e di Maria. Dio creò ogni creatura, e Maria generò Dio: Dio, che aveva creato ogni cosa, si fece lui stesso creatura di Maria, e ha ricreato così tutto quello che aveva creato. E mentre aveva potuto creare tutte le cose dal nulla, dopo la loro rovina non volle restaurarle senza Maria.
Dio dunque è il padre delle cose create, Maria la madre delle cose ricreate. Dio è padre della fondazione del mondo, Maria la madre della sua riparazione, poiché Dio ha generato colui per mezzo del quale tutto è stato fatto, e Maria ha partorito colui per opera del quale tutte le cose sono state salvate. Dio ha generato colui senza del quale niente assolutamente è, e Maria ha partorito colui senza del quale niente è bene.
Davvero con te è il signore che volle che tutte le creature, e lui stesso insieme, dovessero tanto a te.


MESSALE

Antifona d'Ingresso Is 61,10
Esulto e gioisco nel Signore,
l'anima mia si allieta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,
mi ha avvolto con il manto della giustizia,
come una sposa adornata di gioielli.




LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Gn 3,9-15.20
Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.

Dal libro della Gènesi
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 97
Cantate al Signore un canto nuovo,
perchè ha compiuto meraviglie.


Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!


Seconda Lettura Ef 1,3-6.11-12
In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

Canto al Vangelo Cfr. Lc 1,28
Alleluia, alleluia.
Rallègrati, piena di grazia,
il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne.
Alleluia.



Vangelo Lc 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Prefazio
Maria felice inizio della Chiesa

E’ veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.

Tu hai preservato la Vergine Maria
da ogni macchia di peccato originale,
perché, piena di grazia,
diventasse degna Madre del tuo Figlio.
In lei hai segnato l’inizio della Chiesa,
sposa di Cristo senza macchia e senza ruga,
splendente di bellezza.
Da lei, vergine purissima, doveva nascere il Figlio,
agnello innocente che toglie le nostre colpe;
e tu sopra ogni altra creatura
la predestinavi per il tuo popolo
avvocata di grazia e modello di santità.

E noi, uniti ai cori degli angeli,
proclamiamo esultanti la tua lode:

Santo, Santo, Santo...




Antifona alla Comunione
Grandi cose di te si cantano, o Maria,
perché da te è nato il sole di giustizia,
Cristo, nostro Dio.
09/12/2008 21:33
 
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II SETTIMANA DI AVVENTO - MARTEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Cf Zc 14,5.7
Il Signore verrà, e tutti i santi con lui:
in quel giorno splenderà una grande luce.


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 40, 1-11
Dio consola il suo popolo.

Dal libro del profeta Isaia
«Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che è finita la sua schiavitù,
è stata scontata la sua iniquità,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
doppio castigo per tutti i suoi peccati».
Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore,
appianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in pianura.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e ogni uomo la vedrà,
poiché la bocca del Signore ha parlato».
Una voce dice: «Grida» e io rispondo: «Che dovrò gridare?».
Ogni uomo è come l'erba
e tutta la sua gloria è come un fiore del campo.
Secca l'erba, il fiore appassisce
quando il soffio del Signore spira su di essi.
Secca l'erba, appassisce il fiore,
ma la parola del nostro Dio dura sempre.
Veramente il popolo è come l'erba.
Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion;
alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annunzia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
con il braccio egli detiene il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce pian piano le pecore madri».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 95
Viene il Signore a rinnovare il mondo.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome,
annunziate di giorno in giorno la sua salvezza.

In mezzo ai popoli narrate la sua gloria,
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.
Dite tra i popoli: « Il Signore regna! »,
giudica le nazioni con rettitudine.

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
frema il mare e quanto racchiude;
esultino i campi e quanto contengono,
si rallegrino gli alberi della foresta.

Esultino davanti al Signore che viene,
perché viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e con verità tutte le genti.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il giorno del Signore è vicino: egli viene a salvarci.
Alleluia.

Vangelo Mt 18, 12-14
Dio non vuole che i piccoli si perdano.

Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli».


Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...




Comunione Cf 2 Tm 4,8
Il Signore, giusto giudice, darà la corona di giustizia
a coloro che attendono con amore la sua venuta.
10/12/2008 21:34
 
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II SETTIMANA DI AVVENTO - MERCOLEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Cf Ab 2,3; 1 Cor 4,5
Il Signore viene, non tarderà:
svelerà i segreti delle tenebre,
si farà conoscere a tutti i popoli.


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 40, 25-31
Il Signore dà forza a chi è stanco.

Dal libro del profeta Isaia
«A chi potreste paragonarmi
quasi che io gli sia pari?» dice il Santo.
Levate in alto i vostri occhi
e guardate: chi ha creato quegli astri?
Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito
e li chiama tutti per nome;
per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza
non ne manca alcuno.
Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele, ripeti:
«La mia sorte è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?».
Non lo sai forse? Non lo hai udito?
Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra.
Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile.
Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato.
Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 102
Il Signore è buono e grande nell'amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia.

Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Signore viene, andiamogli incontro:
egli è il principe della pace.
Alleluia.

Vangelo Mt 11, 28-30
Venite a me, voi tutti che siete affaticati.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, rispondendo Gesù disse: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».


Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...




Comunione Is 40,10; cf 34,5
Il Signore nostro Dio verrà con potenza
e riempirà di luce i suoi fedeli.
12/12/2008 22:01
 
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II SETTIMANA DI AVVENTO - GIOVEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Cf Sal 118,151-152
Tu sei vicino, o Signore; tutte le tue vie sono verità.
Fin da principio ho conosciuto dalla tua testimonianza
che tu sei in eterno.


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 41, 13-20
Io sono il tuo redentore, il Santo di Israele.

Dal libro del profeta Isaia
Io sono il Signore tuo Dio che ti tengo per la destra
e ti dico: «Non temere, io ti vengo in aiuto».
Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva di Israele;
io vengo in tuo aiuto — oracolo del Signore — ,
tuo redentore è il Santo di Israele.
Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata, nuova,
munita di molte punte;
tu trebbierai i monti e li stritolerai, ridurrai i colli in pula.
Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà.
Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo di Israele.
I miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è,
la loro lingua è riarsa per la sete;
io, il Signore, li ascolterò; io, Dio di Israele, non li abbandonerò.
Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli;
cambierò il deserto in un lago d'acqua, la terra arida in sorgenti.
Pianterò cedri nel deserto, acacie, mirti e ulivi;
porrò nella steppa cipressi, olmi insieme con abeti;
perché vedano e sappiano,
considerino e comprendano a un tempo
che questo ha fatto la mano del Signore,
lo ha creato il Santo di Israele.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 144
Il Signore è paziente e ricco di grazia.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome
in eterno e per sempre.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Manifestino agli uomini i tuoi prodigi
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione.

Canto al Vangelo Is 48,8
Alleluia, alleluia.
Stillate, cieli, dall'alto e le nubi piovano il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore.
Alleluia.

Vangelo Mt 11,11-15
Non ci fu uomo più grande di Giovanni Battista.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse alla folla: «In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda».



Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...




Comunione Tt 2,12-13
Viviamo in questo mondo con giustizia e pietà,
nell'attesa che si compia la beata speranza
e venga nella gloria in nostro Dio.
12/12/2008 22:04
 
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II SETTIMANA DI AVVENTO - VENERDÌ
MESSALE

Antifona d'Ingresso
Il Signore verrà con splendore
a visitare il suo popolo nella pace,
per fargli dono della sua vita eterna.


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 48, 17-19
Se tu avessi prestato attenzione ai miei comandi!

Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele:
«Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.
Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare.
La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena;
non sarebbe mai radiato né cancellato
il tuo nome davanti a me».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 1
Chi segue il Signore, avrà la luce della vita.

Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.

Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.

Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina.

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Signore è vicino: ascoltiamo oggi la sua voce.
Alleluia.

Vangelo Mt 11, 16-19
Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell'uomo.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio.
E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».



Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...




Comunione Fil 3,20-21
Aspettiamo il nostro Salvatore Gesù Cristo:
egli trasfigurerà il nostro corpo mortale
a immagine del suo corpo glorioso.
13/12/2008 11:10
 
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13 DICEMBRE
II SETTIMANA DI AVVENTO - SABATO
SANTA LUCIA (m)
Vergine e martire

MESSALE


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Sir 48, 1-4. 9-11
Elia ritornerà.

Dal libro di Siracide
In quei giorni sorse Elia profeta, simile al fuoco;
la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia
e con zelo li ridusse a pochi.
Per comando del Signore chiuse il cielo,
fece scendere così tre volte il fuoco.
Come ti rendesti famoso, Elia, con i prodigi!
E chi può vantarsi di esserti uguale?
Fosti assunto in un turbine di fuoco
su un carro di cavalli di fuoco,
designato a rimproverare i tempi futuri
per placare l'ira prima che divampi,
per ricondurre il cuore dei padri verso i figli
e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti videro e che si sono addormentati nell'amore!
Perché anche noi vivremo certamente.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 79
Fà splendere il tuo volto, Signore, e noi saremo salvi.

Tu, pastore d'Israele, ascolta,
tu che guidi Giuseppe come un gregge.
Assiso sui cherubini rifulgi;
risveglia la tua potenza e vieni in nostro soccorso.

Dio delle schiere, volgiti,
guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,
proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato,
il germoglio che ti sei coltivato.

Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Da te più non ci allontaneremo,
ci farai vivere e invocheremo il tuo nome.

Canto al Vangelo Lc 3,4-6
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore, raddrizzare i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.
Alleluia.

Vangelo Mt 17, 10-13
Elia è già venuto, e non l'hanno riconosciuto.

Dal vangelo secondo Matteo
Nel discendere dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.



Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ...

Antifona alla Comunione Mt 16,24
« Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso,
prenda la sua croce e mi segua », dice il Signore.

15/12/2008 09:36
 
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III DOMENICA DI AVVENTO
Anno B

MISSALE ROMANUM VETUS ORDO


LETTURE: Is 61,1-2.10-11; Lc 1,46-54; 1 Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28


Dio viene per la gioia dei poveri

Il Dio che viene vuole essere «povero»: contesta le immagini che spontaneamente ci facciamo di lui, e ci incontra in una dimensione inconsueta per una religione. Ma questo Dio «diverso» diventa molto più credibile per ogni persona che cerchi una religione autentica. Tutta una linea profetica aveva presentato agli Ebrei il Messia secondo le categorie della potenza, della vittoria, del dominio universale: ciò dei resto corrispondeva all’esperienza dell’Esodo, che rimane il punto di riferimento necessario per il Dio dell’alleanza. Ma soprattutto con l’esilio, che favorisce la riflessione sull’alleanza e la sua interiorizzazione, il Dio d’Israele e Colui che egli consacra per la missione di salvatore del popolo vengono guardati sotto una luce nuova, più spirituale (più simbolica, anche); e allo stesso modo viene guardata la missione e i suoi destinatari (prima lettura).

I privilegiati del Regno
I «poveri» sono i più disponibili al lieto annuncio della salvezza: sono coloro che non si fanno forti della propria sufficienza personale o della sicurezza materiale, che sono attenti all’ascolto della parola di Dio e capaci di una fedeltà semplice e solida alla sua legge.
Certo, c’è il pericolo di idealizzare la sorte dei miserabili della terra (mentre noi stiamo bene) e di non fare nulla per cambiare le sorti della povera gente bisognosa di tutto; sarebbe comodo limitarsi a parlare della gioia messianica di fronte a persone che stentano a trovare il pane quotidiano, mentre Cristo ha avuto viscere di compassione guarendo infermità e moltiplicando il pane. In realtà per questi fratelli più bisognosi la speranza messianica si concretizzerà in una presenza fraterna di chi tende una mano per soccorrere, e ancor più in una condivisione della loro sorte, rendendo, così, credibile e tangibile l’annuncio di un mondo migliore. Ma non solo con questo si soddisfa l’attesa.
Il precursore dell’annuncio di gioia ai poveri si autodefinisce «voce di uno che grida»; non è lui «la luce». Egli vuole «rendere testimonianza alla luce» (vangelo). Il portatore della «Buona Novella» — il Cristo — sta già in mezzo ai suoi, eppure «non lo conoscono»; egli è la «Parola», è la «Luce» e non è ascoltato, non è visto.
Egli sta in mezzo a noi e noi rischiamo di non riconoscerlo se ci limitiamo a vedere in lui l’eroe di un messianismo umano, il teorico di una fratellanza o di una felicità terrestre, il taumaturgo straordinario. Il segreto della personalità dell’Uomo-Dio rivela un’attenzione speciale ai poveri e agli umili che hanno fede e si abbandonano a Dio, e sottolinea il capovolgimento che l’arrivo del «giorno del Signore» porterà con sé nelle strutture umane.

Testimoni della gioia di Cristo
L’intervento di Gesù nella storia genera attorno a sé un’atmosfera di entusiasmo e di gioia. Gesù è l’iniziatore definitivo di questa gioia che viene dall’alto e che è dono dei Padre: «In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi» (1 Gv 4,10). Il «magnificat» della Vergine Maria esprime meravigliosamente la tonalità fondamentale della gioia cristiana (salmo responsoriale). Però occorre non ingannarsi: il rendimento di grazie non è l’atteggiamento passivo di uno che riconosca soltanto che tutto gli viene dall’alto; è la gioia di chi scopre di essere chiamato a contribuire all’edificazione dei mondo, nella prospettiva stupendamente sintetizzata dal II prefazio dell’avvento: «Lo stesso Signore, che ci dona di prepararci con gioia al mistero del suo Natale, ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella sua lode». Il cristiano sente di vivere sulla terra un’esistenza uguale a quella di qualsiasi altro uomo, ma di avere in più una certezza di salvezza ed un senso della storia che gli permettono di riconoscere in tutti gli avvenimenti il Regno che viene. Questo gli procura una gioia profonda che egli testimonia non fuggendo la propria condizione ma considerandola come una tappa della venuta del Signore. Diventa così il segno reale della venuta del Signore.

Mi ha mandato a portare il lieto annuncio
Cosa significa questa frase per noi, per la nostra comunità?
Il cristiano, rinnovando il memoriale del sacrificio della croce, è convinto che il suo comportamento di mitezza e di bontà manifesta la venuta del Signore nel mondo; rinuncia perciò a dare testimonianza di Dio nella potenza e nel trionfalismo delle istituzioni. La celebrazione eucaristica inoltre non può dar luogo solo ad una gioia puramente umana di un incontro fra uomini già fratelli per affinità di razza, di ambiente sociale o di interessi comuni; occorre aprire le nostre comunità eucaristiche alle ricchezze della diversità umana. La gioia allora sarà forse meno spontanea, ma più vera.

Giovanni è la voce, Cristo la Parola

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo (Disc. 293, 3; Pl 1328-1329)
Giovanni è la voce. Del Signore invece si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1, 1). Giovanni è la voce che passa, Cristo è il Verbo eterno che era in principio.
Se alla voce togli la parola, che cosa resta? Dove non c'è senso intelligibile, ciò che rimane è semplicemente un vago suono. La voce senza parola colpisce bensì l'udito, ma non edifica il cuore.
Vediamo in proposito qual è il procedimento che si verifica nella sfera della comunicazione del pensiero. Quando penso ciò che devo dire, nel cuore fiorisce subito la parola. Volendo parlare a te, cerco in qual modo posso fare entrare in te quella parola, che si trova dentro di me. Le do suono e così, mediante la voce, parlo a te. Il suono della voce ti reca il contenuto intellettuale della parola e dopo averti rivelato il suo significato svanisce. Ma la parola recata a te dal suono è ormai nel tuo cuore, senza peraltro essersi allontanata dal mio.
Non ti pare, dunque, che il suono stesso che è stato latore della parola ti dica: «Egli deve crescere e io invece diminuire»? (Gv 3, 30). Il suono della voce si è fatto sentire a servizio dell'intelligenza, e poi se n'è andato quasi dicendo: «Questa mia gioia si è compiuta» (Gv 3, 29). Teniamo ben salda la parola, non perdiamo la parola concepita nel cuore.
Vuoi constatare come la voce passa e la divinità del Verbo resta? Dov'è ora il battesimo di Giovanni? Lo impartì e poi se ne andò. Ma il battesimo di Gesù continua ad essere amministrato. Tutti crediamo in Cristo, speriamo la salvezza in Cristo: questo volle significare la voce.
E siccome è difficile distinguere la parola dalla voce, lo stesso Giovanni fu ritenuto il Cristo. La voce fu creduta la Parola; ma la voce si riconobbe tale per non recare danno alla Parola. «Non sono io, disse, il Cristo, né Elia, né il profeta». Gli fu risposto: «Ma tu allora chi sei?» «Io sono, disse, la voce di colui che grida nel deserto: Preparate la via del Signore» (cfr. Gv 1, 20-23). «Voce di chi grida nel deserto, voce di chi rompe il silenzio».
«Preparate la strada» significa: Io risuono al fine di introdurre Lui nel cuore, ma Lui non si degna di venire dove voglio introdurlo, se non gli preparate la via.
Che significa: Preparate la via, se non: chiedete come si deve? Che significa: Preparate la via, se non: siate umili di cuore? Prendete esempio dal Battista che, scambiato per il Cristo, dice di non essere colui che gli altri credono sia. Si guarda bene dallo sfruttare l'errore degli altri ai fini di una sua affermazione personale. Eppure se avesse detto di essere il Cristo, sarebbe stato facilmente creduto, poiché lo si credeva tale prima ancora che parlasse. Non lo disse, riconoscendo semplicemente quello che era. Precisò le debite differenze. Si mantenne nell'umiltà. Vide giusto dove trovare la salvezza. Comprese di non essere che una lucerna e temette di venire spenta dal vento della superbia.



MESSALE

Antifona d'Ingresso Fil 4,4.5
Rallegratevi sempre nel Signore:
ve lo ripeto, rallegratevi,
il Signore è vicino.



Oppure:
O Dio, Padre degli umili e dei poveri, che chiami tutti gli uomini a condividere la pace e la gloria del tuo regno, mostraci la tua benevolenza e donaci un cuore puro e generoso, per preparare la via al Salvatore che viene. Egli è Dio...

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Is 61, 1-2.10-11
Gioisco pienamente nel Signore..

Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l’anno di grazia del Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti.

Salmo Responsoriale Lc 1, 46-54
La mia anima esulta nel mio Dio.


L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia.


Seconda Lettura 1 Ts 5, 16-24
Spirito, anima e corpo, si conservino irreprensibili per la venuta del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi.
Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!

Canto al Vangelo Is 61,1
Alleluia, alleluia.
Lo spirito del Signore è su di me,
mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri.
Alleluia.




Vangelo Gv 1, 6-8. 19-28
In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.

Dal vangelo secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.



Prefazio dell'Avvento I
La duplice venuta del Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.

Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica,
e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria,
e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

E noi, uniti agli Angeli e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con gioia l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ....





Oppure:
Prefazio dell’Avvento I/A
Cristo, Signore e giudice della storia

È veramente giusto renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Padre onnipotente, principio e fine di tutte le cose.
Tu ci hai nascosto il giorno e l’ora,
in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia,
apparirà sulle nubi del cielo
rivestito di potenza e splendore.

In quel giorno tremendo e glorioso
passerà il mondo presente
e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova.
Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo,
perché lo accogliamo nella fede
e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo regno.
Nell’attesa del suo ultimo avvento,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo unanimi l’inno della tua gloria:


Santo, Santo, Santo ....

Oppure:

Prefazio dell’Avvento II
L’attesa gioiosa del Cristo

È veramente cosa buona e giusta renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli fu annunziato da tutti i profeti,
la Vergine Madre l’attese e lo portò in grembo
con ineffabile amore,
Giovanni proclamò la sua venuta
e lo indicò presente nel mondo.
Lo stesso Signore,
che ci invita a preparare il suo Natale
ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime
cantiamo l’inno della tua gloria:

Santo, Santo, Santo ....



Oppure:
Prefazio dell’Avvento II/A
Maria nuova Eva

È veramente giusto rendere grazie a te,
Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo,
per il mistero della Vergine Madre.
Dall’antico avversario venne la rovina,
dal grembo verginale della figlia di Sion
è germinato colui che ci nutre con il pane degli angeli
ed è scaturita per tutto il genere umano
la salvezza e la pace.
La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria.
In lei, madre di tutti gli uomini,
la maternità, redenta dal peccato e dalla morte,
si apre al dono della vita nuova.
Dove abbondò la colpa, sovrabbonda la tua misericordia
in Cristo nostro salvatore.
E noi, nell’attesa della sua venuta,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo l’inno della tua lode:

Santo, Santo, Santo ....


Antifona alla Comunione Is 35,4
Dite agli sfiduciati: « Coraggio non abbiate timore:
ecco, il nostro Dio viene a salvarci ».



Oppure: Cf Gv 1,26-27
«In mezzo a voi sta uno che non conoscete,
al quale io non sono degno di sciogliere i calzari».
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