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Anno liturgico

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2010 09:37
16/02/2008 17:39
 
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I SETTIMANA DI QUARESIMA - MERCOLEDÌ
MESSALE


Antifona d'Ingresso Sal 24,6.3.22
Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà,
le tue misericordie che sono da sempre.
Non trionfino su di noi i nostri nemici;
libera il tuo popolo, Signore, da tutte le sue angosce.



Reminíscere miseratiónum tuárum, Dómine,

et misericórdiæ tuæ, quæ a sæculo sunt.

Ne umquam dominéntur nobis inimíci nostri;

líbera nos, Deus Isræl, ex ómnibus angústiis nostris.

Colletta
Guarda, o Padre, il popolo a te consacrato, e fa' che mortificando il corpo con l'astinenza si rinnovi nello spirito con il frutto delle buone opere. Per il nostro Signore...



Devotiónem pópuli tui, quæsumus, Dómine, benígnus inténde, ut, qui per abstinéntiam temperántur in córpore, per fructum boni óperis reficiántur in mente. Per Dóminum.


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Gio 3, 1-10
I Ninivìti si convertirono dalla loro condotta malvagia.

Dal libro del profeta Giona
In quel tempo, fu rivolta a Giona la parola del Signore: «Alzati, va’ a Nìnive la grande città e annunzia loro quanto ti dirò». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore. Nìnive era una città molto grande, di tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Per ordine del re e dei suoi grandi, fu poi proclamato in Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?».
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

Salmo Responsoriale Dal Salmo 50
Tu gradisci, Signore, il cuore penitente.

Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Tu non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato,
tu, o Dio, non disprezzi.

Canto al Vangelo Cf Gl 2,12-13
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ritornate a me con tutto il vostro cuore, dice il Signore,
perché io sono buono e misericordioso.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo Lc 11, 29-32
A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.
Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui».

Sulle Offerte
Ti offriamo, Signore, questi doni che ci hai dato per consacrarli al tuo nome; trasformali in sacrificio di lode e rendili a noi come pegno di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.



Offérimus tibi, Dómine, quæ dicánda tuo nómini tu dedísti, ut, sicut éadem nobis éfficis sacraméntum, ita fíeri tríbuas remédium sempitérnum. Per Christum.

Prefazio di Quaresima I
Il significato spirituale della Quaresima

E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.

Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia,
purificati nello spirito alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.

E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria:

Santo, Santo, Santo ...



Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre,

nos tibi semper et ubíque grátias ágere:

Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:

per Christum Dóminum nostrum.



Quia fidélibus tuis dignánter concédis

quotánnis paschália sacraménta in gáudio

purificátis méntibus exspectáre: ut, pietátis

offícia et ópera caritátis propénsius exsequéntes,

frequentatióne mysteriórum, quibus renáti sunt,

ad grátiæ filiórum plenitúdinem perducántur.



Et ídeo cum Angelis et Archángelis,

cum Thronis et Dominatiónibus,

cumque omni milítia cæléstis exércitus,

hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes:



Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.


Comunione Sal 5,12
Si rallegrino, Signore, quelli che in te confidano,
esultino in eterno perché tu sei con loro.



Læténtur omnes qui sperant in te,

Dómine, in ætérnum exsultábunt et habitábis in eis.


Dopo la Comunione
O Dio, che sempre nutri come pastore il popolo cristiano con la tua parola e i tuoi sacramenti, per questi doni della tua bontà, guidaci alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore.



Deus, qui nos sacraméntis tuis páscere non desístis, tríbue, ut eórum nobis indúlta reféctio vitam, quæsumus, cónferat sempitérnam. Per Christum.



Oratio super populum

Tuére, Dómine, pópulum tuum, et ab ómnibus peccátis cleménter emúnda, quia nulla ei nocébit advérsitas, si nulla ei dominétur iníquitas. Per Christum.


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